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Si celebrano i 150 anni dell'Unità d'Italia Cento anni ... - Lo sferisterio

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PoSte ItAlIAne SPA - SPedIzIone In AbbonAMento PoStAle - d.l. 353/2003 (Conv. In l. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, CoMMA 1, Cb-no/CUneo - n.° 4, Anno III<br />

www.lo<strong>sferisterio</strong>.it<br />

COPPA ITALIA<br />

<strong>Si</strong> <strong>celebrano</strong> i <strong>150</strong> <strong>anni</strong><br />

dell’Unità d’Italia<br />

IL RICORDO<br />

<strong>Cento</strong> <strong>anni</strong> fa nasceva<br />

Augusto Manzo<br />

04|11<br />

NUMERO 4<br />

GIUGNO 2011


Coppa<br />

Italia<br />

le finali dell’edizione 2011 abbinate<br />

al trofeo “<strong>150</strong> <strong>anni</strong> Unità d’Italia”<br />

di scena a fine agosto a Canale ..............8<br />

dAvIde AMorettI ............................13<br />

Un avvio in salita<br />

GIUlIAno bellAntI .........................14<br />

Incontro con la spalla del San biagio<br />

PIerGIorGIo AloSSA .......................15<br />

Il ritorno del guerriero<br />

dAnIlo olIvero ...............................16<br />

Una vita da gregario<br />

nellA PIAzzA dI bUbbIo ...............17<br />

lo <strong>sferisterio</strong> invisibile<br />

enrICo UnnIA ....................................18<br />

riparto da Priocca<br />

SPeb ........................................................19<br />

Una società che sogna in grande<br />

AMICI CAStello ................................20<br />

Sessant’<strong>anni</strong> di balon<br />

AUGUStA beneSe ..............................21<br />

I ricordi del presidente borra<br />

CAStelletteSe ................................23<br />

Una società fatta in casa<br />

I n Q U e S t o<br />

n U M e r o<br />

I CUGInI PAnero ...............................24<br />

Made in San Pietro del Gallo<br />

PIeveSe .................................................25<br />

Fucina di campioni<br />

Il vIvAIo dI MoMberCellI ..........26<br />

dove balon fa rima con Aresca<br />

FortezzA SAvonA ...........................27<br />

Un progetto per il settore giovanile<br />

PAntAlerA ..........................................29<br />

bolarm, molto più di un modo di dire<br />

PAllAPUGno leGGerA ..................30<br />

Il balon torna protagonista nelle scuole<br />

le rUbrICHe ................................ 31-34<br />

Sport&Medicina<br />

numeri&Persone<br />

domande&risposte<br />

Amarcord<br />

100 <strong>anni</strong><br />

Un secolo fa<br />

nasceva Manzo<br />

Per il centenario sono previste iniziative<br />

tra Alba e Santo Stefano belbo nel weekend<br />

del 20-21 agosto .............................10<br />

3<br />

04|11<br />

NUMERO 4<br />

GIUGNO 2011<br />

Iscrizione al<br />

Tribunale di Cuneo<br />

N. 616 del 18/03/2009.<br />

Pubblicità: in proprio.<br />

lo SFerISterIo<br />

è una pubblicazione<br />

della Lega delle Società<br />

di Pallapugno<br />

corso IV Novembre 8<br />

12100 Cuneo<br />

Cell 388.3475751<br />

Fax 0171.436301<br />

legabalun@libero.it<br />

PreSIdente<br />

Ezio Raviola<br />

dIr. reSPonSAbIle<br />

Federico Matta<br />

redAttorI<br />

Sergio Casasso<br />

Paolo Cornero<br />

Luca Giaccone<br />

Mario Pasquale<br />

Sonia Pellegrino<br />

Stefano Sciandra<br />

Elio Stona<br />

redAzIone e GrAFICA<br />

Autorivari - Cuneo<br />

StAMPA<br />

Tipolito Europa - Cuneo<br />

In CoPertInA<br />

Oscar Giribaldi, capitano<br />

dell’Alta Langa


È ora di dematerializzare!<br />

Da gennaio è in vigore il nuovo Codice dellAmministrazione Digitale (D.lgs. n. 235/2010)<br />

che costituisce il pilastro su cui si basa il processo di rinnovamento digitale del sistema Italia:<br />

Pubblica Amministrazione, Ci Ci adini e Imprese.<br />

Abbandonare la carta, ora, è un obbligo.<br />

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totalmente digitale tutto il sistema documentale. Le attività abituali<br />

quali la stesura di documenti, la trasmissione di e-mail ordinarie e<br />

certifi cate, l’utilizzo della fi rma digitale, ma anche la distribuzione di<br />

documenti nei vari uffi ci, la scansione dei documenti in arrivo, l’archiviazione<br />

e la gestione dei procedimenti, possono essere effettuate<br />

in maniera totalmente integrata e senza l’utilizzo della carta.<br />

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I n P r I M A<br />

P A G I n A<br />

da domenica 29 maggio, Castagnole lanze ha un nuovo <strong>sferisterio</strong>: la<br />

sfida tra i locali guidati da davide Amoretti e la Monticellese di riccardo<br />

rosso, infatti, è stata la prima partita ufficiale giocata nel nuovo impianto.<br />

Un risultato importante reso possibile dall’impegno della società e<br />

del Comune, che hanno investito per il rilancio del balon sul territorio<br />

astigiano.<br />

Giusto, perciò, dare adeguato risalto al traguardo raggiunto: prima di<br />

tutto perché la costruzione del nuovo <strong>sferisterio</strong> è il coronamento di un<br />

progetto che la società porta avanti fin da quando ottenne dalla Federazione<br />

il ripescaggio in serie b, tre stagioni or sono.<br />

nuovo impianto ed investimento sui giovani (sono ben quattro le squadre<br />

giovanili targate Castagnolese in questa stagione): sono le promesse<br />

mantenute della società del presidente Sobrino.<br />

Un modello da seguire per tante altre realtà<br />

che piano piano si stanno affacciando sul pal-<br />

Il balon<br />

risplende<br />

con i nuovi<br />

impianti<br />

coscenico pallonistico.<br />

Ma lo <strong>sferisterio</strong> di Castagnole lanze non è<br />

l’unico nuovo impianto che ha visto la luce nella<br />

stagione 2011: si aggiunge a quello realizzato<br />

a Monastero bormida, un’altra zona strategica<br />

per il balon, dove è rinata la passione per questo<br />

sport che proprio qui visse grandi fasti a<br />

cavallo degli <strong>anni</strong> Settanta ed ottanta.<br />

e se ripensiamo agli ultimi <strong>anni</strong>, sono molti<br />

gli sferisteri che hanno visto la luce: da Ceva<br />

a neive, passando per San biagio della Cima. Molti altri impianti sono<br />

invece stati interessati da interventi di restyling e miglioramento come<br />

quelli di Cuneo, San biagio Mondovì, Monticello, Canale, bene vagienna,<br />

Gottasecca, Mondovì e Peveragno.<br />

Senza dimenticare gli sferisteri che hanno riaperto i battenti (ultimi in<br />

ordine di tempo quelli di roddino e Priocca) e le nuove società (la stessa<br />

Priocchese, ma anche Mombercelli, Castino, Monastero bormida, Fortezza<br />

Savona, oltre a numerose realtà nell’entroterra ligure).<br />

Sono segnali importanti che - se aggiunti alla crescita del numero di<br />

squadre giovanili ed al costante allargamento geografico della pratica di<br />

questo sport, argomenti dei quali abbiamo parlato nello scorso numero<br />

- testimoniano con evidenza la vitalità del balon. Una buona strada che<br />

va seguita ed ulteriormente potenziata.<br />

Federico Matta


ALBA<br />

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S P o r t &<br />

S A l U t e<br />

Studio dentistico Moscone:<br />

innovazione e qualità<br />

tradizione, presente e futuro: così si può<br />

riassumere la ‘mission’ dello studio dentistico<br />

Moscone. Un curriculum di alto<br />

profilo quello del dottor livio: laureato<br />

presso l’Università di torino nel 1987, autore<br />

dell’articolo “Profilo psicologico del<br />

paziente odontoprotesico” nel 1988 ed<br />

artefice della protesi maxillo-facciale in<br />

pazienti post-tumorali. Queste sono solo<br />

alcune delle più importanti tappe della<br />

carriera medica del dott. livio Moscone,<br />

titolare degli studi dentistici di Carrù,<br />

Cherasco e dogliani, in collaborazione<br />

con il nipote, dott. luca Moscone, entrato<br />

a far parte dello staff apportando importanti<br />

innovazioni. le recenti convenzioni,<br />

siglate con l’Arma dei Carabinieri della<br />

provincia di Cuneo e con la Confartigianato,<br />

conferiscono allo studio Moscone<br />

il giusto merito e la meritata fiducia delle<br />

istituzioni. la cura dei denti è fondamentale<br />

e non solo fine a se stessa.<br />

diversi studi hanno infatti dimostrato che<br />

carie e gengivite aumentano il rischio di<br />

ictus, infarto e patologie renali. Questo<br />

rischio è raddoppiato in pazienti che<br />

hanno protesi valvolari cardiache o che<br />

soffrono di arteriosclerosi. Quindi prevenire<br />

le patologie dentarie è importante<br />

non solo per mantenere un’estetica, una<br />

masticazione ed una fonazione adeguate,<br />

ma soprattutto per evitare l’instaurarsi di<br />

malattie ben più gravi. la prima azione di<br />

prevenzione che tutti possiamo mettere in<br />

atto è la quotidiana igiene orale, lavandoci<br />

i denti dopo ogni pasto con spazzolino<br />

e dentifricio. <strong>Si</strong> possono usare in accompagnamento<br />

filo interdentale e colluttori.<br />

Fondamentale risulta inoltre fare controlli<br />

periodici dal dentista (almeno una volta<br />

all’anno) per intercettare precocemente<br />

situazioni patologiche in bocca che possano<br />

evolvere verso un quadro doloroso e,<br />

se trascurate nel tempo, mettere a rischio<br />

anche organi come cuore, cervello e reni.<br />

lo studio Moscone propone molti servi-<br />

Informazione redazionale<br />

zi, a partire dalla realizzazione di protesi<br />

dentarie: mobile, fissa ed impianti.<br />

l’igiene orale professionale è la pratica<br />

mediante cui si rimuovono placca e tartaro<br />

che sono la causa principale di gengivite<br />

che, se non trattata, evolve nel tempo<br />

in parodontite (piorrea), col rischio di<br />

perdere i denti. la cura delle carie, oltre<br />

che per conservare la struttura dentaria, è<br />

fondamentale per prevenire pulpiti (infezione<br />

della polpa del dente) e ascessi. È<br />

importante fin dall’infanzia diagnosticare<br />

eventuali malocclusioni che possano in<br />

età adulta alterare la masticazione ed<br />

anche l’aspetto del volto e creare episodi<br />

ricorrenti di cefalea (mal di testa). Con<br />

apparecchi mobili e fissi si può intervenire<br />

su questi problemi. dal punto di vista<br />

estetico, occorre ricordare che si possono<br />

sbiancare i denti naturali ingialliti, mediante<br />

applicazione di un gel a base di<br />

perossido d’idrogeno sotto la luce blu di<br />

una lampada al plasma per 15 minuti. Il<br />

risultato a prima vista è sorprendente.<br />

Dove e<br />

quando<br />

<strong>Lo</strong> studio dentistico<br />

Moscone<br />

assiste a:<br />

Cherasco (via<br />

Ferrua, 2): martedì<br />

dalle ore 14<br />

alle 20, mercoledì<br />

dalle 8 alle<br />

12 e dalle 14 alle<br />

20, venerdì dalle<br />

14 alle 20.<br />

Carrù (piazza<br />

Mercato Bestiame,<br />

16): lunedì<br />

dalle 13 alle 20,<br />

giovedì dalle 8<br />

alle 12, sabato<br />

dalle 8 alle 12.<br />

Dogliani (via<br />

XXXI Luglio):<br />

martedì dalle 8<br />

alle 12, giovedì<br />

dalle 13 alle 20,<br />

sabato dalle 13<br />

alle 17.


