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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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286. P. Amadio da Pergine, Bartolommeo Bertoni detti Grillo, battezzato 16<br />

agosto 1685; vestito in Borgo con un altro li 13 maggio 1705, essendovi Guardiano il P.<br />

Benedetto da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Ne' tre anni di<br />

filosofia e primo di teologia ebbe lettore il P. Giacomo da Varignano. Nel secondo e<br />

quarto il P. lettor Domenico da Besagno, e nel terzo il P. Marcellino da Cles. Nel 1714<br />

si portò solo in Roma per andar nelle Missioni, ma poi mutata risoluzione, dopo esser<br />

colà dimorato circa otto mesi, ottenne dal rev.mo P. Diodato da Roma, Vice<br />

commissario generale della Riforma, di ritornarsene in <strong>Provincia</strong>, e fu posto di famiglia<br />

in Roveredo. Nel 1723 con fra Alessandro da Canezza si portò in Terra Santa, ed arrivò<br />

il dì 8 settembre in Alessandria. Nella Quaresima del 1726 predicò in Cipro, ove con<br />

vini potenti si danneggiò molto la complessione per altro accesa. Imbarcatosi poi di<br />

ritorno in Cristianità (lasciato in Terra Santa frat'Alessandro) capitò solo in Borgo il dì<br />

24 gennaro 1727. Dopo pochi giorni dal suo arrivo in Borgo, fu ivi aggravato, e poi<br />

anche curato dal male o sia infiammazione di petto; e posto poi in Cles di famiglia, ed<br />

indi in Mezzolombardo. Finalmente collocato di famiglia in Arco nel 1730, andò alla<br />

cerca del vino su la Riviera veronese, ed essendosegli infiammato il sangue con quel vin<br />

Santo, ritornato dalla cerca al convento, si infermò, e dopo dieci giorni di dolorosa<br />

infermità d'infiammazione di petto, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Arco 25 novembre 1730. Predicò alcuni Avventi e<br />

Quaresime festive.<br />

287. (102. //) P. Patrizio da Trento, Bartolommeo Marinelli, dal molino sotto<br />

san Bernardino, battezzato 28 gennaro 1661; vestito in Cles con un altro li 24 maggio<br />

1682, essendovi Guardiano il P. Francesco da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal<br />

Borgo. Fu a suoi giorni valente panegirista, ma la portata e la voce non corrispondevano<br />

alla bellezza della composizione. Fece assai prediche, quasi per un intero quaresimale,<br />

oltre molti discorsi e panegirici, che descriveva con somma diligenza, ma egli non<br />

arrivò a predicare che tre volte in settimana, come fece in Pressano la Quaresima del<br />

1720. Fu molto lodato per l'orazione funebre che recitò ne' funerali di sua ecc.za Conte<br />

Francesco di Castelbarco, alla presenza di tre di lui figliuoli, de' quali uno era<br />

vescovo 154 , nel 1696, e fu gradita da Conti e da sudditi, per la circospezione, con cui era<br />

stata condotta, attese le controversie pendenti fra il dinasta e li sudditi per le decime, ed<br />

appena morto il predetto Conte Francesco, fu pubblicata la sentenza in favore de'<br />

sudditi. Il nostro P. Patrizio nel 1704 fu fatto Vicario del Borgo del P. Guardiano<br />

Ignazio da Civezzano, ma detto Padre Patrizio rinunciò, e gli fu sostituito il P. Giuseppe<br />

da Eppen. Fu il primo de' nostri, che nel 1718 fece l'annuale in Riva (per opera del<br />

signor dottor medico Pietro Guella), che comincia subito dopo Ognissanti fino alla terza<br />

festa di Natale, vi si portò dal Borgo, ove era di famiglia, a farlo, avendo poi da quel<br />

tempo sinora continuato i nostri Frati a predicare in Riva alternativamente co' PP.<br />

Cappuccini, tanto l'annuale quanto la Quaresima. Circa il 1722 fu sorpreso in Borgo il<br />

P. Patrizio da un colpo appopletico, da cui poi si riebbe, almeno per celebrar Messa. Ma<br />

poi sopraffatto da un altro, e reso impotente, fu condotto all'infermeria, ove dimorò<br />

alcuni anni. Ed ultimamente sorpreso da un altro colpo, passò piamente al Signore.<br />

Buon Religioso e lontano da superiorità. Trento 19 gennaro 1731.<br />

154 In margine: “Sigismondo Carlo Conte di Castelbarco, vescovo di Chiemsee”.<br />

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