Brevi biografie - Provincia Tridentina

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Val di Buono. Sotto il suo ministrato, dopo alcuni anni di lite co' Romarzolli per lo spiazzo avanti la chiesa delle Grazie tuttoché avessero quelli ottenuto rescritto favorevole da monsignor vescovo Spaur in Trento e fatto da nostri l'appello in Roma, fosse stato ordinato con decreto delli 17 agosto 1716 dalla sagra Congregazione che li Romarzolli dovessero chiedere licenza per impiantar in quello li banchi nelle due fiere, fu giudicato espediente pro bono pacis venir ad accomodamento alla presenza di testimoni, e fu stesa la sentenza per mano pubblica, e pubblicata nel convento delle Grazie li 12 luglio 1717 alla presenza del P. Ministro Andrea e de' Padri Serafico da Roveredo Guardiano delle Grazie, e del P. Simon Pietro da Cembra diffinitor attuale. Nel 1719 terminato il provincialato in Roveredo, si portò di famiglia in Arco. Ove poi negli anni 1720 e 1721 fu per la seconda volta Guardiano. Nel Capitolo del 1722 fatto in Trento fu per la terza volta eletto diffinitore, ed in questo triennio fu anche Vicario in Arco (ove da Cles fu trasportato il noviziato) e maestro de' novizzi. Nel primo anno vi fu Guardiano il P. Valerio da Preghena traslocato da Cles; nel secondo e terzo il P. diffinitore Adriano da Roveredo; e tutto il triennio fu pro-maestro il P. diffinitor Adriano, a riserva del tempo che questi impiegò per l'andata e ritorno dal Capitolo generale di Roma cui intervenne in qualità di pro-Ministro, dalli 29 marzo sino alla Congregazione fatta in Arco li 15 luglio 1723 a cui supplì per pro-maestro il P. Prospero da Riva. Nel 1725 terminato l'offizio di maestro fu per la terza volta fatto Guardiano del noviziato in Arco, e nel 1726 vi fu confermato Guardiano. Nel 1730 fu fatto Guardiano di Roveredo ad annum. Nel Capitolo fatto in Trento li 30 aprile 1731 fu per la quarta volta eletto diffinitore, ed in detto anno e nel seguente fu di famiglia in Roveredo; e nel 1733 fu per un anno in Trento. Nel 1734 fu riposto in Arco, ove rimase fino alla morte. Trovandosi dunque in Arco fu sorpreso da retenzione di urina. Fu chiamato da Trento il signor Bartolommeo pubblico norsino che non mancò di fare molte operazioni per aiutarlo, ma essendo già la parte ulcerata, dovette soccombere. E però munito de' santissimi Sagramenti, e santamente disposto, passò piamente al Signore. Arco li 5 maggio 1737. Fu il P. Andrea ottimo Religioso, di tratto assai umile ed affabile, e di maniera assai dolce e propria per allievo de novizzi, potendone parlare per esperienza, essendo egli stato maestro mio nel noviziato in Cles nel 1714. Fu pure gradito e stimato da secolari, e da Frati, e ne' suoi governi molto piacevole e discreto, e quando occorreva anche zelante ed efficace. 323. Frat'Antonio Chemoti da Lasino, battezzato 28 settembre 1665, vestito Terziario li 23 novembre 1693; buon Frate e speditissimo ne' suoi viaggi. Si portò una volta alla visita de' santuari di Loreto e della Verna in brevissimo tempo andando e ritornando. Fu quasi per 20 anni in servizio di famiglia in Trento; ove poi sorpreso da febbre maligna, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al Signore, Trento 16 maggio 1737. 1737. Dal trentesimo secondo Capitolo celebrato in Trento 27 maggio, in cui fu eletto Ministro il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco. 324. P. Paolo da Nanno, don Antonio Federici 178 sacerdote, battezzato 14 gennaro 1680, vestito con altri in Cles li 11 giugno 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, (120. //) maestro P. Adriano da Lardaro diffinitore, Vicario e 178 Nel manoscritto: Fedrici. 134

