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1 2 N «L' - Palumbo Editore

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MODULO TEMATICO INTERDISCIPLINARE Scienza ed etica<br />

2<br />

La battaglia di Galileo per la libertà della scienza<br />

per far sorgere la scienza moderna. Ciò significava: a) mettere<br />

in dubbio la credibilità del senso comune, b) sostituire<br />

l’“esperimento” al principio di autorità. Galileo perciò<br />

rivendica in primo luogo l’autonomia del metodo di<br />

ricerca da ogni vincolo religioso. La Chiesa non può impedire<br />

all’uomo di puntare il cannocchiale verso il cielo.<br />

E l’universo deve essere studiato attraverso gli strumenti<br />

di cui l’uomo dispone, i sensi e la ragione, afferma Galileo<br />

in una splendida metafora: «nei luoghi aperti e piani<br />

[nel campo della natura] i ciechi solamente hanno bisogno<br />

di guida; e chi è tale è ben che si resti in casa, ma chi<br />

ha gli occhi nella fronte e nella mente, di quelli si ha da<br />

servire per iscorta» (cfr. Parte Settima, cap. II, T4, p. 50).<br />

L’autonomia del metodo non può essere tuttavia disgiunta<br />

dall’autonomia dei risultati conseguiti. Non sta agli scienziati<br />

uniformare le loro scoperte a quello che dice la Bibbia,<br />

ma ai teologi dimostrare che la Bibbia non è in contrasto<br />

con la verità della natura.<br />

Frontespizio del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo<br />

Galilei, 1632.<br />

M1<br />

on line<br />

2<br />

L’elogio della ragione (cfr. Parte Settima, cap. II, S4, p. 36)<br />

si fonda dunque in Galileo sulla fede nel potere dell’uomo<br />

di scoprire la verità della natura con le proprie forze.<br />

L’intelletto umano, per quanto riguarda le verità «di cui<br />

danno cognizione le dimostrazioni matematiche», eguaglia<br />

addirittura «l’intelligenza divina». La scienza infatti<br />

oggettivando la razionalità immanente nella natura e nell’uomo,<br />

attinge a un sapere di validità universale. Inoltre,<br />

se la lingua in cui si interroga la natura è quella della matematica<br />

e della geometria, ciò elimina automaticamente<br />

dalla scienza qualsiasi indagine basata sui valori. La nuova<br />

scienza non attribuisce più ai fenomeni fisici un significato<br />

morale, non si chiede più perché appare nel cielo<br />

una cometa, ma di quale sostanza è fatta, quali leggi regolano<br />

il suo movimento (cfr. Parte Settima, cap. II, § 5,<br />

Il Saggiatore). La conoscenza scientifica, così concepita,<br />

non è tuttavia neutrale rispetto alla società. Distruggendo<br />

pregiudizi secolari, sostituendo il “dubbio” al principio<br />

d’autorità, cambia l’intero rapporto dell’uomo con il<br />

mondo (cfr. Parte Settima, cap. II, S1, p. 32).<br />

Rifare i cervelli degli uomini<br />

empre nel Dialogo, Galileo mostra di percepire<br />

la rivoluzione culturale implicita nella nuova<br />

S scienza. Non si tratta solo di dimostrare ai dotti<br />

la verità della teoria copernicana, quanto di «rifar i cervelli<br />

degli uomini», di indurre cioè la gente a pensare in<br />

modo diverso, in modo critico, «atto a distinguere il vero<br />

dal falso», commenta Salviati, conscio della difficoltà<br />

della sfida. Tolta la Terra dal centro dell’Universo, nulla<br />

poteva restare immutabile, né l’idea di umanità, né le istituzioni<br />

sociali, civili e culturali costruite nei millenni precedenti.<br />

Il potere eversivo, insito nel nuovo modo di pensare,<br />

è esplicitato da Brecht, in una scena della Vita di Galileo,<br />

in cui Fulgenzio, frate e astronomo seguace di Galileo,<br />

spaventato dalle conseguenze delle nuove teorie, decide<br />

di abbandonare la scienza.<br />

Anche Galileo fu costretto dal Tribunale dell’Inquisizione<br />

ad abbandonare gli studi astronomici. Rivendicare<br />

l’autonomia della scienza dalla religione significava<br />

scontrarsi con la Chiesa consapevole che la scienza,<br />

una volta separata dalla fede, avrebbe finito per invadere<br />

anche l’etica e la religione, come avverrà nel corso<br />

del Seicento e del Settecento. Perciò la Chiesa fu inflessibile<br />

nella condanna. Il processo a Galileo segnò il<br />

ripiegamento specialistico della scuola galileiana, che<br />

si concentrò sulla meccanica, meno pericolosa del-<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese, La letteratura come dialogo [G.B. <strong>Palumbo</strong> <strong>Editore</strong>]

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