Brevi biografie - Provincia Tridentina

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apportarono. Nel 1764 ritrovandosi in Roma il nostro P. Teodoro da Gavazzo, e nel convento de’ Padri Ibernesi 44 di s. Isidoro, ricercando notizie spettanti alle opere del serafico dottor san Bonaventura, per uso del nostro P. Benedetto da Cavalese, ritrovò detto P. Teodoro nell’archivio del predetto convento nel terzo armaio H 46 un fizzoletto di quattro fogli di carta manoscritta col titolo “Narrazione veridica delle persone riconciliate alla s. Fede cattolica dal P. Frat’Andrea d’Arco, già della Provincia Riformata di s. Antonio, ed ora di quella di Trento, chiamata di s. Vigilio, e da altri Padri nella Custodia di Terra Santa nel sessennio del suo guardianato del Sacro Monte Sion, che cominciò li 31 gennaro 1637 sino alli 28 novembre 1642”. In fine il detto P. Andrea si sottoscrive di proprio pugno senza apporvi data. E però credesi abbia egli distesa tal relazione mentre trovavasi Commissario di Terra Santa in Roma, per usi dell’annalista nostro P. Luca Wadding 45 , e da questi sia poi stata riposta nel sopradetto archivio del convento de’ suoi Frati Ibernesi di s. Isidoro. Non essendosi portato nel 1645 il nostro P. Provinciale Lodovico d’Arco al Capitolo generale per li motivi sopra notati nella vita del medesimo, si suppone abbiavisi mandato in di lui vece, in qualità di Proministro il nostro P. Andrea, cui sarà stato sostituito altro soggetto per Commissario di Terra Santa presso la Sede apostolica. E tal andata si ricava da certa memoria scritta dal quondam P. Marcellino Armani da Giudicaria, in cui notasi come il nostro Padre Andrea il dì 10 agosto 1645 fu in Ain nella Provenza, ed il dì 2 settembre in Genova, ritornando, come credesi, dal sopradetto Capitolo generale di Spagna, a cui il Commissario di Terra Santa residente in Roma per vigore di tale carica, non vi suole intervenire, ma bensì il P. Guardiano di Gerusalemme v’interviene come Custode di Terra Santa, ed è l’ultimo tra vocali al Capitolo generale di questa Cismontana famiglia. (NB Brachium sanctae Annae vidit P. Andreas Aquis [Ain] in Gallia 10 augusti 1645 in conventu sanctimonialium. Et eodem anno die 27 septembris idem Pater vidit aliud brachium s. Annae in conventu Fratrum Reformatorum extra Ianuam in loco dicto alla Madonna del Monte). Nella seconda Congregazione intermedia di questa nostra Provincia celebrata in Roveredo li 31 ottobre 1645, già ritornato da Spagna fu il nostro P. Andrea destinato maestro de’ novizzi in Roveredo, ma non trovasi sia ivi stato vestito alcuno. Nel Capitolo celebrato in Arco il dì 28 settembre 1646 fu confermato in Roveredo col P. Faostino da Toscolano stato di lui segretario in Terra Santa, venuto secolui da Gerusalemme, e forse anche da Spagna, il quale si fermò alcuni anni in questa Provincia trovandolo di famiglia in Arco nel 1648, e poi se ne tornò alla propria. (26. //) Nel detto anno 1646 fu dato, o sia destinato il P. Andrea in Roveredo per confessore a Madonna Bernardina e di lei compagne come costa dalla seconda parte della vita della Madre Giovanna Maria, pag. mihi 334, ritirate come in conservatorio nella quondam casa Simoncini. E poi l’anno seguente nella prima Congregazione intermedia fatta in Pergine li 20 settembre 1647 fu fatto Guardiano in Arco e maestro de’ novizzi, e l’anno seguente fu confermato in ambedue gli offizi. Nel 1649 il dì 18 ottobre celebratosi il terzo nostro Capitolo provinciale in Roveredo, il P. Andrea fu eletto Ministro provinciale e l’anno seguente 1650 accomodò la controversia colla Collegiata d’Arco che pretendeva la terza (sic) funerale per quelli che venivano sepolti presso di noi alle Grazie; e si contentò detta Collegiata (di cui era arciprete il signor don Alessandro Zanoni d’Arco fratello germano dello stesso P. Provinciale Andrea) di cento ragnesi sborsatisi da diversi benefattori, specialmente da quelli che aveano la loro sepoltura alle Grazie e così cedette per sempre a qualunque gius che pretendeva per la 44 Irlandesi. 45 Nel manoscritto: Vadingo. 32

