Studio di Fattibilità – Progetto Portante - AdR - Comune di Avellino
Studio di Fattibilità – Progetto Portante - AdR - Comune di Avellino
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 1<br />
ACCORDI DI RECIPROCITA’<br />
SISTEMA URBANO INTERCOMUNALE AVELLINESE (STS D2)<br />
PROGETTO PORTANTE<br />
“PROGETTO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE”<br />
STUDIO DI FATTIBILITA’<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
PREMESSA<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 2<br />
INQUADRAMENTO TERRITORIALE E SOCIO ECONOMICO DEL PROGETTO,<br />
STRUTTURA ED OBIETTIVI<br />
I caratteri attuali dell’area urbana avellinese<br />
Il sistema territoriale <strong>di</strong> sviluppo (STS D2 <strong>–</strong> “Area urbana <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>”) coincide con un<br />
sistema urbano intercomunale costituito dai quattro comuni <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, Atripalda,<br />
Mercogliano e Monteforte Irpino, parzialmente conurbati, che rappresentano oggi<br />
l’effettiva entità urbana avellinese. Ai fini dell’Accordo <strong>di</strong> reciprocità ad essi vengono<br />
aggregati i comuni <strong>di</strong> Aiello del Sabato, Cesinali, Contrada, S. Stefano del Sole e Sorbo<br />
Serpico verso sud-est e Manocalzati e Montefredane verso nord-est. Nel complesso<br />
tali comuni possono considerarsi tendenzialmente come un’unica entità urbana<br />
policentrica <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni che qui, e <strong>di</strong> seguito, viene in<strong>di</strong>cata come Sistema<br />
urbano intercomunale avellinese (Suia).<br />
Il progetto portante per l’Accordo <strong>di</strong> reciprocità non esaurisce le azioni e le iniziative<br />
per il futuro del Suia nel contesto più vasto, e pertanto rappresenta il primo passo su<br />
un percorso programmatico più ampio e complesso in corso <strong>di</strong> definizione<br />
nell’ambito del piano strategico in corso <strong>di</strong> formazione.<br />
Gli attuali caratteri fondamentali del Suia sono descrivibili attraverso i seguenti<br />
aspetti.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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Sotto il profilo ambientale, lo stato del Suia è caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong><br />
cospicue entità inse<strong>di</strong>ative ed infrastrutturali, a tratti anche notevolmente dense, in<br />
una conca pedemontana alle pen<strong>di</strong>ci del Partenio solcata da <strong>di</strong>versi corsi d’acqua che<br />
confluiscono ad oriente nel Sabato. Al reticolo idrografico è associata attualmente<br />
una con<strong>di</strong>zione significativa <strong>di</strong> rischio idraulico, a tratti interagente anche con<br />
situazioni <strong>di</strong> instabilità del suolo determinate da elevate pendenze in terreni<br />
incoerenti o argillosi. La copertura vegetale del territorio si articola fra estese<br />
superfici boscate e mosaici agricoli <strong>di</strong> grana minuta, a tratti in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> notevole<br />
frammentazione ecologica per la presenza del reticolo infrastrutturale, <strong>di</strong> nuclei ed<br />
aggregati inse<strong>di</strong>ativi e <strong>di</strong> manufatti minori. La mobilità <strong>di</strong> persone e merci è oggi quasi<br />
esclusivamente assicurata su strada con ingenti consumi <strong>di</strong> carburanti fossili,<br />
determinando localmente cospicui inquinamenti atmosferici ed acustici. La presenza<br />
<strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> se<strong>di</strong> industriali nell’agglomerato ASI <strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne, nel quale è<br />
stato inse<strong>di</strong>ato da qualche anno anche un Cdr, <strong>di</strong> incerta efficienza, contribuisce a<br />
determinare livelli significativi <strong>di</strong> criticità, in particolare nello specifico intorno.<br />
Nel complesso, tuttavia, lo stato dell’ambiente si può ritenere <strong>di</strong>screto, specie in<br />
comparazione alle altre realtà urbane della regione.<br />
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fig. 1 <strong>–</strong> Partenariato Istituzionale Locale- Inquadramento Territoriale<br />
Sotto il profilo inse<strong>di</strong>ativo ed infrastrutturale il Suia si caratterizza per la parziale<br />
conurbazione fra i tessuti e gli aggregati e<strong>di</strong>lizi del capoluogo e quelli dei comuni <strong>di</strong><br />
Atripalda ad est e Mercogliano e Monteforte Irpino ad ovest. La collocazione della<br />
stazione ferroviaria nell’estrema parte orientale del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha<br />
precocemente portato a strette interrelazioni con il comune <strong>di</strong> Atripalda, anche per la<br />
presenza <strong>di</strong> attività produttive <strong>di</strong>namiche nelle aree <strong>di</strong> confine. La realizzazione<br />
dell’autostrada Napoli-Bari e la collocazione dello svincolo <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> Ovest in<br />
territorio <strong>di</strong> Mercogliano ha dato l’impulso decisivo alla trasformazione inse<strong>di</strong>ativa<br />
della frazione mercoglianese <strong>di</strong> Torrette nella quale si è sviluppata una grande e<br />
densa area commerciale, saldata alle propaggini del centro abitato del capoluogo. La<br />
strada statale 7bis è <strong>di</strong>venuta, fra lo svincolo e il centro <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, una strada urbana<br />
trafficatissima e gli inse<strong>di</strong>amenti si sono allungati verso ovest sulla medesima 7bis<br />
coinvolgendo anche Monteforte Irpino, che oggi, insieme con Mercogliano,<br />
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costituisce un sobborgo residenziale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, la cui perifericità è compensata<br />
parzialmente dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> amenità paesaggistico - ambientale.<br />
Soprattutto dopo il terremoto dell’80 gli investimenti per la ricostruzione hanno<br />
ulteriormente incentivato la <strong>di</strong>latazione residenziale dell’abitato del capoluogo verso<br />
nord-ovest e verso nord, mentre la costruzione della variante alla SS 7bis sul versante<br />
sud, da Torrette allo svincolo <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> Est sulla Napoli-Bari, ha favorito ulteriori<br />
inse<strong>di</strong>amenti, in prevalenza produttivi e terziari, sulle colline al <strong>di</strong> là del vallone del<br />
Fenestrelle, dove qualche decennio fa esistevano solo il nucleo rurale storico <strong>di</strong><br />
Bellizzi e un quartiere suburbano, in fregio alla SS 88, imperniato sul rione San<br />
Tommaso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale popolare.<br />
Sotto il profilo economico-sociale, l’area urbana <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> come, peraltro, la<br />
maggior parte delle aree urbane delle regioni meri<strong>di</strong>onali, risente, ormai da molti<br />
anni, <strong>di</strong> un gap <strong>di</strong> sviluppo rispetto alle aspettative ed alle esigenze del territorio. La<br />
situazione <strong>di</strong> stagnazione che ha afflitto negli ultimi anni il Sistema Italia continua a<br />
caratterizzare il 2009, in cui l’incremento del PIL, pure nella nostra provincia, s’è<br />
finora attestato all’1,1% rispetto all’anno precedente. Non certamente esaltante è il<br />
posizionamento in ambito nazionale del territorio irpino, che nell’anno 2008 ha<br />
raggiunto la 83esima posizione (nello stesso anno si è inoltre registrato un leggero<br />
incremento della ricchezza pro-capite); pur migliorando dunque rispetto al biennio<br />
precedente, la città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> è ancora lontana dal raggiungere le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
benessere proprie <strong>di</strong> altre città me<strong>di</strong>e, anche del Sud.<br />
Le recenti elaborazioni dell’Istituto Tagliacarne hanno confermato la carenza <strong>di</strong><br />
infrastrutture, soprattutto in termini <strong>di</strong> attrezzature idrico/energetiche, <strong>di</strong> reti<br />
bancarie, <strong>di</strong> telecomunicazioni e <strong>di</strong> telematica. Le reti informatiche ed i servizi reali<br />
alle imprese fanno <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> il fanalino <strong>di</strong> coda della Campania, con un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
appena 43,2 rispetto alla me<strong>di</strong>a regionale <strong>di</strong> 103.<br />
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Tra l’altro, tali carenze impe<strong>di</strong>scono alle imprese locali <strong>di</strong> innovare il processo<br />
produttivo e <strong>di</strong> interfacciarsi al mercato in modo efficiente, scoraggiando, in tal<br />
modo, potenziali investitori.<br />
I principali in<strong>di</strong>catori socio-economici testimoniano questa situazione d’affanno.<br />
L’ISTAT ha <strong>di</strong>ffuso nel settembre 2008 i risultati della rilevazione continua sulle forze<br />
<strong>di</strong> lavoro condotte dall’Istituto tra il 31.03.2008 ed il 29.06.2008: dall’analisi dei dati<br />
emerge la forte crescita rispetto allo stesso trimestre del 2007 dell’offerta lavoro (più<br />
2,3%), soprattutto della componente femminile (più 3,9%). Si evidenzia dunque un<br />
crescente livello <strong>di</strong> partecipazione al mercato lavoro con aumento del punto<br />
percentuale del tasso <strong>di</strong> attività (63,5). Continua a crescere l’occupazione (più 1,2%)<br />
ma nel contempo emergono <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> rilievo nell’incontro tra domanda ed offerta<br />
<strong>di</strong> lavoro. Alla crescita degli attivi concorrono infatti in uguale misura l’aumento degli<br />
occupati (<strong>di</strong> cui l’85% stranieri) e quello delle persone in cerca <strong>di</strong> lavoro (+ 20,2%). La<br />
<strong>di</strong>namica occupazionale segnala quali tendenze chiave: il forte aumento<br />
dell’occupazione femminile, la crescita del lavoro a tempo parziale e dell’occupazione<br />
<strong>di</strong>pendente, in particolare <strong>di</strong> quella a tempo determinato.<br />
Messo in relazione con quelli delle altre province campane e alle me<strong>di</strong>e regionale e<br />
nazionale, l’andamento occupazionale nella nostra provincia è risultato il peggiore.<br />
La popolazione del comune <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> è leggermente cresciuta nell’ultimo biennio,<br />
anche per la presenza <strong>di</strong> extra-comunitari con permesso <strong>di</strong> soggiorno (circa 1.200),<br />
ma l’incidenza dei citta<strong>di</strong>ni oltre sessantacinquenni è superiore anche alla me<strong>di</strong>a<br />
provinciale, già più elevata <strong>di</strong> quella nazionale.<br />
A questi dati va aggiunto il degrado del patrimonio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica, nonché il<br />
mancato rispetto degli standard urbanistici in termini <strong>di</strong> verde pubblico e <strong>di</strong><br />
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infrastrutture sociali, mentre il sistema viario, pur non esiguo, risulta inadeguato a<br />
sostenere anche gli or<strong>di</strong>nari flussi <strong>di</strong> traffico.<br />
Tra le tante classifiche che riguardano le province e le città capoluogo, tutte,<br />
purtroppo, abbastanza impietose nei confronti dell’area urbana avellinese, citiamo<br />
solo quella del MIUR (il riferimento è al 2003), sviluppata con l'obiettivo <strong>di</strong> mettere a<br />
<strong>di</strong>sposizione delle università e dei <strong>di</strong>rigenti scolastici elementi che permettessero un<br />
migliore orientamento dell’offerta formativa.<br />
La provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> si colloca all’83° posto con un punteggio significativamente<br />
basso dovuto, in particolare, all’alto tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione giovanile ed al red<strong>di</strong>to<br />
delle famiglie, ancora basso rispetto alla me<strong>di</strong>a nazionale.<br />
Ai fattori che contribuiscono a tale situazione non è estraneo, pur se secondario,<br />
quello determinato dalla “povertà” urbana del contesto provinciale nel confronto del<br />
quale il capoluogo ha storicamente svolto un ruolo squilibrante <strong>di</strong> drenaggio <strong>di</strong><br />
risorse, più che <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong>ffusione dello sviluppo.<br />
Nel Suia, come peraltro è ricorrente nella quasi totalità dei sistemi urbani campani, si<br />
rileva una forte promiscuità fisico-e<strong>di</strong>lizia a cui corrisponde una debole organicità<br />
urbanistico - funzionale, che ispira la necessità <strong>di</strong> rinforzare la attualmente precaria<br />
spina dorsale dell’intero sistema, in grado <strong>di</strong> innervare il territorio, elevandone i livelli<br />
<strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> integrazione economico-sociale.<br />
La considerazione che si può fare, avendo come riferimento i pochi dati sopra<br />
commentati, è che, scemate le gran<strong>di</strong> aspettative suscitate dalla ricostruzione post<br />
sisma, il Suia è alla ricerca <strong>di</strong> una “identità” produttiva e sociale che possa<br />
aumentarne la competitività all’interno della regione, del paese, dell’area del<br />
me<strong>di</strong>terraneo.<br />
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Analisi dei punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza, opportunità e rischi del territorio <strong>di</strong> riferimento per lo<br />
SdF<br />
Punti <strong>di</strong> Forza Punti <strong>di</strong> Debolezza<br />
Posizione geostrategica;<br />
Centralità rispetto ai no<strong>di</strong> infrastrutturali<br />
principali;<br />
Buona infrastruttura stradale;<br />
Ra<strong>di</strong>cata presenza <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni/vocazioni<br />
produttive;<br />
Presenza <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> sviluppo industriale<br />
(Aree ASI e PIP);<br />
Processi <strong>di</strong> concertazione e partenariato;<br />
Forte identità storico-culturale legata<br />
alle tra<strong>di</strong>zioni popolari, alla presenza <strong>di</strong><br />
siti storici e archeologici e <strong>di</strong> prodotti<br />
enogastronomici tipici;<br />
Articolato patrimonio territoriale (risorse<br />
naturali, paesaggistiche, storicoculturali);<br />
Esperienza nella progettazione e<br />
gestione <strong>di</strong> servizi in forma associata;<br />
Presenza <strong>di</strong> un patrimonio consolidato <strong>di</strong><br />
capitale umano e professionale;<br />
Attitu<strong>di</strong>ne alla ideazione e attuazione del<br />
principio <strong>di</strong> integrazione (tra policy,<br />
risorse, opportunità, economia dei<br />
luoghi ed economia dei flussi);<br />
Degrado del patrimonio territoriale<br />
(risorse naturali, paesaggistiche, storicoculturali);<br />
Carente sistema delle attrezzature<br />
territoriali e dei luoghi <strong>di</strong> interesse<br />
collettivo<br />
Sottoutilizzazione e degrado dello spazio<br />
della produzione;<br />
Assenza <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> pianificazione<br />
energetica;<br />
Degrado ambientale e paesaggistico del<br />
fondovalle Fenestrelle e della valle del<br />
Sabato;<br />
Inadeguatezza delle reti <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong><br />
trasporto intercomunale;<br />
Congestione urbana da traffico veicolare<br />
causata dalla netta preferenza alla<br />
mobilità su autoveicolo privato;<br />
Esposizione della popolazione a<br />
inquinamento atmosferico ed acustico;<br />
Presenza <strong>di</strong> forte in<strong>di</strong>vidualismo e <strong>di</strong><br />
scarsa capacità <strong>di</strong> aggregazione delle<br />
PMI;<br />
Ritardo culturale e organizzativo del<br />
sistema impren<strong>di</strong>toriale nell’approccio<br />
alle strategie <strong>di</strong> internazionalizzazione;<br />
Degrado del contesto territoriale<br />
(problematiche connesse al degrado<br />
ambientale, infrastrutturale, <strong>di</strong> servizi<br />
all’interno delle aree ASI);<br />
Assenza <strong>di</strong> accompagnamento alle<br />
imprese nelle azioni <strong>di</strong><br />
internazionalizzazione;<br />
Opportunità Rischi<br />
Elevati o buoni livelli <strong>di</strong> accessibilità alle<br />
principali infrastrutture regionali <strong>di</strong><br />
trasporto esistenti (aeroporto <strong>di</strong><br />
Capo<strong>di</strong>chino, interporto <strong>di</strong> Nola,<br />
Inquinamento causato da versamenti<br />
illeciti ed incontrollati nei corsi d’acqua a<br />
monte del territorio <strong>di</strong> riferimento;<br />
Concorrenza esterna in alcuni settori<br />
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interporto <strong>di</strong> Marcianise-Maddaloni,<br />
porto <strong>di</strong> Napoli, porto <strong>di</strong> Salerno,<br />
aeroporto <strong>di</strong> Pontecagnano) e in<br />
programma (stazioni ferroviarie AV/AC,<br />
aeroporto <strong>di</strong> Grazzanise);<br />
Presenza <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> trasporto e<br />
<strong>di</strong>stribuzione energetiche;<br />
Crescita della domanda dei prodotti <strong>di</strong><br />
nicchia del made in Italy;<br />
Interesse degli investitori esterni verso il<br />
territorio (GDO);<br />
Convergenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse fonti<br />
programmatiche volte al rafforzamento<br />
del sistema produttivo regionale (DSR,<br />
PASER, FAS, PIU Europa, P.I. Città <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong>);<br />
Centralità territoriale rispetto alle<br />
infrastrutture dei corridoi trans europei<br />
1 e 8.<br />
Integrazione degli strumenti <strong>di</strong><br />
programmazione e pianificazione<br />
nell’ottica del governo del territorio;<br />
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tra<strong>di</strong>zionali;<br />
Delocalizzazione delle produzioni a basso<br />
valore aggiunto;<br />
Crisi dell’industria automobilistica;<br />
Immagine negativa del Mezzogiorno sui<br />
mercati esteri;<br />
Arretratezza della maggior parte delle<br />
strutture burocratico-amministrative;<br />
Incremento dei livelli <strong>di</strong> povertà e <strong>di</strong>sagio<br />
sociale;<br />
Separatezza delle politiche <strong>di</strong> inclusione<br />
sociale rispetto alle politiche <strong>di</strong> sviluppo;<br />
Insufficienza delle risorse finanziarie a<br />
sostegno delle politiche del welfare;<br />
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Pianificazione strategica e sviluppo intercomunale<br />
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Per rilanciare l'economia, stimolare la crescita sociale, tutelare e valorizzare<br />
l’ambiente, in una ottica <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, occorre che gli attori locali cooperino<br />
tra loro, nel quadro <strong>di</strong> uno stimolo continuo alla progettualità integrata, sempre più<br />
necessaria per in<strong>di</strong>viduare obiettivi comuni e per <strong>di</strong>segnare progetti strategici per la<br />
comunità delle imprese e delle persone.<br />
A questo fine risulta opportuno lo stimolo generato dall’iniziativa regionale campana<br />
incentrata sugli “<strong>AdR</strong>” (Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Reciprocità) per avviare un'attività <strong>di</strong> pianificazione<br />
integrata che punti, attraverso un lavoro costante <strong>di</strong> confronto tra le posizioni e gli<br />
interessi dei <strong>di</strong>fferenti attori sociali, a mettere in rete le <strong>di</strong>verse politiche/interventi e,<br />
nello stesso tempo, a selezionare le azioni ritenute cruciali.<br />
In altri termini, l’Accordo <strong>di</strong> Reciprocità del Sistema Urbano Intercomunale<br />
Avellinese, dovrà rappresentare la prima sperimentazione <strong>di</strong> un processo, destinato a<br />
<strong>di</strong>venire or<strong>di</strong>nario e sistematico, che vede il coinvolgimento strutturato degli attori<br />
locali nell'identificazione della missione del territorio, nella definizione delle finalità<br />
generali verso cui il sistema intercomunale intende muoversi, nell'in<strong>di</strong>viduazione<br />
degli obiettivi specifici e delle operazioni da attivare, nell'or<strong>di</strong>namento dei progetti<br />
specifici <strong>di</strong> intervento secondo una scala <strong>di</strong> priorità con<strong>di</strong>visa, nell'articolazione dei<br />
ruoli e dei tempi.<br />
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Attori coinvolti e modalità <strong>di</strong> sviluppo del lavoro<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 11<br />
fig2. <strong>–</strong> Le vie del sapere<br />
Per l’elaborazione dei contenuti dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità, è stato attivato un processo<br />
<strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> “governance” interistitituzionale che ha visto il coinvolgimento degli<br />
Enti Pubblici territorialmente competenti (Comuni), e dalle principali organizzazioni<br />
(pubbliche e private) operanti sul territorio che si sono relazionate attraverso:<br />
- il Partenariato Istituzionale Locale (PIL) (composta dai Sindaci e supportati dagli<br />
Assessori competenti dei Comuni ricadenti nell’area del Sistema Urbano<br />
Intercomunale Avellinese), pensato come organo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo politico, garante del<br />
coor<strong>di</strong>namento interistituzionale e dell’integrazione tra le attività e i contenuti<br />
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sviluppate nell’ambito del Programma e le altre iniziative variamente intraprese<br />
sia a livello comunale sia a livello <strong>di</strong> sistema d’area;<br />
- un Comitato Tecnico Scientifico (composto da esperti) che ha avuto il compito <strong>di</strong><br />
accompagnare, alimentare e sostenere il lavoro <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento tematico<br />
nonché <strong>di</strong> garantire la costante con<strong>di</strong>visione, il monitoraggio e la validazione dei<br />
risultati emergenti;<br />
- il Partenariato Economico e Sociale (PES) che ha avuto il compito <strong>di</strong> migliorare la<br />
qualità e l’efficacia delle scelte anche al fine <strong>di</strong> rafforzare l’orientamento ai<br />
risultati finali, nel quadro <strong>di</strong> una maggiore trasparenza dell’azione amministrativa.<br />
Lo <strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong>, pertanto, si è avviato nella procedura <strong>di</strong> concertazione delle<br />
principali organizzazioni (pubbliche e private) operanti sul territorio, secondo quanto<br />
previsto dal Disciplinare “<strong>AdR</strong>” della Regione Campania, per valutare i punti <strong>di</strong> vista,<br />
le aree problematiche e le possibili soluzioni dal punto <strong>di</strong> vista degli attori locali<br />
(operatori socio-economici, attori pubblici, istituzioni, associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />
organizzazioni della società civile).<br />
Oltre a mettere a fuoco le finalità e la metodologia del processo <strong>di</strong> programmazione<br />
integrata per lo sviluppo locale nel contesto specifico del Sistema Urbano<br />
Intercomunale Avellinese, tale procedura ha permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, per via<br />
interattiva, i principali problemi economico territoriali del “Sistema” stesso, con i<br />
rischi e le opportunità connesse e, al contempo, ha consentito <strong>di</strong> effettuare una<br />
ricognizione degli scenari <strong>di</strong> sviluppo, delineando possibili linee strategiche<br />
d'intervento.<br />
L'obiettivo <strong>di</strong> questa fase <strong>di</strong> indagine, prevista dal percorso <strong>di</strong> concertazione<br />
formalizzato dalla normativa regionale ma sostanziato dalle metodologie applicate<br />
dal gruppo <strong>di</strong> lavoro intercomunale, era non solo quello <strong>di</strong> far emergere i problemi<br />
principali (e quin<strong>di</strong> alcune prime ipotesi su una gerarchia possibile) dell'area (sui quali<br />
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quin<strong>di</strong> concentrare l'attenzione successivamente in termini <strong>di</strong> capacità progettuale<br />
oltre che <strong>di</strong>ffusione del consenso sulle possibili soluzioni), ma anche, e forse<br />
soprattutto, quella <strong>di</strong> far crescere l'attenzione degli attori locali sui problemi a scala<br />
sovracomunale che, per complessità e per le loro inter<strong>di</strong>pendenze, oltre che per il<br />
rilievo finanziario, non fossero affrontabili alla scala della singola organizzazione, ma<br />
richiedessero prima un consenso <strong>di</strong>ffuso e poi una volontà esplicita da parte <strong>di</strong> vari<br />
attori <strong>di</strong> giungere ad una soluzione che inevitabilmente avrebbe richiesto la<br />
collaborazione e il partenariato tra <strong>di</strong>verse organizzazioni (sia pubbliche che private).<br />
Questa fase <strong>di</strong> incontri e comunicazioni con e fra gli attori locali ha fatto, inoltre,<br />
emergere <strong>di</strong>verse opportunità <strong>di</strong> sinergia delle iniziative in atto, da parte <strong>di</strong> comuni e<br />
<strong>di</strong> altre organizzazioni, su temi <strong>di</strong>versi (dall’ambiente urbano o naturale al turismo,<br />
alla cultura, alla logistica produttiva, alle comunicazioni, ecc.).<br />
Un'operazione <strong>di</strong> questo tipo dovrebbe impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong> cadere in errori tipici del passato,<br />
quando alcuni problemi cruciali non sono stati risolti o per carenza <strong>di</strong> consenso o per<br />
insufficiente capacità finanziaria degli operatori più vicini al problema. Allo stesso<br />
tempo, questa iniziativa <strong>di</strong> "ascolto" degli attori locali e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione dei<br />
problemi consentiva <strong>di</strong> verificare, attraverso l'opinione <strong>di</strong>retta degli interessati, le<br />
ipotesi relative al Sistema Urbano Intercomunale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> che<br />
contemporaneamente il gruppo <strong>di</strong> lavoro cercava <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare sulle informazioni<br />
<strong>di</strong>sponibili.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 14<br />
Le emergenze economico-sociali sul territorio: i risultati dell’interazione con gli<br />
attori<br />
Le questioni emerse<br />
Dagli incontri effettuati nei mesi scorsi è emersa una progressiva attenzione alla<br />
metodologia della costruzione <strong>di</strong> un piano con<strong>di</strong>viso capace <strong>di</strong> affrontare alcuni<br />
annosi problemi e <strong>di</strong> contribuire positivamente all'economia ed alla società locale. Si<br />
è potuta constatare una consapevolezza <strong>di</strong>ffusa tra gli attori locali sulle opportunità<br />
da cogliere e sui rischi <strong>di</strong> una insufficiente capacità <strong>di</strong> investimento e <strong>di</strong> una non<br />
adeguata attitu<strong>di</strong>ne al governo del cambiamento.<br />
Si è inoltre potuta verificare una consapevolezza della necessità <strong>di</strong> un "cambio <strong>di</strong><br />
passo" da introdurre nella governance del sistema locale, con in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />
prospettive comuni che salvaguar<strong>di</strong>no gli interessi <strong>di</strong>ffusi sul territorio e che<br />
accentuino i vantaggi competitivi a <strong>di</strong>sposizione dell'area.<br />
Sono stati in<strong>di</strong>viduati, in particolare, alcuni problemi comuni, con<strong>di</strong>visi da una<br />
pluralità <strong>di</strong> attori locali che mostrano, tra l'altro, la piena coscienza che questi<br />
problemi vadano affrontati alla scala corretta <strong>di</strong> intervento oltre che con risorse e<br />
strumenti appropriati.<br />
È stato riscontrato un consenso <strong>di</strong>ffuso anche sui seguenti passaggi metodologici che<br />
un piano integrato <strong>di</strong> sviluppo locale dovrà in ogni caso rispettare:<br />
a) costruzione <strong>di</strong> una articolazione degli obiettivi e in<strong>di</strong>viduazione delle correlazioni<br />
tra gli obiettivi stessi;<br />
b) necessità <strong>di</strong> concentrarsi su pochi problemi cruciali e <strong>di</strong> affrontarli facendo<br />
convergere <strong>di</strong>versi interventi verso lo stesso obiettivo, sia per mostrare che la<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 15<br />
procedura delle decisioni <strong>di</strong> interventi coor<strong>di</strong>nati funziona sia per garantire fiducia<br />
per continuare in un processo decisionale "volontario" che va implementato<br />
progressivamente.<br />
L'attenzione va ora posta alle principali questioni emerse negli incontri con gli attori<br />
locali.<br />
I risultati: le questioni strategiche per lo sviluppo del Sistema Urbano<br />
Intercomunale Avellinese<br />
Lo <strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> ha in primo luogo cercato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le principali<br />
emergenze economico-sociali del territorio. Tali questioni attengono principalmente:<br />
- alla sofferenza del sistema produttivo locale a fronte del rallentamento dello<br />
sviluppo economica globale ed a fronte della intensissima concorrenza <strong>di</strong> aree<br />
nazionali, continentali e mon<strong>di</strong>ali caratterizzate da minor costo del lavoro;<br />
- all'infrastrutturazione e razionalizzazione delle aree industriali;<br />
- all’accresciuta necessità <strong>di</strong> sviluppare a livello intercomunale gli interventi<br />
materiali ed immateriali sul territorio;<br />
- alla riqualificazione urbana in un territorio in cui ambiente comunale<br />
rappresenta una irrinunciabile risorsa <strong>di</strong> attrattiva civica, culturale,<br />
patrimoniale e turistica;<br />
- alla necessità impellente <strong>di</strong> sviluppare coor<strong>di</strong>namento e partnership tra enti<br />
locali, autonomie funzionali, forze sociali e operatori territoriali.<br />
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Potenzialità locali: rischi e opportunità<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 16<br />
In seconda istanza, la ricerca ha consentito <strong>di</strong> mettere meglio a fuoco alcune<br />
potenzialità specifiche dell'area (sistema delle imprese, patrimonio ambientale, beni<br />
culturali, valori legati all'appartenenza ad un ambito territoriale articolato ed inserito<br />
in collegamenti e flussi interregionali, ecc.) e <strong>di</strong> riconoscere rischi e opportunità<br />
connesse al generale andamento dell’economia e dell’intervento pubblico<br />
comunitario, regionale, e provinciale.<br />
Scenari <strong>di</strong> sviluppo e in<strong>di</strong>rizzi strategici<br />
In terzo luogo, il lavoro ha effettuato una ricognizione degli scenari <strong>di</strong> sviluppo e ha<br />
tratteggiato alcune possibili linee strategiche d'intervento sul sistema socio-<br />
economico e territoriale intercomunale. In particolare, lo <strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> sostiene<br />
che in uno scenario competitivo globale, che sembra precludere al sistema<br />
economico-territoriale del Sistema Urbano Intercomunale Avellinese, la strada del<br />
rafforzamento del sistema produttivo locale non può che essere perseguito<br />
attraverso "corridoi sostenibili".<br />
Ognuna delle tematiche è stata affrontata con l’obiettivo <strong>di</strong> sviluppare due <strong>di</strong>stinti<br />
livelli progettuali:<br />
- un livello “strategico” finalizzato a ricostruire un quadro <strong>di</strong> riferimento territoriale<br />
con<strong>di</strong>viso, a in<strong>di</strong>care criteri generali <strong>di</strong> riferimento per le politiche locali e a<br />
portare a maturazione impegni e accor<strong>di</strong> interistituzionali finalizzati<br />
all’implementazione <strong>di</strong> azioni e politiche <strong>di</strong> lungo periodo;<br />
- un livello più “operativo” che, sulla base del quadro strategico, ha selezionato<br />
alcuni ambiti prioritari (territoriali o tematici) <strong>di</strong> intervento sui quali avviare azioni<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 17<br />
congiunte (prevalentemente progettuali e organizzative) orientate al breve<br />
periodo.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 18<br />
ANALISI DELLA DOMANDA ATTUALE E PREVISTA E SPECIFICA DEI GRUPPI DI<br />
BENEFICIARI<br />
Tratti dell’impostazione strategica assunta<br />
Anche per superare i limiti del tra<strong>di</strong>zionale rapporto squilibrato e gerarchizzante fra il<br />
capoluogo e il territorio provinciale, si ritiene che il Suia debba innanzitutto decidere<br />
<strong>di</strong> contribuire alla realizzazione sul territorio <strong>di</strong> una rete urbana policentrica e perciò<br />
definire un suo ruolo come nodo primario della rete in una prospettiva <strong>di</strong><br />
interconnessione con il sistema urbano regionale e con le <strong>di</strong>rettrici interregionali <strong>di</strong><br />
articolazione ed implementazione dello Schema <strong>di</strong>rettore europeo.<br />
Ciò, in concreto, significa costruire strategie <strong>di</strong> riassetto e sviluppo secondo criteri <strong>di</strong><br />
complementarità ed integrazione con i complessivi sistemi urbani delle province<br />
orientali della Campania (Salerno, Benevento e <strong>Avellino</strong> stessa) in relazione anche a<br />
connessioni interregionali con il Molise e, soprattutto, con la Puglia, nell’ottica della<br />
“piattaforma territoriale” meri<strong>di</strong>onale realizzabile a collegamento fra i corridoi<br />
transeuropei 1 e 8. In prospettiva, ciò comporterà <strong>–</strong> in particolare <strong>–</strong> un forte impegno<br />
nella ristrutturazione dei collegamenti, soprattutto ferroviari, con Benevento,<br />
Fisciano, Salerno e Napoli anche in rapporto alla realizzazione della linea AV/AC<br />
Napoli-Bari, e con Salerno e il suo intorno, in relazione sia al nodo infrastrutturale<br />
porto <strong>–</strong> aeroporto <strong>–</strong> stazione AV/AC che, prioritariamente, al polo universitario <strong>di</strong><br />
Fisciano/Baronissi.<br />
In tale contesto, il Suia può aspirare ad un ruolo eminente se mirerà a caratterizzarsi<br />
come città produttiva sostenibile, ossia come luogo <strong>di</strong> valorizzazione durevole, in un<br />
quadro <strong>di</strong> spiccata qualità ambientale, delle molteplici risorse materiali ed<br />
immateriali presenti; il perseguimento <strong>di</strong> tale finalità comporta l’attivazione <strong>di</strong><br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 19<br />
strategie integrate, attente a comporre specifici obiettivi in campo economico,<br />
sociale e culturale in forme non solo compatibili, ma anche sinergiche.<br />
fig.3 <strong>–</strong> Corridoi Transeuropei<br />
Il progetto portante per l’Accordo <strong>di</strong> reciprocità privilegia pertanto le iniziative che<br />
appaiono più idonee a trasformare il Suia in una realtà modernamente produttiva ed<br />
altamente vivibile.<br />
In tal senso, le proposte concrete che <strong>di</strong> seguito si illustrano combinano iniziative per<br />
il rilancio o il decollo <strong>di</strong> attività produttive nei campi dell’innovazione tecnologica e<br />
del potenziamento logistico con azioni per la riqualificazione ambientale e la<br />
valorizzazione turistica del patrimonio culturale e naturalistico e nei settori della<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 20<br />
formazione e della promozione culturale, tendendo a configurare il Suia come centro<br />
<strong>di</strong> servizio, e motore insieme, per analoghe strategie in un ambito territoriale più<br />
vasto, improntando coerentemente secondo una logica <strong>di</strong> forte integrazione<br />
sinergica anche tutti gli interventi in materia <strong>di</strong> infrastrutture a rete e puntiformi, <strong>di</strong><br />
organizzazione dei sistemi <strong>di</strong> mobilità, <strong>di</strong> gestione dei servizi.<br />
Strategia <strong>di</strong> sviluppo<br />
L’analisi della situazione attuale, delle tendenze in atto e l’analisi SWOT condotte in<br />
relazione all’ambito <strong>di</strong> intervento, hanno condotto, alla determinazione <strong>di</strong> una<br />
strategia <strong>di</strong> sviluppo per l’ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, incentrata fondamentalmente<br />
sull’obiettivo principale <strong>di</strong> organizzare e valorizzare il patrimonio locale e le sue<br />
risorse, affinché tale elementi <strong>di</strong>ventino il punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> un nuovo modello <strong>di</strong><br />
sviluppo <strong>di</strong> tipo integrato e sostenibile del territorio.<br />
Si intende quin<strong>di</strong> stimolare è favorire l’avvio e lo sviluppo <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong><br />
trasformazione sociale ed economica del territorio che permetta <strong>di</strong> superare la fase<br />
<strong>di</strong> degrado ambientale e sociale, l’isolamento culturale e la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> identità,<br />
attivando e facendo emergere nuove opportunità <strong>di</strong> sviluppo economico e sociale a<br />
beneficio della popolazione residente e delle sue attività economiche.<br />
La strategia <strong>di</strong> sviluppo sostenibile proposta deve innanzitutto misurarsi con i fattori<br />
casuali e strutturali che hanno determinato all’interno dell’ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, quella<br />
situazioni <strong>di</strong> criticità e <strong>di</strong> debolezza che hanno compromesso le capacità competitive<br />
dell’ambito e determinato le situazioni <strong>di</strong> iniziale sofferenza delle componenti<br />
ambientali sociali ed economiche, evidenziate dalla analisi SWOT.<br />
Partendo da tale presupposto, la strategia <strong>di</strong> sviluppo che si dovrà adottare, dovrà<br />
quanto minimo garantire una riduzione degli elementi <strong>di</strong> criticità che hanno dato<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 21<br />
luogo alla manifestazione <strong>di</strong> iniziale <strong>di</strong>sagio socio-economico prima evidenziate e<br />
pertanto conseguire quin<strong>di</strong> i seguenti obiettivi generali:<br />
- garantire una maggiore connessione ecologica tra i territori a maggiore valenza<br />
ambientale e paesaggistica presenti nell’ambito;<br />
- garantire una maggiore protezione del territorio contro il <strong>di</strong>ssesto idrogeologico;<br />
- valorizzare e rendere fruibile in modo integrato il patrimonio locale;<br />
- incrementare l'attrattività del territorio verso imprese e nuovi residenti;<br />
- Innovare, integrare e qualificare il sistema produttivo locale;<br />
- organizzare una comunicazione integrata per dare visibilità al territorio e alle sue<br />
risorse.<br />
Temi e contenuti<br />
Attraverso il lavoro <strong>di</strong> elaborazione del <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong>, gli Enti Locali e tutti i<br />
soggetti aderenti all’iniziativa sono stati impegnati in attività <strong>di</strong> co-pianificazione<br />
finalizzate a definire e con<strong>di</strong>videre linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo comuni per la programmazione<br />
territoriale comunale, capaci <strong>di</strong> traguardare orizzonti temporali e scale territoriali più<br />
ampie.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista dei contenuti il lavoro si è posto l’obiettivo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e<br />
approfon<strong>di</strong>re una serie <strong>di</strong> aspetti legati alla pianificazione urbanistica e territoriale più<br />
<strong>di</strong>rettamente riferibili alla scala sovralocale e, in particolare, legati ai seguenti quattro<br />
assi tematici <strong>di</strong> riferimento:<br />
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1. il sistema produttivo;<br />
2. il sistema dell’inclusione sociale;<br />
3. il sistema ecologico;<br />
4. il sistema delle mobilità sostenibile;<br />
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ANALISI DELL’OFFERTA ATTUALE E PREVISTA<br />
TEMA 1: IL SISTEMA PRODUTTIVO<br />
Le tematiche produttive<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 23<br />
Dopo la profonda crisi del sistema industriale degli anni ’80, il rapido svuotamento<br />
dei recinti industriali che avevano determinato lo sviluppo e la conformazione<br />
spaziale del tessuto urbanizzato, ci si è trovati <strong>di</strong> fronte ad un sistema economico<br />
locale amorfo, depotenziato e non capace <strong>di</strong> confrontarsi con i sistemi economici<br />
internazionali più <strong>di</strong>namici e competitivi. Gli anni ’90 hanno visto, al contrario, una<br />
trasformazione ra<strong>di</strong>cale del tessuto urbanizzato attraverso l’attuazione <strong>di</strong> progetti<br />
integrati <strong>di</strong> recupero, attraverso la promozione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> reindustrializzazione e<br />
l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove imprese sul territorio. Si è assistito ad una ra<strong>di</strong>cale<br />
trasformazione del sistema produttivo locale attraverso il ri<strong>di</strong>mensionamento delle<br />
imprese, l’affermarsi <strong>di</strong> nuovi comparti produttivi e la <strong>di</strong>ffusione delle piccole e me<strong>di</strong>e<br />
imprese.<br />
In tale contesto, emerge un’impren<strong>di</strong>toria locale poco <strong>di</strong>namica che si <strong>di</strong>stingue per<br />
un basso livello <strong>di</strong> know-how e limitate capacità innovative. Un tessuto produttivo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni ridotte, ma che è chiamato a confrontarsi con il mercato internazionale,<br />
quin<strong>di</strong> necessita <strong>di</strong> sviluppare e sperimentare nuovi modelli d’impresa, più soli<strong>di</strong>, più<br />
competitivi e innovativi, con uno spiccato carattere alla eco sostenibilità dei processi<br />
e degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi.<br />
LA STRATEGIA PER IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA PRODUTTIVO<br />
INTERCOMUNALE<br />
Economia dell’innovazione, delle reti e della conoscenza<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 24<br />
La fase preliminare <strong>di</strong> ascolto ha reso palese un'ampia con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> vedute sui<br />
bisogni del territorio e sugli in<strong>di</strong>rizzi strategici da dare alla progettazione integrata. La<br />
connotazione particolare del sistema economico locale, ha favorito la pressoché<br />
imme<strong>di</strong>ata identificazione dell’in<strong>di</strong>rizzo strategico: rilancio della competitività del<br />
sistema economico me<strong>di</strong>ante la modernizzazione, qualificazione e la <strong>di</strong>ffusione<br />
dell'innovazione nel tessuto impren<strong>di</strong>toriale.<br />
Questo forte in<strong>di</strong>rizzo strategico rende possibile tradurre e sintetizzare l'idea forza in<br />
un obiettivo globale unitario nel cui ambito si riassume tutto il contenuto<br />
progettuale: tale obiettivo è definibile come il rilancio della competitività del sistema<br />
economico intercomunale, attraverso le seguenti fasi:<br />
- Finalizzare una strategia per il sistema produttivo del SUIA alla ridefinizione e al<br />
rafforzamento del ruolo <strong>di</strong> questo territorio nel sistema economico/produttivo<br />
metropolitano;<br />
- Aumentare la dotazione <strong>di</strong> spazi e strutture a servizio delle imprese, favorendo<br />
l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove attività che valorizzino le vocazioni dell’area e le<br />
opportunità offerte dalla ricerca applicata;<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 25<br />
fig. 4 <strong>–</strong> Inquadramento territoriale regionale<br />
- Dare un continuum alle esperienze già testate e finalizzate all’incentivazione <strong>di</strong><br />
processi sostenibili <strong>di</strong> reindustrializzazione e promozione delle attività<br />
economiche presenti sul territorio, attraverso la promozione <strong>di</strong> nuovi modelli<br />
produttivi, nel rispetto e nella valorizzazione delle attività presenti sul territorio,<br />
con l’obiettivo <strong>di</strong> consolidare e creare un sistema <strong>di</strong> relazioni interne e aperto al<br />
sistema globale;<br />
- Definire una strategia con<strong>di</strong>visa per il sistema produttivo finalizzata ad aumentare<br />
la competitività del sistema locale nei confronti dei mercati esteri, attraverso la<br />
valorizzazione del tessuto produttivo <strong>di</strong>ffuso (PMI, artigianato, terziario e<br />
commerciale), il coinvolgimento degli attori locali (istituzioni, impren<strong>di</strong>tori ed enti<br />
<strong>di</strong> ricerca) nella definizione <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> sviluppo con<strong>di</strong>vise e innovative, oltre<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 26<br />
alla realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture a sostegno del sistema economico locale, che<br />
contribuiscano a rafforzare l’attrattività e la competitività <strong>di</strong> questo territorio.<br />
Obiettivi strategici<br />
fig. 5 <strong>–</strong> Sistema Urbano Intercomunale Avellinese - Inquadramento territoriale provinciale<br />
Gli interventi <strong>di</strong> natura strettamente produttiva sono finalizzati alla realizzazione <strong>di</strong><br />
taluni obiettivi che sono ritenuti <strong>di</strong>rimenti e che pare opportuno elencare:<br />
i. irrobustimento della struttura delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese esistenti sul territorio;<br />
ii. incentivazione all’inse<strong>di</strong>amento nell’area ampia del territorio <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> <strong>di</strong> nuove<br />
imprese competitive;<br />
iii. dotazione <strong>di</strong> servizi avanzati alle unità produttive operanti in loco;<br />
iv. compatibilità delle modalità <strong>di</strong> crescita delle imprese con i vincoli <strong>di</strong> rispetto<br />
ecologico - ambientale e <strong>di</strong> inclusione sociale.<br />
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Azioni<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 27<br />
In coerenza con simili finalità la prima azione <strong>di</strong> potenziamento è costituita dalla<br />
realizzazione del progetto “Sistema Urbano Telematico Avellinese” (SUTA), ovvero<br />
dalla realizzazione <strong>di</strong> una rete metropolitana <strong>di</strong> collegamento in fibra ottica che<br />
coinvolga e metta in connessione i centri <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, Mercogliano, Monteforte,<br />
Atripalda e Aiello <strong>di</strong> Sabato.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un progetto ambizioso che ambisce a connettere il territorio interessato<br />
secondo quattro <strong>di</strong>rettrici:<br />
I) la dorsale “principale”: Monteforte-<strong>Avellino</strong> Ovest-Pianodar<strong>di</strong>ne-<strong>Avellino</strong> Est;<br />
II) lo sbraccio Mercogliano-Valle-Sta<strong>di</strong>o-Piazza Kennedy;<br />
III) la circonferenza Atripalda-S.Lorenzo-Ex Mattatoio-Atripalda;<br />
IV) lo sbraccio verso Aiello.<br />
Le implicazioni produttive del progetto sono intuibili: si tratta <strong>di</strong> realizzare e <strong>di</strong> fornire<br />
servizi per le imprese tramite la creazione <strong>di</strong> una rete a banda larga che renderà molto<br />
più efficienti le telecomunicazioni e consentirà concretamente <strong>di</strong> utilizzare la vasta<br />
gamma <strong>di</strong> servizi ICT a costi incommensurabilmente più contenuti. Affinché il progetto<br />
consegua i risultati sperati è necessario che si realizzino tre con<strong>di</strong>zioni sulle quali i<br />
responsabili istituzionali del progetto portante hanno lavorato nell’ambito del PES<br />
(Partenariato Economico e Sociale):<br />
a. coinvolgimento dell’Associazione degli Industriali della provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> che<br />
esprime totale sod<strong>di</strong>sfazione per l’iniziativa e del Consorzio Irpianet SCARL;<br />
b. coinvolgimento delle imprese operanti nella zona industriale <strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne<br />
affinché il “dorso” della rete abbia coniugazioni specifiche e arricchimento <strong>di</strong><br />
