Brevi biografie - Provincia Tridentina

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579. P. Valeriano, Carlo Rasa da Tierno di Mori, figlio di Giovanni detto il Moresco (+1741), nato il 24 aprile 1715, vestito a Cles il 19 giugno 1734. Fu Guardiano e predicatore. Morì a Mezzolombardo il 9 gennaio 1791. 580. Fra Claudiano, Agostino Megni da Cellentino, nato il 5 ottobre 1708, vestito come fratello il 15 maggio 1736. Era muratore di mestiere; morì a Trento alle nove di sera il 22 marzo 1791. 581. P. Bernardino, Francesco Mariano Giuseppe Ceniga da Rovereto, figlio del medico Giovanni Felice, nato il 27 febbraio 1717, vestì l'abito religioso a Cles il 19 maggio 1736; morì in Arco il 3 agosto 1791. 582. P. Vittorio, Francesco Manfredini, figlio di Domenico e Valentina Manfredini, nato a Preore il 26 marzo 1743; vestì l'abito religioso in Arco il 2 giugno 1764; ordinato sacerdote il 2 giugno 1770; morì a Trento la seta del 22 aprile 1792. 583. Fra Pasquale, Francesco Massimiliani da Brentonico, nato il 4 agosto 1708, vestì l'abito serafico come fratello col nome di fra Onofrio (che poi gli fu mutato) il 4 giugno 1730; fu sarte di mestiere e morì in Arco il 2 giugno 1792. 584. P. Adelpreto, Giuseppe Pietro Cobelli da Lizzana, nato il 22 febbraio, battezzato il 26 1740; vestì l'abito religioso a Cles il 17 settembre 1757; professò il 24 settembre celebrando la Messa un suo fratello secolare; fu ordinato sacerdote il 17 dicembre 1763; fu per sette anni successivi Guardiano a Rovereto, causa le leggi cesaree. Morì a Trento, essendo attuale Vicario di Rovereto il 3 settembre 1792. 585. Fra Modesto, Raffaele Bassetti da Santa Massenza, figlio di Pietro e Domenica, nato il 7 gennaio 1700, battezzato il giorno dopo in Vezzano; vestì l'abito religioso il 31 luglio 1723 come fratello; fatto infermiere ottenne il permesso di recarsi in Terra Santa, giunse in Borgo Valsugana con i Padri Bernardino Paoli da Sant'Orsola e Accursio Varesco da Moena destinati missionari nell'Egitto, e col P. Raffaele Foresti da Praso, destinato per Costantinopoli, e coi medesimi partì da Borgo per Venezia il 14 marzo 1731, da dove fece vela col P. Bernardino e col P. Accursio per l'Oriente il 3 aprile, e giunsero all'Arnica in Cipro il 3 maggio. Dimorò per quattro anni a servizio di Terra Santa, e poi nel settembre del 1735 partì da Cipro con fra Wolfango fratello della Provincia di Vienna, e dopo trentadue giorni di mare, giunse a Malta, vi fece 18 giorni di contumacia, finita la quale in 12 giorni arrivò a Livorno; poi andò ad Assisi, passò a Roma, e finalmente arrivò a Borgo Valsugana ai primi di marzo 1736. A Gerusalemme era stato alcuni mesi di famiglia col nostro fra Taddeo Sgritta da Pergine (+1753). Continuò in Provincia a fare l'infermiere e morì a Trento, senior, d'anni 93 il 14 settembre 1792. Fu sepolto nella nostra chiesa, nel quinto forno della prima fila. 586. P. Eleuterio, Giovanni Antonio Luca 256 da Mezzocorona, figlio del medico Pietro Antonio e di Barbara Carneri, nato il 17 ottobre 1722, vestì l'abito serafico il 12 settembre 1752 a Santa Maria delle Grazie presso Arco. Fu compagno del P. Flaviano 256 Anche De Luca. 270

