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La fortuna della novella del Cinquecento - Aula Digitale

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14<br />

Un signore<br />

con diverse<br />

mogli e<br />

innumerevoli<br />

figli<br />

L’Umanesimo e il Rinascimento <strong>La</strong> <strong>fortuna</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>novella</strong> nel <strong>Cinquecento</strong> Matteo Maria Ban<strong>del</strong>lo<br />

20<br />

25<br />

30<br />

35<br />

40<br />

45<br />

15. per gli accidenti suoi: ‘per gli eventi<br />

di cui trattava’.<br />

16. notabile: ‘degna di essere riportata’.<br />

17. Il perché: ‘il motivo per cui’.<br />

18. elegia: si è congetturato che Ban<strong>del</strong>lo<br />

facesse riferimento a una composizione<br />

<strong>del</strong> Castiglione in forma di elegia<br />

in versi, sul mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le Heroides<br />

ovidiane.<br />

19. coltissime muse: ‘composizioni<br />

elevate’.<br />

20. Niccolò terzo da Este: signore di<br />

assai dilettevole, dopo la quale alcune altre ne furono da donne e da uomini recitate.<br />

Ultimamente la signora Bianca ne recitò una che a me parve per gli accidenti<br />

suoi 15 molto notabile 16 . Il perché 17 io, che presente vi era, avendola ben notata<br />

la scrissi e la collocai con l’altre mie. Ora parendomi degna per il soggetto che<br />

ha, di venir nelle man vostre, quella vi mando, la quale terrete per testimonio <strong>del</strong><br />

mio amore e riverenza verso voi, non sapendo io né potendo in altro manifestarvi<br />

e lasciar testimonio al mondo quanto io sia vostro. Parmi anco, avendomi voi<br />

mandata quella vostra bellissima elegia 18 , che io alcuna cosetta <strong>del</strong>le mie vi debbia<br />

mandare, non per scambio, perché le mie ciancie non sono da esser paragonate a<br />

le vostre coltissime muse 19 , ma perché conosca ciascuno che io sono e sempre sarò<br />

di voi ricordevole. State sano.<br />

il marChese niCColò terzo da este trovato il Figliuolo Con la matrigna<br />

in adulterio, a tutti dui in un medesimo giorno Fa tagliar il Capo in Ferrara.<br />

Sì come è chiarissima fama per tutta Europa, fu il marchese Niccolò terzo da<br />

Este 20 , mio avo paterno 21 , fu, dico, singolarissimo e magnificentissimo signore,<br />

e più volte si vide esser arbitro tra i prencipi de l’Italia quasi ogni volta che dissensione<br />

22 o guerra tra loro accadeva. E perciò che legitimo non era, fu da Azzo<br />

quarto da Este suo carnal cugino gravemente molestato 23 . Ma con la sua buona<br />

<strong>fortuna</strong> e con il favore dei veneziani, fiorentini e bolognesi avendo fatto relegare<br />

Azzo in Creta, che oggi Candia si chiama, la signoria de la città di Ferrara gran<br />

tempo pacificamente ottenne 24 . Prese poi egli per moglie la signora Gigliuola figliuola<br />

<strong>del</strong> signor Francesco giovine da Carrara, che in quei tempi signoreggiava<br />

Padova 25 . Da questa egli ebbe un bellissimo figliuolo senza più, che Ugo 26 conte<br />

di Rovigo fu chiamato. Né guari 27 dopo il parto stette la madre di lui in vita, che<br />

da gravissima infermità oppressa passò a l’altra vita con gran dispiacere <strong>del</strong> marchese<br />

che unicamente 28 l’amava. Fu nodrito 29 il conte Ugo come a figliuolo di così<br />

fatto prencipe si conveniva, e in ogni cosa che faceva secondo l’età sua era mirabile.<br />

Il marchese si diede poi ad amare diverse femine, ed essendo giovine e pacifico<br />

ne lo stato, ad altro non attendeva che a darsi piacere. Onde tanta turba di<br />

figliuoli bastardi gli nacque che avrebbe fatto di loro un essercito. E per questo su<br />

il Ferrarese 30 ancora si costuma 31 di dire: – Dietro al fiume <strong>del</strong> Po trecento figliuoli<br />

<strong>del</strong> marchese Niccolò hanno tirata l’altana 32 de le navi –.<br />

Ferrara nella prima metà <strong>del</strong> Quattrocento<br />

(1382-1441), fu mecenate e protettore<br />

di artisti e umanisti.<br />

21. mio avo paterno: Ban<strong>del</strong>lo finge<br />

che a narrare sia, appunto, la nipote.<br />

22. dissensione: ‘conflitto’.<br />

23. molestato: Azzo d’Este cercò di<br />

spodestare il cugino, ma ebbe la peggio<br />

e fu esiliato.<br />

24. ottenne: ‘mantenne’.<br />

25. Padova: la storia è la base vera <strong>del</strong><br />

racconto. <strong>La</strong> prima moglie di Niccolò<br />

morì però senza figli.<br />

26. Ugo: era, infatti, figlio naturale di<br />

Niccolò.<br />

27. guari: ‘molto’.<br />

28. unicamente: ‘in modo unico, straordinario’.<br />

29. nodrito: ‘cresciuto’.<br />

30. su il Ferrarese: ‘nella zona di Ferrara’.<br />

31. si costuma: ‘si usa’.<br />

32. l’altana: era una fune che serviva a<br />

trainare lungo il fiume le barche contro<br />

corrente. Il significato più comune denota<br />

però una terrazza coperta.<br />

© 2011 RCS Libri S.p.A./<strong>La</strong> Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme

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