specifici servizi alle singole imprese compatibili con peculiari esigenze produttive;<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 28<br />
c. capacità <strong>di</strong> stabilire relazioni <strong>di</strong> rete fuori del territorio per aumentare il grado <strong>di</strong><br />
conoscenza delle imprese su fattori <strong>di</strong> competitività e <strong>di</strong> presenza sui mercati<br />
esterni.<br />
E’, dunque, intuibile come il progetto possa, non solo, irrobustire le imprese già<br />
esistenti sul territorio ma, anche, quanto esso possa costituire un attrattore, <strong>di</strong> cui non<br />
vi è traccia nei benefit attualmente concessi sul territorio campano, per quelle imprese<br />
esterne che vogliano inse<strong>di</strong>arsi sul territorio.<br />
La natura intrinseca del progetto concepito rispetta anche i vincoli <strong>di</strong> coinvolgimento<br />
sociale e <strong>di</strong> rispetto ecologico, nonché <strong>di</strong> miglioramento nell’offerta <strong>di</strong> servizi del<br />
settore pubblico nella sua accezione più ampia.<br />
Per ciò che concerne la <strong>di</strong>mensione sociale le “piazzette telematiche” nei cinque<br />
comuni consentono <strong>di</strong> offrire ai citta<strong>di</strong>ni, e in particolare ai giovani, luoghi <strong>di</strong> relazioni<br />
in cui circolano informazioni, aggiornamenti tecnologici, conoscenza, secondo un<br />
modello, oramai universalmente accettato dalle scienze sociali contemporanee, che<br />
vede “la rete” come il principale agente <strong>di</strong> socializzazione democratica.<br />
Le medesime caratteristiche hanno, come si intuisce, un portato <strong>di</strong> rispetto ecologico<br />
dell’ambiente che nessuna misura incentivale può raggiungere.<br />
Infine: il coinvolgimento della rete <strong>di</strong> informazioni comunali, dei data base<br />
pensionistici e <strong>di</strong> assistenza ospedaliera consentono all’operatore pubblica un<br />
miglioramento decisivo <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> costo dei servizi offerti.<br />
La continuità “logica” con il piano telematico è costituito, nel <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong>,<br />
dall’uso dell’area “ex Mattatoio” per la realizzazione <strong>di</strong> un “polo high-tech”<br />
caratterizzato da:<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 29<br />
i. pivot informativo sulle metodologie avanzate <strong>di</strong> innovazioni <strong>di</strong> processo per le<br />
imprese operanti sul territorio limitrofo;<br />
ii. <strong>di</strong>ffusione delle innovazione e accor<strong>di</strong> sulla concessione <strong>di</strong> brevetti;<br />
iii. incubazione per imprese che vogliano inse<strong>di</strong>arsi e nursery per le imprese già<br />
esistenti per l’adozione <strong>di</strong> nuove modalità produttive le cui caratteristiche premiali<br />
sono costituite da produzioni eco-compatibili.<br />
iv. Realizzazione <strong>di</strong> economie <strong>di</strong> scala informative e <strong>di</strong> conoscenza <strong>di</strong> nuovi mercati<br />
per le piccole imprese artigianali che vogliano mantenere standard <strong>di</strong> produzione<br />
elevati ma competere secondo nuovi principi <strong>di</strong> competitività<br />
Il progetto è, pertanto finalizzato all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> un nuovo incubatore <strong>di</strong> imprese<br />
nell’e<strong>di</strong>ficio denominato ex Mattatoio nel comune <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
sperimentare e promuovere un intervento esplicativo <strong>di</strong> una possibile modalità <strong>di</strong><br />
intervento partenariale attivabile ai fini della costruzione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento<br />
produttivo eccellente e fortemente orientato a sostenere il sistema economico e<br />
produttivo locale.<br />
Gli obiettivi generali dell’intervento sono: accrescere la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi e<br />
strutture <strong>di</strong> servizio alle neoimprese e più specificamente a idee impren<strong>di</strong>toriali che<br />
possono originarsi da spin off universitari; favorire una maggiore integrazione fisico-<br />
funzionale tra il polo universitario <strong>di</strong> Fisciano e Benevento e il territorio circostante;<br />
completare in modo definitivo e coerente il processo <strong>di</strong> reindustrializzazione dell’area<br />
<strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne.<br />
Il nuovo incubatore <strong>di</strong>venterà inoltre una struttura <strong>di</strong> riferimento per le imprese<br />
innovative del Sistema Urbano Intercomunale Avellinese, nonché un modello <strong>di</strong><br />
sostenibilità ambientale ed energetica, oltre ad avere un'importanza strategica per<br />
tutta l’area metropolitana. Con il nuovo incubatore si vuole colmare, almeno in parte,<br />
la mancanza <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> incubazione appositamente de<strong>di</strong>cate a sostenere la<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 30<br />
nascita e lo sviluppo <strong>di</strong> PMI molto innovative, in grado <strong>di</strong> crescere molto rapidamente<br />
ma bisognose <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> relazioni, servizi, spazi e attrezzature qualificate.<br />
In conclusione: l’ambizione <strong>di</strong> tendere verso il modello “<strong>Avellino</strong> Città Produttiva e<br />
Sostenibile” è il tentativo <strong>di</strong> un territorio in ritardo sì <strong>di</strong> sviluppo ma che tenta <strong>di</strong><br />
utilizzare il gap <strong>di</strong> crescita per analizzare comparativamente i possibili percorsi <strong>di</strong><br />
“riaggancio”.<br />
Gli obiettivi proposti tentano <strong>di</strong> trasformare in vantaggio ciò che fin qui è risultato un<br />
han<strong>di</strong>cap.<br />
fig. 6 <strong>–</strong> Economia ed innovazione <strong>–</strong> banda larga<br />
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TEMA 2: IL SISTEMA DELL’INCLUSIONE SOCIALE<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 31<br />
Il programma intende contrastare in particolare i problemi che affliggono<br />
maggiormente l’ambito e nello specifico: la mancanza <strong>di</strong> spazi aggregativi dove<br />
svolgere attività culturali e/o ricreative, il <strong>di</strong>sagio derivante dalla fragilità<br />
idrogeologica del territorio, l’abbandono del territorio e delle attività tra<strong>di</strong>zionali ecc..<br />
Sulla base <strong>di</strong> tali presupposti e facendo leva sugli elementi competitivi dell’area, il<br />
presente programma si pone l’obiettivo <strong>di</strong> riuscire quin<strong>di</strong> ad attrarre nuovi<br />
inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> persone, in particolare giovani famiglie, e piccole imprese che<br />
possono trarre vantaggi economici dallo sviluppo dell’area anche sotto il profilo<br />
turistico.<br />
Criticità<br />
1) Insufficienza complessiva dell’intervento nell’ambito sociale per la mancata<br />
in<strong>di</strong>viduazione, in tutto il settore, nelle sue varie articolazioni, <strong>di</strong> quanto può<br />
essere oggetto <strong>di</strong> rapporto, tanto in una <strong>di</strong>mensione ravvicinata quanto in una<br />
prospettiva strategica più ampia;<br />
2) Carenza <strong>di</strong> un’accurata e articolata lettura coor<strong>di</strong>nata del territorio urbano (area<br />
vasta) e <strong>di</strong> suoi eventuali luoghi <strong>di</strong> degrado sociale, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> intervento (per<br />
effetto dei soggetti, per una realtà dei luoghi, per un processo combinato, per una<br />
carenza <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> chi dovrebbe intervenire su alcuni temi) o <strong>di</strong> minore<br />
“tensione civile” (tanto più se la riflessione sull’assetto sociale e sull’intervento nei<br />
suoi confronti assume un carattere che travalica la mera <strong>di</strong>mensione urbana<br />
tra<strong>di</strong>zionale del capoluogo;<br />
3) Il numero dei soggetti interessati alle politiche sociali (al <strong>di</strong> fuori dei piani <strong>di</strong> zona)<br />
è nello stesso tempo oggetto <strong>di</strong> risorsa (c’è una molteplicità <strong>di</strong> interessi e <strong>di</strong><br />
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organizzazioni) ma anche <strong>di</strong> limite (gli interventi rischiano comunque <strong>di</strong> essere<br />
scoor<strong>di</strong>nati); nella prospettiva questa lacuna deve essere colmata, e ovviamente<br />
al problema deve essere de<strong>di</strong>cata attenzione tanto dai piani <strong>di</strong> zona interessati<br />
quanto dalle istituzioni;<br />
4) Alcune aree sociali o generazionali, o alcuni percorsi dell’esistenza, che<br />
potrebbero e dovrebbero essere oggetto <strong>di</strong> intervento sociale all’attenzione <strong>di</strong><br />
tutta la realtà, sembrano invece scarsamente oggetto <strong>di</strong> attenzione complessiva e<br />
quasi “privatizzati” (pur all’interno magari <strong>di</strong> interventi pubblici): esempio<br />
possono esseri casi come la violenza contro le donne; la povertà e marginalità<br />
giovanile, la scarsità <strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> quali territori.<br />
5) Permane un equivoco relativamente alle politiche sociali (e, in parte, alle politiche<br />
pubbliche, sul loro ruolo (assistenza e/o premessa <strong>di</strong> sviluppo?), sulla loro<br />
cumulabilità, sulla valutazione dei loro effetti (realizzata, per quanto risulta,<br />
raramente);<br />
LA STRATEGIA<br />
Progettualità sociale e trasformazione urbana<br />
Nell’ambito del progetto più ampio del quale questa proposta è parte, si vuole<br />
strutturare un’iniziativa che tenda a incidere sulle risorse e sulle potenzialità culturali<br />
e sociali del Sistema Urbano Intercomunale Avellinese, determinando processi <strong>di</strong><br />
miglioramento della coesione e vivibilità sociale e <strong>di</strong> interlocuzione rinnovata e<br />
puntuale con molteplici bisogni esistenziali (culturali, relazionali, comunicativi) della<br />
popolazione <strong>di</strong> quest’area; si prevede pertanto l’inse<strong>di</strong>amento e l’attivazione in un<br />
idoneo complesso e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> aggregazione e promozione collegato alle<br />
molteplici realtà sociali e culturali della città e dei comuni limitrofi.<br />
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Obiettivi strategici<br />
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Gli interventi <strong>di</strong> natura strettamente sociale sono finalizzati alla realizzazione <strong>di</strong> taluni<br />
obiettivi che sono ritenuti <strong>di</strong>rimenti e che pare opportuno elencare:<br />
v. Attivare processi che mirino al coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> iniziative che, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong><br />
quanto messo in atto dai piani <strong>di</strong> zona, si presentano spesso <strong>di</strong>sarticolate tra<br />
loro;<br />
vi. Attivare processi <strong>di</strong> formazione all’operabilità e <strong>di</strong> valutazione delle<br />
realizzazione per settori che in genere in base alla loro importanza sociale<br />
finiscono per essere (o per essere tenuti) estranei a <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> valutazione<br />
(ex ante, in itinere e post) la loro realizzazione, come anche alla comparabilità<br />
delle qualità e delle risorse (professionali e strutturali) dei soggetti deputati<br />
all’intervento;<br />
vii. Attivare processi economici <strong>di</strong> intervento in relazione ai soggetti coinvolti in<br />
Azioni<br />
<strong>di</strong>rezioni anche <strong>di</strong>verse dalle tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Si propone l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> tale struttura negli spazi <strong>di</strong>sponibili (circa 2000 mq) del<br />
Mercatone <strong>di</strong> cui si prevede l’utilizzo per la struttura in questione <strong>di</strong> circa 1000 mq,<br />
per la cui ristrutturazione sono già <strong>di</strong>sponibili 3 milioni <strong>di</strong> euro e il cui completamento<br />
includerà anche una energizzazione fondata su fonti rinnovabili.<br />
L’obiettivo è quello <strong>di</strong> costituire, in forme organizzative adeguate e in molti casi<br />
ine<strong>di</strong>te, un “villaggio sociale”, nel quale ricomprendere tutte le istanze sociali<br />
presenti anzitutto nel contesto del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> (e, in continuità,<br />
dei comuni circostanti).<br />
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Una struttura <strong>di</strong> questo tipo non sarà, in linea <strong>di</strong> massima, sede <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong><br />
servizi in<strong>di</strong>viduali (obiettivo per il quale ciascuna delle istanze interessate ha una<br />
propria naturale e storica collocazione e un percorso autonomo <strong>di</strong> presenza) ma un<br />
luogo nel quale, accorpando le <strong>di</strong>versità identitarie e organizzative <strong>di</strong> associazioni,<br />
enti, organizzazioni, promuovere e coor<strong>di</strong>nare iniziative, accorpare e ri<strong>di</strong>stribuire sul<br />
piano urbano funzioni <strong>di</strong> intervento sociale, sviluppare <strong>di</strong>scussioni (relativamente alle<br />
politiche pubbliche e sociali per l’area urbana), organizzare strutture <strong>di</strong><br />
documentazione, programmare e svolgere attività <strong>di</strong> qualificazione e riqualificazione<br />
attraverso processi <strong>di</strong> formazione e aggiornamento, determinare e sperimentare una<br />
adeguata produzione culturale e comunicativa, materiale e simbolica, coinvolgendo i<br />
soggetti interessati, cercando sempre iniziative e attività <strong>di</strong> tipo trasversale, tali<br />
insomma o da cogliere molteplicità e non in<strong>di</strong>vidualità delle realtà presenti o da<br />
affrontare problemi che afferiscono anch’essi, per la loro natura, a una molteplicità<br />
delle istanze presenti. Il valore inclusivo e coinvolgente derivante dall’iniziativa, la sua<br />
promozione <strong>di</strong> intervento e occupazione (nuova e/o riqualificata), la sua capacità <strong>di</strong><br />
interloquire con aree sociali tra<strong>di</strong>zionalmente scarsamente considerate o poco<br />
chiamate a far parte delle politiche pubbliche e sociali, sarà coerente con la<br />
realizzazione sociale, e istituzionale urbana <strong>di</strong> queste premesse. La sua valenza sarà<br />
inoltre quella <strong>di</strong> corredare la città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e i comuni circostanti <strong>di</strong> un progetto e <strong>di</strong><br />
una iniziativa con peculiarità unica, in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguersi sul piano della tipologia<br />
dell’iniziativa urbana (anche meri<strong>di</strong>onale), delle aree sociali cui viene rivolta, degli<br />
effetti <strong>di</strong> impowerment sulle medesime, riconfermandone e riproponendone il<br />
carattere <strong>di</strong> reale provincia <strong>di</strong> un territorio con il quale i collegamenti hanno sostanza<br />
ed efficacia.<br />
La struttura privilegerà quin<strong>di</strong> la realizzazione <strong>di</strong> iniziative che si collocano in due<br />
gran<strong>di</strong> aree:<br />
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a) quelle a carattere sociale (e/o anche sociosanitario); <strong>di</strong> evidente risvolto pubblico<br />
anche quando sarà prevista la co-presenza e il ruolo <strong>di</strong> strutture private. La sua<br />
programmazione e il suo intervento cureranno in particolare, in coerenza con<br />
quanto detto, la <strong>di</strong>mensione sociale e formativa, l’attenzione urbana, il carattere<br />
inclusivo sul piano civile delle iniziative intraprese, una documentazione adeguata,<br />
a livello regionale, nazionale ed europeo, delle medesime, tramite la costituzione<br />
<strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong> documentazione;<br />
b) quelle che vanno in <strong>di</strong>rezione degli assetti e dei processi <strong>di</strong> intervento e<br />
aggiornamento della realtà amministrativa pubblica, in molti casi corollario della<br />
politica sociale. Obiettivo <strong>di</strong> questa seconda area è quello <strong>di</strong> realizzare analisi<br />
comparate dei sistemi <strong>di</strong> governance degli Enti e della aziende pubbliche, <strong>di</strong><br />
imprese dei servizi pubblici locali rispetto a determinate scelte e performances<br />
(outsorcing, network pubblici e misti), <strong>di</strong> compiere analisi e valutazioni delle<br />
politiche socio-economiche adottate dalle amministrazoni locali e/o progettare,<br />
attivare, attuare interventi formativi <strong>di</strong> qualificazione, riqualificazione e<br />
aggiornamento delle risorse umane, infine sviluppare un sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e<br />
implementazione delle buone pratiche.<br />
Le valenze culturali erogate prevalgono oggettivamente e soggettivamente sugli altri<br />
fattori componenti e ispiranti il programma in<strong>di</strong>viduato, progettando e misurando<br />
adeguatamente gli inserimenti, nel programma delineato, delle organizzazioni sociali,<br />
le forme della loro compresenza, le collaborazioni potenziali tra le medesime, le<br />
<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> rapporto con l'area complessivamente investita dall'intervento, la<br />
capacità <strong>di</strong> interlocuzione con le componenti urbane (es. periferie; percorsi della<br />
<strong>di</strong>sabilità; presenza degli anziani; orari e tempi dell’organizzazione sociale), i citta<strong>di</strong>ni<br />
interessati (soggetti poveri e a rischio <strong>di</strong> vulnerabilità sociale).<br />
Nell’ambito <strong>di</strong> questo “villaggio sociale” si prevede anche la realizzazione <strong>di</strong> una<br />
“struttura della comunicazione”, coerente con il sistema <strong>di</strong> cablaggio in atto a livello<br />
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complessivo urbano; si tratta, anche in questo caso, <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento che riunisce<br />
competenze eterogenee (dunque anche professionalità e generazioni non<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente aggregate), propone stimoli per l'aggregazione e l'inclusione, tende<br />
ad elevare le potenzialità formative, moltiplica le risorse e le energie presenti<br />
(biblioteca, musei, centri formativi ecc.) sommandole a funzioni rinnovate o ine<strong>di</strong>te<br />
(produzione culturale, visuale, musicale, documentaria, fotografica).<br />
Poiché uno degli elementi critici <strong>di</strong> tutte le politiche pubbliche, come anche <strong>di</strong> parte<br />
consistente delle politiche sociali, è stato legato a una carenza <strong>di</strong> qualificazione del<br />
personale che ha realizzato quelle medesime politiche, che cioè quoti<strong>di</strong>anamente le<br />
ha messe in opera, e poiché ogni altra politica <strong>–</strong> sia essa costituita da un intervento<br />
negli assetti del terziario o da uno sviluppo <strong>di</strong> attività in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> generi o<br />
generazioni, <strong>di</strong> territori come <strong>di</strong> aree della produzione <strong>–</strong> in particolare nel<br />
Mezzogiorno, rischia <strong>di</strong> soffrire <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stanza tra la formazione <strong>di</strong> base e le<br />
competenze necessarie e gli obiettivi <strong>di</strong> qualificazione che si vogliono raggiungere, è<br />
anche fondamentale che in una struttura <strong>di</strong> questo tipo sia destinata un’area ai<br />
processi <strong>di</strong> aggiornamento, autoaggiornamento, formazione (con supporto <strong>di</strong> aule,<br />
aula multime<strong>di</strong>ale, sale riunioni, sala conferenze a <strong>di</strong>stanza, salone <strong>di</strong>scussione) e che,<br />
ove necessario, tali processi siano oggetto <strong>di</strong> accordo convenzionale, temporaneo e<br />
rinnovabile, con le università <strong>di</strong> Salerno e Benevento (e con i Dipartimenti <strong>di</strong> volta in<br />
volta interessati) portando in ogni caso e in ogni occasione ai livelli più qualificati le<br />
prospettive <strong>di</strong> comunicazione e sviluppo delle iniziative assunte.<br />
Il carattere innovativo, trasversale, inclusivo <strong>di</strong> nuovi temi e nuove realtà <strong>di</strong> una<br />
iniziativa <strong>di</strong> questo tipo può essere articolato, sul piano concreto e nello stesso tempo<br />
sperimentale, da un processo tempestivo <strong>di</strong> intervento sulla realtà della povertà<br />
urbana, che provi, a livello sperimentale, anzitutto a monitorarne carattere e<br />
<strong>di</strong>ffusione, forme <strong>di</strong> manifestazione, effetti sulla presenza sociale degli in<strong>di</strong>vidui,<br />
nonché sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> emarginazione dei giovani rispetto alle opportunità<br />
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professionali e delle amministrazioni pubbliche rispetto ai modelli <strong>di</strong> governance più<br />
evoluti. Tale iniziativa, da articolare nella progettazione sociale, dovrà essere<br />
realizzata in una sinergia tra strutture istituzionali pubbliche e private (religiose), in<br />
rapporto anzitutto con la Caritas <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> (ed eventualmente con altre<br />
organizzazioni <strong>di</strong>sponibili) ed imprese ed organismi nazionali e internazionali ed avrà<br />
il senso <strong>di</strong> affrontare sul piano della conoscenza e della riconoscibilità uno dei temi<br />
centrali e continui del contesto esistenziale come anche della <strong>di</strong>namica urbana<br />
contemporanei.<br />
fig. 7 <strong>–</strong> Sviluppo sociale<br />
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TEMA 3: IL SISTEMA ECOLOGICO<br />
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Rete ecologica territoriale <strong>di</strong> area vasta, mobilità lenta ed oasi periurbane<br />
Nella prefazione ad una interessante pubblicazione sulle reti ecologiche (PAOLELLA<br />
A., 1999), viene significativamente illustrata la collocazione e la trasversalità del tema<br />
delle reti ecologiche rispetto alle complessive problematiche della gestione del<br />
territorio. Nel prossimo futuro, vi si <strong>di</strong>ce, la popolazione umana dovrà<br />
necessariamente giungere a scelte che permettano <strong>di</strong> conservare un livello <strong>di</strong><br />
naturalità pari, almeno, a quello attuale e, al contempo, <strong>di</strong> riequilibrare i rapporti con<br />
l’ambiente e, infine, che permettano l’avvio <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ffuso processo <strong>di</strong> riqualificazione<br />
ambientale. Queste scelte, se attuate concretamente, costituiranno una vera e<br />
propria rivoluzione: dovranno essere mo<strong>di</strong>ficati i comportamenti dei singoli in<strong>di</strong>vidui<br />
e le regole economiche e sociali che li governano attualmente, visto che regole<br />
collettive e comportamenti in<strong>di</strong>viduali non hanno, fino ad oggi, sortito effetti in grado<br />
<strong>di</strong> garantire la conservazione della natura, né, tanto meno, hanno permesso <strong>di</strong><br />
prospettare un futuro sostenibile.<br />
Oggi il tema della conservazione della natura pervade società, politica, normative e<br />
forme <strong>di</strong> pianificazione territoriale, ma, anche a causa della velocità impressa alle<br />
forme <strong>di</strong> alterazione degli ecosistemi e all’utilizzo delle risorse naturali, “in questo<br />
decennio i danni provocati all’ambiente dall’azione umana sono superiori a quelli dei<br />
decenni precedenti“ e “nei fatti le società e gli in<strong>di</strong>vidui sono sempre poco interessati<br />
ad eliminare le cause <strong>di</strong> alterazione delle con<strong>di</strong>zioni ambientali del pianeta in quanto<br />
sono proprio le stesse cause da cui traggono profitti”.<br />
Di fronte a questi problemi <strong>di</strong> scala generale non si può non concordare sulla<br />
necessità <strong>di</strong> provvedere al più presto e in tutte le maniere possibili affinché venga<br />
invertita la attuale situazione.<br />
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Il concetto <strong>di</strong> rete ecologica consente <strong>di</strong> affrontare la tematica nell’ottica <strong>di</strong> uno<br />
sviluppo durevole e sostenibile: “… proprio per le profonde relazioni che [le reti<br />
ecologiche] hanno con i meccanismi sociali ed economici che destrutturano l’ambiente<br />
…” costituiscono “il più impegnativo e fecondo progetto che la nostra società possa<br />
affrontare per la conservazione e riqualificazione ambientale …”.<br />
LA STRATEGIA PER LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E DI VALORIZZAZIONE<br />
TURISTICA DEL PATRIMONIO CULTURALE E NATURALISTICO<br />
Il progetto portante mira alla caratterizzazione del Suia come “Città Produttiva<br />
Sostenibile”, ossia come luogo <strong>di</strong> valorizzazione durevole in un quadro <strong>di</strong> spiccata<br />
qualità ambientale delle molteplici risorse materiali ed immateriali presenti.<br />
In tal senso, accanto alle iniziative per il rilancio o il decollo <strong>di</strong> attività produttive nei<br />
campi dell'innovazione tecnologica e del potenziamento logistico, sono previste azioni<br />
<strong>di</strong> riqualificazione ambientale e <strong>di</strong> valorizzazione turistica del patrimonio culturale e<br />
naturalistico, tendendo a configurare il Suia come motore per l’intero territorio<br />
provinciale.<br />
In sintesi, il progetto concorre alla realizzazione <strong>di</strong> una rete ecologica territoriale,<br />
in<strong>di</strong>viduando i due corsi d’acqua - Sabato e Fenestrelle - quali principali corridoi<br />
ecologici su cui attestarsi per avviare ipotesi <strong>di</strong> ripristino qualitativo e <strong>di</strong><br />
conservazione della naturalità <strong>di</strong>ffusa del territorio circostante. A tal fine il progetto<br />
accanto a strategie <strong>di</strong> riqualificazione fluviale - intesa come un insieme <strong>di</strong> soluzioni<br />
progettuali che permettono <strong>di</strong> raggiungere gli obiettivi socio-economico-produttivi, <strong>di</strong><br />
sicurezza idraulica, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità idrica e <strong>di</strong> qualità dell’acqua conseguendo al<br />
contempo il miglioramento ambientale dei corsi d’acqua, attraverso un approccio<br />
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progettuale <strong>di</strong> tipo multi obiettivo -, mira soprattutto alla ricostruzione e<br />
qualificazione delle connessioni fisiche fra elementi puntuali e sistemi lineari <strong>di</strong><br />
riconosciuto valore ecologico.<br />
L’area, nel suo complesso, è strategica per la valorizzazione <strong>di</strong> alcune tra le più<br />
importanti realtà dell’offerta turistica provinciale; in tal senso l’attenzione<br />
progettuale è in<strong>di</strong>rizzata alla definizione <strong>di</strong> un quadro organico delle possibilità <strong>di</strong><br />
fruizione offerte dal territorio, da <strong>di</strong>fferenziare in funzione delle peculiarità ed<br />
esigenze <strong>di</strong> tutela naturalistica dei luoghi.<br />
Con la realizzazione del progetto prende definitivamente corpo il “filo verde” per la<br />
mobilità lenta fatto <strong>di</strong> piste pedonali e ciclabili che, nel rispetto dell’ecosistema,<br />
collegano le testimonianze dell’architettura rurale (sistemi <strong>di</strong> regolazione del flusso<br />
d’acqua, “palate” - in legno o in tufo nero - e dei mulini) e del patrimonio <strong>di</strong><br />
archeologia idraulica con i segni storici ancora presenti sul territorio (canali artefatti,<br />
strade e viottoli).<br />
Nel quadro complessivo delineato dal progetto assume, inoltre, un’importanza<br />
prioritaria il tratto periurbano del t. Fenestrelle, per le possibilità <strong>di</strong> costruire nuove<br />
relazioni fra la città e il territorio circostante attraverso un utilizzo innovativo <strong>di</strong> aree a<br />
naturalità <strong>di</strong>ffusa non adeguatamente valorizzate. Il progetto prevede la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> oasi periurbane <strong>di</strong> tutela naturalistica localizzate a sud della città, per<br />
rendere così visibile, ed accessibile, il paesaggio retrostante, negato e sconosciuto,<br />
ma <strong>di</strong> grande potenzialità.<br />
OBIETTIVI STRATEGICI<br />
L’obiettivo <strong>di</strong> fondo insito nell’idea <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione progettuale e <strong>di</strong> realizzazione<br />
concreta <strong>di</strong> una rete ecologica territoriale dell’Area Vasta <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> (II livello) si basa,<br />
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in prima istanza, sul concetto <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, inteso come forma <strong>di</strong> sviluppo<br />
che ha l’obiettivo <strong>di</strong> mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità<br />
sociale e gli ecosistemi.<br />
viii. limitare il consumo <strong>di</strong> suolo, valorizzare e connettere il verde <strong>di</strong>ffuso;<br />
ix. definire una strategia con<strong>di</strong>visa per il recupero e la valorizzazione ambientale<br />
delle aree del fondovalle Fenestrelle e della valle del f. Sabato.<br />
Spingendosi oltre il concetto <strong>di</strong> sviluppo sostenibile declinato nel nostro Paese in<br />
termini del significato intergenerazionale, la proposta si basa su un concetto <strong>di</strong><br />
sviluppo sostenibile inteso come forma <strong>di</strong> “sviluppo che offre servizi ambientali,<br />
sociali ed economici <strong>di</strong> base a tutti i membri <strong>di</strong> una comunità, senza minacciare<br />
l'operabilità dei sistemi naturali, e<strong>di</strong>ficato e sociale da cui <strong>di</strong>pende la fornitura <strong>di</strong> tali<br />
servizi”. Ciò significa che le tre <strong>di</strong>mensioni economiche, sociali ed ambientali sono<br />
viste come strettamente correlate.<br />
Un territorio come quello del Suia, <strong>di</strong>ffusamente abitato, con numerosi centri urbani<br />
(alcuni <strong>di</strong> notevole <strong>di</strong>mensione), assoggettato ad una forma <strong>di</strong> agricoltura <strong>di</strong> tipo<br />
industriale, frammentato da <strong>di</strong>verse infrastrutture, non può, oggi, verosimilmente<br />
prestarsi a politiche <strong>di</strong> conservazione che si esplichino con la classica creazione <strong>di</strong><br />
ambiti protetti, principalmente per due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> motivi:<br />
- l’oggettiva mancanza <strong>di</strong> ambiti da conservare in quanto tali;<br />
- la sovrapposizione estremamente <strong>di</strong>fficoltosa e la creazione <strong>di</strong> conflitti con la<br />
matrice antropizzata fatta <strong>di</strong> attività produttive, inse<strong>di</strong>amenti, vie <strong>di</strong><br />
comunicazione <strong>di</strong>ffuse.<br />
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Il punto <strong>di</strong> forza che sta alla base della presente proposta poggia su <strong>di</strong> una<br />
rivalutazione dell’esistente in quanto ancora in<strong>di</strong>viduabile nel territorio vasto (per<br />
quanto alterato e frammentato) e vuole comprendere nel proprio ambito <strong>di</strong> interesse<br />
l’intero territorio <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e della sua corona e non solo parte <strong>di</strong> esso.<br />
Il Sistema che si propone vuole giungere a costituire un elemento propulsivo per la<br />
pianificazione territoriale, in sintonia con essa e con uno sviluppo economico<br />
compatibile. Si vuole, cioè, intervenire oggettivamente sul territorio, proponendo<br />
soluzioni praticabili (non senza sforzo e <strong>di</strong>fficoltà, ma mantenendo un livello <strong>di</strong><br />
fattibilità elevato).<br />
Al vincolo (da intendersi <strong>di</strong>namicamente e, comunque, sempre ridotto al minimo<br />
in<strong>di</strong>spensabile) si vuole affiancare la programmazione degli interventi, la<br />
pianificazione, la messa a sistema, l’economia <strong>di</strong> scala e utilizzare le <strong>di</strong>namiche stesse<br />
che l’ecologia ci permette oggi <strong>di</strong> praticare.<br />
Il concetto <strong>di</strong> rete ecologica, applicato alla scala locale intercomunale, mette, inoltre,<br />
in grande rilievo la possibilità <strong>di</strong> intervenire nelle azioni <strong>di</strong> miglioramento<br />
dell’esistente (me<strong>di</strong>ante forme gestionali oculate) piuttosto che alla sola azione <strong>di</strong><br />
creazione ex-novo <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> pregio.<br />
Alla rinaturazione viene, perciò, affiancata, con grande peso, la rinaturalizzazione.<br />
Motivazioni <strong>di</strong> una rete ecologica a scala intercomunale (II livello)<br />
Partendo dalla considerazione che l’attività antropica ha profondamente alterato gli<br />
ecosistemi naturali causandone la loro completa eliminazione o la loro<br />
frammentazione e riconoscendo nella continuità dell’habitat la funzione principale<br />
alla base del mantenimento della bio<strong>di</strong>versità, si è ipotizzata la realizzazione <strong>di</strong> una<br />
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rete continua e funzionale <strong>di</strong> unità ecosistemiche naturali o seminaturali tra loro<br />
collegate e poggiante su aree relittuali, ambiti territoriali consolidati sul piano della<br />
tutela dell’ambiente e relative connessioni ecologiche, esistenti e <strong>di</strong> nuova<br />
previsione.<br />
Il grave problema della frammentazione degli habitat può essere, infatti,<br />
verosimilmente contrastato con la pianificazione della messa a sistema <strong>di</strong> unità<br />
ecosistemiche, in grado <strong>di</strong> svolgere un ruolo <strong>di</strong> serbatoio <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità, connesse da<br />
un corridoi ecologici, vale a <strong>di</strong>re elementi ecosistemici <strong>di</strong> collegamento, <strong>di</strong>versi dalla<br />
matrice in cui sono contenuti, e con un ruolo che si <strong>di</strong>fferenzia a seconda che<br />
consentano la <strong>di</strong>spersione delle specie, il contatto tra le sottopopolazioni, la<br />
captazione degli organismi provenienti dalla matrice agricola o urbana.<br />
La natura e la geometria delle due componenti della rete ecologica sopra richiamate<br />
ne influenza, chiaramente, il funzionamento e l’efficacia.<br />
Un’unità ecosistemica relittuale in un territorio vasto come quello della fondovalle<br />
del Fenestrelle può essere valutata, innanzi tutto, sulla base del suo livello <strong>di</strong><br />
naturalità. Questo può andare da una situazione <strong>di</strong> unità ecosistemica totalmente<br />
naturale (<strong>di</strong>fficilmente riscontrabile nell’ambito territoriale considerato), qualora non<br />
abbia mai subito perturbazioni <strong>di</strong> origine antropica, fino ad una situazione <strong>di</strong> neo-<br />
ecosistema, la cui esistenza e struttura <strong>di</strong>pende completamente da azioni messe in<br />
opera dall’uomo.<br />
Tra le due situazioni opposte se ne pongono altre in un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> naturalità<br />
decrescente che passa da unità ecosistemiche para-naturali, in cui l’attività antropica<br />
interferisce solo me<strong>di</strong>ante flussi fisico-chimici o <strong>di</strong> materia alterati o contaminati, a<br />
unità ecosistemiche paraclimaciche, che hanno raggiunto equilibri <strong>di</strong>namici <strong>di</strong>versi da<br />
quelli dello sta<strong>di</strong>o climax naturale dopo aver subito alterazioni da parte dell’attività<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 44<br />
dell’uomo, a unità ecosistemiche a sviluppo spontaneo, ma oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo<br />
antropico nel tempo.<br />
Altre modalità <strong>di</strong> valutazione delle unità ecosistemiche si poggiano sulla<br />
considerazione delle caratteristiche della frammentazione esistente tra le stesse<br />
unità, sulla loro forma e <strong>di</strong>slocazione reciproca, sui connotati, gli attributi e i requisiti<br />
delle <strong>di</strong>verse specie che vi rinvengono con<strong>di</strong>zioni funzionali per la sopravvivenza.<br />
Un corridoio ecologico può essere valutato sulla base della sua larghezza, sulla sua<br />
effettiva capacità <strong>di</strong> svolgere parzialmente il ruolo <strong>di</strong> unità ecosistemica (vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong><br />
contenere al suo interno nicchie ecologiche funzionali per il rifugio, l’alimentazione e<br />
la riproduzione <strong>di</strong> specie), della sua capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione delle specie e della sua<br />
capacità <strong>di</strong> captazione delle stesse.<br />
I corridoi ecologici possono essere rappresentati da fasce arbustive o arboreo-<br />
arbustive (siepi arbustive o alberate campestri), sistemi ripari (vegetazione arboreo-<br />
arbustiva lungo i corsi d’acqua), sistemi idrografici superficiali (canali collettori delle<br />
acque alte e basse, torrenti, fiumi), fasce arbustive o arboreo-arbustive connesse ad<br />
infrastrutture viarie (rilevati ferroviari e stradali).<br />
La funzione <strong>di</strong> collegamento può, poi, essere svolta in modo più o meno completo<br />
anche da altre forme <strong>di</strong> strutturazione paesaggistico-ambientale del territorio. Entità<br />
ecosistemiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni contenute <strong>di</strong>sposte in modo frammentato sul territorio,<br />
ma raggruppate e collocate lungo una <strong>di</strong>rettrice principale (stepping stones) possono<br />
svolgere, più o meno efficacemente (a seconda delle specie considerate e della<br />
<strong>di</strong>stanza reciproca), una funzione <strong>di</strong> collegamento biologico tra <strong>di</strong>verse zone del<br />
territorio, vicariando, parzialmente, i corridoi ecologici.<br />
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AZIONI<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 45<br />
In sintesi, gli obiettivi si articolano secondo quattro linee <strong>di</strong> azioni fondanti:<br />
V. Realizzazione <strong>di</strong> una rete ecologica territoriale supportata dai due corsi<br />
d’acqua quali principali corridoi ecologici. In tale ambito la qualificazione delle<br />
connessioni fisiche fra elementi <strong>di</strong> riconosciuto valore ecologico si affianca alla<br />
proposta <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> riequilibrio ecologico ed all’analisi degli strumenti efficaci<br />
per la loro gestione;<br />
VI. Mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico;<br />
VII. Valorizzazione del filo verde per la mobilità lenta per la messa a sistema delle<br />
testimonianze storiche ed archeologiche (Abellinum, Castello <strong>di</strong> Manocalzati),<br />
delle potenzialità naturalistiche e dei segni territoriali (canalizzazioni e<br />
viabilità);<br />
VIII. Definizione <strong>di</strong> nuovi rapporti fra la città e le realtà territoriali periurbane<br />
sconosciute e marginalizzate, ma <strong>di</strong> grande potenzialità, presenti lungo il<br />
tratto dei t. Fenestrelle e Sabato a ridosso della città; il progetto prevede,<br />
infatti, lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> relazioni attraverso la (ri)lettura, la<br />
conoscenza sistematica delle situazioni <strong>di</strong> degrado visibile e la definizione<br />
dell’utilizzo ricreativo <strong>di</strong> “oasi periurbane” finalizzate a risolvere i problemi <strong>di</strong><br />
gestione e manutenzione <strong>di</strong> questi luoghi.<br />
La rete ecologica territoriale <strong>di</strong> Area Vasta, oltre a consentire la messa in “rete” <strong>di</strong><br />
unità ecosistemiche <strong>di</strong> Aiello del Sabato (il parco del Bosco <strong>di</strong> Mater Domini), <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong> ( il parco fluviale del Fenestrelle) e <strong>di</strong> Atripalda (il parco del Bosco <strong>di</strong> San<br />
Gregorio e della Civita archeologica) già riconosciute aree <strong>di</strong> importanza ecologica e<br />
paesaggistica e culturale <strong>di</strong> notevole pregio, si pone come territorio nodale e <strong>di</strong><br />
connessione ecologica secondaria tra il Parco Naturalistico Regionale “Vallo Lauro <strong>–</strong><br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 46<br />
Pizzo Alvano” - che ha come elementi ambientali fondativi i Sic <strong>di</strong> Monti <strong>di</strong> Lauro e<br />
Pietra Maula -, il Parco Regionale del Partenio e il Parco Regionale dei Monti Picentini.<br />
I comuni del Suia quali quelli <strong>di</strong> Aiello del Sabato, Cesinali, Contrada, , S. Stefano del<br />
Sole e Sorbo Serpico, ubicati lungo la dorsale appenninica campana, rappresentano<br />
l’anello <strong>di</strong> congiunzione naturale tra i Parchi Regionali del Partenio e dei Monti<br />
Picentini dai cui perimetri i territori del Suia <strong>di</strong>stano localmente assai poco.<br />
fig. 8 <strong>–</strong> Corridoio turistico ecologico<br />
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DEFINIZIONE DELLA PROPOSTA DI RETE ECOLOGICA<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 47<br />
Anche in presenza <strong>di</strong> aree relittuali con habitat idonei, la mancanza <strong>di</strong> collegamento<br />
tra <strong>di</strong>verse aree costituisce un limite al popolamento biologico <strong>di</strong> un territorio e alla<br />
conservazione nel tempo della sua bio<strong>di</strong>versità. Di qui <strong>di</strong>scende l’importanza della<br />
presenza <strong>di</strong> corridoi ecologici in grado <strong>di</strong> consentire un collegamento tra unità<br />
ecosistemiche relittuali <strong>di</strong> una determinata area, nonché la <strong>di</strong>spersione delle specie<br />
presenti ed il contatto tra sotto-popolazioni.<br />
La continuità dell’habitat costituisce una con<strong>di</strong>zione fondamentale per garantire la<br />
permanenza <strong>di</strong> specie animali e vegetali in un determinato territorio e influisce<br />
<strong>di</strong>rettamente sulla sua bio<strong>di</strong>versità e stabilità.<br />
L’idea che un territorio possa evitare il problema della frammentazione degli habitat<br />
(e consentire quin<strong>di</strong> un sostenibile equilibrio tra attività produttive e conservazione<br />
della bio<strong>di</strong>versità) se organizzato in matrici contenenti reti ecologiche risulta ormai<br />
con<strong>di</strong>visa, almeno in ambito tecnico-scientifico e anche normativo.<br />
Secondo quanto rinvenibile in letteratura, una rete ecologica, per essere efficiente,<br />
deve rispondere ai seguenti requisiti:<br />
consentire, almeno in prospettiva, il consolidamento <strong>di</strong> adeguati livelli <strong>di</strong><br />
bio<strong>di</strong>versità, soprattutto nei confronti delle specie il cui status <strong>di</strong><br />
conservazione risulta critico e <strong>di</strong> quelle, in ogni caso, più sfavorite sotto il<br />
profilo della mobilità;<br />
determinare la creazione <strong>di</strong> ecomosaici sufficientemente funzionali<br />
(necessitanti, cioè, <strong>di</strong> un ridotto sforzo <strong>di</strong> mantenimento) e resilienti nei<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 48<br />
confronti degli impatti antropici provenienti dalla matrice territoriale in cui si<br />
trovano inseriti;<br />
in<strong>di</strong>viduare ecomosaici polivalenti (a valenza naturalistica, paesaggistica,<br />
fruitiva, produttiva, ecc.) in grado <strong>di</strong> superare con più facilità le conflittualità<br />
che concorrono nell’utilizzo e nella destinazione degli usi del territorio.<br />
La Rete Ecologica del Suia<br />
La sovrapposizione dei tematismi prodotti nell’ambito dell’analisi del territorio del<br />
Suia messi in relazione con i fattori limitanti costituiti dalla viabilità (esistente e <strong>di</strong><br />
progetto) e dalle previsioni <strong>di</strong> sviluppo del tessuto urbano e produttivo, è stata<br />
in<strong>di</strong>viduata come la metodologia per giungere ad una in<strong>di</strong>viduazione verosimile <strong>di</strong><br />
una ipotesi <strong>di</strong> rete ecologica. Tale ipotesi si fonda su no<strong>di</strong> e collegamenti già esistenti,<br />
affiancati da un corridoio ecologico acquatico da realizzare, da affiancare a nuove<br />
aree e collegamenti da prevedere per un efficace completamento della rete stessa.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista della pianificazione territoriale e della gestione della rete ipotizzata,<br />
le aree nodali rappresentano le principali priorità per quanto attiene alle unità<br />
ecosistemiche rilevate come esistenti e valutate secondo l’attribuzione <strong>di</strong> importanza<br />
derivante dall’applicazione del modello <strong>di</strong> idoneità ambientale. Al loro interno<br />
occorre, peraltro, prevedere forme <strong>di</strong> gestione specifica con possibile in<strong>di</strong>viduazione<br />
<strong>di</strong> buffer zones (che devono essere il più possibile ecologicamente rafforzate) e core<br />
areas (più rigorosamente de<strong>di</strong>cate alla conservazione e all’incremento della<br />
bio<strong>di</strong>versità).<br />
Nel territorio permangono, peraltro, altri elementi areali che non vengono<br />
necessariamente intercettati dalla rete definita e che risultano, comunque, <strong>di</strong> rilievo<br />
arricchimento territoriale per la futura espansione della rete ecologica proposta.<br />
In<strong>di</strong>viduazione dei corridoi ecologici nella rete del Suia<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 49<br />
Ruolo fondamentale nell’ambito del progetto è rappresentato dalla realizzazione<br />
delle aree <strong>di</strong> collegamento ecologiche funzionali (sinonimo: «corridoi», «aree <strong>di</strong><br />
collegamento ecologico funzionale», «ponti biotici», ecc.).<br />
I «corridoi ecologici», assicurando una continuità fisica tra ecosistemi, hanno come<br />
obiettivo principale quello <strong>di</strong> mantenerne la funzionalità e conservarne i processi<br />
ecologici (flussi <strong>di</strong> materia, <strong>di</strong> energia, <strong>di</strong> organismi viventi). Sotto questo aspetto,<br />
quin<strong>di</strong>, la conservazione, la pianificazione e la progettazione dei corridoi ecologici<br />
costituiscono uno strumento <strong>di</strong> conservazione della bio<strong>di</strong>versità.<br />
Tuttavia, nel caso specifico si è ritenuto opportuno non limitarsi al concetto limitante<br />
<strong>di</strong> «corridoio», ma <strong>di</strong> ampliare la visione al concetto <strong>di</strong> «connettività». Le <strong>di</strong>verse<br />
categorie <strong>di</strong> uso e copertura del suolo presentano, infatti, per le <strong>di</strong>verse specie, un<br />
gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> permeabilità («capacità a farsi attraversare») <strong>di</strong>fficilmente inquadrabile<br />
con il termine, ben definito, <strong>di</strong> «corridoio». Inoltre esiste una <strong>di</strong>versa «percezione»<br />
del mosaico ambientale delle specie oggetto <strong>di</strong> pianificazione e quin<strong>di</strong>, in molti casi,<br />
una oggettiva <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare vie <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione specifiche. Più che a livello <strong>di</strong><br />
specifici ecosistemi è opportuno, inoltre, affrontare il problema a scala <strong>di</strong> paesaggio,<br />
secondo un’ottica <strong>di</strong> «connettività <strong>di</strong>ffusa».<br />
I corridoi naturali in<strong>di</strong>viduati fanno riferimento, principalmente, ai corsi d’acqua del<br />
Sabato e del Fenestrelle, che vanno a costituire parte integrante e sostanziale della<br />
maglia della rete. Questi elementi della rete ecologica assolvono al ruolo primario <strong>di</strong><br />
collegamento fisico per garantire il continuum biologico tra i no<strong>di</strong> della rete stessa.<br />
