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Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

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Si è aggiu<strong>di</strong>cata la gestione <strong>di</strong> questo uffi cio<br />

un’associazione <strong>di</strong> imprese, <strong>di</strong> cui una che<br />

da anni fa mostre d’arte, una specializzata<br />

in enogastronomia ed una terza società che<br />

fa marketing turistico, un tour operator. Una<br />

combinazione ottima, secondo me da prendere<br />

a modello. E i risultati stanno arrivando:<br />

quest’estate l’ uffi cio è stato aperto fi n oltre<br />

mezzanotte con turisti, ma anche con citta<strong>di</strong>ni<br />

incuriositi ed interessati a quanto veniva<br />

proposto.<br />

L’attività è legata a iniziative che, in concomitanza <strong>di</strong> eventi, invitano l’artigiano a raccontare il prodotto.<br />

E’ necessario che gli uffi ci Iat <strong>di</strong>ventino luoghi in cui si fa servizio. Noi abbiamo attivato la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

biglietti teatrali in accordo con un’associazione teatrale delle Marche e al <strong>di</strong> là dell’interesse economico<br />

che ne può derivare, quello che ci interessa è <strong>di</strong> certo che vendere 100 biglietti in più, se da un lato ti garantisce<br />

una modesta percentuale, dall’altro si riesce a veicolare nuove persone verso un settore spesso<br />

in <strong>di</strong>ffi coltà. Sono servizi che arricchiscono il territorio e danno la possibilità <strong>di</strong> crescita reciproca.<br />

Un piccolo spazio, per concludere, lo de<strong>di</strong>cherei alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> materiale turistico ed in particolare a<br />

quello considerato essenziale. Pensare a delle belle brochure ad un costo magari ridotto, che potremmo<br />

far pagare solo 2 euro, facendo sì che il turista o l’ospite le conservi gelosamente e non le lasci in giro<br />

magari per terra o su qualche tavolino del bar.<br />

Monica Fondriest<br />

Quando parliamo <strong>di</strong> livelli minimi essenziali, sarebbe importante capire qual è il materiale essenziale<br />

gratuito da fornire al visitatore e quello che invece può essere <strong>di</strong>stribuito a pagamento magari per coprire<br />

il solo costo <strong>di</strong> stampa.<br />

Tullio Galfrè - Direttore APT Venezia<br />

Avete sentito la voce della Regione Veneto. C’è tutto un percorso sofferto <strong>di</strong> ottimizzazione<br />

e razionalizzazione che però sostanzialmente signifi ca una riduzione dell’offerta complessiva.<br />

L’anno scorso la mia rete Iat constava <strong>di</strong> 24 uffi ci (tra permanenti e stagionali).<br />

Ebbene quest’anno siamo scesi a 18 e questo vuol <strong>di</strong>re che ne abbiamo chiusi un quarto.<br />

Ma la prima rifl essione che abbiamo fatto è stata questa: abbiamo chiuso un quarto dei punti <strong>di</strong> informazione<br />

ed accoglienza Iat, eppure abbiamo avuto complessivamente nei primi 8 mesi dell’anno una<br />

riduzione degli utenti minima, pari allo 0,6%. Il che vuol <strong>di</strong>re che se 650.000 sono i visitatori entrati da noi<br />

l’anno scorso nei primi 8 mesi, 650.000 sono quelli entrati quest’anno pur con 6 uffi ci in meno.<br />

Tutto ciò signifi ca che le operazioni chirurgiche fanno male, ma alle volte servono per fare lifting e che<br />

possono esserci dei momenti virtuosi per meglio mettere a red<strong>di</strong>to il nostro servizio. E’ vero, infatti, che<br />

siamo <strong>di</strong>versi, ma abbiamo un minimo comune denominatore quando dobbiamo fare Informazione e<br />

Accoglienza. E qui sta già la prima <strong>di</strong>ffi coltà. Più ci addentriamo nell’applicazione razionale e funzionale<br />

delle nostre attività, più ci convinciamo che l’Informazione non va d’accordo con l’Accoglienza e che<br />

quin<strong>di</strong> esistono due modalità <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> approccio.<br />

Vi porto due esempi dalla mia esperienza.<br />

A Venezia abbiamo dei terminal strategici: la stazione e l’aeroporto. Sempre nei primi otto mesi la stazione<br />

ha servito 120.000 utenti e questi non possono chiamarsi visitatori perché gli spazi nei nostri uffi ci<br />

sono esigui. Parlo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> informazione richiesta/informazione ricevuta.<br />

