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Chi sono i soggetti con cui ho relazioni, quali sono le categorie e di cosa hanno bisogno, cosa si aspettano e che tipo di bisogni possono avere? Il passo successivo sono le risposte, i servizi o le attività che possono essere offerte per rispondere a questi bisogni. Andiamo a vedere alcune idee sui bisogni e sulle esigenze di agenti di viaggio incoming e tour operator. Vi sono dei bisogni trasversali a tanti soggetti e quindi fare un’attività vuol dire rispondere a una pluralità di soggetti; i soggetti sopra menzionati, devono essere informati sulla località e i suoi fattori. Hanno un interesse in più a sfruttare gli eventi come motivo di visita alla località e quindi è possibile organizzare dei prodotti o dei pacchetti specifi ci legati agli eventi, e anche essi hanno bisogno di avere o dare un riscontro sulla qualità dei servizi turistici. Di solito gli agenti di viaggio incoming bypassano la mediazione dell’Accoglienza, cioè tendono a svolgere loro il ruolo dell’Accoglienza e quindi è più diffi cile per i turisti che viaggiano in gruppo, arrivare allo Iat. Valutando i turisti che vi arrivano, è possibile soddisfare i clienti di questi signori, e questa rappresenta non di certo tutta la domanda turistica del mercato, ma solo una parte. Proveremo a ragionare su quali sono le possibili risposte dei responsabili dei servizi di Accoglienza turistica alle agenzie incoming e tour operator. Altro punto è quello legato ai gestori di strutture ricettive. Possono avere bisogno di essere informati sulla località da visitare, di avere a disposizione materiale informativo da consegnare ai propri ospiti. Qualcuno si è già arrangiato ed ecco, c’è chi allestisce piccoli info point interni o sfrutta gli eventi come motivo di visita alla località. Può anche essere l’albergatore a voler fare un’offerta o una promozione legata ad un evento ed è certo che per sfruttare un evento lo si deve sapere prima. Gli eventi organizzati all’ultimo momento hanno un impatto turistico pari a zero perché un tour operator o gli operatori hanno bisogno di un anno di anticipo per poterli vendere sui mercati internazionali, ma anche un albergatore per mettere in piedi un’offerta, non può sapere che tra quindici giorni c’è la sagra della Castagna a San Zeno di Montagna. Hanno bisogno di avere un riscontro sulla qualità dei servizi, di trovare un canale di commercializzazione, per cui il discorso della gestione delle informazioni è importante per veder collocato il proprio prodotto all’interno di un sistema integrato di offerta territoriale. E penso alla possibilità di inserire non solo l’albergatore, ma anche i negozianti e i commercianti e gli altri operatori all’interno di card o pacchetti di accoglienza di un sistema unitario. Un altro soggetto con cui chi fa Accoglienza entra in relazione, sono gli enti, le istituzioni e le organizzazioni. Di questi, particolarmente importanti sono le località turistiche, quindi chi fa il nostro lavoro in varie località turistiche, magari all’interno dello stesso sistema turistico locale, si deve relazionare con realtà analoghe. Ad esempio lo Iat di Bardolino si deve relazionare con lo Iat di Lazise, ma anche con gli Iat posti al di fuori della provincia e quindi deve relazionarsi con quello di Vicenza o di Venezia. Perché c’è questo bisogno di relazione tra soggetti che fanno parte di sistemi turistici anche lontani? Perché se andiamo a vedere i dati sulla domanda turistica in generale, troviamo che le motivazioni del soggiorno sono le più diverse. Qualche anno fa abbiamo fatto un’indagine sulla città di Verona e già su di essa abbiamo rilevato una complessità di motivazioni. Andando a ripetere la stessa indagine sul perché le persone sono state qui in tre periodi diversi dell’anno, abbiamo trovato motivazioni diverse, diverse durate di soggiorno e la realtà di un turismo che comunque non è più stanziale. Sempre di meno il turista prende la camera e si ferma solo per prendere il sole al lago. Sul lago di Garda c’è un turista attivo. Le persone non stanno ferme nella loro vita quotidiana e non lo fanno neppure quando sono in vacanza. Ci troviamo quindi