Brevi biografie - Provincia Tridentina

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arciprete Giuseppe Manci di Trento. Nel 1718 trovandosi di famiglia in Borgo, si portò con 40 giorni di ubbidienza con fra Lodovico da Vigalzano ivi sagrestano a Modena, a visitare sua nezza figlia del signor Vescovi di lui fratello baron d'Ulzpach, cioè della Roggia, consigliere in Inspruch, con certo Conte ivi maritata. Nel 1722 fu fatto Guardiano di Pergine, e nell'estate si portò con fra Ferdinando da Bronzolo ivi studente di teologia sotto il P. Ilario lettore, a Bressanone, per ordinare de' bronzi per la cucina, ed indi andò anche in Pusteria. Nel 1725 nel maggio partì dal Borgo col P. Casimiro da Calliano per compagno, portandosi con tre mesi di ubbidienza in Baviera alla visita della Madonna di Stinga. Trovandosi Vicario in Arco, si maneggiò, unito a PP. Cappuccini di Arco, ed a PP. dell'Inviolata di Riva per ostare, come si ottenne, alla fondazione di un convento che sotto la protezione di Cesare tentavano fondare su 'l romitorio di s. Giacomo in Oltra Sarca li Padri Serviti. Si maneggiò parimente, trovandosi di famiglia in Mezzolombardo, per opporsi a PP. Cappuccini di Egna che tentavano fondar anche un ospizio in Salorno, e perciò gli convenne andar in Inspruch, ove coll'aiuto del suo fratello consigliere, fatto baron d'Ulzpach, come sopra fu detto, sventò il maneggio de' PP. Cappuccini. Fu predicator competente di tre in settimana; e perché era assai scaltro, chiamavasi da molti "il Padre Folletto". Finalmente nel 1729, trovandosi di famiglia in Mezzolombardo, sopraffatto da febbre nell'agosto, fu condotto all'infermeria, ove gli si scuoperse la malignità, da cui per 18 giorni molestato, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Trento 14 settembre 1729. 279. (97. //) P. Barnaba da Samoclevo in Val di Sole, Cristoforo Antonio Tolomeotti, battezzato 16 marzo 1686, vestito, solo, in Cles 20 settembre 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, maestro il P. Adriano da Lardaro diffinitore. Ebbe lettore de' tre anni di filosofia e due primi di teologia il P. Lodovico da Mezzotedesco e P. Zaccaria, e nel terzo corso ebbe il P. lettore Domenico da Besagno. Nel 1719 partì da Fiemme per Roma andando in s. Pietro Montorio per abilitarsi alle sagre Missioni. Fu ivi esaminato, approvato e destinato alla Missione di Costantinopoli. Si partì da Roma, e ritornò nel 1720 in Provincia. Indi visitati i parenti si avviò per la sua Missione di Costantinopoli. Nella quale dopo aver faticato per bene delle anime circa nove anni contrasse la peste, per cui nel convento di s. Marta in Pera di Costantinopoli, passò piamente al Signore, Religioso assai da bene e zelante. Costantinopoli 24 novembre 1729. 280. P. Ignazio da Volano, Antonio Bortolotti, battezzato 5 gennaio 1693, vestito con altri in Cles li 9 maggio 1712, essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ne' tre anni di filosofia, e due primi di teologia ebbe lettore il P. Pietro Antonio Birt da Roveredo. Nel terzo ebbe in Arco nel 1718 il P. lettor Giacinto da Roveredo; e nel novembre partì verso Roma, e si fermò alcuni mesi in Cesena, ed indi fu posto nello studio generale in Bologna sotto il P. lettore Fulvio di Bologna. Nel dicembre del 1719 si portò a s. Pietro Montorio in Roma per abilitarsi alle Missioni. D'onde, destinato missionario in Albania, ritornò in provincia verso la fine di ottobre 1720. Nel febbraio poi del 1721 si avviò alla sua Missione di Albania e vi faticò verso cinque anni. Nel gennaro del 1726, venuto dalla Missione in Venezia, si portò anche in Provincia, e ricevuto dal P. Ministro Sebastiano da Trento il nuovo vestiario partì dal Borgo il dì 20 marzo di ritorno alla Missione. Lo stesso anno 1726 capitò di nuovo da Venezia in Borgo il dì 26 settembre, poiché non avendo voluto ritornar alla Missione, senza che gli venissero conceduti Frati laici per 110