pro-maestro P. Casimiro da Trento. Non fu posto in studio avendo già studiato, ed essendo stato cappellano dell'arciprete di Banale Girolamo Dusini, ma pochi anni dopo la professione fu approvato confessore. Nel 1720 fu Vicario in Pergine nel secondo anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1722 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Anselmo Sartori da Trento, e qualche mese avanti la Congregazione del 1723 fatta dopo il ritorno dal Capitolo generale di Roma de' nostri PP. vocali, solamente li 15 luglio in Arco, fu sostituito al P. Serafico da Roveredo per confessore delle monache di s. Michele in Trento nel Borgo di s. Croce, e vi continuò con aggradimento tre anni al solito. Nel 1726 fu eletto Guardiano di Pergine. Nel 1727 nell'ottobre per cercare rimedio al suo stato ippocondriaco, si portò con fra Berardo infermiere a Padova e Venezia. Nel 1728 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Innocenzo da Ziano, e nel luglio si portò col P. Giovanni da Vigne e fra Francesco Antonio dal Borgo chierico, studente di animastica in Cles, a bagni di Pusteria. Nel 1729 fu scelto per segretario dal P. Adriano da Lardaro eletto Commissario provinciale per l'andata al Capitolo generale in Milano del P. Ministro Serafico da Roveredo. Nel 1731 fu deputato confessore delle monache del Borgo e vi continuò tre anni al solito. Nel 1734 fu fatto Vicario in Arco del P. Guardiano Serafico da Roveredo. Nel 1737 fu eletto confessore delle monache alla santissima Trinità, ma dalle medesime non fu accettato, onde dal Borgo ove pria trovavasi, nelle tavole fu posto di famiglia in Arco. Ivi dopo alcune settimane fu sorpreso da febbre lenta, e però fu condotto all'infermeria, li primi di luglio, ove dopo circa quindici, divenuto tisico, munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto, passò piamente al Signore, Trento 22 luglio 1737. In Borgo si avea fatta totalmente serare una certa piaga, onde giunto in Arco cominciò a puzzare ed in seguito gli sopravvenne la febbre, e poi, come sopra fu detto, fu mandato a Trento. Fu ottimo Religioso, e valente rubricista e moralista, ma non predicatore. Essendo confessore a s. Michele fu molestato da un terribile flato ippocondriaco, che gli durò quasi sino alla morte, per rimediar al quale si era portato a Padova, ed indi a bagni in Pusteria, come sopra fu detto. 325. P. Stefano Niccolò da Fondo, Domenico Scalfi (nipote del fu nostro amorevolissimo arciprete di Fondo de Pretis, morto nel 1722); battezzato 4 agosto 1699, vestito con un altro in Cles li 25 settembre 1718. Ebbe ne' tre anni di filosofia e tre di teologia sempre in Trento lettore di secondo corso, il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1726 circa li 12 marzo partì da Trento, ove studiava il terzo anno di teologia col P. Aurelio Pruner da Trento, per Roma portandosi al collegio di s. Pietro Montorio per abilitarsi alle Missioni. Il dì 18 ottobre del medesimo anno capitò solo da Roma in Roveredo destinato missionario nella Moscovia; e giunto poi anche il di lui compagno lettore romano, partì da Trento il dì 21 novembre 1726 per via del Tirolo e Germania portandosi alla sua Missione di Moscovia. Si affaticò molto in quella, e per diversi anni dimorò in Pietroburgo solita residenza del gran Zar di Moscovia. Ed in occasione di accopiar in matrimonio un ministro cattolico predicò avanti la medesima Zarina 179 , ed essendo assai ben inteso, se sopravviveva ancora qualche anno sarebbe divenuto Prefetto. Ultimamente per ragioni di Stato gli convenne ritirarsi da Pietroburgo a Riga di Livonia, ove poi sopraffatto da febbre passò piamente al Signore. Fu molto buon Religioso, di bel talento, e di tratto assai proprio, e se fosse sopravissuto, avrebbe non 179 Nel manoscritto: Zara. 135

