Brevi biografie - Provincia Tridentina

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Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele. Nel Capitolo celebrato in Trento nel 1725, fu eletto diffinitore, e posto di famiglia in Trento per tre anni seguenti fu ivi Visitatore del Terz'Ordine e negli anni 1728 e 1729 fu per la seconda volta Guardiano di s. Bernardino, e vi continuò l'offizio di Visitatore. Nel 1730 fu Visitatore del Terz'Ordine in Roveredo. Fu poi per alcuni anni in Arco, e nel 1745 posto di nuovo in Roveredo, vi si fermò sino al dì 23 novembre 1753 (ivi il dì secondo di luglio 1747 domenica prima di luglio, avendo già cominciato ma non terminato il cinquantesimo anno di sacerdozio, poiché avea cantate le sue primizie il dì 8 giugno 1798) cantò la sua seconda Messa con grande solennità, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Gavazzo, e si adoperarono la pianetta, tunicelle, velo del calice ed umerale fatti dallo stesso P. Francesco Maria di lana ad ucchia a ricamo (donati poi dal medesimo colla licenza del P. Ministro Ferdinando da Bronzolo al convento delle Grazie) e vi semoneggiò il signor don Pietro Tamburini d'Arco, venuto colli signori parenti di Arco e di Riva del P. Francesco Maria. E fu veramente solennizzata detta funzione, sebbene colle carità de' predetti parenti e d'altri benefattori, quasi con troppa sontuosità. Continuò poi a dimorar in Roveredo il P. Francesco Maria, ove più volte fu incomodato dalla risipola, e da una piaghetta nella cavicchia di un piede e però non rimettendosi, ed essendo obbligato a letto, fu quasi costretto dal P. Ministro Giovanni Pio da Pressano a ritirarsi nell'infermeria di Trento. Animato dunque dal P. Ministro partì il dì 23 novembre 1753 in calesso per detta (179. //) infermeria, accompagnato dal P. Francesco Pangrazio dalla Nave; ove ben presto restò assai contento d'esservi stato condotto; e con un empiastro di pomi fu poi anche guarito dalla piaghetta nella cavicchia. Dimorò poi sempre nell'infermeria quasi per cinque anni e mesi quattro, andando specialmente li primi anni qualche volta in città alla visita de' suoi particolari benefattori. Fu valente predicatore a suoi giorni, di gran memoria, di buon gesto, e di bella voce e presenza, e per molti anni andava per città cogli occhiali su 'l naso, e perciò veniva chiamato il Padre dagli occhiali. Compose secondo il gusto del tempo più quaresimali quotidiani di prediche, e libri di discorsi del Venerabile, e per il Terz'Ordine, ma non corrispondeva in realtà la di lui composizione alle altre sopraddette di lui parti. Descrisse e ridusse tutte le sue prediche, e discorsi in otto tomi di foglio piccolo, da lui medesimo ben legati; ma al presente di pochissimo, per non dire niun uso attesa la qualità de' concetti non molto aggiustata. Di lui avvi alle stampe il panegirico fatto in onore del Beato Giovanni Francesco Regis gesuita, ed un discorso della Madonna del Carmine. Fu inimicissimo dell'ozio; onde sempre stava impiegato, ora in scrivere e comporre, ora in fare scatole e fiori. Finalmente carico d'anni quasi ottantasette, sorpreso da febbre ardente (per cui anche l'anno antecedente era stato mortalmente infermo) munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto circa le ore quattro e mezza in sabato la sera, passò piamente al Signore. Trento 17 marzo 1759. 421. P. Quirico da Godenzo in Giudicaria, Giacomo Antonio Rigotti, battezzato 28 dicembre 1727, vestito in Arco li 14 settembre 1748 con un altro uscito, essendovi Guardiano il P. Girolamo da Trento, Vicario e maestro il P. Mariano Speranza da Volano. Ebbe in Borgo nel 1749 e 1750 lettore di filosofia biennale il P. Epifanio da Roncone. Come pure nel primo anno di teologia 1751, e ne' tre altri anni di studio teologico ebbe tre altri lettori in tre distinti conventi. Fu di poca salute, e sotto posto a male d'occhi, in uno de' quali gli venne poi la gutta serena. Fu compagno del confessore di monache in Trento alla Trinità; a s. Anna, ed ultimamente a s. Carlo; e nell'agosto 1758 fu approvato confessore, e si diede ad una vita spirituale, mangiando assai poco. 198

