Brevi biografie - Provincia Tridentina

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l'Ursaya (tom. 1, discept. apr. 1, discept. 17). Nel 1709 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Massimigliano da Trento. Nel 1710 fu fatto sino al 1713 confessore delle monache di Roveredo. Posto poi in Arco, passò piamente al Signore, dopo il mio ingresso in religione, seguito li 31 luglio 1714, frate primo defonto. Arco 9 agosto 1714. 215. (72. //) P. Maurizio dal Borgo, Francesco quondam Martino Divina, battezzato 19 settembre 1635, vestito in Cles 22 settembre 1653 essendovi Guardiano il P. Francesco Turcato da Trento, maestro il P. Andrea d'Arco. Nel 1664 (omnia ipsemet deponit in processu summario in causa venerabilis matris a fol. 58) trovandosi di famiglia in Borgo propose e promosse la fondazione del monastero di s. Anna delle monache del Borgo; cui, dopo superate molte difficoltà, fu dato principio nel novembre del 1668. Dopo un anno in circa fu mandata al P. Maurizio dal P. Marcellino da Giudicaria Ministro provinciale per nome della Madre Giovanna Maria dalla Croce badessa in Roveredo la patente di Commissario sopra la fabbrica di detto monastero, qual carica egli esercitò per lo spazio continuo di tre anni e mezzo circa, sinoacché, dopo cinque anni di fabbrica, e colla spesa di 35 milla fiorini restò terminato (Ex depositione monialis in praedicto summario fol. 86). Nel 1667 fu fatto Vicario in Borgo del P. Guardiano Gabriello d'Arco o sia da Varignano. Nel 1668 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1669 fu di nuovo Vicario del P. Guardiano del Borgo Cherubino da Pergine. Nel 1670 e 1671 fu Guardiano del Borgo. Nel 1674 fu fatto Guardiano di Campo. Nel 1675 il dì 6 marzo, prima della Congregazione, fatta poi li 22 giugno in Trento, si portò a Roma per l'anno Santo. Nel 1680 e 1681 fu Vicario in Cles e maestro de'novizzi. Nel 1682 e 1683 fu ivi Guardiano e maestro de' novizzi. Nel 1684 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco da Roveredo. Nel 1685 fu Guardiano in Arco. Nel 1686 fu deputato confessore delle monache di Roveredo. nel 1689 e 1690 fu Guardiano in Pergine e maestro de'novizzi. Nel 1691 fu ivi Vicario e maestro. Nel Capitolo del 1692 fu eletto diffinitore; e nel detto anno fu insieme maestro de' novizzi in Pergine. Nel predetto Capitolo fu destinato a compilare un cerimoniale, come poi eseguì col P. Ignazio da Civezzano, e lo fecero in un tomo in folio. Nel 1693 fu deputato fabbriciere soprastante alla fabbrica del nuovo convento di s. Bernardino. Nel Capitolo del 1695 fu eletto Custode. Negli anni 1698 e 1699 fu di nuovo Guardiano del Borgo. Nel 1700 fu Vicario di nuovo in Borgo del P. Guardiano Girolamo dalla Giudicaria. Nel 1701 fatto Guardiano d'Arco rinunciò. Nel 1702 fu di nuovo Vicario in Borgo del P. Guardiano Sebastiano da Trento. Nel 1703 fu per la terza volta fatto Guardiano in Borgo, ed avendo il diffinitorio accordato alla comunità del Borgo di poter, servatis servandis, procurar l'erezione nella nostra chiesa della Confraternita dell'Addolorata, il signor Girolamo Peverada fece tosto allestire li quadri de' sette dolori; ma fortemente ostò il parroco del Borgo co' suoi sacerdoti, non potendo tollerare, che noi Frati, oltre la Confraternita del Cordone di s. Francesco volessimo anche nella nostra chiesa fondare un'altra Confraternita non spettante alla nostra Religione onde fu arenato l'affare, per cui non contrassimo altro che l'odiosità di quell'arciprete Vinciguerra e di lui successori con il loro clero. Nel Capitolo del 1704 fu di nuovo eletto diffinitore e nel detto anno fu insieme maestro de' novizzi, ed a primi di settembre essendo partito per cappellano de' soldati in Italia il P. Giuseppe da Eppen Vicario, gli fu sostituito Vicario il P. diffinitore Maurizio. Nel 1705 e 1706 fu insieme ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel 1707 e 1708 fu ivi solamente Vicario, il primo anno del Guardiano Serafico da Roveredo, ed il secondo del P. Guardiano Pasquale da Roveredo. Nel 1709 cantò ivi la sua seconda Messa, portandovici a sermoneggiare da Trento, ove era lettore di fisica, il Padre ex 82

