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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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egli raccontava. Nel detto secondo anno diede licenza a due suoi Frati di portarsi alla<br />

visita della Madonna della Corona; fu corretto dal P. Ministro Andrea da Val di Buono,<br />

ma egli si scusò, con dire d'aver creduto di poter ciò fare, e però il diffinitorio decretò<br />

poi, che il Guardiano di Roveredo non potesse mandare da sé a visitare il sopraddetto<br />

santuario, ma si ricercasse la licenza del <strong>Provincia</strong>le. Nel 1719 fu deputato ad triennium<br />

confessore delle monache del Borgo. E nel Capitolo fatto in Trento nel 1722 fu per la<br />

seconda volta eletto diffinitore, e nel triennio seguente fu anche pro-maestro de' novizzi<br />

in Arco. Nel congresso tenutosi in Roveredo il dì 6 febbraio 1723 dal diffinitorio e Padri<br />

di <strong>Provincia</strong> fu giudicato, che l'attuale P. Ministro Vicenzo dal Borgo per la sua età<br />

avanzata e complessione infermiccia, non dovesse arrischiarsi d'andare all'imminente<br />

Capitolo generale in Roma, e però fu eletto il P. Adriano diffinitore pro-Ministro per<br />

fare tale viaggio. Prese dunque detto P. Adriano per compagno fra Lodovico da<br />

Vigalzano cercatore delle Grazie e la sera delli 26 marzo 1723 giorno del venerdì Santo<br />

si portò in Riva, e la mattina seguente colla barca dell'Ordinario velleggiò verso Verona,<br />

ed indi con felice viaggio giunse in Roma, ove come pro-Ministro intervenne al<br />

Capitolo generale celebrato coram summo Pontifice Innocenzo terzo decimo di casa<br />

Conti il dì 15 maggio 1723. Ed a' primi di luglio capitò felicemente di ritorno da Roma<br />

ed intervenne alla nostra prima Congregazione intermedia celebrata in Arco li 15 luglio.<br />

Nel 1725 fu per la seconda volta deputato confessore delle monache di s. Carlo in<br />

Roveredo. Nel 1728 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Antonio Maria da<br />

Cavareno. Nel 1729 il dì 29 aprile fu tenuta la prima Congregazione intermedia in<br />

Roveredo e nel medesimo giorno, essendo imminente il viaggio del P. Ministro Serafico<br />

da Roveredo al Capitolo generale in Milano, fu dal diffinitorio eletto in di lui assenza<br />

per Commissario provinciale il nostro P. Adriano, il quale partito che fu per Italia il P.<br />

Ministro, scelse per suo segretario il P. Paolo da Nanno. Ed essendo stato nella predetta<br />

Congregazione deputato anche confessore delle monache di s. Michele nel sobborgo di<br />

s. Croce di Trento non cominciò il detto offizio se non dopo 'l ritorno del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

dal Capitolo generale di Milano, quando anch'esso terminò l'offizio di Commissario<br />

provinciale. Durò due anni 1729 e 1730 confessore delle predette monache e rinunciò il<br />

terzo anno per il male delle ginocchia. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 30 aprile<br />

1731 fatto già qualche scrutinio, fu detto dal P. Commissario al nostro P. Adriano, che<br />

se egli voleva sarebbe stato <strong>Provincia</strong>le. Ma tosto detto P. Adriano si scusò colle<br />

lagrime agili occhi, dicendo che più non era capace, il che poi uscito dal P.<br />

Commissario, parimente protestò a chi lo chiamava ad accettare, onde il Commissario<br />

servendosi della protesta del P. Adriano, promosse l'elezione del P. Filippo da Rallo<br />

Custode attuale, quale poi divenne Ministro provinciale, ed il P. Adriano in detto<br />

Capitolo fu eletto per la terza volta diffinitore. E nel detto triennio fu di famiglia in<br />

Arco. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 24 maggio 1734 fu eletto Custode. Nel<br />

1737 fu deputato per la seconda volta confessore delle monache del Borgo, ma non vi<br />

durò che un anno solo, e di poi rinunciò per infermità. Nel Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 28 novembre 1739 fu per la quarta volta eletto diffinitore e rimase in Arco.<br />

E l'anno seguente cominciò ad esser molestato da qualche debolezza di capo onde in<br />

calesse per le Sarche fu condotto all'infermeria accompagnato dal P. Pasquale e dopo<br />

essersi rimesso, ritornò alle Grazie. Il giorno poi di s. Tommaso Apostolo trovandosi in<br />

cucina, cadde e fu sorpreso da colpo appopletico, ed indi da febbre, ma non sentendo<br />

male, non credeva di dover morire, e però difficoltò a ricevere, subito che fu avvisato, li<br />

santissimi Sagramenti. (135. //) Onde la notte precedente la festa di s. Stefano, uscito<br />

sotto la notte dal coro il P. Guardiano Bonifacio, si portò a visitarlo, e gli parlò assai<br />

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