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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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(1733). Nella Congregazione intermedia fatta in Trento li 7 aprile 1693 fu eletto<br />

Guardiano di Campo e nella seconda intermedia (anticipata a cagione dell'imminente<br />

viaggio del P. Ministro Marcellino da Cles, e P. Custode Alessandro da Riva al Capitolo<br />

generale di Spagna, quasi mezz'anno e tenutasi in Campo li 218 novembre 1693) il P.<br />

Simon Pietro da Campo fu trasportato Guardiano in Arco. Nel Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 26 maggio 1695 fu fatto puramente maestro de' novizzi in Cles, e vi<br />

continuò tre anni. Nel Capitolo del 1698 fu deputato confessore delle monache del<br />

Borgo, ad triennium, e nel detto tempo avendosi mossa la grata del confessionario di<br />

quelle per meglio accomodarla e però rotta la clausura se ne lamentò fortemente<br />

monsignor Pulcenico vescovo di Feltre per non aversi previamente secolui passata<br />

parola., né chiesta licenza, forse per mera inavvertenza, ma ben presto si acquietò<br />

monsignor, essendosi interposto il signor Conte Gasparo di Wolchenstein. Nel Capitolo<br />

poi celebrato in Roveredo li 7 giugno 1701 fu il P. Simon Pietro eletto <strong>Provincia</strong>le, e<br />

prese per segretario il P. Serafino Cristani da Rallo, e per compagno fra Romualdo da<br />

Condino. Fu creduto fosse per far novità di rigori nel suo governo, e però li diffinitori<br />

stavano all'erta per ovviare; ma poi restarono sorpresi in osservare la di lui discreta e<br />

saggia condotta. Nel ministrato del P. Simon Pietro l'anno 1702 come fu notato sopra<br />

nella vita del P. Massimigliano da Trento folio 100, fu accettato da nostri il carico di<br />

confessore ordinario delle monache alla santissima Trinità in Trento, molto a ciò<br />

cooperando il medesimo P. Ministro Simon Pietro. E terminato che egli ebbe il<br />

ministrato nel 1704 fu deputato confessore delle predette monache essendo stato eletto<br />

Ministro immediato di lui successore il detto P. Massimigliano da Trento che per due<br />

anni era stato confessore delle medesime; ed il P. Simon Pietro vi continuò in seguito<br />

sei anni continui, cioè dal 1704 sino al 1710 con grande aggradimento di quelle. Nel<br />

tempo che egli era confessore delle monache alla Trinità, tentarono queste di levarsi<br />

dalla giurisdizione dell'Ordinario, e darsi sotto il governo della nostra Religione, da cui<br />

eransi levate nel 1599, come sopra folio 2 (NB Nel Libro degli atti della <strong>Provincia</strong>) fu<br />

notato. Levarono perciò segretamente fra loro li voti, e ne mancarono solamente uno o<br />

due, tuttavolta per non esservi tutti li voti, non fu tentato prudentemente tal passo. Bensì<br />

penetrò l'attentato delle monache monsignor decano Voltolini, che ne parlò alto col P.<br />

confessore Simon Pietro di lui cugino, ed il Padre assai accorto se ne schermì con<br />

religiosa destrezza e nel sessennio che fu confessore delle predette monache fece del<br />

gran bene al monastero della santissima Trinità. Nel 1710, avendo terminato l'offizio di<br />

confessore delle monache della Trinità, fu eletto Guardiano di Roveredo e vi continuò<br />

due anni 1710 e 1711; e nel 1712 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Francesco da<br />

Vigalzano. Nelli due anni 1713 e 1714 fu Guardiano di Trento, e per terzo anno in<br />

seguito fu Guardiano in Mezzolombardo nel 1715. Nel Capitolo del 1716 celebrato in<br />

Roveredo li 24 giugno fu eletto per la seconda volta diffinitore, ed in quel triennio fu di<br />

famiglia in Arco. Nel 1719 e 1720 fu di nuovo Guardiano in Roveredo, ove poi<br />

terminata la guardianìa vi si fermò sino al 1735. Nel 1728 li 12 ottobre domenica fra<br />

l'ottava del santo Padre cantò ivi, cioè in s. Rocco, solennemente la sua seconda Messa,<br />

sermoneggiandovi il P. Alfonso Maria Barbi di lui nipote ex parte fratris, venuto<br />

appositamente da (128. //) Campo, ove era Vicario del P. Guardiano Gerardo Madruzzi<br />

da Cles, ed assistendovi in chiesa e in refettorio il rev.mo Baldissaro Martini da<br />

Calliano arciprete di Roveredo di lui cugino colli principali reverendi signori sacerdoti<br />

di Roveredo. Avea il di lui fratello signor arciprete di Cavedine, spedito il denaro al<br />

signor Bartolommeo Baroni di Sacco di lui parente a cagione della moglie signora<br />

Domenica Canazza, per la spesa del pranzo nel giorno della seconda Messa del P.<br />

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