Provinciale Marcellino da Cles col chierico fra Giovanni Maria da Cles. Negli anni 1712-1714 fu ivi Vicario. E nell'estate fu sorpreso da un piccolo colpo appopletico, da cui facilmente si riebbe; ma poi sopraffatto da uno più gagliardo, fu munito de' santissimi Sagramenti, e per sette giorni non prese altro che un poco di moscato. Finalmente dopo penosissima agonia, ottimo religioso, e che in varii impieghi avea molto faticato, d'anni 79 passò piamente al Signore in Borgo 19 agosto 1714. 216. (73. //) P. Ippolito da Pergine, Baldissero Ippoliti, nato il dì 3 e battezzato il dì 30 settembre 1643; fu cugino stretto del P. Cherubino Ippoliti, morto nel 1684, comecché ambidue figliuoli di due signori fratelli Ippoliti di Pergine. Fu vestito in Cles con altri li 29 settembre 1665. Nel 1674 fu pro-maestro de' novizzi in Arco. Nel 1675 fu pro-maestro in Cles. Nel 1676 fu Guardiano in Cles. Nel 1679 fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel Capitolo del 1680 fu eletto diffinitore e dicesi confessarius. Nel detto anno col P. Simon Pietro Barbi da Cembra si portò in Inspruch, chiamatovi dal serenissimo Duca di Lorena cognato dell'augustissimo imperator Leopoldo e governatore del Tirolo. Nella Congregazione seconda intermedia fatta nel 1682 il dì 30 dicembre in Roveredo, rinunciò al diffinitoriato, e detta rinuncia fu accettata. Il motivo per cui chiamato in Corte dal serenissimo Duca di Lorena, ho udito essere stato il seguente. Mentre il P. Ippolito stava in s. Bernardino di Trento, venivano al convento due nipoti di monsignor Piccolomini preposito di Trento, a quali detto Padre faceva molte carezze, e dava ottimi documenti. Essendo poi occorso, che il prelodato serenissimo di Lorena venisse in Inspruch governatore del Tirolo, monsignor preposito Piccolomini procurò che li due suoi nipoti fossero da sua altezza serenissima ricevuti per paggi, come seguì; e bramoso che venissero ben educati, ottenne che il P. Ippolito si portasse in Inspruch e sopraintendesse a detti nipoti. E però osservandoli il serenissimo Duca così ben morigerati, s'informò d'onde ciò procedesse, ed avendo inteso, che venivano istruiti da un padre francescano, cioè dal P. Ippolito, volle vederlo, e scorgendo la di lui gran pietà, lo chiamò in Corte, e di poi portatosi il Duca in Vienna, per occasione della guerra imminente col Turco, colla sua serenissima duchessa, sorella dell'imperatore Leopoldo, essa diede a Cesare notizia del P. Ippolito, che lo fece andar a Vienna. Entrò ben presto in grazie, stima, e famigliarità dell'augusto monarca per la sua assai religiosa bontà, saviezza, e prudenza; e per occasione dell'assedio che facevano li turchi alla città di Vienna partito Cesare verso Lintz, fu accompagnato dal P. Ippolito, portando questi seco la corona d'Ungheria. Voleva il buon Padre ritirarsi dalla Corte, ma Cesare ottenne da Roma che si fermasse, e mandò fuori il seguente ordine o diploma: "Leopoldus divina favente clementia electus Romanorum imperator semper augustus etc. Notum facimus tenore praesentium, quibus expedit universis. Cum a multis retro saeculis laudatissima divorum antecessorum nostrorum invaluerit consuetudo, ut viros non minus religiosa modestia, quam praecipua aliarum virtutum laude, ac vitae morumque integritate celebres, quos probatae fidei lorica, atque anceps divini verbi gladius armaret, sibi adsciscerent, et gratia faverent speciali. Eadem nobis benigno Dei optimi maximi nutu in hoc imperiali fastigio collocatis ansam praebuit, qua religiosum, devotum, nobis dilectum patrem Hyppolithum a Pergino Ordinis Reformatorum strictioris observantiae Divi Francisci, Provinciae Tridentinae Sancti Vigilii nuncupatae ex-diffinitorem habita ad interpellationem nostram in virtute sacrae obedientiae authoritate apostolica, alias plane invitum, et ad solitudinem redire volentem in Aula nostra Caesarea retinuimus et retinemus. Tantam enim in diversis illi benigne demandatis, et ad menten nostram feliciter peractis commissionibus pro Dei 83

l'Ursaya (tom. 1, discept. apr. 1, discept. 17). Nel 1709 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Massimigliano da Trento. Nel 1710 fu fatto sino al 1713 confessore delle<br />

monache di Roveredo. Posto poi in Arco, passò piamente al Signore, dopo il mio<br />

ingresso in religione, seguito li 31 luglio 1714, frate primo defonto. Arco 9 agosto 1714.<br />