di fronte ad un turista che va alla scoperta del territorio. Esistono persino degli studi che hanno correlato e hanno scientifi camente dimostrato che da tanto più lontano proviene il turista, tanto più ampia egli considera la destinazione del suo viaggio. Quindi il turista dalla Scandinavia non viene a Garda, ma va sul lago di Garda o va in Nord Italia. Anche perché più lontano si va, più si sente il bisogno di vedere luoghi, di fare più esperienze, di avere dei ricordi. Quindi ho provato a ripercorrere uno dei percorsi classici del turista che arriva a Malpensa e riparte dal Marco Polo di Venezia, passando per Milano, la Bassa Lombardia, il lago di Garda e Verona. In questo percorso del turista, vedete che a lui le divisioni amministrative, la provincia piuttosto che i confi ni del sistema turistico locale, il lago di Garda con la sponda veronese o quella bresciana oppure quella posta in Trentino, non importano assolutamente. E quindi non considera importante attraversare i confi ni geografi ci ed amministrativi del luogo che sta visitando, di conseguenza chi è professionista dell’accoglienza deve lavorare in modo integrale interagendo con altre realtà vicine e simili alla sua. Su questo ci sono dei progetti in corso che vengono presentati anche in questa sede (vedi Rete Uffi ci del Veneto, Regio.Iat). Si avverte la necessità di interagire con i nostri colleghi delle altre località che non sono concorrenti. Se il nostro turista ha deciso di intraprendere un certo viaggio, intanto decide quanto tempo stare, poi cosa vedere e noi possiamo dargli un’Accoglienza migliore, ma stiamo attenti, non prolungherà la sua permanenza sul territorio, nemmeno se gli stendiamo un tappeto rosso. Come si fa ad infl uenzare il modo in cui il turista progetta il suo itinerario e decide se Verona è una città da mordi e fuggi dove fermarsi solo una giornata o addirittura mezza giornata per vedere solo le cose principali o rimanervi più di un giorno? Da quello che c’è scritto nelle guide turistiche straniere, da quello che viene insegnato nei sussidiari e nei libri di storia dell’arte all’estero, dal portale di destinazione, ecc. Ma la decisione di ritornare in una certa località dipende dalla località stessa. Ci sono vacanze in cui si torna, ma ci sono vacanze e tour “scoperta e vista” dove si va solo una volta e poi si cambia. E’ naturale. Il discorso sulla fi delizzazione e il dire che se facciamo qualità sicuramente avremo un cliente fedele, va preso con le pinze, perché vale per alcuni turisti e per alcune motivazioni o per alcuni tipi di vacanza, ma non vale per altri. La qualità è essenziale per altri motivi, per esempio per il passaparola, perché poi se io adotto un turismo di qualità, attraggo categorie di turisti che possono spendere di più, magari stanno meno tempo, ma hanno possibilità di spesa maggiore. Però non pensate semplicisticamente che il turista soddisfatto tonerà, perché dipende dal perché è lì e perché ha scelto quel viaggio. Analizziamo ora le relazioni con enti e associazioni locali. Queste variano sia in base al territorio, sia in base a quello che chiede l’ente. Ecco un esempio che ho preso da un lavoro fatto con Silvia Marchetto su “Provincia di Verona Turismo Srl”. Abbiamo condotto un’analisi dei clienti, dei loro bisogni, delle attività e dei servizi. In relazione al rapporto con gli enti locali e territoriali, questa realtà nasce perché la Provincia di Verona, come ente pubblico, aveva bisogno di ottenere il supporto per la creazione di eventi di carattere e di interesse trasversale, per esempio organizzati per l’agricoltura o per la cultura e non solo per il turismo. Quali sono i bisogni e le esigenze degli Uffi ci di Informazione e Accoglienza turistica con i colleghi? Gli altri uffi ci hanno bisogno di fornire informazioni anche sulla nostra realtà turistica, ma hanno pure bisogno che le loro informazioni siano veicolate dai nostri uffi ci. Ci deve essere uno scambio alla pari. Potrebbero esserci dei bisogni interessanti nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli operatori. Oggi stiamo facendo un lavoro che non è proiettato a una località specifi ca, ma è trasversale. 92 93

