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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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già dalla finita commissione del Tirolo, come fu detto, in Trento il dì 23 novembre, il<br />

quale scelse per suo segretario il P. Ferdinando da Bronzollo e per compagno il P.<br />

Mariano Speranza da Volano. E fu subito trattato da Padri, affine non andasse al<br />

Capitolo generale, ma restasse in <strong>Provincia</strong>, attesa la di lui gracile complessione, e per<br />

la causa di Levico co' PP. Cappuccini per ostare alla fondazione che essi ivi attentavano,<br />

di eleggere un Pro-Ministro che in luogo del P. <strong>Provincia</strong>le Giovanni Pio andasse poi<br />

col Custode Lodovico al Capitolo generale in Spagna. E tanto appunto fu eseguito,<br />

venendo canonicamente eletto dal diffinitorio e Padri di <strong>Provincia</strong> in Pro-Ministro il P.<br />

Girolamo da Trento. Il quale poi partì per Spagna col P. Sigismondo da Cagnò per<br />

compagno li 25 gennaro 1740, e giunse col sopraddetto P. Custode Lodovico da<br />

Mezzotedesco e con fra Pietro da Castagné Terziario di lui compagno il dì 25 maggio<br />

1740 nella città di Vagliadolid la mattina della vigilia dell'Ascensione; ed il dì 4 giugno<br />

vigilia della Pentecoste intervennero al Capitolo generale ivi celebrato. Durò nel<br />

provincialato il P. Giovanni Pio due anni e mezzo ed alcuni giorni, e sollecitò e procurò<br />

la stampa del libretto in 12° delle cerimonie della Messa privata, e del cerimoniale della<br />

<strong>Provincia</strong>, distesi e l'un e l'altro in sostanza dal Padre rubricista Ippolito Graser da<br />

Nosellari, ma corretti e ampliati dal medesimo P. Ministro Giovanni Pio, di cui fatica è<br />

la maggior parte della lunga prefazione al cerimoniale, ed anche la maggior parte delle<br />

note latine a quelli aggiunte. Il Monauni stampò a sue spese il libretto delle cerimonie<br />

da cui poi per bisogno della <strong>Provincia</strong> ne procurò il predetto P. Ministro ducento copie<br />

sciolte a soldi dieci per cadauna. Il cerimoniale fu pure stampato dal Monauni, ma a<br />

spese della <strong>Provincia</strong>, dandosegli cinque fiorini per foglio, essendo questo assai grande,<br />

e di carattere garamoncino. Ne furono stampate ducento copie sole, e tutte furono prese<br />

dal P. Ministro sciolte e contenente cadauna copia fogli trentadue, venne a costare la<br />

stampa del cerimoniale fiorini tedeschi cento e sessanta. E furono poi separatamente<br />

fatte legare da Frati, tanto quelle delle rubriche della Messa, quanto quelle del<br />

cerimoniale; e delle une e delle altre ne furono tante copie per cadaun convento<br />

mandate, quanto la rispettiva grandezza di quello ricercava. Per promuovere inoltre la<br />

causa contro de' (182. //) PP. Cappuccini attentanti la fondazione in Levico, spedì a<br />

Roma il P. lettor Vittorio da Cavalese, qual partì da Trento il dì 10 ottobre 1740 col P.<br />

Fabrizio da Terlago per compagno, ed ottenuto felice decreto dalla sagra Congregazione<br />

capitò di ritorno da Roma in Borgo il dì 11 novembre 1741. Terminò poi il P. Giovanni<br />

Pio il suo offizio di Ministro in Arco ove fu intimato e celebrato il Capitolo dal nostro<br />

Padre Visitatore Ottaviano da Castelnovo della <strong>Provincia</strong> di Toscana il dì 6 maggio<br />

1742 in cui fu eletto Ministro provinciale il P. Domenico Nicollò Pizzini d'Ala, attual<br />

Guardiano di Trento. E non andando d'accordo il Padre commissario col P. Giovanni<br />

Pio, in detto Capitolo nacque qualche disturbo, il P. Visitatore partì disgustato, ed il P.<br />

Giovanni Pio restò poco contento; ed andò di famiglia in Roveredo. Nel detto anno per<br />

la causa co' Cappuccini, che aveano attentate due nuove fondazioni di conventi in Malé<br />

e Condino, con nostro gran pregiudizio, il P. Giovanni Pio si portò a Vienna. Partì egli<br />

la mattina delli 12 settembre 1742 da Roveredo col P. Ambrogio Rosmini da Roveredo.<br />

Ma operò ivi assai poco, per essere spalleggiati li PP. Cappuccini dal vescovo principe<br />

di Trento monsignor di Thunn per erigere le due fondazioni sul principato. E però non<br />

servendo quell'aria, e modo di vivere viennese al P. Giovanni Pio, fece ritorno capitando<br />

col suo compagno in Trento li 2 aprile 1743, e dopo essersi abboccato in Arco col P.<br />

Ministro, il dì 23 ritornò al suo convento di Roveredo. Nella Congregazione fatta in<br />

Pergine li 8 maggio 1743 fu posto di famiglia in Arco, ove vi rimase tre anni, ed assisté<br />

con gran carità e per molto tempo sino alla morte alla quondam signora contessa<br />

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