la Coppa Italia<br />

entra nel vivo<br />

da riccardo Aicardi (primo trionfatore nel 1983) a Paolo danna<br />

(campione nel 2010). Chi alzerà la Coppa dell’edizione numero<br />

27? È formalmente entrata nel vivo la Coppa Italia 2011, che<br />

quest’anno sarà abbinata al trofeo “<strong>150</strong> <strong>anni</strong> Unità d’Italia”: è<br />

l’omaggio del mondo del pallone a questo importante <strong>anni</strong>versario<br />

che va adeguatamente celebrato.<br />

Per questo, Federazione e lega delle Società hanno deciso di ricordare<br />

questa ricorrenza dedicando il trofeo più prestigioso della<br />

stagione: fondamentale il sostegno e la disponibilità del patron<br />

della Canalese, vincenzo toppino, il primo a lanciare l’idea ed il<br />

primo a mettersi a disposizione per realizzarla, nonchè al sostegno<br />

dell’Apicoltura brezzo. Per il ritorno in Piemonte della Coppa<br />

Italia, sarà quindi Canale il teatro di questo grande evento: il clou<br />

si avrà nella serata di sabato 27 agosto (ore 21), quando scenderanno<br />

in campo le due finaliste degli Assoluti. Un anno fa a San<br />

biagio della Cima, davanti ad un pubblico d’eccezione, si affrontarono<br />

Paolo danna e bruno Campagno, che anche quest’anno<br />

hanno ‘staccato’ il biglietto di qualificazione al primo turno. Assieme<br />

a loro, hanno ottenuto il ‘visto’ per la serie A anche oscar<br />

Giribaldi (Alta langa) e roberto Corino (Subalcuneo); sulla loro<br />

strada troveranno le quattro squadre migliori della serie b (prime<br />

classificate in campionato al termine del girone di andata), vale a<br />

dire neivese, Imperiese, A.Manzo e Priocchese.<br />

QUALIFICAZIONI E PROGRAMMA<br />

Alla Coppa Italia Assoluti (serie A e serie b) prendono parte le<br />

prime 4 classificate dei rispettivi campionati al termine del girone<br />

di andata. Questi gli abbinamenti del primo turno: neivese-Pro<br />

8<br />

Paschese (13 luglio ore 21 a neive); Priocchese-Canalese<br />

(28 giugno ore 21 a Priocca);<br />

Imperiese-Subalcuneo (29 giugno<br />

ore 21 a dolcedo); A.Manzo-Alta langa<br />

(29 giugno ore 21 a S.Stefano belbo). le<br />

vincenti sono ammesse alle semifinali (a<br />

Pieve di teco il 2 agosto ore 21 ed a roddino<br />

il 3 agosto ore 21). la finale si gioca<br />

a Canale sabato 27 agosto ore 21.<br />

Per la serie C1, sono stati formati 4 gironi<br />

di qualificazioni per scegliere le squadre<br />

che partecipano alle semifinali (in programma<br />

entrambe l’8 agosto ore 21 a<br />

villanova e dogliani); la finale è di scena il<br />

28 agosto ore 21.<br />

In serie C2, alle semifinali accedono le<br />

prime 4 classificate al termine del girone<br />

di andata del campionato: la finale verrà<br />

giocata il 27 agosto ore 17 a Canale.<br />

Sono 26 le edizioni della Coppa Italia:<br />

la prima è stata disputata nel 1983,<br />

mentre nel 1996 non è stata assegnata<br />

e nel 1997 e nel 2004 non è stata<br />

giocata. Cuneo è la società che ha vinto<br />

più Coppe, ben 5 (segue Imperia con<br />

4), Aicardi, Dodo Rosso, Sciorella e<br />

Danna i battitori che l’hanno alzata più<br />

volte. Negli altri ruoli, i più titolati sono<br />

Giuliano Massone (spalla, 4) e Giulio<br />

Ghigliazza (terzino, 5).<br />

Bellanti (2 titoli da capitano e 1 da<br />

spalla), Gi<strong>anni</strong> Rigo e Tonino Olivieri (1<br />

da spalla e 1 da terzino) sono i giocatori<br />

che hanno vinto la Coppa in più ruoli.<br />

Nel 2007 e nel 2008 è stato segnato il<br />

record di squadre partecipanti nella<br />

categoria Assoluti (24 tra A e B).<br />

Identica la formula in Under 25 e Juniores:<br />

le prime 2 classificate dei due gironi<br />

della prima fase di campionato accedono<br />

alle semifinali; la finalissima sarà disputata<br />

a Canale rispettivamente il 28 agosto ore<br />

17 e il 28 agosto ore 14.30.<br />

Per Allievi ed esordienti, le semifinaliste<br />

saranno le prime classificate dei 4 gironi<br />

di Fascia A al termine del girone di andata:<br />

le finali si disputano sempre a Canale<br />

rispettivamente il 27 agosto ore 14.30 ed il<br />

28 agosto ore 11.<br />

Infine, i Pulcini: in semifinale sono ammesse<br />

le prime due classificate dei due<br />

gironi di Fascia A al termine del girone<br />

di andata; la finale è in programma il 27<br />

agosto ore 11 a Canale.


Il ricordo<br />

Augusto<br />

Manzo<br />

<strong>Cento</strong> <strong>anni</strong> fa nasceva il grande<br />

campione di Santo Stefano Belbo<br />

Corrado Olocco<br />

“la notizia si sparse in un baleno. Gente che stava a lavorare<br />

sulla mezzacosta di Mombarcaro fischiò verso casa perché<br />

venissero a ritirare le bestie e scese come si trovava, nelle flanelle<br />

fradice di sudore e nei calzoni impastati di letame. Quelli del<br />

paese già si stringevano intorno al campione. Augusto Manzo,<br />

campione italiano di pallone elastico, era arrivato da Alba su<br />

un’auto di piazza per visionare Sergio”. Queste poche righe, uno<br />

degli straordinari incipit di beppe Fenoglio, sintetizzano la popolarità<br />

e il carisma di Augusto Manzo, il campionissimo del balon,<br />

del quale ricorre quest’anno il centenario della nascita.<br />

nato a Santo Stefano belbo il 20 agosto del 1911, Manzo conquistò<br />

il primo scudetto nel 1932, ripetendosi nel 1933 e nel 1935.<br />

Gli sfuggì quello del 1934, quando giocò alla guida di una quadretta<br />

a ‘conduzione famigliare’ assieme ai fratelli Giuseppe, Angelo<br />

e tommaso. nella seconda metà degli <strong>anni</strong> trenta, quando<br />

i campionati di pallone elastico divennero dopolavoristici, Man-<br />

10<br />

zo si dedicò al bracciale (disciplina che<br />

invece aveva una connotazione professionistica),<br />

vincendo il titolo italiano nel<br />

1937 e nel 1942 e arrivando secondo nel<br />

1938, sempre per i colori di livorno. nel<br />

1938 sfidò il campione italiano di pallone<br />

elastico Gavello al Mermet e vinse 11-0.<br />

tanto per ribadire chi era il più forte.<br />

dopo la guerra, tornò a concentrarsi solo<br />

sul balon aggiudicandosi cinque scudetti<br />

consecutivi dal 1947 al 1951: è la striscia<br />

vincente più lunga della storia, uguagliata<br />

solo da quella di bertola tra il 1963 e<br />

il 1967 (ma coi primi due vinti non da<br />

capitano).<br />

le cronache parlano di Manzo come di<br />

un giocatore dalla straordinaria regolarità<br />

e dalla grande resistenza. la prima qualità<br />

frutto del talento, la seconda di doti<br />

fisiche che in gioventù lo portarono a praticare<br />

con successo anche l’atletica (dove<br />

prediligeva lancio del disco e del giavellotto)<br />

e il calcio. dal 1929 al 1931 Manzo<br />

giocò come centromediano nell’Albese<br />

attirando anche l’attenzione della Juventus,<br />

che a quei tempi disputava spesso<br />

amichevoli nella capitale delle langhe.<br />

Per ricordare i suoi trascorsi calcistici e<br />

nell’atletica, da una decina d’<strong>anni</strong> Alba<br />

ha intitolato a Manzo il campo sportivo<br />

di San Cassiano, anche se non lo sa quasi<br />

nessuno.<br />

“non ho molti ricordi di mio padre giocatore.<br />

In casa parlava poco della sua<br />

carriera sportiva. Posso però dire che era<br />

un genitore molto presente e che mi ha<br />

seguita negli studi”, afferma la figlia elisabetta.<br />

tra le sue testimonianze, spunta<br />

un episodio che per certi versi ricorda il<br />

racconto di Fenoglio citato in precedenza:<br />

“negli Anni Settanta, a settembre,<br />

trascorrevamo sempre una settimana al<br />

mare. Un giorno ci siamo fermati in un<br />

bar a diano Castello e dopo pochi minuti<br />

eravamo circondati da tifosi che volevano<br />

salutarlo e parlare con lui. Anche se il suo<br />

grande rivale balestra era ligure, mio padre<br />

aveva molti sostenitori in liguria. Con<br />

balestra aveva un legame particolare.<br />

Quando mio padre morì, balestra raggiunse<br />

Alba in treno e accompagnò mia<br />

madre a braccetto fino in duomo. Pianse<br />

per tutto il tragitto”.<br />

Il colloquio con la figlia ridimensiona anche<br />

i ricorrenti aneddoti folkloristici legati<br />

al rapporto di Manzo col cibo. Il Campionissimo<br />

amava la buona cucina e il<br />

vino, ma quando era in attività faceva una<br />

vita regolare e regolata, da atleta vero. “Il<br />

suo peso forma era di 78 chili e duran-


Per il centenario sono previste<br />

iniziative tra Alba e Santo<br />

Stefano Belbo nel week-end del<br />

20-21 agosto. Il programma prevede<br />

una mostra nella chiesa albese<br />

di San Domenico che rimarrà aperta<br />

fino a metà settembre, un convegno,<br />

la posa di una targa alla casa natale,<br />

esibizioni di pallone col bracciale e di<br />

pallapugno giovanile con le squadre<br />

di Alba e Santo Stefano e<br />

un memorial al Mermet<br />

con squadre miste<br />

te l’inverno si teneva in forma facendo<br />

esercizi ginnici in casa” afferma la signora<br />

elisabetta. e per la cura dei suoi muscoli<br />

Manzo si affidava spesso a ‘Mariulin’<br />

Sandri, storico massaggiatore dell’Albese<br />

e dell’olimpo basket, ma andò anche da<br />

biagio Cavanna, il massaggiatore cieco di<br />

Fausto Coppi.<br />

Manzo si impegnò anche nella vita sociale<br />

albese, ricoprendo la carica di consigliere<br />

comunale dal 1951 al 1956 (eletto<br />

come indipendente nelle file della dc<br />

con 91 voti) e si candidò alla Provincia<br />

negli <strong>anni</strong> Sessanta col Partito liberale.<br />

Politicamente, oggi diremmo che era un<br />

moderato. e moderato lo era sul serio,<br />

sul campo e fuori. di lui non si ricordano<br />

intemperanze o giudizi sopra le righe.<br />

“era correttissimo. Penso che non abbia<br />

mai addomesticato una partita” conclude<br />

la figlia.<br />

Alla fine del 1950, Manzo fu tra i promotori<br />

di una sorta di comitato nato ad Alba<br />

che portò, l’anno successivo, alla nascita<br />

dell’Unione italiana pallone elastico, antenata<br />

dell’attuale Fipap. Aveva alle spalle<br />

studi classici e dimostrò di cavarsela bene<br />

anche con la penna. Fu coautore del libro<br />

“Storia del gioco del pallone elastico e<br />

similari”, pubblicato nel 1952, e di “<strong>Cento</strong><br />

<strong>anni</strong> di pallone elastico” (1970), entrambi<br />

scritti con luigi Mussi e remo Gianuzzi.<br />

negli Anni Settanta collaborò col periodico<br />

albese “la bilancia” e, nei primi Anni<br />

Cinquanta, anche con “Gazzetta d’Alba”.<br />

Il settimanale albese fu profetico il 24<br />

luglio del 1930, quando, in un articolo<br />

dedicato alla riapertura del Mermet, scrisse:<br />

“domenica 27, alle ore 15, saranno<br />

di fronte le due forti quadriglie di Perno<br />

coi fratelli rabino e Parisotto e quella di<br />

Costigliole d’Asti, con ettore Santero e<br />

Manzo, uno dei più forti giocatori della nuova generazione”.<br />

Manzo rimase nel mondo dello sport anche a fine carriera, ricoprendo<br />

negli Anni Sessanta la carica di consigliere dell’Unione<br />

sportiva <strong>Cento</strong> torri, sodalizio che si dedicava, oltre che al<br />

pallone elastico, anche al ciclismo. era però pronto a tornare<br />

in campo, sia per divertirsi con gli amici (celebri le partite del<br />

lunedì pomeriggio al Mermet coi fotografi beppe viglino ed<br />

enzo Agnelli e altri vip albesi), sia per ragioni più nobili, come<br />

nelle due sfide contro una squadra di seminaristi organizzate<br />

per raccogliere fondi a favore di don Paolo tablino, missionario<br />

albese in Kenya.<br />

Morì il 25 settembre del 1982 in seguito a un incidente stradale.<br />

Pochi mesi prima se n’era andato romualdo Isnardi, il dirigente<br />

che con Manzo fece grande il Mermet negli Anni Cinquanta. e il<br />

corteo funebre partì proprio dal ‘suo’ <strong>sferisterio</strong> percorrendo via<br />

Maestra fino al duomo.<br />

nel 2007, ad Alba gli è stato dedicato un monumento, in piazza<br />

Monsignor Grassi, non lontano da dove abitava. la statua raffigura<br />

un giovane Manzo con discutibili pantaloni corti, anche se<br />

va apprezzata l’intenzione di ricordare un personaggio che ha<br />

fatto la storia dello sport ad Alba.<br />

Per il centenario sono previste iniziative tra Alba e Santo Stefano<br />

belbo nel week-end del 20-21 agosto. Il programma (ancora<br />

in fase di definizione) prevede una mostra nella chiesa albese<br />

di San domenico che rimarrà aperta fino a metà settembre,<br />

un convegno, la posa di una targa alla casa natale, esibizioni di<br />

pallone col bracciale e di pallapugno giovanile con le squadre<br />

di Alba e Santo Stefano e un memorial al Mermet con squadre<br />

miste.<br />

Manzo conobbe grandi personaggi dello sport come Fausto<br />

Coppi (esiste una foto di Coppi con dedica, nella quale il campionissimo<br />

del ciclismo definisce Manzo con lo stesso appellativo),<br />

Giacomo Agostini e <strong>Si</strong>lvio Piola, oltre al tenore beniamino<br />

Gigli e agli scrittori Giov<strong>anni</strong> Arpino e Franco Piccinelli. beppe<br />