fare da medici e cerusici come ne avea istantemente supplicata la Sagra Congregazione, non vuolle essa concederglieli, e però per decreto della medesima Congregazione fu rimandato ad propriam, e venne collocato di famiglia in Fiemme. Ma poco vi si fermò, attesoché il dì 21 dicembre dello stesso anno capitò di nuovo in Borgo venendo da Fiemme col P. Tobia Arcangelo Fedrigotti da Sacco; ed il dì 5 gennaro 1727 partì collo stesso per Venezia, destinati amendue, per opera di Sua eccellenza Conte Giovanni Paolo Giovanelli, confessori de' soldati tedeschi nell'isola di Corfù, per ove poi velleggiarono circa il dì 3 marzo, ben provveduti dalla generosità del predetto cavaliere. Dopo tre anni circa ritornarono ambidue da Corfù, ed essendo il P. Ignazio infermo, cresciutogli il male nel convento di s. Bonaventura in Venezia, assistito con gran carità da que' nostri Padri, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò ivi piamente al Signore, Venezia li 2 febbraio 1730. Fu poi mandata a levare da Venezia una cassa de' libri, assiemati dal detto P. Ignazio e di lui compagno P. Tobia Arcangelo, quali da Padre Ministro Serafico da Roveredo furono divisi per le librerie della Provincia. Fu il nostro P. Ignazio buon Religioso, di competente scienza, e di prudente condotta, che sopravvivendo poteva non poco servire la Provincia. 281. P. Tobia Arcangelo da Sacco, Francesco Fedrigotti de Bossis, nato in Bronzollo, ma (98. //) detto da Sacco, battezzato 29 agosto 1699, vestito in Cles con un altro li 11 giugno 1718, essendovi Guardiano il P. Enrico Coellato da Trento il secondo anno, Vicario e maestro il terzo anno il P. Teodoro da Rumo diffinitore. Ebbe ne' tre anni di filosofia e due di teologia lettore il P. Antonino da Trento, un anno il P. lettore Ilario; e nel quarto in Trento nel 1725 il P. Lodovico. Nel 1724 dopo l'Assunta partì da Mezzolombardo, ove era studente, e col P. Ippolito da Nosellari con 15 giorni di ubbidienza si portò a Bronzollo e Bolgiano alla visita de' suoi parenti. Circa li 22 settembre 1726 partì da Fiemme col P. Fortunato da Inspruch, e di nuovo coll'ubbidienza di giorni 10 si portò a Bolgiano. Nel detto anno partì da Fiemme nel dicembre col P. Ignazio da Volano, il dì 21 dicembre capitò in Borgo, d'onde poi collo stesso il dì 5 gennaio 1727 si portò a Venezia ed indi a Corfù, d'onde, come sopra fu narrato nella vita del P. Ignazio il detto P. Tobia Arcangelo ottenne di portarsi in Toscana per esercitarsi nella predica. Ma assai poco vi dimorò, perché infermatosi di febbre etica nell'ospizio de' nostri Riformati in Firenze, e da quella consumato, passò piamente al Signore, assistito da nostri Padri Martirio da Roveredo, e Bonaventura da Giovo che per accidente passavano per Firenze, venendo da Roma, destinati missionari in Albania, a visitar li propri parenti pria di portarsi alle Missioni. Nel 1722 nel carnovale agli Ogni Santi trovandosi il P. Tobia Arcangelo studente di teologia in Borgo, giocando alle sghibbe, fu sorpreso da un grande sbocco di sangue, da cui il signor medico Vedovati lo risanò; ma disse, che col tempo sarebbesi risentito. Nel settembre del 1728 venne il predetto P. Tobia da Corfù in Venezia per far provisione de' libri, e poi se ne ritornò a Corfù, ed avendo egli a caso ritrovati in Venezia, arrivativi da Cles, li Padri Casimiro da Calliano, e Bonifacio d'Ossana suo condiscepolo, li regalò con una canevetta contenente dodici carafine di Barbados. Passò al Signore il P. Tobia Arcangelo all'ospizio di Firenze li 20 aprile 1730. Ma fu il suo cadavere solennemente trasportato al convento di Fiesole. 1730. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 8 maggio. 111

fare da medici e cerusici come ne avea istantemente supplicata la Sagra Congregazione,<br />

non vuolle essa concederglieli, e però per decreto della medesima Congregazione fu<br />

rimandato ad propriam, e venne collocato di famiglia in Fiemme. Ma poco vi si fermò,<br />

attesoché il dì 21 dicembre dello stesso anno capitò di nuovo in Borgo venendo da<br />

