Brevi biografie - Provincia Tridentina
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uona maniera ed era molto gradito da secolari. Passò dunque in Cavalese al Signore li 24 marzo 1712. *** Fu già tempo in grande stima la pasta benedetta per mettere negli Agnus Dei, che fece il predetto P. Gaudenzio, specialmente l'anno ultimo di sua vita e fu detto che mentre nel convento di Cavalese si manipolavano per quella gli ingredienti, o sia materiali, venne un gran temporale con tempesta 112 , quale cadette solamente sopra il detto convento. Dopo la morte del P. Gaudenzio, conservandosi da alcuni Frati la lista degli ingredienti da lui adoperati più volte, fu fatta detta pasta verbi gratia dal P. Ilario da Besenello, dal P. Mattia da Povo e dal P. Davide da Vigol Baselga, in diversi tempi. Nel 1758 scarseggiandosi di detta pasta benedetta, si pensò per farla fare, e con tal occasione considerando che gran parte degli ingredienti, o sia corpi nella lista ricercati per la fabbrica della medesima sembravano inutili, e di men spesa superflua, si usò diligenza per sapere chi mai in nostra Provincia avesse insegnata la fabbrica della predetta pasta, ed il buon vecchio P. Francesco Maria d'Arco, morto poi il dì 17 marzo 1759 d'anni 87 ebbe a dire, come essendo egli giovinetto, era stato in Arco un nostro Padre predicatore dalla Marca, il quale avesse insegnata la composizione della suddetta pasta. Fu scritto subitamente al P. Provinciale Riformato della Marca, mandandogli copia della lista degli ingredienti per la pasta, pregandolo a darci il nome dell'autore di quella, come pure intorno la medesima lista. Ed egli cortesemente rispose: "In questa Provincia della Marca non si è mai saputa una così strana composizione per formarne gli Agnus; anzi se mi permette di parlarle con ischiettezza, io stupisco, come la sacra Inquisizione non faccia alcun risentimento, o contro l'autore, o contro queglino che al medesimo hanno aderito. Li brevetti della Marca contengono d'ordinario "polvere da pavimento della santa Casa di Loreto, cera benedetta, o del Triangolo, pasta delle ossa de' santi martiri, e che so io; e non aromi con quanto vi è di sagrosanto nella chiesa, eccettuandone alcun poco. Mi giova il credere per tanto, che il notificatomi predicatore meriti il nome d'impostore, e che perciò non sia creduto, e per dir meglio non sia degno, che se gli presti la minima fede. Rimango dunque collo spiacere di non poterle dare quelle notizie che desidera, anzi di dovergliene dare altre del tutto a quelle contrarie; mi dia però il contento di doverla ubbidire in più favorevoli opportunità; mentre l'assicuro, che sono, e sarò sempre quale tutto riverente e pieno di stima mi protesto Di Vostra Paternità Molto Reverenda Pesaro s. Giovanni 9 Marzo 1758 a. Devot.mo Obl.mo servitore vero b. P. Cristoforo d'Urbania c. Provinciale della Marca" (69. //) Ricevuta la premessa risposta del P. Provinciale della Marca, fu assai riformata la lista degli ingredienti per la pasta della Marca, e occorrendo li conventi della Provincia ed alcuni monasteri di monache il P. David nel detto anno Guardiano del Borgo la fece fare, manipolandola un perito speziale; e poi ne fu mandata la rispettiva parte a cadauno convento concorso con materiali. 1712. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 14 aprile. 112 Grandine. 78