quarta funerale. Nel 1651 intervenne al Capitolo generale celebrato in Roma il dì 27 maggio, ove ottenne certa scatola di reliquie, come costa dalla consegna fattagli dal cardinal Ginetti Vicario del papa li 10 giugno 1651; e dette reliquie furono poi riposte nella nostra chiesa delle Grazie, e l’istromento di tale consegna ritrovasi parimente nell’archivio del convento delle Grazie. Nel 1652 terminato il provincialato nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 14 novembre, fu fatto Vicario e maestro de’ novizzi in Arco, ma non fu vestito alcuno. E nel maggio del 1653 fu trasportato il noviziato ed il maestro de’ novizzi in Cles. Nel Capitolo fatto in Arco il dì 16 maggio 1656 fu eletto diffinitore, e per tre anni seguenti fu diffinitore, Vicario e maestro de’ novizzi in Cles. Nel Capitolo fatto in Arco 16 maggio 1659 fu lasciato solamente maestro de’ novizzi in Cles. Negli anni 1660 e 1661 fu Guardiano in Roveredo. E nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 17 febbraro 1662 fu di nuovo eletto diffinitore, e nel detto anno fu Visitatore della Provincia d’Austria avendo per segretario il P. Ambrogio Coella da Pergine, e celebrò il Capitolo in Graz li 23 ottobre 1662. Nel medesimo anno fu Vicario in Roveredo. Nel 1663 fu insieme Vicario di Trento e poi Commissario provinciale per la partenza del P. Provinciale Francesco Massenzo d’Arco al Capitolo generale celebrato in Roma il dì primo giugno 1664. Nella seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo li 30 luglio 1664, dopo ‘1 ritorno dei nostri Padri vocali dal Capitolo romano, fu il nostro P. Andrea fatto insieme Vicario in Roveredo. Nel Capitolo celebrato in Pergine il dì 12 giugno 1665 fu eletto per la seconda volta Ministro provinciale, e per segretario ebbe il P. Francesco da Cles, e per compagno Fra Bernardino da Valcamonica. Nel 1667, essendo il P. Ministro Andrea settuagenario il dì 14 aprile fu eletto in di lui vece per andar alla Congregazione generale in Roma Pro-ministro il P. Francesco da Cles predicatore e Guardiano e attual segretario provinciale, e vi intervenne col P. Custode Agostino da Tuenno e fu tenuta in Roma il dì 28 maggio 1667. Nella nostra Congregazione poi celebrata in Mezzolombardo a 24 maggio 1669 fu eletto confessore delle monache di s. Carlo in Roveredo, e ivi durò anche li due anni seguenti. Finalmente nella Congregazione tenuta in Roveredo 9 giugno 1673 fu deputato primo confessore delle monache, che in numero di quattro nel mese d’ottobre del detto anno dal convento di s. Carlo si portarono a fondare il monastero di s. Anna in Borgo Valsugana. Cominciò tale offizio circa la metà di ottobre, ma appena passati due mesi sopraffatto da mortale infermità, giacendo ammalato nella stufa posta nel chiostro del nostro convento del Borgo, rese piamente l’anima al Signore tra le braccia di fra Masseo da Fierozzo, mentre lo rivoltava da una banda all’altra, verso la sera in Borgo a 13 gennaro 1674. (27. //). Ebbe il P. Andrea, oltre un’assai competente dottrina, una singolar bontà di vita religiosa, e grande destrezza e prudenza nel governare. E per verità diede egli il buon essere e co’ fatti e co’ scritti alla nostra quasi solamente nascente Provincia. Egli oltre essere stato due volte zelantissimo Ministro della medesima, esercitò, come sopra fu registrato, per molti anni il gravoso offizio di maestro de’ novizzi, e compose e per quegli e per le funzioni monastiche scrisse un cerimoniale in foglio circa l’anno 1654. E prima quando era Guardiano pro tempore di Gerusalemme compilò un cerimoniale per uso del Guardiano pro tempore di Gerusalemme nelle funzioni quasi episcopali che in diverse solennità dell’anno egli esercitava. Detto cerimoniale sta inserito nel secondo libro delli sopraccennati Annali di Terra Santa. Al fine de’ quali trovasi pure un savissino consulto composto da detto nostro P. Andrea in cui sodamente dimostra come il vero e proprio mezzo per rimuovere li tanti e gravissimi disordini dal governo di Terra Santa, sia che la famiglia di Terra Santa venga composta di Frati 80, cioè cinquantacinque stabili e 25 amovibili, e che il P. Guardiano venga eletto dagli 33

apportarono. Nel 1764 ritrovandosi in Roma il nostro P. Teodoro da Gavazzo, e nel<br />

convento de’ Padri Ibernesi 44 di s. Isidoro, ricercando notizie spettanti alle opere del<br />

serafico dottor san Bonaventura, per uso del nostro P. Benedetto da Cavalese, ritrovò<br />

detto P. Teodoro nell’archivio del predetto convento nel terzo armaio H 46 un fizzoletto<br />

di quattro fogli di carta manoscritta col titolo “Narrazione veridica delle persone<br />

riconciliate alla s. Fede cattolica dal P. Frat’Andrea d’Arco, già della <strong>Provincia</strong><br />