Val di Buono. Sotto il suo ministrato, dopo alcuni anni di lite co' Romarzolli per lo<br />

spiazzo avanti la chiesa delle Grazie tuttoché avessero quelli ottenuto rescritto<br />

favorevole da monsignor vescovo Spaur in Trento e fatto da nostri l'appello in Roma,<br />

fosse stato ordinato con decreto delli 17 agosto 1716 dalla sagra Congregazione che li<br />

Romarzolli dovessero chiedere licenza per impiantar in quello li banchi nelle due fiere,<br />

fu giudicato espediente pro bono pacis venir ad accomodamento alla presenza di<br />

testimoni, e fu stesa la sentenza per mano pubblica, e pubblicata nel convento delle<br />

Grazie li 12 luglio 1717 alla presenza del P. Ministro Andrea e de' Padri Serafico da<br />

Roveredo Guardiano delle Grazie, e del P. Simon Pietro da Cembra diffinitor attuale.<br />

Nel 1719 terminato il provincialato in Roveredo, si portò di famiglia in Arco. Ove poi<br />

negli anni 1720 e 1721 fu per la seconda volta Guardiano. Nel Capitolo del 1722 fatto in<br />

Trento fu per la terza volta eletto diffinitore, ed in questo triennio fu anche Vicario in<br />

Arco (ove da Cles fu trasportato il noviziato) e maestro de' novizzi. Nel primo anno vi<br />

fu Guardiano il P. Valerio da Preghena traslocato da Cles; nel secondo e terzo il P.<br />

diffinitore Adriano da Roveredo; e tutto il triennio fu pro-maestro il P. diffinitor<br />

Adriano, a riserva del tempo che questi impiegò per l'andata e ritorno dal Capitolo<br />

generale di Roma cui intervenne in qualità di pro-Ministro, dalli 29 marzo sino alla<br />

Congregazione fatta in Arco li 15 luglio 1723 a cui supplì per pro-maestro il P. Prospero<br />

da Riva. Nel 1725 terminato l'offizio di maestro fu per la terza volta fatto Guardiano del<br />

noviziato in Arco, e nel 1726 vi fu confermato Guardiano. Nel 1730 fu fatto Guardiano<br />

di Roveredo ad annum. Nel Capitolo fatto in Trento li 30 aprile 1731 fu per la quarta<br />

volta eletto diffinitore, ed in detto anno e nel seguente fu di famiglia in Roveredo; e nel<br />

1733 fu per un anno in Trento. Nel 1734 fu riposto in Arco, ove rimase fino alla morte.<br />

Trovandosi dunque in Arco fu sorpreso da retenzione di urina. Fu chiamato da Trento il<br />

signor Bartolommeo pubblico norsino che non mancò di fare molte operazioni per<br />

aiutarlo, ma essendo già la parte ulcerata, dovette soccombere. E però munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e santamente disposto, passò piamente al Signore. Arco li 5<br />

maggio 1737. Fu il P. Andrea ottimo Religioso, di tratto assai umile ed affabile, e di<br />

maniera assai dolce e propria per allievo de novizzi, potendone parlare per esperienza,<br />

essendo egli stato maestro mio nel noviziato in Cles nel 1714. Fu pure gradito e stimato<br />

da secolari, e da Frati, e ne' suoi governi molto piacevole e discreto, e quando occorreva<br />

anche zelante ed efficace.<br />

323. Frat'Antonio Chemoti da Lasino, battezzato 28 settembre 1665, vestito<br />

Terziario li 23 novembre 1693; buon Frate e speditissimo ne' suoi viaggi. Si portò una<br />

volta alla visita de' santuari di Loreto e della Verna in brevissimo tempo andando e<br />

ritornando. Fu quasi per 20 anni in servizio di famiglia in Trento; ove poi sorpreso da<br />

febbre maligna, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al<br />

Signore, Trento 16 maggio 1737.<br />

1737. Dal trentesimo secondo Capitolo celebrato in Trento 27 maggio, in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco.<br />

324. P. Paolo da Nanno, don Antonio Federici 178 sacerdote, battezzato 14 gennaro<br />

1680, vestito con altri in Cles li 11 giugno 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Cristoforo da s. Michele, (120. //) maestro P. Adriano da Lardaro diffinitore, Vicario e<br />

178 Nel manoscritto: Fedrici.<br />

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