In merito a questi e agli altri elementi della rete ecologica va detto che, dal punto <strong>di</strong><br />
vista del pregio naturalistico, non esistono, oggi, sufficienti dati per la conoscenza<br />
della loro portata ed il ruolo è stato assunto sulla base dell’applicazione <strong>di</strong> un modello<br />
che ne evidenzia le caratteristiche sulla base <strong>di</strong> stime e, quin<strong>di</strong>, con il limite insito<br />
nella modellizzazione stessa.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 50<br />
La valorizzazione del ruolo rivestito dalle componenti della rete ecologica prospettata<br />
deve essere poi perseguita anche passando attraverso una riconsiderazione delle<br />
modalità gestionali, oltre che per azioni <strong>di</strong> rinaturalizzazione degli stessi (nei casi che<br />
si evidenziassero come più problematici) sempre con applicazione su scala locale.<br />
L’ambito fluviale come risorsa per la mobilità alternativa<br />
L’utilizzo della bicicletta come mezzo <strong>di</strong> trasporto, specialmente nelle aree molto<br />
urbanizzate, risulta sicuramente vantaggioso sia in termini <strong>di</strong> risparmio economico<br />
in<strong>di</strong>viduale, sia in termini <strong>di</strong> efficienza energetica.<br />
Varie ricerche hanno <strong>di</strong>mostrato che la bicicletta, oltre a portare evidenti vantaggi dal<br />
punto <strong>di</strong> vista ecologico, sulle brevi e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>stanze, circa 6-7 km, vale a <strong>di</strong>re la<br />
maggioranza degli spostamenti quoti<strong>di</strong>ani in<strong>di</strong>viduali, è vantaggiosa anche sui tempi<br />
<strong>di</strong> percorrenza rispetto a tutti gli altri mezzi <strong>di</strong> trasporto. Sta <strong>di</strong> fatto che in molte città<br />
la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> percorsi ciclabili è una necessità oramai inderogabile.<br />
Ma anche percorsi ciclabili a più vasta scala territoriale assumono una rilevante<br />
importanza strategica sia dal punto <strong>di</strong> vista della conoscenza, scoperta e<br />
valorizzazione del territorio che dal punto <strong>di</strong> vista della sostenibilità ambientale.<br />
Le ciclopiste lungo le sponde dei fiumi, in particolare, si configurano come<br />
percorrenze “naturali” sia dal punto <strong>di</strong> vista morfologico, per la mancanza <strong>di</strong> forti<br />
<strong>di</strong>slivelli che dal punto <strong>di</strong> vista storico-turistico.<br />
I corsi d’acqua infatti costituiscono l’ossatura intorno alla quale si sono sviluppate<br />
storicamente tutte le attività umane e rappresentano quin<strong>di</strong> la più capillare forma <strong>di</strong><br />
collegamento tra città e piccoli centri turisticamente rilevanti.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 51<br />
Pertanto, quale elemento del progetto portante generale si prevede la realizzazione<br />
<strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> piste ciclopedonali in ambito fluviale, quale elemento base <strong>di</strong> un più<br />
ampio processo <strong>di</strong> riqualificazione e riutilizzo dei corsi d’acqua come risorsa<br />
ambientale, culturale e ricreativa.<br />
La rete <strong>di</strong> piste ciclopedonali utilizza "percorsi" esistenti e tracciati "ex novo" in sede<br />
propria, in prossimità dei t. Fenestrelle e Sabato.<br />
Si viene a realizzare dunque una struttura legata all'ambito fluviale che usufruisce <strong>di</strong><br />
viste, soste e penetrazioni su tale infrastruttura naturale. Il tracciato <strong>–</strong> <strong>di</strong> larghezza <strong>di</strong><br />
2,50 m e lunghezza <strong>di</strong> 14 km circa - si snoda in un contesto variegato e quin<strong>di</strong> ha<br />
soluzioni "puntuali".<br />
È caratterizzato da:<br />
qualità ambientale. Del contesto prettamente "rurale" sono state utilizzate le<br />
parti alberate e prossime ai t. Fenestrelle e Sabato;<br />
no<strong>di</strong> <strong>di</strong> scambio con parcheggi per autoveicoli per arrivare ai percorsi con vari<br />
mezzi, garantendo quin<strong>di</strong> una fruizione flessibile. Nei box informativi si<br />
acquisiscono le informazioni <strong>di</strong> carattere turistico;<br />
sicurezza con ambiti ben definiti e dotati, ove necessario, <strong>di</strong> protezioni laterali;<br />
pavimentazione sufficientemente compatta per evitare rischi <strong>di</strong> sbandamenti e/o<br />
cadute. Saranno presenti ponti e <strong>di</strong>verse aree <strong>di</strong> sosta e ristoro.<br />
Regolamento <strong>di</strong> Gestione Ambientale del Suia<br />
Significativa, infine, la circostanza che i Comuni del Patto Istituzionale Locale,<br />
proponenti l’Accordo <strong>di</strong> Reciprocità, abbiano sottoscritto l’impegno <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 52<br />
Regolamento <strong>di</strong> Gestione Ambientale unico valido sull’intero territorio del Suia per la<br />
protezione e valorizzazione delle risorse ambientali comuni.<br />
La redazione del Regolamento sarà accompagnata da un progetto intercomunale <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ffusione delle buone pratiche ambientali attuate, con particolare attenzione alla<br />
<strong>di</strong>ffusione delle tecnologie <strong>di</strong> produzione energetica da fonti rinnovabili e alle<br />
conseguenti ricadute ambientali.<br />
INTEGRAZIONE TRA ICT E RETE ECOLOGICA<br />
Cresce sempre più l’attenzione <strong>di</strong> istituzioni pubbliche e private verso l’eco-<br />
compatibilità delle tecnologie ICT e verso il ruolo <strong>–</strong> importante - <strong>di</strong> queste ultime nel<br />
miglioramento dell’impatto umano sull’ambiente, con particolare riferimento<br />
all’emissione <strong>di</strong> CO2.<br />
Anche nell’ambito del progetto portante è prevista la naturale integrazione delle<br />
tecnologie ICT, supportate dalla a rete a banda larga, e la rete e i corridoi ecologici.<br />
I servizi ICT consentiranno la raccolta <strong>di</strong> dati ambientali, capaci <strong>di</strong> fornire informazioni<br />
sullo stato delle acque, sulle emissioni nell' atmosfera, nella gestione dei rifiuti e<br />
anche sulle specie animali e vegetali del Suia.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un vero network conoscitivo, che non riporta soltanto dati ma notizie. Le<br />
informazioni raccolte tramite la rete sono utilizzate come supporto dell'attività <strong>di</strong><br />
Governo del territorio, delle politiche <strong>di</strong> sviluppo e dell' interesse pubblico.<br />
Il sistema informativo sarà in grado <strong>di</strong> supportare la valutazione ambientale<br />
strategica, che nei fon<strong>di</strong> strutturali comunitari 2000-2006 è <strong>di</strong>ventata un requisito<br />
base ed è un insieme <strong>di</strong> notizie sulla qualità dell'ambiente, le sue tendenze e il livello<br />
<strong>di</strong> introduzione dello sviluppo sostenibile nei vari settori.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 53<br />
La struttura informatica, l'architettura logico-funzionale, i requisiti e i protocolli<br />
saranno compatibili con il sistema Sinanet, con il quale si prevede la possibilità <strong>di</strong><br />
scambiare dati e notizie.<br />
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TEMA 4: IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE<br />
I contesti territoriali<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 54<br />
L’infrastruttura trasportistica del Suia si è andata stratificando nel tempo attraverso la<br />
realizzazione <strong>di</strong> una rete stradale scarsamente organica nella sua struttura gerarchica,<br />
in un quadro <strong>di</strong> sostanziale assenza <strong>di</strong> reti su ferro significative, attesa la cronica<br />
debolezza dei collegamenti ferroviari fra <strong>Avellino</strong> e Benevento e Salerno e <strong>di</strong> politiche<br />
<strong>di</strong> trasporto pubblico, cui il solo <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha dato una svolta con l’avvio<br />
della realizzazione <strong>di</strong> un sistema rapido <strong>di</strong> massa, costituito da una vettore filoviario,<br />
denominato metropolitana leggera (Ml).<br />
In un quadro <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> lungo periodo, si pone, a livello regionale, la necessità <strong>di</strong><br />
potenziare i collegamenti su ferro verso Benevento e Salerno e la chiusura della<br />
maglia autostradale <strong>di</strong> contenimento della quasi totalità del Suia.<br />
Relativamente a quest’ultimo punto, l’iniziativa dell’Anas <strong>di</strong> intervenire<br />
ammodernando-integrando il tracciato della SS 7 bis, insieme al già in corso<br />
miglioramento del collegamento <strong>Avellino</strong>-Salerno, consentirebbe <strong>di</strong> dare continuità<br />
alla rete autostradale campana che adesso vede un punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità funzionale<br />
fra le Autostrade A16, A3 e A30.<br />
Nel tempo breve, nel quadro dell’accordo <strong>di</strong> reciprocità, appare necessario che gli<br />
enti locali partecipino alla progettazione dell’ammodernamento-integrazione della SS<br />
7 bis, con un quota <strong>di</strong> finanziamento, stimabile nel 10% dei costi <strong>di</strong> progettazione<br />
dell’intervento, già <strong>di</strong>sponibili nei bilanci dell’Anas per un ammontare <strong>di</strong> 1,9 ml <strong>di</strong><br />
euro.<br />
E’ evidente come l’intervento sulla rete autostradale e ferroviaria, già nei limiti <strong>di</strong><br />
quanto prospettato, faccia assumere all’avellinese, anche se nei tempi me<strong>di</strong>o-lunghi,<br />
il ruolo <strong>di</strong> snodo funzionale nei costruen<strong>di</strong> Corridoi 1 e 8, previsti dalla Ue, con<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 55<br />
evidenti ricadute per le economie locali, derivanti dal funzionale collegamento con le<br />
aree interportuali <strong>di</strong> Nola-Marcianise e Battipaglia, con le aree portuali <strong>di</strong> Salerno e<br />
Napoli, con gli aeroporti <strong>di</strong> Napoli Capo<strong>di</strong>chino e Pontecagnano.<br />
LA STRATEGIA PER IL POTENZIAMENTO DELLA RETE CINEMATICA VOLTA ALLA<br />
RICUCITURA E ALLA RIQUALIFICAZIONE URBANA<br />
Finalizzare il progetto infrastrutturale, in una visione strategica locale, al recupero e<br />
alla ricucitura del tessuto urbanizzato attraversato.<br />
Considerare il progetto infrastrutturale, in una visione territoriale più complessa,<br />
quale componente essenziale <strong>di</strong> un progetto territoriale strategico ispirato ai principi<br />
<strong>di</strong> sostenibilità, abitabilità e qualità urbana e ambientale.<br />
La riorganizzazione del sistema dei trasporti all’interno del Suia, essendo processo<br />
lungo e articolato, deve poter partire da un cambio <strong>di</strong> rotta che <strong>di</strong>a il segnale <strong>di</strong> una<br />
salda inversione <strong>di</strong> tendenza, intorno alla quale le economie locali si possano<br />
riorganizzare assestando le proprie prospettive <strong>di</strong> sviluppo.<br />
OBIETTIVI STRATEGICI<br />
x. ridurre il grado <strong>di</strong> congestione della rete attuando politiche volte ad<br />
incentivare l’uso <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto pubblico alternativo all’uso dell’auto<br />
privata e attraverso la promozione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> mobilità sostenibile;<br />
xi. attuare progetti infrastrutturali integrati attraverso strategie <strong>di</strong> sviluppo del<br />
sistema cinematico volte alla ricerca <strong>di</strong> equilibri tra <strong>di</strong>fferenti progetti <strong>di</strong><br />
rilevanza comunale e sovracomunale;<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 56<br />
xii. connessione del tessuto urbanizzato innalzando il livello <strong>di</strong> accessibilità al<br />
Sistema Urbano;<br />
xiii. rafforzamento delle connessioni trasversali incentivando <strong>di</strong>fferenti forme <strong>di</strong><br />
AZIONI<br />
mobilità.<br />
Sono tre i punti <strong>di</strong> attacco <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> mobilità per il Sistema Urbano<br />
Intercomunale Avellinese, che costituiscono l’asse del progetto portante:<br />
IX. creazione <strong>di</strong> un sistema rapido <strong>di</strong> massa per il trasporto <strong>di</strong> persone;<br />
X. ristrutturazione del sistema <strong>di</strong> trasporto, carico e scarico merci;<br />
XI. definizione <strong>di</strong> un piano urbano <strong>di</strong> mobilità intercomunale;<br />
IX. Il trasporto persone<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha in corso la realizzazione della citata Ml. Il progetto è<br />
finanziato e cantierato e collega i tessuti urbani citta<strong>di</strong>ni da est a ovest.<br />
Già lo stesso <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> si è fatto promotore <strong>di</strong> una richiesta <strong>di</strong><br />
finanziamento, presso il competente Ministero dei trasporti, per il prolungamento<br />
della Ml, estendendola ai Comuni <strong>di</strong> Atripalda e Mercogliano, per un importo<br />
presuntivo <strong>di</strong> 44 ml <strong>di</strong> euro, comprensivo <strong>di</strong> un parcheggio <strong>di</strong> interscambio, collocato<br />
baricentricamente rispetto all’intero tracciato in realizzazione.<br />
Si consideri, inoltre, che il suddetto Ministero ha già implicitamente fornito un<br />
apprezzamento dell’idea progettuale, finanziando lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per 450.000<br />
euro.<br />
In prospettiva si intende completare la Ml servendo tutti i centri dell’intero Suia,<br />
spingendosi a nord-est fino alla SMA (Pratola Serra); nel breve periodo si propone <strong>di</strong><br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 57<br />
estenderla al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Monteforte Irpino, nel quale fruire <strong>di</strong> un parcheggio <strong>di</strong><br />
interscambio, a basso costo in quanto a raso, essendoci ampiezza <strong>di</strong> superfici<br />
<strong>di</strong>sponibili, da ubicare all’inizio della tratta <strong>di</strong> cui si propone l’integrazione <strong>di</strong> tracciato.<br />
Al fine <strong>di</strong> evitare che la nuova tratta proposta sino a Monteforte Irpino sia in<br />
continuità con la parte <strong>di</strong> progetto già finanziata e in realizzazione, è necessario<br />
rimodulare il rapporto fra singole tratte e potenziale realizzabilità, per cui il progetto<br />
portante comprenderà il collegamento, con carattere <strong>di</strong> Ml, fra la linea in corso <strong>di</strong><br />
realizzazione nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e Monteforte Irpino, comprensivo del<br />
parcheggio <strong>di</strong> interscambio, e fra lo scalo ferroviario e la “rotonda” <strong>di</strong> Atripalda,<br />
dando certezza alla realizzazione <strong>di</strong> uno stralcio funzionale, che con successivi<br />
potenziali fon<strong>di</strong> ministeriali dovrebbe servire il territorio urbano <strong>di</strong> Mercogliano e <strong>di</strong><br />
Atripalda.<br />
Il prolungamento della rete <strong>di</strong> Ml, in corso <strong>di</strong> realizzazione, sino a Monteforte Irpino<br />
toccherebbe anche il comune <strong>di</strong> Mercogliano per circa un terzo del nuovo tracciato<br />
proposto, iniziando a servire, sia pure parzialmente, tale territorio.<br />
Ne consegue che la costruenda Ml, all’interno del comune <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, si<br />
connetterebbe, nell’ambito del proposto progetto portante, pienamente con il<br />
comune <strong>di</strong> Monteforte Irpino e parzialmente con i comuni <strong>di</strong> Mercogliano e Atripalda,<br />
riservandosi <strong>di</strong> attingere agli ulteriori finanziamenti per estendere la rete agli interi<br />
abitati <strong>di</strong> Mercogliano ed Atripalda.<br />
Poiché la Ml utilizza se<strong>di</strong> stradali preesistenti e fra queste quelle più centrali, al fine <strong>di</strong><br />
drenare il più alto numero <strong>di</strong> utenti e toccare i luoghi urbani maggiormente<br />
domandati, appare necessario intervenire potenziando viabilità alternative, in modo<br />
da poter <strong>di</strong>rottare su <strong>di</strong> esse i flussi automobilistici che congestionano or<strong>di</strong>nariamente<br />
i tracciati stradali lungo i quali opereranno i vettori della Ml, che, per quanto<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 58<br />
eventualmente protetti, ne risentirebbero pesantemente, limitando fortemente<br />
l’apprezzamento dell’offerta <strong>di</strong> trasporto collettivo da parte dell’utenza.<br />
Per questo motivo, sono stati previsti due interventi <strong>di</strong> integrazione della preesistente<br />
rete viaria, in territorio <strong>di</strong> Monteforte Irpino e <strong>di</strong> Mercogliano, i quali sono rivolti al<br />
decongestionamento della SS 7 bis, lungo la quale è previsto il deflusso dei vettori<br />
della Ml, nella tratta che si propone fare parte del progetto portante, in collegamento<br />
fra <strong>Avellino</strong> e Monteforte Irpino ed in transito nel già fortemente congestionato<br />
inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Torrette <strong>di</strong> Mercogliano.<br />
In territorio <strong>di</strong> Monteforte Irpino, la nuova viabilità prevista utilizzerà ampiamente<br />
tracciati preesistenti, dovendosi ricorrere a nuovi solo per una parte del tutto<br />
limitata; nel territorio <strong>di</strong> Mercogliano, la viabilità sarà effettivamente <strong>di</strong> nuovo<br />
impianto, sebbene coincidente con rami viabilistici previsti nel locale Piano degli<br />
inse<strong>di</strong>amento produttivi (Pip) vigente, che contribuiranno, quin<strong>di</strong>, anche a farlo<br />
concretamente decollare.<br />
Tali due ultime ipotesi <strong>di</strong> intervento sono da considerarsi serventi del progetto <strong>di</strong> Ml,<br />
in quanto da riguardarsi quale rafforzamento della proposta portante.<br />
(Vi è una proposta <strong>di</strong> viabilità interna al territorio <strong>di</strong> Mercogliano <strong>di</strong> supporto alla<br />
fruizione del santuario <strong>di</strong> Montevergine, comprensiva <strong>di</strong> due parcheggi <strong>–</strong> <strong>di</strong> cui non si<br />
chiede il finanziamento in quanto vi provvede l’amministrazione comunale - a raso<br />
per la sosta <strong>di</strong> interscambio con il sistema <strong>di</strong> trasporto a fune, che sono<br />
completamente avulsi dalla logica <strong>di</strong> intervento a supporto della Ml, ma che<br />
potrebbero essere inseriti nella componente turistica dei progetti a pettine.<br />
A questa si aggiunge la sistemazione della strada provinciale che si <strong>di</strong>parte e si<br />
richiude sulla SS 7 bis, servendo il centro abitato <strong>di</strong> Ailello del Sabato; anche in questo<br />
caso, l’intervento è completamento avulso dalla componente del progetto portante<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 59<br />
che riguarda l’infrastruttura trasportistica, ma si ascriverebbe fra i generici progetti a<br />
pettine integrativi).<br />
X. Il trasporto merci<br />
Le prospettive della intermodalità nel trasporto merci, in prospettiva <strong>di</strong> uno<br />
spostamento <strong>di</strong> quota parte <strong>di</strong> esso dalla gomma al ferro, in considerazione della non<br />
prossima inclusione dell’area avellinese nel circuito ferroviario veloce o ad alta<br />
capacità, avrà come conseguenza il permanere per lungo tempo <strong>di</strong> un trasporto merci<br />
utilizzatore totalmente della strada.<br />
Le merci continueranno ad arrivare e partire, sia relativamente<br />
all’approvvigionamento urbano delle popolazioni inse<strong>di</strong>ate sia delle piccole e me<strong>di</strong>e<br />
attività industriali, artigianali e commerciali inse<strong>di</strong>ate nel Suia, siano esse <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>,<br />
me<strong>di</strong>e e piccole <strong>di</strong>mensione, esclusivamente su gomma, utilizzando i vettori tipici del<br />
trasporto sulle lunghe <strong>di</strong>stanze.<br />
Si pone, quin<strong>di</strong>, la necessità <strong>di</strong> un trasporto urbano delle merci effettuato con idonei<br />
mezzi a basso impatto sulla viabilità, in base ad orari <strong>di</strong> carico e scarico delle merci<br />
opportunamente programmati.<br />
L’ipotesi è praticabile esclusivamente dotando il Suia <strong>di</strong> una struttura autoportuale,<br />
nella quale effettuare la rottura <strong>di</strong> carico fra vettori aventi <strong>di</strong>versa capacità <strong>di</strong><br />
movimentazione, che contenga al suo interno appositi contenitori attrezzati per lo<br />
stoccaggio e la conservazione temporanea delle merci, con le quali approvvigionare il<br />
sistema delle imprese localizzate sul territorio ed il consumo al dettaglio delle<br />
popolazioni inse<strong>di</strong>ate. Essenziale è la scelta localizzativa dell’ipotizzato autoporto, da<br />
prevedere in zona periferica e preferibilmente in un contesto <strong>di</strong> area industriale già<br />
attrezzata o da attrezzare.<br />
Dall’analisi delle alternative localizzative emerge il seguente scenario:<br />
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a) localizzazione in territorio <strong>di</strong> Monteforte Irpino:<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 60<br />
utilizzerebbe una zona omogenea <strong>di</strong> tipo D, industriale, ancora non attuata del<br />
vigente Prg, destinata a Pip, ubicata in fregio alla SS 7 bis, in corrispondenza con il<br />
parcheggio <strong>di</strong> interscambio a supporto della Ml, che si integrerebbe ottimalmente<br />
con l’autoporto offrendo ulteriori possibilità <strong>di</strong> sosta per i veicoli commerciali; le<br />
superfici sono pianeggianti e <strong>di</strong>sponibili in quantità ampia anche per ipotesi <strong>di</strong><br />
successivi ampliamenti; l’accessibilità è <strong>di</strong>screta, potendo fruire della viabilità<br />
integrativa al progetto della Ml in prolungamento sino a Monteforte Irpino,<br />
registrandosi un punto <strong>di</strong> debolezza derivante dalla necessità <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> un<br />
tratto <strong>di</strong> SS 7 bis, sia pur breve, a partire dalla grande rotatoria <strong>di</strong> Mercogliano, in<br />
prossimità dello svincolo autostradale; tale tratto dovrebbe essere idoneizzato<br />
anche con interventi regolativi del traffico, a meno <strong>di</strong> non ipotizzare la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un varco nella cortina dei preesistenti e<strong>di</strong>fici, che risolverebbe<br />
drasticamente il problema;<br />
b) localizzazione in territorio <strong>di</strong> Atripalda:<br />
soluzione b1 <strong>–</strong> utilizzerebbe un’area agricola ubicata lungo la SS 7 bis, in posizione<br />
isolata ed in consistente pendenza;<br />
soluzione b2 <strong>–</strong> utilizzerebbe una zona omogenea <strong>di</strong> tipo D, industriale,<br />
parzialmente attuata nell’ambito <strong>di</strong> un Pip vigente; in a<strong>di</strong>acenza all’agglomerato<br />
Asi <strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una accessibilità viabilistica che non impatta sulla<br />
rete urbana ed è prossima alla preesistente stazione ferroviaria; il punto <strong>di</strong><br />
debolezza sta nella esiguità della superficie <strong>di</strong>sponibile, <strong>di</strong> forma irregolare e nella<br />
in<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> superfici <strong>di</strong> potenziale espansione, in quanto limitata da canali<br />
lungo i quali scorrono corpi idrici protetti da fasce <strong>di</strong> rispetto;<br />
c) localizzazione in territorio <strong>di</strong> Montefredane:<br />
utilizzerebbe uno suolo ricadente nell’agglomerato Asi <strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne,<br />
<strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> adeguata superficie e idonea accessibilità, gravata, tuttavia,da alti<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 61<br />
costi <strong>di</strong> acquisizione delle aree e <strong>di</strong> una relativa complessità gestionale, in<br />
considerazione dell’esistenza <strong>di</strong> un soggetto istituzionale competente.<br />
La soluzione che è stata prescelta nella comparazione fra le alternative è la b2.<br />
XI. Il piano urbano della mobilità<br />
L’infrastruttura <strong>di</strong> trasporto così prefigurata avvia il cambiamento della modalità<br />
organizzative della mobilità <strong>di</strong> persone e merci nel Suia, che può avere successo solo<br />
se assistita da un piano urbano della mobilità (Pum) in ambito intercomunale, nel<br />
quale si coor<strong>di</strong>nino le regolamentazioni del traffico operate dalle singole<br />
amministrazioni comunali, ricorrendo anche ad approcci innovativi costruiti dal<br />
coor<strong>di</strong>namento dei tempi d’uso della città (orari <strong>di</strong> apertura e chiusura degli esercizi<br />
commerciali, degli uffici e delle scuole), alla inibizione e tariffazione <strong>di</strong>fferenziata e<br />
progressiva della sosta, alla estensione delle aree pedonali e delle zone a traffico<br />
limitato e alla pre<strong>di</strong>sposizione, ove possibile, <strong>di</strong> corsie protette o riservate a servizio<br />
dei vettori della Ml.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 62<br />
fig. 9 <strong>–</strong> Mobilità sostenibile <strong>di</strong> persone e merci<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 63<br />
INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DELLE ALTERNATIVE PROGETTUALI POSSIBILI<br />
Nel corso dei tavoli tematici organizzati dalle Amministrazioni Comunali sono emersi<br />
grossi problemi legati alla mobilità non solo per il centro Urbano ma anche per il<br />
collegamento della città con il resto della Provincia. In particolare uno dei problemi<br />
evidenziati dai portatori <strong>di</strong> interesse è stato quello <strong>di</strong> sottolineare come le strade <strong>di</strong><br />
collegamento tra <strong>Avellino</strong> Est ed <strong>Avellino</strong> Ovest, la SS7bis e la strada Nazionale <strong>di</strong><br />
Torrette <strong>di</strong> Mercogliano, siano ormai strade densamente percorse e sfruttate in ogni<br />
ora della giornata sia dal traffico veicolare che da quello delle merci proveniente dalla<br />
zona del Baianese. E’ stato infatti evidenziato da più fronti che il sistema viario <strong>di</strong><br />
collegamento delle due porte <strong>di</strong> ingresso della città prevede il passaggio obbligatorio<br />
del traffico <strong>di</strong> merci e <strong>di</strong> persone all’interno del territorio citta<strong>di</strong>no con le seguenti<br />
evidenti e sintetiche ricadute sul piano ambientale:<br />
- Decongestionamento del traffico veicolare nelle ore <strong>di</strong> punta;<br />
- Un aumento significativo dell’inquinamento atmosferico;<br />
- Un aumento dei livelli <strong>di</strong> inquinamento acustico.<br />
Una delle possibili alternative al <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> stu<strong>di</strong>ato è quello della<br />
realizzazione <strong>di</strong> una strada <strong>di</strong> collegamento alternativa alla viabilità esistente tra<br />
<strong>Avellino</strong> est ed <strong>Avellino</strong> Ovest . in particolare il tracciato viario ipotizzato per tale<br />
infrastruttura è quello che parte da via Rivarano in Monteforte irpino per poi<br />
proseguire lungo la zona Faliesi e terminare il proprio percorso sul raccordo<br />
autostradale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> Salerno.<br />
L’intervento si sostanzia nel potenziamento <strong>di</strong> tratti viari esistenti e nella realizzazione<br />
<strong>di</strong> alcuni elementi <strong>di</strong> collegamento tra tali tratti e gli assi viari portanti. Il costo stimato<br />
dell’intervento dovrebbe essere pari ad € 45.000.000,00. I benefici <strong>di</strong> tale soluzione<br />
sono costituiti dalla possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare il traffico delle persone da quello delle<br />
merci, decongestionare i tratti stradali del centro Città e dei paesi limitrofi, consentire<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 64<br />
ai paesi collocati lungo le porte est ed ovest della Città un collegamento più rapido sia<br />
con Salerno che con la zona del Napoletano e della Puglia.<br />
Per quanto concerne i tempi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> tale infrastruttura sono stati stimati in<br />
4 anni, comprensivi della fase <strong>di</strong> progettazione. Dal punto <strong>di</strong> vista procedurale è<br />
necessario acquisire i pareri delle Soprintendenza archeologica ed architettonica,<br />
considerando che il tracciato attraversa sia pure limitatamente aree <strong>di</strong> possibile<br />
interesse archeologico (zona Atripalda) e <strong>di</strong> interesse paesaggistico ( zona faliesi),<br />
dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino , del Genio Civile e della Provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>. E’ necessario<br />
altresì eseguire una valutazione <strong>di</strong> impatto ambientale. E’ doveroso inoltre procedere<br />
ad una precisa ricognizione dei tratti da espropriare e attuare la relativa procedura<br />
secondo quanto previsto dalla legislazione vigente.<br />
Per l’acquisizione dei pareri è possibile in<strong>di</strong>re una conferenza <strong>di</strong> servizi stimando un<br />
tempo massimo <strong>di</strong> 90gg, a questo tempo va aggiunto quello delle progettazioni pari a<br />
circa 9 mesi, per cui il crono programma delle attività antecedenti alla canterizzazione<br />
dovrebbero variare da un minimo <strong>di</strong> 12 mesi ad un massimo <strong>di</strong> 16 mesi, riservando ai<br />
lavori almeno due anni e mezzo.<br />
Possibile alternativa tecnologica ipotizzata a tale intervento è stata quella <strong>di</strong><br />
immaginare un percorso alternativo me<strong>di</strong>ante anche ad esempio una maggiore<br />
friubilità della statale 7 bis con un potenziamento delle strade rurali parallele a via<br />
nazionale Torrette. In particolare si è pensato <strong>di</strong> potenziare le strade rurali del<br />
montefortese , creando uno sbocco sulla statale 7 bis che verrebbe allargata per<br />
consentire un maggiore smistamento del traffico. Tale soluzioni non avrebbe i<br />
benefici sopra descritti ma potrebbe almeno agevolare lo smistamento del traffico. Il<br />
costo <strong>di</strong> tale intervento è stato stimato pari ad € 35.000.000,00. Il limite <strong>di</strong> tale<br />
soluzione è rappresentato dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> allargamento del tratto della 7 bis in<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 65<br />
prossimità <strong>di</strong> Atripalda, in considerazione dell’alto interesse archeologico <strong>di</strong> tale area<br />
<strong>di</strong> intervento.<br />
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VERIFICA PROCEDURALE<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 66<br />
In<strong>di</strong>viduazioni e interferenze con altri enti e relative autorizzazione. Tempi <strong>di</strong><br />
ottenimento<br />
Gli interventi previsti dal presente programma, saranno attuati attraverso l’in<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> apposita conferenza <strong>di</strong> servizi al fine dell’ottenimento <strong>di</strong> tutti i necessari pareri e/o<br />
autorizzazioni, secondo tempi e modalità <strong>di</strong> seguito descitti:<br />
Numero<br />
identifica<br />
tivo<br />
progetto<br />
P01<br />
P02<br />
P03<br />
P04<br />
Nome<br />
identificativo<br />
progetto<br />
Sistema Urbano<br />
Telematico Città <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong><br />
Realizzazione<br />
Metropolitana<br />
Leggera <strong>–</strong><br />
Secondo Lotto<br />
Realizzazione<br />
Scolmatore<br />
Idraulico per le<br />
acque <strong>di</strong> piena<br />
Realizzazione Polo<br />
Tecnologico “Hi-<br />
Tech”<br />
P05 Realizzazione del<br />
“Villaggio sociale”<br />
P06<br />
Interventi <strong>di</strong><br />
Riqualificazione<br />
ambientale e <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
Atto/i<br />
amministrativo/i<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
Procedure <strong>di</strong><br />
acquisizione<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
Tempi per<br />
l’acquisizione<br />
8 MESI<br />
8 MESI<br />
8 MESI<br />
8 MESI<br />
6 MESI<br />
6 MESI<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
P07<br />
P08<br />
P09<br />
P10<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
Ambito <strong>Avellino</strong> -<br />
Località Tufarole,<br />
San Raffaele e<br />
Ponte delle Filande<br />
Realizzazione <strong>di</strong> un<br />
Centro <strong>di</strong><br />
Distribuzione<br />
Urbana<br />
Interventi <strong>di</strong><br />
Riqualificazione<br />
ambientale e <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico-<br />
Ambito Atripalda -<br />
Fiume Sabato<br />
Interventi <strong>di</strong><br />
Riqualificazione<br />
ambientale e <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico-<br />
Ambito Atripalda -<br />
Località Ponte<br />
delle Filande<br />
Intervento per la<br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico e per<br />
la sicurezza<br />
abitativa del rivo<br />
Schiti - Rivo<br />
d'Aiello - Fosso<br />
Coiondra -<br />
nell'ambito <strong>di</strong> Aiello<br />
del Sabato<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 67<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
D Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Preliminare Definitvo<br />
Esecutivo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
6 MESI<br />
6 MESI<br />
6 MESI<br />
6 MESI<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
P11<br />
P12<br />
Realizzazione del<br />
Parcheggio<br />
Interscambio<br />
Lavori <strong>di</strong><br />
sistemazione<br />
idraulica e messa<br />
in sicurezza dei<br />
torrenti Iemale e<br />
Fenestrelle<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 68<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Delibera G.C. <strong>di</strong><br />
approvazione<br />
Definitvo Esecutivo<br />
Conferenza <strong>di</strong><br />
Servizio sul <strong>Progetto</strong><br />
Definitvo<br />
6 MESI<br />
6 MESI<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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Coerenza con gli strumenti locali <strong>di</strong> pianificazione<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 69<br />
Coerenza del programma con gli strumenti <strong>di</strong> programmazione e pianificazione<br />
della Regione Campania<br />
La strategia <strong>di</strong> sviluppo adottata dal presente programma integrato, è stata scelta<br />
tenendo conto <strong>di</strong> quelli che sono i principali in<strong>di</strong>rizzi ed orientamenti della Regione<br />
Campania, e contenuti all’interno dei propri atti <strong>di</strong> programmazione socioeconomica<br />
e <strong>di</strong> pianificazione territoriale o <strong>di</strong> settore.<br />
A tale riguardo <strong>di</strong> seguito verranno illustrate, a sostegno della vali<strong>di</strong>tà delle scelte<br />
degli interventi e delle azioni materiali e immateriali previsti dalla presente proposta,<br />
il grado <strong>di</strong> coerenza che tali iniziative assumono <strong>di</strong>nanzi ai suddetti atti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e<br />
programmazione regionali.<br />
La ricerca <strong>di</strong> coerenza delle iniziative agli in<strong>di</strong>rizzi regionali, è stato infatti uno dei<br />
primi requisiti, che hanno guidato le rispettive amministrazioni comunali aderenti al<br />
presente programma, alla scelta degli interventi da inserire nell’<strong>AdR</strong> (Accordo <strong>di</strong><br />
Reciprocità). Tale atteggiamento, nasce infatti dalla convinzione e consapevolezza,<br />
che il processo <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> rilancio economico del territorio, come anche quello<br />
proposto ed atteso dalla stessa Regione Campania, può essere ottenuto solo<br />
attraverso la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong>ffusa, da parte <strong>di</strong> tutti i soggetti del territorio, sia pubblici<br />
che privati, <strong>di</strong> un unico “progetto comune”, in grado <strong>di</strong> garantire il raggiungimento <strong>di</strong><br />
obbiettivi specifici e con<strong>di</strong>visivi.<br />
Questo “progetto comune”, è rappresentato più ogni altro, dal “Documento<br />
strategico della Regione Campania 2007-2013”; strumento questo che in<strong>di</strong>vidua in<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 70<br />
maniera efficace la strategia <strong>di</strong> sviluppo che la Campania ha deciso <strong>di</strong> percorrere per<br />
uscire dall’attuale fase <strong>di</strong> declino industriale, e per arrivare verso un nuovo modello <strong>di</strong><br />
crescita economica, <strong>di</strong> tipo più <strong>di</strong>versificato, incentrato ovvero, su una maggiore<br />
valorizzazione delle risorse locali, siano esse <strong>di</strong> natura produttiva, culturale ed<br />
ambientale.<br />
Coerenza con il “Piano Territoriale Regionale”<br />
Rispetto al Piano territoriale, il presente programma evidenzia <strong>di</strong>versi elementi <strong>di</strong><br />
affinità e con<strong>di</strong>visione, specie sulle nuove politiche <strong>di</strong> sviluppo proposte dal<br />
programma, riguardanti i territori rurali.<br />
Sia il Piano Territoriale che il presente Programma infatti, intendono valorizzare in<br />
maniera più significativa, la componente rurale, la sua funzione <strong>di</strong> tipo ambientale,<br />
volta in particolare alla salvaguar<strong>di</strong>a del paesaggio ed allo sviluppo ed al<br />
rafforzamento delle connessioni ecologiche territoriali, ma anche quella <strong>di</strong> tipo<br />
sociale, volta invece alla prevenzione ed alla salvaguar<strong>di</strong>a del territorio dal fenomeno,<br />
sempre più ricorrente del <strong>di</strong>ssesto idrogeologico .<br />
Entrambi gli strumenti territoriali, a loro volta, coerentemente con i recenti<br />
orientamenti comunitari in materia <strong>di</strong> sviluppo agricolo, intesi a riconoscere a questa<br />
attività un ruolo <strong>di</strong> tipo “multifunzionale”, attribuiscono al settore rurale, un<br />
importanza strategica per lo sviluppo socio economico dell’ambito, evidentemente<br />
per le <strong>di</strong>verse ricadute positive che tale settore è in grado <strong>di</strong> offrire al territorio<br />
stesso, soprattutto in termini <strong>di</strong> riqualificazione ambientale e paesaggistica, specie se<br />
impiegata per una maggiore valorizzazione dell’ambito per usi <strong>di</strong> tipo turistico.<br />
Sulla base <strong>di</strong> questi presupposti il presente Programma estrinseca le maggiori affinità<br />
con il nuovo piano territoriale nei seguenti aspetti <strong>di</strong> seguito elencati:<br />
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Prevenzione del territorio dal <strong>di</strong>ssesto idrogeologico<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 71<br />
Il Programma affida nello specifico al settore, il compito <strong>di</strong> salvaguardare con la<br />
propria attività, il costante mantenimento in efficienza del sistema <strong>di</strong> deflusso<br />
superficiale minore costituito prevalentemente dai canali irrigui, dai canali <strong>di</strong><br />
derivazione ecc…<br />
Tale compito, volto principalmente a garantire una maggiore protezione del territorio<br />
e delle sue attività economiche dagli eventi alluvionali ormai sempre più ricorrenti,<br />
restituisce in qualche modo, un ruolo importante all’interno della propria comunità<br />
locale, restituendogli in particolare <strong>di</strong>gnità e valore sociale.<br />
Riqualificazione paesaggistica<br />
Il Programma su tale tema, propone una serie <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> particolare rilevanza che<br />
vanno dalla promozione <strong>di</strong> sistemi ver<strong>di</strong> a maggiore sostenibilità ambientale e<br />
paesaggistica, al recupero degli elementi del paesaggio cosiddetti “relitto” (ovvero<br />
elementi caratteristici del paesaggio dell’ambito rappresentati in particolare dagli<br />
antichi filari, siepi e macchie boscate) a maggiore valenza ecologica e paesaggistica.<br />
Coerenza con il Documento strategico della Regione Campania 2007-2013 e al PAR<br />
FAS.<br />
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Per quanto riguarda il grado <strong>di</strong> coerenza del presente Programma con il “Documento<br />
strategico regionale” e al PAR FAS, si sottolinea che sono <strong>di</strong>versi gli elementi <strong>di</strong><br />
affinità tra gli strumenti programmatici, aspetto questo che evidenzia una particolare<br />
con<strong>di</strong>visione delle stesse scelte strategiche per lo sviluppo del territorio, aspetti<br />
questi che possono essere sintetizzati nei seguenti punti:<br />
Territorio e sviluppo<br />
Entrambi gli strumenti <strong>di</strong> programmazione considerano il territorio una componete<br />
essenziale dell’organizzazione dell’economia, dalla quale non si può prescindere per<br />
l’avviamento <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> sviluppo competitiva e <strong>di</strong> rafforzamento dei processi<br />
<strong>di</strong> coesione.<br />
Il Programma considera tale principio, uno dei punti fondamentali della propria<br />
strategia <strong>di</strong> sviluppo dell’area, de<strong>di</strong>cando a tale riguardo, una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />
iniziative.<br />
Tale orientamento nasce dalla consapevolezza maturata, che solo attraverso la<br />
riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale, <strong>di</strong> quello ambientale<br />
e paesaggistico, nonché della memoria storica ed evocativa dei luoghi è possibile dare<br />
origine concretamente, all’avvio <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> sviluppo socio-economico, in grado<br />
sia <strong>di</strong> rivitalizzare l’economia locale esistente sia <strong>di</strong> favorire lo sviluppo <strong>di</strong> nuove<br />
attività (anche <strong>di</strong> tipo innovativo), destinate ad assumere un ruolo sempre più<br />
importante.<br />
A tale proposito gli interventi proposti dal programma, su tale orientamento, sono<br />
quelli riguardanti la riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto commerciale, nonché<br />
gli interventi <strong>di</strong> riqualificazione paesaggistica e naturalistica dei territori.<br />
Le suddette azioni, coerentemente con gli in<strong>di</strong>rizzi del programma strategico<br />
regionale, riconoscono nella valorizzazione integrata e con<strong>di</strong>visa delle risorse locali,<br />
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da parte <strong>di</strong> tutti i soggetti attivi del territorio, l’elemento innovativo in grado <strong>di</strong><br />
produrre, da una parte, nuovo red<strong>di</strong>to ed opportunità occupazionali per l’area, ma<br />
anche e soprattutto un rafforzamento della identità sociale e culturale dell’ambito,<br />
aspetto quest’ultimo, che certamente va a favore <strong>di</strong> una maggiore coesione ed<br />
aggregazione sociale, da parte <strong>di</strong> tutta la comunità residente dell’area.<br />
Un altro motivo <strong>di</strong> affinità tra i due strumenti <strong>di</strong> programmazione, è dato dalla<br />
con<strong>di</strong>visione del modello <strong>di</strong> sviluppo del territorio <strong>di</strong> tipo “policentrico”.<br />
Il programma proposto infatti, pur riconoscendo il ruolo e l’importanza strategica del<br />
capoluogo avellinese all’interno dell’ambito della cosiddetta “area urbana”, vuole<br />
dare il proprio contributo allo sviluppo socioeconomico <strong>di</strong> tale ambito, attraverso<br />
alcune iniziative <strong>di</strong> riqualificazione del proprio patrimonio artistico e culturale, e <strong>di</strong><br />
potenziamento della rete cinematica, con la consapevolezza, che tali progettualità<br />
possono essere messe a <strong>di</strong>sposizione ed a servizio dell’intera area, contribuendo<br />
pertanto al miglioramento ed al rafforzamento dell’intero sistema ricettivo urbano,<br />
sia in termini <strong>di</strong> miglioramento <strong>di</strong> risorse culturali sia in termini <strong>di</strong> incremento<br />
dell’offerta <strong>di</strong> servizi a favore del citta<strong>di</strong>no.<br />
Questo modo <strong>di</strong> operare, particolarmente innovativo, almeno per l’esperienza degli<br />
ultimi decenni sul territorio interessato, è risultato essere particolarmente apprezzato<br />
e con<strong>di</strong>viso da parte <strong>di</strong> tutti gli attori firmatari del PIL (Partenariato Istituzionale<br />
Locale), che hanno potuto riscontrare <strong>di</strong>rettamente, quanto tale prassi possa essere<br />
particolarmente vantaggiosa e gratificante per lo sviluppo dell’area interessata.<br />
Sostenibilità<br />
Su tale tema, sia il programma che il documento strategico regionale, allineandosi <strong>di</strong><br />
fatto ai recenti orientamenti comunitari in materia ambientale, riconoscono nello<br />
sviluppo sostenibile, uno degli obbiettivi prioritari della propria strategia <strong>di</strong> sviluppo<br />
proposta per il territorio. A tale proposito si propone una serie <strong>di</strong> iniziative che vanno<br />
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in particolare dalla promozione dell’uso delle fonti energetiche rinnovabili, volte ad<br />
ottenere un maggiore risparmio energetico, al contenimento e razionalizzazione<br />
dell’uso della risorsa idrica ed al sostegno <strong>di</strong> tutte quelle attività <strong>di</strong> tipo sostenibile,<br />
volte ovvero alla riduzione dell’uso dei mezzi <strong>di</strong> trasporto privato a favore, invece, <strong>di</strong><br />
nuovi sistemi <strong>di</strong> cinematismo pubblico a maggiore valenza ecologica ed ambientale.<br />
Si evidenzia tuttavia che nel presente programma, così come del resto sostenuto<br />
anche dal documento regionale, s’intende promuovere un concetto <strong>di</strong> sostenibilità<br />
che non sia solo legato al contesto ambientale ma piuttosto ad un concetto <strong>di</strong><br />
sostenibilità più ampio, che coinvolga anche il valore sociale<strong>–</strong>culturale, che tale<br />
principio in effetti, è in grado <strong>di</strong> assumere.<br />
A tale proposito si propongono due tipologie <strong>di</strong> sostenibilità: da una parte, vi è la<br />
sostenibilità da intendersi quali regole, criteri, modelli <strong>di</strong> uso consapevole del<br />
territorio e delle risorse naturali (vedasi ad esempio gli interventi <strong>di</strong> tipo sostenibile<br />
che interessano in particolare il settore cinematico, volti a promuovere l’adozione <strong>di</strong><br />
nuovi sistemi <strong>di</strong> trasporto a basso impatto ambientale) e dall’altra, un concetto <strong>di</strong><br />
sostenibilità volta invece a salvaguardare, il valore culturale ed ambientale dei luoghi.<br />
Quest’ultimo modo <strong>di</strong> intendere la sostenibilità è particolarmente con<strong>di</strong>viso e<br />
sostenuto dal presente programma, il quale riconosce ed intende utilizzare, il valore<br />
economico delle risorse culturali ed ambientali dell’area, ma allo stesso tempo, è<br />
consapevole che tali patrimoni, costituiscono anche la memoria storica e l’identità<br />
culturale del territorio, e come tali intende utilizzarli in maniera consapevole, affinché<br />
non vengano eccessivamente sfruttati sino al completo depauperamento.<br />
Il principio della sostenibilità, da intendersi nei due sensi sopra citati, costituisce<br />
quin<strong>di</strong> l’elemento <strong>di</strong> maggiore innovazione introdotto dal PIL, ma allo stesso tempo,<br />
l’elemento <strong>di</strong> maggiore affinità con il documento strategico della regione. Entrambi gli<br />
strumenti affidano a tale principio un ruolo prioritario, consapevoli che soltanto<br />
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attraverso un uso sostenibile delle risorse del territorio, si potrà garantire un sviluppo<br />
economico equilibrato e duraturo.<br />
Processo <strong>di</strong> governance<br />
La valorizzazione dei processi <strong>di</strong> governance, è un altro degli elementi <strong>di</strong> affinità tra i<br />
