Brevi biografie - Provincia Tridentina
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nostro P. Alfonso Maria. Così pure avendo nel mese d'ottobre 1748 il P. Davide rinunciato la Vicarìa di Pergine, gli fu sostituito per Vicario il P. Alfonso. Negli anni 1757-1759 fu di famiglia in Cles; e la Quaresima del 1759 predicò per l'ultima volta la Quaresima in Mechel. Fu ottimo Religioso, non poco stimolato, onde dopo il 1750 poco, o niente confessava. Lontano dagli offizi, amantissimo dell'ubbidienza e della santa povertà, cosicché ultimamente non teneva sportella, e portava seco nel mantello l'involtino delle prediche. Nel 1760 e 1761 fu di famiglia in Mezzolombardo, ove fu più volte incomodato da certa spezie d'idropisia e spezialmente essendo nell'estate del 1761 dalla medesima molestato, fu condotto all'infermeria, ove poi sopraggiuntogli anche lo sputo di sangue marcio, munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosissima disposizione, la sera degli undici gennaio circa le sette e mezza, scoppiatagli la postema del petto, restò soffocato e passò qual visse, ottimo Religioso al Signore. Trento 11 gennaio 1762. 433. Fra Leonardo da Vigne, Giovanni Battista Pasini 223 , battezzato 8 ottobre 1705; vestito, solo, per laico in Arco li 7 ottobre 1726, essendovi Guardiano il P. Andrea da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Baldassar Antonio da Canezza. Nel febraro 1735 partì da Trento col Terziario fra Antonio d'Aldeno, e portò Roma il primo processo formato d'autorità apostolica per la causa della nostra venerabile Madre Giovanna Maria, e fu di ritorno in Arco li 22 giugno. Fu buon Frate, sottoposto al male di gambe, per cui si portò nell'estate con fra Romualdo da Monaco nel 1748 a bagni di Pusteria. Posto ultimamente di famiglia in Cavalese nel 1761 si ammalò il dì 24 febraro di febbre, a principio creduta catarrale, e che poi fu scuoperta maligna, e per quanti rimedi vi si applicassero dovette finalmente soccombere. Munito pertanto de' santissimi Sagramenti, e con religiosa disposizione, circa le ore due e tre quarti dopo 'l mattutino, passò piamente al Signore; Cavalese 3 marzo 1762. 434. P. Ferdinando da Bronzolo, Giuseppe Sebastiano Weber 224 (primo cugino del P. Vittorio Weber morto li 11 ottobre in Trento 1760), battezzato 14 gennaro 1696; vestito in Cles con tre altri li 25 agosto 1716, essendovi Guardiano il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Teodoro Marini da Rumo diffinitore. Ebbe ne' tre anni di filosofia e quattro di teologia continuamente lettore il P. Ilario Comper da Besenello. Essendo chierico studente di teologia in Pergine si portò col P. Giuseppe Vigilio da Mezzotedesco ivi Guardiano a Bressanone ed in Pusteria. La Quaresima del 1725 fece i discorsi del Santissimo in s. Massenza o sia Duomo di Trento, e nel maggio seguente, avanti il Capitolo, celebrato poi il dì 6 giugno, si portò a Verona col P. Anselmo Sartori attual Vicario di Trento. Nella Congregazione fatta in Arco li 7 maggio 1726 essendo stato istituito lettore di logica in Cles il P. Casimiro Forer da Calliano ed avendo questo più volte rinunciato, in un congresso fatto in Roveredo nel settembre, accettata la predetta rinuncia, fu istituito in di lui luogo lettore il P. Ferdinando; il dì 28 fu esaminato, ed il dì 29 partì per Cles, ove nel detto anno e due seguenti insegnò la filosofia a cinque seguenti chierici studenti: fra Giovanni Angelo dal Borgo, fra Claudio da Trento, fra Pietro Antonio da Caldes, fra Francesco Antonio dal Borgo, fra Sigismondo da Cagnò. Nel 1729 fu istituito lettore di teologia e posto in Trento, ove (194. //) la insegnò quattro anni continui. Nel 1731 li 7 settembre partì da Trento col P. Domenico Nicollò d'Ala ivi Vicario, e si portò con un mese di ubbidienza a Verona. Nel 223 Nel manoscritto: Pasino. 224 Nel manoscritto: Beber. 216