Riformata di s. Antonio, ed ora di quella di Trento, chiamata di s. Vigilio, e da altri<br />

Padri nella Custodia di Terra Santa nel sessennio del suo guardianato del Sacro Monte<br />

Sion, che cominciò li 31 gennaro 1637 sino alli 28 novembre 1642”. In fine il detto P.<br />

Andrea si sottoscrive di proprio pugno senza apporvi data. E però credesi abbia egli<br />

distesa tal relazione mentre trovavasi Commissario di Terra Santa in Roma, per usi<br />

dell’annalista nostro P. Luca Wadding 45 , e da questi sia poi stata riposta nel sopradetto<br />

archivio del convento de’ suoi Frati Ibernesi di s. Isidoro. Non essendosi portato nel<br />

1645 il nostro P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico d’Arco al Capitolo generale per li motivi sopra<br />

notati nella vita del medesimo, si suppone abbiavisi mandato in di lui vece, in qualità di<br />

Proministro il nostro P. Andrea, cui sarà stato sostituito altro soggetto per Commissario<br />

di Terra Santa presso la Sede apostolica. E tal andata si ricava da certa memoria scritta<br />

dal quondam P. Marcellino Armani da Giudicaria, in cui notasi come il nostro Padre<br />

Andrea il dì 10 agosto 1645 fu in Ain nella Provenza, ed il dì 2 settembre in Genova,<br />

ritornando, come credesi, dal sopradetto Capitolo generale di Spagna, a cui il<br />

Commissario di Terra Santa residente in Roma per vigore di tale carica, non vi suole<br />

intervenire, ma bensì il P. Guardiano di Gerusalemme v’interviene come Custode di<br />

Terra Santa, ed è l’ultimo tra vocali al Capitolo generale di questa Cismontana famiglia.<br />

(NB Brachium sanctae Annae vidit P. Andreas Aquis [Ain] in Gallia 10 augusti 1645 in<br />

conventu sanctimonialium. Et eodem anno die 27 septembris idem Pater vidit aliud<br />

brachium s. Annae in conventu Fratrum Reformatorum extra Ianuam in loco dicto alla<br />

Madonna del Monte). Nella seconda Congregazione intermedia di questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong> celebrata in Roveredo li 31 ottobre 1645, già ritornato da Spagna fu il nostro<br />

P. Andrea destinato maestro de’ novizzi in Roveredo, ma non trovasi sia ivi stato vestito<br />

alcuno. Nel Capitolo celebrato in Arco il dì 28 settembre 1646 fu confermato in<br />

Roveredo col P. Faostino da Toscolano stato di lui segretario in Terra Santa, venuto<br />

secolui da Gerusalemme, e forse anche da Spagna, il quale si fermò alcuni anni in<br />

questa <strong>Provincia</strong> trovandolo di famiglia in Arco nel 1648, e poi se ne tornò alla propria.<br />

(26. //) Nel detto anno 1646 fu dato, o sia destinato il P. Andrea in Roveredo per<br />

confessore a Madonna Bernardina e di lei compagne come costa dalla seconda parte<br />

della vita della Madre Giovanna Maria, pag. mihi 334, ritirate come in conservatorio<br />

nella quondam casa Simoncini. E poi l’anno seguente nella prima Congregazione<br />

intermedia fatta in Pergine li 20 settembre 1647 fu fatto Guardiano in Arco e maestro<br />

de’ novizzi, e l’anno seguente fu confermato in ambedue gli offizi. Nel 1649 il dì 18<br />

ottobre celebratosi il terzo nostro Capitolo provinciale in Roveredo, il P. Andrea fu<br />

eletto Ministro provinciale e l’anno seguente 1650 accomodò la controversia colla<br />

Collegiata d’Arco che pretendeva la terza (sic) funerale per quelli che venivano sepolti<br />

presso di noi alle Grazie; e si contentò detta Collegiata (di cui era arciprete il signor don<br />

Alessandro Zanoni d’Arco fratello germano dello stesso P. <strong>Provincia</strong>le Andrea) di cento<br />

ragnesi sborsatisi da diversi benefattori, specialmente da quelli che aveano la loro<br />

sepoltura alle Grazie e così cedette per sempre a qualunque gius che pretendeva per la<br />

44 Irlandesi.<br />

45 Nel manoscritto: Vadingo.<br />

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