Fiemme col P. Tobia Arcangelo Fedrigotti da Sacco; ed il dì 5 gennaro 1727 partì collo<br />

stesso per Venezia, destinati amendue, per opera di Sua eccellenza Conte Giovanni<br />

Paolo Giovanelli, confessori de' soldati tedeschi nell'isola di Corfù, per ove poi<br />

velleggiarono circa il dì 3 marzo, ben provveduti dalla generosità del predetto cavaliere.<br />

Dopo tre anni circa ritornarono ambidue da Corfù, ed essendo il P. Ignazio infermo,<br />

cresciutogli il male nel convento di s. Bonaventura in Venezia, assistito con gran carità<br />

da que' nostri Padri, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò ivi piamente<br />

al Signore, Venezia li 2 febbraio 1730. Fu poi mandata a levare da Venezia una cassa<br />

de' libri, assiemati dal detto P. Ignazio e di lui compagno P. Tobia Arcangelo, quali da<br />

Padre Ministro Serafico da Roveredo furono divisi per le librerie della <strong>Provincia</strong>. Fu il<br />

nostro P. Ignazio buon Religioso, di competente scienza, e di prudente condotta, che<br />

sopravvivendo poteva non poco servire la <strong>Provincia</strong>.<br />

281. P. Tobia Arcangelo da Sacco, Francesco Fedrigotti de Bossis, nato in<br />

Bronzollo, ma (98. //) detto da Sacco, battezzato 29 agosto 1699, vestito in Cles con un<br />

altro li 11 giugno 1718, essendovi Guardiano il P. Enrico Coellato da Trento il secondo<br />

anno, Vicario e maestro il terzo anno il P. Teodoro da Rumo diffinitore. Ebbe ne' tre<br />

anni di filosofia e due di teologia lettore il P. Antonino da Trento, un anno il P. lettore<br />

Ilario; e nel quarto in Trento nel 1725 il P. Lodovico. Nel 1724 dopo l'Assunta partì da<br />

Mezzolombardo, ove era studente, e col P. Ippolito da Nosellari con 15 giorni di<br />

ubbidienza si portò a Bronzollo e Bolgiano alla visita de' suoi parenti. Circa li 22<br />

settembre 1726 partì da Fiemme col P. Fortunato da Inspruch, e di nuovo<br />

coll'ubbidienza di giorni 10 si portò a Bolgiano. Nel detto anno partì da Fiemme nel<br />

dicembre col P. Ignazio da Volano, il dì 21 dicembre capitò in Borgo, d'onde poi collo<br />

stesso il dì 5 gennaio 1727 si portò a Venezia ed indi a Corfù, d'onde, come sopra fu<br />

narrato nella vita del P. Ignazio il detto P. Tobia Arcangelo ottenne di portarsi in<br />

Toscana per esercitarsi nella predica. Ma assai poco vi dimorò, perché infermatosi di<br />

febbre etica nell'ospizio de' nostri Riformati in Firenze, e da quella consumato, passò<br />

piamente al Signore, assistito da nostri Padri Martirio da Roveredo, e Bonaventura da<br />

Giovo che per accidente passavano per Firenze, venendo da Roma, destinati missionari<br />

in Albania, a visitar li propri parenti pria di portarsi alle Missioni. Nel 1722 nel<br />

carnovale agli Ogni Santi trovandosi il P. Tobia Arcangelo studente di teologia in<br />

Borgo, giocando alle sghibbe, fu sorpreso da un grande sbocco di sangue, da cui il<br />

signor medico Vedovati lo risanò; ma disse, che col tempo sarebbesi risentito. Nel<br />

settembre del 1728 venne il predetto P. Tobia da Corfù in Venezia per far provisione de'<br />

libri, e poi se ne ritornò a Corfù, ed avendo egli a caso ritrovati in Venezia, arrivativi da<br />

Cles, li Padri Casimiro da Calliano, e Bonifacio d'Ossana suo condiscepolo, li regalò<br />

con una canevetta contenente dodici carafine di Barbados. Passò al Signore il P. Tobia<br />

Arcangelo all'ospizio di Firenze li 20 aprile 1730. Ma fu il suo cadavere solennemente<br />

trasportato al convento di Fiesole.<br />

1730. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 8 maggio.<br />

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