Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona
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Vi suggerisco dunque <strong>di</strong> affrontare con cautela e con un confronto preventivo un bando <strong>di</strong> questo tipo.<br />
Un altro elemento importante è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la compagine che gestisce, che abbia quelle caratteristiche<br />
promozionali, <strong>di</strong> informazione sui prodotti, <strong>di</strong> coinvolgimento dei produttori e degli artigiani<br />
del territorio e non sia solo orientata alla commercializzazione.<br />
Antonella Tiranti<br />
Gli stimoli che sono arrivati sono moltissimi.<br />
Le Regioni devono cominciare a porsi il problema della ridefi nizione delle funzioni dello Iat e dei modelli<br />
gestionali. Le osservazioni emerse evidenziano una sempre più residuale funzione <strong>di</strong> informazione ed<br />
una maggior presenza della funzione <strong>di</strong> Accoglienza e ad oggi nessuna normativa nazionale o regionale<br />
tiene conto <strong>di</strong> questo; nessun modello gestionale è in<strong>di</strong>cato in relazione a queste evoluzioni.<br />
Qual è il modello dello Iat?<br />
Questo modello defi nisce anche quelli che saranno i livelli minimi della prestazione e quali le risorse<br />
umane da impiegare. Quin<strong>di</strong> questo è il quesito che, come Regioni, dovremo porci in maniera coor<strong>di</strong>nata.<br />
Non possiamo più limitarci a scrivere “Uffi ci Iat”: c’è un problema <strong>di</strong> comprensione, <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce che va<br />
chiarito nei confronti dell’utente e che è strettamente connesso alla funzione <strong>di</strong> Accoglienza.<br />
Vale a <strong>di</strong>re che, per Accogliere, dobbiamo essere comprensibili uscendo magari dal gergo burocratico<br />
e utilizzando una terminologia più internazionale. La parola “Iat” sono in pochi a conoscerla e a capirla<br />
mentre è più <strong>di</strong>ffuso il concetto <strong>di</strong> Uffi cio Turistico.<br />
Secondo punto: osserviamo la voglia e la necessità <strong>di</strong> costruire reti che prescindono dal confi ne<br />
amministrativo che ancora abbiamo in mente solo noi burocrati del territorio <strong>di</strong> riferimento, ma<br />
che il turista non avverte. Bisogna ragionare su un’offerta turistica che ha più valenza <strong>di</strong> prodotto<br />
in senso lato che <strong>di</strong> area territoriale ristretta e amministrativa. Ecco perché <strong>di</strong>venta essenziale che<br />
questo concetto sia parte <strong>di</strong> una normativa omogenea assunta dalle Regioni italiane.<br />
Cominciare a ragionare non più per confi ni amministrativi, ma per prodotti. Rendere obbligatorie le<br />
sinergie tra territori che fanno parte <strong>di</strong> uno stesso prodotto e non lasciate alla volontarietà, alla buona<br />
pratica <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quel soggetto.<br />
Parliamo ora <strong>di</strong> livelli essenziali delle prestazioni, sia rivolte all’ospite, ma anche agli operatori del nostro<br />
territorio. Allora mettiamo a <strong>di</strong>sposizione le nostre conoscenze e <strong>di</strong>ffon<strong>di</strong>amo le informazioni che consentono<br />
loro <strong>di</strong> fare le attività, ren<strong>di</strong>amoli partecipi dei dati <strong>di</strong> monitoraggio, <strong>di</strong> accesso e <strong>di</strong> fruizione<br />
del servizio. Ren<strong>di</strong>amo obbligatoria una misurazione omogenea. L’utilizzo quantitativo, ma anche qualitativo,<br />
<strong>di</strong>ventano uno strumento essenziale per la programmazione. I nuovi uffi ci dovranno <strong>di</strong>ventare<br />
strumenti <strong>di</strong> base per la programmazione non solo comunale o provinciale, ma anche regionale.<br />
“I livelli <strong>di</strong> prestazione fanno capire quali competenze devo mettere in<br />
campo per gestire i nuovi uffi ci. Le Regioni devono cominciare a porsi<br />
il problema della ridefi nizione delle funzioni dello Iat e dei modelli<br />
gestionali .”<br />
Antonella Tiranti<br />