Scavino, il marito di elisabetta, ricorda una giornata a Serralunga<br />

coi vecchi compagni di squadra Manini, dellavalle e Porello e<br />

Giov<strong>anni</strong> Arpino, trascorsa interamente a raccontare aneddoti e<br />

storie di balon. dev’essere stato uno spettacolo.<br />

11


Un avvio<br />

in salita<br />

Elio Stona<br />

Se la fine della stagione scorsa era stata un trionfo per davide<br />

Amoretti, con la conquista della serie A con la maglia della Castagnolese<br />

(prima volta in assoluto per il club astigiano), l’inizio<br />

del campionato 2011 è tutto da dimenticare per il giovane battitore<br />

ligure, a causa di un infortunio che l’ha messo fuori gioco<br />

per le prime quattro giornate e gli ha tolto la soddisfazione del<br />

debutto castagnolese nella massima serie. Anche se davide tende<br />

a minimizzare: “Un infortunio nello sport ci può anche stare.<br />

Pazienza. la gioia per la promozione conquistata lo scorso anno<br />

è comunque superiore alla delusione per questo inizio di campionato<br />

vissuto in panchina”.<br />

Ma in panchina si soffre?<br />

Altroché, se si soffre! vedi i tuoi compagni in campo e vorresti<br />

essere con loro, a dare il tuo apporto, divertirti con loro, giocare…<br />

E con gli allenamenti come si fa?<br />

Cerchi di mantenere la forma compatibilmente con l’infortunio.<br />

l’importante, però, è stare con i tuoi compagni e creare quell’intesa,<br />

quell’amicizia indispensabile per giocare assieme.<br />

Con il tuo infortunio Luca Dogliotti ha<br />

fatto gli straordinari…<br />

Fantastico, luca. Ha fatto tutta la preparazione<br />

invernale e precampionato per<br />

il suo nuovo ruolo di centrale e poi ha<br />

dovuto riproporsi nel ruolo di battitore,<br />

ma non si è fatto trovare impreparato.<br />

L’inizio di stagione è stato tribolato<br />

non solo per te, ma anche per il nuovo<br />

<strong>sferisterio</strong> di Castagnole.<br />

ti dico la verità: mi dispiace più per<br />

questo ritardo nell’inaugurazione che per<br />

il mio infortunio. Un infortunio, come<br />

ho detto, ci può anche stare. Speravamo<br />

che il campo fosse pronto per la prima<br />

di campionato, invece sono sorti dei<br />

problemi a causa dell’assestamento del<br />

terreno, che hanno costretto ad un rinvio<br />

dell’inaugurazione. ora però tutto è<br />

risolto ed abbiamo un impianto davvero<br />

di prim’ordine.<br />

Presentaci i compagni di questa avventura<br />

in serie A.<br />

Quando la formazione è stata fatta, ho<br />

ritrovato quella felicità che avevo perso<br />

dopo la separazione da Paolo voglino.<br />

Quando avevo giocato contro luca dogliotti<br />

ero rimasto impressionato dal suo<br />

colpo al volo e quando ho saputo della<br />

sua decisione di voler giocare da centrale<br />

ho detto ai miei dirigenti che avrei voluto<br />

lui come spalla. daniele Panuello è un<br />

terzino che meriterebbe ben altre piazze<br />

perché nel corso dei campionati disputati<br />

ha dimostrato di essere un terzino di<br />

valore. Andrea Corino lo conosco bene<br />

perché abbiamo già giocato assieme e di<br />

lui mi fido. la sorpresa è stata Claudio<br />

danusso che oltre a dimostrarsi un ottimo<br />

giocatore è anche un ragazzo d’oro.<br />

E continui con mister Sergio Corino in<br />

panchina…<br />

Con Sergio il rapporto è stupendo. Poter<br />

continuare con lui è motivo di grande<br />

soddisfazione da parte mia.<br />

Dalla quinta giornata hai ripreso a<br />

giocare. Come vedi il tuo futuro?<br />

difficile. lo sapevamo già prima che il<br />

campionato iniziasse. Ci sono squadre<br />

più preparate e attrezzate della nostra e<br />

giocatori, tanti, più forti di me… Sono<br />

arrivato alla serie A un po’ tardi e forse<br />

la serie cadetta mi è più congeniale ma<br />

ho comunque la speranza di fare qualche<br />

buona prestazione. Sarà un campionato<br />

difficile, ma il nostro impegno sarà<br />

sempre al massimo. È una promessa che<br />

abbiamo fatto alla nostra società e che<br />

intendiamo rispettare.


Giuliano,<br />

versione maestro<br />

Aria da ‘bel tenebroso’ accentuata da un<br />

inizio di brizzolatura dei capelli, fisico<br />

da fare concorrenza ad un ventenne,<br />

porta i suoi 41 <strong>anni</strong> in modo veramente<br />

invidiabile: parliamo di Giuliano bellanti,<br />

un personaggio che ha già lasciato<br />

un’impronta importante nel nostro sport.<br />

ricordiamo brevemente il suo percorso<br />

sportivo, iniziato in modo del tutto casuale:<br />

abitava nelle vicinanze dello <strong>sferisterio</strong><br />

di Cuneo e venne attratto da quei<br />

personaggi che colpivano la palla con il<br />

pugno. Compie il percorso delle giovanili<br />

nella Subalcuneo ed esordisce in serie C<br />

nell’87. nell’89 vince il campionato di b<br />

e nel ’90 c’è l’esordio in A in sostituzione<br />

nientepopodimeno che di ricky Aicardi<br />

reduce dalla vittoria di 2 scudetti. la<br />

fiducia che la società gli dà, viene abbondantemente<br />

ripagata con la vittoria in tre<br />

campionati (cui vanno aggiunti quattro<br />

Sergio Casasso<br />

Giuliano Bellanti,<br />

41 <strong>anni</strong>,<br />

quest’anno fa<br />

da ‘chioccia’ a<br />

Federico Raviola.<br />

Ha vinto tre<br />

campionati, due<br />

Coppe Italia e<br />

due Supercoppe.<br />

Nel palmares<br />

personale<br />

ci sono anche<br />

due Campionati<br />

Europei ed un<br />

Campionato<br />

Mondiale.<br />

14<br />

secondi posti), due Coppe Italia e due<br />

Supercoppe. nel palmares personale ci<br />

sono anche le vittorie internazionali: due<br />

Campionati europei ed un Campionato<br />

Mondiale.<br />

Da qualche anno sei passato al ruolo<br />

di spalla e quest’anno fai da ‘chioccia’<br />

ad un giovanissimo esordiente, Federico<br />

Raviola…<br />

la società ha dovuto far fronte alla rinuncia<br />

di luca Galliano ed ha deciso di anticipare<br />

l’esordio di questo giovanissimo<br />

come titolare (aveva già giocato qualche<br />

partita l’anno scorso, ma come riserva).<br />

devo dire di lui tutto il bene possibile: è<br />

intelligente, molto più maturo di quanto<br />

non comporti la sua età ed ha un bagaglio<br />

tecnico di primo piano. Ha una battuta<br />

potente e precisa ed è molto efficace<br />

nel colpo al volo: deve ancora migliorare<br />

un po’ il colpo al salto. Caratterialmente è<br />

molto calmo e freddo: prevedo per lui un<br />

futuro luminoso. Il mio rapporto con lui è<br />

ottimo e faccio di tutto per trasmettergli<br />

quello che so e che appartiene alla mia<br />

esperienza. Colgo l’occasione per ringraziare<br />

la società per la fiducia che continua<br />

a darmi anche in questa evenienza.<br />

Quali obiettivi vi siete dati?<br />

Prima di tutto la salvezza, dopodiché tutto<br />

quel che viene è ben accetto. Stiamo<br />

combattendo in un campionato molto<br />

difficile, contro squadre ben attrezzate<br />

ed ogni giorno è una battaglia, anche se<br />

molto bella ed appassionante. la Canalese<br />

con Campagno sembra favorita, ma<br />

il lotto delle inseguitrici è numeroso ed<br />

agguerrito: parliamo di Alta langa con<br />

oscar Giribaldi, di Pro Paschese con<br />

Paolo danna ed anche la Subalcuneo del<br />

ritrovato roberto Corino.<br />

Dicci qualcosa anche degli altri tuoi<br />

compagni…<br />

Molti pensano a me come l’allenatore in<br />

campo, ma non sanno che il vero uomo<br />

squadra è Andrea lanza, un personaggio<br />

che non conoscevo e che mi ha sorpreso:<br />

ha una forte personalità ed una grande<br />

capacità di tenere unita la squadra. Stefano<br />

leone è uno dei migliori terzini al<br />

largo, molto agile a dispetto del fisico<br />

imponente, molto generoso. voglio spendere<br />

due parole anche per il nostro coach<br />

Ivan dutto, reduce da qualche problema<br />

di salute che pare ben superato: lo conosco<br />

dal mio esordio in A quando giocavamo<br />

insieme e non ho mai perso la stima<br />

e l’amicizia nei suoi confronti, perché sa<br />

trasmettere grinta ed entusiasmo.


Alossa, il ritorno<br />

del guerriero<br />

Dopo aver iniziato la stagione ad<br />

Alba, è tornato protagonista con<br />

la maglia della Subalcuneo<br />

Paolo Cornero<br />

Parlare di ‘seconda chance’ è forse troppo riduttivo. Il nome di<br />

Piergiorgio Alossa risuona ormai da oltre vent’<strong>anni</strong> negli sferisteri<br />

di Piemonte e liguria: una carriera così lunga da non avere<br />

bisogno di ulteriori chance, visto che già solo al suo cospetto<br />

si può intuire il valore del giocatore. Ma nella vita, si sa, non si<br />

finisce mai di lottare, trovando sul proprio cammino inaspettate<br />

sorprese. ecco l’antefatto, di cui diamo la mera cronaca: stagione<br />

2011, Alossa approda all’Albese per il ruolo di terzino al<br />

muro al fianco del giovane Massimo vacchetto. dopo appena<br />

tre giornate la dirigenza della società comunica la sua sostituzione:<br />

“non si era creato il giusto feeling - confermava il vice<br />

presidente della società albese, toppino - tra Alossa e la squadra<br />

così abbiamo deciso di sostituirlo, ingaggiando al suo posto<br />

15<br />

diego Montanaro (l’anno scorso alla<br />

Subalcuneo, ndr)”.<br />

Stagione appena iniziata e Alossa senza<br />

squadra. Una prospettiva del tutto inaspettata<br />

per l’esperto terzino santostefanese.<br />

“<strong>Si</strong> apriva per me – ci confessa<br />

Alossa – un periodo difficile. Avevo la<br />

testa vuota, il mondo del pallone mi regalava<br />

una grande amarezza. Un fulmine<br />

a ciel sereno che col senno di poi avrei<br />

potuto evitare”. Perché il balon, come<br />

tutti gli sport, è fatto anche di persone,<br />

con pregi e difetti, simpatie ed antipatie<br />

reciproche. Ma non è questo il nocciolo<br />

della questione, su cui non intendiamo<br />

esprimere pareri ma analizzare le conclusioni.<br />

“Per un mese smisi di allenarmi –<br />

continua Alossa – senza nemmeno entrare<br />

in uno <strong>sferisterio</strong> come spettatore.<br />

Mi ero ‘stufato’. talmente alto il livello di<br />

dispiacere da allontanarmi dall’ambiente<br />

a me più caro: il balon è la mia vita e non<br />

mi sarei mai immaginato di metterlo in<br />

disparte”.<br />

Ma il destino che toglie a volte offre:<br />

Massucco, spalla alla Subalcuneo con Corino,<br />

chiude anticipatamente la stagione<br />

per un grave infortunio. “le sfortune della<br />

vita, a volte, sono le fortune degli altri.<br />

Mi spiace molto per ‘Micio’ (Massucco,<br />

ndr), non avrei mai pensato di rientrare<br />

per una sua defezione. la chiamata della<br />

Subalcuneo è stata rivitalizzante”.<br />

di colpo Alossa torna il guerriero di<br />

sempre, pronto a tornare nell’arena.<br />

Concesso il nulla osta dall’Albese ecco<br />

l’immediato ritorno in campo: “ero fermo<br />

da un mese e all’inizio è stata dura.<br />

l’esordio con Campagno a Cuneo è stato<br />

un disastro: non ho gestito la tensione<br />

che avevo accumulato ed il clima non ha<br />

favorito la mia prestazione”. nella ripresa<br />

Alossa viene sostituito per crampi, il periodo<br />

di inattività si è fatto sentire. Giungono<br />

commenti dagli spalti, ma le spalle<br />

di Giorgio sono larghe. <strong>Si</strong> riparte. “In vita<br />

mia ho già giocato come spalla con campioni<br />

del calibro di berruti e bertola, ma<br />

ho sempre preferito essere un buon terzino<br />

che una spalla mediocre. Conosco<br />

bene le mie qualità ed i miei limiti. ora il<br />

mio presente è cuneese, al fianco di un<br />

amico come domenico (raimondo, ndr)<br />

in una società che non mi mette alcuna<br />

pressione. voglio dare il massimo anche<br />

se credo di non dover dimostrare niente<br />

a nessuno”. Grinta da vendere e voglia di<br />

rivincita: ci vuole ben altro per fermare il<br />

‘vecchio’ leone.


olivero, vita<br />

da gregario<br />

Sergio Casasso<br />

In una bellissima canzone di qualche anno fa ligabue tesse gli<br />

elogi di un personaggio che ha molti riscontri nel mondo dello<br />

sport: il gregario. <strong>Si</strong> tratta di un atleta dalle caratteristiche fisiche<br />

e tecniche particolari, che generalmente si lega ad un capitano di<br />

cui diventa fedele ed assiduo aiutante; cionondimeno dal punto<br />

di vista sportivo è un attore di fondamentale importanza, spesso<br />

determinante per il successo della propria compagine, anche<br />

se poi lo stesso successo, soprattutto nel nostro sport, ricade in<br />

massima parte sul capitano. Abbiamo individuato in danilo olivero<br />

il modello di questa figura di atleta, colui che meglio l’ha<br />

interpretata e l’interpreta tuttora.<br />

danilo olivero inizia a dare i primi pugni a 14 <strong>anni</strong> dietro l’esempio<br />

del padre e sotto la guida dello zio Giov<strong>anni</strong> Isoardi e di<br />

