Brevi biografie - Provincia Tridentina

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accompagnò a Padova fra Giuseppe Visintainer da Caltron Terziario, per procurarsi qualche efficace rimedio al di lui male di gambe. A primi di maggio 1732 partì dal Borgo con P. Alfonso Maria Barbi da Cembra, portandosi alla visita de' santuari di Roma, d'onde poi collo stesso, andante ad esercitarsi nella predica si portò nell'Umbria, e lo servì di compagno in alcuni pulpiti, e collo stesso capitò di ritorno in Borgo il dì 19 maggio 1734. Nel 1736 il dì 5 aprile partì dal Borgo ed accompagnò a Padova e Venezia il P. Bernardo da Mechel. Il dì 29 giugno 1738 partì da Trento, venuto prima da Pergine, ed accompagnò a bagni di Pusteria il P. ex Provinciale Serafico da Roveredo, con cui poi giunse di ritorno in Trento il dì 6 agosto. Di poi il dì 5 ottobre 1743 partì da Trento andando col P. Massenzo da Tenno a Padova per consultare que' signori medici per li di lui incomodi di salute, e di poi per visitare esso fra Cipriano una sua sorella su 'l Trevisano. Verso il fine d'agosto del 1753 col P. Alberto da Grumes con un mese di ubbidienza ottenne di portarsi a Padova, Venezia e Vicenza, e su 'l Trevisano a visitare la sopraddetta sua sorella ivi maritata. Fu buon infermiere e cerusico e fu esso bramabile più religiosità e meno vivacità. Per più di dieci anni fu fermato in Mezzolombardo, per servizio di sua ecc.za Conte Francesco Spaur; di sua ecc.za barone e poi Conte Francesco Giorgio di Firmian, ed a riflesso di castel Thunn, ove negli ultimi anni fu molto incomodato da male di petto ed asma con pericolo di vita. Passati poi all'altra vita li predetti signori Conti, fu mandato nel 1758 di famiglia in Arco, ove di nuovo incomodato dall'asma, fu condotto col P. Celestino da Lavis all'infermeria, e vi giunse il dì 21 gennaro 1759. E più da quella non partì, poiché ultimamente oltre l'asma. aggravato da altri malori, munito de' santissimi Sagramenti, e con buona disposizione, avendo pregato il P. Guardiano che, (190. //) dando parte a conventi della di lui morte, aggiungesse, che esso fra Cipriano dimandava genuflesso in terra a tutti perdono, passò piamente al Signore dopo 'l pranzo, Trento 8 novembre 1760. 428. P. Niccolò da Coredo, Giuseppe Antonio Widman 219 , battezzato 3 gennaro 1691; vestito, solo, in Roveredo il dì primo ottobre 1708, essendovi Guardiano il P. Sebastiano da Trento, maestro de' novizzi il P. Adriano da Lardaro diffinitore, promaestro il P. Casimiro da Trento Vicario. Ebbe ne' tre anni di filosofia in Pergine lettore il P. Giuseppe Antonio da Ravazzone. Ne' primi due anni di teologia ebbe lettore il P. Domenico da Besagno nel secondo corso. Celebrò le sue primizie in Cles nella festa di s. Giuseppe 19 marzo 1715. Nel terzo anno posto in Borgo dal maggio sino al gennaro del 1716 ebbe ivi lettore il P. Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel gennaro del 1716 fu posto in Trento sotto il P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Nel 4° ebbe in Pergine lettore il sopraddetto P. Domenico da Besagno. Ottenuta poi col P. Antonio Maturi da Mezzana, studente del terz'anno di teologia in Trento la necessaria ubbidienza da portarsi nel collegio di s. Pier Montorio in Roma, per andare poi alle sagre Missioni, ed avutone il placet da tutto il diffinitorio, in occasione che si celebrava la prima Congregazione intermedia in Trento il dì 3 maggio 1717 avanti di cui col compagno fu chiamato, ed esaminata ed approvata la loro vocazione, partì col detto compagno il dì 6 maggio del detto anno da Trento per Roveredo istradati per Roma. Ivi nel collegio di s. Pier Montorio si fermò collo stesso quasi un anno, studiando le controversie sotto il R.P. Pietro Battista, il quale poi fatto Vicario patriarcale di Costantinopoli, fu sostituito lettore il R.P. Domenico Maffei da Cles, sotto di cui studiò alcuni mesi. Sostenuto poi decorosamente col P. Antonio compagno l'esame, e destinato missionario in 219 Nel manoscritto: Vidman. 212

