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La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale

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4<br />

L’Umanesimo e il Rinascimento <strong>La</strong> <strong>fortuna</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>novella</strong> nel <strong>Cinquecento</strong> Agnolo Firenzuola<br />

Una burla a Fra’ Cherubino<br />

Ragionamenti ■ I, 6<br />

Prima parte<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>novella</strong>:<br />

strategie<br />

dei frati<br />

per ottenere<br />

donazioni<br />

<strong>La</strong> sesta <strong>novella</strong> dei Ragionamenti appartiene all’ultima sezione <strong><strong>del</strong>la</strong> prima giornata (l’unica portata<br />

a termine dall’autore), dedicata ai racconti e ai discorsi di argomento più leggero. Al centro<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> narrazione, un francescano tenta di circuire una vedova; sullo sfondo, le mille rivalità, ma soprattutto<br />

le piccolezze e le avidità che tormentano, sotterranee, il mondo ecclesiastico.<br />

5<br />

10<br />

15<br />

A. Firenzuola, Opere, a cura<br />

di D. Maestri, UTET, Torino 1977.<br />

1. Era … potesse: ‘nel Decameron di<br />

Boccaccio, a colui che raccontava per<br />

ultimo la sua <strong>novella</strong> era permesso,<br />

quando lo avesse voluto, allontanarsi<br />

dall’argomento trattato nella giornata’.<br />

Il Decameron di Boccaccio prevedeva<br />

un argomento prestabilito per buona<br />

parte <strong>del</strong>le dieci giornate. L’ultimo narratore,<br />

sempre Dioneo, aveva la libertà<br />

di scegliere l’argomento che preferiva.<br />

2. laonde: ‘perciò’.<br />

3. sezo: ‘ultimo’.<br />

Fra’ Cherubino persuade ad una vedova Che doti una Cappella; e’ Figlioli se<br />

ne aCCorgono e persuadonla al Contrario, e danno ad intendere al Frate Che<br />

l’abbia Fatto testamento e niegon di mostrargnelo. il Frate li Fa Citare in-<br />

nanzi al viCario e ComparisCono e, produCendo un testamento da beFFe, Fanno<br />

vergognare il Frate.<br />

– Era lecito a colui che nel Decamerone <strong>del</strong> Boccaccio si trovava l’ultimo a <strong>novella</strong>re,<br />

quando e’ volesse uscire al tutto <strong>del</strong> ragionato suggetto che fare il potesse<br />

1 ; laonde 2 io, che fra voi sono il sezo 3 , intendo ora fare il simigliante 4 , perché lasciando<br />

le cose d’amore, <strong>del</strong>le quali s’è parlato tutt’oggi 5 , vi voglio far rider con<br />

una <strong>novella</strong> che intervenne 6 ad un certo frate dentro da Novarra non sono a pena<br />

vent’anni 7 .<br />

Voi dovete sapere che in tutti gli stati 8 de li uomini assai manco si trovano dei<br />

buoni che de’ cattivi 9 ; e perciò non vi doverrete gran fatto 10 maravigliare se fra i<br />

frati abitano spesso di quegli che non sieno così perfetti come comandano le regole<br />

loro; ed oltre di questo, che la avarizia così come si è fatta donna di tutte le<br />

corti di principi 11 e temporali e spirituali 12 , non voglia avere un po’ di luogo 13 nei<br />

chiostri dei poveri fraticelli.<br />

Fu adunque in Novarra, assai nobile città di Lombardia, una donna molto ricca<br />

chiamata madonna Agnesa, la quale era rimasa vedova per la morte di un 14 Gaudenzio<br />

de’ Piotti, il quale oltre a la dote che secondo quei paesi 15 era grande le avea<br />

lasciati alcuni beni che la ne potesse fare alto e basso come le piaceva 16 ogni volta<br />

che sanza rimaritarsi si voleva stare al governo di quattro figliuoli che egli lasciava<br />

di lei 17 . Né era a pena morto 18 questo Gaudenzio che di cotale testamento ne volò<br />

4. il simigliante: ‘la medesima cosa’.<br />

5. le cose … oggi: tema <strong><strong>del</strong>la</strong> giornata<br />

era stato l’amore sacro e l’amore profano.<br />

6. intervenne: ‘accadde’.<br />

7. ad … anni: ‘a un certo frate di Novara,<br />

nemmeno vent’anni fa’.<br />

8. stati: ‘le condizioni’.<br />

9. assai … cattivi: ‘si trovano assai<br />

meno buoni che cattivi’.<br />

10. gran fatto: ‘molto’.<br />

11. così … principi: ‘l’avarizia è «donna»<br />

(signora) e cioè signoreggia in tutte<br />

le corti principesche’.<br />

12. e temporali e spirituali: ‘siano di<br />

(principi) laici o ecclesiastici’.<br />

13. avere … luogo: ‘trovare un po’ di<br />

spazio’.<br />

14. di un : ‘di un tale’.<br />

15. secondo … paesi: ‘secondo i costumi<br />

di quei paesi’.<br />

16. che … piaceva: ‘di cui potesse disporre<br />

come voleva’.<br />

17. ogni … lei: ‘nel caso in cui avesse<br />

voluto prendersi cura dei quattro figli<br />

maschi che lui le lasciava, senza prendere<br />

un secondo marito’.<br />

18. Né … morto: ‘e nemmeno era morto’;<br />

iperbole per indicare con quanta immediatezza<br />

si diffonde la notizia.<br />

© 2011 RCS Libri S.p.A./<strong>La</strong> Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme

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