due strumenti <strong>di</strong> programmazione. Entrambi gli strumenti riconoscono infatti, nelle<br />
iniziative volte al rafforzamento delle capacità amministrative degli enti territoriali, un<br />
elemento <strong>di</strong> particolare innovazione in grado in effetti <strong>di</strong> poter contribuire<br />
favorevolmente al processo <strong>di</strong> sviluppo socio economico dei territori.<br />
A tale proposito si ricorda che tutti i comuni aderenti al PIL (Partenariato Istituzionale<br />
Locale), hanno intrapreso già da alcuni anni, un processo <strong>di</strong> ammodernamento delle<br />
proprie strutture amministrative, allo scopo <strong>di</strong> rendere l’azione della pubblica<br />
amministrazione più competitiva ed in grado <strong>di</strong> offrire una risposta più efficiente ed<br />
efficace ai bisogni della comunità locale. Su questa <strong>di</strong>rezione, il presente programma<br />
propone una serie <strong>di</strong> iniziative, da svolgersi in associazione tra i comuni, volte a<br />
migliorare da una parte, la qualità dei servizi offerti alla comunità locale, con<br />
particolare riferimento alle attività economiche locali (allo scopo <strong>di</strong> sostenerle ed<br />
assisterle nei processo <strong>di</strong> ammodernamento e <strong>di</strong> trasformazione nonché <strong>di</strong><br />
miglioramento della propria capacità competitiva) e dall’altra a favorire lo sviluppo <strong>di</strong><br />
processi <strong>di</strong> gestione del territorio <strong>di</strong> tipo concertato e partecipativo.<br />
Soprattutto quest’ultimo modo <strong>di</strong> operare è destinato nel programma, ad assumere<br />
un particolare rilevanza, in quanto da una parte, le amministrazioni comunali aderenti<br />
hanno la necessità <strong>di</strong> volere pubblicizzare il proprio lavoro, le iniziative che hanno<br />
previsto per il rilancio economico e sociale dell’area, e dall’altra hanno il bisogno <strong>di</strong><br />
poter con<strong>di</strong>videre, con le proprie comunità, il processo <strong>di</strong> sviluppo che si intende<br />
attuare sul territorio, allo scopo <strong>di</strong> poter ricevere, da parte <strong>di</strong> tutti i soggetti presenti<br />
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nell’area, sia <strong>di</strong> natura pubblica che privata, il loro contributo e con<strong>di</strong>visione, per uno<br />
sviluppo complessivo dell’ambito secondo un modello <strong>di</strong> tipo integrato e sostenibile.<br />
Oltre alle suddette azioni <strong>di</strong> governance, il processo in atto, si propone inoltre una<br />
specifica iniziativa volta alla gestione, monitoraggio e verifica degli interventi<br />
contenuti nel programma integrato, allo scopo <strong>di</strong> verificarne la costante attuazione ed<br />
il raggiungimento degli effetti attesi.<br />
Quest’ultima iniziativa contribuisce in maniera rilevante allo sviluppo socio-<br />
economico dell’area, favorendo in particolar modo lo crescita <strong>di</strong> una nuova sensibilità<br />
pubblica incentrata maggiormente sui principi <strong>di</strong> responsabilità ed efficienza<br />
amministrativa.<br />
Coerenza con le visioni e strategie del Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />
Provinciale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong><br />
Coerentemente con le visioni e le strategie in<strong>di</strong>viduate nel Piano Territoriale <strong>di</strong><br />
Coor<strong>di</strong>namento Provinciale il programma persegue e implementa i seguenti obiettivi:<br />
a) Tutelare, riqualificare e valorizzare le risorse paesistico-ambientali<br />
In coerenza con quanto previsto dall’obiettivo 3 del PTCP <strong>Avellino</strong>, il presente<br />
programma punta a valorizzare il paesaggio, come componente fondamentale del<br />
patrimonio naturale e culturale, la riqualificazione e la valorizzazione delle risorse<br />
paesistico <strong>–</strong> ambientali al fine <strong>di</strong> accrescere la qualità <strong>di</strong>ffusa e far si che tali risorse<br />
costituiscono un efficace volano per lo sviluppo del Sistema Urbano Intercomunale<br />
Avellinese.<br />
b) Razionalizzare la mobilità alla scala urbana (capoluogo)<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 77<br />
In coerenza con quanto previsto dall’obiettivo 11 del PTCP <strong>Avellino</strong>, il presente<br />
programma mira a dotare il capoluogo irpino <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> spostamento e della sosta<br />
in grado <strong>di</strong> favorire la mobilità delle persone nell’ambito del territorio avellinese<br />
attraverso tre azioni principali:<br />
1. Il potenziamento del tracciato della circumvallazione esterna esistente;<br />
2. La realizzazione <strong>di</strong> una opportuna rete <strong>di</strong> sosta;<br />
3. La realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> mobilità mista.<br />
La prima azione viene supportata in particolare dall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove<br />
potenzialità per la mobilità <strong>di</strong> by-pass del centro urbano.<br />
La seconda azione è sostanziata con la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aree a supporto degli<br />
scambiatori modali e <strong>di</strong> siti <strong>di</strong> parcheggio strategicamente ubicati attiguamente alle<br />
principali funzioni urbane (parcheggi <strong>di</strong> relazione).<br />
Infine la terza azione prevede la realizzazione <strong>di</strong> un sistema ibrido <strong>di</strong> mobilità<br />
“metropolitana leggera” in grado, da una parte, <strong>di</strong> collegare i principali poli<br />
dell’interscambio urbano e dall’altra, <strong>di</strong> rappresentare un efficace sistema <strong>di</strong><br />
trasporto pubblico all’interno del Sistema Urbano Intercomunale Avellinese. Tale<br />
sistema è in grado <strong>di</strong> spostarsi utilizzando la trazione elettrica e <strong>di</strong> commutarsi alla<br />
mobilità <strong>di</strong> trazione a motore nel caso <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>menti sul tracciato.<br />
c) Creare una infrastruttura telematica<br />
Coerentemente con l’obiettivo 18 del PTCP <strong>Avellino</strong>, il programma prevede <strong>di</strong><br />
realizzare una nuova infrastruttura telematica, per il trasferimento veloce dei dati, in<br />
fibra ottica che costituisce un vero e proprio “back-bone” per l’economia dell’intero<br />
Sistema Urbano Intercomunale Avellinese.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 78<br />
fig. 10 risanamento idrogeologico e banda larga<br />
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A) ANALISI DEGLI ASPETTI E DEI COSTI GESTIONALI IN FASE DI ESERCIZIO<br />
(ve<strong>di</strong> allegato ECONOMICO FINANZIARIO GESTIONALE)<br />
B) ANALISI DI FATTIBILITA’ FINANZIARIA<br />
(ve<strong>di</strong> allegato ECONOMICO FINANZIARIO GESTIONALE)<br />
C) ANALISI DI FATTIBILITA’ ECONOMICA E SOCIALE (ACB)<br />
(ve<strong>di</strong> allegato ECONOMICO FINANZIARIO GESTIONALE)<br />
Realizzazione <strong>di</strong> una metropolitana leggera <strong>–</strong> II Lotto<br />
Analisi della domanda attuale<br />
Allo stato attuale, la mobilità nell’area <strong>di</strong> intervento ed in particolare nell’area urbana<br />
<strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, è sod<strong>di</strong>sfatta per parte pubblica solo dal trasporto su gomma a mezzo<br />
autobus a motorizzazione convenzionale. In particolare i flussi <strong>di</strong> mobilità interna e <strong>di</strong><br />
scambio con le aree imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti la cintura urbana del capoluogo irpino<br />
presentano una <strong>di</strong>mensione non trascurabile soprattutto a causa del crescente<br />
processo <strong>di</strong> conurbazione in atto che vede sempre più interagenti le comunità del<br />
capoluogo con le aree <strong>di</strong> Atripalda, Mercogliano, Monteforte e la conseguente<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> congestione in ore <strong>di</strong> punta tipici delle realtà metropolitane.<br />
Nello specifico la <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> intervento assiste giornalmente ad un flusso <strong>di</strong> mobilità<br />
pari a circa 50-60 mila spostamenti interni ed interni - esterni <strong>di</strong> cui il 30% è<br />
concentrato nella fascia <strong>di</strong> punta della 7,30-9,30. Tali flussi presentano una<br />
ripartizione modale fortemente sbilanciata a favore del trasporto privato (87% ca.)<br />
proprio per la carenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> trasporto affidabile e che assicuri soprattutto il<br />
collegamento puntuale e sistematico tra il centro citta<strong>di</strong>no e le aree limitrofe dei<br />
comuni contermini.<br />
La realizzazione dell’intervento contribuirà al parziale riequilibrio modale dei flussi <strong>di</strong><br />
traffico assorbendo, sia dal trasporto privato che da quello pubblico convenzionale,<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 80<br />
una quota <strong>di</strong> spostamenti pari a circa 2 milioni <strong>di</strong> viaggiatori annui per una<br />
percorrenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4,5 Km a viaggio. Non è stata stimata alcuna domanda indotta<br />
dall’intervento, per cui i benefici associabili al progetto sono solo quelli derivanti dalla<br />
suddetta re<strong>di</strong>stribuzione modale . I descritti flussi <strong>di</strong> mobilità avranno una crescita<br />
sulla <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> intervento stimata nello 0,3% annuo.<br />
Analisi dell’offerta<br />
Nella <strong>di</strong>rettrice d’intervento l’offerta attuale <strong>di</strong> trasporto pubblico è affidata<br />
esclusivamente ai servizi automobilistici convenzionali gestiti dalla locale azienda<br />
oltre che dalle autolinee in concessione per le tratte suburbane. Sempre in detta<br />
<strong>di</strong>rettrice l’offerta attuale è stimabile in circa 10 milioni <strong>di</strong> posti-km annui pari a<br />
110.000 vetture-km annue con un grado <strong>di</strong> copertura me<strong>di</strong>o della domanda pari al<br />
117% ovvero alquanto basso se si tiene conto che nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> punta tale livello<br />
scende al <strong>di</strong> sotto del 100% con i conseguenti problemi <strong>di</strong> congestione dovuti<br />
all’inevitabile utilizzo dell’auto privata. La realizzazione dell’intervento, oltre a<br />
potenziare l’offerta <strong>di</strong> trasporto pubblico, consente una riduzione dell’uso del<br />
trasporto privato.<br />
Convenienza dell’infrastruttura per il territorio<br />
L’infrastruttura migliora il sod<strong>di</strong>sfacimento della mobilità <strong>di</strong> area sia in termini <strong>di</strong><br />
miglioramento quali - quantitativo dell’offerta <strong>di</strong> trasporto pubblico, che <strong>di</strong> riduzione<br />
dei fenomeni <strong>di</strong> congestione anche a vantaggio dell’utenza che continua ad<br />
adoperare il mezzo privato.<br />
Tali vantaggi per l’utenza <strong>di</strong>retta contribuiscono, al tempo stesso, al miglioramento<br />
della conservazione e fruizione collettiva del territorio.<br />
Alternative considerate<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 81<br />
Non sono state considerate alternative valide all’intervento proposto tali da<br />
presentare un accettabile rapporto costi/benefici. Infatti un sistema <strong>di</strong> trasporto su<br />
ferro leggero o pesante avrebbe presentato un costo eccessivo rispetto ai benefici<br />
conseguibili soprattutto in ragione della domanda da sod<strong>di</strong>sfare (2 milioni <strong>di</strong><br />
viaggiatori/anno).<br />
Descrizione metodologica dell’analisi finanziaria<br />
L’analisi finanziaria è stata condotta per un arco temporale <strong>di</strong> 30 anni incluso il<br />
periodo lavori <strong>di</strong> 2 anni ed utilizzando la metodologia, le in<strong>di</strong>cazioni ed i parametri<br />
riportati nella “Guida per la certificazione da parte dei Nuclei Regionali <strong>di</strong> Valutazione<br />
e Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV)” così come adottata dalla Conferenza dei<br />
Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome del 8 marzo 2001.<br />
Pertanto, si è proceduto alla valutazione delle poste finanziarie <strong>di</strong>stintamente tra le<br />
situazioni senza e con intervento al fine <strong>di</strong> valutare la per<strong>di</strong>ta o il guadagno <strong>di</strong> valore<br />
finanziario associabile alla realizzazione e gestione dell’intervento in <strong>di</strong>scorso rispetto<br />
alla situazione attuale.<br />
Situazione senza intervento<br />
Costi finanziari <strong>di</strong> investimento e <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria<br />
Allo stato attuale sulla <strong>di</strong>rettrice oggetto <strong>di</strong> intervento viene svolto, dall’azienda <strong>di</strong><br />
trasporto pubblico locale, un servizio <strong>di</strong> linea su concessione regionale che però paga<br />
le conseguenze della commistione con il traffico privato ed il quale, in quanto svolto a<br />
mezzo <strong>di</strong> autobus a motore termico, contribuisce all’inquinamento acustico ed<br />
atmosferico dell’area. In assenza <strong>di</strong> intervento sono preve<strong>di</strong>bili essenzialmente<br />
operazioni <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria finalizzati a salvaguardare la funzionalità<br />
minima della dotazione veicoli esistente e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>retti a garantire il mantenimento<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 82<br />
degli attuali livelli quali <strong>–</strong> quantitativi dell’offerta <strong>di</strong> trasporto sulla <strong>di</strong>rettrice<br />
interessata.<br />
Le ipotesi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria sono, naturalmente, legate all’arco<br />
temporale <strong>di</strong> analisi considerato che è pari a 30 anni; al riguardo trovandoci <strong>di</strong> fronte<br />
ad un sistema <strong>di</strong> trasporto preesistente è lecito prevedere degli interventi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e<br />
grande revisione che riguar<strong>di</strong>no lo stock <strong>di</strong> materiale rotabile attualmente in uso.<br />
Per quanto sopra, nella situazione attuale possono essere previsti e quantificati gli<br />
interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 0,124 M€ ogni 5 anni relativi al<br />
parco veicolare impegnato per la <strong>di</strong>rettrice d’intervento.<br />
Considerazione a parte va fatta per il materiale rotabile vetusto il quale dovrà essere<br />
oggetto <strong>di</strong> rinnovo. Tra l’altro il riammodernamento delle flotte rientra tra gli obiettivi<br />
che, da qui ai prossimi anni, si sono posti sia la Regione Campania che le nuova<br />
Società esercenti il T.P.L.. Infatti, la regionalizzazione del T.P.L. ed i processi <strong>di</strong><br />
liberalizzazione in atto, saranno accompagnati da piani <strong>di</strong> investimento ed<br />
ammodernamento incentrati all’innalzamento della qualità e quantità del servizio<br />
offerto; tale rinnovamento prende le mosse dai rinnovi del parco rotabile quale<br />
testimonianza primaria dell’immagine <strong>di</strong> ogni operatore.<br />
In base a quanto sopra, è preve<strong>di</strong>bile che nell’arco temporale <strong>di</strong> 30 anni considerato,<br />
l’operatore <strong>di</strong> trasporto debba procedere al rinnovo della flotta per almeno 8 unità<br />
sostenendo una conseguente spesa <strong>di</strong> investimento quantificata prudenzialmente in<br />
2,48 M€ con esborso integrale al 10° anno del cash-flow.<br />
Costi finanziari <strong>di</strong> esercizio<br />
Come già esposto al punto precedente, allo stato attuale sulla <strong>di</strong>rettrice oggetto <strong>di</strong><br />
intervento viene svolto, dall’azienda <strong>di</strong> trasporto pubblico locale, un servizio <strong>di</strong> linea<br />
su concessione regionale che però paga le conseguenze della commistione con il<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 83<br />
traffico privato ed il quale, in quanto svolto a mezzo <strong>di</strong> autobus a motore termico,<br />
contribuisce all’inquinamento acustico ed atmosferico dell’area.<br />
I costi <strong>di</strong> esercizio associabili all’attuale servizio termico rappresentano una parte dei<br />
costi aggregati sopportati dal sistema della mobilità nella situazione senza intervento.<br />
La loro quantificazione è effettuata, contestualmente ai costi <strong>di</strong> trasporto associabili<br />
alle altre modalità, al paragrafo relativo ai “costi economici esterni” alla cui lettura si<br />
rinvia nel seguito.<br />
Rientri finanziari<br />
Nella situazione senza intervento, i rientri finanziari sono quelli associabili alla ven<strong>di</strong>ta<br />
dei biglietti per l’uso del mezzo pubblico termico sulla <strong>di</strong>rettrice interessata.<br />
Al riguardo si è proceduto alla quantificazione <strong>di</strong> detti ricavi sulla base dell’utenza<br />
me<strong>di</strong>o annua che si muove sulla medesima <strong>di</strong>rettrice (2,7 milioni <strong>di</strong> viaggiatori) e <strong>di</strong> un<br />
introito me<strong>di</strong>o unitario per viaggio pari a 62 cent€ che tiene conto della<br />
<strong>di</strong>versificazione tariffaria.<br />
Situazione con intervento<br />
Costi finanziari <strong>di</strong> investimento e <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria<br />
I costi <strong>di</strong> investimento per la realizzazione del sistema <strong>di</strong> trasporto analizzato sono<br />
identificabili nelle seguenti voci:<br />
a) costi <strong>di</strong> investimento delle opere civili: riguardano la realizzazione delle nuove<br />
fermate e <strong>di</strong> altri interventi più strettamente riferiti alla linea;<br />
b) costi relativi all’impiantistica, costituita dal sistema <strong>di</strong> alimentazione, dal sistema<br />
<strong>di</strong> supervisione e controllo;<br />
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c) costo <strong>di</strong> acquisizione dei veicoli a trazione elettrica;<br />
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d) somme a <strong>di</strong>sposizione per spese tecniche e generali, imprevisti e I.V.A. nelle<br />
misure <strong>di</strong> legge.<br />
I tempi previsti per la realizzazione dell’intervento sono <strong>di</strong> 2 anni.<br />
Riguardo la manutenzione straor<strong>di</strong>naria, sono preve<strong>di</strong>bili operazioni <strong>di</strong> tipo<br />
programmato finalizzate a salvaguardare la funzionalità minima degli impianti e,<br />
quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>retti a garantire il mantenimento dei livelli quali <strong>–</strong> quantitativi dell’offerta <strong>di</strong><br />
trasporto sulla <strong>di</strong>rettrice interessata.<br />
Le ipotesi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria sono, naturalmente, legate all’arco <strong>di</strong> vita<br />
economica considerato che è pari a 28 anni; al riguardo trovandoci <strong>di</strong> fronte ad un<br />
sistema <strong>di</strong> trasporto a rete occorre prevedere interventi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e grande revisione<br />
che riguar<strong>di</strong>no le opere impiantistiche, le opere e<strong>di</strong>lizie ed i veicoli.<br />
Per quanto sopra, possono essere previsti e quantificati gli interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> cui alla seguente tabella:<br />
Interventi per: Frequenza % su costototale costo<br />
anni investim. man.straord.(M€)<br />
BATTERIE VEICOLI 5 0,18<br />
MEDIA REV. ALIMENTAZ. 12 0,54<br />
MEDIA REV. TELECOM. 12 0,21<br />
GRANDE REV. VEICOLI 15 0,60<br />
GRANDE REV. SEGN.+TEL. 20 1,07<br />
FABBRICATI 15 0,05<br />
ARMAMENTO 15 0,15<br />
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Costi finanziari <strong>di</strong> esercizio e <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 85<br />
I costi <strong>di</strong> esercizio della linea sono stati calcolati sulla base del programma <strong>di</strong> esercizio<br />
ipotizzato, utilizzando la metodologia dei costi standard applicata alla gestione del<br />
T.P.L..<br />
Tale metodo, che considera soltanto i costi <strong>di</strong> gestione, e pertanto permette <strong>di</strong><br />
analizzare ogni singola linea come centro <strong>di</strong> costo, genera i costi <strong>di</strong>retti “normali”<br />
connessi ad uno specifico programma <strong>di</strong> esercizio, consentendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere<br />
l’insieme <strong>di</strong> tali costi in gruppi <strong>di</strong>fferenti tra loro, in funzione del momento gestionale<br />
in cui si formano e delle funzioni complessive svolte dalle risorse dal cui impiego essi<br />
sono generati.<br />
Partendo dalla classificazione dei costi attualmente sopportati dalle aziende <strong>di</strong> T.P.L.,<br />
si è pervenuti alla classificazione dei costi <strong>di</strong> gestione della linea basata su tre<br />
categorie fondamentali <strong>di</strong> costi:<br />
a) costi <strong>di</strong> movimento;<br />
b) costi <strong>di</strong> linea in senso stretto;<br />
c) costi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento operativo.<br />
Si analizzano, <strong>di</strong> seguito, le suddette categorie <strong>di</strong> costo:<br />
a) Costi <strong>di</strong> movimento.<br />
Sono i costi prodotti dal movimento dei veicoli secondo il programma <strong>di</strong> esercizio in<br />
vigore sulla linea e comprendono i costi <strong>di</strong> trazione, il cui livello è proporzionale al<br />
volume <strong>di</strong> attività prodotta, ed i costi relativi ad alcune risorse (personale <strong>di</strong><br />
movimento) che sono remunerati, per contratto, in funzione del tempo<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dalla quantità <strong>di</strong> lavoro svolto.<br />
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Questi costi si formano per ciascuna linea in funzione dei seguenti elementi:<br />
- Risorse il cui impiego genera costi;<br />
- Costo unitario delle risorse;<br />
- Quantità <strong>di</strong> risorse impegnate in ciascun veicolo;<br />
- Volume <strong>di</strong> attività complessiva del singolo veicolo<br />
Le risorse il cui impiego genera costi, sono il personale, l’energia ed i materiali.<br />
L’impiego <strong>di</strong> tali risorse è connesso allo sviluppo delle funzioni fondamentali che è<br />
necessario porre in essere per ottenere il movimento del veicolo ed il prefissato<br />
livello <strong>di</strong> servizio lungo tutta la <strong>di</strong>rettrice.<br />
Tali funzioni sono fondamentalmente le seguenti: condotta, accompagnamento,<br />
verifica, alimentazione (per il movimento, illuminazione e riscaldamento),<br />
manutenzione.<br />
Dalla sommatoria delle singole funzioni dei costi <strong>di</strong> veicolo, relative ai costi <strong>di</strong><br />
personale <strong>di</strong> macchina, personale <strong>di</strong> accompagnamento, verifica, manutenzione del<br />
materiale rotabile, combustibile ed energia elettrica per trazione, lubrificanti, altri<br />
costi speciali <strong>di</strong> veicolo per riscaldamento, illuminazione, pulizia, indennizzi, si ricava il<br />
costo complessivo annuo <strong>di</strong> veicolo, dal quale, ancora per sommatoria, risultano i<br />
costi speciali <strong>di</strong> veicolo complessivi annui, relativi cioè all’intero programma <strong>di</strong><br />
esercizio.<br />
b) I Costi <strong>di</strong> linea in senso stretto<br />
Questa categoria comprende fondamentalmente i costi sostenuti per la sorveglianza<br />
e la manutenzione della linea. Tali costi si configurano in gran parte come costi fissi<br />
rispetto alla quantità <strong>di</strong> traffico sviluppata lungo la linea, ma comprendono anche<br />
alcuni costi variabili in funzione del volume <strong>di</strong> attività della linea.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 87<br />
Fra i costi che si manifestano “a terra”, lungo le <strong>di</strong>rettrici che accolgono il movimento<br />
dei veicoli, e riguardano esclusivamente le risorse <strong>di</strong>rettamente impiegate nelle<br />
attività oggetto <strong>di</strong> analisi, sono compresi fondamentalmente i costi del personale<br />
addetto alla produzione ed alla ven<strong>di</strong>ta del servizio.<br />
Fra i costi connessi alla manutenzione degli impianti fissi utilizzati lungo la linea sono<br />
compresi i costi <strong>di</strong> manutenzione dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> impianti fissi (opere e<strong>di</strong>li, impianti<br />
elettrificati, impianti <strong>di</strong> telecomunicazioni, ecc.), che sono al servizio della linea, sia in<br />
prossimità delle fermate che lungo il tracciato.<br />
c) I costi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento operativo<br />
Questa categoria <strong>di</strong> costi comprende i costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione operativa sull’intera linea, o<br />
delle <strong>di</strong>verse parti <strong>di</strong> essa. Possono essere oggetto <strong>di</strong> variazioni per ristrutturazioni<br />
organizzative, più che per variazione del volume <strong>di</strong> attività. Tali costi sono espressi nel<br />
modello come sommatoria dei costi <strong>di</strong> supervisione e <strong>di</strong>rezione delle attività <strong>di</strong><br />
“movimento commerciale”, “materiale e trazione”, “servizio I. E.” e “servizio lavori”.<br />
La metodologia innanzi descritta risulta quella più significativa tra quelle <strong>di</strong>sponibili ai<br />
fini del computo dei costi del servizio filoviario per il trasporto locale: essa conduce ad<br />
una stima del costo/veicolo x km pari a 6,50 €, al netto degli ammortamenti e degli<br />
oneri finanziari.<br />
Moltiplicando quest’ultimo per i posti*km offerti in situazione con intervento, si è<br />
ottenuto il costo totale annuo del servizio prodotto pari a 0,70 M€ nelll’anno me<strong>di</strong>o a<br />
regime, il tutto sulla base dei parametri in<strong>di</strong>cati nella seguente tabella:<br />
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Rientri finanziari<br />
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VALORE PER KM 6,50 €/km<br />
n° me<strong>di</strong>o posti/veicolo 90<br />
RIPARTIZIONE TRA VOCI 100%<br />
ACQUISTI 2%<br />
MANUTENZIONE ORDINARIA 22%<br />
MANODOPERA 69%<br />
ALTRI COSTI 7%<br />
Per quanto concerne i ricavi <strong>di</strong> esercizio, essi si <strong>di</strong>stinguono in due tipologie: quelli<br />
provenienti dal traffico passeggeri presente sulla linea (tariffazione) e quelli<br />
provenienti dalle attività indotte come riportato nei seguenti schemi:<br />
STRUTTURA TARIFFARIA TIPO T.P.L URBANO ED EXTRAURBANO<br />
TIPOLOGIA<br />
TARIFFA<br />
UNIT.(euro)<br />
RIPATIZ.<br />
UTENZA<br />
RIPARTIZ.<br />
ABBON.<br />
TOTALE<br />
UNIT. (€)<br />
BIGLIETTI ORDINARI 1,00 40% 0,40<br />
ABBON.ORDINARI 0,46 60% 10% 0,03<br />
ABBON.LAVORATORI 0,40 60% 20% 0,05<br />
ABBON. STUDENTI 0,34 60% 70% 0,14<br />
TOTAL MEDIO UNIT. 0,62<br />
<strong>di</strong> cui a serv.LINEA 100% 0,62<br />
<strong>di</strong> cui a filovia 100% 0,62<br />
I ricavi del traffico sono stati calcolati a partire dal volume <strong>di</strong> utenza stimato<br />
nell’analisi della domanda e pari al valore iniziale <strong>di</strong> 2.000.000 pass./anno e<br />
riguardano i proventi relativi alle emissioni <strong>di</strong> titoli <strong>di</strong> viaggio e abbonamenti.<br />
Il prodotto tra il parametro me<strong>di</strong>o ponderato unitario <strong>di</strong> 0,62 cent€ per passeggero ed<br />
il numero annuo <strong>di</strong> passeggeri stimati nella situazione con intervento consente <strong>di</strong><br />
determinare i ricavi tariffari me<strong>di</strong> annuali relativi a ciascun anno <strong>di</strong> cash-flow.<br />
Per quanto concerne i ricavi indotti dall’esercizio della nuova linea, bisogna tenere<br />
conto degli introiti provenienti dei proventi pubblicitari conseguibili dall’utilizzo delle<br />
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superfici dei veicoli; tali ricavi aggiuntivi sono stimabili complessivamente in 0,23<br />
milioni <strong>di</strong> euro annui.<br />
In corrispondenza dell’ultimo anno <strong>di</strong> vita economica dell’intervento è stato in<strong>di</strong>cato il<br />
valore residuo associabile a quest’ultimo secondo la stima in milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> cui alla<br />
tabella seguente:<br />
Descrizione metodologica dell’analisi economica<br />
La valutazione economico sociale è stata eseguita me<strong>di</strong>ante il ricorso alla metodologia<br />
del Nucleo <strong>di</strong> Valutazione degli Investimenti Pubblici del Ministero del Tesoro, del<br />
Bilancio e della P.E. e <strong>di</strong> cui alla Direttiva approvata dal CIPE il 12.05.1988<br />
relativamente agli interventi finanziabili con i fon<strong>di</strong> F.I.O. ’89. In particolare, sono stati<br />
applicati i seguenti criteri:<br />
- facoltà <strong>di</strong> valutazione delle le economics in termini <strong>di</strong>fferenziali tra le situazioni con<br />
e senza intervento;<br />
- non inclusione nella valutazione dei costi accantonati se relativi a parti<br />
dell’intervento caratterizzate da propria autonomia funzionale;<br />
- calcolo dei “prezzi ombra”, associabili a tutte le economics, attraverso il criterio <strong>di</strong><br />
determinazione dei “fattori <strong>di</strong> conversione” (in mancanza <strong>di</strong> specifici parametri<br />
nazionali);<br />
VALORE RESIDUO INVESTIMENTO:<br />
COSTO NETTO IVA TASSO ANNI VALORE RESIDUO<br />
28,74 5% 30 1,44<br />
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Discorso a parte va fatto per il prezzo ombra al quale confrontare costi e benefici<br />
dell’intervento al fine valutare l’opportunità <strong>di</strong> realizzazione dello stesso.<br />
Al riguardo, il prezzo ombra a suo tempo in<strong>di</strong>cato dal Ministero del Bilancio in<br />
occasione del F.I.O ’89 è certamente superato (8%); d’altro canto, la riduzione<br />
progressiva nel tempo <strong>di</strong> tale prezzo si inquadra in una tendenza più generale <strong>di</strong><br />
variazione legata all’ altrettanto progressiva <strong>di</strong>minuzione dei tassi bancari, del<br />
ren<strong>di</strong>mento dei titoli pubblici e, soprattutto, dei livelli d’inflazione.<br />
Tale tendenza è, peraltro, favorevole per gli investimenti nel settore delle reti <strong>di</strong><br />
trasporto pubblico poiché è noto che un tasso <strong>di</strong> sconto elevato privilegia, a parità <strong>di</strong><br />
costo d’investimento e <strong>di</strong> vita economica, quei progetti che presentano benefici più<br />
elevati e vicini all’anno <strong>di</strong> riferimento scoraggiando, pertanto, gli investimenti nei<br />
trasporti che non presentano tali peculiarità in quanto generano benefici <strong>di</strong>stribuiti in<br />
un arco <strong>di</strong> tempo più lungo e generalmente più bassi nei primi anni.<br />
Purtroppo, con la fine dell’esperienza F.I.O. la valutazione del tasso <strong>di</strong> sconto non è<br />
stata più aggiornata e del resto non si riscontrano tassi settoriali in grado <strong>di</strong> riflettere<br />
l’utilità temporale <strong>di</strong> uno specifico investimento.<br />
In carenza, nella presente analisi si è adottato, come prezzo ombra della preferenza<br />
intertemporale, il tasso <strong>di</strong> sconto in<strong>di</strong>cato nella “Guida per la certificazione da parte<br />
dei Nuclei Regionali <strong>di</strong> Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV)”<br />
come adottata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie<br />
Autonome dell’ 8 marzo 2001, ed all’uopo determinato nella misura del 5%.<br />
Costi <strong>di</strong>retti<br />
Il passaggio dai costi finanziari ai valori economici d’investimento, <strong>di</strong> manutenzione<br />
straor<strong>di</strong>naria, manutenzione or<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> esercizio, in situazione senza e con<br />
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intervento, è stato ottenuto, in mancanza <strong>di</strong> valutazioni atten<strong>di</strong>bili sui prezzi ombra a<br />
livello settoriale, depurando i primi dagli importi relativi ai trasferimenti.<br />
A tal fine si è in<strong>di</strong>viduato il trasferimento per ognuna delle categorie <strong>di</strong> costo<br />
suin<strong>di</strong>cate in corrispondenza a valutazioni specifiche per gli oneri fiscali e sociali che<br />
gravano sugli interventi previsti.<br />
Al riguardo si è fatto riferimento al valore dei <strong>di</strong>versi Fattori <strong>di</strong> Conversione in<strong>di</strong>cato<br />
nella “Guida per la certificazione da parte dei Nuclei Regionali <strong>di</strong> Valutazione e<br />
Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV)” come adottata dalla Conferenza dei<br />
Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome dell’ 8 marzo 2001.<br />
Costi in<strong>di</strong>retti<br />
I costi economici in<strong>di</strong>retti, associabili all’intervento in esame, sono identificabili nei<br />
seguenti:<br />
- costo monetario della mobilità d’area a mezzo veicolo privato;<br />
- costo monetario della mobilità d’area a mezzo trasporto pubblico su gomma <strong>di</strong> tipo<br />
termico.<br />
La realizzazione dell’intervento favorisce una parziale re<strong>di</strong>stribuzione modale dai<br />
suddetti vettori all’impianto elettrico in esame; per cui nella situazione con intervento<br />
si registra una riduzione dei costi economici in<strong>di</strong>retti associabili all’utilizzo delle<br />
suddette modalità <strong>di</strong> trasporto con conseguente beneficio esprimibile in termini <strong>di</strong><br />
riduzione del complessivo costo monetario del trasporto <strong>di</strong> area.<br />
Naturalmente, i beneficiari della riduzione del costo monetario relativo al trasporto<br />
me<strong>di</strong>ante vettore privato sono i singoli utenti della strada, mentre i beneficiari della<br />
riduzione del costo monetario relativo al trasporto me<strong>di</strong>ante vettore pubblico su<br />
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gomma termico sono le aziende <strong>di</strong> trasporto pubblico operanti nell’area che, per<br />
effetto della realizzazione dell’intervento, possono ridurre il monte percorrenze<br />
effettuato e, quin<strong>di</strong>, i relativi costi <strong>di</strong> esercizio.<br />
La valutazione dei suddetti costi, sopportati rispettivamente dai singoli utenti del<br />
trasporto privato e dalle aziende <strong>di</strong> trasporto pubblico, è stata fatta sulla base dei<br />
seguenti dati e parametri:<br />
- offerta <strong>di</strong> posti*km relativa all’utilizzo dell’auto privata;<br />
- offerta <strong>di</strong> posti*km relativa all’utilizzo <strong>di</strong> autobus;<br />
- costo trasporto con auto in euro/posto*km;<br />
- costo trasporto con autobus in euro/posto*km.<br />
La valutazione del costo per posto*km sopportato dall’utenza delle autovetture è<br />
stata effettuata assumendo come costo me<strong>di</strong>o chilometrico quello riportato dalle<br />
tabelle A.C.I. per un’autovettura <strong>di</strong> classe me<strong>di</strong>a.<br />
Analogamente, la stima del costo per posto*km sopportato dalle aziende <strong>di</strong> trasporto<br />
pubblico su gomma è stata effettuata adottando il valore me<strong>di</strong>o delle aziende<br />
operanti in Campania ed all’uopo rilevato dalle statistiche ASSTRA.<br />
I valori, come sopra rilevati, sono stati decurtati dai relativi trasferimenti identificabili<br />
per lo più negli oneri fiscali e sociali; infatti ciascun parametro finanziario è stato<br />
trasformato in valore economico attraverso il prodotto dello stesso con il relativo<br />
fattore <strong>di</strong> conversione.<br />
In definitiva, sono stati utilizzati i parametri <strong>di</strong> cui alla seguente tabella:<br />
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Le suddette valutazioni sono state effettuate sia nella situazione “senza” che in quella<br />
“con” intervento al fine <strong>di</strong> pervenire al calcolo del <strong>di</strong>fferenziale il quale, se negativo, è<br />
in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> un peggioramento dei costi in<strong>di</strong>retti a seguito della realizzazione<br />
dell’intervento; al contrario, se positivo, è in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> un miglioramento e, quin<strong>di</strong>, il<br />
valore <strong>di</strong>fferenziale conseguente rappresenta il valore del beneficio in<strong>di</strong>retto<br />
attribuibile all’intervento.<br />
Costi esterni<br />
Riguardo ai costi esterni <strong>di</strong> investimento, essi sono identificabili negli oneri che le<br />
varie municipalità sono costrette ad affrontare durante il periodo <strong>di</strong> realizzazione dei<br />
lavori.<br />
Infatti, l’apertura dei cantieri in zone ad elevata densità urbana comporta tutta una<br />
serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>seconomie identificabili nelle seguenti:<br />
- variazioni <strong>di</strong> percorso conseguenti a mo<strong>di</strong>fiche nella viabilità;<br />
- impiego straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> vigili urbani per la regolazione del traffico in prossimità dei<br />
cantieri;<br />
COSTI ESTERNI DI ESERCIZIO:<br />
- rumori e polveri;<br />
MODO DI TRASPORTO COSTO/POSTO-KM<br />
AUTOVETTURA (1) 0,07 €/posto*km<br />
AUTOBUS (2) 0,03 €/posto*km<br />
(1) Tabelle A.C.I. ex D.Lvo314/97 COSTO FINANZIARIO F.C. COSTO ECONOMICO<br />
ipotesi me<strong>di</strong>a FIAT Marea 1.6 0,45 €/km 0,648 0,29<br />
n° posti/auto 4<br />
(2) DATI ASSTRA 2006<br />
ipotesi TPL me<strong>di</strong>o extrau. Campania 4,00 €/km 0,648 2,59<br />
n° posti me<strong>di</strong>o/autobus 90<br />
- acquisto ed installazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> traffico;<br />
- realizzazione <strong>di</strong> opere provvisionali a garanzia della continuità della circolazione<br />
veicolare e pedonale;<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 94<br />
- impatti sui sottoservizi <strong>di</strong> competenza comunale (acqua, fogne etc.).<br />
In genere tutte le <strong>di</strong>seconomie rilevate incidono in una certa aliquota sul costo <strong>di</strong><br />
realizzazione dell’opera; al riguardo la misura osservata <strong>di</strong> detta aliquota può<br />
raggiungere anche il 3% per anno <strong>di</strong> cantiere; tuttavia, nella presente analisi si<br />
assunta prudenzialmente la percentuale del 1%.<br />
Benefici <strong>di</strong>retti<br />
I benefici economici interni, associabili alla gestione dell’intervento, sono<br />
in<strong>di</strong>viduabili, negli introiti da tariffa sulla <strong>di</strong>rettrice d’intervento nonchè dai benefici<br />
derivanti da altri rientri <strong>di</strong> gestione (pubblicità sui veicoli).<br />
I valori economici dei benefici interni sono stati ottenuti depurando i valori finanziari<br />
dai connessi trasferimenti.<br />
Al riguardo si è fatto riferimento al valore dei <strong>di</strong>versi Fattori <strong>di</strong> Conversione in<strong>di</strong>catio<br />
nella “Guida per la certificazione da parte dei Nuclei Regionali <strong>di</strong> Valutazione e<br />
Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV)” come adottata dalla Conferenza dei<br />
Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome dell’ 8 marzo 2001.<br />
Le suddette valutazioni sono state effettuate sia nella situazione “senza” che in quella<br />
“con” intervento al fine <strong>di</strong> pervenire al calcolo del <strong>di</strong>fferenziale “senza minus con” il<br />
quale, se positivo, è in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> un peggioramento dei benefici <strong>di</strong>retti a seguito della<br />
realizzazione dell’intervento; al contrario, se negativo, è in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> un<br />
miglioramento e, quin<strong>di</strong>, il valore <strong>di</strong>fferenziale conseguente rappresenta il valore del<br />
beneficio in<strong>di</strong>retto attribuibile all’intervento.<br />
Benefici in<strong>di</strong>retti<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 95<br />
Nella situazione con intervento, e stato identificato e quantificato il benefico<br />
economico in<strong>di</strong>retto rappresentato dalla “riduzione dei tempi <strong>di</strong> viaggio”<br />
relativamente ai soli spostamenti effettuati in ora <strong>di</strong> punta.<br />
La suddetta riduzione del costo tempo del trasporto sulla <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> intervento è<br />
stata stimata con riguardo:<br />
- all’utenza che continua ad utilizzare il veicolo privato (autovettura), la quale potrà<br />
beneficiare <strong>di</strong> una riduzione dei tempi <strong>di</strong> percorrenza in ore <strong>di</strong> punta per effetto<br />
della riduzione del livello <strong>di</strong> congestione sulla rete stradale;<br />
- all’utenza trasferita dal mezzo pubblico su gomma al nuovo sistema <strong>di</strong> trasporto,<br />
la quale potrà beneficiare dei risparmi <strong>di</strong> tempo dovuti alla più alta velocità<br />
commerciale del nuovo vettore a rete nelle ore <strong>di</strong> punta; naturalmente, detto<br />
risparmio <strong>di</strong> tempo è più marcato per l’utenza che si trasferisce dal mezzo<br />
pubblico su gomma a quello a rete.<br />
Per le quantificazioni monetarie sono stati utilizzati i dati relativi alla domanda <strong>di</strong><br />
trasporto <strong>–</strong> riferita alla sola ora <strong>di</strong> punta nelle situazioni senza e con intervento - a cui<br />
sono stati applicati i seguenti dati e parametri:<br />
SENZA PERCORR. VEL.MEDIA TEMPO PERC. N° ORE N° GIORNI/ N° ORE/ VAL. TEMPO VAL.TEMPO<br />
MEDIA -KM KM/H ORE PUNTA ANNO ANNO Euro/ORA PERCORR.(Euro)<br />
AUTO 3 18 0,17 2,50<br />
GOMMA 3 10 0,30 2,50<br />
SIST. EL. 0 25 0,00 2,50<br />
CON PERCORR. VEL.MEDIA TEMPO PERC. N° ORE N° GIORNI/ N° ORE/ VAL. TEMPO VAL.TEMPO<br />
MEDIA -KM KM/H ORE PUNTA ANNO ANNO Euro/ORA PERCORR.(Euro)<br />
AUTO 3 22 0,14 2,50<br />
GOMMA 3 15 0,20 2,50<br />
SIST. EL. 3 25 0,12 2,50<br />
La determinazione del valore del tempo è stata eseguita ricorrendo ad uno dei<br />
possibili criteri generalmente adottati dalla dottrina economica in tale tipologia <strong>di</strong><br />
analisi; ossia il criterio della mancata produzione interna lorda<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
365<br />
365<br />
365<br />
365<br />
365<br />
365<br />
152<br />
274<br />
-<br />
124<br />
183<br />
110<br />
5,62<br />
5,62<br />
5,62<br />
5,62<br />
5,62<br />
5,62<br />
854<br />
1.538<br />
-<br />
699<br />
1.025<br />
615
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 96<br />
In sintesi, il calcolo del valore del tempo è stato eseguito utilizzando i parametri <strong>di</strong> cui<br />
alla seguente tabella:<br />
CALCOLO VALORE DEL TEMPO:<br />
LAVORATORI:<br />
PIL/OCCUPATO = 37.277 E/occupato<br />
N° ORE LAVORO/ANNO= 1.760 ore (220 gg./anno*8 ore/giorno)<br />
PIL ORARIO/ADDETTO = 21 E/ora<br />
Fattore Convers. Manod.= 0,5994<br />
PIL ORARIO NETTO= 13<br />
QUOTA SPOSTAMENTO<br />
STUDENTI:<br />
21%<br />
VAL.ECON.TEMPO = 1,77<br />
QUOTA SPOSTAMENTO<br />
TEMPO LIBERO, ALTRO:<br />
9%<br />
VAL.ECON.TEMPO = 3,99<br />
QUOTA SPOSTAMENTO 70%<br />
COEFF. UTILITA' MARG.LAV. 1<br />
VALORE MEDIO PONDERATO TEMPO= 5,62 €/ORA<br />
Benefici esterni<br />
Come benefici esterni è stata quantificata la riduzione delle esternalità negative (costi<br />
ambientali) conseguente alla conversione modale strada-ferrovia. Anche la<br />
misurazione dei principali parametri economici <strong>di</strong> tipo ambientale caratterizzanti<br />
l’investimento è stata eseguita applicando il metodo “costi <strong>–</strong> benefici”, il quale<br />
permette <strong>di</strong> analizzare la bontà <strong>di</strong> un progetto d’investimento e rende possibile il<br />
paragone tra progetti alternativi.<br />
Nella specie si è applicato il metodo costi <strong>–</strong> benefici cosiddetto “esteso” come<br />
proposto nel 1991 dagli economisti Pearce e Turner, ed il quale, all’ottimizzazione<br />
economica, associa anche un “equilibrio ecologico” atto a garantire uno sviluppo<br />
sostenibile. Il calcolo dei costi per modalità mostra, secondo un recente stu<strong>di</strong>o<br />
dell’Associazione “Amici della terra”, la preponderante rilevanza del mezzo stradale,<br />
responsabile da solo del 95% dei costi esterni relativi al trasporto; sempre secondo il<br />
suddetto stu<strong>di</strong>o, l’analisi per tipologia <strong>di</strong> esternalità prodotta evidenzia, inoltre, la<br />
notevole incidenza dell’inquinamento atmosferico pari al 44,5%; seguono, nell’or<strong>di</strong>ne,<br />
decrescente, gli incidenti (26,7%), il rumore (15%), il CO2 (9,4%) ed infine la<br />
congestione (3,5%).<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 97<br />
Nella valutazione economica dei costi esterni generati dal settore dei trasporti si usa<br />
stimare, spesso, il “valore d’uso” il quale è pari al valore che viene attribuito in modo<br />
<strong>di</strong>retto alla utilizzazione <strong>di</strong> una risorsa. Allo scopo si ricorre, generalmente, al<br />
“metodo del valore <strong>di</strong> mercato e dei danni”, ossia della stima dei costi necessari al<br />
ripristino della situazione ex ante congiuntamente al mancato guadagno conseguente<br />
alla quantità <strong>di</strong> bene perduto. L’adozione, per il progetto proposto, della suddetta<br />
metodologia <strong>di</strong> stima è stata eseguita attraverso l’applicazione <strong>di</strong> parametri<br />
economici rilevati dal citato stu<strong>di</strong>o elaborato dall’Associazione “Amici della Terra” e<br />
pubblicato anche dalle F.S. s.p.a. (2002).<br />
I benefici economici esterni dell’intervento proposto sono rappresentati dal danno<br />
ambientale evitato che <strong>di</strong>versamente si manifesterebbe a seguito del permanere<br />
dello status quo.<br />
Infatti, l'intervento rappresentando un'alternativa <strong>di</strong> sistema al trasporto stradale, in<br />
particolare per gli spostamenti <strong>di</strong> tipo pendolare, contribuisce alla riduzione <strong>di</strong><br />
esternalità negative per l'ambiente e per la collettività in generale. La riduzione <strong>di</strong><br />
esternalità negative prodotte si traduce, in termini economici, in contenimento dei<br />
costi sociali <strong>di</strong> tipo ambientale che, <strong>di</strong>ffusamente sul territorio, sono sopportati da<br />
soggetti che subiscono scelte <strong>di</strong> consumo eseguite da altri sulla base <strong>di</strong> prezzi e costi<br />
che non riflettono il valore effettivo delle risorse impiegate.<br />
La valutazione economica del beneficio derivante dalla riduzione <strong>di</strong> costi ambientali<br />
provocati dai trasporti, correggendo le <strong>di</strong>storsioni provocate dalla considerazione del<br />
solo costo privato, si fonda su metodologie e criteri largamente impiegati a livello<br />
internazionale che assegnano valori monetari <strong>di</strong> costo ad ognuna delle principali<br />
categorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>seconomie esterne.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 98<br />
Ai fini della presente analisi sono stati utilizzati i parametri forniti dallo stu<strong>di</strong>o citato<br />
ed all’uopo pubblicato anche dalle Ferrovie dello Stato nel 2002 nell’ambito <strong>di</strong><br />
un’analisi complessiva sugli effetti esterni dei trasporti.<br />
Analisi <strong>di</strong> sensitività e <strong>di</strong> rischio<br />
Analisi <strong>di</strong> rischio<br />
L’ analisi <strong>di</strong> rischio ha lo scopo <strong>di</strong> identificare gli eventi sfavorevoli che possono<br />
incidere sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fattibilità dell’opera con riguardo sia alla realizzazione che<br />
alla gestione.<br />
Tali eventi sebbene successivi allo “start <strong>–</strong> up” delle attività, possono essere<br />
preventivati sulla base dell’esperienza o della pura sensibilità del valutatore; la loro<br />
previsione accurata consente <strong>di</strong> adottare tutte le misure precauzionali finalizzate ad<br />
evitarne il verificarsi o ad attenuarne la portata.<br />
Nella presente analisi base si è tenuto conto dei seguenti rischi:<br />
- slittamento temporale <strong>di</strong> 2 anni nella realizzazione dell’opera, con conseguente<br />
aumento del periodo <strong>di</strong> cantiere, da 2 a 4 anni;<br />
