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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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1732 insegnò ivi il quarto anno, ed alla fine di quello dedicò le tesi a monsignor<br />

vescovo e principe Domenico Antonio di Thunn, e le sostenne con applauso per due<br />

giorni nella chiesa di s. Bernardino. E detto monsignor in segno d'aggradimento fece<br />

una ricreazione ad esso e di lui studenti in Doss Trento. Mentre era lettore in Trento<br />

fece alcune volte li discorsini alla Via Crucis, e supplì al visitatore del Terz'Ordine. Nel<br />

1733 fu fatto Guardiano di Trento, e la Quaresima del 1734 fece la seconda volta li<br />

discorsi del Santissimo in s. Massenza, e li discorsini alla Via Crucis. Nel Capitolo del<br />

1734 fatto Ministro il P. Corrado da Tesero, prese per suo segretario il P. Ferdinando,<br />

ma nel novembre del detto anno sopraffatto da sputo di sangue il P. Filippo da Rallo<br />

attual confessore delle monache a s. Chiara, e però avendo egli rinunciato tal offizio, gli<br />

fu sostituito il P. Ferdinando, che da Cles a primi di dicembre 1734 si portò a Trento ad<br />

esercitar tal impiego, che continuò sino al Capitolo nostro celebrato in Trento li 27<br />

maggio 1737 in cui fu eletto diffinitore, ed in detto triennio fermato in Trento fu ivi colettore<br />

e visitatore del Terz'Ordine, e la Quaresima del 1739 predicò alle monache della<br />

Trinità. E lo stesso anno nell'agosto partì da Cles per Caldaro, scelto per segretario di<br />

commissione dal P. Giovanni Pio da Pressano Visitatore della provincia del Tirolo,<br />

quale cominciò in Caldaro, e dopo averla terminata il P. Ferdinando diffinitore capitò di<br />

ritorno in Trento li 22 novembre. Nel nostro Capitolo celebrato in Roveredo li 28<br />

novembre 1739 essendo stato eletto Ministro il predetto P. Giovanni Pio fu da questi di<br />

nuovo scelto per segretario il nostro P. Ferdinando, che lo servì per tutto il di lui<br />

governo, che quella volta fu di soli due anni e mezzo. Nel Capitolo fatto in Arco li 6<br />

maggio 1742 fu eletto Custode e fu ivi posto vice maestro de' novizzi. Nel 1743 fu<br />

collocato di famiglia in Trento, ed il dì 11 novembre subintrò confessore delle monache<br />

della santissima Trinità, avendovi allora solamente terminato il suo triennio il P.<br />

Giuseppe Antonio da Ravazzone. Nel 1744 fu ivi confessore delle monache. E nel 1745<br />

celebratosi in Roveredo il nostro Capitolo il dì 9 maggio fu eletto Ministro provinciale.<br />

Il primo anno prese per segretario il P. Ambrogio da Roveredo; e questi l'anno seguente<br />

rinunciando, prese nel secondo e terz'anno il P. Giuseppe Maria da Roveredo. Per<br />

compagno il primo anno ebbe P. Eugenio da Cavalese; nel secondo e terzo prese<br />

frat'Alessio da Castagné. Nel secondo anno del <strong>Provincia</strong>lato ebbe una molestissima<br />

infermità, sopraggiuntagli in Fiemme; d'onde su d'un carro fatto apposta fu condotto<br />

fuori all'infermeria. Corse gran pericolo della vita, ma alla fine per grazia del Signore si<br />

riebbe. Nel 1748 terminato l'offizio di Ministro, fu di nuovo fatto confessore delle<br />

monache alla Trinità in Trento, e vi durò un intero triennio. Nel Capitolo celebrato in<br />

Arco nel 1751 fu di nuovo eletto diffinitore, e quel triennio dimorò di famiglia in<br />

Mezzolombardo. Nel Capitolo poi celebrato in Trento il dì 30 aprile 1754 fu per la<br />

seconda volta eletto Ministro, e scelse per tutto il triennio segretario il P. Flaviano<br />

Ricci 225 da Cembra, e per compagno, e precursore lo servì fra Biagio da Mori Terziario.<br />

Nel 1757 terminato l'offizio scelse d'andar di famiglia in Borgo. Nel 1758 fu confermato<br />

ivi, ove non godeva tuttavia molta salute. Avendo guasti li denti non poteva masticare,<br />

onde doveasi prolungare la mensa comune per dargli tempo. Non poteva dir Messa fra<br />

la mattina senza incomodo, onde la diceva avanti Prima, e la notte avea bisogno di star<br />

giù a Mattutino. Per tanto nel 1759 fu destinato in Trento, ove aver potesse tutto il suo<br />

governo, ma pregò d'esser lasciato in Borgo. Nel 1760 rimase in infermeria, ma andava<br />

alle volte per città, e confessava qualche tedesca. Fu parimente qualche volta mandato a<br />

levare e condur a Mezzolombardo per servizio di quella eccellentissima (195. //)<br />

225 Nel manoscritto: Rizzi.<br />

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