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Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

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Abbiamo detto che se l’ottica è burocratica si pensa che il fornitore sappia tutto, abbia le risposte, sia<br />

in grado <strong>di</strong> risolvere i problemi e che il cliente sia uno che sia lì ad aspettare. Ma invece le relazioni insegnano<br />

che bisogna essere in due. Quin<strong>di</strong> bisogna incoraggiare il cliente ad essere attivo e guardate<br />

che è <strong>di</strong>ffi cile poi avere a che fare con clienti attivi perché i clienti si inventano le cose più strampalate.<br />

Terzo valore: accettare il principio che nella rete ogni parte può essere attiva. Se an<strong>di</strong>amo a vedere<br />

le gran<strong>di</strong> innovazioni rese possibili dalle tecnologie informatiche oggi, la collaborazione tra pari, l’attivazione<br />

dal basso, per esempio i social network, stanno trasformando il modo dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vivere la vita<br />

politica o la vita della comunità. In questo senso le tecnologie dell’informazione, il web 2.0, hanno un<br />

principio assolutamente rivoluzionario rispetto a quando c’erano i sapienti e il popolo ignorante.<br />

Questo orientamento alle relazioni e al cliente non deve essere prerogativa <strong>di</strong> chi sta <strong>di</strong> fronte al cliente,<br />

deve riguardare tutta l’organizzazione e soprattutto i vertici. Quin<strong>di</strong> se non è orientato al cliente l’amministratore<br />

delegato o il <strong>di</strong>rigente, non lo può certo essere la produzione. Se il <strong>di</strong>rigente pensa in modo<br />

gerarchico che gli esperti siamo noi e che fuori dall’uffi cio non c’è nessuno che sa comportarsi e non<br />

è in grado <strong>di</strong> imparare qualcosa mettendosi in relazione con i soggetti, ci troviamo nel caos e davanti<br />

ad un’organizzazione schizofrenica con comportamenti e messaggi che vanno in due <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>verse.<br />

Quarto valore: il principio del lungo periodo. Dicevo che la relazione ha una proiezione temporale<br />

ed è fatta per durare un certo periodo <strong>di</strong> tempo. Non per sempre comunque, infatti alcune relazioni si<br />

possono chiudere, atrofi zzare o <strong>di</strong>sfare. Ma esiste una prospettiva <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo periodo in cui si sta in<br />

una relazione, se per entrambi i soggetti o per entrambi i partner, è sod<strong>di</strong>sfacente. Quin<strong>di</strong> non c’è una<br />

persona che guadagna ed una che perde sistematicamente come nelle relazioni commerciali a lungo<br />

periodo. Infatti i fornitori partner che lavorano stabilmente per un’azienda, non possono essere sfruttati<br />

perché se sono sfruttati resistono un po’, ma poi non accettano più la loro con<strong>di</strong>zione e l’azienda fallisce.<br />

Il gioco quin<strong>di</strong> deve essere a somma positiva.<br />

Ve<strong>di</strong>amo ora alcune categorie <strong>di</strong> relazioni. Tra <strong>di</strong> esse vi sono le relazioni interne. Quando vai a fare<br />

rafting sull’A<strong>di</strong>ge, ti ren<strong>di</strong> conto che se le persone non remano in maniera sincronizzata e non pagaiano<br />

dalla stessa parte, o si gira su se stessi o si va in balia della corrente del fi ume. E questo è vero in tutti i<br />

contesti. Organizzazione vuol <strong>di</strong>re capire che non è possibile fare tutti la stessa cosa; che bisogna<br />

sud<strong>di</strong>vidersi le attività (questo è il principio fondamentale della produttività nelle economie <strong>di</strong> specializzazione);<br />

che le attività devono essere in qualche modo <strong>di</strong>vise (se in un uffi cio tutti fanno tutto, è<br />

un caos). Ci devono essere degli ambiti <strong>di</strong> specializzazione e dei compiti <strong>di</strong>stinti, anche se poi ci vuole<br />

qualcuno o qualcosa che metta insieme le parti perché altrimenti si rischia <strong>di</strong> non andare verso uno scopo<br />

comune. Si può essere bravissimi a gestire il sito web, ma si ha la vetrina con i ragni dentro. Ci vuole<br />

quin<strong>di</strong> qualcuno che svolga un ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.<br />

