Brevi biografie - Provincia Tridentina
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1739 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Casimiro da Calliano. Nella Congregazione capitolare nel novembre 1739 fu eletto Guardiano di Trento, e ne' due anni frateschi seguenti 1740 e 1741 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1743 e due seguenti fu confessore delle monache di s. Michele in Trento. Nel Capitolo fatto ivi in Trento nel 1748 li 23 maggio fu eletto diffinitore. Nel Capitolo fatto in Arco li 10 maggio 1751 terminato l'offizio di diffinitore fu fatto confessore delle monache della santissima Trinità in Trento. E nel secondo anno di tal impiego fu sopraffatto da grave malattia li 29 giugno; e troppo tardo riconosciuta coperta di malignità, dopo dieci giorni passò piamente al Signore la sera circa le ore sette festa di s. Bonaventura. Trento 14 luglio 1752. Fu compianto da Frati e da secolari per le sue ottime qualità, servizievole, non potendo quasi negar cose ad alcuno. Dato assai e gradito alle Beatine, e ne' suoi governi molto discreto e condiscendente; e sebbene nello esterno mostrasse un tratto rustichetto, nientedimeno per la sua cordialità era gradito da Frati e da secolari. 386. P. Lorenzo da Sarnonico, Giovanni Antonio Tecini, battezzato 11 gennaro 1718; vestito con un altro il Cles li 17 settembre 1736, essendovi Guardiano il P. Giacomo Antonio da Calliano, Vicario e maestro P. Gerardo da Cles. Studiò tre anni la filosofia in Roveredo sotto il P. Francesco Antonio dal Borgo lettore. Di poi studiò due anni in Trento la scolastica sotto il P. Lettor Teodoro ed il terzo ivi sotto il P. lettor Giuseppe Maria. Studiò pure la morale sotto il P. Lodovico in Mezzolombardo e sotto il P. lettor Vittore in Fiemme. Nel 1751 predicò l'Avvento al Bleggio e le quattro feste in Storo. Ammalatosi poi fu condotto all'infermeria di Trento nell'anno seguente, ove dopo qualche mese sorpreso da una grande frenesia, scese una notte dall'infermeria al pozzo cisterna nel primo chiostro, e vi si precipitò correndo dentro; subito che si accorse vi corse dietro l'infermiere fra Cosimo, ma non vi arrivò per tempo per trattenerlo; ma appena gettatosi si soffocò; onde fu tirato su già morto, che poi fu sepolto. Trento 11 agosto 1752. 387. Fra Taddeo da Pergine, Bernardo Sgritta, battezzato 21 agosto 1701, vestito per laico in Arco li 20 maggio 1722 con tre altri per chierici essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore. Nel mese di giugno 1732 partì da Pergine per Terra Santa con ubbidienza procuratagli dal P. Lodovico da Mezzotedesco dimorante allora in Roma per la causa della serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce di Roveredo. Dimorò egli appena due anni in Terra Santa, e per li suoi diportamenti fu rimandato in cristianità, ed a primi di gennaio 1736 capitò di ritorno in Borgo, ove fu posto di famiglia, e di poi in altri conventi. Ultimamente sopraffatto da varii incomodi, fu mandato all'infermeria, ove dopo qualche anno munito de' santissimi Sacramenti, passò al Signore; Trento 14 febbraro 1753. 388. P. Pasquale da Roveredo, Valentino quondam Domenico de' Biasi, battezzato 15 febbraro 1672, vestito in Pergine li 2 luglio 1692, con un altro, uscito, essendovi Guardiano il P. Bonaventura Nocher dal Borgo, maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore e pro-maestro il P. Giovanni Pietro Poli da Besenello Vicario. Studiò la filosofia sotto il P. lettor Antonio Maria da Cavareno, e due anni di teologia sotto il P. Vicenzo dal Borgo lettore di secondo corso. Poi collocato in Arco per studiare il terzo anno sotto il sopraddetto P. Antonio Maria, qual dettava il terzo delle Sentenze che già detto P. Pasquale avea studiato sotto il sopraddetto P. Vicenzo, si procurò per mezzo del nostro P. Francesco Maria d'Arco, che trovavasi già studente in Roma l'ubbidienza per 176
