NUMERO 7 - Latina per Strada
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Ilda Cucca,<br />
insieme<br />
<strong>per</strong> l’Hospice<br />
Il sorriso le appartiene, così<br />
come un gran cuore. Se metti<br />
una bella notizia su Facebook<br />
sarà tra le prime a commentare.<br />
Non fai in tempo a chiederle un<br />
aiuto che già ti ha risolto il<br />
problema. Ilda Cucca è così,<br />
scattante e allegra. Un marito,<br />
due figlie, una nipotina, tanta<br />
voglia di vivere nel mondo. Da<br />
qualche anno la sua generosità<br />
l’ha vista impegnata in prima<br />
linea nell’associazione Insieme<br />
<strong>per</strong> l’Hospice San Marco di<br />
<strong>Latina</strong>, impegnata a portare<br />
conforto e sostegno a chi sta<br />
vivendo la fase terminale della<br />
malattia.<br />
Visto dall'esterno il vostro<br />
impegno è senza s<strong>per</strong>anza. È<br />
molto difficile da capire, forse<br />
in questo tipo di volontariato<br />
occorre una forza maggiore<br />
Non è affatto senza s<strong>per</strong>anza:<br />
noi non andiamo a guarire,<br />
andiamo a sostenere e a vivere<br />
insieme al paziente e alla<br />
famiglia un pezzo di strada che<br />
porta ad un passaggio<br />
estremo… ma se si pensa che<br />
tutto ha un inizio e tutto ha una<br />
fine il <strong>per</strong>corso è un evento<br />
naturale anche se doloroso<br />
specie nei casi di giovane età. Il<br />
nostro compito è anche aiutare<br />
nella rielaborazione del lutto a<br />
su<strong>per</strong>are (non eliminare) il<br />
dolore.<br />
Il volontariato richiede un forte<br />
spirito di gruppo, dove<br />
ognuno deve derogare al<br />
proprio egocentrismo.<br />
È molto difficile a volte mettere<br />
da parte il proprio carattere e il<br />
proprio pensiero sul come agire<br />
in gruppo, ma con la<br />
su<strong>per</strong>visione delle psicologhe del<br />
reparto, con le riunioni di gruppo<br />
con le es<strong>per</strong>ienze che ognuno<br />
porta e di cui si discute insieme<br />
piano piano si arriva ad un<br />
comune intento che è sempre lo<br />
stesso: migliorare il più possibile<br />
la qualità di vita dei pazienti e del<br />
loro nucleo familiare. Viene<br />
quindi meno sia il naturale<br />
antagonismo sia la voglia di<br />
supremazia. Resta la volontà di<br />
mettersi al servizio di chi soffre.<br />
Che tipo di preparazione deve<br />
affrontare chi vuole impegnarsi<br />
con voi?<br />
Da ciò che ho detto è evidente<br />
che ci deve essere una<br />
preparazione di base, che tra<br />
l’altro la federazione italiana delle<br />
cure palliative sta inserendo<br />
legalmente tra le nozioni da<br />
acquisire <strong>per</strong> diventare volontario<br />
palliativista. Lo staff medico<br />
stesso insegna nei corsi sia teorici<br />
di circa 20 ore che pratici. C’è un<br />
tirocinio affiancati dagli infermieri<br />
di circa 22 ore, alternando le varie<br />
figure professionali: medico<br />
palliativista, infermiere,<br />
psicologhe, e guida spirituale.<br />
È capitato di vedere volontari<br />
pieni di entusiasmo, ma che,<br />
una volta "sul campo" abbiano<br />
abbandonato <strong>per</strong>ché non ce la<br />
facevano<br />
Sì, è vero, si parte sempre con<br />
molto entusiasmo, ma poi capita<br />
che nella pratica qualcuno si<br />
renda conto che è troppo<br />
doloroso o impegnativo fare<br />
assistenza diretta.. altre volte<br />
capita che la vita cambi <strong>per</strong>corso<br />
e pur volendo si è costretti a<br />
ritirarsi dal servizio, ma devo dire<br />
che da noi in tutti i casi sono<br />
rimasti vicino al gruppo aiutandoci<br />
comunque nelle attività di<br />
promozione ,questo <strong>per</strong>ché<br />
essere in un gruppo di questo tipo<br />
di volontariato sviluppa una presa<br />
di coscienza che accanto a noi<br />
tutti c’è il prossimo e che nella<br />
stessa situazione potremo<br />
esserci noi e chi ha già vissuto<br />
un’es<strong>per</strong>ienza simile in casa sa<br />
quanto è importante soprattutto<br />
non sentirsi abbandonati a se<br />
stessi.<br />
Perché si fa volontariato<br />
L’input di fare volontariato nasce<br />
da situazioni diverse e molto<br />
<strong>per</strong>sonali, di chi ha vissuto<br />
l’es<strong>per</strong>ienza in casa di un malato<br />
terminale, di chi si sente solo e<br />
vuole sentirsi parte di un gruppo<br />
,chi si sente fortunato e vuole<br />
compensare la sorte aiutando<br />
chi non lo è, di chi invece ha<br />
dentro di sé le capacità e le<br />
mette in pratica in questo settore.<br />
Si dice che fare volontariato è la<br />
più grande forma di egoismo.<br />
Perché <strong>per</strong> quanto dai ciò che<br />
ricevi è sempre molto di più e io<br />
lo confermo <strong>per</strong> quanto mi<br />
riguarda.<br />
Maria Corsetti<br />
DONNE IN PRIMA FILA<br />
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