1732 insegnò ivi il quarto anno, ed alla fine di quello dedicò le tesi a monsignor vescovo e principe Domenico Antonio di Thunn, e le sostenne con applauso per due giorni nella chiesa di s. Bernardino. E detto monsignor in segno d'aggradimento fece una ricreazione ad esso e di lui studenti in Doss Trento. Mentre era lettore in Trento fece alcune volte li discorsini alla Via Crucis, e supplì al visitatore del Terz'Ordine. Nel 1733 fu fatto Guardiano di Trento, e la Quaresima del 1734 fece la seconda volta li discorsi del Santissimo in s. Massenza, e li discorsini alla Via Crucis. Nel Capitolo del 1734 fatto Ministro il P. Corrado da Tesero, prese per suo segretario il P. Ferdinando, ma nel novembre del detto anno sopraffatto da sputo di sangue il P. Filippo da Rallo attual confessore delle monache a s. Chiara, e però avendo egli rinunciato tal offizio, gli fu sostituito il P. Ferdinando, che da Cles a primi di dicembre 1734 si portò a Trento ad esercitar tal impiego, che continuò sino al Capitolo nostro celebrato in Trento li 27 maggio 1737 in cui fu eletto diffinitore, ed in detto triennio fermato in Trento fu ivi colettore e visitatore del Terz'Ordine, e la Quaresima del 1739 predicò alle monache della Trinità. E lo stesso anno nell'agosto partì da Cles per Caldaro, scelto per segretario di commissione dal P. Giovanni Pio da Pressano Visitatore della provincia del Tirolo, quale cominciò in Caldaro, e dopo averla terminata il P. Ferdinando diffinitore capitò di ritorno in Trento li 22 novembre. Nel nostro Capitolo celebrato in Roveredo li 28 novembre 1739 essendo stato eletto Ministro il predetto P. Giovanni Pio fu da questi di nuovo scelto per segretario il nostro P. Ferdinando, che lo servì per tutto il di lui governo, che quella volta fu di soli due anni e mezzo. Nel Capitolo fatto in Arco li 6 maggio 1742 fu eletto Custode e fu ivi posto vice maestro de' novizzi. Nel 1743 fu collocato di famiglia in Trento, ed il dì 11 novembre subintrò confessore delle monache della santissima Trinità, avendovi allora solamente terminato il suo triennio il P. Giuseppe Antonio da Ravazzone. Nel 1744 fu ivi confessore delle monache. E nel 1745 celebratosi in Roveredo il nostro Capitolo il dì 9 maggio fu eletto Ministro provinciale. Il primo anno prese per segretario il P. Ambrogio da Roveredo; e questi l'anno seguente rinunciando, prese nel secondo e terz'anno il P. Giuseppe Maria da Roveredo. Per compagno il primo anno ebbe P. Eugenio da Cavalese; nel secondo e terzo prese frat'Alessio da Castagné. Nel secondo anno del Provincialato ebbe una molestissima infermità, sopraggiuntagli in Fiemme; d'onde su d'un carro fatto apposta fu condotto fuori all'infermeria. Corse gran pericolo della vita, ma alla fine per grazia del Signore si riebbe. Nel 1748 terminato l'offizio di Ministro, fu di nuovo fatto confessore delle monache alla Trinità in Trento, e vi durò un intero triennio. Nel Capitolo celebrato in Arco nel 1751 fu di nuovo eletto diffinitore, e quel triennio dimorò di famiglia in Mezzolombardo. Nel Capitolo poi celebrato in Trento il dì 30 aprile 1754 fu per la seconda volta eletto Ministro, e scelse per tutto il triennio segretario il P. Flaviano Ricci 225 da Cembra, e per compagno, e precursore lo servì fra Biagio da Mori Terziario. Nel 1757 terminato l'offizio scelse d'andar di famiglia in Borgo. Nel 1758 fu confermato ivi, ove non godeva tuttavia molta salute. Avendo guasti li denti non poteva masticare, onde doveasi prolungare la mensa comune per dargli tempo. Non poteva dir Messa fra la mattina senza incomodo, onde la diceva avanti Prima, e la notte avea bisogno di star giù a Mattutino. Per tanto nel 1759 fu destinato in Trento, ove aver potesse tutto il suo governo, ma pregò d'esser lasciato in Borgo. Nel 1760 rimase in infermeria, ma andava alle volte per città, e confessava qualche tedesca. Fu parimente qualche volta mandato a levare e condur a Mezzolombardo per servizio di quella eccellentissima (195. //) 225 Nel manoscritto: Rizzi. 217
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nostro P. Alfonso Maria. Così pure avendo nel mese d'ottobre 1748 il P. Davide<br />
