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La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale

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8<br />

Perdenti e<br />

vincitori<br />

L’Umanesimo e il Rinascimento <strong>La</strong> <strong>fortuna</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>novella</strong> nel <strong>Cinquecento</strong> Agnolo Firenzuola<br />

105<br />

110<br />

115<br />

120<br />

125<br />

130<br />

107. <strong>del</strong> fatto suo: ‘di ciò che il frate faceva’.<br />

108. mica: ‘affatto’.<br />

109. al … suo: ‘a suo vantaggio’.<br />

110. procurator: ‘rappresentante legale’.<br />

111. fattore: ‘dipendente’.<br />

112. come … presto: ‘non appena’.<br />

113. come … cose: ‘come stavano le<br />

cose’, ‘ciò che accadeva’.<br />

114. Per che: ‘per la qual cosa’.<br />

115. e quanto … fare: ‘qual era il suo<br />

piano’.<br />

116. ogni … contentasse: ‘nel caso<br />

che lui ne fosse contento, fosse d’ac-<br />

mento. Alla quale dimanda Agabio non diede altra risposta se non che e’ disse<br />

che si maravigliava molto <strong>del</strong> fatto suo 107 , che gli andasse cercando quello che<br />

non gli si apparteneva; e volendo il frate repricar non so che, e’ gli disse che e’ se<br />

gli levassi dinanzi e andasse a fare i fatti suoi. Per la qual cosa il buon fraticello,<br />

non sbigottito mica 108 per questo, anzi credendosi che ’l testamento dovesse esser<br />

molto al proposito suo 109 , sanza repricare altro se n’andò a trovare un certo<br />

messer Nicola, che era procurator 110 <strong>del</strong> convento, e fattogli por cinque soldi in<br />

mano da un suo fattore 111 gli raccomandò molto strettamente questa faccenda.<br />

Messer Nicola sanza pensar più oltre fece subito citare ser Tomeno inanzi al Vicario<br />

<strong>del</strong> Vescovo a dover dare la copia di questo testamento; il quale, come più<br />

presto 112 ebbe avuta la citazione, se n’andò da Agabio e gli narrò come passavano<br />

le cose 113 . Per che 114 Agabio, che non cercava altro che questo, insieme con<br />

ser Tomeno andò a trovare il Vicario <strong>del</strong> Vescovo, il quale era molto suo amico,<br />

e gli narrò tutto quello che era stato insino a qui e quanto aveva disegnato di<br />

fare 115 ogni volta che e’ se ne contentasse 116 . Il Vicario, che naturalmente come<br />

prete non era troppo amico dei frati, gli disse che era molto contento; sì che il<br />

dì da poi 117 , venuta l’ora <strong>del</strong>le comparigioni 118 , eccoti venir fra’ Serafino e il suo<br />

procuratore, i quali con grande instanzia 119 chiedevono questo testamento. Alla<br />

cui domanda faccendosi inanzi Agabio disse:<br />

– Messer lo Vicario, io son molto ben contento di produrlo 120 dinanzi a Vostra<br />

Signoria, con patto che tutto quello che vi si contiene dentro sia osservato in piena<br />

forma da tutti coloro che vi si trovano nominati, tochi a chi vuole e abbi nome<br />

come e’ vuole 121 . –<br />

– Questa cosa va per i piedi suoi 122 – rispose il Vicario –; imperciò che le nostre<br />

leggi dispongono che quello che sente i commodi debba eziandio sentire<br />

gl’incommodi 123 . Producilo adunque, che così è il debito <strong><strong>del</strong>la</strong> ragione 124 –.<br />

Per le quali parole Agabio, trattosi di seno un certo scartafaccio, lo dette al notaio<br />

<strong>del</strong> banco dicendogli che lo leggesse, ed egli così fece; il quale poi la instituzion<br />

degli eredi 125 e certi altri legati messivi per dar più fede all’oste 126 , ei lesse quella<br />

parte che era appartenente al frate 127 , la quale cominciava in questo modo:<br />

«Item 128 per rimedio 129 <strong><strong>del</strong>la</strong> roba de’ miei figliuoli e per salute 130 di tutte le vedove<br />

di Novarra, voglio che con quel de’ medesimi miei figliuoli 131 e con le lor proprie<br />

cordo’.<br />

117. il dì … poi: ‘il giorno seguente’.<br />

118. l’ora … comparigioni: ‘l’ora in cui<br />

le parti dovevano comparire davanti al<br />

giudice’.<br />

119. instanzia: ‘insistenza’.<br />

120. produrlo: ‘mostrarlo’.<br />

121. tochi … vuole: ‘a chiunque capiti<br />

e in qualsiasi modo si chiami’.<br />

122. Questa … suoi: ‘questa cosa va<br />

da sola’, ‘non c’è bisogno di dirla’, perché<br />

è sancita per legge.<br />

123. quello … incommodi: ‘colui che<br />

ne beneficia deve patirne anche le conseguenze<br />

sfavorevoli’.<br />

124. così … ragione: ‘così è dovuto alla<br />

giustizia («ragione»)’.<br />

125. poi … eredi: ‘dopo la designazione<br />

degli eredi’.<br />

126. e certi … oste: ‘e altre disposizioni<br />

testamentarie messe per dare più<br />

credibilità alla cosa’.<br />

127. che … frate: ‘che riguardava il frate’.<br />

128. Item: ‘ugualmente’, parola latina<br />

propria <strong>del</strong> linguaggio giuridico.<br />

129. rimedio: ‘salvezza’.<br />

130. salute: ‘salvezza’.<br />

131. con … figliuoli: ‘a spese dei miei<br />

figlioli medesimi’.<br />

© 2011 RCS Libri S.p.A./<strong>La</strong> Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme

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