Chi sono i soggetti con cui ho relazioni, quali sono le categorie e <strong>di</strong> cosa hanno bisogno, cosa si<br />

aspettano e che tipo <strong>di</strong> bisogni possono avere?<br />

Il passo successivo sono le risposte, i servizi o le attività che possono essere offerte per rispondere<br />

a questi bisogni.<br />

An<strong>di</strong>amo a vedere alcune idee sui bisogni e sulle esigenze <strong>di</strong> agenti <strong>di</strong> viaggio incoming e tour operator.<br />

Vi sono dei bisogni trasversali a tanti soggetti e quin<strong>di</strong> fare un’attività vuol <strong>di</strong>re rispondere a una pluralità<br />

<strong>di</strong> soggetti; i soggetti sopra menzionati, devono essere informati sulla località e i suoi fattori. Hanno un<br />

interesse in più a sfruttare gli eventi come motivo <strong>di</strong> visita alla località e quin<strong>di</strong> è possibile organizzare<br />

dei prodotti o dei pacchetti specifi ci legati agli eventi, e anche essi hanno bisogno <strong>di</strong> avere o dare un<br />

riscontro sulla qualità dei servizi turistici.<br />

Di solito gli agenti <strong>di</strong> viaggio incoming bypassano la me<strong>di</strong>azione dell’Accoglienza, cioè tendono a<br />

svolgere loro il ruolo dell’Accoglienza e quin<strong>di</strong> è più <strong>di</strong>ffi cile per i turisti che viaggiano in gruppo, arrivare<br />

allo Iat. Valutando i turisti che vi arrivano, è possibile sod<strong>di</strong>sfare i clienti <strong>di</strong> questi signori, e questa rappresenta<br />

non <strong>di</strong> certo tutta la domanda turistica del mercato, ma solo una parte. Proveremo a ragionare su<br />

quali sono le possibili risposte dei responsabili dei servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica alle agenzie incoming<br />

e tour operator.<br />

Altro punto è quello legato ai gestori <strong>di</strong> strutture ricettive. Possono avere bisogno <strong>di</strong> essere informati<br />

sulla località da visitare, <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione materiale informativo da consegnare ai propri ospiti.<br />

Qualcuno si è già arrangiato ed ecco, c’è chi allestisce piccoli info point interni o sfrutta gli eventi come<br />

motivo <strong>di</strong> visita alla località. Può anche essere l’albergatore a voler fare un’offerta o una promozione<br />

legata ad un evento ed è certo che per sfruttare un evento lo si deve sapere prima. Gli eventi organizzati<br />

all’ultimo momento hanno un impatto turistico pari a zero perché un tour operator o gli operatori hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> anticipo per poterli vendere sui mercati internazionali, ma anche un albergatore<br />

per mettere in pie<strong>di</strong> un’offerta, non può sapere che tra quin<strong>di</strong>ci giorni c’è la sagra della Castagna a San<br />

Zeno <strong>di</strong> Montagna. Hanno bisogno <strong>di</strong> avere un riscontro sulla qualità dei servizi, <strong>di</strong> trovare un canale<br />

<strong>di</strong> commercializzazione, per cui il <strong>di</strong>scorso della gestione delle informazioni è importante per veder<br />

collocato il proprio prodotto all’interno <strong>di</strong> un sistema integrato <strong>di</strong> offerta territoriale. E penso alla<br />

possibilità <strong>di</strong> inserire non solo l’albergatore, ma anche i negozianti e i commercianti e gli altri operatori<br />

all’interno <strong>di</strong> card o pacchetti <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> un sistema unitario.<br />

Un altro soggetto con cui chi fa Accoglienza entra in relazione, sono gli enti, le istituzioni e le organizzazioni.<br />

Di questi, particolarmente importanti sono le località turistiche, quin<strong>di</strong> chi fa il nostro lavoro<br />

in varie località turistiche, magari all’interno dello stesso sistema turistico locale, si deve relazionare con<br />

realtà analoghe. Ad esempio lo Iat <strong>di</strong> Bardolino si deve relazionare con lo Iat <strong>di</strong> Lazise, ma anche con gli<br />

Iat posti al <strong>di</strong> fuori della provincia e quin<strong>di</strong> deve relazionarsi con quello <strong>di</strong> Vicenza o <strong>di</strong> Venezia.<br />

Perché c’è questo bisogno <strong>di</strong> relazione tra soggetti che fanno parte <strong>di</strong> sistemi turistici anche lontani?<br />

Perché se an<strong>di</strong>amo a vedere i dati sulla domanda turistica in generale, troviamo che le motivazioni<br />

del soggiorno sono le più <strong>di</strong>verse. Qualche anno fa abbiamo fatto un’indagine sulla città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e già<br />

su <strong>di</strong> essa abbiamo rilevato una complessità <strong>di</strong> motivazioni. Andando a ripetere la stessa indagine sul<br />

perché le persone sono state qui in tre perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dell’anno, abbiamo trovato motivazioni <strong>di</strong>verse,<br />

<strong>di</strong>verse durate <strong>di</strong> soggiorno e la realtà <strong>di</strong> un turismo che comunque non è più stanziale. Sempre <strong>di</strong> meno<br />

il turista prende la camera e si ferma solo per prendere il sole al lago. Sul lago <strong>di</strong> Garda c’è un turista<br />

attivo. Le persone non stanno ferme nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana e non lo fanno neppure quando sono in<br />

vacanza. Ci troviamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad un turista che va alla scoperta del territorio. Esistono persino<br />

degli stu<strong>di</strong> che hanno correlato e hanno scientifi camente <strong>di</strong>mostrato che da tanto più lontano proviene<br />

il turista, tanto più ampia egli considera la destinazione del suo viaggio. Quin<strong>di</strong> il turista dalla<br />

Scan<strong>di</strong>navia non viene a Garda, ma va sul lago <strong>di</strong> Garda o va in Nord Italia. Anche perché più lontano si<br />

va, più si sente il bisogno <strong>di</strong> vedere luoghi, <strong>di</strong> fare più esperienze, <strong>di</strong> avere dei ricor<strong>di</strong>.<br />