16<br />

Francesco Unnia. nel ’90 vince il campionato<br />

esordienti e nel ’91 quello degli<br />

Allievi nella società di Cuneo. nel ’93 si<br />

trasferisce a Mondovì con Paolo danna,<br />

vince ancora il campionato Allievi e nel<br />

successivo la categoria Juniores. Inizia qui<br />

il lungo feeling che lega danilo a Paolo,<br />

un’amicizia continua ed intensa caratterizzata<br />

da grande stima reciproca e rispetto.<br />

Per danilo, Paolo è l’emblema dell’atleta<br />

e dello sportivo nel senso più profondo<br />

del termine. Seguono poi altre esperienze<br />

in C a Mondovì e Caraglio e quindi a San<br />

rocco di bernezzo in b. nel ’98 torna con<br />

Paolo danna a Ceva in serie b e vince il<br />

campionato. C’è poi un’interruzione per<br />

problemi fisici e quindi l’esordio in serie A<br />

a Cuneo con bellanti e Galliano, nel 2002.<br />

<strong>Si</strong> ferma a Cuneo fino al 2007, come quinto<br />

giocatore, con danna e con Molinari in<br />

serie b. nel 2008 emigra a villanova dove<br />

è tuttora e qui vince due campionati di<br />

serie A come quinto giocatore.<br />

Eccoti ora al tuo esordio come allenatore:<br />

cosa si prova ad allenare quello che<br />

per te è il ‘mito’ dello sport?<br />

Intanto si tratta di un’esperienza che desideravo<br />

fare, magari iniziando da una serie<br />

inferiore, ma la Pro Paschese ha avuto<br />

fiducia in me e mi ha affidato questo incarico<br />

al mio esordio: ringrazio la società<br />

per questo e mi riprometto di non deludere,<br />

almeno nell’impegno che sto profondendo.<br />

Il fatto di avere Paolo in squadra è<br />

per me motivo di stimolo e mi è di grande<br />

aiuto: lui non ha bisogno di molti consigli,<br />

sa perfettamente cosa fare. Io seguo lui e<br />

gli altri e mi occupo di mantenere un buon<br />

clima nello spogliatoio.<br />

Parliamo un po’ anche degli altri giocatori.<br />

enrico rinaldi è un atleta generosissimo,<br />

pieno di buona volontà e in grado ancora<br />

di migliorare nel suo ruolo di spalla: al<br />

muro abbiamo Ivan Montanaro, che non<br />

conoscevo ma che è stato una piacevole<br />

sorpresa per il modo in cui gioca e per le<br />

sue doti personali; ci sono poi i due giovani<br />

di talento, Gabriele boetti e Giacomo<br />

vinai che stanno maturando e che denotano<br />

un adattamento alla categoria notevole<br />

in rapporto all’età. Io mi sono ritagliato<br />

il ruolo di ulteriore riserva qualora ce ne<br />

fosse la necessità, ma spero proprio che<br />

non sia il caso.<br />

ecco quindi il caso del ‘gregario’ che diventa<br />

coach del proprio capitano: un caso<br />

più unico che raro.


lo <strong>sferisterio</strong><br />

invisibile<br />

di bubbio<br />

Paolo Cornero<br />

Sembra un pomeriggio qualunque, dopo un breve acquazzone<br />

primaverile l’aria è più frizzante. ecco però che dalle vie della<br />

misteriosa bubbio si materializzano loro, le ‘formiche’ della<br />

Piazza: non una piazza qualunque, bensì la Piazza del Pallone.<br />

Pare un concerto. Movimenti ben studiati, ribaditi e collaudati<br />

nel tempo. non si fermano mai le ‘formiche’, che a tre ore circa<br />

dall’inizio dello spettacolo allestiscono il palcoscenico più<br />

scenografico del circuito della pallapugno. reti numerate, pezzi<br />

di muro cartonato per evitare fughe di palloni, il segnapunti, le<br />

linee del campo e, dulcis in fundo, le panchine per accogliere il<br />

pubblico che sulla Piazza del Pallone è da sempre molto numeroso.<br />

osserviamo il muro d’appoggio della piazza e iniziamo a<br />

porci delle domande: porte, finestre, balconi, tetti, comignoli…<br />

ma quali saranno le regole? ecco che con passo lento ma deciso<br />

giunge l’anima del pallone bubbiese, Giampaolo bianchi: madre<br />

di bubbio e padre ligure, una grande passione che lo portava a<br />

giocare a balon da ragazzo proprio in piazza durante le vacanze<br />

estive.<br />

“e’ semplice – commenta bianchi – tutti i tetti che si affacciano<br />

sulla piazza portano volo!”. Facile a dirsi, difficile a capirsi…<br />

oldrado Poggio, giornalista astigiano che ben conosce e frequenta<br />

la piazza, l’ha definito lo ‘Sferisterio Invisibile”: accostamento<br />

semplice ma efficace. “Su questo tipo di ‘<strong>sferisterio</strong>’ – continua<br />

bianchi – i più bravi stravincono, i meno bravi straperdono. la<br />

tecnica è fondamentale e avere padronanza del pallone è fondamentale<br />

per approfittare delle imprevedibilità del muro di appoggio.<br />

Qui nemmeno una caccia agli ottanta metri è persa, ogni<br />

pallone battuto è storia a sé”.<br />

lo sa bene il pubblico, anche stasera oltre cento persone, accor-<br />

17<br />

so per incitare il capitano locale, nicholas<br />

burdizzo. l’entusiasmo non manca e si<br />

sente. la piazza diviene rumorosa, un<br />

brusio che anima una serata estiva. Alla<br />

cassa ecco il presidente per accogliere<br />

uno ad uno tutti gli appassionati. roberto<br />

roveta è l’attuale numero uno del Gs<br />

bubbio, società nata nel 2002 per volere e<br />

sacrificio dell’ora ex-presidente bianchi.<br />

“Quando Giampaolo ci ha comunicato<br />

la sua intenzione di mollare il timone –<br />

commenta roveta – ho sentito l’obbligo<br />

di continuare il cammino intrapreso,<br />

supportato da un gruppo di volontari<br />

animati dalla mia stessa passione: il balon!”.<br />

Sì, perché sono proprio loro i primi<br />

protagonisti di questa storia: i volontari,<br />

le ‘formiche’ laboriose e mai stanche. da<br />

Marcello bottero a Paolo Alem<strong>anni</strong>, natalino<br />

brondolo e bruno Fogliatti, da Giorgio<br />

rottini sino a Piero Colla. Sono questi<br />

i nomi degli attori che per primi calcano<br />

il palcoscenico della piazza, quando il<br />

pubblico non è ancora giunto in ‘sala’.<br />

“Prezioso - conclude roveta - l’appoggio<br />

del Comune, a partire dal <strong>Si</strong>ndaco rossi,<br />

di artigiani e commercianti locali e, su<br />

tutti, la presenza del dott. Colombo, titolare<br />

dell’azienda Cascina Pastori, sponsor<br />

principale della nostra squadra. A tutti un<br />

sentito ringraziamento, senza il loro aiuto<br />

la nostra società non potrebbe esistere”.<br />

e la Piazza… continua a vivere.<br />

Il Gs Bubbio<br />

Il Gs Bubbio è stato fondato nel 2002.<br />

Anima del sodalizio è il presidente<br />

Roberto Roveta. Lavorano al suo fianco<br />

Marco Tardito, vice presidente e tuttofare<br />

della società, oltre ad essere il segnacacce<br />

ufficiale, e Gabriele Migliora,<br />

medico a Bubbio, che trovate alla cassa.<br />

Debutto in C2 prima con Dario Berruti,<br />

figlio di Massimo, attuale direttore tecnico,<br />

poi con Giorgio Patrono. Nel 2004<br />

il Bubbio acquisisce i diritti per la C1,<br />

salendo subito in B con Diego Ferrero.<br />

Quindi l’esperienza nella serie cadetta, il<br />

primo anno ancora con Ferrero, poi tre<br />

stagioni con Giordano, una con Fenoglio<br />

e Ghione; da quest’anno il numero uno<br />

della formazione è Nicholas Burdizzo.


Unnia riparte<br />

da Priocca<br />

Il terzino ha sostituito per alcune<br />

gare l’infortunato Muratore<br />

È uno dei terzini che ha vinto più scudetti,<br />

essendosi aggiudicato i titoli nazionali<br />

del 1998, 1999, 2000, 2004, 2005 e 2009<br />

in quindici stagioni di serie A, di cui ben<br />

dieci a Cuneo (dal 1997 al 2006), tre a<br />

Madonna del Pasco (dal 2007 al 2009) ed<br />

una a Caraglio (1996) e dogliani (1995).<br />

tre scudetti vinti con Giuliano bellanti (a<br />

Cuneo) e tre con Paolo danna (a Cuneo<br />

ed a Madonna del Pasco). Stiamo parlando<br />

di enrico Unnia.<br />

Enrico, con lo scudetto del 2009 in tasca,<br />

lo scorso anno hai giocato in serie<br />

B a Bene Vagienna. Tua scelta?<br />

Assolutamente no. l’attuale sistema delle<br />

classifiche dei giocatori non mi ha favorito,<br />

in quanto avevo un montepunti alto: è<br />

Elio Stona<br />

Enrico Unnia è<br />

uno dei terzini<br />

che ha vinto<br />

più scudetti,<br />

essendosi<br />

aggiudicato i<br />

titoli nazionali<br />

del 1998, 1999,<br />

2000, 2004,<br />

2005 e 2009 in<br />

quindici stagioni<br />

di serie A<br />

a tutti noto che i battitori con un punteggio<br />

alto devono ‘ripiegare’ su compagni di<br />

squadra con pochi punti, così, nella maggioranza<br />

dei casi, preferiscono ripiegare<br />

su una spalla forte e ‘risparmiare’ punti<br />

sui terzini.<br />

Quest’anno ancora in B con una società<br />

che mancava da diversi <strong>anni</strong> dal panorama<br />

pallonistico di vertice.<br />

la stagione 2010 è iniziata ancora peggio<br />

di quella precedente. non avendo trovato<br />

posto in nessuna squadra mi ero già messo<br />

il cuore in pace e deciso a seguire mio<br />

figlio che quest’anno inizia a giocare nei<br />

Promozionali. Poi, alla seconda giornata<br />

di campionato, mi è arrivata la chiamata<br />

dalla Priocchese che doveva sostituire<br />

l’infortunato Muratore. <strong>Si</strong> tratta di una<br />

società che rientra nel giro del balon che<br />

conta e lo fa con una squadra giovane:<br />

per questo ho accettato volentieri e con<br />

l’entusiasmo di sempre.<br />

L’entusiasmo di sempre: pur con la tua<br />

brillante carriera alle spalle, hai ancora<br />

voglia di rimetterti in gioco?<br />

Sì, perché la pallapugno mi piace ancora.<br />

Se non mi piacesse, non farei tutte le sere,<br />

dopo otto ore di lavoro, più di un’ora di<br />

macchina per andarmi ad allenare o per<br />

andare a giocare.<br />

Parlaci dei tuoi nuovi compagni.<br />

Arriviamo tutti dai dintorni di Cuneo e ci<br />

conosciamo bene. brignone è un giocatore<br />

molto potente, che ha ancora ampi<br />

margini di miglioramento, soprattutto nella<br />

tecnica. Come spalla è stato ‘promosso’<br />

Gabriele Ghibaudo che, pur giocando in<br />

un ruolo diverso da quello abituale, sa<br />

dare il suo apporto a Manuel.<br />

Quanto conta a metacampo l’esperienza?<br />

È fondamentale. Perché in quella posizione<br />

hai il tempo di valutare le traiettorie<br />

del pallone e consigliare il tuo capitano<br />

sia sul piazzamento da assumere che sul<br />

tipo di pallone che gli sta per arrivare. Ma<br />

si può mettere l’esperienza a disposizione<br />

degli altri compagni sotto forma di consigli.<br />

E tu, in più, hai giocato in tutti i ruoli…<br />

Come battitore sono arrivato in finale<br />

(persa contro dogliotti, ndr) negli Juniores;<br />

come spalla di Isoardi ho vinto diversi<br />

titoli nelle giovanili e come terzino 6<br />

scudetti in serie A.<br />

Quindi qualche trofeo c’è nella tua<br />

bacheca…<br />

Ma conta poco, perché puoi rimanere<br />

fuori dai giochi anche con la bacheca<br />

piena.


