30.05.2013 Views

Parte 3

Parte 3

Parte 3

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

INDICI TECNOLOGICI<br />

:: Il frumento ::<br />

1. La cariosside del frumento<br />

2. Composizione chimica<br />

3. Le proteine del frumento<br />

4. Aspetti qualitativi del frumento<br />

5. Qualità molitoria<br />

6. Qualità tecnologica<br />

7. Attitudine alla panificazione<br />

1


1. LA CARIOSSIDE DEL FRUMENTO<br />

Crusca 7 - 8%<br />

87 - 89%<br />

2 - 3%<br />

2


TEGUMENTI<br />

+<br />

STRATO ALEURONICO<br />

=<br />

CRUSCA<br />

9% in peso<br />

Proteine<br />

Grassi<br />

Sostanze minerali<br />

Vitamine<br />

Zuccheri<br />

La crusca viene eliminata con<br />

l’eccessiva raffinazione della<br />

molitura<br />

3


ENDOSPERMA AMILIFERO<br />

80 - 85%<br />

Granuli di amido con dimensioni di<br />

8 - 10 micron fino a 25 - 40 micron<br />

4


GERME o EMBRIONE<br />

Abbozzi della piantina<br />

2 -3%<br />

Lipidi<br />

Tiamina<br />

Riboflavina<br />

Proteine<br />

Acido pantotenico<br />

Niacina<br />

5


2. COMPOSIZIONE<br />

CHMICA MEDIA<br />

DELLA CARIOSSIDE<br />

Acqua 10-12%<br />

Glucidi 70-72%<br />

Proteine 10-13%<br />

Lipidi 1.5-2.0%<br />

Sali minerali 1.5-2.0%<br />

Mg, P, Ca, Na<br />

Vitamine<br />

Tiamina o B1<br />

Riboflavina o B12<br />

Niacina o PP<br />

Enzimi<br />

Diastasi (alfa,beta-amlasi)<br />

Invertasi<br />

Maltasi, Proteasi, Ossidasi<br />

6


Gli zuccheri<br />

totali (72%)<br />

Amilosio 19-26%<br />

Amilopectina 56-60%<br />

Amido 60-68%<br />

Pentosani 6.0-6.5%<br />

Cellulosa 2.0.2.5%<br />

Zuccheri riducenti 1.0-1.5%<br />

Zuccheri semplici<br />

Destrine, maltosio<br />

Zuccheri<br />

polisaccaridi<br />

7


3. LE PROTEINE DEL FRUMENTO<br />

• Contenuto variabile 8-18 % (medio 10-14 %)<br />

• Qualità e struttura delle proteine determinano<br />

l’attitudine alla panificazione delle farine<br />

• Fortemente influenzato dalle condizioni di<br />

coltivazione, dalle pratiche agronomiche e<br />

anche dalla varietà<br />

• Contenuto proteico e resa sono<br />

inversamente proporzionali<br />

8


Grain protein<br />

concentration<br />

(%)<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

0 25 50 100 150<br />

N rate (kh/ha)<br />

Caltowie<br />

Keith<br />

Mortlock<br />

Wasleys<br />

Charlick<br />

9


CLASSIFICAZIONE DI OSBORNE (1924)<br />

In base alla solubilità<br />

Solubili in acqua Albumine<br />

Solubili in soluzioni saline Globuline<br />

Solubili in Etanolo 70% Gliadine<br />

Solubili in acidi, basi o detergenti Glutenine<br />

Proteine<br />

solubili<br />

Proteine<br />

insolubili<br />

Albumine + Globuline = PROTEINE ENZIMATICHE<br />

(embrione, aleurone; ricche in aminoacidi essenziali)<br />

20%<br />

80%<br />

Gliadine + Glutenine = GLUTINE<br />

proteine di riserva dell’endosperma; la predominanza dell’una o<br />

dell’altra influenza le proprietà dell’impasto<br />

10


CLASSIFICAZIONE SECONDO IL GRADO DI POLIMERIZZAZIONE<br />

E SUL LIVELLO DI AA SOLFORATI<br />

Proteine<br />

citoplasmatiche<br />

(15-20%)<br />

Albumine Globuline<br />

Proteine funzionali<br />

Gliadine<br />

(Prolammine)<br />

Proteine<br />

monomeriche<br />

PM = 25-75 kDa<br />

ω gliadine α gliadine<br />

Proteine<br />

povere di legami S<br />

β gliadine<br />

γ gliadine<br />

Proteine<br />

di riserva<br />

(80-85%)<br />

Glutenine<br />

Proteine<br />

polimeriche<br />

PM = >100 kDa<br />

Proteine ricche di legami S<br />

Proteine di riserva<br />

(GLUTINE)<br />

11


COMPOSIZIONE AMINOACIDICA DEL GLUTINE (mol%)<br />

Le Proteine del grano sono ricche in: ac. glutammico (Glu), prolina (Pro) e leucina (Leu).<br />

Le Proteine del grano sono povere in: cisteina (Cys), metionina (Met), lisina (Lys).<br />

