Brevi biografie - Provincia Tridentina

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sermoneggiandovi il P. lettor Carlo Bonaventura da Roveredo, col tema "Nunc dimittis servum tuum Domine". Era stato dispensato di alcuni mesi di chiericato, ma tuttavia, forse per isbaglio prevenne l'anno cinquantesimo di sacerdozio, o almeno non lo avea finito. Finalmente sopraffatto dall'itterizia, e contra artem cavatogli sangue, essendo trenta e più anni, che non gliene era stato cavato, dopo quattro o cinque giorni d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Cles 8 ottobre 1746. 363. P. Sebastiano da Trento, Giovanni Fattori, fratello del fu medico Fattori di Trento; battezzato 26 aprile 1659, vestito con due altri per chierici in Cles li 4 maggio 1677, essendovi Guardiano il P. Antonino Chirmer da Trento, maestro il P. Ignazio da Civezzano. Studiò la logica in Arco sotto il P. Clemente da Levico, e per certa briga ottenne di portarsi a studiate in Bergamo, ove anche celebrò le sue primizie, e poi fu studente in Roma del quondam P. Diodato da Roma, ove nel 1689 fu patentato per lettore e per confessore, d'onde ricondusse, avendo per compagno fra Benvenuto da Massone, in Provincia il P. Clemente da Levico stato segretario generale. Si portò poi a predicare in Avvento in s. Francesco a Ripa in Roma. E circa il 1691 fu compagno del P. diffinitore Marcellino Visintainer da Cles portatosi a Vienna. Nella Congregazione fatta in Trento li 7 aprile 1693 fu eletto Guardiano d'Arco. E nel 1695 fu ad annum Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1700 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano Antonio Maria da Cavareno. Nel 1701 e 1702 fu Guardiano del Borgo, e nel 1702 predicò la Quaresima nella Collegiata d'Arco; e la Quaresima del 1704 predicò in Gargnano su la Riviera. Nel Capitolo celebrato nel detto anno fu eletto diffinitore. Nel 1707 e 1708 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1712 e 1713 fu di nuovo Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1715 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Marcellino Visintainer da Cles. Dal 1716 al 1719 fu confessore delle monache di s. Carlo. Nel Capitolo tenuto nel detto anno 1719 in Roveredo fu per la seconda volta eletto diffinitore. Nel Capitolo fatto in Trento nel 1722 fu eletto Custode e accompagnò poi sino a Verona col P. Domenico Niccolò d'Ala studente il P. ex- commissario Visitatore nostro Giovanni Battista d'Anciano ritornante alla sua Provincia di Toscana. Nel 1723, come Custode, partì da Roveredo la terza festa di Pasqua il dì 30 marzo col Terziario fra Giovanni Antonio da Tres, e per via di Verona, Mantova, Bologna, Loreto arrivò a Roma alcuni giorni avanti al Capitolo generale, cui intervenne, e fu ivi celebrato il dì 15 maggio 1723 presiedendovi il sommo Pontefice Innocenzo XIII di Casa Conti. E nel ritorno si fece male in una gamba, credo sul Bolognese, per cui dovette servirsi per qualche giorno di comodità, e capitò poi di ritorno in Roveredo circa la festa de' Santi apostoli Pietro e Paolo. Nel Capitolo celebrato in Trento li 6 giugno 1725 fu eletto Provinciale, e scelse per suo segretario il P. Anselmo Sartori da Trento, e per compagno fra Lodovico Boniati da Vigalzano che durò un solo anno, e ne' due seguenti prese per compagno fra Rocco Trentin da Povo stato compagno del P. Ministro Vicenzo dal Borgo immediato antecessore. Fu detto che il P. Sebastiano fosse fatto Ministro per tener in (142. //) freno la gioventù, ma ebbe diversi poco grati incontri, egli procedendo alle volte con troppa asprezza. Fece diverse prove e molte spese per migliorar il panno del vestiario. Fece venir da Venezia fra Giovanni da Pressanvido Terziario lanaro eccellente, e fece procurare lo stame, ma durò pochi anni in tal fabbrica; ed il lanaro veneto ritornò alla sua Provincia dopo essersi tra noi fermato un anno da s. Michele 1725 sino a s. Michele 1726. Fece alzar li coperti del convento di Pergine, e farvi sotto diverse finestre per quali giocasse l'aria, e perché furon fatte troppo alte, ebbe briga col P. Guardiano, e le 158