Costantinopoli collo stesso partì da Roma per la Provincia, e giunse a primi di luglio del 1718 in Borgo. E visitati li propri parenti in Val di Non e Val di Sole, s'istradarono per Vienna ed indi per Ungheria colla calda raccomandazione e passaporto del principe Eugenio di Savoia ai Basà di Nissa e Vidino, ed indi felicemente giunsero in Costantinopoli. Ne' primi anni il P. Niccolò fu missionario a Scio ed a Smirne, e nel 1734 fu fatto prefetto della missione in Costantinopoli, e dopo la prefettura se ne restò nella detta missione senza ritornare nella Provincia, tuttoché avesse terminato il suo duodennio. Finalmente carico d'anni sopra 70, trovandosi nell'isola di Tinne vicino a Smirne, mentre recitava il divin offizio, sopraggiunto dalla morte con colpo apoplettico, passò, come ci giova sperare per la di lui vita religiosa, piamente al Signore come ce ne diede avviso il P. Procuratore delle missioni in Roma, ed il nostro P. Raffaello di Val di Buono dimorante in Costantinopoli. Fu il Padre Niccolò buon Religioso, quieto, e di buon talento, e con gran rincrescimento di que' popoli passò al Signore, dopo 40 e più anni di missionario nell'Arcipelago, nell'isola di Tinne 25 febraro 1761 220 . 1761. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 16 aprile 1761. 429. P. Cirillo da Ronzone, Giuseppe Antonio Borzaga da Ronzone nella pieve di Sarnonico in Val di Non, battezzato 18 giugno 1722, vestito con diversi altri in Arco li 3 giugno 1742, essendovi Guardiano il P. Bonifazio d'Ossana, Vicario e maestro il P. Ippolito da Nosellari. Fu nipote ex parte matris del quondam rev.mo P. Antonio Maturi, morto in Scira nel 1751. Ne' tre anni di filosofia, e tre di teologia ebbe lettore il P. Giovanni Michele da Roveredo; e nel quarto il P. lettor Patrizio da Terlago. Si maneggiò per andar alle missioni, ma sottoposto ad una vena varicosa si acquietò, e si diede alla predica, e fece in diversi luoghi Avventi, annuali e Quaresime domenicali. Nel 1756 la Quaresima predicando in Telve, fece quattro sole prediche, poiché per aver assistito in Borgo ad un infermo di (191. //) malignità, la contrasse anch'esso, onde dovette supplire in Telve per esso alcune prediche il P. Liduino predicator di Torcegno. Poi rimesso predicò in alcuni altri luoghi. Nel 1759 fu fatto Vicario in Pergine del P. Guardiano Francesco Albano da Trento. Nel detto anno predicò l'Avvento in Biano 221 , come pure la Quaresima seguente verso il fine della quale, cioè il venerdì Santo la sera dopo la processione si sentì poco bene, tuttavia continuò a predicarvi le feste. Ritornato al convento gli continuò il raffreddore e male di petto. Nel Capitolo del 1760 fu posto in Arco, e seguitavasi detto incomodo, e per le Pentecoste fu tuttavia a predicare un triduo in Cavedine con il P. Felice da Canezza confessor e compagno. Se gli scuopersero poi manifesti indizi d'idropisia, e si mise sotto la cura del medico del convento signor dottor Bertoldi d'Arco, il quale coll'infermiere fra Cosmo dal Borgo non mancò d'assistergli con premura, ma non iscorgendo miglioramento notabile, fu giudicato espediente mandarlo all'infermeria e vi s'istradò su 'l mulo, accompagnato dal Terziario fra Antonio da Nomesino il dì 23 giugno 1760. In Trento vi furono applicati molti rimedi ma senza frutto, giudicato veramente idropico. Quindi fu mandato li 19 luglio da Trento per bere le acque a Cles; ma giunto che fu in Mezzolombardo trovò cert'uomo, che si professava d'avere un segreto contro l'idropisia. Sotto la cura di quello, senza altro portarsi a bere le acidole in Cles, si mise, e parve per qualche tempo che migliorasse, ma alla fine dovette tralasciar detto rimedio, o sia segreto per non lasciarvi la vita. Il dì dunque 27 fu ricondotto all'infermeria, ove post varia remedia, pareva si rimettesse e andava alle volte 220 Cfr. anche Tovazzi, Compendium diplomaticum, III, n. 498. 221 Albiano. 213

accompagnò a Padova fra Giuseppe Visintainer da Caltron Terziario, per procurarsi<br />

qualche efficace rimedio al di lui male di gambe. A primi di maggio 1732 partì dal<br />

Borgo con P. Alfonso Maria Barbi da Cembra, portandosi alla visita de' santuari di<br />

