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E. CORTELLINI- F. EUGENI- G. EUGENI- R. MASCELLA 27<br />
A parziale giustificazione di questa visione possiamo far riferimento<br />
agli studi <strong>del</strong>l’ultimo secolo sulla computab<strong>il</strong>ità. Gli interessi in<br />
questi studi sono tesi a comprendere quali siano le potenzialità ed i<br />
limiti nell’esecuzione di un procedimento meccanico, umano o no,<br />
ovviamente tralasciando quegli aspetti dei procedimenti cerebrali<br />
umani, quali possono essere i mo<strong>del</strong>li di inesaurib<strong>il</strong>e creatività, che<br />
si associano alla casualità e alla creatività. La creatività ci appare così<br />
ragione intrinseca per la sua stessa esistenza ed anche per la sua ricompensa,<br />
quell’effetto, come suol dirsi, di serendipity legati ad una<br />
br<strong>il</strong>lante quanto irripetib<strong>il</strong>e azione di genialità. In altre parole si tralasciano<br />
quelle azioni che producono risultati che non possono essere<br />
desunti, in linea di principio, da colpi di genialità. O se essi vi sono<br />
come atti propri <strong>del</strong>l’uomo li si ritengono esterni alla macchina, mentre<br />
per la macchina valgono quei principi di organizzazione progettata<br />
con i suoi scopi, obiettivi e significati. In quest’area di studio, nota<br />
come teoria <strong>del</strong>la computab<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong> tentativo di definire formalmente un<br />
procedimento meccanico ripetitivo è sfociato in varie impostazioni<br />
(per citare alcune grandi vie si pensi, ad esempio, alla macchina <strong>del</strong>la<br />
computazione di Turing, al lambda calcolo di Church, alle funzioni<br />
ricorsive di Go<strong>del</strong>, ecc.). Si è anche provato che le linee impostate<br />
finora, conducono a formulazioni di fatto equivalenti.<br />
Questo significa che i problemi risolvib<strong>il</strong>i dalle macchine attraverso<br />
una di queste impostazioni formali, che poi definiscono <strong>il</strong><br />
funzionamento e le regole di comportamento <strong>del</strong>la macchina, sono<br />
sempre gli stessi. Non importa da dove si parte, se oggi si formalizza<br />
<strong>il</strong> comportamento di una macchina. Attualmente da ogni tentativo di<br />
formulazione vi è un’equivalenza e quindi un ritorno alla macchina di<br />
Turing, in altre parole: “niente di nuovo sotto <strong>il</strong> sole!”.<br />
Le ricerche in questa direzione sia attraverso la psicologia cognitiva,<br />
<strong>il</strong> cui scopo è quello di comprendere i meccanismi cerebrali,<br />
per gli ardui cammini <strong>del</strong>l’Intelligenza Artificiale, <strong>il</strong> cui scopo è quello<br />
di sv<strong>il</strong>uppare artificialmente mo<strong>del</strong>li e programmi che replichino