colà portarsi. Qual ottenuta partì solo da Arco nel febbraro 1699 con (159. //) tre mesi d'ubbidienza per viaggio, e giunse felicemente in Roma la settimana Santa, d'onde dopo qualche settimana fu mandato allo studio generale di Montefortino. Per la Quaresima del 1701 andò compagno col P. Gaudenzio dal Borgo a Sessa nel regno di Napoli, il quale dovea ivi predicare, ma sopraffatto da infermità, non poté ciò effettuare, ed infermatosi poi anche il P. Pasquale se ne ristornò a Montefortino, ove godendo pochissima salute, si risolvette, dopo avervi fatta la dimora di più di due anni di ritornarsene alla Provincia, come eseguì, arrivando di ritorno gli ultimi di maggio del detto anno 1701, poco prima del Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno. Si esercitò poi qualche poco nella predica, ma molto più nel canto fermo, di cui fu assai pratico ed ottimo istruttore, avendo una bellissima voce. Nel 1707 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Antonio Maria da Cavareno. Nel 1708 fu Guardiano in Borgo. Nel 1709 fu pro-maestro de' novizzi in Roveredo. Nel 1711 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1712 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1713 fu trasportato Guardiano in Borgo. Nel 1716 fu Vicario altra volta in Roveredo nel primo anno del P. Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1718 e 1719 fu Guardiano delle Grazie, e nel primo col permesso del P. Ministro Andrea da Val di Buono introdusse la processione dello "Stabat Mater" all'altare del Crocifisso il venerdì. E nel secondo fece fare l'oratorio da Domenico Flaim falegname da Revò vestito poi per Terziario in Arco 1720 nel marzo, e licenziato poi per infermità da Mezzolombardo dopo 13 mesi nell'aprile 1721. Lo fece fare specialmente per dar ivi da mangiare alle donne e non più in coro. Ebbe poi molti anni certa indisposizione acquistata in Campo ove da Arco era stato posto di famiglia, nel cantare con troppo sforzo la Messa della Catena col Padre Francesco da Vigalzano per cui perdette quasi tutta la voce. Quale avendo poi in buona parte acquistata, nel 1727 fu fatto di nuovo Vicario in Roveredo nel secondo anno del P. Guardiano Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel 1728 fu eletto Guardiano di Mezzolombardo, ma rinunciò. Nel 1730 fu fatto Vicario in Campo del P. Guardiano Giacomo Antonio da Calliano, ed insieme maestro di due novizzi laici. Nel 1732 fu fatto altra volta Vicario in Trento del P. Guardiano Francesco da Vigalzano. Nel 1735 fu posto in Arco di famiglia, e dopo qualche anno fu destinato in Roveredo, ma istradatovisi fu sopraffatto dalla febbre, fu condotto all'infermeria, e dopo essersi rimesso, fu ricollocato in Arco. Così parimenti nel 1742, celebratosi in Arco il Capitolo, fu destinato per Roveredo, ma appena dimoratovi otto giorni, fu rimandato in Arco, ove nel 1744 fu pro-maestro de' novizzi. Finalmente nel 1750 il dì 26 settembre destinato per l'infermeria partì in calesse dalle Grazie, e con fra Rocco da Por destinatovi anch'esso, e dopo essersi fermato due giorni in Roveredo, giunse all'infermeria il dì 29 detto, ove infermiccio ed impotente vi si fermò sino alla morte. Finalmente il dì 7 marzo 1753 fu sorpreso da febbre, e poi da altri incomodi, come da spezie di idropisia, onde munito de' santissimi Sagramenti e ottimamente disposto, passò piamente al Signore, alle ore undici circa di mattina, d'anni 81 passati. Trento 20 marzo 1753. Fu ottimo Religioso, superiore zelante, e colla gioventù discretamente severo. 389. P. Cherubino da Trento, Giuseppe Antonio Cappelletti 200 , battezzato 8 settembre 1671; vestito con 4 altri in Pergine li 3 giugno 1691, essendovi Guardiano il P. Abbondanzio da Val di Buono, Vicario e maestro P. Maurizio dal Borgo, pro-maestro P. Eusebio da Cognola. Studiò tre anni la filosofia sotto il P. Girolamo da Giudicaria nel 200 Nel manoscritto: Cappelletto. 177
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colà portarsi. Qual ottenuta partì solo da Arco nel febbraro 1699 con (159. //) tre mesi<br />
d'ubbidienza per viaggio, e giunse felicemente in Roma la settimana Santa, d'onde dopo<br />
