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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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Alberti di Poia gli avesse fatto dire, che frattanto le intermettesse, tuttavia egli le<br />

continuò, e fu cosa mirabile, che in detto tempo aveva sul pulpito una voce molto<br />

sonora, e giù da pulpito appena poteva parlare 48 . Nel Capitolo provinciale celebrato in<br />

Trento il dì 16 maggio 1659 fu eletto Ministro provinciale, e dicesi negli atti “lettore<br />

teologo e predicatore generale ” , ma non si sa precisamente in qual pulpito generalizio<br />

abbia egli predicato. Nel Capitolo fatto in Roveredo il dì il dì 17 febbraro in cui 1662 in<br />

cui terminò il provincialato, fu eletto Custode, e nella Congregazione tenuta in<br />

Roveredo li 6 aprile 1663 fu per la seconda volta fatto confessore delle monache di s.<br />

Carlo, e vi continuò per sei anni. Nell ’ anno 1664 intervenne come Custode al Capitolo<br />

generale celebrato in Roma il dì primo di giugno, portò seco e presentò alla Sagra<br />

Congregazione le Costituzioni distese dalla Madre Giovanna Maria per il monastero di<br />

san Carlo, rivedute ed approvate pria dalla Religione, e quali poi furono confermate<br />

dalla predetta Congregazione il dì 6 maggio 1665. Nel Capitolo tenutosi in Pergine li 12<br />

giugno 1665 terminò l’offizio di Custode, e nell’ottobre del detto anno si portò in<br />

Inspruch, ove presentò lettera della Madre Giovanna Maria alla maestà dell’imperatore<br />

Leopoldo primo, che allora ivi trovavasi, venuto da Vienna a prendere il possesso dello<br />

Stato del Tirolo, essendosi estinta la linea mascolina austriaca, che regnava nel Tirolo<br />

per la morte del quondam ultimo serenissimo Arciduca Sigismondo Francesco, seguita<br />

il dì 25 giugno del detto anno 1665. E ricevuta dall’augustissimo Leopoldo la risposta<br />

come accennasi nel processo sommario fol. 17 per la causa della predetta Serva di Dio<br />

Madre Giovanna Maria. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo il dì 6 luglio 1668 fu eletto<br />

diffinitore e continuò l’offizio di confessore delle monache sino al compimento del<br />

sessennio. Nella Congregazione poi prima intermedia fatta in Mezzolombardo a 24<br />

maggio 1669 fu destinato in Roveredo lettore di teologia, e poi per l’andata al Capitolo<br />

generale di Spagna in Vagliadolid del P. <strong>Provincia</strong>le Agostino da Tuenno celebrato il dì<br />

24 maggio 1670 fu previamente eletto Commissario provinciale il nostro P. Marcellino<br />

diffinitore attuale. Nel Capitolo tenutosi in Borgo il dì 10 luglio 1671 fu eletto per la<br />

seconda volta Ministro provinciale; e sotto il suo governo e alla sua presenza passò alla<br />

gloria in concetto di santità la Serva di Dio Madre Maria Giovanna dalla Croce attuale<br />

Badessa per la quinta volta del monastero di s. Carlo in Roveredo, il dì 26 marzo 1673,<br />

dopo la mezza notte venendo la domenica delle Palme. E sommamente egli desideroso<br />

di procurare il culto della predetta Serva di Dio, distese una umilissima e dottissima<br />

supplica e la presentò il dì 5 maggio 1673 a monsignor vescovo e principe di Trento<br />

Sigismondo Thunn, istando, affinché volesse compiacersi di cominciar e formar il<br />

processo d’autorità ordinaria “de non cultu” circa la predetta Serva (30. //) di Dio e<br />

detto processo d’ordine del prelodato monsignor vescovo fu poi debitamente formato<br />

nel settembre del 1675 da monsignor Giuseppe Vittorio Alberti Vicario generale; e fra li<br />

testimoni dal medesimo esaminati, uno fu lo stesso Padre Marcellino. Nell’anno 1675 si<br />

celebrò la prima Congregazione intermedia in Trento li 22 di giugno, ed il dì 4<br />

settembre del detto anno fu destinato il P. Marcellino per la terza volta confessore delle<br />

monache di s. Carlo, ma vi durò un anno, poiché l’anno seguente 1676, vedendo che<br />

terminato il processo “de non cultu” non si parlava di formare gli altri processi non<br />

ostanti le replicate suppliche, risolse nella primavera del detto anno 1676 di portarsi,<br />

tuttoché di poca salute, a Vienna per supplicare l’augustissimo Leopoldo primo, qual<br />

era stato non poco divoto della Serva di Dio Madre Giovanna Maria, ed a cui aveva<br />

48 Monsignor vescovo di Trento Sigismondo di Thunn nel mese di maggio pregandolo a voler<br />

cominciar il processo per la causa della serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce.<br />

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