Nell'aprile 1759 trovandosi compagno del confessore delle monache di s. Carlo, fu incomodato da febbre, e poi sorpreso da leggier colpo apopletico; e però fu stimato bene di tosto in calesse mandarlo all'infermeria, ove poi peggiorando, fu munito de' santissimi Sagramenti, e tutto rassegnato ed ottimamente disposto, passò piamente al Signore circa le ore sei e mezza la sera, Trento 29 aprile 1759. 1759. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo primo di maggio. 422. P. Giovanni Pio da Pressano, Gioachino Andrea Besenella, battezzato 24 marzo 1702; vestito in Cles con tre altri li 20 agosto 1919, essendovi Guardiano il P. Daniello Vicbaider da Trento, Vicario e maestro il P. Zaccaria Fenner da Roveredo della Luna diffinitore. Ebbe in Trento tre anni in filosofia e quattro in teologia, dal 1720 al 1726 inclusive sempre lettore il P. Lodovico Sittoni da Mezzotedesco lettore di secondo corso, di cui ivi fu co-lettore nel 1723 il P. Bartolommeo da Portolo. Nel settembre del 1725 essendo sede vacante in Trento, fu ordinato in Feltre sacerdote con brevetti per la dispensa dall'età. E nel 1726 dopo Pasqua si portò col P. lettor suo Lodovico, da Trento in Pergine, ove difese pubblicamente le tesi esposte e dedicate a monsignor Suarez vescovo di Feltre, che ivi trovavasi nella sagra Visita. Nel 1727 fu posto in Mezzolombardo di famiglia, e nel settembre si portò col P. Ippolito da Nosellari ivi lettore, andante ne' Sette Comuni a fare il discorso in Asiago di s. Matteo, titolare del predetto luogo; e da ivi ritornato recitò (180. //) il P. Giovanni Pio il panegirico de' nostri Santi Giacomo e Francesco Solano (de' quali si solennizzava con ottavario la canonizzazione), ne' conventi di Arco, e Pergine, ed in questo fu collocato di famiglia per aver cura di due neoprofessi chierici fra Teodoro da Gavazzo e fra Apollinaro da Tesero. Nel 1728 fu fatto lettore de' seguenti cinque chierici: fra Teodoro, fra Apollinaro, fra Angel Ignazio, fra Carlo Bonaventura e fra Giovanni Antonio da Tesero a quali insegnò tre anni la filosofia. Nel 1731 fu istituito lettore di teologia ed il primo anno la insegnò ivi col P. Ferdinando da Bronzolo co-lettore. Nel secondo la insegnò solo, in Roveredo, ove dopo li due di agosto 1732 si portò col P. Vicario Ippolito da Nosellari, con un mese d'ubbidienza per via de' Sette Comuni a Padova, Venezia, Verona, e alla Madonna della Corona. Nel terzo la insegnò solo, in Trento. Nel quarto anno la insegnò ivi nel 1734 avendo per co-lettore il P. lettor Aniceto da Castellano. E nel gennaro 1735 il dì 7 partì da Trento per Inspruch col P. diffinitore Agostino Avanzin da Brez per la causa co' PP. Cappuccini per l'attentato ospizio in Lavis, ove dopo essersi trattenuto diverse settimane, capitò di ritorno col detto P. diffinitore in Trento li 22 febbraro. Nella Congregazione poi fatta li 25 aprile, avendo terminato il corso di sua lettura, fu fatto Vicario in Trento nel secondo anno del P. Guardiano Baldassaro Antonio da Canezza, e la Quaresima del 1736 essendo Vicario di Trento predicò in Pressano sua patria. Lo stesso anno 1736 predicò in Riva il P. Giovanni Maria Besenella da Pressano cappuccino fratello maggiore del P. Giovanni Pio. Ed alla prima predica nel giorno delle Ceneri, caduto li 15 febbraro facendo la predica della morte, fu sorpreso da colpo apopletico, ove dovette scendere dal pulpito, e portato in canonica e poi al convento d'Arco, dopo uno o l'altro giorno passò al Signore. Supplì poi in Riva la Quaresima predicando tre volte in settimana, il P. Girolamo Graziadei da Trento cappuccino. Nel 1736 insegnò in Trento il 5° anno la teologia sino li 22 novembre, essendo co-lettore del P. lettor Benedetto, ed insieme fu Visitatore del Terz'Ordine in città, ed introdusse il sermoneggiare a Terziari solamente ogni 15 giorni. Il dì poi 22 di novembre 1736 partì il P. Giovanni Pio da Trento per Roma con 199

Nell'aprile 1759 trovandosi compagno del confessore delle monache di s. Carlo, fu<br />

incomodato da febbre, e poi sorpreso da leggier colpo apopletico; e però fu stimato bene<br />

di tosto in calesse mandarlo all'infermeria, ove poi peggiorando, fu munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e tutto rassegnato ed ottimamente disposto, passò piamente al<br />