Quin<strong>di</strong> ho provato a ripercorrere uno dei percorsi classici del turista che arriva a Malpensa e riparte dal<br />

Marco Polo <strong>di</strong> Venezia, passando per Milano, la Bassa Lombar<strong>di</strong>a, il lago <strong>di</strong> Garda e <strong>Verona</strong>. In questo<br />

percorso del turista, vedete che a lui le <strong>di</strong>visioni amministrative, la provincia piuttosto che i confi ni del<br />

sistema turistico locale, il lago <strong>di</strong> Garda con la sponda veronese o quella bresciana oppure quella posta<br />

in Trentino, non importano assolutamente. E quin<strong>di</strong> non considera importante attraversare i confi ni<br />

geografi ci ed amministrativi del luogo che sta visitando, <strong>di</strong> conseguenza chi è professionista dell’accoglienza<br />

deve lavorare in modo integrale interagendo con altre realtà vicine e simili alla sua.<br />

Su questo ci sono dei progetti in corso che vengono presentati anche in questa sede (ve<strong>di</strong> Rete Uffi ci<br />

del Veneto, Regio.Iat). Si avverte la necessità <strong>di</strong> interagire con i nostri colleghi delle altre località che non<br />

sono concorrenti. Se il nostro turista ha deciso <strong>di</strong> intraprendere un certo viaggio, intanto decide quanto<br />

tempo stare, poi cosa vedere e noi possiamo dargli un’Accoglienza migliore, ma stiamo attenti, non<br />

prolungherà la sua permanenza sul territorio, nemmeno se gli sten<strong>di</strong>amo un tappeto rosso.<br />

Come si fa ad infl uenzare il modo in cui il turista progetta il suo itinerario e decide se <strong>Verona</strong> è una città<br />

da mor<strong>di</strong> e fuggi dove fermarsi solo una giornata o ad<strong>di</strong>rittura mezza giornata per vedere solo le cose<br />

principali o rimanervi più <strong>di</strong> un giorno? Da quello che c’è scritto nelle guide turistiche straniere, da quello<br />

che viene insegnato nei sussi<strong>di</strong>ari e nei libri <strong>di</strong> storia dell’arte all’estero, dal portale <strong>di</strong> destinazione, ecc.<br />

Ma la decisione <strong>di</strong> ritornare in una certa località <strong>di</strong>pende dalla località stessa. Ci sono vacanze in cui<br />

si torna, ma ci sono vacanze e tour “scoperta e vista” dove si va solo una volta e poi si cambia.<br />

E’ naturale. Il <strong>di</strong>scorso sulla fi delizzazione e il <strong>di</strong>re che se facciamo qualità sicuramente avremo un cliente<br />

fedele, va preso con le pinze, perché vale per alcuni turisti e per alcune motivazioni o per alcuni tipi <strong>di</strong><br />

vacanza, ma non vale per altri. La qualità è essenziale per altri motivi, per esempio per il passaparola,<br />

perché poi se io adotto un turismo <strong>di</strong> qualità, attraggo categorie <strong>di</strong> turisti che possono spendere <strong>di</strong> più,<br />

magari stanno meno tempo, ma hanno possibilità <strong>di</strong> spesa maggiore. Però non pensate semplicisticamente<br />

che il turista sod<strong>di</strong>sfatto tonerà, perché <strong>di</strong>pende dal perché è lì e perché ha scelto quel<br />

viaggio.<br />

Analizziamo ora le relazioni con enti e associazioni locali. Queste variano sia in base al territorio, sia in<br />

base a quello che chiede l’ente. Ecco un esempio che ho preso da un lavoro fatto con Silvia Marchetto<br />

su “<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo Srl”. Abbiamo condotto un’analisi dei clienti, dei loro bisogni, delle<br />

attività e dei servizi. In relazione al rapporto con gli enti locali e territoriali, questa realtà nasce perché<br />

la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, come ente pubblico, aveva bisogno <strong>di</strong> ottenere il supporto per la creazione <strong>di</strong><br />

eventi <strong>di</strong> carattere e <strong>di</strong> interesse trasversale, per esempio organizzati per l’agricoltura o per la cultura e<br />

non solo per il turismo.<br />

Quali sono i bisogni e le esigenze degli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione e Accoglienza turistica con i colleghi?<br />

Gli altri uffi ci hanno bisogno <strong>di</strong> fornire informazioni anche sulla nostra realtà turistica, ma hanno pure<br />

bisogno che le loro informazioni siano veicolate dai nostri uffi ci. Ci deve essere uno scambio alla pari.<br />

Potrebbero esserci dei bisogni interessanti nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli<br />

operatori. Oggi stiamo facendo un lavoro che non è proiettato a una località specifi ca, ma è trasversale.<br />

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