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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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suddetti, accompagnati con una sua informazione a Roma, d'onde tosto arrivò un<br />

decreto da parte della Congregazione dei vescovi e Regolari in favore del P. Carlo<br />

Antonio, e da parte dei superiori dell'Ordine una lettera di lode per la di lui fermezza<br />

(Vedi il P. Agostino Maria da Napoli nel Tomo IV Chronolog. Historia leg. seraph.<br />

Ord. pag 376, col. 2, decr. 3 oct. 1760 in cui certamente viene contemplato questo<br />

fatto). Il P. Carlo Antonio terminò la visita e presiedette a quel Capitolo provinciale che<br />

si celebrò ai 4 novembre e poi ritornossene in <strong>Provincia</strong>, dove assunse il governo del<br />

convento di Rovereto. Nel predetto Capitolo di Milano fu eletto per la seconda volta a<br />

Ministro provinciale il P. Pasquale da Varese, il quale essendo stato creato nel 1762, nel<br />

Capitolo generale di Mantova quale commissario generale della Cismontana Famiglia,<br />

nominò il nostro P. Carlo Antonio, che là trovavasi in qualità di compagno del suo<br />

Ministro provinciale, per suo segretario generale. Recossi quindi a Roma a coprirvi il<br />

suo nuovo officio, in cui durò poco, perché essendo morto a Madrid ai 3 novembre 1763<br />

il nostro P. Carlo Bonaventura Rigotti da Rovereto, attuale segretario del generale<br />

Ministro, questi volle che andasse in Ispagna ad assumere quell'importante offizio il P.<br />

Carlo Antonio. Vi andò di fatto ancora nel dicembre di quell'anno. Nel 1766 chiamò a<br />

Madrid il nostro P. Urbano Heller da Tres per suo compagno, il quale vi andò di fatto.<br />

Come segretario generale intervenne nel 1765 alla Congregazione generale tenutasi al<br />

sacro Monte della Verna assieme al P. Giovannezio Molina Ministro di tutto l'Ordine,<br />

con cui recossi poi a Roma e a Napoli. Intervenne anche nel 1768 al Capitolo generale<br />

di Valenza, in cui si vide eletto alla carica di Procuratore generale dei Riformati. Fu alla<br />

chiusa di esso Capitolo, che recitò una sua dotta orazione latina sulla santissima Trinità,<br />

la quale venne assai lodata ed applaudita e poi stampata. Nel medesimo Capitolo fu<br />

deputato tra i quattro compromissari sceltivi per deliberare sull'accettazione e la stampa<br />

delle Costituzioni generali della Cismontana Famiglia, e dopo averle esaminate insieme<br />

agli altri tre ne confermò la decretale sentenza: «Eamdem collectionem in Familiae et<br />

<strong>Provincia</strong>rum usum, et commodum edi posse et debere». Si stamparono però solo nel<br />

1827. Nel 1768 egli mandò a tutte le Provincie dei Riformati Cismontani una circolare<br />

in cui annunziando la sua elezione a loro procuratore, manifestava anche quale era la<br />

sua intenzione rapporto a certi punti riferibili alla sua ispezione. Egli continuò nel suo<br />

officio sino alla morte, che avvenne in Roma nel convento di s. Francesco in Ripa ai 13<br />

febbraio 1777. Il P. Malanotti, che era per la sua pietà, prudenza e dottrina salito in<br />

grande stima presso diversi cardinali, e presso i sommi Pontefici Clemente XIV e Pio<br />

VI, fu si può dire, il fondatore della biblioteca del convento di Cles, alla quale mandò da<br />

Roma niente meno di trentauno carri di libri, tra i quali molti assai preziosi, appartenenti<br />

ad un cardinale, dagli eredi del quale ei li comperò, (e che più tardi in gran parte furono<br />

trasportati in quella di s. Bernardino in Trento)" 250 . Lasciò alcuni lavori stampati. Cfr,<br />

pure notizie sulla Gazzetta di Trento del 4 marzo 1777, in data di Roma 22 febbraio<br />

1777.<br />

514. P. Antonino, Francesco Pizzini da Rovereto, figlio di Francesco detto<br />

Veronese e di Anna Teresa Marzani, nato il 27 maggio 1743, vestito a Cles il 31 maggio<br />

1760; ordinato sacerdote con dispensa dall'età, il 20 dicembre 1766; morì tisico in<br />

Trento il 15 febbraio 1777. Nel 1766 aveva fatto il suo testamento, rogiti Dal Lago,<br />

lasciando usufruttuaria la sua matrigna, Domenica nata Tartarotti e sua sorella<br />

Giacomina erede, la quale sposò poi un Bonfioli di Sacco.<br />

250 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 23.<br />

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