215. (72. //) P. Maurizio dal Borgo, Francesco quondam Martino Divina,<br />

battezzato 19 settembre 1635, vestito in Cles 22 settembre 1653 essendovi Guardiano il<br />

P. Francesco Turcato da Trento, maestro il P. Andrea d'Arco. Nel 1664 (omnia ipsemet<br />

deponit in processu summario in causa venerabilis matris a fol. 58) trovandosi di<br />

famiglia in Borgo propose e promosse la fondazione del monastero di s. Anna delle<br />

monache del Borgo; cui, dopo superate molte difficoltà, fu dato principio nel novembre<br />

del 1668. Dopo un anno in circa fu mandata al P. Maurizio dal P. Marcellino da<br />

Giudicaria Ministro provinciale per nome della Madre Giovanna Maria dalla Croce<br />

badessa in Roveredo la patente di Commissario sopra la fabbrica di detto monastero,<br />

qual carica egli esercitò per lo spazio continuo di tre anni e mezzo circa, sinoacché,<br />

dopo cinque anni di fabbrica, e colla spesa di 35 milla fiorini restò terminato (Ex<br />

depositione monialis in praedicto summario fol. 86). Nel 1667 fu fatto Vicario in Borgo<br />

del P. Guardiano Gabriello d'Arco o sia da Varignano. Nel 1668 fu Guardiano in<br />

Roveredo. Nel 1669 fu di nuovo Vicario del P. Guardiano del Borgo Cherubino da<br />

Pergine. Nel 1670 e 1671 fu Guardiano del Borgo. Nel 1674 fu fatto Guardiano di<br />

Campo. Nel 1675 il dì 6 marzo, prima della Congregazione, fatta poi li 22 giugno in<br />

Trento, si portò a Roma per l'anno Santo. Nel 1680 e 1681 fu Vicario in Cles e maestro<br />

de'novizzi. Nel 1682 e 1683 fu ivi Guardiano e maestro de' novizzi. Nel 1684 fu Vicario<br />

in Roveredo del P. Guardiano Francesco da Roveredo. Nel 1685 fu Guardiano in Arco.<br />

Nel 1686 fu deputato confessore delle monache di Roveredo. nel 1689 e 1690 fu<br />

Guardiano in Pergine e maestro de'novizzi. Nel 1691 fu ivi Vicario e maestro. Nel<br />

Capitolo del 1692 fu eletto diffinitore; e nel detto anno fu insieme maestro de' novizzi in<br />

Pergine. Nel predetto Capitolo fu destinato a compilare un cerimoniale, come poi eseguì<br />

col P. Ignazio da Civezzano, e lo fecero in un tomo in folio. Nel 1693 fu deputato<br />

fabbriciere soprastante alla fabbrica del nuovo convento di s. Bernardino. Nel Capitolo<br />

del 1695 fu eletto Custode. Negli anni 1698 e 1699 fu di nuovo Guardiano del Borgo.<br />

Nel 1700 fu Vicario di nuovo in Borgo del P. Guardiano Girolamo dalla Giudicaria. Nel<br />

1701 fatto Guardiano d'Arco rinunciò. Nel 1702 fu di nuovo Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Sebastiano da Trento. Nel 1703 fu per la terza volta fatto Guardiano in<br />

Borgo, ed avendo il diffinitorio accordato alla comunità del Borgo di poter, servatis<br />

servandis, procurar l'erezione nella nostra chiesa della Confraternita dell'Addolorata, il<br />

signor Girolamo Peverada fece tosto allestire li quadri de' sette dolori; ma fortemente<br />

ostò il parroco del Borgo co' suoi sacerdoti, non potendo tollerare, che noi Frati, oltre la<br />

Confraternita del Cordone di s. Francesco volessimo anche nella nostra chiesa fondare<br />

un'altra Confraternita non spettante alla nostra Religione onde fu arenato l'affare, per cui<br />

non contrassimo altro che l'odiosità di quell'arciprete Vinciguerra e di lui successori con<br />

il loro clero. Nel Capitolo del 1704 fu di nuovo eletto diffinitore e nel detto anno fu<br />

insieme maestro de' novizzi, ed a primi di settembre essendo partito per cappellano de'<br />

soldati in Italia il P. Giuseppe da Eppen Vicario, gli fu sostituito Vicario il P. diffinitore<br />

Maurizio. Nel 1705 e 1706 fu insieme ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel 1707 e<br />

1708 fu ivi solamente Vicario, il primo anno del Guardiano Serafico da Roveredo, ed il<br />

secondo del P. Guardiano Pasquale da Roveredo. Nel 1709 cantò ivi la sua seconda<br />

Messa, portandovici a sermoneggiare da Trento, ove era lettore di fisica, il Padre ex<br />

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