Quin<strong>di</strong> i vari livelli <strong>di</strong> prestazioni saranno in<strong>di</strong>viduati in virtù del fatto che accogliamo <strong>di</strong>versi utenti, <strong>di</strong>versi<br />
livelli <strong>di</strong> prestazione che andranno fi ssati in relazione alla tipologia <strong>di</strong> utenti.<br />
I modelli <strong>di</strong> gestione dovranno quin<strong>di</strong> guardare ad un mondo variegato e non omogeneo. Vi è un modello<br />
totalmente pubblico, che ritengo un modello sempre più in crisi per tutta una serie <strong>di</strong> elementi a<br />
partire dalle risorse fi nanziarie, ma anche per mancanza <strong>di</strong> fl essibilità e che non consente <strong>di</strong> rispondere<br />
alle esigenze effettive dell’Accoglienza.<br />
Il web è sicuramente uno strumento essenziale: può aiutare molto rispetto alle funzioni <strong>di</strong> Informazione,<br />
ma non a quelle <strong>di</strong> Accoglienza, perché rimangono legate alla relazione interpersonale.<br />
Lo stesso vale per gli aspetti legati alla prenotazione: da una parte vi è la soluzione adottata dalla Regione<br />
Emilia Romagna e all’altro estremo, quella del Piemonte, dove non si possono vendere neanche<br />
una matita o la cartina.<br />
Il modello <strong>di</strong> gestione va defi nito in maniera omogenea. Uno dei problemi che molto spesso emerge è<br />
il timore dell’Ente pubblico che <strong>di</strong>ce “ma io non lo posso fare”. Bisogna allora suggerire modelli che si<br />
possono utilizzare sul territorio aiutando a prendere determinate <strong>di</strong>rezioni che sono ovviamente legate<br />
alle con<strong>di</strong>zioni specifi che. I livelli <strong>di</strong> prestazione fanno capire quali competenze si devono mettere in<br />
campo per gestire i nuovi uffi ci.<br />
Si parla sempre più <strong>di</strong> Dmo (Destination Management Organization); è evidente che dobbiamo pretendere<br />
come livello minimo della prestazione, affi nché si possa parlare <strong>di</strong> un centro servizi, <strong>di</strong> una fi gura<br />
professionale elevata che è una fi gura manageriale. E’ quin<strong>di</strong> questo un livello minimo <strong>di</strong> prestazione<br />
che possiamo acquisire o in via convenzionale, o per esempio se la gestione è <strong>di</strong>retta del pubblico,<br />
istituendo una posizione organizzativa. Questo mi sembra un altro criterio minimo che possiamo in<strong>di</strong>viduare:<br />
innalziamo il livello <strong>di</strong> competenza che dovrà essere garantito ovunque. Non mi fermo a parlare<br />
degli aspetti legati alla segnaletica e quant’altro perché è già <strong>di</strong>ffi cile farlo su un Comune… fi guriamoci<br />
a livello nazionale.<br />
Un’altra questione che emerge e che deve essere affrontata è legata al mondo delle Pro Loco e del<br />
volontariato. Bisogna fi ssare livelli minimi <strong>di</strong>versi in relazione al tipo <strong>di</strong> interlocutore.<br />
E poi le risorse: io credo che sia fondamentale “ritarare” il tutto rispetto alla famosa imposta <strong>di</strong> soggiorno.<br />
Molto probabilmente ci vorrà un ragionamento comune riguardo a linee ed azioni, che dovrà essere<br />
coor<strong>di</strong>nato tra le Regioni ferma restando l’autonomia dei Comuni, per fi ssare dei criteri a monte. Va<br />
bene, tu puoi mettere l’imposta <strong>di</strong> soggiorno a patto che tu <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> determinate cose e abbia dei<br />
requisiti e che vengano impiegati per mantenere i livello minimo delle prestazioni.<br />
Vedo presenti parecchi colleghi delle Regioni. Penso che questo ci possa essere <strong>di</strong> stimolo per aprire un<br />
tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento interregionale tale da poter arrivare, magari nella prossima <strong>Assise</strong>, a proposte<br />
uniformi con un modello gestionale da proporre.<br />
“Penso che questo possa essere <strong>di</strong> stimolo per aprire un tavolo <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento interregionale e arrivare a proporre nella prossima<br />
<strong>Assise</strong> un modello gestionale uniforme.”<br />
Antonella Tiranti<br />
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