NUMERO 7 - Latina per Strada
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Lo Zuccherificio,<br />
che novità a Littoria<br />
Dopo la nomina a provincia arrivano i primi insediamenti industriali in città. La zona<br />
prediletta è quella della stazione e così ecco la prima pietra nell’Ottobre del ‘36<br />
Dopo la nomina a<br />
provincia a Littoria arriva<br />
finalmente anche il<br />
momento dei primi insediamenti<br />
industriali. La zona migliore è,<br />
ovviamente, quella nei pressi<br />
della ferrovia ed ecco allora che<br />
il primo stabilimento viene<br />
studiato nei pressi del Villaggio,<br />
a pochi metri dalla stazione.<br />
Nell’arco di dieci mesi, posa<br />
della prima pietra nell’ottobre<br />
’35 e inaugurazione a luglio<br />
’36, ecco che il progetto diventa<br />
realtà. Si tratta di una struttura<br />
industriale <strong>per</strong> la produzione, a<br />
livello nazionale, dello zucchero<br />
di barbabietola. Lo<br />
“Zuccherificio”, questo il suo<br />
nome, è un complesso<br />
interamente edificato con<br />
materiale italiano e garantisce<br />
lavoro a ben<br />
quattrocentocinquanta o<strong>per</strong>ai<br />
locali più un gruppo di dirigenti<br />
(<strong>per</strong> lo più provenienti dalla<br />
Romagna e dal Veneto). Nel<br />
primo anno la produzione si<br />
aggira attorno ai mille quintali al<br />
giorno di prodotto finito, lo<br />
zucchero, mentre <strong>per</strong> quanto<br />
riguarda la materia prima, le<br />
barbabietole, si parla di circa<br />
ottomila quintali lavorati. Le<br />
barbabietole arrivano<br />
principalmente dalle zone<br />
limitrofe grazie anche ad una<br />
imponente coinvolgimento nelle<br />
scelte dei contadini i quali una<br />
volta consegnato il prodotto,<br />
La prima pietra dello zuccherificio, in alto l’attuale edificio<br />
(foto Istituto Luce)<br />
tramite le proprie “barbozze”<br />
trainate da buoi, tornano nei<br />
propri poderi con la polpa, o<br />
“ciancia” come veniva chiamata<br />
volgarmente, che era in pratica<br />
quanto restava della<br />
lavorazione <strong>per</strong> l’estrazione<br />
dello zucchero. Questa polpa<br />
diventava foraggio di alta<br />
qualità <strong>per</strong> gli animali dei<br />
poderi. La presenza dello<br />
Zuccherificio apriva una nuova<br />
era <strong>per</strong> Littoria:<br />
contemporaneamente allo<br />
stabilimento, infatti, c’è un<br />
indotto non indifferente<br />
nell’attività produttiva in altri<br />
settori come nell’urbanistica e<br />
nella produttività alimentare <strong>per</strong><br />
non parlare, poi, del<br />
dopolavoro che rappresenta<br />
una valvola di sfogo dopo una<br />
lunga giornata di fatica. Nel<br />
dopolavoro vengono<br />
convogliate più attività, dal<br />
divertimento alla cultura, dallo<br />
sport alla musica e altro. Il tutto<br />
mentre, all’orizzonte, si<br />
addensano nubi di guerra,<br />
prima l’Africa (’35-’36) poi il<br />
secondo conflitto mondiale, che<br />
da lì a poco avrebbero<br />
cambiato tanti equilibri.<br />
Umberto Paluzzi<br />
STORIA E RICORDI<br />
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