208. P. Serafino da Rallo, Giovanni Andrea Cristani, battezzato 25 ottobre 1651, vestito in Cles con un altro li 22 settembre 1669, essendovi Guardiano e maestro il P. Egidio da Segno, Vicario e pro maestro il P. Prospero dal Borgo. Del 1689 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel 1692 sino alla seconda Congregazione intermedia servì per segretario al P. Provinciale Marcellino da Cles. Nella detta Congregazione intermedia tenuta li 18 novembre in Campo nel 1693 era stato eletto Guardiano di Trento il P. Vicenzo Capra dal Borgo, a questi rinunciando fu sostituito per Guardiano di Trento il P. Serafino, che era attual segretario; e durò sino al Capitolo tenuto in Roveredo li 26 maggio 1695. Nel detto Capitolo fatto per la seconda volta Provinciale il P. Girolamo Guglielmi da Vigo Lomas in Giudicaria, scelse egli per suo segretario il P. Serafino, che lo servì per tutto il triennio. Negli anni 1698 e 1699 fu Guardiano in Cavalese. Nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno 1701 fu abilitato dal Capitolo a voti segreti a poter essere diffinitore e Custode. Nel 1701 sino al 1704 servì da segretario al P. Provinciale Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel Capitolo fatto in Trento li 14 aprile 1704 fu eletto diffinitore e dicesi predicatore. Negli anni 1707 e 1708 fu Guardiano del convento d'Arco. Nel primo anno fece fondar ed ampliare la grotta nell'angolo dell'orto verso Gavazzo. Ed avendo sua eccellenza signor Conte Giovanni Battista d'Arco canonico di Salisburgo e di Trento sotto il dì 6 maggio 1695 ottenuta dalla sagra Congregazione de' vescovi e Regolari la licenza di fare di marmo l'altar maggiore della santissima Vergine delle Grazie, nel detto primo anno di governo del P. Guardiano Serafino si levò l'altar vecchio di legno, quondam fatto fare da signori Fedrigazzi di Nomi, si piantarono le palizzate e si eresse l'altar di marmo sino alla mensa, e nel secondo anno del P. Serafino quasi tutto si terminò. Voleva pure il signor Conte Giovanni Battista fare una cupola sopra l'altare, affine facesse maggior spicco, essendo nella sommità come tronco per il vòlto della chiesa, ma la Religione con acconsentì per tale fabbrica, che ricercava la demolizione del vòlto della chiesa sopra il presbiterio. Fece nientedimeno nel 1719 dipinger dal pittore Fravezzi di Arco su 'l vòlto sopra l'altare la predetta cupola, ed in seguito fece fare il pavimento del presbiterio di tavolette di marmo, e la ferrata a cancelli, e gli arazzi attorno al presbiterio, e nel suo testamento lasciò da riporre nel detto presbiterio uno di qua e l'altro di là due famosi quadri, come al presente vi stanno, ed un bellissimo quadro grande dell'Immacolata Vergine riposto dietro l'altar maggiore in coro. E per fine ordinò venisse egli seppellito dopo la sua morte, seguita in Salisburgo li 31 dicembre 1722, nella sepoltura de' Frati, riposta avanti l'altare della beatissima Vergine in mezzo al presbiterio. Come anche fu eseguito. Ora ritornando al P. Serafino, trovandosi di famiglia in Cles nel settembre 1712 gli sopravvenne una gran piaga, per cui infermo fu condotto da Cles all'infermeria, ove piamente passò poi al Signore munito de' santissimi Sagramenti, in Trento 6 ottobre 1712. 209. Fra Timoteo da Val di Buono, Pietro Zulberti da Creto 113 in Val di Bono 114 , battezzato 12 maggio 1635, vestito in Arco con altri per laico li 3 giugno 1660, essendovi Guardiano il P. Lodovico d'Arco e maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode. Fu buon laico, e passò piamente al Signore in Arco li 22 aprile 1713. 113 Nel manoscritto: Cret 114 Nel manoscritto: Buono. 79
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208. P. Serafino da Rallo, Giovanni Andrea Cristani, battezzato 25 ottobre 1651,<br />
vestito in Cles con un altro li 22 settembre 1669, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />
Egidio da Segno, Vicario e pro maestro il P. Prospero dal Borgo. Del 1689 fu Vicario in<br />
Mezzolombardo del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel 1692 sino alla seconda<br />