- domanda effettiva attratta dal nuovo intervento inferiore del 30% rispetto a<br />
quella stimata.<br />
Lo slittamento temporale nella realizzazione dell’opera comporta, da un lato, un<br />
aumento dei costi <strong>di</strong> realizzazione e, dall’altro, la <strong>di</strong>lazione, nel tempo, della<br />
generazione dei benefici associabili all’entrata in funzione dell’opera stessa.<br />
Tali conseguenze hanno un impatto negativo sui valori <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività economico <strong>–</strong><br />
finanziaria dell’intervento e, quin<strong>di</strong>, ne riducono la convenienza sulla fattibilità.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 99<br />
Allo stesso modo, una domanda più bassa rispetto a quella prevista influisce<br />
sull’entità dei benefici interni ed esterni attesi, con l’ovvia conseguenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare<br />
i risultati <strong>di</strong> convenienza economico <strong>–</strong> finanziaria dell’intervento il cui<br />
<strong>di</strong>mensionamento è stato progettato proprio in funzione della domanda inizialmente<br />
stimata.<br />
I rischi come sopra evidenziati possono presentarsi con una probabilità certamente<br />
non trascurabile, <strong>di</strong>remo del 50%, per cui vanno opportunamente fronteggiati per<br />
mitigarne quanto più possibile il loro verificarsi o, quanto meno, per mitigarne la<br />
misura dei loro effetti.<br />
Le azioni mitigatrici vanno programmate in funzione dei rischi attesi, ma in misura<br />
ponderata con la probabilità del verificarsi <strong>di</strong> ciascun evento; ciò, al fine <strong>di</strong> evitare<br />
l’assunzione <strong>di</strong> “sforzi precauzionali” <strong>di</strong> entità superiore all’effetto che si intende<br />
circoscrivere.<br />
Nella successiva analisi <strong>di</strong> sensitività, vedremo l’impatto del verificarsi degli eventi<br />
rischiosi sui risultati <strong>di</strong> convenienza economico <strong>–</strong> finanziaria, mentre <strong>di</strong> seguito<br />
elencheremo le azioni mitigatrici che potranno essere intraprese, in via preventiva,<br />
dai soggetti decisionali al fine <strong>di</strong> contenere i rischi stessi.<br />
Il rischio “ritardo” può essere contenuto attraverso le seguenti azioni alternative:<br />
- adozione <strong>di</strong> turn-key contract, ovvero <strong>di</strong> contratti “chiavi in mano” in cui i danni<br />
economici, associabili ai ritar<strong>di</strong> realizzativi, restano a carico del soggetto<br />
esecutore, il quale è, pertanto, incentivato ad evitarli adottando un<br />
comportamento <strong>di</strong>ligente ed assumendo tutte le precauzioni possibili al riguardo;<br />
- ricorso al project financing, ovvero a tecnica che, in qualche modo, garantisce il<br />
medesimo comportamento <strong>di</strong>ligente visto nel caso del turn-key contract.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 100<br />
In alternativa alle suesposte forme contrattuali il soggetto decisionale può prevedere,<br />
a carico del soggetto esecutore, l’applicazione <strong>di</strong> forti penali la cui misura può,<br />
almeno in parte, colmare il danno che la collettività subisce per effetto dei ritar<strong>di</strong><br />
realizzativi.<br />
Il rischio domanda può essere fronteggiato con interventi che per lo più rientrano<br />
nella responsabilità del soggetto decisionale; infatti, quest’ultimo potrà mitigare tale<br />
rischio attraverso l’adozione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> politica dei trasporti e della circolazione<br />
che incentivino l’uso del trasporto pubblico, quali:<br />
- politica tariffaria integrata (park & ride pricing, biglietto unico etc.);<br />
- interventi sulla circolazione (limitazioni alla sosta, istituzione <strong>di</strong> isole pedonali<br />
ecc..).<br />
Quanto sopra è raffigurato, sinteticamente, nella seguente matrice dei rischi<br />
associabile al progetto in argomento:<br />
TIPO DI RISCHIO ENTITA' PREVISTA PROBABILITA' VARIABILI DIRETTAMENTE AZIONI<br />
Analisi <strong>di</strong> sensitività<br />
% INTERESSATE MITIGATRICI<br />
RITARDO REALIZZAZIONE + 2 ANNI 50% COSTI REALIZZATIVI TURN - KEY CONTRACT<br />
PROJECT FINANCING<br />
DOMANDA -30% 50% BENEFICI INTERNI POLITICHE DEL TRASPORTO<br />
BENEFICI ESTERNI POLITICHE TARIFFARIE<br />
L’analisi <strong>di</strong> sensitività consiste nell’esaminare la variazione dei risultati finanziari ed<br />
economici in relazione a variazioni dei costi, dei rientri e dei benefici.<br />
Tale ultime variazioni possono essere quelle assunte dall’analisi <strong>di</strong> rischio o possono<br />
derivare dall’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti criteri <strong>di</strong> valutazione (ad esempio, l’assunzione <strong>di</strong><br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 101<br />
ipotesi maggiormente prudenziali e conservative, come pure il ricorso a parametri <strong>di</strong><br />
valutazione calcolati con criteri <strong>di</strong>fferenti e così via).<br />
Nella presente analisi base, la verifica <strong>di</strong> sensitività del progetto è stata eseguita con<br />
riguardo al verificarsi dei rischi analizzati in precedenza, nel senso che si è inteso<br />
verificare fino a che punto l’intervento resta fattibile anche in presenza del verificarsi<br />
dei rischi anzidetti.<br />
L’analisi <strong>di</strong> sensitività, pertanto, non è stata eseguita con riferimento all’adozione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi criteri <strong>di</strong> valutazione poiché quelli adoperati nell’analisi base risultano già<br />
ampiamente prudenziali e conservativi.<br />
Per quanto sopra, si riepilogano <strong>di</strong> seguito la variazioni delle variabili assunte<br />
nell’analisi <strong>di</strong> rischio:<br />
- slittamento temporale della realizzazione dell’opera <strong>di</strong> 2 anni;<br />
- domanda a regime, attratta dal nuovo impianto ferroviario, inferiore del 30%<br />
rispetto a quella stimata in origine.<br />
L’incremento degli anni relativi alla realizzazione dell’opera comporta, in primo luogo,<br />
un sensibile aumento dei costi <strong>di</strong> investimento; tale incremento è connesso all’<br />
insorgenza dei seguenti extra - costi:<br />
- effetto inflattivo ( + 2% annuo effettivo);<br />
- effetto cantiere (costi <strong>di</strong> immobilizzo delle strutture <strong>di</strong> cantiere: + 1% annuo);<br />
- <strong>di</strong>seconomie <strong>di</strong> manodopera (+ 5% annuo).<br />
In definitiva, ne consegue un incremento <strong>di</strong> costi realizzativi pari al 8% annuo rispetto<br />
al valore originario; pertanto, nell’ipotesi <strong>di</strong> slittamento <strong>di</strong> 2 anni dell’attività <strong>di</strong><br />
cantiere, l’opera registrerà un incremento del costo d’investimento pari a circa il 16%.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 102<br />
Altro effetto negativo legato ai ritar<strong>di</strong> realizzativi è identificabile nell’aumento dei<br />
costi esterni <strong>di</strong> investimento, ossia <strong>di</strong> tutti quei costi sopportati dalle amministrazioni<br />
locali in ragione della <strong>di</strong>mensione e della durata dei cantieri.<br />
Infatti, l’apertura dei cantieri in zone ad elevata densità urbana comporta tutta una<br />
serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>seconomie identificabili nelle seguenti:<br />
- variazioni <strong>di</strong> percorso conseguenti a mo<strong>di</strong>fiche nella viabilità;<br />
- impiego straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> vigili urbani per la regolazione del traffico in prossimità<br />
dei cantieri;<br />
- rumori e polveri;<br />
- acquisto ed installazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> traffico;<br />
- realizzazione <strong>di</strong> opere provvisionali a garanzia della continuità della circolazione<br />
veicolare e pedonale;<br />
- impatti sui sottoservizi <strong>di</strong> competenza comunale (acqua, fogne etc.).<br />
Infine, il ritardo esecutivo dei lavori comporta, come ulteriore effetto negativo sulla<br />
convenienza a realizzare l’opera, la fruizione posticipata dei benefici interni, <strong>di</strong>retti ed<br />
esterni e, quin<strong>di</strong>, un più basso valore della sommatoria attualizzata <strong>di</strong> detti benefici.<br />
In definitiva, il ritardo realizzativo dell’opera, ipotizzato in 2 anni, nel comportare un<br />
aumento dei costi interni, <strong>di</strong>retti ed esterni <strong>di</strong> investimento ed una riduzione della<br />
sommatoria attualizzata dei benefici interni, <strong>di</strong>retti ed esterni, riduce i margini <strong>di</strong><br />
convenienza economico <strong>–</strong> finanziaria dell’ opera stessa.<br />
L’altra ipotesi <strong>di</strong> sensitività riguarda, come detto, una domanda osservata inferiore<br />
del 30% rispetto a quella stimata.<br />
La scelta della percentuale <strong>di</strong> abbattimento è puramente probabilistica pur<br />
rappresentando un livello alquanto pessimistico; come tale, essa può considerarsi uno<br />
“zoccolo duro” al <strong>di</strong> sotto del quale è improbabile scendere.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 103<br />
Una variazione in <strong>di</strong>minuzione del livello della domanda associata all’intervento<br />
proposto comporta le seguenti conseguenze negative sulla fattibilità economico <strong>–</strong><br />
finanziaria dell’opera:<br />
- riduzione dei benefici interni finanziari (ricavi tariffari);<br />
- riduzione dei benefici interni economici (ricavi tariffari depurati dai trasferimenti);<br />
- aumento dei costi economici esterni <strong>di</strong> esercizio (costi della mobilità associati<br />
all’utilizzo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong>fferenti da quello oggetto dell’intervento<br />
proposto quali l’automobile);<br />
- riduzione dei benefici economici <strong>di</strong>retti ed esterni (benefici derivanti da risparmi<br />
<strong>di</strong> tempo e da riduzione degli impatti ambientali e della sinistrosità)<br />
Per quanto sopra, nella presente analisi <strong>di</strong> sensitività sono stati ricalcolati gli in<strong>di</strong>catori<br />
<strong>di</strong> bontà finanziaria ed economica dell’investimento (VANF, SRIF, VANE, SRIE) nelle<br />
seguenti ipotesi:<br />
- Ipotesi 1) ritardo realizzativo <strong>di</strong> 2 anni;<br />
- Ipotesi 2) domanda effettiva a regime inferiore del 30%;<br />
- Ipotesi 3) compresenza delle ipotesi 1) e 2)<br />
Nella seguente matrice <strong>di</strong> sensitività sono riportati i <strong>di</strong>versi risultati economico <strong>–</strong><br />
finanziari in funzione dell’ applicazione delle suesposte ipotesi <strong>di</strong> variazione delle<br />
variabili fondamentali considerate ed assumendo il 50% della probabilità <strong>di</strong><br />
acca<strong>di</strong>mento dell’ “evento <strong>–</strong> causa”:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
MATRICE DI SENSITIVITA' DEL PROGETTO:<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 104<br />
Dai risultati <strong>di</strong> sensitività esposti, si evince che il progetto mantiene la sua vali<strong>di</strong>tà sul<br />
piano economico, poiché, anche nell’ipotesi peggiore, il ren<strong>di</strong>mento economico (SRIE)<br />
permane ad un livello comunque superiore al saggio sociale <strong>di</strong> sconto adoperato.<br />
Descrizione del modello <strong>di</strong> gestione prescelto<br />
La gestione del nuovo impianto verrà affidata all’attuale esercente il trasporto<br />
pubblico <strong>di</strong> bacino a mezzo addendum al contratto <strong>di</strong> servizio in essere fino alla<br />
scadenza del contratto, dopo la quale ai sensi del D.Lgs. 422/97 e ss.mm.ii., verrà<br />
indetta apposita gara per il riaffidamento dell’intero servizio <strong>di</strong> trasporto pubblico.<br />
L’attuale esercente è società per azioni trasformata ai sensi del predetto decreto nelle<br />
forme stabilite dal Testo Unico sugli Enti Locali 267/00.<br />
IMPATTO FINANZIARIO<br />
S.R.I.F.(%) V.A.N.F. (M€)<br />
IPOTESI ENTITA' PROBABIL. BASE SENSITIV. VAR. % BASE SENSITIV. VAR. %<br />
1) RITARDO REALIZZATIVO + 2 ANNI 50% n.c n.c. n.c. -33,50 -40,20 -20,00%<br />
2) DOMANDA INFERIORE -30% 50% n.c n.c. n.c. -33,50 -45,22 -34,99%<br />
3) IPOTESI 1 + IPOTESI 2 - 50% n.c n.c. n.c. -33,50 -51,93 -55,01%<br />
IMPATTO ECONOMICO<br />
S.R.I.E.(%) V.A.N.E. (M€)<br />
IPOTESI ENTITA' PROBABIL. BASE SENSITIV. VAR. % BASE SENSITIV. VAR. %<br />
1) RITARDO REALIZZATIVO + 2 ANNI 50% 11,60% 9,80% -15,52% 35,86<br />
2) DOMANDA INFERIORE -30% 50% 11,60% 8,20% -29,31% 35,86<br />
3) IPOTESI 1 + IPOTESI 2 - 50% 11,60% 7,10% -38,80% 35,86<br />
Descrizione delle modalità <strong>di</strong> attuazione del modello <strong>di</strong> gestione prescelto<br />
La gestione della nuova infrastruttura avverrà secondo i criteri aziendali già in essere<br />
presso l’attuale esercente, prevedendosi un centro <strong>di</strong> costo specifico al fine <strong>di</strong><br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
22,97<br />
21,10<br />
15,92<br />
-35,94%<br />
-41,16%<br />
-55,60%
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 105<br />
valutare le economics afferenti lo specifico servizio <strong>di</strong>sgiuntamente dal servizio<br />
convenzionale.<br />
I costi <strong>di</strong> gestione, al pari <strong>di</strong> quelli già sostenuti per il servizio convenzionale in essere,<br />
saranno coperti dai ricavi tariffari integrati dai contributi in conto esercizio<br />
riconosciuti dalla Regione e dalle amministrazioni comunali a fronte della copertura<br />
degli oneri <strong>di</strong> servizio pubblico ed al fine <strong>di</strong> conseguire il pareggio <strong>di</strong> bilancio<br />
societario.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
P01 - Sistema Urbano Telematico “Città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>”<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 106<br />
Per banda larga bisogna intendere l'ambiente tecnologico che consente <strong>di</strong> utilizzare le<br />
tecnologie <strong>di</strong>gitali ai massimi livelli <strong>di</strong> interattività; rappresenta, quin<strong>di</strong>, un insieme <strong>di</strong><br />
tecnologie che permettono da un lato <strong>di</strong> aumentare la velocità <strong>di</strong> comunicazione e<br />
dall'altro la conseguente maggiore <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> applicazioni e strumenti che si<br />
possono collegare; non offre solo connessione ad Internet, ma anche VoIP,<br />
comunicazione multime<strong>di</strong>ale interattiva (videotelefonia, videoconferenza,<br />
tele<strong>di</strong>dattica), commercio elettronico,remote banking, informazione/intrattenimento<br />
(video on demand),videosorveglianza, ecc.<br />
L'Unione europea dà grande rililevo all'obiettivo <strong>di</strong> garantire l'accesso ad Internet a<br />
banda larga per la popolazione, le pubbliche amministrazione, le aziende, le scuole e<br />
le università. Reti ad alta velocità consentono scambi <strong>di</strong> dati e quin<strong>di</strong> più<br />
comunicazione e più servizi, garantendo la massima interattività.<br />
La banda larga, nella strategia del ministero delle comunicazioni, è considerata<br />
motore <strong>di</strong> sviluppo e servizio universale. L’obiettivo e’ quello <strong>di</strong> aumentare gli accessi,<br />
governare il processo <strong>di</strong> infrastrutturazione, <strong>di</strong>ffondere massicciamente gli strumenti<br />
dell’alfabeto informatico, evitare concentrazioni <strong>di</strong> potere che blocchino l’ingresso <strong>di</strong><br />
altri attori.<br />
A tal fine la Regione Campania l’8.11.2008 ha sottoscritto con il Ministero per la<br />
Pubblica Amministrazione e l’Innovazione un Protocollo d’intesa per la definizione <strong>di</strong><br />
un Accordo <strong>di</strong> Programma Quadro sulla <strong>di</strong>gitazione delle Pubblche Amministrazioni e<br />
la realizzazione <strong>di</strong> Servizi avanzati per citta<strong>di</strong>ni ed imprese. Nello specifico l’accordo<br />
prevede tra l’altro lo sviluppo <strong>di</strong> infrastrutture e servizi a banda larga come<br />
con<strong>di</strong>zione abilitante per il superamento del <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide nel paese.<br />
L'introduzione nella società delle nuove tecnologie deve essere accompagnata, però,<br />
dalla volontà <strong>di</strong> non escludere nessuno dai benefici che esse rendono possibili.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 107<br />
Questa attenzione deve essere posta, in particolare, nei confronti <strong>di</strong> quelle fasce <strong>di</strong><br />
popolazione tra<strong>di</strong>zionalmente meno vicine ai nuovi strumenti informatici e telematici:<br />
tra queste, naturalmente, gli anziani.<br />
Il superamento del <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide sul territorio del Sistema urbana intercomunale<br />
avellinese(Suia) potrà <strong>di</strong>ventare, nel spazio temporale <strong>di</strong> alcuni anni, realtà.<br />
La tipologia <strong>di</strong> funzionamento e le modalità <strong>di</strong> accesso saranno illustrate nel corso <strong>di</strong><br />
assemblee pubbliche che si terranno nei singoli Comuni aperte sia ai potenziali<br />
utilizzatori business, aziendali e professionali, sia alla moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> soggetti<br />
residenziali insod<strong>di</strong>sfatti del livello <strong>di</strong> servizio offerto dagli “Operatori nazionali “.<br />
Il progetto, proposto, riguarda i comuni <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, Atripalda, Mercogliano,<br />
Monteforte ed Aiello del Sabato con una popolazione complessiva <strong>di</strong> circa 100.000<br />
abitanti e 750 imprese; esso permetterà <strong>di</strong> tarare la Rete e verificarne la rispondenza<br />
ai requisiti nominali e <strong>di</strong> progetto. In particolare, sarà interessante valutare la risposta<br />
del territorio alla nuova offerta che significa poter sopperire alle carenze <strong>di</strong> un<br />
prodotto/servizio in<strong>di</strong>spensabile.<br />
L’accesso a internet a banda larga ha valore non solo per le aziende, che pure<br />
necessitano <strong>di</strong> un adeguato livello <strong>di</strong> servizio in chiave <strong>di</strong> competitività e capacità <strong>di</strong><br />
scambio delle informazioni, ma in generale per tutti i soggetti in grado <strong>di</strong> trarne<br />
vantaggi concreti, soprattutto in termini lavorativi e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />
La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> banda larga apre scenari che sono stati oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ta<br />
valutazione in fase <strong>di</strong> varo del progetto . Essi rivelano una grande aspettativa e<br />
interesse verso un operatore locale che offra garanzie <strong>di</strong> servizio insieme alla<br />
puntuale e adeguata assistenza.<br />
“Il progetto della Rete con dorsali in fibra ottica e rete <strong>di</strong> accesso mista (wirede<br />
wireless) sviluppato nel Sistema Territoriale Sviluppo Urbano (D2) della città <strong>di</strong><br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 108<br />
<strong>Avellino</strong> persegue l’obiettivo dello sviluppo territoriale secondo una strategia<br />
innovativa nel panorama italiano. Oltre a rappresentare un investimento <strong>di</strong> lungo<br />
periodo per il territorio, esso consente <strong>di</strong> gestire il cosiddetto ultimo miglio con<br />
qualità e affidabilità.<br />
A prendersi carico <strong>di</strong> queste garanzie dovrà essere un operatore che sia in grado <strong>di</strong><br />
tradurre il lavoro <strong>di</strong> costruzione della rete in servizio massimamente efficiente e<br />
rispondente alle aspettative in termini <strong>di</strong> prestazioni e assistenza. La chiave<br />
innovativa consiste nella capacità <strong>di</strong> fornire, a fronte <strong>di</strong> una rete altamente<br />
performante basata su una tecnologia che associa la soli<strong>di</strong>tà della fibra ai sistemi<br />
wireless, una connessione a banda larga senza “colli <strong>di</strong> bottiglia” e a costi <strong>di</strong> accesso<br />
sostenibili. “<br />
La convenienza sarà determinata non solo dalla tariffa, ma da un’offerta<br />
comprensibile e trasparente, attraverso l’erogazione <strong>di</strong> servizi funzionali e livelli<br />
prestazionali effettivamente rispondenti a quelli richiesti dagli utenti.<br />
Diversamente dagli operatori nazionali, l’operatore locale, dovrà avere come<br />
obiettivo anche l’evoluzione sociale ed economica della propria area <strong>di</strong> competenza,<br />
dovrà mette in cantiere con largo anticipo ulteriori interventi da attuare non appena<br />
si rendano <strong>di</strong>sponibili altre risorse finanziarie”.<br />
Il progetto posto in essere dovrà costituire il primo passo significativo, tale da<br />
rappresentare un modello <strong>di</strong> riferimento per altre realtà territoriali contigue alle<br />
prese con il problema del <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide.<br />
L’infrastruttura <strong>di</strong> accesso alla rete è stata <strong>di</strong>segnata in modo da mettere a<br />
<strong>di</strong>sposizione quattro tipo <strong>di</strong> tecnologie complementari: connessione <strong>di</strong>retta in fibra<br />
ottica, wireless con tecnologia Hiperlan, XDsl e Wi-Fi. L’ampiezza effettiva <strong>di</strong> banda, in<br />
funzione della tipologia <strong>di</strong> utenza e delle esigenze espresse dai singoli utenti, da quelli<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 109<br />
residenziali e business alle piccole, me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> aziende, potra spaziare da 1 ad<br />
oltre10 Mb.<br />
“La soluzione sarà sempre rispondente alla migliore combinazione con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
rendere economicamente e socialmente attrattive le zone finora prive<strong>di</strong> banda larga<br />
e in generale migliorare la qualità dei servizi per residenti e per chi esercita sul<br />
territorio urbano avellinese la propria attività professionale e lavorativa”.<br />
Gli Attori<br />
Nello sviluppo dell’iniziativa per l’infrastrutturazione in larga banda del territorio<br />
Sistema urbana intercomunale avellinese si prevede <strong>di</strong> lavorare a stretto contatto<br />
con i soggetti pubblici e privati più rilevanti del territorio. Questa interazione con i<br />
principali attori del territorio intende coniugare innovazione ed esperienza per creare<br />
un efficace sistema a rete.<br />
La Rete a Larga Banda<br />
Nella progettazione definitiva della rete a Larga Banda, si dovrà non solo affrontare il<br />
problema legato alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> esigenze imme<strong>di</strong>ate, ma soprattutto si dovrà<br />
attentamente valutato l’evoluzione nel tempo.<br />
L’utilizzo prospettico nel tempo della rete ha, infatti, conseguenze sulla scelta delle<br />
soluzioni sia dal punto <strong>di</strong> vista tecnologico (banda totale <strong>di</strong>sponibile, area <strong>di</strong><br />
copertura,….) che <strong>di</strong> mercato (facilità <strong>di</strong> utilizzo ed economicità degli apparati <strong>di</strong><br />
accesso) che normative (possibilità <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> frequenze ra<strong>di</strong>o, massime potenze <strong>di</strong><br />
emissioni consentite). Parallelamente saranno fatte scelte tecnologiche in funzione<br />
dei potenziali servizi che la rete dovrà supportare nel me<strong>di</strong>o lungo termine così da<br />
tutelare gli investimenti attuali ed evitare che l’introduzione <strong>di</strong> nuovi futuri servizi<br />
determini “colli <strong>di</strong> bottiglia”.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 110<br />
Queste considerazioni con<strong>di</strong>zionano le scelte connesse ai tre principali elementi su cui<br />
si realizza la rete:<br />
Infrastruttura <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> rete: è il supporto fisico per la trasmissione dei dati, che<br />
vede nella fibra ottica e nelle sue elevate caratteristiche prestazionali, una tecnologia<br />
consolidata in grado <strong>di</strong> supportare le future evoluzioni tecniche e applicative. La<br />
scelta strutturale si prevede che sarà quella <strong>di</strong> una rete ad "anelli" modularmene<br />
implementabili, costituita da anelli <strong>di</strong> aggregazione che vengono terminati al NOC e<br />
che raccolgono il traffico proveniente dai punti <strong>di</strong> raccolta locali e da un anello <strong>di</strong><br />
backbone per il collegamento <strong>di</strong>retto tra gli anelli <strong>di</strong> aggregazione senza transitare dal<br />
NOC. Una schematizzazione logica <strong>di</strong> tale tipologia <strong>di</strong> rete è rappresentata nella figura<br />
sottostante.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 111<br />
Apparati intelligenti multilivello: svolgono il ruolo sia <strong>di</strong> elementi "intelligenti" <strong>di</strong><br />
governo della rete che <strong>di</strong> terminazione della rete in fibra presso le se<strong>di</strong> definite. Sono<br />
dotati <strong>di</strong> elevate qualità <strong>di</strong> prestazione e sicurezza e si caratterizzano per<br />
un'architettura scalabile e flessibile in funzione delle crescenti necessità <strong>di</strong> nuovi<br />
allacci. Il loro <strong>di</strong>segno architetturale si basa sulla combinazione delle tecnologie MPLS<br />
e Gigabit Ethernet, che consente un elevato grado <strong>di</strong> virtualizzazione e <strong>di</strong> trasparenza<br />
all'interno della rete stessa, offrendo tutte le funzionalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione e<br />
garanzia <strong>di</strong> qualità a livello <strong>di</strong> servizio e tutte le caratteristiche <strong>di</strong> affidabilità,<br />
<strong>di</strong>sponibilità e traffic engineering tipiche <strong>di</strong> una rete "carrier-grade". Essi hanno,<br />
inoltre, la possibilità <strong>di</strong> offrire servizi a livello 2 (ISO/OSI) <strong>di</strong> trasporto trasparente del<br />
traffico consentendo così <strong>di</strong> offrire un servizio Ethernet multipunto-multipunto e<br />
punto-punto sull'infrastruttura <strong>di</strong> rete, estendendo il concetto <strong>di</strong> LAN a livello<br />
geografico. Sono schematicamente sud<strong>di</strong>visi fra no<strong>di</strong> NOC, POP ed END POINT.<br />
NOC: costituito da apparati dotati <strong>di</strong> funzionalità Carrier Ethernet/MPLS, è il Centro <strong>di</strong><br />
controllo operativo e svolge la funzione <strong>di</strong> interfaccia verso i router <strong>di</strong> Peer<br />
interconnessi alla rete Internet, il Data Center e verso le applicazioni ad esso associate<br />
quali Voice Gateway, DNS server, Data Storage, Ra<strong>di</strong>us server, BRAS, Virtual Firewall e<br />
Content filtering;<br />
No<strong>di</strong> POP: i POP, dotati <strong>di</strong> funzionalità Carrier Ethernet/MPLS, consentono <strong>di</strong><br />
raccogliere il traffico degli END POINT ad esso collegati, tramite connessioni in fibra<br />
ottica a minimo 1Gbps ed interconnettono gli altri POP con collegamenti a 1+1 Gbps,<br />
senza transitare dal NOC;<br />
No<strong>di</strong> End Point: i no<strong>di</strong> END POINT sono dei mini-pop dotati <strong>di</strong> funzionalità Carrier<br />
Ethernet/MPLS e svolgono il compito <strong>di</strong> aggregare il traffico <strong>di</strong> tutti i servizi verso il<br />
NOC. Essi sono interconnessi agli altri END POINT con collegamenti minimi a 1Gbps.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 112<br />
Agli END POINT sono collegati gli apparati Wireless per la raccolta del traffico degli<br />
utenti residenziali.<br />
Infrastruttura <strong>di</strong> accesso alla rete: è la infrastruttura che consente agli utenti finali <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> quei servizi che il provider intende erogare. Il <strong>di</strong>segno finale <strong>di</strong> questa rete<br />
sarà impostato sulla possibilità <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione quattro tipi <strong>di</strong> tecnologie<br />
complementari:<br />
- connessione <strong>di</strong>retta in fibra ottica;<br />
- connessione wireless con tecnologia Hiperlan;<br />
- connessione XDsl;<br />
- connessione Wi-Fi.<br />
La Fibra Ottica<br />
Per gli innumerevoli vantaggi che offrono, le fibre ottiche monomodali sono il mezzo<br />
trasmissivo più largamente usato nelle reti <strong>di</strong> telecomunicazione.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 113<br />
Si pensa <strong>di</strong> adottare questa tecnologia nella costruzione delle dorsali della rete in<br />
larga banda, in quanto la fibra ottica è attualmente l’unica tecnologia in grado <strong>di</strong><br />
supportare tutte le future evoluzioni tecnologiche e applicative. Inoltre con l’utilizzo<br />
<strong>di</strong> infrastrutture preesistentii quali collettori fognari, cavidotti per l’illuminazione,<br />
rogge o canali <strong>di</strong> irrigazione la loro posa è resa più rapida. Le dorsali della rete in fibra<br />
ottica sono complementari alle tecnologie <strong>di</strong> altre reti quali quella tra<strong>di</strong>zionale in<br />
rame, quella Wireless e quella satellitare.<br />
La fibra ottica ha una grande capacità trasmissiva che va da una base <strong>di</strong> 10 - 100 Mps<br />
a grandezze dell’ or<strong>di</strong>ne dei Terabits. Questa modularità <strong>di</strong> capacità trasmissiva si<br />
riflette sUnbundling Local Loop. Scorporo degli elementi della rete <strong>di</strong> accesso<br />
dell’operatore incumbent, a favore <strong>di</strong> operatori terzi." sulla possibilità <strong>di</strong> sviluppare<br />
gradualmente la rete in funzione della penetrazione e dell’utilizzo della rete da parte<br />
degli utenti.<br />
Le fibre ottiche sono costituite da filamenti <strong>di</strong> materiali vetrosi, realizzati in modo da<br />
poter condurre la luce e sono classificate come guide d'onda <strong>di</strong>elettriche. Esse, in<br />
altre parole, permettono <strong>di</strong> convogliare al loro interno un campo elettromagnetico <strong>di</strong><br />
frequenza sufficientemente alta (in genere in prossimità dell'infrarosso) con per<strong>di</strong>te<br />
estremamente limitate.<br />
Nelle reti <strong>di</strong> telecomunicazione i principali vantaggi delle fibre rispetto ai cavi in rame<br />
fino ad oggi utilizzati sono:<br />
- bassa attenuazione, che rende possibile la trasmissione su lunga <strong>di</strong>stanza senza<br />
ripetitori;<br />
- grande capacità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> informazioni;<br />
- immunità da interferenze elettromagnetiche, inclusi gli impulsi elettromagnetici<br />
nucleari ;<br />
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- alta resistenza elettrica, quin<strong>di</strong> è possibile usare fibre vicino ad equipaggiamenti<br />
ad alto potenziale, o tra siti a potenziale <strong>di</strong>verso;<br />
- peso e ingombro modesto;<br />
- bassa potenza contenuta nei segnali;<br />
- assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>afonia;<br />
- ottima resistenza alle con<strong>di</strong>zioni climatiche avverse.<br />
Si prevede <strong>di</strong> posare fibra ottica del tipo monomodale ITU-T G.652 con cavi a tubetti<br />
contenenti da 12 a 96 fibre in funzione delle caratteristiche della specifica tratta.<br />
ll cavo, che si pensa <strong>di</strong> utilizzare per la posa in condotti fognari, è <strong>di</strong> tipo armato<br />
resistente agli agenti chimici. La guaina del cavo è costituita da un polimero che lo<br />
rende inattaccabile dai liquami, anche aci<strong>di</strong>, che scorrono nel condotto fognario. I<br />
tubetti che racchiudono le fibre all’interno del cavo sono protetti da trefoli <strong>di</strong> acciaio<br />
per cui il carico <strong>di</strong> rottura del più piccolo dei cavi utilizzati è superiore a 10 tonnellate.<br />
Nella progettazione definitiva della rete a larga banda, si porrà come criterio guida<br />
delle proprie scelte tecniche quello <strong>di</strong> minimizzare il <strong>di</strong>sagio per la comunità.<br />
Per quello che concerne la posa fisica della rete, questo criterio è stato perseguito<br />
con l’utilizzo <strong>di</strong> infrastrutture esistenti che consentissero <strong>di</strong> ridurre al minimo la<br />
necessità <strong>di</strong> scavi e ripristini.<br />
Per quello che concerne la rete Wireless, si è puntato all’adozione <strong>di</strong> apparati e<br />
tecnologie certificate dal competenti Ministero delle Comunicazioni.<br />
Le Tecnologie Wireless<br />
ABM ICT, nella realizzazione della rete <strong>di</strong> accesso, ha anche previsto, fra le altre<br />
modalità,l’utilizzo <strong>di</strong> tecnologie wireless <strong>di</strong> tipo HIPERLAN e Wi-Fi.<br />
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I sistemi Hiperlan operano nella banda <strong>di</strong> frequenze comprese tra 5.470 e 5.725 Mhz<br />
e hanno 11 canali ra<strong>di</strong>o non sovrapposti a <strong>di</strong>sposizione, ciascuno della capacità lorda<br />
<strong>di</strong> 54 Mbps.<br />
La tecnologia <strong>di</strong> modulazione utilizzata è la OFDM che consente <strong>di</strong> operare in<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> NLOS (Non Line Of Sight) ovvero in assenza <strong>di</strong> linea <strong>di</strong> vista. Utilizzando<br />
questo tipo <strong>di</strong> modulazione gli apparati hanno la possibilità <strong>di</strong> instaurare collegamenti<br />
anche dove non c’è una buona visibilità ottica.<br />
I servizi che possono essere utilizzati, tramite questi sistemi, includono anche i<br />
cosiddetti servizi “Triple-Play” ovvero servizi per dati, voce e video incudendo<br />
l’accesso Internet, il Voip, il gioco on line, lo streaming video e le VPN.<br />
Nella rete a Larga Banda la dorsale della rete in fibra ottica termina nell’apparato<br />
attivo installato presso la sede operativa secondo lo schema seguente:<br />
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Da qui si <strong>di</strong>parte, tramite un’antenna Hiperlan, il segnale che viene istradato in<br />
modalità “punto-punto” o “punto-multipunto”, in funzione delle esigenze <strong>di</strong><br />
collegamento <strong>di</strong> una o più se<strong>di</strong> <strong>di</strong> uno specifico utente, creando così una “bolla <strong>di</strong><br />
connettività” in grado <strong>di</strong> coprire l’intero agglomerato urbano.<br />
Il Wi-Fi (standard IEEE 802.11 b/g) è una tecnologia operante nella banda compresa<br />
fra 2.400 e 2.483,5 MHz molto <strong>di</strong>ffusa, stabile ed efficiente che permette <strong>di</strong> accedere<br />
a Internet ed alle sue molteplici applicazioni senza l’utilizzo <strong>di</strong> alcun cavo <strong>di</strong><br />
collegamento, semplicemente utilizzando PC portatili dotati <strong>di</strong> apposita scheda (ormai<br />
contenuta in quasi tutti i PC in commercio).<br />
L’architettura <strong>di</strong> rete Wireless Local Area Network basata su tecnologia Wi-Fi<br />
(802.11b) utilizza, per il collegamento tra la Wlan e il terminale dell’utente, canali a<br />
ra<strong>di</strong>ofrequenza <strong>di</strong> 2.4 Ghz in grado <strong>di</strong> garantire una velocità <strong>di</strong> trasmissione fino a 54<br />
Mbps.<br />
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Nella rete <strong>di</strong> ABM ICT oltre alla copertura dei centri abitati me<strong>di</strong>ante tecnologia<br />
Hiperlan> è realizzata una rete Wi-Fi, ove previsto dal progetto, attraverso la<br />
creazione <strong>di</strong> opportune aree <strong>di</strong> copertura localizzate nel centro abitato (secondo<br />
quanto riportato nella figura seguente). In tali aree gli utenti possono accedere alla<br />
rete in piena mobilità, semplicemente utilizzando il proprio portatile, palmare o<br />
qualsivoglia <strong>di</strong>spositivo dotato <strong>di</strong> scheda wireless. In sostanza si vuole fornire<br />
un’ulteriore possibilità <strong>di</strong> servizio per un’utenza in movimento (noma<strong>di</strong>ca) allo scopo<br />
<strong>di</strong> avvicinare i citta<strong>di</strong>ni alla Pubblica Amministrazione Locale e sviluppare<br />
contemporaneamente le attività turistiche.<br />
La rete che verrà creata consentirà, all’operatore <strong>di</strong> telecomunicazione che l’utilizza,<br />
<strong>di</strong> erogare una serie <strong>di</strong> servizi a valore aggiunto all’utenza.<br />
RELAZIONE TECNICA - ILLUSTRATIVA<br />
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Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha progettato il Piano Telematico della Città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong><br />
nell’ambito dell’accordo <strong>di</strong> reciprocità del “Sistema urbano intercomunale avellinese<br />
(S.U.I.A.)”.<br />
Realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica: per offrire ai citta<strong>di</strong>ni dei<br />
luoghi fisici accoglienti nei quali prendere contatto con le nuove tecnologie fruendo<br />
anche della necessaria assistenza da parte <strong>di</strong> operatori specializzati.<br />
Realizzazione della Rete delle Scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>: attraverso l’integrazione in un unico<br />
sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli<br />
utenti del territorio urbano erogati dalle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> istituti (materne,<br />
elementari, me<strong>di</strong>e, superiori, Università).<br />
Realizzazione <strong>di</strong> Servizi per le Imprese: in particolare verrà creata una rete a larga<br />
banda (100 MBit) che migliorerà notevolmente le telecomunicazioni e darà una reale<br />
possibilità <strong>di</strong> Video-Conferenze e video sorveglianza. La larga banda farà si che il<br />
territorio stesso possa richiamare ulteriori attività produttive.<br />
Il Piano Telematico si integra pienamente con le altre numerose iniziative <strong>di</strong><br />
innovazione della Città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>: Carta d’Identità Elettronica, <strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> gestione<br />
del territorio, Progetti <strong>di</strong> E-Gov e <strong>di</strong> voto Elettronico. Tutti i servizi saranno offerti<br />
sfruttando una rete telematica a larga banda che collegherà tutta la città incluso<br />
centro storico e zona industriale del comune capoluogo. I maggiori beneficiari <strong>di</strong><br />
questa tecnologia saranno: citta<strong>di</strong>ni, imprese ed enti che potranno utilizzare una rete<br />
<strong>di</strong> collegamento a larga banda sia per le se<strong>di</strong> locali che regionali e nazionali a costo<br />
pressoché vicino allo zero.<br />
Tutto questo in linea con le linee guida Regionali e Nazionali. Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong><br />
avendo partecipato alla prima fase <strong>di</strong> sperimentazione della Carta d’Identità<br />
Elettronica ed ha <strong>di</strong>stribuito quasi 20.000 carte ai citta<strong>di</strong>ni e sta portando avanti il<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione a tutta la citta<strong>di</strong>nanza. Tutto ciò in piena sintonia con le linee<br />
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Nazionali che prevedono la CIE e la CNS come unica chiave <strong>di</strong> accesso ai servizi on-<br />
line. Il <strong>Comune</strong> è inoltre capofila del <strong>Progetto</strong> CIVITAS.NET, co-finanziato dal<br />
Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e dalla Regione Campania che ha visto<br />
la partecipazione <strong>di</strong> 33 Comuni e 2 comunità montane. Il <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I.<br />
Sistema integrato finanziato dalla Regione Campania.<br />
Ad <strong>Avellino</strong> è stata inoltre effettuata la prima esperienza pilota del Voto Elettronico<br />
nell’ambito del progetto E-POLL (progetto <strong>di</strong> ricerca IST co-finanziato dall’Unione<br />
Europea realizzato dal Ministero dell’Interno insieme ad Ancitel ed altri partners<br />
italiani, francesi e polacchi).<br />
Il progetto intende:<br />
1. continuare la realizzazione dell’interoperabilità e la piena cooperazione fra le<br />
Amministrazioni iniziata con il progetto CIVITAS.NET me<strong>di</strong>ante la con<strong>di</strong>visione degli<br />
archivi e delle informazioni, ridurre i tempi e semplificare le procedure.<br />
2. Costruire la citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong>gitale, promuovendo l’e-democracy e superando il<br />
<strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide, attraverso lo sviluppo della banda larga, la rimozione degli ostacoli<br />
all’accesso e una più qualificata offerta <strong>di</strong> servizi on line.<br />
3. Creare un ambiente favorevole alla competitività delle imprese e dare impulso alla<br />
crescita dell’industria ICT, promovendo l’innovazione dei processi della PA.<br />
Il progetto è in completa coerenza con il Sistema Pubblico <strong>di</strong> Interoperabilità e<br />
Cooperazione applicativa Campana, creato per integrare in un modo organico servizi<br />
e informazioni <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Enti della Regione attraverso il colloquio<br />
telematico tra applicazioni software in grado <strong>di</strong> favorire in modo automatico l’accesso<br />
e l’integrazione dei servizi.<br />
La coerenza sarà garantita anche attraverso la metodologia <strong>di</strong> progettazione con<strong>di</strong>visa<br />
e aperta prevista nell’ambito dei gruppi <strong>di</strong> lavoro e secondo la metodologia già<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 120<br />
sperimentata e funzionante con il progetto CIVITAS.NET che ha seguito le linee ICT<br />
Nazionali e Regionali. La “reingegnerizzazione” dei processi amministrativi, in un<br />
quadro <strong>di</strong> sistema, richiede una chiara definizione dei servizi che ogni<br />
amministrazione deve offrire all’interno del sistema stesso, come anche delle loro<br />
modalità <strong>di</strong> erogazione.<br />
Infatti, il riferimento, per quanto riguarda il settore pubblico, è costituito dal Sistema<br />
pubblico <strong>di</strong> connettività e cooperazione applicativa (SPC). I suoi modelli aperti<br />
ampiamente <strong>di</strong>ffusi, sia a livello nazionale che internazionale.<br />
Il ricorso al modello cooperativo che già è stato utilizzato nel progetto Civitas.net ha<br />
implicazioni significative, dal punto <strong>di</strong> vista organizzativo poiché richiede anche la<br />
determinazione <strong>di</strong> regole chiare per l’erogazione e la misurazione della qualità dei<br />
servizi. Tale modello, caratterizzato dall’uso <strong>di</strong> funzionalità e servizi <strong>di</strong> cui siano già<br />
noti i costi d’attivazione e gestione, nonché le modalità d’uso, consente realmente<br />
una ridefinizione dei proce<strong>di</strong>menti amministrativi, eliminando al contempo la<br />
proliferazione <strong>di</strong> banche dati e rendendo superflua la richiesta <strong>di</strong> certificati.<br />
La sua adozione comporta due importanti vantaggi:<br />
l’amministrazione titolare <strong>di</strong> una certa tipologia <strong>di</strong> dato rimane sempre responsabile<br />
della sua gestione;<br />
dal punto <strong>di</strong> vista dell’utente - citta<strong>di</strong>no o impresa - l’intera Amministrazione pubblica<br />
può essere vista come un interlocutore unico.<br />
Tra questi, particolare rilievo strategico viene dato:<br />
- allo sviluppo delle applicazioni della banda larga, tenendo conto delle implicazioni<br />
connesse alla <strong>di</strong>sponibilità dell’infrastruttura sull’intero territorio nazionale;<br />
- alla realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture per la cooperazione applicativa (Sistema<br />
pubblico connettività e cooperazione applicativa);<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 121<br />
- alla gestione telematica dei registri pubblici e alla gestione dei flussi documentali<br />
con vali<strong>di</strong>tà giuri<strong>di</strong>ca;<br />
- ai sistemi integrati <strong>di</strong> autenticazione per l’accesso a dati e servizi operanti in<br />
ottica federata;<br />
- alla sicurezza informatica e telematica, tenendo conto delle problematiche <strong>di</strong><br />
confidenzialità e integrità nella gestione dei dati;<br />
- alla piena <strong>di</strong>ffusione della firma <strong>di</strong>gitale, e della posta certificata;<br />
- all’utilizzo della conservazione a norma <strong>di</strong> documenti elettronici.<br />
Il progetto prevede la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica nei quali<br />
i citta<strong>di</strong>ni possano trovare sia strumenti evoluti multime<strong>di</strong>ali a <strong>di</strong>sposizione, sia il<br />
necessario supporto <strong>di</strong> assistenza per il loro proficuo utilizzo.<br />
Devono inoltre consentire la fruizione assistita dei servizi telematici realizzati dal<br />
<strong>Comune</strong> nei vari progetti animati negli ultimi anni: <strong>Progetto</strong> Carta d’Identità<br />
Elettronica co-finanziato dal Ministero dell’Interno, <strong>Progetto</strong> CIVITAS.NET co-<br />
finanziato dal Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e dalla Regione<br />
Campania, <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania.CIE e<br />
CIVITAS.NET. La coerenza, quin<strong>di</strong> è anche garantita dal fatto che al fine <strong>di</strong> favorire uno<br />
sviluppo della Società dell’Informazione che non crei nuovi motivi <strong>di</strong> emarginazione<br />
sociale è stata prevista la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica nei<br />
quali i citta<strong>di</strong>ni trovano sia strumenti evoluti multime<strong>di</strong>ali, sia il necessario supporto<br />
<strong>di</strong> assistenza per il loro proficuo utilizzo. I Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica devono<br />
essere luoghi <strong>di</strong> informazione per tutti i citta<strong>di</strong>ni, luoghi <strong>di</strong> incontro sociale,<br />
interprofessionale ed istituzionale. Devono avere la funzione sociale <strong>di</strong> avvicinare i<br />
citta<strong>di</strong>ni alle nuove tecnologie. Devono soprattutto garantire l’accesso pubblico a<br />
internet e ai servizi comunali, regionali e nazionali anche a quei soggetti che<br />
<strong>di</strong>versamente non ne potrebbero usufruire. I Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica saranno<br />
inoltre attrezzati con arre<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ati per favorire l’accoglienza.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 122<br />
Il progetto <strong>Avellino</strong> Città Telematica per il suo contenuto altamente tecnologico e per<br />
la sua organicità e metodologia utilizzata è coerente con le principali novità <strong>di</strong> riforma<br />
della politica <strong>di</strong> coesione pre<strong>di</strong>sposta per il periodo 2007-2013 perché trae puntuali<br />
lezioni anche dall’esperienza innovativa che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> insieme ad altri Enti<br />
che hanno partecipato a progetto <strong>di</strong> e-gov come CIVITAS.NET hanno già acquisito ed<br />
intendono dare continuità. Il progetto, quin<strong>di</strong> intende perseguire le priorità<br />
strategiche che sono contenute nell’ambito del documento Strategico Regionale.<br />
Il progetto è sviluppato in una logica <strong>di</strong> rete ed in particolare anche in raccordo con il<br />
mondo della scuola, dell’università e dell’impresa affiancato da alcune iniziative<br />
concrete che coinvolgeranno sia il mondo impren<strong>di</strong>toriale che tutte le scuole <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong> e l’università. La progettazione <strong>di</strong> dettaglio del Portale delle Scuole sarà<br />
coor<strong>di</strong>nata dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e sarà effettuata con il contributo <strong>di</strong> idee e<br />
esperienze delle stesse scuole coinvolte nel progetto attraverso un gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />
tecnico del Centro <strong>di</strong> Competenza Scolastico (CCS), composto da docenti e studenti<br />
dei vari istituti citta<strong>di</strong>ni e del mondo dell’Università. Il Centro <strong>di</strong> Competenza<br />
Scolastico (CCS) sarà <strong>di</strong>retto dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> in collaborazione con i partner<br />
