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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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pro-maestro P. Casimiro da Trento. Non fu posto in studio avendo già studiato, ed<br />

essendo stato cappellano dell'arciprete di Banale Girolamo Dusini, ma pochi anni dopo<br />

la professione fu approvato confessore. Nel 1720 fu Vicario in Pergine nel secondo<br />

anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1722 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Anselmo Sartori da Trento, e qualche mese avanti la Congregazione del<br />

1723 fatta dopo il ritorno dal Capitolo generale di Roma de' nostri PP. vocali, solamente<br />

li 15 luglio in Arco, fu sostituito al P. Serafico da Roveredo per confessore delle<br />

monache di s. Michele in Trento nel Borgo di s. Croce, e vi continuò con aggradimento<br />

tre anni al solito. Nel 1726 fu eletto Guardiano di Pergine. Nel 1727 nell'ottobre per<br />

cercare rimedio al suo stato ippocondriaco, si portò con fra Berardo infermiere a Padova<br />

e Venezia. Nel 1728 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Innocenzo da Ziano, e nel<br />

luglio si portò col P. Giovanni da Vigne e fra Francesco Antonio dal Borgo chierico,<br />

studente di animastica in Cles, a bagni di Pusteria. Nel 1729 fu scelto per segretario dal<br />

P. Adriano da Lardaro eletto Commissario provinciale per l'andata al Capitolo generale<br />

in Milano del P. Ministro Serafico da Roveredo. Nel 1731 fu deputato confessore delle<br />

monache del Borgo e vi continuò tre anni al solito. Nel 1734 fu fatto Vicario in Arco del<br />

P. Guardiano Serafico da Roveredo. Nel 1737 fu eletto confessore delle monache alla<br />

santissima Trinità, ma dalle medesime non fu accettato, onde dal Borgo ove pria<br />

trovavasi, nelle tavole fu posto di famiglia in Arco. Ivi dopo alcune settimane fu<br />

sorpreso da febbre lenta, e però fu condotto all'infermeria, li primi di luglio, ove dopo<br />

circa quindici, divenuto tisico, munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Trento 22 luglio 1737. In Borgo si avea fatta totalmente<br />

serare una certa piaga, onde giunto in Arco cominciò a puzzare ed in seguito gli<br />

sopravvenne la febbre, e poi, come sopra fu detto, fu mandato a Trento. Fu ottimo<br />

Religioso, e valente rubricista e moralista, ma non predicatore. Essendo confessore a s.<br />

Michele fu molestato da un terribile flato ippocondriaco, che gli durò quasi sino alla<br />

morte, per rimediar al quale si era portato a Padova, ed indi a bagni in Pusteria, come<br />

sopra fu detto.<br />

325. P. Stefano Niccolò da Fondo, Domenico Scalfi (nipote del fu nostro<br />

amorevolissimo arciprete di Fondo de Pretis, morto nel 1722); battezzato 4 agosto 1699,<br />

vestito con un altro in Cles li 25 settembre 1718. Ebbe ne' tre anni di filosofia e tre di<br />

teologia sempre in Trento lettore di secondo corso, il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel<br />

1726 circa li 12 marzo partì da Trento, ove studiava il terzo anno di teologia col P.<br />

Aurelio Pruner da Trento, per Roma portandosi al collegio di s. Pietro Montorio per<br />

abilitarsi alle Missioni. Il dì 18 ottobre del medesimo anno capitò solo da Roma in<br />

Roveredo destinato missionario nella Moscovia; e giunto poi anche il di lui compagno<br />

lettore romano, partì da Trento il dì 21 novembre 1726 per via del Tirolo e Germania<br />

portandosi alla sua Missione di Moscovia. Si affaticò molto in quella, e per diversi anni<br />

dimorò in Pietroburgo solita residenza del gran Zar di Moscovia. Ed in occasione di<br />

accopiar in matrimonio un ministro cattolico predicò avanti la medesima Zarina 179 , ed<br />

essendo assai ben inteso, se sopravviveva ancora qualche anno sarebbe divenuto<br />

Prefetto. Ultimamente per ragioni di Stato gli convenne ritirarsi da Pietroburgo a Riga<br />

di Livonia, ove poi sopraffatto da febbre passò piamente al Signore. Fu molto buon<br />

Religioso, di bel talento, e di tratto assai proprio, e se fosse sopravissuto, avrebbe non<br />

179 Nel manoscritto: Zara.<br />

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