Brevi biografie - Provincia Tridentina
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icevere nella Provincia tirolese ma non lo vollero; ammalatosi poi di idropisia morì nell'infermeria a Trento il 5 settembre 1861. Fu un discreto predicatore, e di cuore eccellente e buono. 828. P. Stefano, Pietro Tomasi da Cognola di Giovanni e Cecilia Garbari, nato il 6 gennaio 1796. Studiò in età avanzata e fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1829; fu curato a Noriglio; desideroso di farsi Religioso ottenne di vestire l'abito francescano in Arco il 12 novembre 1848; fece la professione il 5 febbraio 1850; passò di convento in convento, ma pare non si sia adattato alla vita del chiostro... Aveva la malattia del sonno... di qui anche i dispiaceri avuti a Noriglio... Durante il colera del 1855 assisté con carità gli ammalati a Strigno e ai Masi di Novaledo. Fu poi ricoverato in infermeria a Trento per un attacco gastro-epilettico, dove morì il 6 dicembre 1861. 829. Fra Corrado, Giuseppe Partel da Panchià, nato il 6 aprile 1802, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale il 18 ottobre 1826 e poi come fratello in Trento il 26 ottobre 1827; svolse il pesante compito di questuante durante tutta la sua vita religiosa; con questo compito rimase a Cavalese dal 1850 fino alla morte avvenuta il 26 gennaio 1862, causa un salasso che gli traforò la vena. 830. Fra Lorenzo, Giovanni Battista Bailoni da Vigolo Vattaro, fratello del P. Pasquale, nato il primo aprile 1799, vestì l'abito religioso come fratello in Arco il 4 novembre 1830; dopo aver lavorato come questuante in vari convento giunse ad Arco dove poi si iniziò la costruzione della nuova chiesa sul posto della precedente, per la costruzione della quale lavorò alacremente col Fratello P. Pasquale. E ad Arco terminò la sua fatica terrena colpito da pleurite il 17 marzo 1862; fu sepolto non a Varignano ma sotto gli avvolti della nuova chiesa. 831. Fra Marcello, Nicolò Cappelletti da Mattarello, nato il 20 gennaio 1816, vestì l'abito religioso come fratello a Rovereto il 3 marzo 1841; lavorò in molti conventi come portinaio e questuante; poi attirato dal desiderio di andare alle missioni partì per l'Africa il 22 ottobre 1861 con Fra Quirico Catoni da Cavedine; dopo un avventuroso viaggio si ammalò e morì a Heli-kah (Cartum), 23 aprile 1862 275 . 832. Fra Claudiano, Domenico Fontanari da Serso, nato il 23 ottobre 1781, vestì l'abito francescano come fratello a Borgo Valsugana il 24 marzo 1803; al ripristino della Provincia dopo la soppressione napoleonica (1810-1815) ritornò convenuto a Pergine addetto al lanificio fino al 1862, quando impotente fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 19 gennaio 1863. "Ottimo Religioso, amante dell'Ordine serafico, si esaltava al nominargli Duns Scoto". 833. P. Bernardino, Cristoforo Cavosi da Sfruz, nato il 14 febbraio 1840, vestì l'abito serafico in Cles il 22 febbraio 1858; fu ordinato sacerdote il 6 aprile 1863; assalito da un cane sull'altare mentre celebrava in Sardagna, ne rimase talmente spaventato, che gli venne un'espulsione 276 alla faccia, poi gli subentrò una distruzione generale; si ritirò nell'infermeria, dove morì di flebite il 21 giugno 1863. 275 Vedere la lettera riportata dal Morizzo, I Francescani nel Trentino IV, pp. 35-36. 276 Espulsione, termine medico che significa " bollicine, macchie arrossamenti sulla pelle". 308
