NUMERO 7 - Latina per Strada

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SOMMARIO 2 Domenico Ippoliti LATINA PER STRADA Mensile di attualità ed approfondimenti Copia gratuita Anno 2 numero 7 del 16/2/2012 DIRETTORE RESPONSABILE Domenico Ippoliti DIRETTORE EDITORIALE Stefano Scala REDAZIONE Fabrizio Agostini, Sergio Corsetti, Umberto Paluzzi, Alessia Tomasini, Maria Corsetti, Franco Borretti, Emanuela Iuliano EDIZIONI Associazione culturale “Latina per Strada” Viale Le Corbusier 145, 04100 Latina PRESIDENTE Stefano Scala RESPONSABILE ORGANIZZATIVO Roberto Martin RESPONSABILE SVILUPPO WEB Giuseppe Ippoliti Stampa: Misanet Srl Distribuzione a cura dell’associazione INFO E CONTATTI www.latinaperstrada.it redazione@latinaperstrada.it info@latinaperstrada.it Testata iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Latina con ordinanza del 29.09.11, depositata il 30.09.11, n. 13/11 Non chiamateli “mammoni”! Rimproverano loro di dipendere da mamma e papà, di cullarsi tra gli agi della vita da studenti senza prendersi alcuna responsabilità e rimandando all’infinito certe scelte importanti. Sono i ragazzi di Latina e del mondo, ancora una volta nel mirino dei nostri sondaggi. A loro la città sta stretta, a loro non stanno bene le proposte di una società che stenta sotto tutti i punti di vista. Certo, la scuola e le istituzioni potrebbero fornire a questo popolo di scontenti degli strumenti diversi, utili per farsi largo in un futuro che non c’è. Anche da parte loro, però, servirebbe maggiore spirito di iniziativa. E magari quella disponibilità alla “gavetta” che tanto apparteneva alle precedenti generazioni. Non chiamateli “mammoni”, però! I giovani restano con i genitori non per una loro decisione. Ma perchè non hanno scelta. Su questo numero 5 - Sindacale 12-Associazioni 6 e 7 - Volti da sfogliare, il nostro evento 13 - Qua la zampa, spazio 14/15-Rubriche ai nostri nuovi amici 11 - Storia - A Littoria arriva lo zuccherificio 20 e 21 - Spettacoli a Latina e dintorni
Ragazzi senza lavoro e con le valigie pronte Opportunità nella nostra città non ce ne sono, i nostri giovani intervistati pur di trovare un futuro sono pronti ad emigrare Cosa deve fare un giovane di Latina dopo il diploma, lavoro o laurea? In entrambi i casi è obbligato ad allontanarsi dalla città, a meno che non abbia intrapreso un percorso di ingegneria, meccanica o informatica. Basta scrivere su google “lavoro Latina”, per rendersi conto di cosa offra la città. E basta fare qualche domanda in giro per le nostre consuete inchieste a contatto con la gente per comprendere quanto si somiglino le risposte. E per capire quanto i giovani siano pronti a lasciare la loro terra pur di realizzarsi e trovare un futuro. Secondo Matteo, 22 anni, nel capoluogo «non c’è voglia di investire nel nuovo, non c’è la mentalità giusta che induca a guardare in prospettiva». Estremamente critico anche Stefano, 20 anni: «Latina non offre grandissime possibilità lavorative, a meno che non si abbia già un’attività avviata o a meno che non si possa contare sulla strada già spianata dai genitori». Latina è una città giovane, che non riesce a rispondere alle esigenze dei giovani. Chi vuole fare una famiglia prima dei trent’anni, è costretto ad andarsene via dalla città ma spesso questo non basta. Dando quasi ragione all’illustre personaggio che di recente ha definito “monotono” il posto fisso, molti ragazzi sono disposti a cambiare spesso lavoro, ma si devono creare le condizioni per farlo. Sara, 20 anni, commenta: «Noi siamo disposti anche a cambiare, ma si deve far si che anche ciò che ci serve cambi con noi! Se vogliamo un prestito, senza lavoro fisso e senza adeguate garanzie ce lo possiamo sognare! I concorsi pubblici offerti dalla Regione non riescono a soddisfare le esigenze di tutti, e se a un ragazzo non viene data la possibilità di fare esperienza non può fare nulla». Forse bisognerebbe investire di più sulla formazione e sulla scuola, seguendo l’esempio di una didattica specializzata già lanciato da alcuni istituti del capoluogo. Ad oggi però non esistono ancora le basi per un discorso simile. Tanto che alla fine la maggior parte dei latinensi si sposta nella Capitale, se non addirittura all’estero, lasciando la “città giovane”, senza un’intera generazione. E se non si investirà nel nuovo, nel giro di vent’anni Latina diventerà una città di bambini e anziani. Emanuela Iuliano L’INCHIESTA 3
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