E’ allora inconcepibile che essi abbiano delle giornate <strong>di</strong> chiusura. Il turista che si muove sul territorio<br />

non è tenuto ad informarsi quando il servizio viene erogato e quando non. Per cui, pur avendo chiuso,<br />

pur avendo ridotto il personale (siamo passati da 110 <strong>di</strong>pendenti nel 2010 a 90 nel 2011), il nostro uffi cio<br />

Iat ovunque sia, è aperto 7 giorni su 7.<br />

Abbiamo momenti <strong>di</strong> tensione <strong>di</strong> carichi <strong>di</strong> lavoro dove il mio operatore si trova a dover smaltire 50-60<br />

richieste <strong>di</strong> informazioni all’ora. Non si può fare attività <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> “appealing”, ma si deve erogare<br />

un’informazione <strong>di</strong> base. Diventiamo “help desk” che forniscono le informazioni essenziali (dove<br />

vado a prendere il vaporetto, che bus devo prendere per andare a Treviso, che cosa c’è da vedere in<br />

velocità...). In Piazza San Marco e <strong>di</strong>ntorni abbiamo due punti info che fanno 180.000 utenti in 8 mesi.<br />

A Bibione invece, c’è un punto stagionale nella zona del passeggio estivo che fa orario continuato dalle<br />

9 alle 21 (12 ore continuate) e che sod<strong>di</strong>sfa 35.000 utenti.<br />

Dove l’utente è già sul territorio, dove il visitatore è già entrato nel perimetro della nostra offerta, lì va<br />

creato il valore aggiunto, offrendo opportunità <strong>di</strong> conoscenza (dalle visite, ai tour, dai vari elementi <strong>di</strong><br />

scoperta del territorio o della città, a quelli <strong>di</strong> suggestione).<br />

E ovviamente questo tipo <strong>di</strong> servizio non può essere erogato de<strong>di</strong>cando 50 secon<strong>di</strong> per ciascun utente,<br />

ma richiede una <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> “layout” <strong>di</strong> uffi cio che parte anche dalla capacità <strong>di</strong> allestire una<br />

vetrina.<br />

L’importante è che nel primo caso sia sod<strong>di</strong>sfatta la richiesta <strong>di</strong> informazione mentre nel secondo dobbiamo<br />

ad<strong>di</strong>rittura creare un’aspettativa. Perché molto spesso il cliente dell’Accoglienza non ha oggettivata<br />

la sua esigenza o il suo bisogno e quin<strong>di</strong> bisogna aiutarlo e per farlo ci vuole un comportamento più<br />

“friendly” con delle soluzioni <strong>di</strong> layout più adeguate. E qui inseriamo l’attività commerciale. Se riusciamo,<br />

quest’anno il 30% delle nostre entrate verrà proprio dall’attività commerciale.<br />

Siamo partiti vendendo prodotti <strong>di</strong> mobilità e <strong>di</strong> fruizione del servizio cioè ticket, biglietteria per mezzi<br />

pubblici ovvero un servizio per chi accede al territorio. Un territorio non facile per chi non lo conosce.<br />

Però questo è un servizio, è un piccolo valore aggiunto che non crea grande interesse economico perché<br />

le commissioni sono basse rispetto al valore unitario della ven<strong>di</strong>ta. Ma sui gran<strong>di</strong> numeri ci porta<br />

qualcosa.<br />

Poi a tipologia <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> offerta, corrisponde anche una segmentazione <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> utenza. Lo rileviamo<br />

nelle nostre analisi <strong>di</strong> marketing: è evidente che chi entra in uffi cio per avere un’informazione, va in un<br />

terminal a comprare un biglietto e ha una capacità <strong>di</strong> spesa molto bassa, che non arriva a 10 € pro-capite.<br />

Una famiglia non arriva a spendere 40 € quin<strong>di</strong> non possiamo proporre oggetti a maggior costo unitario.<br />

Viceversa se noi ci portiamo negli uffi ci dei centri storici, vedremo che c’è chi entra, magari nel pomeriggio<br />

quando ha già odorato l’ambiente e comincia ad avere qualche curiosità, allora lì possiamo vendere<br />

qualcosa in più, possiamo vendere i tour, occasioni, serate al casinò e scopriamo che la capacità <strong>di</strong> spesa<br />

passa da meno <strong>di</strong> 10 € a più <strong>di</strong> 40 € pro-capite.<br />

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