834. P. Francesco Albano, Giovanni Gentilini da Vezzano, nato il 14 novembre 1786, vestì l'abito serafico in Arco l'8 novembre 1805; ordinato sacerdote il 19 giugno 1810; cinque giorni dopo celebrò la sua prima Messa a Trento. Durante la soppressione napoleonica della Provincia (1810-1815) si ritirò a casa sua; al ripristino della Provincia entrò in convento il 20 maggio 1816; fu insegnante, Guardiano, definitore segretario provinciale; nel 1861 passò in infermeria dove poi morì il 13 luglio 1863. 835. P. Costanzo, Francesco Borghesi da Mechel, nato il 7 settembre 1826. Terminato il corso ginnasiale entrò nel seminario vescovile di Trento, frequentando anche due corsi di teologia; poi si ritirò presso il parroco di Villa Lagarina vestito da chierico; fu poi accettato come novizio vestendo l'abito francescano in Arco il 23 novembre 1850; fu ordinato sacerdote il 5 gennaio 1853; passò di convento in convento esercitando il ministero sacerdotale; ammalatosi, nel 1863 fu condotto i infermeria, dove morì il 30 agosto 1863. 836. P. Marcellino, Michele Trepin da Cles, nato il 4 settembre 1794; vestì l'abito francescano a Cavalese il 24 dicembre 1816; fu ordinato sacerdote l'8 settembre 1822; dopo aver esercitato il suo ministero sacerdotale, nel 1844 dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento, dove rimase fino alla morte avvenuta il 19 ottobre 1863. 837. Fra Silvestro, Tommaso Cadrobbi da Vigo Piné, nato il 18 novembre 1795, vestì l'abito serafico come fratello in Cles il 15 dicembre 1817; era nipote del P. Antonio (+1859) e zio del P. Epifanio (+1883); dopo il suo servizio in vari conventi passò all'infermeria di Trento nell'agosto 1863, dove morì il 28 ottobre 1863. 838. Fra Alessio, Giuseppe Moser da Madrano, nato il 17 luglio 1812, vestì l'abito religioso come fratello a Cles il 15 dicembre 1817; era questuante ben voluto; nell'agosto 1863 fu ricoverato in infermeria a Trento, dove morì il 24 dicembre 1863. 839. Fra Ruffino, Antonio Battocletti da Lavis, nato il 18 maggio 1803, vestì l'abito religioso come fratello in Mezzolombardo il 23 novembre 1830. "Questo Frate riuscì ingegnosissimo, perché bravo magnano e falegname. Da sé riuscì anche ottimo orologiaio e meccanico, tanto che lo si chiamava anche fuori di convento ad esercitare l'arte sua. Anzi precorse l'invenzione dei velocipedi. Sono di sua invenzione serrature e chiavi a leva, dette "chiavi comuni" (specie di passe-partout), presenti sulle porte dei nostri conventi. Nel 1856 lo troviamo nell'infermeria di Trento proveniente da Borgo Valsugana; morì il 7 marzo 1864. 840. Fra Agnello, Bartolomeo Degiampietro da Masi di Cavalese, nato il 7 ottobre 1778; vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Trento il 14 marzo 1803 col nome di fra Lucio che poi cambiò in fra Agnello quando iniziò l'anno di noviziato come fratello a Campo Lomaso il 10 maggio 1806; durante la soppressione napoleonica della Provincia 1810-1815 si ritirò a casa sua e poi al ripristino della stessa Provincia tornò in convento a Trento l'11 novembre 1815. Nel 1859 passò in infermeria ma sempre pronto a fare quello che il suo male gli permetteva; recitava ogni giorno l'ufficio piccolo della Madonna; morì senior Provinciae d'anni 87 il 14 gennaio 1865. 309
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icevere nella <strong>Provincia</strong> tirolese ma non lo vollero; ammalatosi poi di idropisia morì<br />
nell'infermeria a Trento il 5 settembre 1861. Fu un discreto predicatore, e di cuore<br />