12


GLIADINE<br />

• Piccole molecole globulari idrofobiche<br />

• Peso molecolare è compreso tra i 20 e i 100 kD<br />

• Presentano delle corte sequenze aminoacidiche contenenti<br />

molti residui di Glu e Pro che si ripetono molte volte<br />

• Hanno pochi aminoacidi carichi ed uno scarso valore<br />

nutrizionale<br />

• Sono responsabili dell’intolleranza al glutine che si<br />

manifesta nei soggetti affetti da celiachia<br />

• Si possono deformare ed estendere, sono responsabili<br />

dell’elasticità.<br />

• Un eccesso di gliadine comporta un impasto molto<br />

estensibile<br />

13


GLUTENINE<br />

• Sono proteine fibrose ad alto peso molecolare fino a 200 kD<br />

• Hanno una struttura secondaria simile a quella dell’elastina:<br />

corti tratti di α-elica e molti ripiegamenti β<br />

• Sono ricche di Cys ed in seguito all’azione meccanica durante<br />

l’impasto formano ponti disolfuro intermolecolari<br />

• Si oppongono alla deformazione e assicurano all’impasto<br />

tenacità; il glutine è quindi deformabile ma allo stesso tempo<br />

tenace<br />

• Un eccesso di glutenine comporta un impasto molto rigido e<br />

forte<br />

14


GLIADINE e GLUTENINE<br />

non conferiscono le stesse proprietà<br />

Le GLIADINE sono poco resistenti<br />

all’estensione e perciò sono<br />

responsabili dell’elasticità del glutine.<br />

Le GLUTENINE sono molto resistenti<br />

all’estensione e perciò sono<br />

responsabili della tenacità del glutine.<br />

Il glutine ha una<br />

capacità di<br />

assorbire acqua<br />

pari al 200% del<br />

suo peso<br />

15


Glutine<br />

Il glutine è una massa proteica deformabile ma allo<br />

stesso tempo tenace che conferisce elasticità ed<br />

estensibilità agli impasti di farina<br />

16


LE PROTEINE INSOLUBILI IN ACQUA SONO RESPONSABILI:<br />

Attitudine panificatoria e pastificatoria<br />

Le caratteristiche reologiche importanti sono:<br />

Tenacità<br />

Elasticità<br />

Stabilità durante l’impastamento<br />

Capacità di mantenere la forma durante la<br />

cottura.<br />

Formazione di ponti S-S tra i residui di cisteina<br />

Legami idrogeno<br />

Legami elettrostatici<br />

Interazioni idrofobiche<br />

Formazione di<br />

glutine dopo<br />

essere state a<br />

contatto con<br />

acqua<br />

Da cosa sono<br />

conferite queste<br />

proprietà?<br />

17


Le<br />

caratteristiche<br />

tecnologiche o<br />

“reologiche”<br />

delle farine sono<br />

influenzate da:<br />

4. ASPETTI QUALITATIVI DEL FRUMENTO<br />

GENOTIPO<br />

AMBIENTE<br />

TECNICA<br />

AGRONOMICA<br />

18


1. QUALITA’ MOLITORIA<br />

QUANTITA’ DI SFARINATI CHE SI POSSONO OTTENERE DALLA<br />

MOLITURA DI UNA QUANTITA’ UNITARIA DI GRANO.<br />

2. QUALITA’ TECNOLOGICA<br />

ATTITUDINE DELLA MATERIA PRIMA A SUBIRE DETERMINATI<br />

PROCESSI DI TRASFORMAZIONE<br />

2.1 Attitudine panificatoria<br />

2.2 Attitudine pastificatoria<br />