tecnologici che affiancheranno il <strong>Comune</strong> nelle fasi realizzative. Mentre i nuovi servizi<br />
su banda larga saranno organizzati in collaborazione con le richieste del mondo<br />
impren<strong>di</strong>toriale ed in line con le linee Regionali e Nazionali.<br />
Il progetto è parte integrante del <strong>Progetto</strong> Integrato Città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> PICA ed in tale<br />
veste è già stato presentato alla Regione Campania alla Fine del 2004. Chiaramente<br />
l’evoluzione tecnologica che si è verificata negli ultimi anni insieme alle nuove<br />
richieste del mondo impren<strong>di</strong>toriale ha fatto rivedere il progetto, ma ha mantenuto<br />
l’impianto organizzativo già definito.<br />
Le aspettative per l’economia della città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sono sensibilmente migliorate, a<br />
tal punto che ci si aspetta una moderata ripresa piuttosto uniforme che potrebbe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 123<br />
consolidarsi nella seconda parte del 2010. Il saldo tra imprese che prevedono il<br />
fatturato in aumento e quelle che invece lo stimano in <strong>di</strong>minuzione risulta positivo e<br />
pari a 6,1 punti percentuali. Tendenzialmente al riparo dal ciclo internazionale, il<br />
settore delle costruzioni registra un fatturato stabile dal 2001 ed in ripresa nel 2006.<br />
Nel settore commercio all’ingrosso, prevalgono le previsioni <strong>di</strong> un andamento<br />
stazionario. In questo quadro la possibilità <strong>di</strong> utilizzare una rete a larga banda da<br />
parte dell’industria locale costituisce sicuramente un fattore <strong>di</strong> competitività. Il<br />
territorio comunale è sud<strong>di</strong>viso in 7 Circoscrizioni <strong>di</strong> decentramento; le attività<br />
decentrate si esplicano nel campo dei servizi sociali, dei servizi demografici, <strong>di</strong> alcune<br />
attività amministrative istituzionali;<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha partecipato a numerosi progetti <strong>di</strong> ICT ed in particolare con il<br />
progetto SINTESI e CIVITAS.NET si è cercato <strong>di</strong> dare sempre <strong>di</strong> più servizi ai citta<strong>di</strong>ni ed<br />
imprese (Ban<strong>di</strong>, Autocertificazione assistita, e-procurement, pagamenti, turismo ecc.),<br />
con questo progetto si cerca <strong>di</strong> incrementare e consolidare tali servizi.<br />
Riuso dell’infrastruttura cartografica<br />
Il Portale delle Scuole e i servizi telematici scolastici avanzati <strong>di</strong> natura cartografica si<br />
appoggeranno sul sistema cartografico che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha attivato<br />
nell’ambito del <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania. Questo<br />
consentirà, tra l’altro, <strong>di</strong> completare la copertura del suddetto sistema cartografico<br />
all’intero territorio comunale.<br />
Servizi scolastici su base cartografica saranno:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 124<br />
la rappresentazione cartografica degli ambiti <strong>di</strong> competenza dei singoli istituti, la<br />
rappresentazione cartografica della composizione della popolazione scolastica dei<br />
singoli istituti,la rappresentazione cartografica degli itinerari degli scuola-bus.<br />
Il servizio non necessita dell’autenticazione degli utenti fruitori, ma necessita<br />
dell’autenticazione degli utenti che inseriscono le informazioni appoggiandosi per<br />
questo sull’infrastruttura <strong>di</strong> autenticazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Riuso delle infrastrutture esistenti<br />
Il <strong>Progetto</strong> “Rete delle Scuole” prevede <strong>di</strong> integrare i nuovi servizi con le infrastrutture<br />
già <strong>di</strong>sponibili per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Riuso del Centro Servizi<br />
In primo luogo il Portale delle Scuole sarà ospitato presso il Centro Servizi che il<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha costituito nell’ambito del progetto CIVITAS.NET e che sta<br />
portando avanti con il consorzio IRPINIANET nell’ambito dei CST Regionali.<br />
Questo consentirà <strong>di</strong> riusare una parte dell’infrastruttura tecnologica attivata anche<br />
con il contributo della Regione Campania. Con l’occasione verrà integrato nel Centro<br />
Servizi del progetto CIVITAS.NET anche il Centro Servizi del progetto S.I.N.T.E.S.I., in<br />
modo da poter garantire una infrastruttura potenziata per entrambi i progetti.<br />
Riuso dell’infrastruttura <strong>di</strong> sicurezza<br />
Il Portale delle Scuole e i servizi telematici scolastici avanzati appoggeranno il loro<br />
sistema <strong>di</strong> autenticazione e autorizzazione sul Sottosistema <strong>di</strong> Gestione dell’Utente,<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 125<br />
infrastruttura <strong>di</strong> sicurezza alla base <strong>di</strong> tutti i progetti del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>: <strong>Progetto</strong><br />
Carta d’Identità Elettronica co-finanziato dal Ministero dell’Interno, <strong>Progetto</strong><br />
CIVITAS.NET co-finanziato dal Dipartimento per l’Innovazione e le. In particolare con<br />
questo progetto si vuole attivare una serie <strong>di</strong> servizi on-line utilizzabili dalle imprese,<br />
citta<strong>di</strong>ni e studenti:<br />
Per le imprese:<br />
− Possibilità <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> una rete a larga banda (100 Mbit);<br />
− Rapi<strong>di</strong>tà delle telecomunicazioni;<br />
− Possibilità <strong>di</strong> VideoConferenze;<br />
− Video sorveglianza del territorio e delle imprese.<br />
Per i citta<strong>di</strong>ni:<br />
− Rapi<strong>di</strong>tà dei Servizi on-line;<br />
− Facilità <strong>di</strong> consultazione;<br />
− Rete dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica <strong>di</strong>stribuiti sul territorio<br />
− Riduzione del Digital Divide.<br />
− Istruzioni ed assistenza all’utilizzo dei servizi in rete (locali,Regionali, Nazionali)<br />
Per Studenti/Docenti/famiglie<br />
Servizi scolastici avanzati quali:<br />
- Registro <strong>di</strong> classe in rete<br />
- Comunicazioni istituzionali scuola-famiglia in rete<br />
- Organi collegiali in rete (convocazioni, verbali, sedute degli organi collegiali on-<br />
line)<br />
- Piani <strong>di</strong> lavoro e unità <strong>di</strong>dattiche docenti in rete<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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- Rete delle Biblioteche Scolastiche<br />
- Rete dei materiali <strong>di</strong>dattici<br />
- Comunicazione multime<strong>di</strong>ale scuola-territorio<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 126<br />
- Segreterie scolastiche in rete (iscrizioni, certificazioni, attestazioni <strong>di</strong> frequenza,<br />
…)<br />
- Legislazione scolastica locale<br />
Servizi scolastici su base cartografica (rappresentazione cartografica degli ambiti <strong>di</strong><br />
competenza e della composizione della popolazione scolastica dei singoli istituti,<br />
rappresentazione cartografica degli itinerari degli scuola-bus, ...).<br />
Rilevanza strategica dell’intervento rispetto al contesto<br />
Quadro sintetico sulla città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong><br />
<strong>Avellino</strong> è una città capoluogo <strong>di</strong> Provincia della Regione Campania. La popolazione<br />
residente alla data del 3011/2009 è <strong>di</strong> n. 56.450 abitanti.<br />
<strong>Avellino</strong> è una città prevalentemente moderna a causa dei frequenti movimenti<br />
sismici, ma presenta scorci artistici che ne rivelano un illustre passato. Sviluppatasi<br />
industrialmente solo a partire dal secondo dopoguerra, <strong>Avellino</strong> fino a pochi anni fa<br />
era principalmente un mercato agricolo con alcune piccole aziende industriali, ma gli<br />
inse<strong>di</strong>amenti industriali del dopo terremoto hanno portato anche importanti aziende<br />
nazionali ed internazionali che negli ultimi anni sono cresciute sempre <strong>di</strong> più, alcune<br />
delle quali sono arrivate ad impiegare anche 2000 persone. Le sue principali risorse<br />
sono tuttavia ancora oggi legate all'agricoltura, dalla notevole produzione <strong>di</strong> squisite<br />
castagne e nocciole a quella vinicola con pregiatissime qualità <strong>di</strong> vini <strong>di</strong> cui ben<br />
quattro Docg (Fiano <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, Aglianico, Greco <strong>di</strong> Tufo e Taurasi). Negli ultimi tempi<br />
il turismo ha avuto un forte incremento dovuto soprattutto alla bellezza dei paesaggi,<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 127<br />
alla presenza nell'area <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> grande interesse archeologico e <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> culto che<br />
richiamano ogni anno un notevole flusso <strong>di</strong> pellegrini.<br />
Le aspettative per l’economia della città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sono sensibilmente migliorate, a<br />
tal punto che ci si aspetta una moderata ripresa piuttosto uniforme che potrebbe<br />
consolidarsi nella seconda parte del 2007. Il saldo tra imprese che prevedono il<br />
fatturato in aumento e quelle che invece lo stimano in <strong>di</strong>minuzione risulta positivo e<br />
pari a 6,1 punti percentuali.<br />
Va sottolineato comunque il migliore risultato delle piccole imprese rispetto alle<br />
gran<strong>di</strong>, alcune delle quali influenzate dalla crisi nazionale ed internazionale.<br />
Tendenzialmente al riparo dal ciclo internazionale, il settore delle costruzioni registra<br />
un fatturato stabile dal 2001 ed in ripresa nel 2006. Nel settore commercio<br />
all’ingrosso, prevalgono le previsioni <strong>di</strong> un andamento stazionario.<br />
<strong>Avellino</strong> e classificato <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> categoria B, ha 430 <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> ruolo. Il territorio<br />
comunale è sud<strong>di</strong>viso in 7 Circoscrizioni <strong>di</strong> decentramento; le attività decentrate si<br />
esplicano nel campo dei servizi sociali, dei servizi demografici, <strong>di</strong> alcune attività<br />
amministrative istituzionali;<br />
Le recenti esperienze <strong>di</strong> innovazione telematica <strong>di</strong> cui si è ampiamente <strong>di</strong>scusso in<br />
precedenza ci consentono oggi <strong>di</strong> essere all’avanguar<strong>di</strong>a per i servizi on-line ai<br />
citta<strong>di</strong>ni ed imprese. In quest’ottica la rete dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica serve<br />
per contrastare le nuove emarginazioni.<br />
Infatti, se tutte queste iniziative da un lato hanno permesso <strong>di</strong> acquisire una valida<br />
esperienza per quanto concerne la progettazione e l’erogazione <strong>di</strong> servizi on-line per i<br />
citta<strong>di</strong>ni rendono dall’altro lato necessario un intervento che renda maggiormente<br />
fruibili i servizi telematici già operativi e quelli in via <strong>di</strong> realizzazione nell’ambito dei<br />
vari progetti.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 128<br />
Al fine <strong>di</strong> favorire uno sviluppo della Società dell’Informazione che non crei nuovi<br />
motivi <strong>di</strong> emarginazione sociale è stata prevista la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong><br />
Assistenza Telematica nei quali i citta<strong>di</strong>ni possano trovare sia strumenti evoluti<br />
multime<strong>di</strong>ali a <strong>di</strong>sposizione, sia il necessario supporto <strong>di</strong> assistenza per il loro proficuo<br />
utilizzo. I Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica devono essere luoghi <strong>di</strong> informazione per<br />
tutti i citta<strong>di</strong>ni, luoghi <strong>di</strong> incontro sociale, interprofessionale ed istituzionale. Devono<br />
avere la funzione sociale <strong>di</strong> avvicinare i citta<strong>di</strong>ni alle nuove tecnologie. Devono<br />
soprattutto garantire l’accesso pubblico a internet e ai servizi comunali anche a quei<br />
soggetti che <strong>di</strong>versamente non ne potrebbero usufruire. I Punti <strong>di</strong> Assistenza<br />
Telematica saranno inoltre attrezzati con arre<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ati per favorire l’accoglienza.<br />
Alcuni spazi saranno de<strong>di</strong>cati ad ospitare coloro che necessitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un<br />
luogo tranquillo per lavorare, visionare con cuffie contenuti multime<strong>di</strong>ali, navigare in<br />
internet (luoghi simili alle attuali biblioteche). Questi siti saranno inoltre dotati <strong>di</strong><br />
connettività wireless in modo da consentire un collegamento ad alta velocità<br />
attraverso i notebook privati (sul modello degli hot-spot degli aeroporti).<br />
Alcuni spazi saranno de<strong>di</strong>cati alla sperimentazione e formazione sulle nuove<br />
tecnologie, alla produzione <strong>di</strong> contenuti multime<strong>di</strong>ali e all’approfon<strong>di</strong>mento delle<br />
conoscenze ICT dei giovani (e dei meno giovani).<br />
Sviluppo del territorio<br />
Per le imprese grazie alla possibilità <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> una rete a larga banda (100 Mbit);<br />
Si avrà una maggiore rapi<strong>di</strong>tà delle telecomunicazioni con la reale possibilità <strong>di</strong><br />
VideoConferenze e video sorveglianza sia territorio che delle imprese. La larga banda<br />
fa si che il territorio stesso possa richiamare ulteriori attività produttive.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 129<br />
Le rete delle scuole completa l’offerta <strong>di</strong> servizi telematici per il territorio anche<br />
attraverso un processo <strong>di</strong> raccordo territoriale con il mondo delle autonomie<br />
scolastiche volto a favorire lo sviluppo e la messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> servizi telematici<br />
innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti del territorio urbano. L’iniziativa<br />
si inquadra nell’ambito delle strategie <strong>di</strong> riqualificazione del territorio urbano<br />
attraverso il potenziamento dei servizi <strong>di</strong> natura telematica per la citta<strong>di</strong>nanza,<br />
ambito nel quale ricadono e si integrano il progetto “Carta d’Identità Elettronica” e il<br />
progetto e-government “CIVITAS.NET”.<br />
La rete delle scuole dell’area urbana <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sarà una rete fisica <strong>di</strong> collegamento<br />
ad alta velocità degli istituti scolastici del territorio, ed una rete organizzativa <strong>di</strong><br />
relazioni tra il mondo della scuola ed il territorio.<br />
La realizzazione della Rete delle Scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sarà condotta attraverso un<br />
complesso processo <strong>di</strong> integrazione in un unico sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici<br />
innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti del territorio urbano erogati<br />
dalle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> istituti (materne, elementari, me<strong>di</strong>e, superiori, Università)<br />
partendo da quelli <strong>di</strong> stretta competenza comunale.<br />
La progettazione del sistema integrato citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> servizi telematici scolastici sarà<br />
condotta con particolare attenzione al coinvolgimento <strong>di</strong> tutti i soggetti istituzionali<br />
che operano nel settore dei servizi scolastici avanzati. Sarà in particolare sviluppata<br />
l’integrazione con tutti i Progetti in corso (<strong>Progetto</strong> “e-school” della Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong>, <strong>Progetto</strong> S.U.N.A. dell’Università <strong>di</strong> Napoli, …..).<br />
In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> realizzazione e <strong>di</strong> risultato<br />
Rete dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica:<br />
- Numero <strong>di</strong> utenti me<strong>di</strong> giornalieri dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica (PAT)<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 130<br />
- Tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità giornaliera del servizio <strong>di</strong> assistenza nei PAT<br />
- Rete delle Scuole<br />
- Numero delle scuole coinvolte<br />
- Numero incontri del Centro <strong>di</strong> Competenza Scolastico<br />
- Numero <strong>di</strong> contatti giornalieri al Portale Integrato delle Scuole<br />
- Integrazione con iniziative analoghe <strong>di</strong> altre realtà locali<br />
Impatti attesi<br />
Rete dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica:<br />
- Almeno 50 utenti me<strong>di</strong> giornalieri nei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica (PAT) per<br />
<strong>di</strong>mostrare l’efficacia dell’intervento.<br />
- Almeno 8 ore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità giornaliera del servizio <strong>di</strong> assistenza nei PAT per<br />
garantire un punto <strong>di</strong> riferimento importante a livello territoriale.<br />
- Rete delle Scuole<br />
- Almeno 10 Scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> coinvolte nel <strong>Progetto</strong> che avranno inserito<br />
autonomamente nel Portale Integrato delle Scuole le loro informazioni<br />
scolastiche, i loro POF e che inseriscono regolarmente le loro comunicazioni.<br />
- Effettuazione <strong>di</strong> almeno 20 incontri del Centro <strong>di</strong> Competenza Scolastico,<br />
sud<strong>di</strong>visi tra incontri <strong>di</strong> tipo organizzativo e incontri tecnici, che <strong>di</strong>mostrano il<br />
reale coinvolgimento del personale docente e <strong>di</strong>scente della scuola alle fai <strong>di</strong><br />
progettazione e realizzazione dei servizi previsti.<br />
- Almeno 50 contatti giornalieri <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni autenticati ai servizi del portale<br />
integrato delle scuole.<br />
- Realizzazione dell’integrazione con almeno una iniziativa analoga per attivare uno<br />
scambio <strong>di</strong> esperienze utile ad avviare un modello <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> livello<br />
interregionale.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 131<br />
La Strategia <strong>di</strong> Lisbona dell’UE per la crescita e l’occupazione che viene attuata<br />
me<strong>di</strong>ante quattro obiettivi prioritari: modernizzare la PA; innovare settori strategici<br />
come la scuola, la sanità, il turismo, l’infomobilità e il riconoscimento elettronico;<br />
favorire l’innovazione tecnologica nell’industria; ridurre il <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide sono tutti<br />
ampiamente contenuti nel progetto come si evince dalla descrizione fatta ed in<br />
particolare la scuola, il riconoscimento elettronico, l’introduzione della tecnologia<br />
nell’industria e riduzione del <strong>di</strong>gital <strong>di</strong>vide.<br />
SINTESI DEL PIANO TELEMATICO AVELLINO<br />
Il presente Piano Telematico prevede:<br />
a) la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica per offrire ai citta<strong>di</strong>ni<br />
dei luoghi fisici accoglienti nei quali prendere contatto con le nuove tecnologie<br />
fruendo anche della necessaria assistenza da parte <strong>di</strong> operatori specializzati.<br />
b) la realizzazione della Rete delle Scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> per lo sviluppo e la messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> servizi telematici innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti<br />
del territorio urbano.<br />
c) l’attivazione della Rete Telematica dei Presi<strong>di</strong> Sanitari per il collegamento dei vari<br />
Presi<strong>di</strong> Sanitari citta<strong>di</strong>ni.<br />
d) Per le imprese:<br />
− La possibilità <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> una rete a larga banda (100 Mbit);<br />
− La rapi<strong>di</strong>tà delle telecomunicazioni.<br />
− La reale possibilità <strong>di</strong> VideoConferenze.<br />
− La video sorveglianza del territorio e delle imprese.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 132<br />
e) la realizzazione dell’infrastruttura citta<strong>di</strong>na a Banda Larga che garantisce la<br />
connettività.<br />
Il progetto ha un costo complessivo <strong>di</strong> Euro 20.000.000.<br />
RETE DI PUNTI DI ASSISTENZA TELEMATICA<br />
Il progetto prevede la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica nei quali<br />
i citta<strong>di</strong>ni possano trovare sia strumenti evoluti multime<strong>di</strong>ali a <strong>di</strong>sposizione, sia il<br />
necessario supporto <strong>di</strong> assistenza per il loro proficuo utilizzo. I Punti <strong>di</strong> Assistenza<br />
Telematica devono essere luoghi <strong>di</strong> informazione per tutti i citta<strong>di</strong>ni, luoghi <strong>di</strong><br />
incontro sociale, interprofessionale ed istituzionale. Devono avere la funzione sociale<br />
<strong>di</strong> avvicinare i citta<strong>di</strong>ni alle nuove tecnologie. Devono inoltre consentire la fruizione<br />
assistita dei servizi telematici realizzati dal <strong>Comune</strong> nei vari progetti animati negli<br />
ultimi anni: <strong>Progetto</strong> Carta d’Identità Elettronica co-finanziato dal Ministero<br />
dell’Interno, <strong>Progetto</strong> CIVITAS.NET co-finanziato dal Dipartimento per l’Innovazione e<br />
le Tecnologie e dalla Regione Campania, <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla<br />
Regione Campania.CIE e CIVITAS.NET.<br />
ORGANIZZAZIONE DEI PUNTI DI CONTATTO TELEMATICO<br />
I Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica saranno attrezzati con arre<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ati per favorire<br />
l’accoglienza. Alcuni spazi saranno de<strong>di</strong>cati ad ospitare coloro che necessitano <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un luogo tranquillo per lavorare, visionare con cuffie contenuti<br />
multime<strong>di</strong>ali, navigare in internet (luoghi simili alle attuali biblioteche). Questi siti<br />
saranno inoltre dotati <strong>di</strong> connettività wireless in modo da consentire un collegamento<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 133<br />
ad alta velocità attraverso i notebook privati (sul modello degli hot-spot degli<br />
aeroporti).Alcuni spazio saranno de<strong>di</strong>cati alla sperimentazione e formazione sulle<br />
nuove tecnologie, alla produzione <strong>di</strong> contenuti multime<strong>di</strong>ali e all’approfon<strong>di</strong>mento<br />
delle conoscenze ICT dei giovani (e dei meno giovani).<br />
Questi saranno ambienti dotati <strong>di</strong> strumenti evoluti per sperimentare e realizzare<br />
servizi telematici e applicazioni multime<strong>di</strong>ali. Ambienti in cui possono essere realizzati<br />
prototipi <strong>di</strong> prodotti e servizi da <strong>di</strong>ffondere (e anche da commercializzare) su canali<br />
telematici, aperti innanzitutto ai giovani (e meno giovani) in cerca <strong>di</strong> impiego, ma<br />
anche ai piccoli operatori del settore che operano nelle realtà locali. Luoghi <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> esperienze, <strong>di</strong> crescita. Passare il tempo in<br />
un Punto <strong>di</strong> Assistenza Telematica potrebbe essere <strong>di</strong>vertente per un giovane come<br />
passare il tempo in una sala giochi.<br />
RETE DELLE BIBLIOTECHE<br />
Nell’ambito dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica sarà fruibile anche un servizio <strong>di</strong><br />
accesso alla rete delle Biblioteche comunali. E’ prevista l’istituzione <strong>di</strong> un “Catalogo<br />
Unificato Multime<strong>di</strong>ale” dei volumi e dei supporti <strong>di</strong>sponibili nelle Biblioteche<br />
comunali <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.Il “Catalogo Unificato Multime<strong>di</strong>ale” faciliterà il reperimento <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>a nelle varie Biblioteche citta<strong>di</strong>ne e consentirà anche la fruizione a <strong>di</strong>stanza dei<br />
supporti <strong>di</strong>gitali catalogati. Sarà <strong>di</strong>sponibile una funzione <strong>di</strong> prenotazione del prestito.<br />
RETE DELLE SCUOLE<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> intende attivare un processo <strong>di</strong> raccordo territoriale con il<br />
mondo delle autonomie scolastiche volto a favorire lo sviluppo e la messa a<br />
<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> servizi telematici innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 134<br />
del territorio urbano. L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle strategie <strong>di</strong><br />
riqualificazione del territorio urbano attraverso il potenziamento dei servizi <strong>di</strong> natura<br />
telematica per la citta<strong>di</strong>nanza, ambito nel quale ricadono e si integrano il progetto<br />
“CIE” e il progetto e-government “CIVITAS.NET”. La rete delle scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sarà<br />
una rete fisica <strong>di</strong> collegamento ad alta velocità <strong>di</strong> tutti gli istituti scolastici del<br />
territorio, ed una rete organizzativa <strong>di</strong> relazioni tra il mondo della scuola ed il<br />
territorio.<br />
Direttrici dell’azione <strong>di</strong> raccordo territoriale L’azione <strong>di</strong> raccordo territoriale deve<br />
essere svolta e attuata su due <strong>di</strong>rettrici:<br />
- l’interconnessione telematica tra <strong>Comune</strong>, Scuole e Punti <strong>di</strong> Contatto telematico,<br />
imprese in modo da <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un backbone ad alta velocità che consente la<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> servizi reali a valore aggiunto.<br />
- un modello organizzativo che prevede una grande partecipazione del mondo delle<br />
autonomie scolastiche al progetto e che permetta, in una prima fase, il reale<br />
coinvolgimento <strong>di</strong> tutti gli istituti della città su obiettivi <strong>di</strong> base per poi sperimentare,<br />
valorizzare e <strong>di</strong>ffondere, in una seconda fase, esperienze <strong>di</strong> servizio più avanzate.<br />
CARATTERISTICHE DELLA RETE<br />
La rete telematica collegherà i Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica istituiti nell’ambito del<br />
presente piano nonché altri se<strong>di</strong> nel territorio urbano tra cui tutte le se<strong>di</strong> comunali<br />
che potranno quin<strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> collegamenti ad alta velocità per utilizzare a pieno i<br />
sevizi tecnologici attivati dall’Amministrazione. La Rete sarà <strong>di</strong> proprietà del <strong>Comune</strong><br />
e sarà realizzata in fibra ottica perché, allo stato attuale, la fibra ottica risulta essere il<br />
miglior mezzo trasmissivo conosciuto. La posa in opera dei cavi comporta,<br />
generalmente, per opere tra<strong>di</strong>zionali (attività <strong>di</strong> scavo - posa cavi in fibra - rinterro e<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 135<br />
ripristino dello stato dei luoghi - ecc.) costi elevati ( soprattutto per il ripristino della<br />
pavimentazione nel centro storico), più del doppio dell’infrastruttura che si intende<br />
realizzare, oltre che ripercussioni molto gravi sulla citta<strong>di</strong>nanza, oltre all’evidente<br />
impatto ambientale (problemi <strong>di</strong> viabilità - traffico citta<strong>di</strong>no fortemente aumentato -<br />
ecc.).Il Collegamento che si intende realizzare è un collegamento a larga banda a 100<br />
Mbit su fibra ottica, attraverso una tecnologia già sperimentata con successo<br />
all’estero (soprattutto Svizzera e Germania) e in centri storici <strong>di</strong> altre città d’Italia che<br />
sfrutta cavi in fibra ottica da posare <strong>di</strong>rettamente in infrastrutture già esistenti, come<br />
le condotte fognarie della città, senza arrecare a queste ultime alcuna sorta <strong>di</strong><br />
impe<strong>di</strong>mento alle normali attività.<br />
FASI ATTUATIVE DELL’AZIONE DI RACCORDO TERRITORIALE<br />
1. Portale delle Scuole<br />
Come primo momento attuativo sarà realizzato un Portale delle Scuole.<br />
Il Portale delle Scuole conterrà inizialmente le informazioni generali <strong>di</strong> natura<br />
scolastica, i Piani <strong>di</strong> Offerta Formativa <strong>di</strong> ciascun singolo istituto strutturali in modo da<br />
poter consentire un agevole confronto tra le offerte dei vari istituti, le comunicazioni<br />
alle famiglie e al territorio <strong>di</strong> tutti gli istituti scolastici della città.<br />
2. Servizi per le imprese e servizi scolastici avanzati per il territorio citta<strong>di</strong>no<br />
Sul Portale delle Scuole saranno attivati in una seconda fase una serie <strong>di</strong> servizi<br />
scolastici avanzati per le famiglie e il territorio citta<strong>di</strong>no.<br />
I servizi previsti sono:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 136<br />
- Registro <strong>di</strong> classe in rete, Comunicazioni istituzionali scuola-famiglia in rete,<br />
Comunicazione multime<strong>di</strong>ale scuola-territorio<br />
- Organi collegiali in rete (convocazioni, verbali, sedute degli organi collegiali on-line)<br />
- Piani <strong>di</strong> lavoro e unità <strong>di</strong>dattiche docenti in rete, Rete dei materiali <strong>di</strong>dattici<br />
- Rete delle Biblioteche Scolastiche, Legislazione scolastica locale,Segreterie<br />
scolastiche in rete (iscrizioni, certificazioni, attestazioni <strong>di</strong> frequenza, …)<br />
- Servizi scolastici su base cartografica (rappresentazione cartografica degli ambiti <strong>di</strong><br />
competenza e della composizione della popolazione scolastica dei singoli istituti,<br />
rappresentazione cartografica degli itinerari degli scuola-bus, ….)<br />
- Possibilità <strong>di</strong> avvalesi <strong>di</strong> una rete a larga banda (100 Mbit);<br />
− Rapi<strong>di</strong>tà delle telecomunicazioni.<br />
− Reale Possibilità <strong>di</strong> VideoConferenze.<br />
− Video sorveglianza del territorio e delle imprese.<br />
− Rapi<strong>di</strong>tà dei Servizi on-line;<br />
− Facilità <strong>di</strong> consultazione;<br />
− Riduzione del Digital Divide, Istruzioni ed assistenza all’utilizzo dei servizi in rete<br />
(locali, Regionali, Nazionali).<br />
Rete dei materiali <strong>di</strong>dattici<br />
Il servizio prevede l’istituzione <strong>di</strong> un “Archivio Unificato” dei materiali <strong>di</strong>dattici<br />
<strong>di</strong>sponibili nei singoli Istituti dell’area urbana <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 137<br />
L’Archivio Unificato faciliterà il reperimento <strong>di</strong> materiali per i docenti, verrà inoltre<br />
resa <strong>di</strong>sponibile una funzione <strong>di</strong> visualizzazione riservata dei materiali elettronici<br />
prenotazione per gli studenti maggiorenni e le famiglie.<br />
L’Archivio Unificato verrà costituito tramite l’inserimento da parte <strong>di</strong> ciascun Istituto<br />
dei materiali <strong>di</strong>dattici a seguito <strong>di</strong> un censimento degli stessi operato sotto la guida e<br />
il coor<strong>di</strong>namento del gruppo <strong>di</strong> lavoro tecnico del Centro <strong>di</strong> Competenza Scolastico<br />
(CCS).<br />
Il servizio necessita l’autenticazione dell’utente e si appoggia sull’infrastruttura <strong>di</strong><br />
autenticazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Legislazione scolastica locale<br />
Il servizio prevede l’istituzione <strong>di</strong> un “Archivio Legislativo Unificato” delle norme<br />
scolastiche locali e delle norme regolamentari dei singoli Istituti dell’area urbana <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong>.<br />
L’Archivio Legislativo Unificato verrà costituito tramite l’inserimento da parte <strong>di</strong><br />
ciascun Istituto delle norme <strong>di</strong> propria competenza e da parte degli Organi Scolastici<br />
sovraor<strong>di</strong>nati delle norme <strong>di</strong> valenza territoriale.<br />
Il servizio non necessita dell’autenticazione degli utenti fruitori, ma necessita<br />
dell’autenticazione degli utenti che inseriscono le norme appoggiandosi per questo<br />
sull’infrastruttura <strong>di</strong> autenticazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Servizi scolastici su base cartografica<br />
Il servizio previsti sono:<br />
- la rappresentazione cartografica degli ambiti <strong>di</strong> competenza dei singoli istituti<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 138<br />
- la rappresentazione cartografica della composizione della popolazione scolastica dei<br />
singoli istituti<br />
- la rappresentazione cartografica degli itinerari degli scuola-bus<br />
Il servizio non necessita dell’autenticazione degli utenti fruitori, ma necessita<br />
dell’autenticazione degli utenti che inseriscono le informazioni appoggiandosi per<br />
questo sull’infrastruttura <strong>di</strong> autenticazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Il servizio si appoggia inoltre sul sistema cartografico che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha<br />
attivato nell’ambito del <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania.<br />
3. Riuso delle infrastrutture esistenti<br />
Il <strong>Progetto</strong> “Rete delle Scuole” prevede <strong>di</strong> integrare i nuovi servizi con le infrastrutture<br />
già <strong>di</strong>sponibili per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Riuso del Centro Servizi<br />
In primo luogo il Portale delle Scuole sarà ospitato presso il Centro Servizi che il<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha costituito nell’ambito del progetto CIVITAS.NET.<br />
Questo consentirà <strong>di</strong> riusare una parte dell’infrastruttura tecnologica attivata anche<br />
con il contributo della Regione Campania. Con l’occasione verrà integrato nel Centro<br />
Servizi del progetto CIVITAS.NET anche il Centro Servizi del progetto S.I.N.T.E.S.I., in<br />
modo da poter garantire una infrastruttura potenziata per entrambi i progetti.<br />
Riuso dell’infrastruttura <strong>di</strong> sicurezza<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 139<br />
Il Portale delle Scuole e i servizi telematici scolastici avanzati appoggeranno il loro<br />
sistema <strong>di</strong> autenticazione e autorizzazione sul Sottosistema <strong>di</strong> Gestione dell’Utente,<br />
infrastruttura <strong>di</strong> sicurezza alla base <strong>di</strong> tutti i progetti del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>: <strong>Progetto</strong><br />
Carta d’Identità Elettronica co-finanziato dal Ministero dell’Interno, <strong>Progetto</strong><br />
CIVITAS.NET co-finanziato dal Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e dalla<br />
Regione Campania, <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania.<br />
Nell’ambito della attività <strong>di</strong> riuso e-government, tra l’altro, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> si è<br />
già proposto a livello nazionale per <strong>di</strong>ffondere la suddetta infrastruttura <strong>di</strong> sicurezza<br />
ad altri progetti e-government e, naturalmente, analoga possibilità è <strong>di</strong>sponibile<br />
anche in ambito regionale. Dal punto <strong>di</strong> vista degli strumenti <strong>di</strong> autenticazione,<br />
saranno naturalmente utilizzate le Carte d’Identità Elettroniche già in possesso <strong>di</strong> un<br />
numero significativo <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni e, nei casi residuali <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sponibilità della Carte<br />
d’Identità Elettroniche, co<strong>di</strong>ce utente e password rilasciati attraverso un sistema <strong>di</strong><br />
registrazione a vista coerente con quello della CIE.<br />
Riuso dell’infrastruttura cartografica<br />
Il Portale delle Scuole e i servizi telematici scolastici avanzati <strong>di</strong> natura cartografica si<br />
appoggeranno sul sistema cartografico che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha attivato<br />
nell’ambito del <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania. Questo<br />
consentirà, tra l’altro, <strong>di</strong> completare la copertura del suddetto sistema cartografico<br />
all’intero territorio comunale.<br />
Analisi della domanda attuale e potenziale<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> ha partecipato alla prima fase <strong>di</strong> sperimentazione della Carta<br />
d’Identità Elettronica e sta portando avanti il <strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione a tutta la<br />
citta<strong>di</strong>nanza della Carta (seconda fase della sperimentazione co-finanziata dal<br />
Ministero dell’Interno). Il <strong>Comune</strong> è capofila del <strong>Progetto</strong> CIVITAS.NET, co-finanziato<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 140<br />
dal Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e dalla Regione Campania ed ha<br />
realizzato <strong>Progetto</strong> S.I.N.T.E.S.I. finanziato dalla Regione Campania.<br />
Ad <strong>Avellino</strong> è stata inoltre effettuata la prima esperienza pilota del Voto Elettronico<br />
nell’ambito del progetto E-POLL (progetto <strong>di</strong> ricerca IST co-finanziato dall’Unione<br />
Europea realizzato dal Ministero dell’Interno insieme ad Ancitel ed altri partners<br />
italiani, francesi e polacchi).<br />
Tutte queste iniziative se da un lato hanno permesso <strong>di</strong> acquisire una valida<br />
esperienza per quanto concerne la progettazione e l’erogazione <strong>di</strong> servizi on-line per i<br />
citta<strong>di</strong>ni rendono dall’altro lato necessario un intervento che renda maggiormente<br />
fruibili i servizi telematici già operativi e quelli in via <strong>di</strong> realizzazione nell’ambito dei<br />
vari progetti.<br />
Si stima molto alta la domanda <strong>di</strong> strutture e <strong>di</strong> assistenza connessa con l’idea<br />
progettuale dei Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica nei quali i citta<strong>di</strong>ni possano trovare sia<br />
strumenti evoluti multime<strong>di</strong>ali a <strong>di</strong>sposizione, sia il necessario supporto <strong>di</strong> assistenza<br />
per il loro proficuo utilizzo assistenza per l’utilizzo dei servizi<br />
Si stima alta la domanda <strong>di</strong> servizi telematici innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio<br />
degli utenti del territorio urbano.<br />
Anche la richiesta dell’industria è molto alta poiché le aspettative per l’economia<br />
della città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sono sensibilmente migliorate, a tal punto che ci si aspetta una<br />
moderata ripresa piuttosto uniforme che potrebbe consolidarsi nella seconda parte<br />
del 2007.<br />
Per le imprese grazie alla possibilità <strong>di</strong> avvalesi <strong>di</strong> una rete a larga banda (100 Mbit),<br />
si avrà una maggiore rapi<strong>di</strong>tà delle telecomunicazioni con la reale possibilità <strong>di</strong><br />
VideoConferenze e video sorveglianza sia territorio che delle imprese. La larga banda<br />
fa si che il territorio stesso possa richiamare ulteriori attività produttive.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 141<br />
Per quanto concerne i Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica (PAT) non esiste un offerta<br />
attuale.<br />
Per quanto concerne il Sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici innovativi <strong>di</strong> natura<br />
scolastica è in corso una iniziativa della Provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> (“School on Line”) che ha<br />
avuto un ottimo successo nel sistema scolastico provinciale, ma che non ha riscosso<br />
particolare attenzione da parte degli istituti scolastici della città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
Per quanto riguarda la banda larga non esiste un’offerta che consente <strong>di</strong> avere una<br />
rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> comunicazione a basso costo paragonabile a quella prevista in questo<br />
progetto.<br />
LA RETE DEI PUNTI DI ASSISTENZA TELEMATICA PER CONTRASTARE LE NUOVE<br />
EMARGINAZIONI<br />
Le varie iniziative innovative del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, se da un lato hanno permesso <strong>di</strong><br />
acquisire una valida esperienza per quanto concerne la progettazione e l’erogazione<br />
<strong>di</strong> servizi on-line per i citta<strong>di</strong>ni rendono dall’altro lato necessario un intervento che<br />
renda maggiormente fruibili i servizi telematici già operativi e quelli in via <strong>di</strong><br />
realizzazione nell’ambito dei vari progetti.<br />
Infatti al fine <strong>di</strong> favorire uno sviluppo della Società dell’Informazione che non crei<br />
nuovi motivi <strong>di</strong> emarginazione sociale è stata prevista la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> Punti<br />
<strong>di</strong> Assistenza Telematica nei quali i citta<strong>di</strong>ni possano trovare sia strumenti evoluti<br />
multime<strong>di</strong>ali a <strong>di</strong>sposizione, sia il necessario supporto <strong>di</strong> assistenza per il loro proficuo<br />
utilizzo. I Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica devono essere luoghi <strong>di</strong> informazione per<br />
tutti i citta<strong>di</strong>ni, luoghi <strong>di</strong> incontro sociale, interprofessionale ed istituzionale. Devono<br />
avere la funzione sociale <strong>di</strong> avvicinare i citta<strong>di</strong>ni alle nuove tecnologie. Devono<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 142<br />
soprattutto garantire l’accesso pubblico a internet e ai servizi comunali anche a quei<br />
soggetti che <strong>di</strong>versamente non ne potrebbero usufruire. I Punti <strong>di</strong> Assistenza<br />
Telematica saranno inoltre attrezzati con arre<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ati per favorire l’accoglienza.<br />
Alcuni spazi saranno de<strong>di</strong>cati ad ospitare coloro che necessitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un<br />
luogo tranquillo per lavorare, visionare con cuffie contenuti multime<strong>di</strong>ali, navigare in<br />
internet (luoghi simili alle attuali biblioteche). Questi siti saranno inoltre dotati <strong>di</strong><br />
connettività wireless in modo da consentire un collegamento ad alta velocità<br />
attraverso i notebook privati (sul modello degli hot-spot degli aeroporti).<br />
Alcuni spazio saranno de<strong>di</strong>cati alla sperimentazione e formazione sulle nuove<br />
tecnologie, alla produzione <strong>di</strong> contenuti multime<strong>di</strong>ali e all’approfon<strong>di</strong>mento delle<br />
conoscenze ICT dei giovani (e dei meno giovani).<br />
LA RETE DELLE SCUOLE PER COMPLETARE L’OFFERTA DI SERVIZI TELEMATICI PER IL<br />
TERRITORIO<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> intende completare l’offerta <strong>di</strong> servizi telematici per il territorio<br />
attraverso un processo <strong>di</strong> raccordo territoriale con il mondo delle autonomie<br />
scolastiche volto a favorire lo sviluppo e la messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> servizi telematici<br />
innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti del territorio urbano. L’iniziativa<br />
si inquadra nell’ambito delle strategie <strong>di</strong> riqualificazione del territorio urbano<br />
attraverso il potenziamento dei servizi <strong>di</strong> natura telematica per la citta<strong>di</strong>nanza,<br />
ambito nel quale ricadono e si integrano il progetto “Carta d’Identità Elettronica” e il<br />
progetto e-government “CIVITAS.NET”.<br />
La rete delle scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sarà una rete fisica <strong>di</strong> collegamento ad alta velocità<br />
degli istituti scolastici del territorio, ed una rete organizzativa <strong>di</strong> relazioni tra il mondo<br />
della scuola ed il territorio.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 143<br />
La realizzazione della Rete delle Scuole <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> sarà condotta attraverso un<br />
complesso processo <strong>di</strong> integrazione in un unico sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici<br />
innovativi <strong>di</strong> natura scolastica a beneficio degli utenti del territorio urbano erogati<br />
dalle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> istituti (materne, elementari, me<strong>di</strong>e, superiori, Università)<br />
partendo da quelli <strong>di</strong> stretta competenza comunale.<br />
La progettazione del sistema integrato citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> servizi telematici scolastici sarà<br />
condotta con particolare attenzione al coinvolgimento <strong>di</strong> tutti i soggetti istituzionali<br />
che operano nel settore dei servizi scolastici avanzati. Sarà in particolare sviluppata<br />
l’integrazione con tutti i Progetti in corso (<strong>Progetto</strong> “School on Line” della Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Avellino</strong>, <strong>Progetto</strong> S.U.N.A. dell’Università <strong>di</strong> Napoli, …..).<br />
Caratteristiche della Rete<br />
La rete telematica collegherà i Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica istituiti nell’ambito del<br />
presente piano nonché altri se<strong>di</strong> nel territorio urbano tra cui tutte le se<strong>di</strong> comunali<br />
che potranno quin<strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> collegamenti ad alta velocità per utilizzare a pieno i<br />
sevizi tecnologici attivati dall’Amministrazione.<br />
La Rete sarà <strong>di</strong> proprietà del <strong>Comune</strong> e sarà realizzata in fibra ottica perché, allo stato<br />
attuale, la fibra ottica risulta essere il miglior mezzo trasmissivo conosciuto.<br />
La posa in opera dei cavi comporta, generalmente, per opere tra<strong>di</strong>zionali (attività <strong>di</strong><br />
scavo - posa cavi in fibra - rinterro e ripristino dello stato dei luoghi - ecc.) costi elevati<br />
(soprattutto per il ripristino della pavimentazione nel centro storico), più del doppio<br />
dell’infrastruttura che si intende realizzare, oltre che ripercussioni molto gravi sulla<br />
citta<strong>di</strong>nanza, oltre all’evidente impatto ambientale (problemi <strong>di</strong> viabilità - traffico<br />
citta<strong>di</strong>no fortemente aumentato - ecc.).<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 144<br />
Il Collegamento che si intende realizzare è un collegamento a larga banda a 100 Mbit<br />
su fibra ottica, attraverso una tecnologia già sperimentata con successo all’estero<br />
(soprattutto Svizzera e Germania) e in centri storici <strong>di</strong> altre città d’Italia che sfrutta<br />
cavi in fibra ottica da posare <strong>di</strong>rettamente in infrastrutture già esistenti, come le<br />
condotte fognarie della città, senza arrecare a queste ultime alcuna sorta <strong>di</strong><br />
impe<strong>di</strong>mento alle normali attività.<br />
Tenendo conto della sezione dei canali fognari che si potranno utilizzare (del<br />
<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> non oltre 500 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro per la gran parte degli oltre 10 Km. <strong>di</strong><br />
estensione della rete), è stata prevista la semplice posa, sul fondo dei canali fognari,<br />
<strong>di</strong> uno speciale cavo corazzato con proprietà <strong>di</strong> protezione antiro<strong>di</strong>tore e agli agenti<br />
chimici presenti nel liquame fognario assolute, le cui caratteristiche meccaniche, più<br />
avanti descritte, sono note da tempo in quanto già utilizzato con successo in<br />
applicazioni analoghe.<br />
Il progetto prevede il collegamento <strong>di</strong> alcuni siti istituzionali, più avanti descritti in<br />
dettaglio, posti nel centro città, che potranno trasmettere verso il mondo esterno e<br />
tra <strong>di</strong> loro una enorme quantità <strong>di</strong> informazioni telematiche che attualmente non è<br />
possibile o comunque con forti limitazioni con gli attuali collegamenti garantiti dal<br />
gestore, collegamenti che richiedono annualmente un notevole <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> risorse<br />
economiche in quanto il gestore si fa pagare tali collegamenti.<br />
