Brevi biografie - Provincia Tridentina

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Caterina ad Alessandria, per sei anni discreto della Custodia; morì il 22 giugno 1924 per arteriosclerosi al Cairo. 1054. Fra Alessio, Federico Nardelli da Cadine, nato il 5 agosto 1843, vestì l'abito serafico alle Grazie di Arco il 24 maggio 1865; fece il cuoco, il portinaio, l'ortolano ecc. Allo scoppio della guerra fra l'Austria e l'Italia dovette emigrare presso i nostri frati a Milano nel 1916; ritornò a Trento nel 1919; mentre si trovava di famiglia a Borgo Valsugana, nell'agosto del 1920, vecchio e ammalato, dovette ritirarsi nell'infermeria di Trento, dove morì il 13 ottobre 1924. 1055. P. Ruggero, Federico Covi da Ronzone, nato il 7 aprile 1877, vestì l'abito francescano a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 20 ottobre 1892; emise i voti solenni il 26 aprile 1898; fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1900; nel novembre 1903 partì per la missione cinese ad Hankow, ricevendo con altri il crocifisso dal Provinciale genovese; lavorò molto con intelligenza, apprezzato dai Prefetti apostolici per 22 anni; morì dopo aver subito un'operazione all'ernia, il 25 gennaio 1925. 1056. Fra Placido, Gerolamo Nardelli da Cadine, fratello del P. Geremia e di fra Alessio, nato il 24 novembre 1847, vestì l'abito serafico prima come chierico e poi come fratello iniziò il noviziato, il 27 agosto 1868 ad Arco; emise i voti solenni il 12 settembre 1872; passò di convento in convento come cuoco, portinaio, ortolano ecc. Nel 1925, malandato in salute e vecchio da Rovereto fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì per "tisi intestinale" il 4 settembre 1925. 1057. Fra Salvatore, Tito Zeni da Spormaggiore, nato il 27 settembre 1857, vestì l'abito serafico come fratello a Cles il 20 maggio 1880; fece la professione solenne il 28 maggio 1884; passò nei vari conventi sempre servizievole, come cuoco, questuante, ortolano ecc. Ai primi di aprile 1888 partì per la missione dell'Albania; ritornò in Provincia il 13 gennaio 1892; riprese il suo servizio nei conventi e mentre era a Borgo Valsugana dall'agosto 1921, fu trovato morto nel suo letto il 16 novembre 1925. 1058. Fra Sebastiano, Angelo Paolazzi da Cembra, nato il 2 maggio 1856, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario, a Rovereto nel 1879 e iniziò il noviziato come fratello a Rovereto il 31 luglio 1880; il 7 agosto 1884 fece la professione solenne; era sarto di professione, e come tale servì i suoi frati, anche come infermiere esperto; fu anche presente nell'ospizio al cimitero di Trento; poi si ritirò nell'infermeria di s. Bernardino, dove morì il 12 febbraio 1926. 1059. Fra Agnello, Giacomo Defrancesco da Panchià, nato il 30 agosto 1880, vestì l'abito serafico come Terziario commensale nel marzo 1905 a Pergine, dopo aver fatto il servizio militare dal 1901 al 1904; poi ad Arco iniziò il noviziato nel 1909; fece la professione solenne il 9 dicembre 1918; nel 1909 fu destinato al Collegio serafico di Villazzano dove poté esercitare la sua arte di fornaio; causa la guerra fu richiamato alle armi e partì il primo agosto 1914, portandosi ad Hall dove fu aggregato ad una compagnia di sanità; fu anche al fronte galiziano il 22 settembre 1914 e per gli strapazzi si ammalò, ma rimessosi alquanto fu destinato al fronte trentino sugli altipiani di Folgaria e Lavarone e sul Pasubio. Ritornò in convento il 3 novembre 1918; il 9 dicembre 1918 poté fare la professione solenne a Cavalese; dal 1919 fino alla morte fu 344