3. QUALITA’ VARIETALE<br />

4. QUALITA’ DI STOCCAGGIO (e stratificazione)<br />

5. QUALITA’ NUTRIZIONALE ED ORGANOLETTICA<br />

19


1. QUALITA’ MOLITORIA<br />

È influenzata da fattori<br />

intrinseci ed estrinseci alla<br />

materia prima<br />

FATTORI INTRINSECI<br />

ceneri<br />

impurità<br />

peso ettolitrico<br />

pregerminazione e/o slavatura<br />

bianconatura<br />

volpatura<br />

cariossidi spezzate<br />

FATTORI ESTRINSECI<br />

rendimento molitorio<br />

20


Il peso ettolitrico, o peso specifico apparente, è il<br />

peso di un ettolitro di cereale espresso in<br />

chilogrammi (kg/hl). La misurazione è effettuata con<br />

una bilancia provvista di un apposito contenitore<br />

per le cariossidi.<br />

Questo valore è un indice delle caratteristiche<br />

qualitative e tecnologiche di determinate varietà di<br />

cereali ed è proporzionale alla resa di macinazione.<br />

21


Classificazione dei tipi di sfarinati ammessi in commercio<br />

Ceneri % Cellulosa %<br />

Farina tipo 00 max 0.50


Per il grano tenero può essere sintetizzata dalle seguenti<br />

caratteristiche:<br />

1. capacità di assorbire acqua<br />

2. velocità di fermentazione<br />

3. capacità di rigonfiamento dell’impasto<br />

4. stabilità durante lavorazione<br />

5. stabilità durante cottura<br />

2. QUALITA’ TECNOLOGICA<br />

1. in funzione dell’attività enzimatica.<br />

2-5 in funzione della quantità e qualità del glutine<br />

23


6. VALUTAZIONE DELL’ATTITUDINE TECNOLIGA<br />

DELL’IMPASTO<br />

Attraverso la valutazione di alcuni indici possiamo attribuire<br />

alla farina idoneità alla panificazione, nell’ambito della quale<br />

si individuano differenti tipi di pane) oppure per formulazioni<br />

di prodotti dolciari (es. panettoni) o salati (es. crackers).<br />

L’utilizzazione di alcune attrezzature ci consentono di<br />

effettuare le opportune valutazioni.<br />

Alveografo Chopin<br />

Farinografo Brabender<br />

Amilografo Brabender<br />

Falling number<br />

24


ALVEOGRAFO CHOPIN<br />

E' uno strumento che permette di<br />

valutare la qualità del grano e<br />

della farina. L'impasto viene<br />

sottoposto a rigonfiamento per<br />

mezzo dell'aria.<br />

Lo strumento registra la pressione<br />

che crea all'interno della bolla di<br />

impasto.<br />

1. Preparazione dell’impasto (acqua,<br />

farina e sale)<br />

2. Impastamento per 6-8 minuti<br />

3. Lievitazione per un tempo di 20’<br />

4. Preparazione di campioni (dischi)<br />

5. Analisi<br />

25


Grafico<br />

(Alveogramma) Aria<br />

Impasto a<br />

forma di disco<br />

26


P: pressione massima necessaria alla deformazione del campione<br />

(TENACITA’)<br />

(TENACITA<br />

L: lunghezza della curva (ESTENSIBILITA’)<br />

(ESTENSIBILITA<br />

W: superficie della curva di registrazione dipendente dall’energia<br />

dall energia<br />

necessaria alla deformazione del campione (FORZA)<br />