qualche settimana fu mandato allo studio generale di Montefortino. Per la Quaresima<br />
del 1701 andò compagno col P. Gaudenzio dal Borgo a Sessa nel regno di Napoli, il<br />
quale dovea ivi predicare, ma sopraffatto da infermità, non poté ciò effettuare, ed<br />
infermatosi poi anche il P. Pasquale se ne ristornò a Montefortino, ove godendo<br />
pochissima salute, si risolvette, dopo avervi fatta la dimora di più di due anni di<br />
ritornarsene alla <strong>Provincia</strong>, come eseguì, arrivando di ritorno gli ultimi di maggio del<br />
detto anno 1701, poco prima del Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno. Si<br />
esercitò poi qualche poco nella predica, ma molto più nel canto fermo, di cui fu assai<br />
pratico ed ottimo istruttore, avendo una bellissima voce. Nel 1707 fu fatto Vicario in<br />
Trento del P. Guardiano Antonio Maria da Cavareno. Nel 1708 fu Guardiano in Borgo.<br />
Nel 1709 fu pro-maestro de' novizzi in Roveredo. Nel 1711 fu Vicario in Roveredo del<br />
P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1712 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1713<br />
fu trasportato Guardiano in Borgo. Nel 1716 fu Vicario altra volta in Roveredo nel<br />
primo anno del P. Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1718 e 1719 fu Guardiano delle<br />
Grazie, e nel primo col permesso del P. Ministro Andrea da Val di Buono introdusse la<br />
processione dello "Stabat Mater" all'altare del Crocifisso il venerdì. E nel secondo fece<br />
fare l'oratorio da Domenico Flaim falegname da Revò vestito poi per Terziario in Arco<br />
1720 nel marzo, e licenziato poi per infermità da Mezzolombardo dopo 13 mesi<br />
nell'aprile 1721. Lo fece fare specialmente per dar ivi da mangiare alle donne e non più<br />
in coro. Ebbe poi molti anni certa indisposizione acquistata in Campo ove da Arco era<br />
stato posto di famiglia, nel cantare con troppo sforzo la Messa della Catena col Padre<br />
Francesco da Vigalzano per cui perdette quasi tutta la voce. Quale avendo poi in buona<br />
parte acquistata, nel 1727 fu fatto di nuovo Vicario in Roveredo nel secondo anno del P.<br />
Guardiano Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel 1728 fu eletto Guardiano di<br />
Mezzolombardo, ma rinunciò. Nel 1730 fu fatto Vicario in Campo del P. Guardiano<br />
Giacomo Antonio da Calliano, ed insieme maestro di due novizzi laici. Nel 1732 fu<br />
fatto altra volta Vicario in Trento del P. Guardiano Francesco da Vigalzano. Nel 1735 fu<br />
posto in Arco di famiglia, e dopo qualche anno fu destinato in Roveredo, ma<br />
istradatovisi fu sopraffatto dalla febbre, fu condotto all'infermeria, e dopo essersi<br />
rimesso, fu ricollocato in Arco. Così parimenti nel 1742, celebratosi in Arco il Capitolo,<br />
fu destinato per Roveredo, ma appena dimoratovi otto giorni, fu rimandato in Arco, ove<br />
nel 1744 fu pro-maestro de' novizzi. Finalmente nel 1750 il dì 26 settembre destinato<br />
per l'infermeria partì in calesse dalle Grazie, e con fra Rocco da Por destinatovi<br />
anch'esso, e dopo essersi fermato due giorni in Roveredo, giunse all'infermeria il dì 29<br />
detto, ove infermiccio ed impotente vi si fermò sino alla morte. Finalmente il dì 7 marzo<br />
1753 fu sorpreso da febbre, e poi da altri incomodi, come da spezie di idropisia, onde<br />
munito de' santissimi Sagramenti e ottimamente disposto, passò piamente al Signore,<br />
alle ore undici circa di mattina, d'anni 81 passati. Trento 20 marzo 1753. Fu ottimo<br />
Religioso, superiore zelante, e colla gioventù discretamente severo.<br />
389. P. Cherubino da Trento, Giuseppe Antonio Cappelletti 200 , battezzato 8<br />
settembre 1671; vestito con 4 altri in Pergine li 3 giugno 1691, essendovi Guardiano il<br />
P. Abbondanzio da Val di Buono, Vicario e maestro P. Maurizio dal Borgo, pro-maestro<br />
P. Eusebio da Cognola. Studiò tre anni la filosofia sotto il P. Girolamo da Giudicaria nel<br />
200 Nel manoscritto: Cappelletto.<br />
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