Per realizzarlo, si prevede la posa <strong>di</strong> un cavo <strong>di</strong> 48 fibre ottiche monomodali (9/125)<br />
che dovrà tracciare un anello ottico proprietario che avrà una sola interfaccia verso il<br />
mondo esterno e che potrà rendere possibile una elevatissima velocità <strong>di</strong><br />
trasmissione in rete a prezzi praticamente irrisori e permettendo ai vari soggetti<br />
collegati o collegabili, in futuro, <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> moderni servizi come la Broadcast<br />
CATV - FTTH - Voice IP - ecc.; non solo, ma si potranno realizzare, grazie a tale<br />
infrastruttura, importanti strumenti, al servizio dei citta<strong>di</strong>ni come le Torrette<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 145<br />
Telematiche, situate in punti adatti onde consentire al citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> “colloquiare<br />
telematicamente” con alcuni uffici della pubblica amministrazione con la possibilità <strong>di</strong><br />
necessari scambi <strong>di</strong> informazioni e richiedere, eventualmente, contestualmente<br />
certificati anagrafici o simili, Paline Telematiche per la comunicazione degli arrivi e<br />
delle partenze dei mezzi pubblici, Pannelli a messaggio variabile per la comunicazione<br />
<strong>di</strong> eventi importanti <strong>di</strong> pubblico interesse e per la comunicazione ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
problemi <strong>di</strong> traffico o <strong>di</strong> viabilità, in generale.<br />
Tale rete telematica metterà in connessione i centri <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, Mercogliano,<br />
Monteforte, Atripalda e Aiello <strong>di</strong> Sabato.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un progetto ambizioso che ambisce a connettere il territorio interessato<br />
secondo quattro <strong>di</strong>rettrici:<br />
- la dorsale “principale”: Monteforte-<strong>Avellino</strong> Ovest-Pianodar<strong>di</strong>ne-<strong>Avellino</strong> Est;<br />
- lo sbraccio Mercogliano-Valle-Sta<strong>di</strong>o-Piazza Kennedy;<br />
- la circonferenza Atripalda-S.Lorenzo-Ex Mattatoio-Atripalda;<br />
- lo sbraccio verso Aiello.<br />
Descrizione del modello <strong>di</strong> gestione prescelto<br />
Per quanto concerne i Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica (PAT) il modello <strong>di</strong> gestione<br />
in<strong>di</strong>viduato si basa sull’affidamento al soggetto attuatore della gestione a regime<br />
dopo il periodo <strong>di</strong> 18 mesi <strong>di</strong> esecuzione del progetto.<br />
Per quanto concerne il Sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici innovativi sia quelli <strong>di</strong><br />
natura scolastica che quelli relativi alle imprese, il modello <strong>di</strong> gestione prevede<br />
l’integrazione del sistema telematico nel Centro Servizi Civitas.net gestito dal <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e la collaborazione del consorzio IRPINIANET.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 146<br />
Descrizione delle modalità <strong>di</strong> attuazione del modello <strong>di</strong> gestione prescelto<br />
Per quanto concerne i Punti <strong>di</strong> Assistenza Telematica (PAT) verrà richiesto in gara che<br />
il soggetto attuatore si impegni a presentare un Piano <strong>di</strong> Sostenibilità nel quale<br />
verranno evidenziati i costi a regime e le possibili fonti <strong>di</strong> ricavo. Il Piano <strong>di</strong><br />
Sostenibilità verrà elaborato sulla base dell’esperienza <strong>di</strong> gestione effettuata e il<br />
soggetto attuatore avrà la possibilità <strong>di</strong> proporre la propria can<strong>di</strong>datura per la<br />
gestione futura.<br />
Per quanto concerne il Sistema citta<strong>di</strong>no dei servizi telematici innovativi sia quelli <strong>di</strong><br />
natura scolastica che quelli relativi alle imprese, integrati nel sistema telematico del<br />
Centro Servizi Civitas gestito dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> e dal consorzio Irpinianet.<br />
P04 - REALIZZAZIONE POLO TECNOLOGICO HI-TECH<br />
L’in<strong>di</strong>rizzo maturato e con<strong>di</strong>viso <strong>di</strong> operare per l’implementazione <strong>di</strong> una attività <strong>di</strong><br />
incubazione <strong>di</strong> neoimprese high tech nell’ambito del processo <strong>di</strong> sviluppo economico<br />
e sostenibile dell’area urbana <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> è scaturito, come noto, da una serie <strong>di</strong><br />
valutazioni <strong>di</strong> merito espresse dagli stakeholders del territorio e da una articolata<br />
attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> quantitativi e qualitativi finalizzati alla elaborazione dello “<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong><br />
fattibilità” per la realizzazione del “Polo hi <strong>–</strong> tech” del Sistema Urbano Intercomunale<br />
Avellinese.<br />
I risultati emersi hanno <strong>di</strong> fatto consentito <strong>di</strong> rafforzare il proposito progettuale<br />
espresso dai medesimi stakeholders e hanno consentito <strong>di</strong> poter prospettare<br />
contenuti <strong>di</strong> massima e linee <strong>di</strong> intervento operative che sono oggetto della presente<br />
trattazione.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 147<br />
Più nel dettaglio, gli elementi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo rilevanti per la qualificazione delle finalità<br />
del progetto sono tratti dallo stu<strong>di</strong>o “Attività <strong>di</strong> raccolta ed elaborazione <strong>di</strong> elementi<br />
conoscitivi: Incubatore <strong>di</strong> imprese”1. Di seguito i punti salienti.<br />
- lo sviluppo degli Incubatori e il loro ambiente operativo è importante dal punto <strong>di</strong><br />
vista del conseguimento degli obiettivi della Strategia <strong>di</strong> Lisbona, che mira a<br />
rendere l’Unione Europea la più <strong>di</strong>namica e competitiva del mondo, dal punto <strong>di</strong><br />
vista economico, entro il 2010;<br />
- l’attività <strong>di</strong> incubazione <strong>di</strong> neoimprese è oggi strategicamente sviluppata in<br />
risposta alla esigenza <strong>di</strong> promozione della innovazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione<br />
produttiva, ai fini del posizionamento competitivo del territorio, con ricadute<br />
attese sotto l’aspetto occupazionale e del benessere sociale.<br />
A tal proposito gli Incubatori <strong>di</strong> Imprese sono sempre più progettati in modo da<br />
sostenere e essere parte <strong>di</strong> un più ampio quadro strategico, territorialmente orientati<br />
oppure concentrati verso particolari priorità politiche, come lo sviluppo <strong>di</strong> cluster.<br />
Per conseguire gli ambiziosi obiettivi posti, l’Incubatore non dovrà essere entità<br />
standalone, ma piuttosto dovrà “cooperare” insieme con le altre organizzazioni e<br />
focalizzarsi su azioni che mirano a promuovere strategie più ampie.<br />
In tal senso appare indubbiamente coerente e vitale la proposta <strong>di</strong> correlazione ed il<br />
collegamento funzionale tra la prospettata attività <strong>di</strong> incubazione, che sotto il profilo<br />
strettamente tecnico svolgerà un ruolo essenziale nel miglioramento della probabilità<br />
<strong>di</strong> successo e <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> nuove Imprese, e l’intero polo tecnologico in termini <strong>di</strong>:<br />
- correlazione <strong>di</strong> strategie e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi<br />
- definizione ambiti <strong>di</strong> intervento<br />
- “collegamento operativo”, anche me<strong>di</strong>ante con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> risorse e competenze.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 148<br />
Con riferimento al citato “<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong>” gli obiettivi del prospettato incubatore<br />
sono così qualificabili:<br />
A. relativamente alle RISORSE UMANE:<br />
- aumentare il livello <strong>di</strong> occupazione nei settori manifatturieri ad alta e me<strong>di</strong>o <strong>–</strong> alta<br />
tecnologia;<br />
- aumentare il livello <strong>di</strong> occupazione nei settori dei servizi ad alta e me<strong>di</strong>o <strong>–</strong> alta<br />
tecnologia<br />
B. relativamente alla capacità <strong>di</strong> “CREAZIONE DI CONOSCENZA”:<br />
- promuovere la crescita e l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> imprese maggiormente pro<strong>di</strong>sposte<br />
alla ricerca, e con capacità <strong>di</strong> posizionamento competitivo a livello globale;<br />
- conseguire la maggiore qualificazione del sistema produttivo locale nei settori ad<br />
alta e me<strong>di</strong>o-alta tecnologia;<br />
- consolidare il know how delle attuali realtà impren<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> industria e servizi,<br />
anche me<strong>di</strong>ante la riorganizzazione e qualificazione delle filiere produttive e della<br />
conoscenza;<br />
C. relativamente alla capacità <strong>di</strong> promuovere “INNOVAZIONI FINANZIARIE, DI<br />
PRODOTTO E DI STRUTTURA DI MERCATO”:<br />
- la valorizzazione della elevata propensione alla creazione <strong>di</strong> imprese: indotto<br />
avanzato;<br />
- il rafforzamento e qualificazione <strong>di</strong> nuove “catene del valore”: eccellenza;<br />
- l’Intervento a sostegno del settore informatico avanzato.<br />
La auspicabile “compenetrazione strategica” tra il progetto Incubatore ed il Polo hi -<br />
tech potrà qualificarsi anche me<strong>di</strong>ante governance unitaria nella declinazione degli<br />
organi <strong>di</strong> gestione e coor<strong>di</strong>namento, e comunque dovrà consentire non <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong><br />
risorse e competenze quanto invece economie <strong>di</strong> scala.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 149<br />
L’attrattività dell’Incubatore sarà prioritariamente determinata dalla capacità reale <strong>di</strong><br />
“creare un ambiente <strong>di</strong>stintivo e qualificato” in termini <strong>di</strong> qualità della vita, <strong>di</strong><br />
contesto “operativo” efficace ed efficiente per la erogazione <strong>di</strong> servizi ad alto valore<br />
aggiunto e, soprattutto, dalla presenza e dal collegamento funzionale a “cluster <strong>di</strong><br />
conoscenza” <strong>di</strong>stintivi.<br />
I domini <strong>di</strong> intervento delle neoimprese potranno afferire potenzialmente a tutti gli<br />
ambiti <strong>di</strong> intervento del polo correlati ai temi dell’energia, dell’efficienza energetica, e<br />
della qualità della vita. In particolare:<br />
- i materiali,<br />
- i sistemi per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili,<br />
- i sistemi per il risparmio energetico,<br />
- l’illuminazione,<br />
- la climatizzazione,<br />
- la gestione del ciclo dei rifiuti,<br />
- la domotica e buil<strong>di</strong>ng automation,<br />
- l’eco design,<br />
- i sistemi <strong>di</strong> comunicazione e intrattenimento,<br />
- gli elementi <strong>di</strong> comfort e <strong>di</strong> arredo,<br />
- gli elettrodomestici,<br />
- i sistemi ecoefficienti <strong>di</strong> produzione,<br />
- i mezzi <strong>di</strong> trasporto ecologici,<br />
- la qualità dei prodotti alimentari.<br />
Dunque gli ambiti applicativi dei prodotti delle neoimprese incubate potranno essere<br />
correlati in gran parte, ma non in termini esclusivi, ai domini prioritari <strong>di</strong> seguito<br />
riepilogati:<br />
A. Nell’ambito delle Tecnologie dei materiali, micro e nanotecnologie:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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a) Scienza dei materiali computazionale;<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 150<br />
b) Sviluppo <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> analisi per la caratterizzazione delle proprietà fisiche<br />
chimiche e biologiche;<br />
c) Nanomateriali bio-based performance and nanocomposite materials;<br />
d) Nanomateriali per la funzionalizzazione dei manufatti;<br />
e) Nanotecnologie per il settore energetico;<br />
B. Nell’ambito delle Tecnologie meccaniche e della produzione industriale:<br />
a) Metodologie e sistemi relativi allo sviluppo del para<strong>di</strong>gma “Knowledge-based<br />
Sustainable Factory” che approcciano il mondo “manufacturing” in un’ottica integrata<br />
prodotto - processo, includendo l’intero ciclo <strong>di</strong> creazione, produzione, <strong>di</strong>stribuzione<br />
e trattamento a fine ciclo <strong>di</strong> beni e servizi orientati all’utente/consumatore. In<br />
particolare metodologie per:<br />
- ottimizzazione <strong>di</strong> sistemi per la progettazione collaborativa e real time <strong>di</strong> processi<br />
e prodotti manifatturieri;<br />
- simulazione integrata dei processi produttivi ed aziendali, inclusa la logistica<br />
interna ed esterna;<br />
- life cycle analysis integrata <strong>di</strong> processi e prodotti manifatturieri al fine <strong>di</strong><br />
determinarne performance, efficienza energetica e impatto ambientale;<br />
b) Tecnologie e sistemi:<br />
- - progettazione virtuale prodotto <strong>–</strong> processo (Virtual Factory, Virtual Engineering);<br />
- simulazione ibrida (continua - <strong>di</strong>screta) e multi-parametrica;<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 151<br />
· ottimizzazione multi-obiettivo con tecniche LCC (Life Cycle Cost) ed LCA (Life Cycle<br />
Analysis), volte ad ottimizzare costi e sostenibilità dei processi, con particolare<br />
attenzione alla efficienza energetica;<br />
- costruzione ad<strong>di</strong>tiva;<br />
- lavorazione meccanica a giunzione e per la qualificazione e nobilitazione delle<br />
superfici dei materiali.<br />
C. Nell’ambito delle Tecnologie per l'automazione e sensoristica:<br />
a) robot e macchine speciali flessibili ad alta efficienza energetica<br />
b) sistemi autonomi adattativi ad alta efficienza e a consumo energetico ed impatto<br />
ambientale minimo<br />
c) sensori innovativi per il monitoraggio e l’ottimizzazione <strong>di</strong> prestazioni, consumo<br />
energetico ed impatto ambientale<br />
D. Nell’ambito delle Tecnologie elettriche, elettroniche e elettro-ottiche<br />
a) Sistemi Embedded ad elevata intelligenza per applicazioni in contesti quali:<br />
· domotica, buil<strong>di</strong>ng<br />
· <strong>di</strong>sabilità<br />
· sicurezza<br />
· device per la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> contenuti multime<strong>di</strong>ali<br />
b) Wireless Sensors Network (WSN): reti <strong>di</strong> sensori intelligenti per il monitoraggio <strong>di</strong><br />
parametri fisici, chimici, ambientali<br />
E. Nell’ambito delle Tecnologie per l’informatica e le telecomunicazioni:<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 152<br />
a) Digital broadcasting nelle più ampie declinazioni: mobile-TV, <strong>di</strong>gital-TV, Web-TV<br />
b) Realtà virtuale;<br />
c) Piattaforme <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong> filiera e <strong>di</strong> codesign;<br />
F. Nell’ambito delle Tecnologie energetiche:<br />
a) Ricerca in materia <strong>di</strong> efficienza energetica: materiali, nano scienze;<br />
b) Produzione <strong>di</strong> energia da rifiuti e cogenerazione, trigenerazione e micro<br />
cogenerazione;<br />
c) Tecnologie per lo sfruttamento delle energie rinnovabili (biomasse, solare<br />
fotovoltaico, solare termico)<br />
G. Nell’ambito delle Tecnologie ambientali:<br />
a) Inertizzazione/valorizzazione <strong>di</strong> rifiuti pericolosi;<br />
b) Tecnologie <strong>di</strong>agnostiche per la valutazione qualità dell'aria, acqua e suolo;<br />
c) Tecnologie per il controllo dell'inquinamento acustico in ambito lavorativo e civile;<br />
d) Tecnologie per controllo qualità dell'aria in-door.<br />
Soggetti beneficiari:<br />
- start up high tech;<br />
- spin off accademici;<br />
- aziende già costituite (ipotesi <strong>di</strong> “incubazione” anche <strong>di</strong> aziende create da<br />
massimo 2 anni non ancora “strutturate”, aventi la proprietà <strong>di</strong> prototipi risultanti<br />
da attività <strong>di</strong> ricerca.)<br />
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Logistica e Dotazioni Tecnologiche<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 153<br />
Si propone la realizzazione <strong>di</strong> un lotto unico avente le seguenti destinazioni funzionali:<br />
a) moduli <strong>di</strong> lavoro attrezzati;<br />
b) sale riunioni, sale formazione;<br />
c) servizi e spazi <strong>di</strong>stribuzione.<br />
a) Moduli <strong>di</strong> lavoro attrezzati<br />
N° 45 moduli <strong>di</strong> 4 tipologie aventi principalmente la funzionalità <strong>di</strong> ufficio:<br />
· A n° 20 moduli aventi ciascuno estensione <strong>di</strong> 20 mq<br />
· B n° 10 moduli aventi ciascuno estensione <strong>di</strong> 40 mq<br />
· C n° 10 moduli aventi ciascuno estensione <strong>di</strong> 60 mq<br />
· D n° 5 moduli aventi ciascuno estensione <strong>di</strong> 150 mq<br />
Relativamente ai moduli <strong>di</strong> tipologia A e B si propone <strong>di</strong> valutare anche soluzioni<br />
“Open Space”.<br />
Superficie complessiva coperta: 2.150 mq<br />
Dotazioni del singolo modulo:<br />
- Arredamento e attrezzatura da ufficio;<br />
- Impianti tecnologici <strong>di</strong> base (elettrici, telefonici, networking e connettività Internet,<br />
climatizzazione).<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 154<br />
I moduli <strong>di</strong> lavoro attrezzato saranno offerti in locazione alle neoimprese secondo<br />
canoni <strong>di</strong> costo variabili in funzione dell’estensione e della durata <strong>di</strong> incubazione.<br />
b) Sale riunioni, sale formazione<br />
N. 4 sale riunioni e formazione, per una estensione me<strong>di</strong>a ciascuna <strong>di</strong> 60 mq, per<br />
un’area complessiva <strong>di</strong> 240 mq. Tali locali potranno essere dotati anche <strong>di</strong><br />
connettività avanzata e potranno essere utilizzati gratuitamente.<br />
c) Servizi e spazi <strong>di</strong>stribuzione<br />
I servizi e gli spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione avranno una superficie complessiva <strong>di</strong> 610 mq.<br />
Dotazioni comuni:<br />
· N° 1 au<strong>di</strong>torium (comune al Polo tecnologico);<br />
· N° 1 mensa (comune al Polo tecnologico);<br />
· N° 1 foresteria;<br />
· Servizi Bar.<br />
Previsione livello <strong>di</strong> impiego dell’incubatore<br />
In via previsionale si prospetta la seguente evoluzione del livello d’impiego dei moduli<br />
<strong>di</strong> lavoro attrezzati <strong>di</strong>sponibili:<br />
- 1° anno: circa il 30%;<br />
- 2° anno: circa il 60%;<br />
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- 3° anno: circa il 90%;<br />
- 4° - 5° anno: il 100%.<br />
Servizi ad alto valore aggiunto<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 155<br />
In aggiunta alle attività strategiche quali l’assistenza ai proponenti <strong>di</strong> qualificazione<br />
della idea progettuale nella fase <strong>di</strong> preincubazione (comprensive anche delle attività<br />
<strong>di</strong> due <strong>di</strong>ligence tecnologica, finanziaria, amministrativa, legale, contabile), in uno<br />
scenario <strong>di</strong> ambiente integrato con il polo e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> competenze che si propone <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>videre con le il polo stesso, sono prospettabili anche le erogazioni dei seguenti<br />
servizi ad alto valore aggiunto:<br />
a. attivazione <strong>di</strong> percorsi formativi mirati alle esigenze del neoimpren<strong>di</strong>tore;<br />
b. attività informativa in merito a:<br />
- programmazioni comunitarie, nazionali e regionali inerenti la Ricerca e<br />
l’Innovazione;<br />
- strumenti pubblici <strong>di</strong> agevolazione a sostegno della Ricerca e dell’Innovazione, in<br />
ambito comunitario, nazionale e regionale.<br />
c. servizi <strong>di</strong> supporto per la progettazione degli interventi specifici finalizzati al<br />
supporto finanziario della impresa.<br />
d. servizi per la realizzazione <strong>di</strong> progetti R&D: ricerca ed in<strong>di</strong>viduazione dei<br />
finanziamenti pubblici, elaborazione progetti e presentazione domande, gestione dei<br />
rapporti con soggetti finanziatori, ricerca competenze e ricerca partner e. project<br />
management <strong>di</strong> attività R&D <strong>di</strong> natura tecnica ed amministrativo contabile.<br />
f. servizi <strong>di</strong> “Intellectual Property Right”: ricerche brevettuali, informazioni sullo stato<br />
legale dei brevetti, fornitura <strong>di</strong> testi completi <strong>di</strong> brevetti, traduzione.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 156<br />
In linea generale si ipotizza che la erogazione dei servizi <strong>di</strong> cui ai punti c) <strong>–</strong> d) <strong>–</strong> e)<br />
possa avvenire su esplicita richiesta delle aziende incubate e quin<strong>di</strong> in una logica<br />
consulenziale, e quin<strong>di</strong> a fronte <strong>di</strong> una esposizione <strong>di</strong> costi da parte delle aziende<br />
stesse.<br />
Gli addetti: alcuni in<strong>di</strong>rizzi<br />
Per quanto già esposto, nell’organico dell’incubatore dovranno quin<strong>di</strong> essere<br />
prospettate le seguenti risorse operative:<br />
· addetto alla segreteria/tutoraggio gestione or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> impresa;<br />
· addetti allo staff tecnico (ST), e più in generale al supporto strategico delle aziende<br />
incubate, aventi quin<strong>di</strong> competenze <strong>di</strong> matrice tecnologica, amministrativa,<br />
commerciale, finanziaria.<br />
Con una attenta ed oculata politica <strong>di</strong> governance (ad esempio operando in una logica<br />
<strong>di</strong> “sistema integrato” al polo tecnologico), potranno essere con<strong>di</strong>vise risorse,<br />
competenze e costi tra la struttura <strong>di</strong> gestione dell’incubatore e la struttura <strong>di</strong><br />
gestione ed operativa del polo stesso, riuscendo così a minimizzare i costi “fissi”<br />
dell’organico dell’incubatore.<br />
Ma in<strong>di</strong>pendentemente dal modello <strong>di</strong> governance che sarà definito, si formula la<br />
proposta che la struttura <strong>di</strong> gestione dell’incubatore per la esecuzione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />
segreteria operativa e tutoraggio alle neo aziende incubate in materia <strong>di</strong> gestione<br />
or<strong>di</strong>naria d’impresa, debba avvalersi almeno <strong>di</strong> un solo unico <strong>di</strong>pendente.<br />
IL PROCESSO DI INCUBAZIONE DI NEOIMPRESE HIGH TECH<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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- Fase 1: Promozione e sensibilizzazione territoriale;<br />
- Fase 2: Preselezione delle proposte <strong>di</strong> massima;<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 157<br />
- Fase 3: Supporto alla strutturazione del piano d’Impresa (pre-incubazione);<br />
- Fase 4: Attività <strong>di</strong> valutazione e selezione;<br />
- Fase 5: Inse<strong>di</strong>amento nell’Incubatore.<br />
Le attività <strong>di</strong> seguito illustrate prospettano il percorso <strong>di</strong> attivazione del processo <strong>di</strong><br />
incubazione, da avviarsi con apposito bando pubblico avente almeno cadenza<br />
annuale, afferente ad ambiti tematici qualificabili <strong>di</strong> volta in volta, e comunque<br />
rintracciabili tra quelli prospettati tra i domini tematici sopra riportati.<br />
Fase 1 Promozione e sensibilizzazione<br />
Le attività <strong>di</strong>ffuse <strong>di</strong> promozione della processo <strong>di</strong> incubazione e del bando per la<br />
selezione delle proposte potranno avvenire me<strong>di</strong>ante:<br />
- organizzazione <strong>di</strong> seminari, convegni;<br />
- organizzazione <strong>di</strong> campagne pubblicitarie;<br />
- attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione culturale come la partecipazione a lezioni universitarie.<br />
Fase 2 Preselezione delle proposte <strong>di</strong> massima<br />
Le attività previste sono:<br />
a) attivazione bando <strong>di</strong> selezione.<br />
L’idea <strong>di</strong> avvio nuova attività impren<strong>di</strong>toriale dovrà essere elaborata secondo un<br />
format molto semplice e con le seguenti informazioni basilari:<br />
- anagrafica dei proponenti;<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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- percorsi formativi svolti;<br />
- esperienze professionali nella ricerca;<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 158<br />
- titolo e dominio della proposta, con l’evidenza <strong>di</strong> eventuali brevetti depositati.<br />
b) primo contatto con il proponente; in questa fase sarà importante effettuare la<br />
verifica <strong>di</strong> coerenza delle proposte pervenute rispetto alle finalità del programma, e<br />
qualificare il follow up operativo in funzione delle <strong>di</strong>verse esigenze (implicite ed<br />
esplicite) espresse dal proponente;<br />
c) redazione della scheda <strong>di</strong> valutazione;<br />
d) comunicazioni esito al proponente.<br />
Fase 3 Supporto alla strutturazione del piano d’Impresa (pre-incubazione)<br />
L’obiettivo <strong>di</strong> questa fase è quello <strong>di</strong> strutturare e qualificare le informazioni e<br />
produrre un livello <strong>di</strong> elaborazione in apposita scheda <strong>di</strong> 2° li vello, tale da permettere<br />
<strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio complessivo sulla vali<strong>di</strong>tà della proposta dal punto <strong>di</strong> vista<br />
impren<strong>di</strong>toriale e sulla cre<strong>di</strong>bilità dell’innovazione tecnologica.<br />
I contenuti richiesti, e da sottoporre poi al CTV, potranno essere:<br />
- innovazione scientifico/tecnologica sviluppata, con l’evidenza dello stato dell’arte<br />
nel settore e la descrizione dei risultati della ricerca brevettuale (se effettuata);<br />
- articolazione dello scenario sulle applicazioni <strong>di</strong> mercato;<br />
- strategia <strong>di</strong> tutela della proprietà industriale;<br />
- analisi del mercato:<br />
- strategie <strong>di</strong> accesso al mercato con l’evidenza <strong>di</strong> possibili partenariati per la<br />
produzione e la commercializzazione;<br />
- analisi della concorrenza<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 159<br />
- criticità e vincoli realizzativi per la realizzazione e lo sviluppo d’impresa.<br />
Nell’ambito degli obiettivi posti dovranno quin<strong>di</strong> essere svolte le seguenti attività:<br />
- due <strong>di</strong>ligence tecnologica, strategica;<br />
- prima analisi della fonte <strong>di</strong> finanziamento adeguata.<br />
Fase 4 Attività <strong>di</strong> valutazione e selezione<br />
Valutazione sull’accoglibilità della proposta <strong>di</strong> Impresa, sulla base <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong><br />
valutazione chiari, ben definiti e anche in relazione agli in<strong>di</strong>rizzi attuativi delle<br />
politiche <strong>di</strong> entrata (tipologia soggetti proponenti, settore attività, integrazioni con<br />
ilPolo, ecc…).<br />
Fase 5 Inse<strong>di</strong>amento nell’Incubatore<br />
Ingresso nel programma e avvio delle fasi <strong>di</strong> erogazione del sostegno specialistico. In<br />
questa fase si sostanzieranno anche le attività <strong>di</strong> supporto alla identificazione <strong>di</strong><br />
possibili investitori (Seed e investitori istituzionali in capitale <strong>di</strong> rischio, partnership<br />
industriale, ecc.) e <strong>di</strong> supporto alla identificazione <strong>di</strong> canali istituzionali <strong>di</strong><br />
finanziamento.<br />
COSTI E RICAVI<br />
La elaborazione <strong>di</strong> elementi economici <strong>di</strong> costi e ricavi che segue, ha la finalità<br />
principale <strong>di</strong> fornire dati previsionali sia in termini quantitativi che qualitativi; infatti è<br />
così possibile acquisire elementi ai fini della definizione della politica <strong>di</strong> sostegno al<br />
processo <strong>di</strong> incubazione e sviluppo delle neoaziende, e quin<strong>di</strong> anche ai fini della<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 160<br />
migliore elaborazione, in sede successiva, del modello <strong>di</strong> governance dell’incubatore,<br />
ad esempio se correlato ed a quale livello con la gestione del polo hi-tech.<br />
Stima Costi <strong>di</strong> Gestione<br />
Si procede nella illustrazione del piano previsionale dei costi <strong>di</strong> gestione che è<br />
articolato, per maggiore fruibilità, in parte secondo voci <strong>di</strong> costo correlate ad attività<br />
specifiche, ed in parte secondo tipologia <strong>di</strong> costo. In particolare:<br />
a) Unità Gestione Coor<strong>di</strong>namento;<br />
b) Comitato Tecnico Valutazione;<br />
c) Staff tecnico;<br />
d) Servizi <strong>di</strong> base;<br />
e) Servizi ad alto valore aggiunto;<br />
f) Attrezzaggio Moduli;<br />
g) Altri Beni Materiali;<br />
h) Spese generali;<br />
i) Oneri Finanziari;<br />
j) Comunicazione e promozione.<br />
A Unità Gestione Coor<strong>di</strong>namento (UGC)<br />
Unità preposta ad attività <strong>di</strong> amministrazione e gestione, nonché ad attività <strong>di</strong><br />
gestione, monitoraggio e controllo del processo <strong>di</strong> incubazione. Per quanto detto non<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 161<br />
è ora possibile in<strong>di</strong>viduare la tipologia della specifica unità, infatti le sue funzioni<br />
svolte da potrebbero essere ad esempio:<br />
· Organo Amministrativo <strong>di</strong> eventuale società <strong>di</strong> gestione;<br />
· Responsabile tecnico delegato da società <strong>di</strong> gestione generale del polo I costi<br />
prospettati sono coerenti con una ipotesi <strong>di</strong> stretta sinergia con la gestione del polo.<br />
B Comitato Tecnico Valutazione<br />
Struttura tecnica esterna <strong>di</strong> supporto, che interviene in occasione dell’attivazione del<br />
bando <strong>di</strong> selezione e valutazione.<br />
C Staff tecnico<br />
Si prefigura lo Staff tecnico come struttura tecnica esterna.<br />
D Servizi <strong>di</strong> base<br />
In relazione alla erogazione dei servizi <strong>di</strong> base si prospetta il seguente piano dei costi:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 162<br />
Con particolare riferimento alla voce <strong>di</strong> costo per attività <strong>di</strong> “Segreteria e tutoraggio<br />
alle neoimprese per la gestione or<strong>di</strong>naria”, si è ipotizzato un impegno part time della<br />
risorsa <strong>di</strong>pendente per i primi 2 anni, e poi un impegno pieno.<br />
Questo sarà possiibile tanto più quanto si creeranno le con<strong>di</strong>zioni per una sinergia<br />
operativa con la gestione del Polo Tecnologico nella sua interezza.<br />
E Servizi ad alto valore aggiunto<br />
Struttura tecnica esterna <strong>di</strong> cui si propone l’attivazione al fine <strong>di</strong> erogare specifici<br />
servizi su specifica richiesta delle imprese incubate. Rappresenta un’attività <strong>di</strong> elevato<br />
valore strategico per le imprese, ma anche per l’incubatore, e può contribuire anche<br />
alla qualificazione <strong>di</strong> componenti <strong>di</strong> ricavi.<br />
F Attrezzaggio Moduli<br />
Si ipotizza una dotazione per modulo attrezzato come da prospetto seguente:<br />
Tale previsione <strong>di</strong> dotazione determina, in base a valori <strong>di</strong> costo attuale dei beni<br />
materiali collocabili scelti in una fascia me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> qualità del prodotto specifico,<br />
determina un investimento complessivo pari a circa € 364.000, che viene realizzato<br />
secondo le esigenze <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento date dal livello <strong>di</strong> impiego prospettato.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 163<br />
Di conseguenza in relazione al suddetto investimento si prospetta il seguente piano<br />
dei costi <strong>di</strong> quote ammortamento:<br />
G Altri Beni Materiali<br />
Sono prospettati costi <strong>di</strong> quote ammortamento per attrezzaggi degli ulteriori spazi <strong>di</strong><br />
lavoro dell’Incubatore quali: segretria, ufficio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione, aule <strong>di</strong> formazione, …<br />
H Spese generali<br />
Costi correnti riferibili a: telefonia, cancelleria, giornali, posta, corriere, bollati,<br />
assicurazioni, …..<br />
I Oneri Finanziari<br />
Stima previsionale interessi passivi per investimenti su attrezzaggio sede e<br />
commissioni bancarie.<br />
L Comunicazione e promozione<br />
Stima previsionale per attività generale <strong>di</strong> comunicazione, e promozione del piano <strong>di</strong><br />
inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> neoimprese in relazione a ciascun bando.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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Stima Ricavi <strong>di</strong> Gestione<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 164<br />
Il piano previsionale dei Ricavi <strong>di</strong> gestione viene prospettato secondo la seguente<br />
articolazione:<br />
a) ricavi previsionali da locazione;<br />
b) ricavi da erogazione dei servizi ad alto valore aggiunto;<br />
c) ricavi da progetti <strong>di</strong> innovazione e trasferimento tecnologico;<br />
d) ricavi possibili da azioni <strong>di</strong> sostegno <strong>di</strong> stakeholder locali, ovvero dall’accesso a<br />
risorse <strong>di</strong> misure de<strong>di</strong>cate allo start up del processo <strong>di</strong> incubazione.<br />
A Ricavi previsionali da locazione<br />
Per la qualificazione <strong>di</strong> tali voce <strong>di</strong> ricavo sono stati utilizzati i seguenti criteri generali:<br />
- quotazione dei canoni <strong>di</strong> locazione secondo un costo unitario crescente con gli<br />
anni <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, ovvero:<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 165<br />
- una possibile <strong>di</strong>namica relativa all’inse<strong>di</strong>amento delle imprese secondo la quale le<br />
stesse inizialmente avranno probabilmente l’esigenza <strong>di</strong> spazi limitati e poi,<br />
auspicabilmente, crescenti.<br />
Quanto sopra detto trova puntuale sviluppo nella tabella seguente:<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 166<br />
B Ricavi previsionali da erogazione dei servizi ad alto valore aggiunto<br />
Sono ipotizzate appostazioni positive in bilancio, determinate dalla domanda <strong>di</strong><br />
supporto progettuale che le aziende inse<strong>di</strong>ate potranno qualificare, e comunque<br />
stimate a livello prudenziale.<br />
C Ricavi da progetti <strong>di</strong> innovazione e trasferimento tecnologico<br />
Anche per tale attività sono state prospettate valori molto prudenziali <strong>di</strong> ricavi da<br />
progetti specifici.<br />
D Altri ricavi<br />
Come detto, in aggiunta alle voci sopra presentate, altra componente positiva dovrà<br />
essere data dagli interventi <strong>di</strong> sostegno degli stakeholder del territorio, ovvero<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 167<br />
attraverso l’accesso a possibili risorse <strong>di</strong>sponibili per l’attivazione del processo <strong>di</strong><br />
incubazione, soprattutto nella fase <strong>di</strong> start up.<br />
Quanto sopra detto prospettato trova puntuale articolazione nella tabella seguente:<br />
Conclusioni<br />
Il confronto tra le previsioni dei Costi e dei Ricavi determina questi risultati:<br />
Alcune considerazioni <strong>di</strong> livello macro:<br />
a) il centro <strong>di</strong> costo associato alla attività <strong>di</strong> incubazione evidenzia una <strong>di</strong>fficoltà<br />
iniziale se non si prevedono strumenti e misure <strong>di</strong> sostegno soprattutto nei primi 2 <strong>–</strong><br />
3 anni <strong>di</strong> attività;<br />
b) in tal senso però è opportuno sottolineare che se si riuscirà a pianificare una<br />
attività <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>mensionata complessivamente sull’or<strong>di</strong>ne evidenziato, i citati<br />
importi per il conseguimento dell’equilibrio economico non sono, in senso assoluto,<br />
da ritenersi critici:<br />
- pari a circa 88.000 € per il primo anno <strong>di</strong> operatività;<br />
- pari a circa 66.000 € per il secondo anno fino, <strong>di</strong> fatto, all’equilibrio già al 4° anno <strong>di</strong><br />
attività.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 168<br />
c) come detto il modello ora presentato prospetta una complessa articolazione <strong>di</strong><br />
attività <strong>di</strong> cui è previsto lo sviluppo a favore delle start up, non ritenendo prioritario<br />
l’aspetto logistico in senso stretto; prova ne sia la previsione <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> servizi<br />
ad alto valore aggiunto come definiti in precedenza.<br />
d) altro elemento importante per la ricerca <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso equilibrio economico,<br />
potrebbe derivare dalla reale <strong>di</strong>sponibilità per le aziende start up <strong>di</strong> accesso in<br />
maniera organica e continuativo a strumenti <strong>di</strong> supporto nella fase <strong>di</strong> seed; la<br />
simulazione effettuata non ha preso in considerazione tale scenario per motivi<br />
prudenziali.<br />
e) un ulteriore elemento <strong>di</strong> riflessione circa la politica da adottare potrebbe essere<br />
rappresentato dalla eventuale <strong>di</strong>stinzione nel valore del costo del servizio da proporre<br />
alle start up in funzione della loro natura, ovvero se già operative o meno.<br />
E’ sulla base <strong>di</strong> tali prospettive che si possono più compiutamente, in fase attuativa,<br />
stabilire i criteri e le modalità dell’eventuale conferimento della proprietà e della<br />
gestione anche del patrimonio dell’opera pubblica alla società <strong>di</strong> gestione operativa<br />
dell’incubatore, ovvero dell’intero polo.<br />
Ruolo e utilità <strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione urbana<br />
Il Centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione urbana (CDU) è una piattaforma attrezzata per le attività <strong>di</strong><br />
carico e scarico delle merci, all’interno della quale si effettua la movimentazione in<br />
ingresso e dei tir, finalizzata alla fase <strong>di</strong> immagazzinamento e selezione delle merci.<br />
Ad essa segue la fase <strong>di</strong> uscita delle merci stesse utilizzando veicoli eco-compatibili a<br />
basso impatto ambientale <strong>di</strong>retti nei centri urbani per la <strong>di</strong>stribuzione al dettaglio o al<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 169<br />
sistema delle imprese localizzate sul territorio, a partire da quelle concentrate nelle<br />
aree industriali, ma anche a servizio delle attività produttive <strong>di</strong>ffuse.<br />
Nel CDU, moderna forma <strong>di</strong> autoporto ovvero <strong>di</strong> piazzale tecnologicamente<br />
attrezzato, si effettua la programmazione dei flussi <strong>di</strong> merci in entrata ed uscita con<br />
l’ausilio <strong>di</strong> innovative piattaforme telematiche.<br />
I CDU si integra con le piattaforme logistiche intermodali, interporti a valenza<br />
bimodale ed oltre, a seconda delle caratteristiche dei vettori che vi convergono,<br />
operando in esclusivi termini monomodali.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 170<br />
Non risulta quin<strong>di</strong> in contrad<strong>di</strong>zione o competizione con gli interporti <strong>di</strong> cui, viceversa<br />
è <strong>di</strong> utile e necessario supporto e completamento funzionale decentrato sul territorio,<br />
in prossimità <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e concentrazioni urbane, quali i capoluoghi <strong>di</strong> provincia<br />
e le relative conurbazioni.<br />
I benefici dell’opera si sostanziano, per quanto riguarda il territorio, nel favorire e<br />
incrementare la<br />
mobilità e sostenibilità nella gestione del trasporto urbano della merce, attraverso la<br />
riduzione dei fattori <strong>di</strong> congestione, ed al miglioramento della sicurezza stradale,<br />
determinando una maggiore qualità e rispetto per l’ambiente, in un quadro generale<br />
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<strong>di</strong> efficientizzazione del sistema, con benefici impatti sui livelli occupazionali, in<br />
termini <strong>di</strong> trasparenza e regolarizzazione.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> un CDU <strong>di</strong>spiega un effettivo successo solo qualora accompagnata<br />
da un capillare coinvolgimento degli attori, quali gli operatori del trasporto e della<br />
logistica, della produzione, del commercio, dell’artigianato e del terziario, delle<br />
popolazioni residenti negli ambiti territoriali serviti, degli amministratori locali,<br />
ciascuno investito da specifiche responsabilità.<br />
In particolare, i compiti e le incombenze degli attori si possono riassumere e<br />
riarticolare come <strong>di</strong> seguito:<br />
- i residenti devono adeguarsi alle esigenze programmate <strong>di</strong> carico e scarico delle<br />
merci in ambito urbano;<br />
- l’amministrazione pubblica deve supportare il progetto con opportune norme ed<br />
un efficace sistema <strong>di</strong> controllo;<br />
- commercianti, artigiani e piccole e me<strong>di</strong>e imprese devono contribuire a ridefinire<br />
il sistema organizzativo, tutelando gli aspetti economici e funzionali della propria<br />
professione;<br />
- i trasportatori devono in<strong>di</strong>viduare il modello gestionale e rimodulare accor<strong>di</strong>,<br />
patti e piattaforme contrattuali tra gli operatori del trasporto.<br />
Gli aspetti tecnologico-organizzativi prevedono la costruzione <strong>di</strong> interfacce <strong>di</strong><br />
comunicazione con la piattaforma telematica installata nel CDU, che provvede, tra<br />
l’altro, alla prenotazione ed acquisto dei permessi <strong>di</strong> accesso, alle informazioni e<br />
controllo del traffico (infomobilità), al calcolo dei percorsi.<br />
In tal modo si procedere sequenzialmente ed interattivamente alle operazioni <strong>di</strong><br />
gestioni or<strong>di</strong>ni, flotta, magazzino e consegna.<br />
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Dati <strong>di</strong> base a supporto della realizzazione del CDU<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 172<br />
In Provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> operano, secondo i dati ultimi <strong>di</strong>sponibili al 2007, 3.497<br />
<strong>di</strong>pendenti nel settore dei trasporti e della logistica, <strong>di</strong>stribuiti in 987 imprese <strong>di</strong><br />
trasporto iscritte all’albo del Conto terzi e 700 iscritte al Conto proprio, queste ultime<br />
operanti, essenzialmente nell’e<strong>di</strong>lizia e commercio.<br />
Sui 2.700.000 veicoli commerciali immatricolati e circolanti in Campania al 2008, pari<br />
a 2.700.000 unità, si stima che almeno 300.000 siano riferibili ad attività connesse con<br />
il territorio provinciale, in particolare, del capoluogo e della sua conurbazione.<br />
Il trasporto stradale ha movimentato in Campania 2.064.816 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong><br />
merci nell’anno 2008, secondo dati provvisori Istat, con una lieve flessione rispetto al<br />
2.280.195 milioni <strong>di</strong> tonnellate movimentate nel 2007, probabile iniziale tenue<br />
segnale della imminente crisi economico finanziaria <strong>di</strong>vampata esplicitamente sul<br />
finire del 2008.<br />
Non sono <strong>di</strong>sponibili dati <strong>di</strong>saggregati per provincia, anche se potrebbe desumersi<br />
una quantità largamente orientativa, parametrandoli alla popolazione residente nella<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, che rappresenta non più del 10% del totale regionale.<br />
Import - Export per Anno e Modo <strong>di</strong> trasporto - quantità in kg. (Regione Campania)<br />
Modalità<br />
trasporto<br />
A-Altro mezzo <strong>di</strong><br />
2007 2008 provvisorio<br />
import export import export<br />
trasporto 54.560.522 1.744.090 151.761.975 862.867<br />
N-Non <strong>di</strong>chiarato 741.758.744 470.776.212 579.648.998 417.168.530<br />
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1-Trasporto<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 173<br />
marittimo 4.874.784.482 2.595.211.327 4.606.958.127 2.416.123.072<br />
2-Trasporto<br />
ferroviario 146.215.603 35.419.199 111.329.743 26.128.571<br />
3-Trasporto<br />
stradale 1.135.368.937 1.144.825.782 904.161.505 1.160.655.181<br />
4-Trasporto<br />
aereo 18.978.878 12.768.658 11.297.430 15.383.524<br />
TOTALE 6.971.667.166 4.260.745.268 6.365.157.778 4.036.321.745<br />
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DESCRIZIONE E ANALISI DELL’IMPATTO AMBIENTALE<br />
Analisi ambientale del territorio <strong>di</strong> riferimento<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 174<br />
Il Sistema territoriale <strong>di</strong> riferimento si estende, in prevalenza, su una depressione<br />
circondata dai monti, allungata in <strong>di</strong>rezione ovest-est e incisa a nord e a sud dal T.San<br />
Francesco, oggi quasi del tutto coperto nel suo percorso urbano, e dal T. Fenestrelle<br />
che percorre il fondovalle. A nord ovest domina il massiccio del Partenio, ad est il<br />
monte Tuoro, a sud est il gruppo del Terminio e a sud ovest il monte Faliesi.<br />
Le fasce collinari delle località Cesine, Chiaira, Macchia, Serrone, Valle, Ponticelli e<br />
Pennini, che circondano la conca, sono caratterizzate da una morfologia dolce che ha<br />
consentito una <strong>di</strong>stribuzione antropica, per lo più costituita da case sparse o da<br />
aggregati elementari costituiti dalle varie lottizzazioni. Il rilievo collinare della frazione<br />
Bagnoli rappresenta la fascia <strong>di</strong> raccordo che costituisce il limite sud occidentale del<br />
territorio <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>.<br />
La valle e le colline sono solcate da numerosi corsi d’acqua che si immettono nei<br />
tributari del F. Sabato, che sottende l’intero sistema drenante del territorio; scorre<br />
con <strong>di</strong>rezione all’incirca sud-nord ed attraversa l’Agglomerato Industriale in tutta la<br />
sua lunghezza.<br />
I tributari principali in sinistra del F.Sabato sono rappresentati da tre torrenti: il<br />
Rigatore, il S.Francesco ed il Rio Vergine.<br />
Il T. Rigatore nasce alla quota <strong>di</strong> m 351 s.l.m. dalla confluenza del V.ne Iemale,<br />
proveniente da Monteforte Irpino, con il Rio Fenestrella che drena la parte<br />
meri<strong>di</strong>onale del bacino con testata nel massiccio carbonatico e asta in plaga<br />
flyscioide.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 175<br />
Nel V.ne Iemale, prima <strong>di</strong> confluire nel T. Rigatore, si riversano in sinistra il Vallonalto<br />
ed il V.ne Acqualeggia che drenano l’intero versante orientale del massiccio<br />
carbonatico <strong>di</strong> M.te Vergine.<br />
L’idrografia dell’intero bacino è estremamente elementare non essendosi impostato<br />
un vero e proprio reticolo lungo l’asta principale.<br />
Il T. Rigatore attraversa l’area urbanizzata <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> con <strong>di</strong>rezione grosso modo<br />
ovest est fino alla confluenza in destra col Rio S.Oronzo, alla quota <strong>di</strong> m 310 s.l.m. (in<br />
località Lazzaretto). All’altezza dell’abitato riceve da destra le acque del V.ne<br />
S.Francesco e da sinistra del T. S. Francesco che drena la parte settentrionale del<br />
bacino.<br />
Nella parte finale il Rigatore, dopo un primo tratto verso nord-est, procede all’incirca<br />
in <strong>di</strong>rezione nord fino alla confluenza del F.Sabato. La città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> è attraversata<br />
nel margine settentrionale dal T. S. Francesco intubato per un lungo tratto in<br />
prossimità della frazione Valle fino a via F.Tedesco dove, si immette nel T. Rigatore.<br />