Mario Musso<br />

guida la Speb<br />

Doppio ruolo da presidente e<br />

direttore tecnico della società<br />

di San Rocco Bernezzo<br />

Sergio Casasso<br />

Sessant’<strong>anni</strong> il prossimo ottobre, fisico ancora possente, pensionato<br />

enel con un unico interesse che lo appassiona: mantenere<br />

una presenza significativa della pallapugno a San rocco di<br />

bernezzo.<br />

Questo, a grandi linee, è il quadro di presentazione di Mario<br />

Musso, presidente e allenatore della Speb, piccola società con<br />

grandi ambizioni. Inizia a 16 <strong>anni</strong>, età in cui molti hanno già<br />

percorso un tratto significativo della carriera, al suo paese, San<br />

rocco di bernezzo. l’anno successivo gioca con la Mangimi<br />

Sempione di dronero e vince il Campionato Giovanile (a quei<br />

tempi esisteva una categoria unica) nel ruolo di terzino al largo.<br />

Altra vittoria significativa è il campionato di serie C nel ’71 sempre<br />

con la Mangimi Sempione di dronero. le altre società in cui<br />

ha militato sono Imperiese, tarantasca, Montanera. Ha giocato<br />

sempre in serie b, con campioni come beppe Corino e Paoletto,<br />

per citare alcuni grandi del nostro sport. l’ultimo campionato lo<br />

gioca nel nuovo impianto di San rocco in serie C, con il fratello<br />

19<br />

Franco, Fresia e damiano.<br />

Da giocatore ad allenatore: come è la<br />

nuova esperienza?<br />

nel 2000 dopo aver appeso al chiodo le<br />

fasce, ho deciso di mettere la mia esperienza<br />

al servizio di questa società ed ho<br />

intrapreso la carriera di allenatore: è un<br />

lavoro che faccio volentieri, perché mi<br />

piace stare nel mondo dello sport, con i<br />

giovani. Mi piace stare con i più giovani<br />

perché sono più disposti ad accettare i<br />

consigli. Abbiamo percorso un tratto di<br />

cammino con <strong>Si</strong>mondi e damiano, con<br />

qualche buona soddisfazione. Altro bel<br />

tratto di cammino lo abbiamo percorso<br />

can la compagine composta da <strong>Si</strong>mone<br />

rivoira, Cristian Martino, Andrea blangetti<br />

e davide tolosano: per tre quarti è<br />

la squadra che difende attualmente i nostri<br />

colori. Con questa squadra abbiamo<br />

vinto l’Under 25 e la serie C in due <strong>anni</strong><br />

consecutivi: è stato veramente un bell’exploit.<br />

Ho poi seguito le squadre capitanate<br />

da luca dogliotti e Manuel brignone,<br />

due ottimi atleti con cui ci siamo trovati<br />

molto bene.<br />

Dacci un giudizio sul campionato di<br />

serie B del 2011.<br />

Penso sarà un campionato molto combattuto,<br />

che darà i suoi responsi solo alla<br />

fine. Ci sono dei favoriti per le posizioni<br />

di vertice, ma non mi pare che ci sia<br />

qualcuno capace di mettere la sua firma<br />

già dall’inizio; vedo bene Marcarino, che<br />

è già un ottimo giocatore, ma che ha<br />

ancora ampi margini di miglioramento; ci<br />

sono poi dei nomi illustri che hanno figurato<br />

molto bene anche in serie A, come<br />

dutto, bessone e Molinari.<br />

Come sarà invece il campionato della<br />

Speb?<br />

Sarei molto contento di poter disputare la<br />

fase finale nel girone b, visto che il girone<br />

A sembra già ‘prenotato’; certo che se,<br />

con il passar del tempo, la nostra squadra<br />

sapesse meritarsi (e ne ha le potenzialità)<br />

un posto più in alto non ne sarei dispiaciuto.<br />

Da quest’anno ricopri anche il ruolo di<br />

presidente…<br />

<strong>Si</strong>amo una piccola società e ci scambiamo<br />

i ruoli con una certa cadenza:<br />

fino all’anno scorso c’era mio fratello e<br />

quest’anno ci sono io. È certamente un<br />

ruolo di grande responsabilità, soprattutto<br />

perché si devono affrontare problemi<br />

finanziari non indifferenti, ma ci sostiene<br />

la grande passione, che non si monetizza,<br />

ma è di grande aiuto.


Amici Castello,<br />

60 <strong>anni</strong> di balon<br />

Un organico rinnovato per la storica<br />

società ligure che in questa stagione<br />

punta alla salvezza nel campionato<br />

di serie C1<br />

Stefano Sciandra<br />

È una delle società storiche del pallone ligure. Gli Amici del<br />

Castello vantano una sessantina di comple<strong>anni</strong> visto che la<br />

fondazione risale all’inizio degli <strong>anni</strong> Cinquanta nel secolo<br />

scorso.<br />

Quest’anno il sodalizio del presidente Walter Mignone, dopo<br />

diverse stagioni in C2 affronta l’esperienza in C1.<br />

Massimo damonte, coordinatore del team del quale è anche<br />

giocatore, ci spiega i motivi della scelta: “Abbiamo deciso di<br />

provare a migliorare, allestendo un organico in parte rinnovato<br />

che comprende luca bonanato in battuta, <strong>Si</strong>mone Merlo centrale,<br />

il nuovo arrivo Corrado Agnese, terzino a muro, Marco<br />

<strong>Si</strong>mone, Paolo Massone e il sottoscritto. l’obiettivo è il mantenimento<br />

della categoria. Il pallone è un hobby per tutti noi che<br />

svolgiamo attività lavorativa e non possiamo competere con<br />

realtà di primo piano come quelle piemontesi. le risorse finanziarie<br />

sono limitate rispetto ad altri club. <strong>Si</strong>amo dotati di una<br />

buona impiantistica: lo <strong>sferisterio</strong> comunale ‘Conte Giov<strong>anni</strong><br />

20<br />

Il sodalizio degli Amici del Castello è<br />

presieduto da Walter Mignone: oltre<br />

alla prima squadra che milita in serie<br />

C1 ed è capitanata da Luca Bonanato,<br />

il club è presente nei campionati<br />

Fipap con una formazione iscritta nella<br />

categoria dei Promozionali: i giovani<br />

dianesi - inseriti nel girone con l’Imperiese<br />

e le due quadrette del Valli Ponente<br />

- hanno dominato la prima fase<br />

del torneo, staccando il biglietto per il<br />

tabellone finale della fascia A, valido<br />

per lo scudetto 2011, che prenderà il<br />

via nel corso del mese di luglio.<br />

Quaglia’, già oggetto di un’importante ristrutturazione<br />

da parte del Comune che<br />

sempre ci sostiene, quest’anno ha subito<br />

un ulteriore intervento di miglioria con<br />

la realizzazione di uno spogliatoio per<br />

l’arbitro. la società è oggi distinta dal<br />

gruppo Amici del Castello che si occupa<br />

primariamente delle manifestazioni. Ci<br />

aiutano gli sponsor, l’Amministrazione<br />

Comunale e il volontariato dei tanti<br />

appassionati. desidero spendere due<br />

parole per il nostro direttore tecnico<br />

Felice Ardissone, da tre <strong>anni</strong> con noi,<br />

una figura che mette a disposizione della<br />

società tanta passione e impegno”.<br />

nella prima squadra c’è un giocatore<br />

che con diano Castello ha un autentico<br />

cordone ombelicale, si tratta della spalla,<br />

il ventottenne <strong>Si</strong>mone Merlo: “Sono<br />

nato qui e qui ho praticamente sempre<br />

giocato a parte un anno nell’Imperiese<br />

a livello giovanile e un anno a vendone<br />

da Senior – dice Merlo -. Ho iniziato da<br />

terzino, in C2 ho fatto il battitore, ma<br />

ritengo che da spalla possa esprimere<br />

il meglio. In battuta c’è luca bonanato<br />

con cui vi è un rapporto di amicizia e<br />

con il quale l’intesa in campo è perfetta”.<br />

non solo prima squadra, ma anche tanti<br />

giovani nel vivaio del club imperiese:<br />

“Quest’anno – continua damonte - abbiamo<br />

un gruppo di Promozionali, mentre<br />

gli Allievi sono stati ceduti in prestito<br />

alla don dagnino Andora, sodalizio con<br />

cui abbiamo un costruttivo rapporto di<br />

collaborazione. I nostri sforzi sono rivolti<br />

a mantenere vivo l’interesse coinvolgendo<br />

proprio i giovani nella disciplina”.


tanti ricordi<br />

sotto il muro di<br />

bene vagienna<br />

Incontro con il presidente Antonio<br />

Borra: tra passato e presente<br />

Paolo Cornero<br />

Al cospetto del muro medievale di bene vagienna si ha la sensazione<br />

di esser un tutt’uno con la storia della città. Il tassello<br />

mancante tra passato glorioso e presente dal futuro incerto.<br />

Affermazione che spieghiamo con la stessa battuta dei dirigenti<br />

della società Augusta benese: “dipende dall’umore del presidente!”.<br />

e lui è lì, ascolta sornione, sguardo fiero e animo da<br />

combattente: Antonio borra, titolare del Salumificio benese,<br />

è capofila di un gruppo animato anzitutto dalla passione per<br />

la disciplina, ma anche fortemente motivato dal legame con il<br />

paese. la vicende benesi del balon sono legate infatti al nome<br />

di borra, davvero un presidente lungimirante ed appassionato.<br />

la storia dell’attuale <strong>sferisterio</strong> iniziò ad essere scritta a cavallo<br />

degli <strong>anni</strong> venti e trenta, grazie al contributo di un ‘signorotto’<br />

locale, luigi <strong>Si</strong>cca, alla cui memoria è intitolato l’impianto<br />

odierno.<br />

nel 1953 sotto le mura giunse lo scudetto della massima serie,<br />

targato Solferino-Alem<strong>anni</strong>. In seguito un lento declino. negli<br />

<strong>anni</strong> ottanta la costruzione della circonvallazione restrinse lo<br />

21<br />

<strong>sferisterio</strong>, ma nel 2004 arrivarono i tanto<br />

attesi lavori di ristrutturazione: nuove<br />

tribune ed un accesso più agevole dalla<br />

parte alta. Un restyling che dà nuova<br />

vita ad uno degli sferisteri tra i più caratteristici<br />

del circuito della pallapugno.<br />

Un impianto dove la classe e la tecnica<br />

contano molto, vista l’incertezza della<br />

‘risposta’ del muro d’appoggio al tocco<br />

del pallone.<br />

“Sotto questo muro – ricorda borra – ho<br />

visto giocare molti campioni, ma Sciorella,<br />

con la sua tecnica e la sua velocità<br />

di gambe, è stato il più formidabile”. la<br />

quotidianità della dirigenza benese, di<br />

cui è entrato a far parte anche Antonio<br />

raimondo, conosce aspetti extrasportivi,<br />

come i piccoli diverbi con i diversi proprietari<br />

terrieri dello <strong>sferisterio</strong> (diviso<br />

dal catasto in ben sette particelle). oggi,<br />

infatti, seppur ridimensionato dal passaggio<br />

della strada provinciale, l’impianto<br />

vive una nuova giovinezza. le tribune<br />

sono state costruite grazie all’impegno<br />

della società, spinta dall’entusiasmo<br />

per la vittoria del campionato di serie<br />

b (Galliano-Chiarla, 2002). la massima<br />

serie, però, rimane una chimera tutt’ora<br />

da inseguire: “eh sì, un grande rimpianto<br />

– prosegue borra – è proprio quello<br />

di non essere ancora riuscito a portare il<br />

nostro campo in serie A. Ci siamo andati<br />

vicini numerose volte ma il traguardo<br />

non è stato ancora tagliato”.<br />

le cocenti delusioni hanno affievolito,<br />

senza però spegnerlo, l’entusiasmo del<br />

presidente che, pur avendone il diritto,<br />

nell’attuale stagione ha rinunciato anche<br />

alla serie cadetta, concentrandosi sulla<br />

C1 con una formazione di giovani, guidata<br />

dal bravo Michele Ambrosino, che<br />

sta facendo bene, e sul settore giovanile,<br />

dove brillano Promozionali, esordienti<br />

e Juniores. “ora puntiamo sul nostro vivaio,<br />

sperando di poter lanciare qualche<br />

piccolo campione del futuro, riportando<br />

nell’impianto anche quegli appassionati<br />

che si erano allontanati dalla disciplina.<br />

Un dovere morale”. Ma gli altri dirigenti<br />

incalzano e scherzano… Il mese di<br />

settembre è atteso con trepidazione. In<br />

quel periodo si decideranno le sorti della<br />

stagione futura e la domanda che in<br />

molti si fanno è la seguente: “Quale sarà<br />

l’umore di Antonio?”.