P/L: P/L configurazione della curva;<br />

p: misura della pressione al punto di rottura (TOLLERANZA).<br />

p<br />

27


FRIABILITA’<br />

TENACITA’<br />

Tipo di<br />

utilizzazione<br />

Merendine,<br />

panettoni,<br />

Brioches<br />

Pane tipo<br />

michetta<br />

Pane<br />

comune,<br />

Pan carrè, carr ,<br />

Fette<br />

biscottate<br />

Tenore<br />

proteico<br />

%<br />

(N * 5.7)<br />

Indici alveografici<br />

W P/L<br />

Indice di<br />

caduta (F.N. ( F.N.)<br />

> 14.5 > 300 < 1.0 > 250<br />

> 13.5 220-330 220 330 0.4 – 0.6 > 220<br />

> 11.5 > 160-220 160 220 0.4 – 0.6 >220<br />

Biscotti > 10.5 < 120 0.3 – 0.5 >220<br />

28


FARINOGRAFO BRABENDER<br />

Il farinografo è un apparecchio per mezzo del quale vengono<br />

misurate alcune proprietà fisiche delle farine. In pratica<br />

l'apparecchio misura la resistenza che l'impasto oppone alla<br />

lavorazione. Da questa analisi ricavano i seguenti risultati:<br />

1. Introduzione della farina<br />

2. Miscelazione alla T=30°C ed<br />

una velocità di<br />

63giri/minuto<br />

3. Introduzione progressiva di<br />

acqua e registrazione dei<br />

dati<br />

30


o di “sfribramento”<br />

31


7. ATTITUDINE ALLA PANIFICAZIONE<br />

- Grado di sfibramento tra 0 e 30 UB<br />

- Stabilità Stabilit > 10’ 10<br />

- Grado di sfibramento tra 30 e 50 UB<br />

- Stabilità Stabilit > 7’<br />

- Grado di sfibramento tra 50 e 70 UB<br />

- Stabilità Stabilit > 5’<br />

- Grado di sfibramento tra 70 e 130 UB<br />

- Stabilità Stabilit > 3’<br />

- Grado di sfibramento >130 UB<br />

- Stabilità Stabilit < 2’ 2<br />

Qualità ottima<br />

Qualità buona<br />

Qualità discreta<br />

Qualità mediocre<br />

Qualità scadente<br />

33


AMILOGRAFO<br />

(o Viscoamilografo)<br />

Determina cioè le<br />

proprietà di<br />

gelatinizzazione<br />

dell’AMIDO tramite<br />

misura della viscosità<br />

di una sospensione<br />

ACQUA / FARINA (100 g<br />

/ 460 ml) sottoposta ad<br />

incremento costante<br />

della temperatura.<br />

34


Amilogramma troppo alto<br />

• Bassa attività enzimatica<br />

• Poche destrine e maltosio<br />

• Prodotto asciutto e secco<br />

Amilogramma troppo basso<br />

• Elevata attività enzimatica<br />

• Troppe destrine e maltosio<br />

• Prodotto umido ed appiccicoso<br />

• Colore intenso<br />

35


FALLING NUMBER<br />

(o Indice di caduta di Hagberg)<br />

Misura l’attività alpha-amilasica della farina<br />

Nella farina vi sono degli enzimi chiamati amilasi distinte in alpha e<br />

beta. Convertono l’amido della farina in maltosio e glucosio.<br />

La quantità di zucchero che si forma tra 25° e 40° C influenza la<br />

fermentazione, mentre la qualità della mollica dipende dall’attività<br />

che gli enzimi svolgono tra 55° e 80° C.<br />

• Le Alpha-amilasi sono attive tra fino a 55-80°C<br />

• La Gelatinizzazione dell’amido avviene tra 50 e 70°C<br />

