La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale
La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale
La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
2<br />
Celso o<br />
Dialogo Delle<br />
bellezze Delle<br />
Donne<br />
volgarizzamenti.<br />
Prima veste<br />
Dei DisCorsi<br />
Degli animali<br />
L’Umanesimo e il Rinascimento <strong>La</strong> <strong>fortuna</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>novella</strong> nel <strong>Cinquecento</strong> Agnolo Firenzuola<br />
tematici l’una con l’altra. Il primo libro cinquecentesco di novelle in volgare organizzato<br />
e strutturato secondo il mo<strong>del</strong>lo boccacciano sono i Ragionamenti d’amore di Firenzuola,<br />
pubblicati postumi nel 1548 e rimasti incompleti (per la struttura e i contenuti <strong>del</strong>l’opera).<br />
Oltre ai Ragionamenti, uno degli scritti più celebri di Firenzuola è il dialogo Celso<br />
(1534 ca.), dedicato alla bellezza <strong>del</strong>le donne. Scritto durante il soggiorno <strong>del</strong>l’autore a<br />
Prato, si presenta come la conversazione tra un giovane colto, Celso, e quattro donne. Il<br />
giovane, su richiesta <strong>del</strong>le donne, <strong>del</strong>inea i canoni <strong><strong>del</strong>la</strong> bellezza femminile: il corpo <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
donna viene scomposto in parti e in atteggiamenti (gli occhi, le ciglia, il naso, le guance,<br />
il riso ecc.), ciascuno dei quali viene ricondotto a un’armonia di forme e proporzioni<br />
geometriche. L’obiettivo <strong>del</strong> dialogo è quello di scoprire il segreto grazie al quale la<br />
contemplazione <strong><strong>del</strong>la</strong> bellezza femminile porta l’uomo a «dimenticarsi di se stesso […]<br />
raccapricciarglisi le membra, arricciarglisi i capelli, sudare e agghiacciare in un tempo».<br />
Dietro la descrizione <strong><strong>del</strong>la</strong> bellezza femminile proposta da Firenzuola c’è l’idea platonica<br />
che le cose contemplate attraverso i sensi si possano ricondurre a un mo<strong>del</strong>lo ideale,<br />
ricostruibile a partire appunto dalle proporzioni geometriche tra le sue parti. L’ambientazione<br />
<strong>del</strong> dialogo è idillica e piacevole, lontana dagli impegni quotidiani.<br />
Firenzuola dà prova di scrittura brillante anche nei suoi volgarizzamenti. Traduce, infatti,<br />
L’asino d’oro di Apuleio e, come è costume al suo tempo, la traduzione <strong>del</strong> romanzo<br />
latino assomiglia più a una riscrittura. Il secondo volgarizzamento riguarda un testo<br />
molto originale: si tratta di un’opera di origine indiana, intitolata Panciatantra, diffusa<br />
nel Medioevo grazie a una traduzione ebraica a sua volta tradotta in latino. Nella sua<br />
versione (la prima in volgare italiano), edita postuma a Firenze nel 1548 con il titolo<br />
Prima veste dei discorsi degli animali, Firenzuola tiene presente anche una traduzione<br />
I GENERI<br />
Le favole nel Rinascimento<br />
Della raccolta di favole indiane Panciatantra Firenzuola<br />
diede una traduzione parziale. Pochi<br />
anni dopo, nel 1552, Anton Francesco Doni ne<br />
eseguì invece una traduzione integrale, <strong>La</strong> moral<br />
filosofia. Le opere <strong>del</strong> Firenzuola e <strong>del</strong> Doni,<br />
insieme alle favole introdotte dall’Ariosto nelle<br />
Satire, sono le sole attestazioni <strong>del</strong> genere favolistico<br />
nella letteratura <strong>del</strong> Rinascimento.<br />
Miniatura italiana <strong>del</strong> XVI secolo<br />
che illustra la Favola <strong>del</strong> lupo e <strong><strong>del</strong>la</strong> gru,<br />
in un manoscritto <strong>del</strong>le Favole di Esopo<br />
(Bologna, Biblioteca Universitaria).<br />
© 2011 RCS Libri S.p.A./<strong>La</strong> Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme