Brevi biografie - Provincia Tridentina
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Vicario e pro-maestro il P. Valerio da Cembra. Passò poi al Signore fra Alessio assai buon religioso in Cles 30 dicembre 1708. 195. Fra Claudiano da Strigno, Giovanni Vettorelli, battezzato 13 marzo 1646; prima Terziario e muraro; vestito poi, solo, in Arco per laico li 17 marzo 1674 essendovi Guardiano il P. Giacinto da Besenello, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Passò poi al Signore in Cles primo aprile 1709. 1709. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 14 maggio. 196. Fra Vito da Pergine, Baldessaro Magnago 105 , battezzato 23 aprile 1632, vestito, solo, in Arco per laico 8 ottobre 1661, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d'Avio, maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode. Perito lanaro, passò poi al Signore in Arco 5 giugno 1709. 197. Fra Donato da Tesero, Giovanni Gasparo Lazzari, battezzato 17 giugno 1635, vestito con un altro per laico li 9 ottobre 1662 in Pergine essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello. Fu sarte, e passò poi piamente al Signore in Trento 18 ottobre 1709. 198. (63. //) Fra Giovanni da Pressano di casa Pomarolli Terziario assai vecchio, passò al Signore d'età d'anni circa 70, in Trento 11 febbraro 1710. 199. Fra Clemente da Trento, Baldissero Helt, calegaro, battezzato 17 novembre 1633, vestito con un altro per laico in Arco li 30 maggio 1659 essendovi Guardiano il P. Cherubino Ippoliti da Pergine, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode. Morì in Pergine 9 marzo 1710. 1710. Dal capitolo ventesimo terzo celebrato in Trento il primo di giugno, in cui fu eletto Ministro per la seconda volta il P. Girolamo da Giudicaria. 200. P. Diodato d'Albiano, Simon Pisetta, battezzato 24 aprile 1633, vestito in Cles con altri li 6 maggio 1657, essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, Vicario e maestro il P. Andrea d'Arco diffinitore. Nel 1671 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Gregorio da Trento. Nel 1674 fu Guardiano di Mezzolombardo ad annum. Nella Congregazione fatta in Campo li 18 novembre 1693 fu fatto Vicario in Pergine del P. Guardiano Michele Serbati da Roveredo. Nel 1701 fu di nuovo Vicario in Pergine del P. Guardiano Serafino Galvagno da Roveredo. Dopo essere stato diversi anni in infermeria come impotente, passò poi ivi piamente al Signore, Trento 8 giugno 1710. 201. P. Francesco da Cles, Giovanni Dusini, batetzzato primo giugno 1632, vestito in Arco con un altro li 4 ottobre 1648, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d’Arco. Dal 1659 al 1662 fu segretario del P. Marcellino Armani da Ballino nel di lui primo provincialato. Nel 1663 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco Baron da Roveredo. Nel 1664 fu ivi Guardiano. Dal 1665 sino al 1668 fu segretario nel secondo provincialato del P. Andrea d'Arco. Il dì 14 aprile 1667 fu eletto pro-ministro, 105 Nel manoscritto: Magnac. 72
ed in luogo del predetto P. Andrea d'Arco si portò a Roma, ed intervenne alla Congregazione generale celebrata ivi li 28 maggio. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo li 6 luglio 1668 fu eletto Guardiano del Borgo. Nella Congregazione fatta in Mezzolombardo li 24 maggio 1669 fu eletto Guardiano di Trento. Ma trovandosi, come in un congresso del diffinitorio tenutosi in Cles li 23 luglio del detto anno, sia stato eletto per Guardiano di Trento il P. Bonaventura da Trento, si suppone che il P. Francesco abbia previamente rinunziata detta guardiania. Nel Capitolo del 1671 fu eletto Custode. Nel 1672 fu posto negli atti confessore straordinario delle monache di s. Carlo in Roveredo. Nel 1673 dopo la morte della Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce, seguita la domenica delle Palme li 26 marzo, accompagnò da Roveredo sino al Borgo le quattro madri istitutrici, che colà si portarono, e fondarono il monastero di s. Anna, passando per Trento il dì 10 ottobre, e pernottando presso le monache della santissima Trinità. Nel 1674 fu ad annum Guardiano in Cles. Nel 1677 fu fatto Vicario in Cles del P. Guardiano Antonino da Trento, ed anche maestro de' novizzi, ma rinunziò l'offizio di maestro, ed in questo gli fu sostituito il P. Ignazio da Civezzano. Nel 1680 e 1681 fu di nuovo Guardiano in Cles. Nel 1682 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Innocenzo Ponte da Trento; e nel Capitolo del 1683 fatto in Trento fu eletto diffinitore. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 17 giugno 1686 fu eletto Provinciale. Nell'autunno del detto anno per le grandi pioggie il torrente Fersina ruppe la serraglia sotto Ponte alto con gravi spese avanti molti anni fabbricata dalla città di Trento. Fattasi una grande innondazione, entrò l'acqua nella nostra chiesa e convento di s. Bernardino, in modo che all'improvviso di (64. //) notte furono costretti quasi tutti li Religiosi a ritirarsi e salvarsi nella vicina Torricella situata su d'un monticello, già tempo appartenente a casa Madruzza, ma allora spettante a casa Ponte di Trento. Il P. Ministro Francesco da Cles, contrario alla traslazione del convento di s. Bernardino guastato dalla predetta innondazione, procurò di talqualmente ripararlo, e colla spesa di circa tre milla fiorini fu fabbricato un coro sopra l'altro coro; ma poi seguita altra innondazione, sotto il seguente Provinciale, fu decretata, e poi in seguito anche eseguita la sopraccennata traslazione. Nel suo triennio ebbe per segretario il P. Bonaventura Nocher dal Borgo. E nel 1688 dopo celebrata la seconda Congregazione in Roveredo li 23 aprile s'istradò per Roma, ove intervenne al Capitolo generale tenutosi li 5 giugno 1688. Negli anni 1691 e 1692 fu di nuovo Guardiano di Roveredo. Nel 1693 dalli 7 aprile fu di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal Borgo. Nel 1695 fu destinato confessore delle monache dl Borgo, ma rinunziò. Così pure l'anno 1698 eletto Guardiano di Roveredo rinunziò. Nell'anno 1699 nella Congregazione fatta li 2 maggio fu deputato confessore delle monache di Roveredo, e ivi durò tutto il triennio. Fu il P. Francesco da Cles predicatore, e molto intendente di canto fermo, in cui anche componeva quantunque negli ultimi anni avesse una voce molto ingrata. Per molti anni servì di scrittore alla Madre Giovanna Maria dalla Croce delle di lei lettere risponsive, ed anche di lei confessore straordinario, o supplimentario in occasione che il P. Marcellino Armani confessor ordinario andava a predicare, onde negli atti della Provincia, avanti la morte della predetta Madre Giovanna Maria seguita li 26 marzo 1673 non si nota mai posto confessore ordinario delle monache di s. Carlo. Ma solamente, come sopra si registrò, nella Congregazione fatta il dì 16 maggio 1672 terminato egli gli anni 40 il primo seguente giugno, fu destinato confessore straordinario delle medesime. Descrisse di propria mano gli undici libri delle opere della sopraddetta Madre Giovanna Maria, e dopo la morte di quella radunò molte lettere e notizie della medesima e da sé ne formò un libro, intitolandolo Libro XII, ma in realtà non si 73
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ed in luogo del predetto P. Andrea d'Arco si portò a Roma, ed intervenne alla<br />
Congregazione generale celebrata ivi li 28 maggio. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo li<br />
6 luglio 1668 fu eletto Guardiano del Borgo. Nella Congregazione fatta in<br />
Mezzolombardo li 24 maggio 1669 fu eletto Guardiano di Trento. Ma trovandosi, come<br />
in un congresso del diffinitorio tenutosi in Cles li 23 luglio del detto anno, sia stato<br />
eletto per Guardiano di Trento il P. Bonaventura da Trento, si suppone che il P.<br />
Francesco abbia previamente rinunziata detta guardiania. Nel Capitolo del 1671 fu<br />