Congregazione intermedia servì per segretario al P. <strong>Provincia</strong>le Marcellino da Cles.<br />
Nella detta Congregazione intermedia tenuta li 18 novembre in Campo nel 1693 era<br />
stato eletto Guardiano di Trento il P. Vicenzo Capra dal Borgo, a questi rinunciando fu<br />
sostituito per Guardiano di Trento il P. Serafino, che era attual segretario; e durò sino al<br />
Capitolo tenuto in Roveredo li 26 maggio 1695. Nel detto Capitolo fatto per la seconda<br />
volta <strong>Provincia</strong>le il P. Girolamo Guglielmi da Vigo Lomas in Giudicaria, scelse egli per<br />
suo segretario il P. Serafino, che lo servì per tutto il triennio. Negli anni 1698 e 1699 fu<br />
Guardiano in Cavalese. Nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno 1701 fu<br />
abilitato dal Capitolo a voti segreti a poter essere diffinitore e Custode. Nel 1701 sino al<br />
1704 servì da segretario al P. <strong>Provincia</strong>le Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel Capitolo<br />
fatto in Trento li 14 aprile 1704 fu eletto diffinitore e dicesi predicatore. Negli anni 1707<br />
e 1708 fu Guardiano del convento d'Arco. Nel primo anno fece fondar ed ampliare la<br />
grotta nell'angolo dell'orto verso Gavazzo. Ed avendo sua eccellenza signor Conte<br />
Giovanni Battista d'Arco canonico di Salisburgo e di Trento sotto il dì 6 maggio 1695<br />
ottenuta dalla sagra Congregazione de' vescovi e Regolari la licenza di fare di marmo<br />
l'altar maggiore della santissima Vergine delle Grazie, nel detto primo anno di governo<br />
del P. Guardiano Serafino si levò l'altar vecchio di legno, quondam fatto fare da signori<br />
Fedrigazzi di Nomi, si piantarono le palizzate e si eresse l'altar di marmo sino alla<br />
mensa, e nel secondo anno del P. Serafino quasi tutto si terminò. Voleva pure il signor<br />
Conte Giovanni Battista fare una cupola sopra l'altare, affine facesse maggior spicco,<br />
essendo nella sommità come tronco per il vòlto della chiesa, ma la Religione con<br />
acconsentì per tale fabbrica, che ricercava la demolizione del vòlto della chiesa sopra il<br />
presbiterio. Fece nientedimeno nel 1719 dipinger dal pittore Fravezzi di Arco su 'l vòlto<br />
sopra l'altare la predetta cupola, ed in seguito fece fare il pavimento del presbiterio di<br />
tavolette di marmo, e la ferrata a cancelli, e gli arazzi attorno al presbiterio, e nel suo<br />
testamento lasciò da riporre nel detto presbiterio uno di qua e l'altro di là due famosi<br />
quadri, come al presente vi stanno, ed un bellissimo quadro grande dell'Immacolata<br />
Vergine riposto dietro l'altar maggiore in coro. E per fine ordinò venisse egli seppellito<br />
dopo la sua morte, seguita in Salisburgo li 31 dicembre 1722, nella sepoltura de' Frati,<br />
riposta avanti l'altare della beatissima Vergine in mezzo al presbiterio. Come anche fu<br />
eseguito. Ora ritornando al P. Serafino, trovandosi di famiglia in Cles nel settembre<br />
1712 gli sopravvenne una gran piaga, per cui infermo fu condotto da Cles all'infermeria,<br />
ove piamente passò poi al Signore munito de' santissimi Sagramenti, in Trento 6 ottobre<br />
1712.<br />
209. Fra Timoteo da Val di Buono, Pietro Zulberti da Creto 113 in Val di Bono 114 ,<br />
battezzato 12 maggio 1635, vestito in Arco con altri per laico li 3 giugno 1660,<br />
essendovi Guardiano il P. Lodovico d'Arco e maestro il P. Giuseppe da Roveredo<br />
Custode. Fu buon laico, e passò piamente al Signore in Arco li 22 aprile 1713.<br />
113 Nel manoscritto: Cret<br />
114 Nel manoscritto: Buono.<br />
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