Ricci a Innsbruck, mentre quello era professore in quella università. Morì a Mezzolombardo il 16 aprile 1793. 587. P. Antonio, Giovanni Francesco Inama da Fondo, figlio di Giacomo Antonio, e cugino del P. Giorgio Vescovi (+1777). Nacque il 5 aprile 1718 e si fece Frate a Cles il 26 maggio 1736; fu ordinato sacerdote il 19 maggio 1742; insegnò filosofia e teologia e si occupò nella predicazione. Fu pure Guardiano, definitore e Custode. Nel 1757, spirando il suo guardianato di Trento, partì il 7 giugno quale Commissario Visitatore della Provincia di Croazia-Carniola, accompagnato dal P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo, attuale lettore di teologia in Trento, quale segretario. Terminata la visita celebrò il Capitolo il 19 agosto a Lubiana, da cui subito partì per la sua Provincia, arrivando a Borgo Valsugana il 10 settembre. Nel 1759 si portò a Napoli quale confessore del regio monastero di s. Chiara e vi rimase fino al 1762, nel qual anno venne in qualità di compagno del rev.mo P. Gioannezio de Molina ex-Ministro generale dell'Ordine a Mantova, dove doveva celebrarsi il 29 maggio il Capitolo generale. Vi si trovava in quell'occasione il nostro P. Custode Domenico Nicolò Pizzini da Ala, il P. Benedetto Bonelli da Cavalese definitore generale, assieme al compagno P. Giangrisostomo Tovazzi da Volano, il P. Ministro Gasparo Agostini da Monclassico, nonché il P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo ed il P. Giovanni Angelo Rusca da Borgo Valsugana. In quel Capitolo gli animi dei Padri vocali erano così ben disposti per nominare all'alta carica di Commissario generale della Cismontana Famiglia il nostro P. Benedetto Bonelli da Cavalese, che già erano state disposte le cose per condurlo in chiesa con la croce alla cerimonia prescritta, quando il P. Antonio Inama col P. Carlo Antonio Malanotti, cui l'invidia non fece vedere di buon occhio elevato a quel posto tanto onorifico un padre della loro Provincia, brigarono così bene, che sua eccellenza il Conte Carlo Firmian ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, fece noto al consesso di quei Padri capitolari, che essendo stata scelta una città soggetta all'austriaca Casa, quale era Mantova per sede di quel Capitolo, sarebbe stata fatta cosa del tutto gratissima all'imperatore se anche si fosse eletto a Commissario generale della Cismontana Famiglia un suddito di quella augusta Casa. E i vocali allora si lasciarono mutare nel loro voto: fu eletto il P. Pasquale da Varese, Ministro della Provincia di Milano, suddito austriaco, e fu lasciato da banda il nostro Bonelli suddito immediato del principato di Trento. Il P. Antonio ancora a Mantova era stato domandato quale segretario generale dal neo eletto Ministro generale, ma non piacendogli quel posto, vi rinunziò, trovando modo di esimersene e ritornò in Provincia; l'anno seguente venne a Roma chiamato a fungere da segretario generale del sullodato P. Commissario generale cismontano. Continuò in questo ufficio anche sotto il successore P, Giuseppe Maria da Vedano fino all'aprile del 1766. Nel 1763 fu visitatore della Provincia di Milano, essendo allora attuale definitore della nostra, partendo da Trento il 21 luglio col P. Giovanni Nepomuceno Ioris da Mezzolombardo per segretario e col P. Francesco Saverio Battisti da Fondo quale pro-segretario, e con fra Diego Marchiori da Nomi. cominciò la visita da Mantova, terminata la quale celebrò il capitolo in s. Ambrogio fuori Milano il 27 settembre, giungendo di ritorno alle Grazie in Arco il 10 ottobre. Nel 1766, essendo stato indetto il nostro Capitolo, come attuale definitore della medesima venne in tutta fretta da Roma giungendo a Trento a tempo per ottenere ciò che pare agognasse. Fu infatti eletto Ministro provinciale e come tale intervenne poi nel 1768 al Capitolo generale di Valenza, partendo d da Arco il 21 febbraio col Terziario fra Francesco Libener da Cavalese. Fu di ritorno il 14 luglio. Nel 1775 fu visitatore della 271

Ricci a Innsbruck, mentre quello era professore in quella università. Morì a<br />

Mezzolombardo il 16 aprile 1793.<br />

587. P. Antonio, Giovanni Francesco Inama da Fondo, figlio di Giacomo<br />

Antonio, e cugino del P. Giorgio Vescovi (+1777). Nacque il 5 aprile 1718 e si fece<br />

Frate a Cles il 26 maggio 1736; fu ordinato sacerdote il 19 maggio 1742; insegnò<br />

filosofia e teologia e si occupò nella predicazione. Fu pure Guardiano, definitore e<br />