Nelle relazioni organizzative possono sorgere una serie <strong>di</strong> problemi che poi ci fanno stare male come<br />

lavoratori nella nostra vita quoti<strong>di</strong>ana. Tra persone, tra colleghi, con il capo, con ciascuno <strong>di</strong> essi può<br />

essere <strong>di</strong>ffi cile comunicare. Abbiamo tutti il nostro stile <strong>di</strong> comunicazione. Ci sono persone convinte che i<br />

colleghi debbano capire cosa ci si aspetta da loro senza mai andarglielo a <strong>di</strong>re: “Io faccio questo e l’altro<br />

deve sapere da solo quello che deve fare!” è una delle frasi ricorrenti. Alcune persone sono convinte<br />

<strong>di</strong> questo e non vedono la necessità <strong>di</strong> trovare dei momenti e degli strumenti <strong>di</strong> comunicazione a volte<br />

informali, come la pausa caffè. In alcune aziende per favorire la comunicazione interpersonale si fa il “no<br />

email Friday” che consiste nel proibire per un giorno alla settimana <strong>di</strong> mandarsi un’email da una scrivania<br />

all’altra per <strong>di</strong>rsi le cose, spingendo ad alzarsi e a parlarsi per chiarirsi meglio rispetto a un’email che è<br />

una forma <strong>di</strong> comunicazione scritta in cui si è obbligati ad usare una certa sintesi e dove gli equivoci sono<br />

forti e non riescono ad affrontare problemi complessi.<br />

A volte le persone non conoscono le regole delle relazioni perché le organizzazioni hanno regole scritte<br />

e regole non scritte (da come ci si veste a come ci si presenta). E’ tutto quello che si cerca <strong>di</strong> insegnare<br />

nell’affi ancamento o negli stage, dove si respirano i valori o l’atmosfera dell’organizzazione. Ci<br />

possono essere <strong>di</strong>ffi coltà con il superiore e questo è un problema. Come si fa ad avere la leadership sulle<br />

persone se non si ha la loro stima?<br />

Ve<strong>di</strong>amo invece adesso alcune relazioni che sono particolarmente importanti per il professionista dei<br />

servizi <strong>di</strong> Accoglienza. Partiamo dalle relazioni in mezzo, quelle <strong>di</strong> mercato, quelle classiche, quelle speciali.<br />

Un soggetto con cui si ha una relazione “pseudo <strong>di</strong> mercato” anche se non è una relazione commerciale<br />

e non c’è una compraven<strong>di</strong>ta, è sicuramente quella dei professionisti dell’Accoglienza nei confronti<br />

dell’operatore turistico. Quando <strong>di</strong>co operatore turistico, intendo <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> soggetti. Mi<br />

riferisco soprattutto a guide e accompagnatori, agenti <strong>di</strong> viaggio incoming e Tour Operator, gestori <strong>di</strong><br />

strutture ricettive e altri operatori turistici.<br />

Le guide e gli accompagnatori turistici nei confronti del servizio <strong>di</strong> Accoglienza presentano alcuni bisogni<br />

e alcune esigenze. Quali? Intanto il bisogno <strong>di</strong> essere informati ed aggiornati. Pensiamo agli orari <strong>di</strong><br />

apertura, alle limitazioni <strong>di</strong> accesso, ai nuovi siti che possono essere aperti. Hanno bisogno <strong>di</strong> poter avere<br />

del materiale informativo da dare ai propri clienti, <strong>di</strong> avere o dare un riscontro sulla qualità dei servizi<br />

turistici, perché entrando in contatto con i turisti, possono raccogliere lamentele o possono loro stessi<br />

farsi portavoce <strong>di</strong> segnalazioni e reclami. Le guide poi (sono tante e sono in concorrenza) hanno sempre<br />

<strong>di</strong> più bisogno <strong>di</strong> trovare un canale <strong>di</strong> commercializzazione dei loro servizi e quin<strong>di</strong> possono vedere lo<br />

Iat come un punto ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coupons <strong>di</strong> visite guidate che <strong>di</strong>venta un interme<strong>di</strong>ario commerciale tra la<br />

guida e i propri clienti.<br />

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