Brevi biografie - Provincia Tridentina
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fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel Capitolo fatto in Trento nel 1713 fu eletto diffinitore, ed in quel triennio fu di famiglia in Cles. Nel 1716 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Francesco Maria d'Arco. Nel 1717 e 1718 fu confessore delle monache in Borgo. E mentre era in tal offizio, avendo trovato certo decreto della sagra Congregazione, in cui veniva proibito a confessori di monache di pernottare ne' confessionarii di quelle, sortogli scrupolo perché egli vi pernottava, scrisse a monsignor vescovo di Feltre Pulcenico per aver licenza di pernottare, ed il vescovo risposegli che li decreti della sagra Congregazione stavano ben appoggiati; e però che si persuadeva che verranno osservati. Con occasione poi che detto vescovo venne in visita, il P. Ministro Andrea da Val di Buono col P. Vicenzo dal Borgo si portarono in Pergine a beneventarlo, egli toccarono il punto di poter pernottare il confessore delle monache nel confessionario, ed il vescovo si schermì con destrezza; con il Padre confessor Valerio ne' due anni che vi durò, non vi stette a dormire se non per occasione d'assistere a monache moribonde, e la notte del santissimo Natale. Nel 1719 fu Vicario in Arco nel secondo anno del P. Guardiano Pasquale da Roveredo, e la Quaresima seguente del 1720, predicò nella Collegiata d'Arco. Nel 1720 fu fatto Vicario in Roveredo nel secondo anno del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1721 fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel 1722 fu Guardiano del noviziato trasportato da Cles in Arco. Nel 1723 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Gerardo Madruzzi da Cles. Nel 1724 e 1725 fu di nuovo fatto Guardiano in Borgo. Nel primo anno contro il giusto parere de' Padri condiscese alla ricerca del solo signor arciprete del Borgo, intervenendo co' suoi Frati alla processione del clero per il giubileo contro il solito. L'anno seguente 1725 ricorse la famiglia e presentò supplica al nostro Capitolo nel detto anno celebrato in Trento, perché venisse posto rimedio a tale novità, e però in quello fu decretato "che non già ad istanza di parrochi, o de' soli privati, ma bensì alla (116. //) ricerca del solo pubblico li nostri Frati potessero intervenire a nuove processioni". Nella Congregazione delli 25 aprile 1729 fu deputato Vicario di Campo del P. Guardiano Nazario da Tesero, ma per gli stimoli cui era molto soggetto, nel luglio rinunciò la vicarìa, e gli fu sostituito il P. Placido da Piné. Posto poi di famiglia in Fiemme molto si affaticò per la fondazione ivi della Congregazione del Terz'Ordine; nel 1733 fu fatto primo Visitatore di quella. Collocato finalmente di famiglia in Mezzolombardo, e sorpreso poi da febbre, fu condotto col P. Vicario Eugenio all'infermeria, ove poi munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben preparato passò piamente al Signore. Fu ottimo Religioso, non poco con se stesso stimolato 173 e predicatore molto zelante, avendo girato più volte quasi tutti li pulpiti non quotidiani della Provincia e come fu detto, nel 1720 avea anche predicato la Quaresima in Arco. Volò alla gloria in Trento, 19 agosto 1736. 316. P. Eugenio da Roncone, Giovanni Boldini, battezzato 16 febbraro 1691, vestito in Cles con altri li 10 luglio 1711, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ebbe in filosofia e tre anni di teologia lettore il P. Pietro Antonio da Roveredo, ed il primo anno di teologia il P. lettore Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1725 col P. Pietro Giuseppe da Riva si portò alla visita del Monte di Varallo con giorni 36 di ubbidienza. Nel 1726 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Paolo da Nanno. Nel 1731 fu Guardiano di Pergine. Nel 1735 partì li 16 aprile da Roveredo col P. Pietro Marcellino da Tenno e con un mese di ubbidienza si portò in Verona, Padova, e Venezia. Nel 1736 fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P. 173 Scrupoloso. 130
