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1 2 N «L' - Palumbo Editore

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MODULO TEMATICO INTERDISCIPLINARE Scienza ed etica<br />

6<br />

La scoperta dell’ambiguità della scienza<br />

La scienza genera mostri Il carattere retrospettivo del racconto<br />

accentua il giudizio del protagonista-narratore, fortemente limitativo<br />

nei confronti della scienza. Il suo esempio ha una forte carica<br />

attuale: vuole infatti dimostrare «quanto sia pericoloso l’acquisto<br />

della scienza», non perché questa sia usata a scopi malvagi.<br />

Frankenstein non è uno scienziato pazzo, anzi è straordinariamente<br />

“sano”. Egli crede sino in fondo nell’entusiasmo e nella libertà del-<br />

La violazione del limite Il peccato commesso da Frankenstein<br />

è quello di forsennato orgoglio, lo stesso per cui il mitico Prometeo,<br />

avendo rapito il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, fu condannato<br />

a un eterno tormento. Come anche l’Ulisse dantesco, ha violato<br />

il limite assegnato alla natura umana. Frankenstein è dunque uno<br />

scienziato che trasgredisce un divieto etico-religioso, perciò il suo operare<br />

assume un carattere diabolico. La segretezza del laboratorio, lo<br />

sfondo notturno, il cimitero illuminato da lune spettrali, la bruttezza<br />

stessa della nuova creatura, tutto evoca simbolicamente un orrore satanico.<br />

Un senso di morte e di distruzione incombe sulla sua opera e<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

GUIDA ALLA LETTURA<br />

ESERCIZI<br />

Analizzare e interpretare<br />

Quali moventi spingono Frankenstein a creare un uomo<br />

artificiale?<br />

Dopo il successo dell’impresa, lo scienziato è ossessionato<br />

dal senso di colpa. Trova nel testo i punti in cui questo<br />

si manifesta.<br />

Il passaggio dall’entusiasmo all’orrore è motivato da fattori<br />

esterni? Che significato assume l’incubo notturno?<br />

Il giudizio fortemente limitativo sulla scienza può essere<br />

collegato al contesto storico in cui visse l’autrice (rivoluzione<br />

industriale)? In che modo?<br />

M1<br />

on line<br />

T1 Mary Shelley ~ Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno<br />

14<br />

la ricerca. Dedito anima e corpo alla scienza pensa di lavorare a<br />

servizio dell’umanità. Immagina, come Bacone, esseri «eccellenti e<br />

felici», la gloria che avrebbe accompagnato le sue scoperte se fosse<br />

riuscito a bandire le malattie dal corpo umano e a rendere l’uomo<br />

invulnerabile alla morte (eccetto quella violenta). Invece scopre<br />

di aver creato un mostro e la sua opera si conclude con una catastrofe.<br />

si esplicita nell’incubo notturno che angoscia Frankenstein proprio il<br />

giorno della nascita dell’ominide. Dopo le prime uccisioni commesse<br />

dalla sua creatura, lo scienziato è infatti ossessionato dall’idea di essere<br />

lui il vero colpevole. Il mostro in questo senso può essere l’oggettivazione<br />

del doppio malvagio e omicida, presente nell’intimo dello<br />

scienziato, anticipando lo sdoppiamento del dottor Jekyll e di mister<br />

Hyde nel romanzo di Stevenson. La storia presenta ancora grande vitalità<br />

per le paure odierne a cui dà corpo, paure legate al tema dell’eterogenesi<br />

dei fini, cioè del divario tra intenzioni nobili della scienza<br />

e gli effetti devastanti che ne possono seguire.<br />

Il “mostro” può essere:<br />

– simbolo degli effetti dell’industrialismo;<br />

– metafora della nuova, minacciosa classe operaia sorta<br />

dal lavoro di fabbrica;<br />

– oggettivazione degli impulsi distruttivi presenti nello scienziato.<br />

Sulla base del passo che hai letto, quale ipotesi sei in grado<br />

di motivare?<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese, La letteratura come dialogo [G.B. <strong>Palumbo</strong> <strong>Editore</strong>]<br />

5

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