Signore circa le ore sei e mezza la sera, Trento 29 aprile 1759.<br />

1759. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo primo di maggio.<br />

422. P. Giovanni Pio da Pressano, Gioachino Andrea Besenella, battezzato 24<br />

marzo 1702; vestito in Cles con tre altri li 20 agosto 1919, essendovi Guardiano il P.<br />

Daniello Vicbaider da Trento, Vicario e maestro il P. Zaccaria Fenner da Roveredo<br />

della Luna diffinitore. Ebbe in Trento tre anni in filosofia e quattro in teologia, dal 1720<br />

al 1726 inclusive sempre lettore il P. Lodovico Sittoni da Mezzotedesco lettore di<br />

secondo corso, di cui ivi fu co-lettore nel 1723 il P. Bartolommeo da Portolo. Nel<br />

settembre del 1725 essendo sede vacante in Trento, fu ordinato in Feltre sacerdote con<br />

brevetti per la dispensa dall'età. E nel 1726 dopo Pasqua si portò col P. lettor suo<br />

Lodovico, da Trento in Pergine, ove difese pubblicamente le tesi esposte e dedicate a<br />

monsignor Suarez vescovo di Feltre, che ivi trovavasi nella sagra Visita. Nel 1727 fu<br />

posto in Mezzolombardo di famiglia, e nel settembre si portò col P. Ippolito da<br />

Nosellari ivi lettore, andante ne' Sette Comuni a fare il discorso in Asiago di s. Matteo,<br />

titolare del predetto luogo; e da ivi ritornato recitò (180. //) il P. Giovanni Pio il<br />

panegirico de' nostri Santi Giacomo e Francesco Solano (de' quali si solennizzava con<br />

ottavario la canonizzazione), ne' conventi di Arco, e Pergine, ed in questo fu collocato<br />

di famiglia per aver cura di due neoprofessi chierici fra Teodoro da Gavazzo e fra<br />

Apollinaro da Tesero. Nel 1728 fu fatto lettore de' seguenti cinque chierici: fra Teodoro,<br />

fra Apollinaro, fra Angel Ignazio, fra Carlo Bonaventura e fra Giovanni Antonio da<br />

Tesero a quali insegnò tre anni la filosofia. Nel 1731 fu istituito lettore di teologia ed il<br />

primo anno la insegnò ivi col P. Ferdinando da Bronzolo co-lettore. Nel secondo la<br />

insegnò solo, in Roveredo, ove dopo li due di agosto 1732 si portò col P. Vicario<br />

Ippolito da Nosellari, con un mese d'ubbidienza per via de' Sette Comuni a Padova,<br />

Venezia, Verona, e alla Madonna della Corona. Nel terzo la insegnò solo, in Trento. Nel<br />

quarto anno la insegnò ivi nel 1734 avendo per co-lettore il P. lettor Aniceto da<br />

Castellano. E nel gennaro 1735 il dì 7 partì da Trento per Inspruch col P. diffinitore<br />

Agostino Avanzin da Brez per la causa co' PP. Cappuccini per l'attentato ospizio in<br />

Lavis, ove dopo essersi trattenuto diverse settimane, capitò di ritorno col detto P.<br />

diffinitore in Trento li 22 febbraro. Nella Congregazione poi fatta li 25 aprile, avendo<br />

terminato il corso di sua lettura, fu fatto Vicario in Trento nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Baldassaro Antonio da Canezza, e la Quaresima del 1736 essendo Vicario di<br />

Trento predicò in Pressano sua patria. Lo stesso anno 1736 predicò in Riva il P.<br />

Giovanni Maria Besenella da Pressano cappuccino fratello maggiore del P. Giovanni<br />

Pio. Ed alla prima predica nel giorno delle Ceneri, caduto li 15 febbraro facendo la<br />

predica della morte, fu sorpreso da colpo apopletico, ove dovette scendere dal pulpito, e<br />

portato in canonica e poi al convento d'Arco, dopo uno o l'altro giorno passò al Signore.<br />

Supplì poi in Riva la Quaresima predicando tre volte in settimana, il P. Girolamo<br />

Graziadei da Trento cappuccino. Nel 1736 insegnò in Trento il 5° anno la teologia sino<br />

li 22 novembre, essendo co-lettore del P. lettor Benedetto, ed insieme fu Visitatore del<br />

Terz'Ordine in città, ed introdusse il sermoneggiare a Terziari solamente ogni 15 giorni.<br />

Il dì poi 22 di novembre 1736 partì il P. Giovanni Pio da Trento per Roma con<br />

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