questuante del pane nella città di Trento; morì santamente il 2 aprile 1926. Si veda la breve vita scritta dal P. Riccardo Varesco. 1060. Fra Stefano, Giuseppe Valle da Terragnolo, nato il 15 ottobre 1851, vestì l'abito serafico, prima come Terziario commensale a Rovereto nel 1874, poi come fratello iniziò il noviziato pure a Rovereto nel 1875; emise i voti solenni il 15 dicembre 1879; era sarto di professione, che esercitò anche in convento; nel 1922 fu ricoverato nell'infermeria di Trento perché ammalato e vecchio e lì passò al Signore il 13 giugno 1926. 1061. P. Antonio, Giuseppe Gennara da Priò, nato l'11 aprile 1841, vestì l'abito serafico il 24 marzo 1862; emise i voti solenni il 5 aprile 1866; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1867; partì per la missione di Albania il 21 ottobre 1887, come insegnante a Scutari nelle scuole elementari; ritornò in Provincia nell'ottobre 1898; nel 1912 fu posto di famiglia a Trento e nel 1919 si ritirò nell'infermeria, dove morì improvvisamente il 25 ottobre 1926; aveva un tumore al fegato. Ebbe la gioia di vedere l'esercito italiano entrare a Trento! 1062. P. Isidoro, Giovanni Tomasi da Povo, nato il 28 settembre 1865, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 4 ottobre 1885; emise i voti solenni il 12 novembre 1889; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891; fu insegnante ai chierici ginnasiali; fu eletto anche Guardiano; nel 1925 fu posto a Pergine, da dove fu ricoverato all'infermeria di Trento alla fine dell'anno seguente, e dove poi morì il 10 agosto 1927. 1063. Fra Lino, Enrico Scarpa da Fornace, nato il 2 settembre 1873, dovette fare il servizio militare fra i bersaglieri per 14 mesi; fu per qualche tempo domestico nel convento di Rovereto e poi vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale, poi come fratello iniziò il noviziato a Borgo Valsugana il 9 novembre 1898; emise i voti solenni a Cles l'11 dicembre 1902; fu per i vari conventi attento questuante, portinaio e più di frequente cuoco; anche lui dovette andare in guerra sul fronte galiziano addetto alla Croce Rossa; poi fu portato sul fronte trentino; a guerra finita, riprese poi il suo lavoro in convento come cuoco a Trento; colpito da un male, creduto semplice influenza alla fine di marzo del 1928, fu invece necessario ricoverarlo all'ospedale di s. Chiara a Trento dove morì il 7 aprile 1928. 1064. Fra Umile, Pio Sighel da Canzolino, nato il 24 ottobre 1905, entrò nel nostro Collegio Serafico di Villazzano nel 1919; ma non essendo adatto alla studio, chiese di essere vestito come fratello, vestì dapprima il saio come Terziario commensale a Rovereto il 22 ottobre 1920 e poi come fratello iniziò il noviziato a Cles il 14 ottobre 1921; dovette poi fare il servizio militare nell'esercito italiano per 18 mesi a Casale Monferrato e poi a Firenze: erano esentati dal servizio militare solo i sacerdoti. Di ritorno dal servizio militare; venne destinato al Collegio serafico di Campo Lomaso; ma ben presto si manifestò di una malattia polmonare per cui dovette essere ricoverato all'infermeria di Trento, sperando in una guarigione. Rinnovò i suoi voti semplici il 27 settembre 1922 a Trento dove era stato trasportato il convento di noviziato 281 . Dopo la 281 Nel 1922, col permesso della Santa sede si poté avere nella Provincia un secondo noviziato per i fratelli nel convento di s. Bernardino di Trento, trasportandolo da Cles. 345

questuante del pane nella città di Trento; morì santamente il 2 aprile 1926. Si veda la<br />

breve vita scritta dal P. Riccardo Varesco.<br />

1060. Fra Stefano, Giuseppe Valle da Terragnolo, nato il 15 ottobre 1851, vestì<br />

l'abito serafico, prima come Terziario commensale a Rovereto nel 1874, poi come<br />

fratello iniziò il noviziato pure a Rovereto nel 1875; emise i voti solenni il 15 dicembre<br />