Roma, d'onde poi collo stesso, andante ad esercitarsi nella predica si portò nell'Umbria,<br />

e lo servì di compagno in alcuni pulpiti, e collo stesso capitò di ritorno in Borgo il dì 19<br />

maggio 1734. Nel 1736 il dì 5 aprile partì dal Borgo ed accompagnò a Padova e<br />

Venezia il P. Bernardo da Mechel. Il dì 29 giugno 1738 partì da Trento, venuto prima da<br />

Pergine, ed accompagnò a bagni di Pusteria il P. ex <strong>Provincia</strong>le Serafico da Roveredo,<br />

con cui poi giunse di ritorno in Trento il dì 6 agosto. Di poi il dì 5 ottobre 1743 partì da<br />

Trento andando col P. Massenzo da Tenno a Padova per consultare que' signori medici<br />

per li di lui incomodi di salute, e di poi per visitare esso fra Cipriano una sua sorella su 'l<br />

Trevisano. Verso il fine d'agosto del 1753 col P. Alberto da Grumes con un mese di<br />

ubbidienza ottenne di portarsi a Padova, Venezia e Vicenza, e su 'l Trevisano a visitare<br />

la sopraddetta sua sorella ivi maritata. Fu buon infermiere e cerusico e fu esso bramabile<br />

più religiosità e meno vivacità. Per più di dieci anni fu fermato in Mezzolombardo, per<br />

servizio di sua ecc.za Conte Francesco Spaur; di sua ecc.za barone e poi Conte<br />

Francesco Giorgio di Firmian, ed a riflesso di castel Thunn, ove negli ultimi anni fu<br />

molto incomodato da male di petto ed asma con pericolo di vita. Passati poi all'altra vita<br />

li predetti signori Conti, fu mandato nel 1758 di famiglia in Arco, ove di nuovo<br />

incomodato dall'asma, fu condotto col P. Celestino da Lavis all'infermeria, e vi giunse il<br />

dì 21 gennaro 1759. E più da quella non partì, poiché ultimamente oltre l'asma.<br />

aggravato da altri malori, munito de' santissimi Sagramenti, e con buona disposizione,<br />

avendo pregato il P. Guardiano che, (190. //) dando parte a conventi della di lui morte,<br />

aggiungesse, che esso fra Cipriano dimandava genuflesso in terra a tutti perdono, passò<br />

piamente al Signore dopo 'l pranzo, Trento 8 novembre 1760.<br />

428. P. Niccolò da Coredo, Giuseppe Antonio Widman 219 , battezzato 3 gennaro<br />

1691; vestito, solo, in Roveredo il dì primo ottobre 1708, essendovi Guardiano il P.<br />

Sebastiano da Trento, maestro de' novizzi il P. Adriano da Lardaro diffinitore, promaestro<br />

il P. Casimiro da Trento Vicario. Ebbe ne' tre anni di filosofia in Pergine lettore<br />

il P. Giuseppe Antonio da Ravazzone. Ne' primi due anni di teologia ebbe lettore il P.<br />

Domenico da Besagno nel secondo corso. Celebrò le sue primizie in Cles nella festa di<br />

s. Giuseppe 19 marzo 1715. Nel terzo anno posto in Borgo dal maggio sino al gennaro<br />

del 1716 ebbe ivi lettore il P. Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel gennaro del 1716 fu<br />

posto in Trento sotto il P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Nel 4° ebbe in Pergine<br />

lettore il sopraddetto P. Domenico da Besagno. Ottenuta poi col P. Antonio Maturi da<br />

Mezzana, studente del terz'anno di teologia in Trento la necessaria ubbidienza da<br />

portarsi nel collegio di s. Pier Montorio in Roma, per andare poi alle sagre Missioni, ed<br />

avutone il placet da tutto il diffinitorio, in occasione che si celebrava la prima<br />

Congregazione intermedia in Trento il dì 3 maggio 1717 avanti di cui col compagno fu<br />

chiamato, ed esaminata ed approvata la loro vocazione, partì col detto compagno il dì 6<br />

maggio del detto anno da Trento per Roveredo istradati per Roma. Ivi nel collegio di s.<br />

Pier Montorio si fermò collo stesso quasi un anno, studiando le controversie sotto il R.P.<br />

Pietro Battista, il quale poi fatto Vicario patriarcale di Costantinopoli, fu sostituito<br />

lettore il R.P. Domenico Maffei da Cles, sotto di cui studiò alcuni mesi. Sostenuto poi<br />

decorosamente col P. Antonio compagno l'esame, e destinato missionario in<br />

219 Nel manoscritto: Vidman.<br />

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