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ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA<br />

TUTELA DELLA FAUNA E DELLA FLORA<br />

FORNITORE TECNICO


Una società<br />

fatta in casa<br />

Luca Giaccone<br />

Parli della Castellettese e pensi alla famiglia bogliacino. Aldo è<br />

il presidente, la moglie Maria rosa la vice, Massimo gioca nella<br />

squadra di C2, Marcello e Maurizio quando sono liberi dagli<br />

impegni con le loro squadre di A, Monticellese ed Albese, danno<br />

una mano alla causa.<br />

la Castellettese è un pezzo della famiglia bogliacino: quando<br />

gioca nello <strong>sferisterio</strong> di casa a Scaletta trovi Aldo a tracciare<br />

il campo, la signora Maria rosa a segnare i punti, Marcello o<br />

Maurizio a raccogliere i palloni. “Abbiamo iniziato nel 1995, anche<br />

se a Scaletta si giocava già prima con i colori del Cortemilia<br />

- ci racconta Aldo -, come squadra della Pro loco; dal 2006<br />

siamo affiliati alla Federazione come Castellettese.<br />

negli ultimi due <strong>anni</strong> abbiamo deciso di tornare nei campionati<br />

Senior con una squadra in C2, ma da quest’anno siamo al via<br />

anche del campionato Pulcini con una formazione seguita da<br />

riccardo Molinari (che abita a Castelletto, ndr) dove gioca suo<br />

figlio, oltre al figlio di luigino Molinari (che è di Scaletta, ndr):<br />

sia riccardo che luigino sono ancora impegnati ad alto livello<br />

(il primo in b a bubbio, il secondo in C1 con la Spes, ndr), ma la<br />

speranza è quella che possano in futuro essere ancora più presenti<br />

nella società (senza dimenticare che a Scaletta vive anche<br />

Stefano dogliotti, ndr)”.<br />

“non abbiamo ambizioni particolari – continua Aldo bogliacino<br />

-, anche perché a Castelletto Uzzone siamo poco più di 360<br />

residenti ed attualmente, oltre all’aspetto economico, dobbiamo<br />

districarci tra gli impegni dei vari giocatori e quelli della squa-<br />

23<br />

dra. Ma il fatto di avere tanti campioni<br />

che vivono in valle Uzzone può essere<br />

uno stimolo per i ragazzi ad iniziare a<br />

giocare, in modo che si possa arrivare ad<br />

allestire altre squadre giovanili. non sono<br />

favorevole ai corsi, soprattutto quelli finanziati,<br />

perché hanno una durata limitata,<br />

mentre l’iscrizione ad un campionato<br />

comporta un impegno costante da parte<br />

di una società. Quindi credo sia più giu-<br />

E’ iniziata alla grande la stagione della<br />

Castellettese: la formazione guidata da<br />

Marco Rossi ha chiuso al primo posto<br />

il girone di andata del campionato,<br />

staccando il biglietto per le semifinali<br />

di Coppa Italia della categoria, dove<br />

affronterà il Mombaldone. Bene anche<br />

la squadra dei Pulcini, che ha ottenuto<br />

nello spareggio con il Castino la qualifi-<br />

cazione alla fascia A della categoria.<br />

sto ‘premiare’ quelle società che partecipano<br />

ai campionati o al limite quelle che<br />

organizzano corsi finalizzati all’iscrizione<br />

ai campionati”.<br />

nel palmarès della Castellettese c’è la<br />

finale di C2 e soprattutto la semifinale di<br />

C1 nel 2004 con la formazione capitanata<br />

da Montanaro con il compianto dianto,<br />

Marcello (che sostituì dianto durante<br />

il campionato) e Maurizio bogliacino<br />

e Gonella. Ma resta anche la finale del<br />

campionato Under 25 con la formazione<br />

di Marcello bogliacino sconfitta in finale<br />

dall’Albese di Stefano busca e lorenzo<br />

bolla. “Ma siamo fortissimi nella pantalera<br />

- conclude Aldo -, negli ultimi due<br />

<strong>anni</strong> abbiamo vinto il torneo dei Paesi,<br />

nel 2007 abbiamo vinto la serie b, nel<br />

2008 siamo arrivati secondi sempre tra i<br />

cadetti”.<br />

In questa stagione la Castellettese è al via<br />

del campionato di C2 con la formazione<br />

guidata da Marco rossi con Andrea<br />

bonello, Andrea Marchisio, Massimo e<br />

Aldo bogliacino, mentre nei Pulcini in<br />

campo troviamo Michele Molinari, Giulio<br />

binello, <strong>Si</strong>mone Molinari, riccardo Meistro<br />

e Matteo Sciuva. e come sempre la<br />

squadra di Castelletto Uzzone è presente<br />

al torneo dei Paesi, al via della serie A.


Made in San<br />

Pietro del Gallo<br />

Enrico e Paolo Panero, arrivano<br />

entrambi dalla frazione cuneese<br />

Il ‘marchio di fabbrica’ è quello di San<br />

Pietro del Gallo: i due Panero, enrico e<br />

Paolo, arrivano entrambi dalla frazione<br />

cuneese. “Facevo parte del gruppo in<br />

cui c’erano anche Pettavino e Ambrosino<br />

- conferma Paolo -: abito a cinquanta<br />

metri dallo <strong>sferisterio</strong>; non poteva finire<br />

diversamente, se non iniziare a giocare a<br />

pallapugno, come abbiamo fatto un po’<br />

tutti in paese”.<br />

enrico, a balon ha giocato lo stesso,<br />

anche se ha scelto di ‘emigrare’ altrove:<br />

“Ho debuttato a Caraglio ormai nove<br />

<strong>anni</strong> fa, mentre nelle ultime quattro stagioni<br />

ho vestito la maglia del Monastero<br />

dronero, facendo tutta la trafila, dagli<br />

esordienti sino all’Under 25. Adesso sono<br />

Enrico (nella<br />

foto sotto<br />

è a destra) e<br />

Paolo Panero<br />

sono cugini di<br />

terzo grado: si<br />

ritrovano da<br />

avversari nel<br />

campionato Under<br />

25. Enrico<br />

difende i colori<br />

della Caragliese,<br />

Paolo quelli<br />

della Speb<br />

24<br />

di nuovo a Caraglio, in pratica un ritorno<br />

a casa”.<br />

Cugini di terzo grado, tre <strong>anni</strong> di differenza,<br />

si ritrovano da avversari nel campionato<br />

Under 25: enrico, il più giovane<br />

dei due, difende i colori della Caragliese,<br />

Paolo quelli della Speb di San rocco di<br />

bernezzo. “dopo tre <strong>anni</strong> a Peveragno<br />

- prosegue Paolo - dove ho giocato prima<br />

in C2, poi in Under 25, perdendo la<br />

finale contro la quadretta capitanata da<br />

Massimo vacchetto, ed infine, nell’ultima<br />

stagione, in C1, sono arrivato alla Speb<br />

per ripartire in Under 25. lo prendo<br />

un po’ come un anno sabbatico: il mio<br />

obiettivo è quello di fare bene in questo<br />

campionato visto che siamo una formazione<br />

competitiva. Per me è un’occasione<br />

per il rilancio, per tornare di nuovo in C1.<br />

Anche se il mio sogno sarebbe quello di<br />

arrivare in b: un pensierino lo faccio. Anche<br />

per questo mi sono allenato intensamente,<br />

proprio con il gruppo della prima<br />

squadra, insieme a rivoira e Martino, per<br />

cercare di arrivare sino in fondo in questo<br />

torneo”.<br />

nel campionato Under 25, invece, enrico<br />

c’era già nel 2010, con la maglia del<br />

Monastero dronero: “Purtroppo mi sono<br />

procurato uno strappo all’inguine nel<br />

momento chiave della stagione e sono<br />

rientrato solo nella parte conclusiva. la<br />

squadra comunque è andata molto bene<br />

con Arnaudo in battuta e quando sono<br />

tornato in rosa sono ripartito come spalla:<br />

siamo arrivati sino alla finale scudetto<br />

persa poi con il San biagio. volevo tornare<br />

a giocare in battuta, il mio ruolo ‘naturale’:<br />

è arrivata la chiamata da Caraglio e<br />

l’ho presa al volo. l’obiettivo è quello di<br />

arrivare tra le prime tre, sperando poi di<br />

fare un passo avanti per approdare ad un<br />

campionato più importante: le premesse<br />

ci sono tutte per fare bene, speriamo di<br />

riuscire ad andare più avanti possibile.<br />

Se ho un sogno nel cassetto? Giocare<br />

insieme al mio vicino di casa più illustre,<br />

bruno Campagno”. Ma com’è andata la<br />

prima sfida in famiglia della stagione?<br />

“A Caraglio nella gara di andata di metà<br />

maggio abbiamo vinto noi 11-3 - conclude<br />

enrico -, è stata una partita divertente<br />

per i nostri tifosi, anche se nel resto della<br />

stagione credo che sarà proprio la Speb<br />

di Paolo la squadra più attrezzata per<br />

vincere il titolo. Ma noi ce la metteremo<br />

tutta per fare un altro sgambetto alla<br />

squadra di mio cugino”.


Pievese, fucina<br />

di campioni<br />

Con la scelta di rinunciare a partecipare<br />

alla serie A, pur avendone mantenuto il<br />

diritto sul campo, l’Under 25 della Pievese<br />

è di fatto la punta della piramide delle<br />

quadrette del sodalizio del capoluogo<br />

della valle Arroscia presieduto da Paolo<br />

Ceppi. A seguirla, ma in realtà a seguire<br />

l’intero vivaio, c’è un monumento della<br />

pallapugno come ricky Aicardi, un<br />

autentico riferimento per la crescita dei<br />

futuri campioni di domani.<br />

Ricky si può considerare l’Under 25 la<br />

prima squadra della Pievese?<br />

la società punta sull’intero settore giovanile<br />

ed ha come obiettivo quello di favorire<br />

la maturazione degli Allievi, guidati<br />

da luca Molli, come degli Juniores e<br />

dell’Under 25, dove, tra l’altro, ruoto<br />

Stefano Sciandra<br />

Claudio Gerini<br />

si divide<br />

nell’impegno<br />

con la formazione<br />

Under<br />

25 e quella<br />

Juniores; Luca<br />

Molli è invece il<br />

capitano della<br />

quadretta degli<br />

Allievi. Tutte<br />

le formazioni<br />

sono seguite<br />

dal mister Riccardo<br />

Aicardi.<br />

25<br />

Claudio Gerini, impegnato su due fronti.<br />

Questa stagione rappresenta un crocevia<br />

importante per il futuro della<br />

Pievese.<br />

Assolutamente sì. Sappiamo di poter<br />

lavorare con giovani promettenti e che<br />

si applicano. Un anno fondamentale.<br />

vogliamo costruire una base per capire.<br />

Capire dove potremo arrivare, a<br />

che campionati Senior potremo ambire,<br />

conquistandoci questo diritto sul campo,<br />

come sempre abbiamo fatto, senza godere<br />

di ripescaggi o altro. <strong>Si</strong> lavora senza<br />

alcun tipo di pressione, con la massima<br />

serenità. Se i nostri giovani saranno<br />

pronti per una C2, ci iscriveremo a quel<br />

torneo, se lo saranno per la C1, faremo lo<br />

stesso e via dicendo.<br />

Un bell’impegno quello da direttore<br />

tecnico dell’intero vivaio…<br />

Certo l’impegno è elevato, ma anche piacevole.<br />

<strong>Si</strong>amo presenti in tre categorie:<br />

ci mancano al momento i più piccoli, un<br />

argomento importante che andremo ad<br />

affrontare con la società già dal prossimo<br />

anno, perché sarà necessario assicurare<br />

la continuità ed il ricambio quando l’Under<br />

25 sarà pronta per il salto.<br />

Claudio Gerini, quindicenne, è il battitore<br />

dell’Under 25 della Pievese e il<br />

suo sogno coincide con i programmi del<br />

sodalizio.<br />

Ho giocato due <strong>anni</strong> a Imperia, negli<br />

esordienti, quindi sono arrivato a Pieve<br />

dei teco. Qui ho giocato ancora un anno<br />

negli esordienti, quindi sono passato<br />

agli Allievi. da quest’anno mi divido tra<br />

Juniores e Under 25. la mia aspirazione<br />

è quella di arrivare a disputare un campionato<br />

maggiore con la maglia della<br />

Pievese.<br />

Studi e giochi a pallapugno, come riesci<br />

a conciliare le due cose?<br />

Frequento la Scuola Professionale da<br />

idraulico a Imperia, abito a Chiusanico e<br />

gioco a Pieve. la pallapugno non comporta<br />

problemi. dedico molto tempo alla<br />

disciplina visto che sostengo due sedute<br />

settimanali di allenamento e, giocando<br />

in due categorie, altrettanti impegni di<br />

campionato nel fine settimana.<br />

Un Gerini tranquillo e sicuro nonostante<br />

la giovane età, un ragazzo equilibrato<br />

nelle risposte, un allievo perfetto per la<br />

scuola di Aicardi che ha sempre formato<br />

bravi ragazzi oltre a bravi giocatori.


A Mombercelli<br />

balon fa rima<br />

con Aresca<br />

Elio Stona<br />

L’ottantenne Giov<strong>anni</strong> ogni giorno<br />

si occupa di un gruppo di ragazzini<br />

per far sì che la tradizione della<br />

pallapugno non si perda<br />

A Mombercelli, che lo chiamate pallone elastico o usiate il più<br />

recente termine di pallapugno o, molto più semplicemente, diciate<br />

balon, questo sport non può che identificarsi con Giov<strong>anni</strong><br />

Aresca. <strong>Si</strong> tratta di una passione sconfinata per il balon quella<br />

che anima questo arzillo ottantenne e che lo spinge ad occuparsi<br />

quasi quotidianamente di un gruppo di ragazzini per far sì che<br />

la tradizione di questo sport non si perda e ad organizzare, da<br />

oltre vent’<strong>anni</strong>, il locale torneo estivo di pallapugno. Un torneo<br />

ultracentenario, che ha visto esibirsi sulla piazza Alfieri di Mombercelli<br />

i migliori nomi del balon. In questo paese che idealmen-<br />

26<br />

te segna il confine tra i luoghi della pallapugno<br />

e quelli del tamburello, si giocava<br />

già nel 1896 (vinse Sardi di Agliano, ndr):<br />

qui giocavano il papà (Pietro) e lo zio (Pasquale,<br />

detto Qualino) di Giov<strong>anni</strong> Aresca.<br />

Anche (o forse soprattutto) per loro,<br />

Giov<strong>anni</strong> vuole che il pallone continui a<br />

volare nel cielo di Mombercelli.<br />

Un torneo tenuto in alta considerazione<br />

dai giocatori più titolati e che ha spinto<br />

il selezionatore della nazionale, Sergio<br />

Corino, a dire: “Per i giocatori di pallapugno<br />

vincere il torneo di Mombercelli<br />

è come per un ciclista vincere la Milano-<br />

Sanremo”.<br />

Giov<strong>anni</strong>, com’è il panorama pallonistico<br />

a Mombercelli?<br />

non c’è quasi più nessuno che gioca al<br />

balon in paese, ma io non mi do per vinto<br />

e continuo ad organizzare il torneo e, con<br />

Paolo voglino, a seguire i ragazzini sperando<br />

di vedere, un domani spero prossimo,<br />

una squadra di Mombercelli nelle<br />

serie maggiori.<br />

Oggi Mombercelli è tornata sul palcoscenico<br />

del balon giovanile…<br />

In questa stagione siamo al via con due<br />

formazioni, una nei Promozionali, un’altra<br />

nei Pulcini. Un grande impegno che<br />

viene ripagato dalle soddisfazioni: nello<br />

scorso campionato due delle tre squadre<br />

iscritte nei Promozionali si sono piazzate<br />

ai primi due posti nella Fascia b.<br />

E Giov<strong>anni</strong> Aresca è sempre in prima<br />

fila…<br />

diciamo che io ho le idee e me ne faccio<br />

promotore. Poi ci sono molte persone<br />

che mi aiutano a realizzarle. In primis,<br />

mia moglie Maria rosa, che non solo<br />

ha sempre assecondato questa mia passione,<br />

ma l’ha anche sostenuta. Poi ho<br />

avuto la collaborazione di Paolo voglino,<br />

di bruno Celoria, che quest’anno segue<br />

i Promozionali, della maestra Gabriella<br />

dacasto, di Federico Matta della Federazione<br />

e dello stesso presidente, enrico<br />

Costa, come del suo predecessore, Franco<br />

Piccinelli. Senza scordare l’Amministrazione<br />

Comunale e gli aiuti finanziari<br />

che sono arrivati dalla regione Piemonte.<br />

<strong>Si</strong> diverte ancora?<br />

Sì, dopo tutti questi <strong>anni</strong>, il balon continua<br />

a divertirmi. e quando vedo qualche<br />

ragazzo che non riesce a fare quello che<br />

io penso dovrebbe fare, avrei voglia di<br />

scendere in campo e dare ancora due<br />

pugni anche io.