Ad <strong>Avellino</strong> città e nelle zone collinari dei Comuni contigui, il sottosuolo è costituito<br />
dal cosiddetto tufo grigio campano e da una spessa coltre <strong>di</strong> materiali piroclastici, che<br />
rivestono un ruolo importante per la vegetazione e l’agricoltura. Tra le principali<br />
produzioni agricole vi sono le castagne, le nocciole, viti e oliveti.<br />
LE ANALISI GEOLOGICHE<br />
I terreni affioranti nel territorio <strong>di</strong> riferimento sono costituiti da se<strong>di</strong>menti, che si sono<br />
depositati in varie epoche tra il Mesozoico ed il Quaternario, appartenenti a <strong>di</strong>verse<br />
unità stratigrafico-strutturali, formatesi durante le fasi tettogenetiche che si sono<br />
succedute dal Langhiano al Pliocene, ed in seguito ad eventi eruttivi avvenuti nel<br />
tardo Pleistocene.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 176<br />
Attraverso il rilevamento <strong>di</strong> campagna e i risultati dei sondaggi geognostici effettuati<br />
nel territorio in esame, sono state riconosciute le seguenti successioni<br />
litostratigrafiche:<br />
• rocce carbonatiche mesozoiche;<br />
• flysch marnoso-argilloso miocenico;<br />
• argille grigio-azzurre messiniane;<br />
• conglomerati poligenici in matrice argillosa <strong>di</strong> età Pliocene superiore-Pleistocene<br />
inferiore;<br />
• depositi dell’ignimbrite campana <strong>di</strong> età Pleistocene superiore;<br />
• depositi piroclastici <strong>di</strong> età Pleistocene superiore-Olocene;<br />
• depositi alluvionali antichi e recenti <strong>di</strong> età Pleistocene superiore-Olocene.<br />
Le rocce carbonatiche mesozoiche, comprendono terreni, tutti <strong>di</strong> origine<br />
se<strong>di</strong>mentaria, con età variabile dal Trias al Cretacico superiore.<br />
Il complesso marnoso-argilloso, che poggia sui terreni calcarei della struttura<br />
carbonatica situata nel margine sud-occidentale, costituisce l’ossatura dei rilievi<br />
collinari delle località Pennini, Valle, Ponticelli, C.da Serroni, C.da Macchia, C.da<br />
Bagnoli, Ponticelli, C.da Chiaire e rappresenta il substrato <strong>di</strong> Viale Italia e del Corso V.<br />
Emanuele.<br />
Tra le argille grigio-azzurre messiniane, le placche più estese si rinvengono a quote<br />
basse nel margine orientale del territorio nella zona industriale <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>, delimitata<br />
dal F. Sabato fino alla frazione Bellizzi e, costituiscono il substrato su cui è poggiata<br />
l’ignimbrite.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 177<br />
I conglomerati poligenici in matrice argillosa <strong>di</strong> età Pliocene superiore-Pleistocene<br />
inferiore costituiscono l’ossatura dei rilievi collinari, situati a quote più alte, delle<br />
località Amoretta, C.da Archi, S.Tommaso e Liguorini; si tratta <strong>di</strong> terreni derivanti dai<br />
processi <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> accumulo avvenuti nel tardo Pliocene.<br />
L’ignimbrite ha con<strong>di</strong>zionato in modo determinante la morfologia dei luoghi<br />
colmando, nel Pleistocene superiore, la conca <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> già costituita dalle argille<br />
mioceniche e dalle argille messiniane.<br />
I depositi piroclastici, <strong>di</strong> età Pleistocene superiore-Olocene, occupano versanti<br />
collinari che circondano la conca; questi depositi piroclastici derivanti dalla<br />
sovrapposizione <strong>di</strong> almeno quattro <strong>di</strong>verse eruzioni hanno interessato il Somma -<br />
Vesuvio.<br />
I depositi alluvionali antichi e recenti <strong>di</strong> età Pleistocene superiore-Olocene<br />
caratterizzano le aree <strong>di</strong> fondovalle dei Torrenti Fenestrelle, Rigatore e del Fiume<br />
Sabato: si in<strong>di</strong>viduano banchi ad andamento lenticolare <strong>di</strong> spessore variabile <strong>di</strong> sabbie<br />
e ghiaie e, subor<strong>di</strong>natamente, <strong>di</strong> limi sabbiosi e <strong>di</strong> argille limose.<br />
Infine, falde franose sono generalmente costituite da materiali eterogenei<br />
caratterizzati da argille brunastra fortemente rimaneggiate inglobanti, a volte, ciottoli<br />
lapidei <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>mensioni e da prodotti piroclastici alterati.<br />
LE ANALISI IDROGEOLOGICHE<br />
Il fiume Sabato sottende l’intero sistema drenante del territorio; scorre con <strong>di</strong>rezione<br />
all’incirca sud-nord ed attraversa l’Agglomerato Industriale in tutta la sua lunghezza. I<br />
tributari principali in sinistra del F.Sabato sono rappresentati da tre torrenti: il<br />
Rigatore, il S.Francesco ed il Rio Vergine.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 178<br />
Il T. Rigatore nasce alla quota <strong>di</strong> m 351 s.l.m. dalla confluenza del V.ne Iemale,<br />
proveniente da Monteforte Irpino, con il Rio Fenestrella che drena la parte<br />
meri<strong>di</strong>onale del bacino con testata nel massiccio carbonatico e asta in plaga<br />
flyscioide.<br />
Nel V.ne Iemale, prima <strong>di</strong> confluire nel T. Rigatore, si riversano in sinistra il Vallonalto<br />
ed il V.ne Acqualeggia che drenano l’intero versante orientale del massiccio<br />
carbonatico <strong>di</strong> M.te Vergine.<br />
Il reticolo idrografico del Rio Finestrella in destra è abbastanza omogeneo e ben<br />
sviluppato, mentre in sinistra manca <strong>di</strong> veri e propri solchi tributari. In corrispondenza<br />
degli affioramenti della formazione sono state reperite sorgenti quali Acqua del<br />
Para<strong>di</strong>so e Acqua del Sambuco.<br />
Ben <strong>di</strong>versa è l’idrogeologia del V.ne Iemale, attestato alle quote più elevate nel<br />
massiccio carbonatico e con l’asta principale nella cospicua coltre <strong>di</strong> fondovalle. Il T.<br />
Rigatore attraversa l’area urbanizzata <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> con <strong>di</strong>rezione grosso modo ovest est<br />
fino alla confluenza in destra col Rio S.Oronzo, alla quota <strong>di</strong> m 310 s.l.m. (in località<br />
Lazzaretto). All’altezza dell’abitato riceve da destra le acque del V.ne S.Francesco e da<br />
sinistra del T. S. Francesco che drena la parte settentrionale del bacino.<br />
La città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong> è attraversata nel margine settentrionale dal T. S. Francesco<br />
intubato per un lungo tratto in prossimità della frazione Valle fino a via F.Tedesco<br />
dove, si immette nel T. Rigatore.<br />
Nel Torrente S.Francesco confluiscono le acque provenienti dai vari impluvi, dalle<br />
pendenze piuttosto forti e con incisioni nette e profonde alle quote più alte del<br />
massiccio carbonatico del M.te Partenio; perdono la loro caratteristica <strong>di</strong> solchi vallivi<br />
nelle fasce pedemontane flyscioi<strong>di</strong>.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 179<br />
Il Rio Vergine sottende un bacino molto esteso con testata lungo la fascia<br />
pedemontana del M.Partenio e rappresenta il tributario <strong>di</strong> maggiore interesse con<br />
portate estremamente variabili a regime torrentizio.<br />
Riceve gli apporti dei Valloni Della Guar<strong>di</strong>a, Barrecchia e Toppole e <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />
solchi vallivi minori con andamento caratteristico delle plaghe argillose.<br />
Il Rio Noci, che segna il confine settentrionale del territorio comunale, drena l’intera<br />
balza collinare che contorna l’abitato <strong>di</strong> Montefredane caratterizzata da un tasso <strong>di</strong><br />
infiltrazione pressochè nullo.<br />
I torrenti sopradescritti confluiscono nel F.Sabato costituito da un letto meandri<br />
forme con erosione delle rive concave ed accrescimento <strong>di</strong> quelle convesse; la<br />
<strong>di</strong>stribuzione dei fenomeni <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> ripascimento delle sponde ha comportato<br />
nel passato la formazione <strong>di</strong> spianate isolate.<br />
Sulla base del rilevamento geologico e delle osservazioni idrogeologiche condotte in<br />
tutto il territorio, è stato dedotto il grado <strong>di</strong> permeabilità dei terreni affioranti.<br />
Sono stati <strong>di</strong>stinti:<br />
• terreni permeabili per fratturazione e carsismo<br />
• terreni permeabili per porosità<br />
• terreni a permeabilità mista<br />
• terreni a permeabilità variabile da strato a strato<br />
• terreni impermeabili.<br />
Alla prima classe rientrano i calcari mesozoici che formano i rilievi del massiccio<br />
sudoccidentale.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 180<br />
La potente serie calcarea mostra a tutti i livelli un carsismo su scala più o meno vasta<br />
favorito dalla fitta rete <strong>di</strong> fratture create dalla complessa tettonica. I giunti <strong>di</strong><br />
stratificazione e quelli <strong>di</strong> fratturazione rappresentano vie preferenziali <strong>di</strong> totale<br />
assorbimento delle acque meteoriche. Tali acque, dopo essere penetrate all’interno<br />
degli acquiferi carbonatici, si sud<strong>di</strong>vidono in <strong>di</strong>versi corpi idrici in corrispondenza <strong>di</strong> un<br />
certo numero <strong>di</strong> spartiacque, sotterranei generati da cause tettoniche.<br />
Alla seconda classe appartengono i depositi alluvionali e piroclastici e la formazione<br />
conglomeratica. I materiali alluvionali sono caratterizzati da una permeabilità per<br />
porosità e sono sede <strong>di</strong> una falda acquifera alimentata sia dalle acque provenienti da<br />
monte sia quelle defluenti lungo il thalweg dei torrenti. La permeabilità generalmente<br />
alta nelle ghiaie <strong>di</strong>minuisce sensibilmente nelle sabbie limose della matrice, pur<br />
restando elevata. In prevalenza nel territorio in esame si riscontrano materiali a<br />
granulometria sottile (limi, sabbie, argille) dotati <strong>di</strong> scarsa permeabilità. La<br />
formazione conglomeratica risulta permeabile per porosità: il tasso <strong>di</strong> infiltrazione<br />
elevato nelle plaghe sabbiosoconglomeratiche consente la messa in riserva <strong>di</strong><br />
notevoli quantità d’acqua alle quote me<strong>di</strong>o-alte dei versanti conglomeratici con<br />
tamponamento basale ad opera delle argille messiniane. Le frequenti intercalazioni<br />
argillose ne riducono notevolmente la permeabilità per porosità: si è assunto,<br />
pertanto, un C.I.P. pari al 40% <strong>di</strong> Q.<br />
Alla terza classe appartiene il tufo litoide, che è caratterizzato da permeabilità mista<br />
scarsa, sia per porosità che per fratturazione: in genere funge da tamponamento alle<br />
coltri ma consente tuttavia una circolazione incanalata nel reticolo <strong>di</strong> fratture. Il<br />
coefficiente <strong>di</strong> infiltrazione potenziale è pari al 10% rispetto al deflusso.<br />
Alla quarta classe appartiene la serie flyscioide i cui caratteri idrogeologici risultano<br />
variabili a seconda che prevalga il membro calcareo-marnoso o quello marnoso-<br />
argilloso.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 181<br />
Nella quinta classe rientrano le argille messiniane praticamente impermeabili: è<br />
possibile l’infiltrazione della sola acqua <strong>di</strong> ritenzione con preclusione assoluta <strong>di</strong><br />
qualsiasi circolazione salvo casi rari e spora<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> limitate vene in corrispondenza<br />
delle inclusioni lapidee fratturate.<br />
La quasi totalità delle sorgenti situate nel margine sud-occidentale (Acqua del<br />
Sambuco, Acqua del Para<strong>di</strong>so e Fontana del Lauro) è legata alle acque <strong>di</strong> circolazione<br />
nei calcari:<br />
tali acque seguono la capricciosa giustapposizione dei calcari marnosi e delle<br />
argille con un cammino sotterraneo sostanzialmente segnato dall’andamento della<br />
parte lapidea del complesso. Le sorgenti <strong>di</strong> tale gruppo traggono alimentazione dalle<br />
stesse strutture idrogeologiche e presentano una genesi abbastanza simile.<br />
Per quanto riguarda la parte valliva in località Zigarelli sul T.Rigatore è stata censita<br />
una sorgente denominata “Occhio Del Mare” a quota 334 m s.l.m.. Si tratta <strong>di</strong> uno<br />
scavo situato alla base della parete tufacea che supera il livello delle alluvioni recenti<br />
e raggiunge un livello acquifero sottostante il tufo con acqua in pressione artesiana:<br />
l’acqua sotterranea riempie interamente lo scavo tracimando.<br />
In riferimento al D.L. 152/99 sono state delimitate le zone <strong>di</strong> rispetto delle sorgenti<br />
con un’estensione <strong>di</strong> raggio non inferiore a 200 m rispetto al punto <strong>di</strong> captazione.<br />
Nelle zone <strong>di</strong> rispetto sono vietate tutte le attività o destinazioni prescritte nel<br />
suddetto decreto.<br />
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IL SISTEMA DELLA FLORA E DELLA FAUNA<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 182<br />
L’avellinese è stato da sempre il territorio meri<strong>di</strong>onale meglio noto dal punto <strong>di</strong> vista<br />
floristico e vegetazionale per l’esistenza, della scuola agraria e della sua cattedra <strong>di</strong><br />
botanica e patologia vegetale che si affermava come centro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche.<br />
La fertilità della terra, ricca soprattutto <strong>di</strong> ortaggi e frutta, si deve alla salubrità del<br />
clima e all'abbondanza delle precipitazioni che avvengono nel corso dell'anno. Il<br />
territorio gode <strong>di</strong> una naturale risorsa idrica grazie alla presenza <strong>di</strong> sorgenti e corsi<br />
d’acqua che caratterizzano le colline e la città stessa: il S. Francesco, ormai quasi del<br />
tutto coperto nel suo percorso urbano e il Rigatore. Il fondovalle Fenestrelle, percorso<br />
da quest'ultimo, ricco <strong>di</strong> verdeggiante vegetazione, è stato sede naturale <strong>di</strong> numerose<br />
industrie: grazie allo sfruttamento dell'energia idrica del fiume, lungo il suo cammino<br />
nei secoli passati erano fiorenti e attivissimi i processi della lavorazione dei panni e<br />
delle lane, delle ferriere, dei mulini e delle cartiere.<br />
La campagna circostante, notevolmente ri<strong>di</strong>mensionata dall'avanzata delle<br />
costruzioni <strong>di</strong> questi ultimi decenni, è ricca <strong>di</strong> vegetazione con prevalenza <strong>di</strong><br />
noccioleti. Il territorio avellinese, nei terreni incolti è ricco <strong>di</strong> piante particolarmente<br />
interessanti sotto il profilo erboristico, cosmetico e alimentare. Piante umili come la<br />
cicoria selvatica, la pimpinella, la rucola, l’erba porcellana, l’allaria, il tarassaco o<br />
soffione, i car<strong>di</strong>lli (senecium vulgaris).<br />
E’ possibile in<strong>di</strong>viduare la flora tipica del territorio sud<strong>di</strong>videndolo in maniera<br />
ecologica secondo gli ambienti: pianure, sponde dei fiumi, fasce collinari e sub<br />
montane.<br />
Le pianure, la più estesa è alla località Pianodar<strong>di</strong>ne e quelle più limitate lungo i corsi<br />
d’acqua, laddove non interessate da inse<strong>di</strong>amenti antropici, sono caratterizzate dalla<br />
presenza <strong>di</strong> colture <strong>di</strong> tipo irriguo ed intensivo con una vegetazione spontanea<br />
chiamata infestante. In particolare nel noccioleto, nel vigneto, e nei frutteti si<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 183<br />
ritrovano: “il latte <strong>di</strong> gallina”, “il cipollaccio”, “l’erba porcellana”, “il ranuncolo<br />
comune”, “il soffione”, “la camomilla bastarda”, “la borragine” e vari trifogli. Tipico<br />
del noccioleto è il vellutino mentre nei castegneti da frutto l’arbusto più <strong>di</strong>ffuso è la<br />
“felce aquilina”. Lungo i corsi d’acqua si ritrovano il “salice a foglie lanose” e sparsi<br />
esemplari <strong>di</strong> “salice purpureo”, il “pioppo bianco”e “pioppo nero”.<br />
La porzione <strong>di</strong> territorio collinare è contrad<strong>di</strong>stinta dalla presenza <strong>di</strong> boschi <strong>di</strong><br />
castagno, nocciolo e <strong>di</strong> querce caducifoglie e termofile, quali carpini, sorbi, aceri e<br />
ornielli.<br />
La fauna del territorio è comune a tutto il territorio irpino.<br />
Per quanto riguarda l’aspetto faunistico, i boschi sono popolati da numerose specie<br />
animali <strong>di</strong> grande interesse.<br />
Per quanto riguarda i mammiferi si possono incontrare <strong>di</strong>verse varietà fra cui il<br />
cinghiale, la volpe, la lepre, il riccio, lo scoiattolo, il ghiro, il criceto, la faina, la<br />
donnola, la martora, il tasso.<br />
Fra i volatili ricor<strong>di</strong>amo, la poiana, il nibbio reale e il nibbio bruno, il gheppio, lo<br />
sparviero, il lanario, il picchio rosso e il picchio nero, la bellissima upupa, il cuculo e<br />
vari rapaci notturni come il gufo reale, la civetta e il barbagianni.<br />
Fra i rettili si riscontra la presenza della vipera, l’unico serpente velenoso in Italia, e <strong>di</strong><br />
numerose altre varietà, tanto innocue quanto utili, come: l’elafide, con la varietà<br />
(elaphe quatuorlineata), detta volgarmente cervone, il biacco, detto anche colubro<br />
verdegiallo o milordo, (coluber viri<strong>di</strong>flavus), cioè la comune ed innocua serpe nera,<br />
che varia da una colorazione giallo e nera a quasi del tutto nera; la biscia dal collare<br />
(natrix natrix); la serpe del latte (lampropeltide).<br />
Sempre fra i rettili troviamo l’orbettino (angus fragilis), che pur non essendo un<br />
serpente viene assai spesso ritenuto tale, il ramarro, dal bellissimo colore verde<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 184<br />
smeraldo, e la tartaruga, mentre fra gli anfibi troviamo il tritone comune (triturus<br />
vulgaris) e il tritone crestato (triturus cristatus), la salamandra, e vari generi <strong>di</strong> rane e<br />
rospi come l’ululone a ventre giallo (bombina variegata).<br />
Il clima del Sistema Urbano Avellinese partecipa dei caratteri generali del clima<br />
continentale: rigido in inverno, presenta anche nella stagione calda notevoli<br />
escursioni nella temperatura quoti<strong>di</strong>ana per i sensibili abbassamenti della stessa nelle<br />
ore notturne. L'umido è costante e sono frequenti le nebbie; geli e brinate<br />
caratterizzano la primavera e l'inizio dell'autunno. La condensazione delle<br />
evaporazioni nelle ore del mattino e nelle prime ore del pomeriggio determinano<br />
frequenti piogge a carattere torrenziale; da luglio a settembre predomina la siccità,<br />
raramente interrotta da brevi piovaschi. La presenza, da oltre un secolo, <strong>di</strong> un<br />
osservatorio metereologico a Montevergine, permette <strong>di</strong> avere i dati climatici<br />
aggiornati secondo i quali il mese più caldo risulta essere Luglio mentre quello più<br />
freddo è Gennaio.<br />
PRINCIPALI FATTORI DI CRITICITA’ E DI RISCHIO AMBIENTALE CON RIFERIMENTO<br />
ALLE SCELTE (AZIONI) TECNOLOGICHE<br />
Le misure <strong>di</strong> mitigazione o compensazione sono quegli accorgimenti atti a ridurre o<br />
annullare i possibili effetti negativi o dannosi dovuti all’attuazione <strong>di</strong> un’azione del<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> sull’ambiente circostante.<br />
Tali misure si concretizzano, più specificatamente, in correttivi <strong>di</strong> tipo tecnico o<br />
previsione <strong>di</strong> elementi tecnologici da apportare, sia in fase <strong>di</strong> progetto, sia in fase <strong>di</strong><br />
monitoraggio, per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente.<br />
In ogni caso le scelte, in<strong>di</strong>rizzano all’utilizzo <strong>di</strong> tecnologie eco-compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle acque, ecc....), al mantenimento delle caratteristiche, dei valori<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 185<br />
costitutivi e delle morfologie, tenendo conto anche delle tipologie architettoniche,<br />
nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi tra<strong>di</strong>zionali (Patrimonio storico e<br />
ambientale); la previsione <strong>di</strong> linee <strong>di</strong> sviluppo compatibili con i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> valori<br />
riconosciuti dal <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> è tale da non <strong>di</strong>minuire il pregio paesistico del<br />
territorio, con particolare attenzione alla salvaguar<strong>di</strong>a delle aree agricole; la<br />
riqualificazione delle parti compromesse o degradate per il recupero dei valori<br />
preesistenti ovvero per la creazione <strong>di</strong> nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.<br />
L’Impatto Ambientale (Sistema Urbano Telematico Città <strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>)<br />
Con il decreto ministeriale del 4 ottobre 2005, che ha mo<strong>di</strong>ficato il decreto 28 maggio<br />
2003 concernente: "Con<strong>di</strong>zioni per il rilascio delle autorizzazioni generali per la<br />
fornitura al pubblico dell'accesso ra<strong>di</strong>o LAN alla rete ed ai servizi <strong>di</strong><br />
telecomunicazioni" (pubblicato sulla GU n. 245 del 20 ottobre 2005) e che ha esteso<br />
la regolamentazione a tutto il territorio nazionale, le soluzioni wireless si sono<br />
ampiamente <strong>di</strong>ffuse anche in aree <strong>di</strong> ambiente esterno quali i centri abitati. Esse<br />
offrono, infatti, la possibilità <strong>di</strong> creare collegamenti senza necessità <strong>di</strong> realizzare reti<br />
fisicamente cablate, accelerando quin<strong>di</strong> i tempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità del servizio e<br />
prevenendo i <strong>di</strong>sagi generati da opere <strong>di</strong> scavo per il cablaggio del territorio urbano.<br />
Per quanto concerne l’impatto ambientale, dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico gli<br />
apparati sono caratterizzati da <strong>di</strong>mensioni ridotte (inferiori rispetto a quelle <strong>di</strong> una<br />
parabola per la ricezione della TV satellitare) e non richiedono la posa <strong>di</strong> tralicci <strong>di</strong><br />
ingombri elevati (generalmente paline <strong>di</strong> 2m), come si evince dalle figure sottostanti<br />
che illustrano alcune tipiche installazioni.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 186<br />
Per entrambi i sistemi <strong>di</strong> comunicazione, le apparecchiature che realizzano<br />
fisicamente le connessioni devono rispettare una normativa europea che è<br />
particolarmente rigorosa - rispetto ad altre normative tecniche mon<strong>di</strong>ali - per quanto<br />
concerne l’aspetto <strong>di</strong> potenze irra<strong>di</strong>ate.<br />
Tali <strong>di</strong>rettive tecniche, recepite dalla normativa italiana, sono contenute nelle<br />
Raccomandazioni europee CEPT (Conferenza Europea delle Amministrazioni delle<br />
Poste e Telecomunicazioni) ERC/REC 70-03, Annesso 3 (Sistemi <strong>di</strong> Trasmissione a<br />
Banda larga). Impongono <strong>di</strong> non irra<strong>di</strong>are con una potenza E.I.R.P. (Effectively<br />
Isotropic Ra<strong>di</strong>ated Power) superiore a 100 mW (milliWatt) nelle bande in cui è<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 187<br />
possibile impiegare sistemi WiFi, e prescrivono un limite <strong>di</strong> 1 watt nel caso <strong>di</strong> sistemi<br />
Hiperlan.<br />
Da questi valori si evince che le emissioni elettromagnetiche prodotte dai <strong>di</strong>spositivi<br />
wireless sono notevolmente inferiori rispetto a quelle dei telefoni cellulari, ormai<br />
capillarmente <strong>di</strong>ffusi. Basti pensare che un singolo telefono cellulare emette<br />
me<strong>di</strong>amente una potenza <strong>di</strong> 1 watt (e può salire a 2 watt in apparecchi <strong>di</strong> vecchia<br />
generazione), mentre un antenna <strong>di</strong> telefonia cellulare può emettere potenze <strong>di</strong><br />
qualche decina <strong>di</strong> watt al connettore d’antenna (che equivale a circa 500-1000 watt<br />
E.I.R.P).<br />
L'elettrosmog<br />
La questione dell’elettrosmog (inquinamento elettromagnetico da antenne e da<br />
elettrodotti) e dei suoi possibili danni alla salute è un argomento ampiamente<br />
<strong>di</strong>battuto e che spesso ha portato a battaglie me<strong>di</strong>atiche infinite.<br />
Prima <strong>di</strong> scendere in qualche particolare tecnico, si può facilmente asserire che i<br />
sistemi Wireless risultano, ad esempio, nettamente più sicuri e meno inquinanti dei<br />
<strong>di</strong>ffusissimi cellulari sulla base <strong>di</strong> semplici considerazioni.<br />
In Italia il limite <strong>di</strong> legge (uno dei più restrittivi a livello europeo) <strong>di</strong> inquinamento da<br />
campi elettromagnetici è (come riportato in seguito) pari a 6 V/m.<br />
Nel lasso <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> una chiamata telefonica i cellulari generano un campo<br />
elettromagnetico intorno alla testa del chiamante <strong>di</strong> 60 V/m. A che, a un metro <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stanza, scendea circa 20 V/m. Le rilevazioni me<strong>di</strong>e italiane, condotte dalla<br />
Fondazione Ugo Bordoni per conto del Ministero delle Comunicazioni, in<strong>di</strong>cano che<br />
nell’etere l’inquinamento me<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> circa 2 V/m con punte <strong>di</strong> 3-4 in vicinanza dei<br />
ripetitori delle stazioni cellulari.<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 188<br />
Un sistema Wi-Fi a un metro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’antenna genera un campo poco<br />
superiore a 1 V/m per scendere a valori inferiori a 3 o 4 metri.<br />
Appare quin<strong>di</strong> chiaro che i ripetitori Wi-Fi e Hiperlan sono nettamente meno<br />
inquinanti degli analoghi impianti <strong>di</strong> telefonia cellulare.<br />
Tuttavia per meglio inquadrare il problema conviene con<strong>di</strong>videre alcuni punti<br />
fondamentali. Sulla Terra è presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui<br />
sorgenti principali sono la terra stessa, l´atmosfera ed il sole, che emette ra<strong>di</strong>azioni<br />
infrarossa, luce visibile e ra<strong>di</strong>azione ultravioletta. Gli esseri viventi hanno da sempre<br />
convissuto con tali ra<strong>di</strong>azioni, evolvendosi in modo da adattarsi ad esse, proteggersi o<br />
utilizzare al meglio questi agenti fisici.<br />
Al naturale livello <strong>di</strong> fondo si è poi aggiunto, in linea con il progresso tecnologico, un<br />
contributo sostanziale dovuto alle sorgenti legate alle attività umane. L´uso crescente<br />
delle nuove tecnologie, soprattutto nel campo delle ra<strong>di</strong>otelecomunicazioni, ha infatti<br />
portato, negli ultimi decenni, ad un continuo aumento della presenza <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong><br />
campi elettromagnetici (cem), rendendo la problematica dell´esposizione della<br />
popolazione a tali agenti <strong>di</strong> sempre maggiore attualità.<br />
Termini come inquinamento elettromagnetico o elettrosmog, benché usati in modo<br />
improprio, compaiono frequentemente tra le notizie riportate dai mezzi<br />
d´informazione e sono motivo <strong>di</strong> forte preoccupazione per l´opinione pubblica, sia per<br />
la rapida crescita del numero delle sorgenti, sia per l´assenza <strong>di</strong> una percezione<br />
acustica, olfattiva e visiva del fenomeno propagativo e <strong>di</strong> conoscenze certe in merito<br />
ai possibili effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici sulla salute umana.<br />
L´elettrosmog è una forma anomala <strong>di</strong> inquinamento ambientale, poiché non si ha<br />
una vera e propria immissione <strong>di</strong> sostanze nell´ambiente: gli agenti fisici implicati<br />
(campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) sono presenti solo finché le sorgenti<br />
che li hanno generati rimangono accese e non danno luogo a processi <strong>di</strong> accumulo<br />
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nell´ambiente. Si tratta inoltre <strong>di</strong> un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie<br />
nell´intorno delle sorgenti, senza un´effettiva <strong>di</strong>ffusione su scala territoriale.<br />
Tra le principali sorgenti artificiali <strong>di</strong> campi elettromagnetici nell´ambiente vanno<br />
annoverati gli apparati per il trasporto e la <strong>di</strong>stribuzione dell´energia elettrica o<br />
elettrodotti, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, me<strong>di</strong>a e bassa tensione, da<br />
centrali <strong>di</strong> produzione e da stazioni e cabine <strong>di</strong> trasformazione dell´energia elettrica,<br />
che producono campi detti a bassa frequenza e gli impianti per<br />
ra<strong>di</strong>otelecomunicazione, che generano campi ad alta frequenza e comprendono i<br />
sistemi per <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>o e televisiva, gli impianti per la telefonia cellulare o mobile<br />
o stazioni ra<strong>di</strong>o base, gli impianti <strong>di</strong> collegamento ra<strong>di</strong>ofonico, televisivo e per<br />
telefonia mobile e fissa (ponti ra<strong>di</strong>o) ed i radar. Anche ambiente domestico e negli<br />
ambienti <strong>di</strong> vita, soprattutto nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze degli utenti, sono comuni<br />
sorgenti <strong>di</strong> campi elettromagnetici quali elettrodomestici,computers,telefoni cellulari.<br />
Recentemente si sta assistendo ad una forte innovazione tecnologica, con lo sviluppo<br />
dei nuovi sistemi a tecnologia <strong>di</strong>gitale, sia per la <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>otelevisiva, sia per le<br />
telecomunicazioni mobili e fisse.<br />
Nonostante la rapi<strong>di</strong>tà dell´evoluzione tecnologica, i provve<strong>di</strong>menti normativi assunti<br />
negli ultimi anni, sia a livello nazionale che a livello regionale, hanno portato ad una<br />
regolamentazione più efficace della materia e <strong>di</strong> conseguenza le Agenzie Regionali per<br />
l´Ambiente (ARPA) operanti sul territorio effettuano attività <strong>di</strong> controllo sempre più<br />
estese e sistematiche sulle sorgenti implicate. Come organo tecnico-specialistico della<br />
Regione e degli Enti Locali, l’Arpa svolge <strong>di</strong>verse attività in relazione alla tematica dei<br />
campi elettromagnetici:<br />
- supporto tecnico agli Enti locali per le autorizzazioni ambientali, tramite<br />
valutazioni preventive dei livelli <strong>di</strong> campo elettromagnetico potenzialmente<br />
generati da impianti in progetto (per ra<strong>di</strong>otelecomunicazione ed elettrodotti) o<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 190<br />
da elettrodotti esistenti collocati in prossimità <strong>di</strong> infrastrutture e<strong>di</strong>lizie in<br />
progetto, con l´utilizzo <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> simulazione;<br />
- interventi <strong>di</strong> controllo e vigilanza, tramite misure <strong>di</strong> campo elettromagnetico in<br />
prossimità <strong>di</strong> impianti esistenti (sistemi per ra<strong>di</strong>otelecomunicazione ed<br />
elettrodotti);<br />
- attività <strong>di</strong> monitoraggio ambientale, me<strong>di</strong>ante rilevazioni in continuo nel tempo <strong>di</strong><br />
campo elettromagnetico, con posizionamento <strong>di</strong> stazioni rilocabili in siti specifici,<br />
in prossimità <strong>di</strong> impianti per ra<strong>di</strong>otelecomunicazione o <strong>di</strong> elettrodotti.<br />
Le valutazioni preventive e le attività <strong>di</strong> controllo e vigilanza sono finalizzate alla<br />
verifica del rispetto dei valori <strong>di</strong> riferimento normativo per i campi elettromagnetici<br />
(limiti <strong>di</strong> esposizione, valori <strong>di</strong> attenzione ed obiettivi <strong>di</strong> qualità) previsti dalla<br />
normativa nazionale e regionale vigente. A tale proposito riportiamo <strong>di</strong> seguito i<br />
riferimenti normativi nazionali:<br />
- Il D.P.C.M. 8 luglio 2003 (G.U. n. 199 del 28 agosto 2003) <strong>–</strong> norma <strong>di</strong> riferimento<br />
che regola i campi elettromagnetici generati da impianti fissi per<br />
telecomunicazioni e ra<strong>di</strong>otelevisione,all’interno dell’intervallo <strong>di</strong> frequenze<br />
compreso tra 100 kHz e 300 GHz <strong>–</strong> fissa i limiti <strong>di</strong> esposizione, i valori <strong>di</strong><br />
attenzione e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità. I limiti <strong>di</strong> esposizione sono volti alla<br />
prevenzione degli effetti <strong>di</strong> eventuali esposizioni acute <strong>–</strong> ossia esposizioni a breve<br />
termine e a valori intensi <strong>di</strong> campo elettromagnetico <strong>–</strong> e non devono essere<br />
superati in alcuna con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esposizione della popolazione.<br />
I valori <strong>di</strong> attenzione e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità sono invece volti a minimizzare le<br />
esposizioni prolungate a valori <strong>di</strong> campo elettromagnetico anche bassi. I valori <strong>di</strong><br />
attenzione si applicano all’interno <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>–</strong> per permanenze non inferiori a<br />
quattro ore giornaliere <strong>–</strong> e a pertinenze esterne che siano fruibili come ambienti<br />
abitativi quali balconi, terrazzi e cortili con esclusione dei lastrici solari. Gli<br />
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<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 191<br />
obiettivi <strong>di</strong> qualità devono essere invece conseguiti nelle aree intensamente<br />
frequentate.<br />
Nella tabella seguente sono riportati i valori previsti dei limiti <strong>di</strong> esposizione per la<br />
popolazione ai campi elettromagnetici:<br />
Frequenza<br />
(Mhz)<br />
Intensità<br />
<strong>di</strong> campo<br />
elettrico<br />
(V/m)<br />
Limiti <strong>di</strong> esposizione<br />
Intensità <strong>di</strong><br />
campo<br />
magnetico<br />
(A/m)<br />
0,1
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 192<br />
3
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 193<br />
<strong>di</strong> <strong>Avellino</strong>” espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
Realizzazione Polo<br />
hi-tech<br />
Centro <strong>di</strong><br />
Distribuzione<br />
Urbana<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Rifiuti<br />
e. Rischi tecnologici<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Rifiuti<br />
e. Rischi tecnologici<br />
carattere<br />
progettuale;<br />
b) Le scelte<br />
progettuali terranno<br />
in considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
c) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
d) L’impatto con<br />
il paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
e) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
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rifiuti;<br />
f) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
g) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
h) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
1<br />
1<br />
1<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2
Realizzazione<br />
Metropolitana<br />
leggera <strong>–</strong> II lotto<br />
“Villaggio sociale”<br />
a. Suoli<br />
b. Paesaggio<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 194<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
i) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
j) Sarà incentivata la<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />
dei rifiuti;<br />
k) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
l) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
m) L’impatto con<br />
il paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale.<br />
n) Le scelte<br />
progettuali terranno<br />
in considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
o) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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1<br />
1<br />
1<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2
Messa in sicurezza<br />
dei torrenti<br />
idrografici.<br />
Realizzazione<br />
scolmatore<br />
idraulico per le<br />
acque <strong>di</strong> piena<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 195<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
p) L’impatto con<br />
il paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
q) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
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rifiuti;<br />
r) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
s) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
t) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
u) L’impatto con<br />
il paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
v) Sarà incentivata la<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />
dei rifiuti;<br />
w) Utilizzo delle<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1
Riqualificazione<br />
ambientale e<br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
località tufarole<br />
Riqualificazione<br />
ambientale e<br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 196<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
x) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
y) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
z) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
aa) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
bb) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
a) Le scelte<br />
progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione<br />
la<br />
razionalizzazio<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1
località san<br />
raffaele<br />
Riqualificazione<br />
ambientale e<br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 197<br />
g. Rischi tecnologici ne della<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
risorse<br />
naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia<br />
e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad<br />
alzare la<br />
concentrazion<br />
e e quin<strong>di</strong> a<br />
ridurre al<br />
minimo l’uso<br />
del suolo,<br />
riqualificando<br />
gli spazi<br />
pertinenziali;<br />
c) L’impatto con<br />
il paesaggio<br />
sarà mitigato<br />
me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
d) Sarà<br />
progettuale;<br />
incentivata la<br />
raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata<br />
dei rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili<br />
(pannelli<br />
solari, riciclo<br />
delle acque<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
ecc..).<br />
a) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
b) La scelta della<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1
località via delle<br />
Filande<br />
Interventi <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico -<br />
ambito f. Sabato<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 198<br />
g. Rischi tecnologici<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
a) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1
Interventi <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
torrente<br />
fenestrelle<br />
nell’ambito del<br />
territorio <strong>di</strong> Aiello<br />
del Sabato<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 199<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
a) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1
Interventi <strong>di</strong><br />
mitigazione del<br />
rischio<br />
idrogeologico <strong>–</strong><br />
torrente<br />
fenestrelle e<br />
Iemale<br />
Realizzazione <strong>di</strong><br />
un Centro <strong>di</strong><br />
Distribuzione<br />
Urbana (CDU)<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 200<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Aria<br />
e. Rifiuti<br />
f. Inquinamento<br />
g. Rischi tecnologici<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Rifiuti<br />
e. Rischi tecnologici<br />
a) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
a) Le scelte progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione la<br />
razionalizzazione<br />
della risorse naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
1<br />
2<br />
2
Realizzazione del<br />
parcheggio <strong>di</strong><br />
interscambio<br />
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 201<br />
a. Uso risorse naturali<br />
b. Suoli<br />
c. Paesaggio<br />
d. Rifiuti<br />
e. Rischi tecnologici<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
e) Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
a) Le scelte<br />
progettuali<br />
terranno in<br />
considerazione<br />
la<br />
razionalizzazio<br />
ne della<br />
risorse<br />
naturali;<br />
b) La scelta della<br />
tipologia e<strong>di</strong>lizia<br />
tenderà ad alzare la<br />
concentrazione e<br />
quin<strong>di</strong> a ridurre al<br />
minimo l’uso del<br />
suolo, riqualificando<br />
gli spazi pertinenziali;<br />
c) L’impatto con il<br />
paesaggio sarà<br />
mitigato me<strong>di</strong>ante<br />
espe<strong>di</strong>enti <strong>di</strong><br />
carattere<br />
progettuale;<br />
d) Sarà<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2<br />
2
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 202<br />
incentivata la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dei<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA<br />
rifiuti;<br />
Utilizzo delle<br />
tecnologi eco-<br />
compatibili (pannelli<br />
solari, riciclo delle<br />
acque ecc..).<br />
fig. 11 <strong>–</strong> Quadro d’insieme degli interventi<br />
2
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 203<br />
RELAZIONE SINTETICA CONCLUSIVA RIPORTANTI I PRINCIPALI RISULTATI E LE<br />
RACCOMANDAZIONI MOTIVATE SULLE FATTIBILITA’ DELL’OPERA<br />
Lo stu<strong>di</strong>o condotto ha permesso <strong>di</strong> evidenziare una serie <strong>di</strong> criticità legate al territorio<br />
del SUIA e a seguito <strong>di</strong> un confronto con le parti economico <strong>–</strong> sociale l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
delle possibili soluzioni. I risultati che si intendono ottenere con il presente stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
fattibilità, finalizzato al rafforzamento del sistema produttivo locale nell’ottica dello<br />
sviluppo sostenibile, sono:<br />
- Innovare, integrare e qualificare il sistema produttivo locale;<br />
- incrementare l'attrattività del territorio verso imprese e nuovi residenti;<br />
- organizzare una comunicazione integrata per dare visibilità al territorio e alle sue<br />
risorse.<br />
- garantire una maggiore connessione ecologica tra i territori a maggiore valenza<br />
ambientale e paesaggistica presenti nell’ambito;<br />
- attuare una maggiore protezione del territorio contro il <strong>di</strong>ssesto idrogeologico.<br />
- valorizzare e rendere fruibile in modo integrato il patrimonio locale;<br />
Proprio per perseguire tali obiettivi si è pensato <strong>di</strong> realizzare una serie <strong>di</strong> interventi<br />
legati al sistema produttivo, all’inclusione sociale, alla realtà ambientale e alla<br />
mobilità urbana in grado <strong>di</strong> sviluppare significativamente i contesti territoriali,<br />
produttivi e sociali interessati dall’intervento.<br />
Sinteticamente la fattibilità del Programma è legata alla creazione <strong>di</strong> un sistema<br />
urbano telematico, alla creazione <strong>di</strong> un villaggio sociale, alla previsione <strong>di</strong> corridoi<br />
ecologici e alla realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> mobilità alternativo <strong>di</strong> persone e merci,<br />
quale la metropolitana leggera. In particolare il progetto <strong>di</strong> cui trattasi basa la sua<br />
concreta realizzazione sul recupero ed utilizzo <strong>di</strong> infrastrutture già esistenti (es.<br />
Mercatone, struttura ex Mattatoio) e sul potenziamento delle linee <strong>di</strong> comunicazione<br />
e <strong>di</strong> interconnessione tra gli spazi fisici e informativi.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 204<br />
Le ricadute economico sociali <strong>di</strong> tali interventi sono facilmente intuibili e possono<br />
essere sinteticamente in<strong>di</strong>cate come segue:<br />
Per il sistema urbano telematico:<br />
- realizzazione <strong>di</strong> servizi per le imprese tramite la creazione <strong>di</strong> una rete a banda<br />
larga che renderà molto più efficienti le telecomunicazioni e consentirà<br />
concretamente <strong>di</strong> utilizzare la vasta gamma <strong>di</strong> servizi ICT a costi<br />
incommensurabilmente più contenuti.<br />
- aumento della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi e strutture <strong>di</strong> servizio alle neoimprese e più<br />
specificamente a idee impren<strong>di</strong>toriali che possono originarsi da spin off<br />
universitari;<br />
- favorire una maggiore integrazione fisicofunzionale tra il polo universitario <strong>di</strong><br />
Fisciano e Benevento e il territorio circostante;<br />
- rilanciare e completare in modo definitivo e coerente il processo <strong>di</strong><br />
reindustrializzazione dell’area <strong>di</strong> Pianodar<strong>di</strong>ne;<br />
- creazione <strong>di</strong> occupazione;<br />
- offrire ai citta<strong>di</strong>ni, e in particolare ai giovani, luoghi <strong>di</strong> relazioni in cui circolano<br />
informazioni, aggiornamenti tecnologici, conoscenza, secondo un modello,<br />
oramai universalmente accettato dalle scienze sociali contemporanee, che vede<br />
“la rete” come il principale agente <strong>di</strong> socializzazione democratica.<br />
Per il villaggio sociale:<br />
- attività <strong>di</strong> qualificazione e riqualificazione dei giovani attraverso percorsi <strong>di</strong><br />
aggiornamento professionale e <strong>di</strong> formazione;<br />
- promozione dell’occupazione nelle aree notoriamente <strong>di</strong>sagiate e scarsamente<br />
considerate;<br />
- realizzazione <strong>di</strong> un momento <strong>di</strong> aggregazione sociale e culturale costituito dal<br />
centro <strong>di</strong> documentazione;<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 205<br />
- eliminazione dell’emarginazione <strong>di</strong> giovani appartenenti alle <strong>di</strong>verse classi sociali<br />
rispetto alle opportunità <strong>di</strong> lavoro<br />
Per i corridoi ecologici:<br />
- miglioramento della qualità ambientale dei luoghi<br />
- incremento dell’offerta turistica provinciale;<br />
- Valorizzazione del filo verde per la mobilità lenta per la messa a sistema delle<br />
testimonianze storiche ed archeologiche (Abellinum, Castello <strong>di</strong> Manocalzati)<br />
- Definizione <strong>di</strong> nuovi rapporti fra la città e le realtà territoriali periurbane<br />
sconosciute e marginalizzate, ma <strong>di</strong> grande potenzialità, presenti lungo il tratto<br />
dei torrenti Fenestrelle e Sabato a ridosso della città<br />
- sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> relazioni attraverso la (ri)lettura, la conoscenza<br />
sistematica delle situazioni <strong>di</strong> degrado visibile e la definizione dell’utilizzo<br />
ricreativo <strong>di</strong> “oasi periurbane” finalizzate a risolvere i problemi <strong>di</strong> gestione e<br />
manutenzione <strong>di</strong> questi luoghi.<br />
- Realizzazione <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> aggregazione sociale attraverso la realizzazione dei<br />
percorsi ciclabili<br />
Per il sistema <strong>di</strong> mobilità alternativo:<br />
- Riduzione delle emissioni inquinanti;<br />
- Riduzione del traffico veicolare;<br />
- Incentivazione dell’uso del mezzo pubblico;<br />
- Ricaduta occupazionale legata alla gestione dell’infrastruttura/servizio;<br />
- Estensione della rete commerciale per i citta<strong>di</strong>ni residenti nei comuni del P.I.L.;<br />
- Miglioramento dei collegamenti intermodali dei servizi pubblici.<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
Galasso | SUIA
<strong>Stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>di</strong> <strong>Fattibilità</strong> <strong>–</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>Portante</strong> - <strong>AdR</strong> 206<br />
Il rappresentante capofila del Partenariato Istituzionale Locale - IL SINDACO DI AVELLINO <strong>–</strong> Dott. Giuseppe<br />
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