Custode. Nel 1757, spirando il suo guardianato di Trento, partì il 7 giugno quale<br />

Commissario Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Croazia-Carniola, accompagnato dal P. Carlo<br />

Antonio Malanotti da Samoclevo, attuale lettore di teologia in Trento, quale segretario.<br />

Terminata la visita celebrò il Capitolo il 19 agosto a Lubiana, da cui subito partì per la<br />

sua <strong>Provincia</strong>, arrivando a Borgo Valsugana il 10 settembre. Nel 1759 si portò a Napoli<br />

quale confessore del regio monastero di s. Chiara e vi rimase fino al 1762, nel qual anno<br />

venne in qualità di compagno del rev.mo P. Gioannezio de Molina ex-Ministro generale<br />

dell'Ordine a Mantova, dove doveva celebrarsi il 29 maggio il Capitolo generale. Vi si<br />

trovava in quell'occasione il nostro P. Custode Domenico Nicolò Pizzini da Ala, il P.<br />

Benedetto Bonelli da Cavalese definitore generale, assieme al compagno P.<br />

Giangrisostomo Tovazzi da Volano, il P. Ministro Gasparo Agostini da Monclassico,<br />

nonché il P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo ed il P. Giovanni Angelo Rusca da<br />

Borgo Valsugana. In quel Capitolo gli animi dei Padri vocali erano così ben disposti per<br />

nominare all'alta carica di Commissario generale della Cismontana Famiglia il nostro P.<br />

Benedetto Bonelli da Cavalese, che già erano state disposte le cose per condurlo in<br />

chiesa con la croce alla cerimonia prescritta, quando il P. Antonio Inama col P. Carlo<br />

Antonio Malanotti, cui l'invidia non fece vedere di buon occhio elevato a quel posto<br />

tanto onorifico un padre della loro <strong>Provincia</strong>, brigarono così bene, che sua eccellenza il<br />

Conte Carlo Firmian ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, fece noto al<br />

consesso di quei Padri capitolari, che essendo stata scelta una città soggetta all'austriaca<br />

Casa, quale era Mantova per sede di quel Capitolo, sarebbe stata fatta cosa del tutto<br />

gratissima all'imperatore se anche si fosse eletto a Commissario generale della<br />

Cismontana Famiglia un suddito di quella augusta Casa. E i vocali allora si lasciarono<br />

mutare nel loro voto: fu eletto il P. Pasquale da Varese, Ministro della <strong>Provincia</strong> di<br />

Milano, suddito austriaco, e fu lasciato da banda il nostro Bonelli suddito immediato del<br />

principato di Trento. Il P. Antonio ancora a Mantova era stato domandato quale<br />

segretario generale dal neo eletto Ministro generale, ma non piacendogli quel posto, vi<br />

rinunziò, trovando modo di esimersene e ritornò in <strong>Provincia</strong>; l'anno seguente venne a<br />

Roma chiamato a fungere da segretario generale del sullodato P. Commissario generale<br />

cismontano. Continuò in questo ufficio anche sotto il successore P, Giuseppe Maria da<br />

Vedano fino all'aprile del 1766. Nel 1763 fu visitatore della <strong>Provincia</strong> di Milano,<br />

essendo allora attuale definitore della nostra, partendo da Trento il 21 luglio col P.<br />

Giovanni Nepomuceno Ioris da Mezzolombardo per segretario e col P. Francesco<br />

Saverio Battisti da Fondo quale pro-segretario, e con fra Diego Marchiori da Nomi.<br />

cominciò la visita da Mantova, terminata la quale celebrò il capitolo in s. Ambrogio<br />

fuori Milano il 27 settembre, giungendo di ritorno alle Grazie in Arco il 10 ottobre. Nel<br />

1766, essendo stato indetto il nostro Capitolo, come attuale definitore della medesima<br />

venne in tutta fretta da Roma giungendo a Trento a tempo per ottenere ciò che pare<br />

agognasse. Fu infatti eletto Ministro provinciale e come tale intervenne poi nel 1768 al<br />

Capitolo generale di Valenza, partendo d da Arco il 21 febbraio col Terziario fra<br />

Francesco Libener da Cavalese. Fu di ritorno il 14 luglio. Nel 1775 fu visitatore della<br />

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