rinunciato la Vicarìa di Pergine, gli fu sostituito per Vicario il P. Alfonso. Negli anni<br />
1757-1759 fu di famiglia in Cles; e la Quaresima del 1759 predicò per l'ultima volta la<br />
Quaresima in Mechel. Fu ottimo Religioso, non poco stimolato, onde dopo il 1750<br />
poco, o niente confessava. Lontano dagli offizi, amantissimo dell'ubbidienza e della<br />
santa povertà, cosicché ultimamente non teneva sportella, e portava seco nel mantello<br />
l'involtino delle prediche. Nel 1760 e 1761 fu di famiglia in Mezzolombardo, ove fu più<br />
volte incomodato da certa spezie d'idropisia e spezialmente essendo nell'estate del 1761<br />
dalla medesima molestato, fu condotto all'infermeria, ove poi sopraggiuntogli anche lo<br />
sputo di sangue marcio, munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosissima<br />
disposizione, la sera degli undici gennaio circa le sette e mezza, scoppiatagli la postema<br />
del petto, restò soffocato e passò qual visse, ottimo Religioso al Signore. Trento 11<br />
gennaio 1762.<br />
433. Fra Leonardo da Vigne, Giovanni Battista Pasini 223 , battezzato 8 ottobre<br />
1705; vestito, solo, per laico in Arco li 7 ottobre 1726, essendovi Guardiano il P.<br />
Andrea da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Baldassar Antonio da Canezza. Nel<br />
febraro 1735 partì da Trento col Terziario fra Antonio d'Aldeno, e portò Roma il primo<br />
processo formato d'autorità apostolica per la causa della nostra venerabile Madre<br />
Giovanna Maria, e fu di ritorno in Arco li 22 giugno. Fu buon Frate, sottoposto al male<br />
di gambe, per cui si portò nell'estate con fra Romualdo da Monaco nel 1748 a bagni di<br />
Pusteria. Posto ultimamente di famiglia in Cavalese nel 1761 si ammalò il dì 24 febraro<br />
di febbre, a principio creduta catarrale, e che poi fu scuoperta maligna, e per quanti<br />
rimedi vi si applicassero dovette finalmente soccombere. Munito pertanto de' santissimi<br />
Sagramenti, e con religiosa disposizione, circa le ore due e tre quarti dopo 'l mattutino,<br />
passò piamente al Signore; Cavalese 3 marzo 1762.<br />
434. P. Ferdinando da Bronzolo, Giuseppe Sebastiano Weber 224 (primo cugino<br />
del P. Vittorio Weber morto li 11 ottobre in Trento 1760), battezzato 14 gennaro 1696;<br />
vestito in Cles con tre altri li 25 agosto 1716, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />
Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Teodoro Marini da Rumo diffinitore. Ebbe<br />
ne' tre anni di filosofia e quattro di teologia continuamente lettore il P. Ilario Comper da<br />
Besenello. Essendo chierico studente di teologia in Pergine si portò col P. Giuseppe<br />
Vigilio da Mezzotedesco ivi Guardiano a Bressanone ed in Pusteria. La Quaresima del<br />
1725 fece i discorsi del Santissimo in s. Massenza o sia Duomo di Trento, e nel maggio<br />
seguente, avanti il Capitolo, celebrato poi il dì 6 giugno, si portò a Verona col P.<br />
Anselmo Sartori attual Vicario di Trento. Nella Congregazione fatta in Arco li 7 maggio<br />
1726 essendo stato istituito lettore di logica in Cles il P. Casimiro Forer da Calliano ed<br />
avendo questo più volte rinunciato, in un congresso fatto in Roveredo nel settembre,<br />
accettata la predetta rinuncia, fu istituito in di lui luogo lettore il P. Ferdinando; il dì 28<br />
fu esaminato, ed il dì 29 partì per Cles, ove nel detto anno e due seguenti insegnò la<br />
filosofia a cinque seguenti chierici studenti: fra Giovanni Angelo dal Borgo, fra Claudio<br />
da Trento, fra Pietro Antonio da Caldes, fra Francesco Antonio dal Borgo, fra<br />
Sigismondo da Cagnò. Nel 1729 fu istituito lettore di teologia e posto in Trento, ove<br />
(194. //) la insegnò quattro anni continui. Nel 1731 li 7 settembre partì da Trento col P.<br />
Domenico Nicollò d'Ala ivi Vicario, e si portò con un mese di ubbidienza a Verona. Nel<br />
223 Nel manoscritto: Pasino.<br />
224 Nel manoscritto: Beber.<br />
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