1879; era sarto di professione, che esercitò anche in convento; nel 1922 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento perché ammalato e vecchio e lì passò al Signore il 13 giugno<br />

1926.<br />

1061. P. Antonio, Giuseppe Gennara da Priò, nato l'11 aprile 1841, vestì l'abito<br />

serafico il 24 marzo 1862; emise i voti solenni il 5 aprile 1866; fu ordinato sacerdote il<br />

16 giugno 1867; partì per la missione di Albania il 21 ottobre 1887, come insegnante a<br />

Scutari nelle scuole elementari; ritornò in <strong>Provincia</strong> nell'ottobre 1898; nel 1912 fu posto<br />

di famiglia a Trento e nel 1919 si ritirò nell'infermeria, dove morì improvvisamente il<br />

25 ottobre 1926; aveva un tumore al fegato. Ebbe la gioia di vedere l'esercito italiano<br />

entrare a Trento!<br />

1062. P. Isidoro, Giovanni Tomasi da Povo, nato il 28 settembre 1865, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 4 ottobre 1885; emise i voti solenni il<br />

12 novembre 1889; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891; fu insegnante ai chierici<br />

ginnasiali; fu eletto anche Guardiano; nel 1925 fu posto a Pergine, da dove fu ricoverato<br />

all'infermeria di Trento alla fine dell'anno seguente, e dove poi morì il 10 agosto 1927.<br />

1063. Fra Lino, Enrico Scarpa da Fornace, nato il 2 settembre 1873, dovette fare il<br />

servizio militare fra i bersaglieri per 14 mesi; fu per qualche tempo domestico nel<br />

convento di Rovereto e poi vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale,<br />

poi come fratello iniziò il noviziato a Borgo Valsugana il 9 novembre 1898; emise i voti<br />

solenni a Cles l'11 dicembre 1902; fu per i vari conventi attento questuante, portinaio e<br />

più di frequente cuoco; anche lui dovette andare in guerra sul fronte galiziano addetto<br />

alla Croce Rossa; poi fu portato sul fronte trentino; a guerra finita, riprese poi il suo<br />

lavoro in convento come cuoco a Trento; colpito da un male, creduto semplice influenza<br />

alla fine di marzo del 1928, fu invece necessario ricoverarlo all'ospedale di s. Chiara a<br />

Trento dove morì il 7 aprile 1928.<br />

1064. Fra Umile, Pio Sighel da Canzolino, nato il 24 ottobre 1905, entrò nel nostro<br />

Collegio Serafico di Villazzano nel 1919; ma non essendo adatto alla studio, chiese di<br />

essere vestito come fratello, vestì dapprima il saio come Terziario commensale a<br />

Rovereto il 22 ottobre 1920 e poi come fratello iniziò il noviziato a Cles il 14 ottobre<br />

1921; dovette poi fare il servizio militare nell'esercito italiano per 18 mesi a Casale<br />

Monferrato e poi a Firenze: erano esentati dal servizio militare solo i sacerdoti. Di<br />

ritorno dal servizio militare; venne destinato al Collegio serafico di Campo Lomaso; ma<br />

ben presto si manifestò di una malattia polmonare per cui dovette essere ricoverato<br />

all'infermeria di Trento, sperando in una guarigione. Rinnovò i suoi voti semplici il 27<br />

settembre 1922 a Trento dove era stato trasportato il convento di noviziato 281 . Dopo la<br />

281 Nel 1922, col permesso della Santa sede si poté avere nella <strong>Provincia</strong> un secondo noviziato per i<br />

fratelli nel convento di s. Bernardino di Trento, trasportandolo da Cles.<br />

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