fece poi impicciolire. Fece venir da Toscana un tal P. Giovanni da Saravezza scrittore di Messe quale al fine del di lui provincialato se ne ritornò alla propria Provincia. Sotto del medesimo P. Sebastiano si acquietò la briga de' crocesegnati 192 , di cui si parlò folio 107 nella vita del P. Ministro Vicenzo dal Borgo. Avevano questi per mezzo di fra Lodovico da Vigalzano compagno del P. Ministro fatto presentare dal diffinitorio un memoriale soscritto da molti, composto dal sopraddetto P. Giovanni da Saravezza in cui ricercavano venisse redintegrato il loro buon nome "curam habe de bono nomine" etc., annerito coll'essere stati crocesegnati egli fu rescritto "producantur legitime preces et respondebitur". Scrisse tuttavia il P. Sebastiano al superior generale supplicandolo lacerasse il catalogo de' crocesegnati, ed in tal guisa si terminò l'affare molesto. Verso il fine di settembre 1728 si portò con fra Rocco da Por in Val di Buono, a Padova e Venezia, e capitò di ritorno in Borgo verso il fine di ottobre. Nel 1730 fu deputato confessore delle monache del Borgo, ma non accettò, e però nel detto anno fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Domenico Nicollò d'Ala. Nel Capitolo del 1734 fatto in Roveredo li 24 maggio fu eletto la terza volta diffinitore. E nel 1736 fattasi in Arco la seconda Congregazione intermedia li 25 aprile cantò ivi il primo e terzo di maggio la sua seconda Messa. Nel 1734 posto di famiglia in Roveredo vi si fermò sino alla morte. Negli ultimi anni mancatagli molto la vista ottenne dalla sagra Congregazione di poter celebrare sempre o la Messa de requiem, o quella della Santissima Vergine. Come pure dopo qualche anno, in luogo del divin offizio, ottenne di recitare la corona. E sebbene poi recitava la corona, diceva nientedimeno le ore dell'offizio che sapeva a mente, ed interveniva alle volte in coro. Fu valente predicatore a suoi giorni collo stile però e concetti del Seicento, e girò pe li pulpiti della Provincia, e però dopo la di lui morte servirono poco le di lui prediche. Finalmente carico d'anni 88 circa, essendo già un anno che non diceva più Messa, andando bensì per convento mangiando ora in cucina, ed ora in refettorio a tavola appartata. S'infermò la vigilia delle sagre Stimmate, sopraffatto da febbre, mentre voleva entrare in coro, fu condotto in cella ove poi per più settimane andò peggiorando, or migliorando. Finalmente munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, essendo stato per più giorni senza pigliar cosa veruna, passò piamente al Signore la mattina delli 13 ottobre 1746 in Roveredo. Fu notabile il P. Sebastiano per la gran carità verso gli infermi. E per la gran ospitalità verso de' forestieri, e per il zelo della regolar osservanza in se stesso, e negli altri, e inimico del chietinismo. 364. Fra Umile da Piné, Giovanni Maria dalla Casagrande da Bedol in Piné, battezzato 25 settembre 1680. Vestito per laico in Cles con un altro 25 maggio 1703, essendovi Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono. Fu sarte e per molti anni lavorò nel lanifizio. Mancandogli poi assai la vista, e però quasi impotente, fu dal Borgo condotto all'infermeria, ove dopo molti mesi d'infermità, per un polipo nell'imboccatura dello stomaco, passò piamente al Signore, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, Trento 12 novembre 1746. 365. Fra Vito da Bezzeca in Val di Leder, Antonio Capollini 193 , battezzato 7 agosto 1686. Vestito, solo, in Cles per laico li 17 settembre 1714, essendovi Guardiano il P. Romedio Torresano da Cles, Vicario e maestro P. Andrea da Val di Buono Custode. Fu tagliapietra e buon Frate, quieto. Essendo cercatore nel convento di Borgo, 192 In un elenco di nomi di Frati, davanti al nome di qualcuno, vi era una crocetta per indicare che aveva qualche “ostacolo”... 193 Nel manoscritto: Capollino. 159

sermoneggiandovi il P. lettor Carlo Bonaventura da Roveredo, col tema "Nunc dimittis<br />

servum tuum Domine". Era stato dispensato di alcuni mesi di chiericato, ma tuttavia,<br />

forse per isbaglio prevenne l'anno cinquantesimo di sacerdozio, o almeno non lo avea<br />

finito. Finalmente sopraffatto dall'itterizia, e contra artem cavatogli sangue, essendo<br />

trenta e più anni, che non gliene era stato cavato, dopo quattro o cinque giorni<br />

d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Cles 8<br />

ottobre 1746.<br />

363. P. Sebastiano da Trento, Giovanni Fattori, fratello del fu medico Fattori di<br />

Trento; battezzato 26 aprile 1659, vestito con due altri per chierici in Cles li 4 maggio<br />