• La Beta-amilasi sono attive tra 25 e 40°C<br />

36


Il metodo si basa sulla rapida<br />

gelatinizzazione di una<br />

sospensione di farina in acqua e<br />

sulla misura della degradazione<br />

dell’amido da parte dell’alphaamilasi,<br />

in condizioni simili a quelle<br />

della cottura dell’impasto.<br />

Impiegato inizialmente quasi<br />

esclusivamente nella selezioni dei<br />

grani per stabilire se gli stessi<br />

avevano stabilito fenomeni di<br />

germinazione, recentemente ha<br />

trovato applicazione anche nella<br />

determinazione della qualità delle<br />

farine in quanto aiuta a stabilire la<br />

composizione della mollica nel<br />

pane.<br />

37


1<br />

2<br />

7 g di farina +<br />

25 ml di<br />

acqua<br />

Agitatoreviscosimetro<br />

che può<br />

essere portato<br />

da una<br />

posizione<br />

superiore ad<br />

una inferiore<br />

sul fondo del<br />

tubo<br />

3<br />

FALLING NUMBER<br />

Tempo (in secondi) che<br />

intercorre tra<br />

l’introduzione della<br />

sospensione nel bagno e<br />

quando l’agitatore<br />

raggiunge la sua<br />

posizione inferiore<br />

38


Inferiore a 150<br />

attività amilasica<br />

elevata<br />

mollica collosa<br />

Indice tra 200 e 250<br />

attività amilasica normale<br />

Indice superiore a 300<br />

attività amilasica<br />

debole<br />

mollica troppo secca<br />

39


Conservazione delle farine<br />

Dopo la molitura le farine non hanno delle buone attitudini<br />

panificatorie.<br />

Una conservazione in opportune condizioni migliora alcune<br />

caratteristiche.<br />

Durante la conservazione si riscontrano i seguenti processi:<br />

•Modificazione delle proteine<br />

•Modificazione dell’amido<br />

•Ossidazione<br />

•Aumento della temperatura<br />

Conservazione ottimale: 15°C (max 27°C)<br />

42


Umidità relativa<br />

dell’ambiente<br />

Umidità<br />

della farina<br />

34,0 7,0<br />

40,0 9,1<br />

48,5 10,8<br />

56,0 12,4<br />

64,0 13,7<br />

70,0 14,8<br />

71,0 15,0<br />

77,5 16,0<br />

81,0 16,5<br />

83,5 17,1<br />

43


QUALITÀ DELLA SEMOLA DI FRUMENTO DURO<br />

RESISTENZA ALLA COTTURA<br />

Assenza di collosità, proteina grezza >13%<br />

ALTO NUMERO DI CADUTA O INDICE DI SEDIMENTAZIONE<br />

Falling number >300, ovvero basso contenuto di amilasi che<br />

degraderebbero l’amido e intorbidirebbero l’acqua di cottura<br />

ELEVATA TENACITÀ<br />

W > 350 = pasta che tiene la cottura<br />

BASSA ESTENSIBILITÀ E BASSA RIGONFIABILITÀ<br />

P/L >13<br />

44


IL CONSUMATORE GRADISCE:<br />

ALTO CONTENUTO DI CAROTENOIDI<br />

Colore giallo-bruno più o meno intenso<br />

Per la pasta non esistono prove standardizzate di plastificazione.<br />

Si possono però valutare:<br />

1. resistenza alla cottura<br />

2. consistenza e collosità della pasta cotta<br />

3. intorbidimento dell’acqua di cottura<br />

45

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!