Guardiano Cherubino da Trento, e nell'estate andò a bere le acidole in Cles e felicemente gli passarono (sic). Ritornato poi a Mezzolombardo dopo pochi giorni fu sorpreso dalla febbre, e però col sopradetto P. Valerio fu condotto all'infermeria. Ivi d'ordine del signor dottor Zucchelli vecchio, gli fu cavata una libbra di sangue dal nostro infermiere, qual voleva cavargliene un'altra mezza, ma fu proibito dal signor medico. Passati otto giorni, la mattina avendo lasciato la sera avanti in uno stato competente l'infermo P. Eugenio portandosi il signor predetto medico a visitarlo, s'incontrò per istrada colla Margarita Tabarella ritornante da s. Bernardino da cui intese con istupore, qualmente il P. Eugenio già era morto. Giunto detto signor medico al convento chiamò subito il superiore che era il P. Bonifacio (Ossana) Vicario in capite, e collo stesso si portò nell'oratorio a visitare il cadavere del defonto. E non ammise le scuse dell'infermiere, che diceva come andando l'infermo alla scagna di notte, urtando in quella col piede salassato, si aveva slegato il salasso. Ma il medico conturbato parlò alto, dicendo che non avea mai udito, che il salasso dato, dopo otto giorni si riaprisse in tale forma. E però fu fondatamente creduto, che la sera di proprio capo l'infermiere gli avesse dato un nuovo salasso contro l'ordine del medico, che l'avea lasciato come fu detto in competente stato, e che poi detto salasso si fosse riaperto. Il P. Vicario la mattina era stato a visitarlo, ed era già moribondo, e dalla stuetta ripiena di sangue l'aveano gl'infermieri trasportato nella stanza contigua de' due letti, ove poi munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto passò piamente al Signore, Trento 21 agosto 1736. Fu il P. Eugenio competente predicatore, e girò per tutti gli pulpiti della Provincia non cotidiani, aveva bensì assiemato il Quaresimale cotidiano, ma prevenuto, come sopra, dalla morte, non arrivò a recitarlo. 317. P. Eustachio da Trento, don Giuseppe Troilo Zaccheletti, minorista 174 , battezzato 23 ottobre 1663, vestito in Cles con un altro li 4 ottobre 1686, essendovi Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Qualche anno studiò in Provincia, ed altri fuori di quella. Fu gran viaggiatore, e fu detto avesse ottenute ventidue ubbidienze, cosicché il di lui cugino P. Costantino Zaccheletti Domenicano assai dotto, e pio, soleva dire "mio cugino P. Eustachio è un individuo vago, il di cui termine è il moto, ed a cui dopo la morte si può scrivere su la lapida per epitafio Tandem quiescit". De' suoi viaggi sonosi risaputi solamente li seguenti: Nel 1701 si portò in Morea. Nel 1712 si portò a Roma e ritornando in Provincia, si unì in Faenza col P. Illuminato dal Borgo, che anche esso ritornava da Roma in Provincia. Nel 1716 (117. //) partì per Terra Santa, ed approdò in Acri li 17 aprile 1717, e dopo esservi dimorato due anni e nove mesi, ritornò in cristianità, partendo il dì 20 maggio 1719. E giunse in Trento lo stesso anno nel dicembre, avendo fatta la descrizione di tutto il suo viaggio. Nel febbraro del 1724 partì da Roveredo con P. Pacifico da Cavalese per compagno, e si portò in Vienna a ritrovare colà suo signor fratello tintore. Nell'estate del 1728 si portò con fra Romualdo da Monaco infermiere a bagni di Procz in Pusteria. Fu il P. Eustachio di competente talento, compose due volte la tragedia della santissima Passione di Nostro Signore, rappresentata in Borgo. Fu dato assai alla manualità, e se non altro tagliava la legna in Trento per l'infermeria, e faticò molto parimente per aggiustar ed appianare con muri secchi le stradelle sul monticello di s. Bernardino. Finalmente negli ultimi anni sorpreso da un forte colpo d'appoplessia, cominciò a fermarsi e condotto all'infermeria vi dimorò impotente per alcuni anni, 174 Aveva ricevuto gli Ordini minori per accedere al sacerdozio. 131
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fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel Capitolo fatto in Trento nel 1713 fu eletto<br />
diffinitore, ed in quel triennio fu di famiglia in Cles. Nel 1716 fu Vicario in Trento del<br />