1677, essendovi Guardiano il P. Antonino Chirmer da Trento, maestro il P. Ignazio da<br />

Civezzano. Studiò la logica in Arco sotto il P. Clemente da Levico, e per certa briga<br />

ottenne di portarsi a studiate in Bergamo, ove anche celebrò le sue primizie, e poi fu<br />

studente in Roma del quondam P. Diodato da Roma, ove nel 1689 fu patentato per<br />

lettore e per confessore, d'onde ricondusse, avendo per compagno fra Benvenuto da<br />

Massone, in <strong>Provincia</strong> il P. Clemente da Levico stato segretario generale. Si portò poi a<br />

predicare in Avvento in s. Francesco a Ripa in Roma. E circa il 1691 fu compagno del<br />

P. diffinitore Marcellino Visintainer da Cles portatosi a Vienna. Nella Congregazione<br />

fatta in Trento li 7 aprile 1693 fu eletto Guardiano d'Arco. E nel 1695 fu ad annum<br />

Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1700 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Antonio Maria da Cavareno. Nel 1701 e 1702 fu Guardiano del Borgo, e nel 1702<br />

predicò la Quaresima nella Collegiata d'Arco; e la Quaresima del 1704 predicò in<br />

Gargnano su la Riviera. Nel Capitolo celebrato nel detto anno fu eletto diffinitore. Nel<br />

1707 e 1708 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1712 e 1713 fu di nuovo Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel 1715 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Marcellino Visintainer<br />

da Cles. Dal 1716 al 1719 fu confessore delle monache di s. Carlo. Nel Capitolo tenuto<br />

nel detto anno 1719 in Roveredo fu per la seconda volta eletto diffinitore. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento nel 1722 fu eletto Custode e accompagnò poi sino a Verona col P.<br />

Domenico Niccolò d'Ala studente il P. ex- commissario Visitatore nostro Giovanni<br />

Battista d'Anciano ritornante alla sua <strong>Provincia</strong> di Toscana. Nel 1723, come Custode,<br />

partì da Roveredo la terza festa di Pasqua il dì 30 marzo col Terziario fra Giovanni<br />

Antonio da Tres, e per via di Verona, Mantova, Bologna, Loreto arrivò a Roma alcuni<br />

giorni avanti al Capitolo generale, cui intervenne, e fu ivi celebrato il dì 15 maggio 1723<br />

presiedendovi il sommo Pontefice Innocenzo XIII di Casa Conti. E nel ritorno si fece<br />

male in una gamba, credo sul Bolognese, per cui dovette servirsi per qualche giorno di<br />

comodità, e capitò poi di ritorno in Roveredo circa la festa de' Santi apostoli Pietro e<br />

Paolo. Nel Capitolo celebrato in Trento li 6 giugno 1725 fu eletto <strong>Provincia</strong>le, e scelse<br />

per suo segretario il P. Anselmo Sartori da Trento, e per compagno fra Lodovico<br />

Boniati da Vigalzano che durò un solo anno, e ne' due seguenti prese per compagno fra<br />

Rocco Trentin da Povo stato compagno del P. Ministro Vicenzo dal Borgo immediato<br />

antecessore. Fu detto che il P. Sebastiano fosse fatto Ministro per tener in (142. //)<br />

freno la gioventù, ma ebbe diversi poco grati incontri, egli procedendo alle volte con<br />

troppa asprezza. Fece diverse prove e molte spese per migliorar il panno del vestiario.<br />

Fece venir da Venezia fra Giovanni da Pressanvido Terziario lanaro eccellente, e fece<br />

procurare lo stame, ma durò pochi anni in tal fabbrica; ed il lanaro veneto ritornò alla<br />

sua <strong>Provincia</strong> dopo essersi tra noi fermato un anno da s. Michele 1725 sino a s. Michele<br />

1726. Fece alzar li coperti del convento di Pergine, e farvi sotto diverse finestre per<br />

quali giocasse l'aria, e perché furon fatte troppo alte, ebbe briga col P. Guardiano, e le<br />

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