eccellente e buono.<br />
828. P. Stefano, Pietro Tomasi da Cognola di Giovanni e Cecilia Garbari, nato il 6<br />
gennaio 1796. Studiò in età avanzata e fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1829; fu<br />
curato a Noriglio; desideroso di farsi Religioso ottenne di vestire l'abito francescano in<br />
Arco il 12 novembre 1848; fece la professione il 5 febbraio 1850; passò di convento in<br />
convento, ma pare non si sia adattato alla vita del chiostro... Aveva la malattia del<br />
sonno... di qui anche i dispiaceri avuti a Noriglio... Durante il colera del 1855 assisté<br />
con carità gli ammalati a Strigno e ai Masi di Novaledo. Fu poi ricoverato in infermeria<br />
a Trento per un attacco gastro-epilettico, dove morì il 6 dicembre 1861.<br />
829. Fra Corrado, Giuseppe Partel da Panchià, nato il 6 aprile 1802, vestì l'abito<br />
serafico dapprima come Terziario commensale il 18 ottobre 1826 e poi come fratello in<br />
Trento il 26 ottobre 1827; svolse il pesante compito di questuante durante tutta la sua<br />
vita religiosa; con questo compito rimase a Cavalese dal 1850 fino alla morte avvenuta<br />
il 26 gennaio 1862, causa un salasso che gli traforò la vena.<br />
830. Fra Lorenzo, Giovanni Battista Bailoni da Vigolo Vattaro, fratello del P.<br />
Pasquale, nato il primo aprile 1799, vestì l'abito religioso come fratello in Arco il 4<br />
novembre 1830; dopo aver lavorato come questuante in vari convento giunse ad Arco<br />
dove poi si iniziò la costruzione della nuova chiesa sul posto della precedente, per la<br />
costruzione della quale lavorò alacremente col Fratello P. Pasquale. E ad Arco terminò<br />
la sua fatica terrena colpito da pleurite il 17 marzo 1862; fu sepolto non a Varignano ma<br />
sotto gli avvolti della nuova chiesa.<br />
831. Fra Marcello, Nicolò Cappelletti da Mattarello, nato il 20 gennaio 1816, vestì<br />
l'abito religioso come fratello a Rovereto il 3 marzo 1841; lavorò in molti conventi<br />
come portinaio e questuante; poi attirato dal desiderio di andare alle missioni partì per<br />
l'Africa il 22 ottobre 1861 con Fra Quirico Catoni da Cavedine; dopo un avventuroso<br />
viaggio si ammalò e morì a Heli-kah (Cartum), 23 aprile 1862 275 .<br />
832. Fra Claudiano, Domenico Fontanari da Serso, nato il 23 ottobre 1781, vestì<br />
l'abito francescano come fratello a Borgo Valsugana il 24 marzo 1803; al ripristino della<br />
<strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica (1810-1815) ritornò convenuto a Pergine<br />
addetto al lanificio fino al 1862, quando impotente fu ricoverato nell'infermeria di<br />
Trento dove morì il 19 gennaio 1863. "Ottimo Religioso, amante dell'Ordine serafico, si<br />
esaltava al nominargli Duns Scoto".<br />
833. P. Bernardino, Cristoforo Cavosi da Sfruz, nato il 14 febbraio 1840, vestì<br />
l'abito serafico in Cles il 22 febbraio 1858; fu ordinato sacerdote il 6 aprile 1863;<br />
assalito da un cane sull'altare mentre celebrava in Sardagna, ne rimase talmente<br />
spaventato, che gli venne un'espulsione 276 alla faccia, poi gli subentrò una distruzione<br />
generale; si ritirò nell'infermeria, dove morì di flebite il 21 giugno 1863.<br />
275 Vedere la lettera riportata dal Morizzo, I Francescani nel Trentino IV, pp. 35-36.<br />
276 Espulsione, termine medico che significa " bollicine, macchie arrossamenti sulla pelle".<br />
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