P. Guardiano Francesco Maria d'Arco. Nel 1717 e 1718 fu confessore delle monache in<br />
Borgo. E mentre era in tal offizio, avendo trovato certo decreto della sagra<br />
Congregazione, in cui veniva proibito a confessori di monache di pernottare ne'<br />
confessionarii di quelle, sortogli scrupolo perché egli vi pernottava, scrisse a monsignor<br />
vescovo di Feltre Pulcenico per aver licenza di pernottare, ed il vescovo risposegli che li<br />
decreti della sagra Congregazione stavano ben appoggiati; e però che si persuadeva che<br />
verranno osservati. Con occasione poi che detto vescovo venne in visita, il P. Ministro<br />
Andrea da Val di Buono col P. Vicenzo dal Borgo si portarono in Pergine a<br />
beneventarlo, egli toccarono il punto di poter pernottare il confessore delle monache nel<br />
confessionario, ed il vescovo si schermì con destrezza; con il Padre confessor Valerio<br />
ne' due anni che vi durò, non vi stette a dormire se non per occasione d'assistere a<br />
monache moribonde, e la notte del santissimo Natale. Nel 1719 fu Vicario in Arco nel<br />
secondo anno del P. Guardiano Pasquale da Roveredo, e la Quaresima seguente del<br />
1720, predicò nella Collegiata d'Arco. Nel 1720 fu fatto Vicario in Roveredo nel<br />
secondo anno del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1721 fu Guardiano del<br />
noviziato in Cles. Nel 1722 fu Guardiano del noviziato trasportato da Cles in Arco. Nel<br />
1723 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Gerardo Madruzzi da Cles. Nel 1724 e<br />
1725 fu di nuovo fatto Guardiano in Borgo. Nel primo anno contro il giusto parere de'<br />
Padri condiscese alla ricerca del solo signor arciprete del Borgo, intervenendo co' suoi<br />
Frati alla processione del clero per il giubileo contro il solito. L'anno seguente 1725<br />
ricorse la famiglia e presentò supplica al nostro Capitolo nel detto anno celebrato in<br />
Trento, perché venisse posto rimedio a tale novità, e però in quello fu decretato "che<br />
non già ad istanza di parrochi, o de' soli privati, ma bensì alla (116. //) ricerca del solo<br />
pubblico li nostri Frati potessero intervenire a nuove processioni". Nella Congregazione<br />
delli 25 aprile 1729 fu deputato Vicario di Campo del P. Guardiano Nazario da Tesero,<br />
ma per gli stimoli cui era molto soggetto, nel luglio rinunciò la vicarìa, e gli fu sostituito<br />
il P. Placido da Piné. Posto poi di famiglia in Fiemme molto si affaticò per la<br />
fondazione ivi della Congregazione del Terz'Ordine; nel 1733 fu fatto primo Visitatore<br />
di quella. Collocato finalmente di famiglia in Mezzolombardo, e sorpreso poi da febbre,<br />
fu condotto col P. Vicario Eugenio all'infermeria, ove poi munito de' santissimi<br />
Sagramenti, ed assai ben preparato passò piamente al Signore. Fu ottimo Religioso, non<br />
poco con se stesso stimolato 173 e predicatore molto zelante, avendo girato più volte quasi<br />
tutti li pulpiti non quotidiani della <strong>Provincia</strong> e come fu detto, nel 1720 avea anche<br />
predicato la Quaresima in Arco. Volò alla gloria in Trento, 19 agosto 1736.<br />
316. P. Eugenio da Roncone, Giovanni Boldini, battezzato 16 febbraro 1691,<br />
vestito in Cles con altri li 10 luglio 1711, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo,<br />
Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ebbe in filosofia e tre anni di teologia<br />
lettore il P. Pietro Antonio da Roveredo, ed il primo anno di teologia il P. lettore<br />
Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1725 col P. Pietro Giuseppe da Riva si portò alla visita<br />
del Monte di Varallo con giorni 36 di ubbidienza. Nel 1726 fu Vicario in Pergine del P.<br />
Guardiano Paolo da Nanno. Nel 1731 fu Guardiano di Pergine. Nel 1735 partì li 16<br />
aprile da Roveredo col P. Pietro Marcellino da Tenno e con un mese di ubbidienza si<br />
portò in Verona, Padova, e Venezia. Nel 1736 fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P.<br />
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