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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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Mezzana sua patria. L'anno seguente 1717 si fece la Congregazione in Trento li 3 di<br />

maggio ed avendo detto P. Antonio, col P. Niccolò da Coredo, studente di teologia il 4°<br />

anno in Pergine ottenuta l'ubbidienza di portarsi a Roma per andare alle Missioni, fu<br />

esaminata ed approvata la loro vocazione in pieno diffinitorio. Per tanto il dì 6 maggio,<br />

avendo terminato il terzo anno di studio della teologia, partì da Trento col predetto P.<br />

Niccolò, correndo la solennità dell'Ascension del Signore, ed arrivò in Roveredo,<br />

portandovi la tavola della nuova famiglia, ed indi proseguì il suo viaggio sino ad arrivar<br />

felicemente in Roma nel collegio di s. Pietro Montorio. Si fermò circa un anno in detto<br />

collegio per lo studio delle controversie sotto il P. lettor Pietro Battista, il quale poi<br />

eletto Vicario patriarcale di Costantinopoli gli fu sostituito per le ore di controversia il<br />

P. Domenico Maffei da Cles, e sotto di questo studiò qualche mese e sostenne<br />

decorosamente l'esame in Propaganda, e poi fu destinato missionario in Costantinopoli.<br />

Partito in seguito da Roma col compagno P. Niccolò capitò di ritorno in Borgo li primi<br />

di luglio 1718, e dopo aver visitati li parenti in Val di Non e Val di Sole, s'istradò per<br />

via del Tirolo, Austria e Ungheria alla sua Missione verso Costantinopoli, avendogli<br />

molto giovato il passaporto e commendatizia del serenissimo principe Eugenio di<br />

Savoia ottenuti in Vienna per esso li Bassà di Nissa e Vidino; e così giunse felicemente<br />

in Costantinopoli. Per alcuni anni dimorò nella Missione di Scio e poi fu posto in<br />

Smirne, ove con patente delli 2 marzo 1722 fu deputato Vicario apostolico.<br />

Scuoprendosi poi sempre più le singolari qualità del P. Antonio già per molti anni<br />

Vicario apostolico, fu dalla sagra Congregazione di Propaganda il dì 312 luglio 1730<br />

eletto vescovo di Scira, unica isola cattolica nell'Arcipelago; e di poi non ancora passati<br />

tre anni dall'elezione in vescovo di Scira, fu promosso dalla sagra Congregazione<br />

all'insigne chiesa arcivescovile di Nassia divenendo Primate dell'Arcipelago, sotto il dì<br />

10 marzo 1733. Del vescovado di Scira e dell'arcivescovado di Nassia vedasi il P.<br />

Graveson Tom. 3, Historia ecclesiastica nell'indice geografico pag. XVIII, col. 2. E<br />

degna veramente da rapportarsi la graziosa maniera con cui il Signore lo chiamò dal<br />

secolo alla Religione. Prima di farsi Frate il nostro Padre Antonio, fu una solenne<br />

birba; ebbe diverse brighe; fece le archibugiate co' bravi, e fu ritirato nel convento di<br />

Campo. Fu foriere de' soldati sotto Eugenio di Savoia, di ciera torva, di fiero aspetto e<br />

di voce sgraziata. Toccato finalmente da Dio fece voto di farsi Frate 198 ; e tutto che non<br />

avesse studiato che la terza, ricorse (152. //) per essere da nostri Frati accettato, e però<br />

scorgendolo fornito di grande ingegno fu con altri accettato tuttoché di anni 24 e mezzo<br />

circa. Ed infatti dopo la professione, con tanta diligenza si affaticò, studiando giorno e<br />

notte, che riuscì eccellente studente, difendendo bravamente pubbliche tesi in filosofia e<br />

teologia. Possedeva quattro lingue prima d'andar alle Missioni: italiana, tedesca,<br />

francese e latina. E nella Missione appena passato un anno apprese la lingua turca, ed<br />

araba, nelle quali predicava e confessava. Passati molti anni per desiderio di vivere da<br />

vero Frate, e di sgravarsi dal gran peso dell'arcivescovado, tentò molte strade, e fece<br />

molte premure per rinunciarlo, e perché venisse accettata la sua rinuncia, egli diede a<br />

ciò fare una grande spinta, l'aria pessima per lui di quell'isola di Naxia, mentre, come<br />

scrisse quando una volta dando avviso che la sagra Congregazione gli aveva data la<br />

facoltà di rimpatriare, quasi ogni anno veniva assediato da terzane e quartane con<br />

evidente pericolo d'idropisia. E degno d'interesse guanto monsignor arcivescovo scrisse<br />

in risposta a suo nipote, figlio di una sua sorella, fra Cirillo Borzaga da Ronzone in Val<br />

di Non nostro Frate Riformato, allora chierico e poi sacerdote quale nel giugno 1747 gli<br />

198 Non è vero che egli sia stato bandito dal principato di Trento, bensì l’omonimo Giovanni<br />

Bartolomeo padre di tre figli (a quel tempo il nostro Antonio aveva 14 anni!).<br />

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