Una Fortezza<br />

nel Savonese<br />

Progetto per rilanciare il settore<br />

giovanile nell’entroterra ligure<br />

Luca Giaccone<br />

Unire le forze per rilanciare il settore giovanile, questo il progetto<br />

avviato nel Savonese. “C’era l’esigenza pratica - spiega<br />

il presidente del locale Comitato Provinciale Fipap, roberto<br />

Pizzorno - di far giocare alcuni ragazzi che altrimenti sarebbero<br />

rimasti senza squadra: molte società della zona riescono ad allestire<br />

le formazioni Promozionali, poi trovano qualche difficoltà<br />

per Pulcini ed esordienti. Così tra Spec Cengio, Pontinvrea,<br />

rialtese e la Fortezza Savona è partita una collaborazione per<br />

queste categorie. Partiamo quest’anno con i Pulcini che scenderanno<br />

in campo con la maglia della Fortezza Savona. Il motivo<br />

è presto spiegato: a Savona esiste la Spes che ha sede sociale in<br />

città, anche se di fatto porta avanti la sua attività a Gottasecca,<br />

in Piemonte, mentre con il progetto per la costruzione del nuovo<br />

<strong>sferisterio</strong> è necessario che a Savona sia presente una società<br />

che operi sul territorio, soprattutto a livello giovanile. In questo<br />

momento ci sono molti ragazzi che hanno iniziato con i corsi di<br />

27<br />

pallapugno leggera a livello scolastico e<br />

poi hanno continuato con il balon. Arrivano<br />

da Pontinvrea, Albisola, vene rialto,<br />

Cengio: l’obiettivo di questa unione è<br />

quello di allargare ancora di più il territorio,<br />

coinvolgendo tutto il Savonese”.<br />

Per questa ragione, la formazione dei<br />

Pulcini della Fortezza è una squadra ‘itinerante’:<br />

nelle partite casalinghe si sposta<br />

nei vari sferisteri del Savonese, da Cengio<br />

a vene rialto, sino a Pontinvrea. ed<br />

a seguire i ragazzi ci sono il presidente<br />

della Fortezza, ermanno Gnecco, mentre<br />

il direttore tecnico è daniele bertolotto<br />

del Pontinvrea; i dirigenti arrivano da<br />

altre società della zona, come vilder redanti<br />

e Fabrizio Sottimano. “Mantenere<br />

inutili campanilismi - conclude Pizzorno<br />

- in questo contesto non avrebbe avuto<br />

senso. dobbiamo insistere in questa<br />

direzione perché solo così potremo avere<br />

un vivaio importante a Savona che possa<br />

far crescere giocatori in grado di arrivare<br />

alle categorie maggiori, sperando un<br />

giorno che possano giocare nello <strong>sferisterio</strong><br />

di Savona”. nella rosa della squadra<br />

Pulcini della Fortezza ci sono Cristiano<br />

oddone, Alberto ravenna, Marco Salvini,<br />

Mattia Spirito, davide Cappellini, mentre<br />

a livello Promozionali la squadra gioca le<br />

gare casalinghe a dego.<br />

<strong>Lo</strong> <strong>sferisterio</strong><br />

di Savona<br />

Anche a Savona ‘tutto fermo’ nell’ultimo<br />

mese in attesa delle nuove elezioni comunali.<br />

Adesso con la nuova giunta si torna<br />

a parlare del nuovo <strong>sferisterio</strong>. Il progetto<br />

dell’architetto Sottimano è sul tavolo del<br />

nuovo assessore allo sport: il nuovo impianto<br />

dovrebbe sorgere nella zona chiamata<br />

167, all’uscita del casello autostradale<br />

di Savona, nella direzione di Quiliano.<br />

Struttura ‘regolamentare’, 90 per 20 metri,<br />

che comunque dovrà essere polivalente: di<br />

sicuro si potrà giocare anche a ‘calcetto’ e<br />

tennis, ma si cerca di ‘adattarlo’ anche per<br />

il football americano che ha una squadra a<br />

Savona, i Pirates, senza però aver un campo<br />

a disposizione.


olarm, molto<br />

più di un modo<br />

di dire<br />

Luca Giaccone<br />

Dopo il debutto dell’anno scorso<br />

al Torneo dei Paesi, quest’anno<br />

la società è presente con tre<br />

squadre in tutte le categorie<br />

Provate a chiedere a qualche giocatore di pantalera perché la<br />

squadra di Canove si chiama bolarm. Qualcuno vi dirà che è un<br />

modo di dire, i più che è il nome dello sponsor. la realtà è ben<br />

più curiosa: bol sta per bolla (il vicepresidente), Arm per Armini<br />

(il presidente).<br />

“tutto è nato per caso tre <strong>anni</strong> fa - spiega il numero uno, Andrea<br />

Armini - partecipando al torneo dei Paesi con i colori del<br />

San damiano: volevamo organizzare una squadra che coinvolgesse<br />

di più anche giocatori della zona dell’Albese, che altrimenti<br />

sarebbero stati fermi. l’iniziativa ha avuto successo: in<br />

tanti si sono tesserati con noi, visto che dovevano solo giocare<br />

29<br />

e non preoccuparsi di tutte le questioni<br />

burocratiche. Così il bolarm l’anno scorso<br />

ha debuttato ufficialmente nel torneo<br />

dei Paesi e in questa stagione è presente<br />

con tre squadre in tutte le categorie”.<br />

nella massima serie del torneo dei Paesi<br />

2011 troviamo la formazione griffata<br />

‘Stamperia Albese balestra’ che schiera<br />

livio tonello (in ‘prestito’ dalla Merlese<br />

della serie b di pallapugno), enrico bartolucci,<br />

Giov<strong>anni</strong> ‘Jonny’ Altare, il vice<br />

presidente enzo bolla, Fabrizio buffa e<br />

Felice zappa; in serie b, che sulla maglia<br />

porta lo sponsor Mobili berruti, a guidare<br />

il gruppo ci sono davide barroero e<br />

nenad Milosiev, capitano e spalla della<br />

formazione Under 25 dell’Albese, mentre<br />

nella serie C in campo scendono ennio<br />

brignolo, Mauro Sandri, bruno Proglio e<br />

Maurizio Malpesi.<br />

“È un bel gruppo - prosegue Armini -:<br />

abbiamo voluto mantenere il legame<br />

con San damiano lasciando il nome alla<br />

squadra di A. Ma tutte le formazioni giocano<br />

nello <strong>sferisterio</strong> di Canove. obiettivi?<br />

la formazione di A ha perso il doppio<br />

confronto con i campioni in carica del<br />

Castelletto Uzzone nella regular season,<br />

ma c’è ancora spazio per rientrare in<br />

gioco nelle semifinali; in C abbiamo chiuso<br />

il girone di andata ancora imbattuti.<br />

Insomma stiamo andando bene, anche se<br />

il nostro vero obiettivo è quello di divertirci”.<br />

non solo torneo dei Paesi: “ogni occasione<br />

è buona per trovarci a giocare – aggiunge<br />

Armini -: ovviamente non possiamo<br />

mancare al torneo di casa di Canove<br />

(che organizza la Pro loco locale, ndr)<br />

dove partecipiamo con due squadre, una<br />

capitanata da livio tonello, l’altra da Stefano<br />

busca. Saremo presenti a Guarene,<br />

dove difenderemo il ‘titolo’ vinto l’anno<br />

scorso, ed in tutte le piazze dove c’è una<br />

sfida alla pantalera”. e il presidente del<br />

bolarm non lo vediamo in campo? “Ho<br />

giocato a pallapugno come terzino - conclude<br />

Armini - arrivando sino alla serie<br />

b. Ma ormai quattro <strong>anni</strong> fa mi sono<br />

infortunato alla spalla e ho deciso di non<br />

‘forzare’ con il balon, continuando solo<br />

con il tennis, passione che condivido con<br />

il mio ‘socio’ bolla: così quando abbiamo<br />

fondato il bolarm abbiamo deciso di allestire<br />

anche la sezione tennis, affiliando la<br />

società oltre che alla Federazione Pallapugno,<br />

anche alla Federtennis”.


Il balon torna<br />

protagonista<br />

nelle scuole<br />

I Giochi Studenteschi possono<br />

essere il trampolino di lancio<br />

per la crescita della disciplina<br />

la Federazione in questi ultimi <strong>anni</strong> ha investito molto sul settore<br />

giovanile: le società hanno seguito le indicazioni della Fipap<br />

e hanno lavorato bene sui ragazzi; il movimento è cresciuto in<br />

termini di quantità e qualità, potendo anche contare sull’apporto<br />

del Centro tecnico Federale che ha portato avanti un<br />

programma di lavoro di altissima eccellenza. Ci sono peraltro<br />

anche sodalizi che avvicinano i ragazzi agli altri sport sferistici,<br />

dall’handball alla pallapugno leggera. Sport del futuro il primo,<br />

disciplina propedeutica e promozionale la seconda. la pallapugno<br />

leggera ha oltremodo il vantaggio di avere una vetrina<br />

scolastica di grande importanza.<br />

In questi <strong>anni</strong>, tuttavia, l’interesse verso la pallapugno leggera<br />

nelle scuole è un po’ calato: anche quest’anno le finali dei Giochi<br />

sportivi studenteschi si fermano alle fasi regionali, manca<br />

ancora il nome di un nuovo referente per l’attività scolastica,<br />

dopo le dimissioni di Paolo Cambone, ormai tre <strong>anni</strong> fa. Senza<br />

trascurare l’aspetto economico: organizzare una finale nazionale<br />

dei Giochi Studenteschi costa parecchio, visto che nel ‘conto’<br />

bisogna mettere anche l’ospitalità delle scuole. Ma quali sono<br />

30<br />

i costi-benefici che derivano dalla pallapugno<br />

leggera? nella scuola, almeno in<br />

quella italiana, non nascono i campioni,<br />

ma nella scuola i ragazzi possono conoscere<br />

e appassionarsi ad uno sport<br />

che poi iniziano a praticare nelle società<br />

sportive. C’è dunque un aspetto promozionale,<br />

ma non solo, visto che con la<br />

partecipazione ai Giochi Studenteschi aumenta<br />

il numero dei praticanti che vanno<br />

a sommarsi ai tesserati, rappresentando<br />

un biglietto da visita ‘pesante’ per il Coni.<br />

Il mondo del balon sta tornando ad<br />

entrare nelle scuole: in molte classi si<br />

organizzano corsi di avviamento, oltre a<br />

progetti per far conoscere il gioco. Ma è<br />

un fiorire di iniziative un po’ a macchia<br />

La pallapugno leggera si gioca con un<br />

pallone del peso da 60 a 80 grammi,<br />

tra due squadre di quattro giocatori su<br />

un campo di 18 per 9 metri. Il punteggio<br />

è simile a quello della pallapugno<br />

(15-30-40-gioco, senza vantaggi), con<br />

un giocatore che deve rimanere in<br />

battuta per l’intero gioco, alternandosi<br />

successivamente con i compagni di<br />

squadra. Le posizioni dei giocatori (sia<br />

in battuta che al ricaccio) sono libere,<br />

senza nessun obbligo di rotazione.<br />

di leopardo, grazie alla passione di un<br />

professore o alla caparbietà di qualche dirigente<br />

di società o di comitato. I ragazzi<br />

poi vogliono però confrontarsi sul campo:<br />

l’esperienza dei Giochi Studenteschi<br />

ha aperto il mondo del balon - attraverso<br />

la pallapugno leggera - ad altre regioni,<br />

oltre alle ‘solite’ Piemonte e liguria.<br />

Così nel lazio, grazie al lavoro del delegato<br />

Fipap Marco bocconi, si gioca adesso<br />

nelle scuole di tutte le province laziali;<br />

stesso discorso in <strong>Si</strong>cilia dove è partito<br />

un vero campionato regionale extrascolastico.<br />

Ma in tante altre parti d’Italia, dalla<br />

toscana alle Marche, sino alla lombardia,<br />

la pallapugno leggera nelle scuole<br />

potrebbe trovare spazio. l’obiettivo è<br />

tornare ad avere di nuovo una finale nazionale<br />

dei Giochi Studenteschi di pallapugno<br />

leggera, trampolino per arrivare<br />

ad un campionato italiano di specialità<br />

ancora più ‘partecipato’ e seguito.