eletto Custode. Nel 1672 fu posto negli atti confessore straordinario delle monache di s.<br />
Carlo in Roveredo. Nel 1673 dopo la morte della Serva di Dio Madre Giovanna Maria<br />
dalla Croce, seguita la domenica delle Palme li 26 marzo, accompagnò da Roveredo<br />
sino al Borgo le quattro madri istitutrici, che colà si portarono, e fondarono il monastero<br />
di s. Anna, passando per Trento il dì 10 ottobre, e pernottando presso le monache della<br />
santissima Trinità. Nel 1674 fu ad annum Guardiano in Cles. Nel 1677 fu fatto Vicario<br />
in Cles del P. Guardiano Antonino da Trento, ed anche maestro de' novizzi, ma rinunziò<br />
l'offizio di maestro, ed in questo gli fu sostituito il P. Ignazio da Civezzano. Nel 1680 e<br />
1681 fu di nuovo Guardiano in Cles. Nel 1682 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />
Innocenzo Ponte da Trento; e nel Capitolo del 1683 fatto in Trento fu eletto diffinitore.<br />
Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 17 giugno 1686 fu eletto <strong>Provincia</strong>le.<br />
Nell'autunno del detto anno per le grandi pioggie il torrente Fersina ruppe la serraglia<br />
sotto Ponte alto con gravi spese avanti molti anni fabbricata dalla città di Trento. Fattasi<br />
una grande innondazione, entrò l'acqua nella nostra chiesa e convento di s. Bernardino,<br />
in modo che all'improvviso di (64. //) notte furono costretti quasi tutti li Religiosi a<br />
ritirarsi e salvarsi nella vicina Torricella situata su d'un monticello, già tempo<br />
appartenente a casa Madruzza, ma allora spettante a casa Ponte di Trento. Il P. Ministro<br />
Francesco da Cles, contrario alla traslazione del convento di s. Bernardino guastato<br />
dalla predetta innondazione, procurò di talqualmente ripararlo, e colla spesa di circa tre<br />
milla fiorini fu fabbricato un coro sopra l'altro coro; ma poi seguita altra innondazione,<br />
sotto il seguente <strong>Provincia</strong>le, fu decretata, e poi in seguito anche eseguita la<br />
sopraccennata traslazione. Nel suo triennio ebbe per segretario il P. Bonaventura<br />
Nocher dal Borgo. E nel 1688 dopo celebrata la seconda Congregazione in Roveredo li<br />
23 aprile s'istradò per Roma, ove intervenne al Capitolo generale tenutosi li 5 giugno<br />
1688. Negli anni 1691 e 1692 fu di nuovo Guardiano di Roveredo. Nel 1693 dalli 7<br />
aprile fu di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal Borgo. Nel 1695<br />
fu destinato confessore delle monache dl Borgo, ma rinunziò. Così pure l'anno 1698<br />
eletto Guardiano di Roveredo rinunziò. Nell'anno 1699 nella Congregazione fatta li 2<br />
maggio fu deputato confessore delle monache di Roveredo, e ivi durò tutto il triennio.<br />
Fu il P. Francesco da Cles predicatore, e molto intendente di canto fermo, in cui anche<br />
componeva quantunque negli ultimi anni avesse una voce molto ingrata. Per molti anni<br />
servì di scrittore alla Madre Giovanna Maria dalla Croce delle di lei lettere risponsive,<br />
ed anche di lei confessore straordinario, o supplimentario in occasione che il P.<br />
Marcellino Armani confessor ordinario andava a predicare, onde negli atti della<br />
<strong>Provincia</strong>, avanti la morte della predetta Madre Giovanna Maria seguita li 26 marzo<br />
1673 non si nota mai posto confessore ordinario delle monache di s. Carlo. Ma<br />
solamente, come sopra si registrò, nella Congregazione fatta il dì 16 maggio 1672<br />
terminato egli gli anni 40 il primo seguente giugno, fu destinato confessore straordinario<br />
delle medesime. Descrisse di propria mano gli undici libri delle opere della sopraddetta<br />
Madre Giovanna Maria, e dopo la morte di quella radunò molte lettere e notizie della<br />
medesima e da sé ne formò un libro, intitolandolo Libro XII, ma in realtà non si<br />
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