S P o r t &<br />

M e d I C I n A<br />

La pubalgia: prevenzione e cura<br />

È uno dei problemi che spesso ‘colpiscono’<br />

gli sportivi, stiamo parlando della<br />

pubalgia. Anche nel ‘balon’ lo stop per<br />

questo problema è piuttosto frequente; ne<br />

parliamo con il dottor Federico Meynardi<br />

dell’Istituto Magnus che da <strong>anni</strong> segue i<br />

giocatori di pallapugno.<br />

Innanzitutto cos’è la pubalgia?<br />

Pubalgia significa dolore alla regione del<br />

pube, comprendendo tutta la zona alta<br />

della coscia nella sua superficie anteriore.<br />

Consiste in un dolore non facile da<br />

descrivere da parte dell’atleta. le origini<br />

di questo dolore possono essere diverse,<br />

di diversa natura e sede di derivazione:<br />

può essere la conseguenza di sovraccarico<br />

inguino-pubico con infiammazione<br />

muscolo-tendinea degli adduttori, può<br />

derivare da una borsite degli adduttori ed<br />

addominali, può essere il segno di sofferenza<br />

dei muscoli obliqui e del retto, può<br />

derivare da un problema articolare segmentario<br />

vertebrale a livello dorso-lombare,<br />

può derivare da un’ernia occulta come<br />

nella cruralgia (l2-l3-l4), sindromi ileolombari<br />

e sacro-iliache, problemi all’anca<br />

(coxopatia dello sportivo), ed altro ancora.<br />

Quali sono i sintomi?<br />

la comparsa della problematica è prevalentemente<br />

progressiva, raramente<br />

improvvisa. Il dolore si avverte all’interno<br />

della radice della coscia (o bilateralmente),<br />

nella zona degli adduttori, della piega<br />

inguinale o addirittura lungo tutta la coscia<br />

secondo il decorso del muscolo adduttore.<br />

vi può essere dolore anche nella<br />

parte addominale bassa fino ai testicoli. vi<br />

può essere un quadro composto di dolore<br />

inguinale, addominale e dorsale. la ragione<br />

generale dell’insorgenza della pubalgia<br />

è il sovraccarico funzionale di questa<br />

regione muscolo-tendinea che nella pallapugno<br />

è particolarmente sollecitata dalla<br />

notevole potenza e dinamica espressa nella<br />

gestualità caratteristica di questo sport.<br />

A monte di tale aspetto vi è solitamente<br />

una postura corporea non sufficientemente<br />

corretta, solitamente ignorata dall’atleta<br />

e dallo staff tecnico-atletico.<br />

Come si cura?<br />

la cura consiste in protocolli clinici relativamente<br />

vari in rapporto all’esperienza<br />

del medico che se ne occupa. noi puntiamo<br />

molto alla rieducazione posturale con<br />

ottimizzazione dello schema corporeo e<br />

della risposta propriocettiva, attraverso protocolli interdisciplinari<br />

personalizzati che prevedono trattamenti quali quello osteopatico,<br />

miofasciale, reflessologico, podologico, occluso-dentale,<br />

oculomotorio, logopedico. nella fase acuta l’approccio è più direttamente<br />

interventistico sul fattore dolore mediante protocollo<br />

strumentale con laser ed ultrasuonoterapia, infiltrazioni, manipolazione<br />

connettivale, propriocettiva.<br />

E soprattutto come si può prevenire?<br />

la prevenzione è fondamentale e per noi è il tema principale:<br />

la mia base metodologica si sviluppa attraverso protocolli che<br />

mirano ad ottimizzare la postura corporea e l’equilibrio staticodinamico<br />

di tutto il sistema corporeo non tralasciando assolutamente<br />

la componente psicologica dell’atleta, il regime alimentare,<br />

programmi di preparazione all’allenamento, alla gara, di recupero<br />

dopo lo sforzo, programma base preventivo di rilassamento<br />

psico-fisico mediante più tecniche sinergiche. tutto ciò a fronte<br />

di regole di vera e propria igiene di vita: alimentazione generica<br />

corretta e mirata allo sforzo, buon riposo notturno, sufficiente<br />

idratazione quotidiana al fine di ottimizzare il metabolismo del<br />

ricambio con eliminazione di tossine e radicali liberi, eventuale<br />

integrazione mirata con preparati a base di erbe che facilitano il<br />

drenaggio e disintossicazione.<br />

<strong>Si</strong> può continuare a giocare a pallapugno con la pubalgia?<br />

Con una problematica così insidiosa come quella rappresentata<br />

dalla pubalgia l’aspetto più importante è la diagnosi cioè la spiegazione<br />

delle cause che producono questo problema. Se si riesce<br />

ad interpretare correttamente l’origine dello squilibrio lo si riesce<br />

a trattare nel modo più efficace e duraturo. l’approccio deve<br />

essere medico-interdisciplinare per poter aumentare significativamente<br />

le possibilità di continuare a praticare sport ed in particolare<br />

la pallapugno. ripeto il concetto sostanziale: vi sono molte<br />

forme di pubalgia e quindi molte cause. Se ci si limita a trattare<br />

il sintomo e non la causa la recidiva è all’ordine del giorno e la<br />

carriera dello sportivo a rischio.<br />

31<br />

Informazione redazionale


n U M e r I &<br />

P e r S o n e<br />

Campagno fa ‘cento’ da capitano<br />

Mario Pasquale<br />

37<br />

I capitani di serie A con più di 100 presenze<br />

in campionato: l’ultimo che è<br />

entrato a far parte di questo esclusivo<br />

club (si pensi che sono 138 i battitori che<br />

hanno disputato almeno una partita nella<br />

massima serie) è bruno Campagno.<br />

31<br />

Sono gli <strong>anni</strong> di distanza tra il secondo<br />

ed il terzo scudetto conquistati da Paolo<br />

rossi: nel 1936 vince da capitano,<br />

nel 1967 è campione come terzino di<br />

bertola.<br />

1961<br />

la squadra campione in serie b in quell’anno è quella di vignale<br />

Monferrato: la curiosità sta nella coppia di terzini, composta da<br />

Cane (Cesare) e Gatti (Sebastiano).<br />

COGNOMI<br />

e sempre a proposito di cognomi faunistici, oltre a Cane e Gatti,<br />

ecco un campionario di quelli che hanno giocato in serie A:<br />

Agnello, biscia, Capra, Cavallo, Gallo, leone, leoni, lupi, Manzo,<br />

Merlo, Pesce.<br />

323<br />

Giuliano bellanti è il giocatore che ha giocato più gare in serie A<br />

con la stessa società: ben 323 con la Subalcuneo. Alle sue spalle<br />

c’è Felice bertola (319 con l’Albese).<br />

QUATTRO<br />

roberto Corino ha vinto 4 scudetti con quattro maglie diverse:<br />

A. Manzo, Albese, virtus langhe e ricca.<br />

144<br />

Sono le partite di serie A che dal 1952 ad oggi sono terminate<br />

11-0.<br />

ALOSSA<br />

È il quarto caso di giocatore di serie A che ha cambiato<br />

maglia nel corso della stessa stagione: prima di lui ci sono<br />

stati baldizzone nel 1958 (giocò per Cuneo e torino), valter<br />

re nel 2001 (da dogliani passò a Spigno) e Marco Fenoglio<br />

(dall’A.Manzo di serie A andò al Clavesana in C1). Altri casi<br />

riguardarono categorie inferiori: nel 1994 Andrea Corino (dalla<br />

Maglianese al Montechiaro), nel 2001 bordino e Ghibaudo<br />

(dalla benese rispettivamente alla Maglianese ed al dogliani) e<br />

Chiarla e Foggini (dalla roddinese rispettivamente a rocchetta<br />

e Ceva), ancora Andrea Corino nel 2006 (da Spigno a Ceva),<br />

Foggini e taricco nel 2008 (dalla benese alla virtus langhe) e<br />

Martini nel 2009 (dalla San leonardo alla bormidese).<br />

SENZA TRACCIA<br />

Sono undici le partite di serie A, delle quali dal 1952 ad oggi si<br />

sono perse le tracce del risultato finale negli archivi federali e<br />

dei giornali.<br />

32


d o M A n d e &<br />

r I S P o S t e<br />

<strong>Si</strong> scrive ‘balon’ o ‘balun’?<br />

In Italiano oggi si chiama pallapugno, che ha sostituito il ‘vecchio’<br />

termine di pallone elastico. In Piemontese è sempre stato ed è tuttora<br />

semplicemente ‘balon’, anche se la forma corretta sarebbe “balon a<br />

pugn”. Ma quale è la grafìa corretta del vocabolo piemontese? balon o<br />

balun?<br />

Per sciogliere l’arcano, ci affidiamo al “Gran dizionario Piemontese-<br />

Italiano” del cavalier vittorio di Sant’Albino, dove troviamo questa<br />

indicazione: “l’o senza segnali dicesi stretto o chiuso e si pronunzierà<br />

come l’u toscano: sol (sole), son (suono), tor (torre), toss (tosse), odor<br />

(odore)”. Più avanti, troviamo scritto: “balon: pallone, palla grande di<br />

cuojo, di vario diametro, che gonfiata si manda in aria per giuoco col<br />

bracciale”.<br />

tra gli esempi si cita: “arcass del balon, arcassè el balon, giughè al<br />

balon” ed altri termini ancora, sempre inerenti il gioco del ‘balon’.<br />

termini che gli appassionati, piemontesi e non, ben conoscono.<br />

dal “vocabolario Italiano-Piemontese” di Camillo brero, della editrice<br />

Piemonte in bancarella (torino, 1976), arriva un’ulteriore conferma:<br />

“Pallone (sm): balon; (pallone elastico) balon”. nella sezione “Grafìa<br />

e fonologìa” si aggiunge: “lettera dell’alfabeto: o; pronuncia: u; descrizione:<br />

simile alla u italiana ed alla o chiusa di roma; esempi: sol (sole,<br />

pronuncia sul), amor (amore, pronuncia amur), dolor (dolore, pronuncia<br />

dulur)”.<br />

Concorda con questa tesi anche la “Grammatica della lingua Piemontese”<br />

di Camillo brero e remo bertodatti (l’Artistica Savigliano, 1993)<br />

che nella sezione “Grafìa e fonologìa”, spiega: “la vocale o assume, in<br />

piemontese, un suono molto simile alla vocale u italiana, quasi fosse<br />

scritta u nella grafìa italiana. esempio: contè (raccontare) si pronuncia<br />

cuntè. la o piemontese corrisponde quasi sempre alla o chiusa latina<br />

e italiana. esempio: sol (sole)”.<br />

Quindi, nessun dubbio: pallapugno in piemontese si pronuncia ‘balun’,<br />

ma si scrive ‘balon’.<br />

33<br />

Quale battitore e<br />

quale spalla hanno<br />

vinto più scudetti<br />

in serie b?<br />

Luigi Binello è il giocatore che ha vinto<br />

più titoli di serie B come battitore (nel<br />

1932, 1934, 1938 e 1949); a seguire<br />

Giorgio Vacchetto (tre scudetti nel<br />

1987, 1992 e 1996, più uno da spalla<br />

nel 2010) e Riccardo Molinari (tre<br />

tricolori nel 1988, 1990 e 2008). Nel<br />

ruolo di spalla i più scudettati sono<br />

stati Giuseppe Trinchero (1934, 1935 e<br />

1938), Romano Moraglia (1966, 1967<br />

e 1972) e Joseph Morena (1991, 1992<br />

e 2001).<br />

Quando sono<br />

stati introdotti<br />

i palloni colorati<br />

nelle giovanili?<br />

Dal 2008 i palloni utilizzati nelle<br />

categorie giovanili sono colorati. Essi<br />

devono rispettare queste misure: 145<br />

grammi e 305 millimetri di colore giallo<br />

(Esordienti e Pulcini); 165 grammi e<br />

305 millimetri di colore arancio (Allievi<br />

e Juniores). I palloni devono essere<br />

portati alla pressione di 0,60 bar. La<br />

tolleranza in peso e diametro in più o<br />

in meno non può superare i 5 grammi<br />

ed i 5 millimetri.<br />

Quando ha chiuso<br />

lo <strong>sferisterio</strong><br />

de Amicis a torino?<br />

Inaugurato nel 1895, è stato il primo<br />

<strong>sferisterio</strong> dotato di illuminazione per<br />

le gare in notturna. Chiuso alle competizioni<br />

nel 1965, è stato demolito<br />

nel 1967 e l’area adibita a costruzioni<br />

civili. Era dotato di un muro di 107<br />

metri di lunghezza per un’altezza di<br />

12 metri. Edmondo De Amicis, giornalista<br />

de “La Gazzetta del Popolo”,<br />

era un appassionato del gioco del<br />

pallone, a tal punto da dedicarvi un<br />

romanzo, ‘Gli azzurri e i rossi’ (1897).


A M A r C o r d<br />

d e l P A l l o n e<br />

Giochi della Gioventù:<br />

ecco come nacque<br />

il Meeting Giovanile<br />

torino ed Alba, sferisteri di corso tazzoli e Mermet: seconda metà degli<br />

<strong>anni</strong> Settanta. di scena i Giochi della Gioventù, organizzati dalla Federazione:<br />

una sorta di antesignano dell’odierno Meeting Giovanile. Anche<br />

allora, tutto si svolgeva in un giorno con partite a punti ma più corte. In<br />

campo tanti ragazzi, provenienti dai Centri di addestramento federali,<br />

ma anche dai vivai delle società di Piemonte e liguria. Chi si riconosce?<br />

34


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