Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona
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Mario Ruggini - Assessorato al Turismo Regione Marche<br />
Da questi primi interventi emerge una <strong>di</strong>fformità <strong>di</strong> organizzazione sul<br />
territorio che si deve superare. La proposta <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento per<br />
arrivare ad una uniformità <strong>di</strong> intenti deve essere accolta subito intensifi -<br />
cando il confronto, anche se esistono evidenti <strong>di</strong>ffi coltà. Dobbiamo però<br />
tentare; si crei un gruppo <strong>di</strong> lavoro per in<strong>di</strong>viduare gli obiettivi comuni e le relative risorse. Le risorse<br />
infatti sono importantissime.<br />
L’idea <strong>di</strong> uno Iat che sia supportato da uno sponsor è una novità interessante su cui rifl ettere. Non solo<br />
lo sponsor può fi nanziare le spese <strong>di</strong> organizzazione della struttura, ma la nuova impostazione <strong>di</strong> un<br />
“uffi cio-vetrina” dei prodotti del territorio può risultare red<strong>di</strong>tizia incentivando le attività <strong>di</strong> Accoglienza.<br />
Qui c’è il dottor Gran<strong>di</strong>celli della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino che ha sperimentato con successo questa<br />
nuova proposta.<br />
Sullo Iat però ci sono lacci e lacciuoli <strong>di</strong> normative superate e, spesso, <strong>di</strong>fformi da Regione a Regione<br />
che, fi nalmente, si stanno tentando <strong>di</strong> superare anche se, per ora, bisogna operare con le leggi vigenti.<br />
Lo Iat non deve essere un mero <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> depliantistica, ma deve far vivere l’essenza del territorio<br />
con i suoi prodotti e le sue tipicità; immaginate <strong>di</strong> entrare nello Iat e sentire il profumo del tartufo, bere<br />
un bicchiere <strong>di</strong> vino, assaggiare un formaggio tipico…lì dentro c’è già un primo approccio <strong>di</strong> quello che<br />
è il territorio da visitare e da “gustare”.<br />
Il turista non è più quello <strong>di</strong> vent’anni fa, la cultura dell’ospitalità deve fare un passo in avanti. Il coor<strong>di</strong>namento<br />
è altresì essenziale, per esempio, per realizzare una rete <strong>di</strong> segnaletica uniforme specialmente<br />
tra Regioni limitrofe.<br />
Scambiare le opinioni e <strong>di</strong>scutere delle esperienze realizzate, come si sta facendo, è utile e necessario<br />
per in<strong>di</strong>viduare obiettivi comuni e con<strong>di</strong>visi.<br />
Massimo Gran<strong>di</strong>celli - Dirigente Servizio Turismo e Cultura, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro-Urbino<br />
In effetti noi della provincia <strong>di</strong> Pesaro-Urbino consideriamo molto importante la<br />
rete degli Iat. Abbiamo insistito molto con la Regione perché questa competenza<br />
fosse passata alla province. Quin<strong>di</strong> grazie alla sensibilità della Regione stessa,<br />
della struttura, dell’Assessore, dal 1 maggio 2009 tutte le province delle Marche gestiscono questa competenza.<br />
Abbiamo ere<strong>di</strong>tato dalla Regione quattro uffi ci con otto <strong>di</strong>pendenti. Abbiamo concordato lo<br />
standard - per tornare ai livelli minimi essenziali - <strong>di</strong> almeno due unità e mezzo. Ci mancava quel mezzo<br />
per il quale la Regione si era impegnata a fi nanziarci.<br />
La prima sfi da importante è stata quella degli orari <strong>di</strong> apertura. Prima gli uffi ci erano chiusi dal venerdì<br />
alle 13.00-14.00. Il primo segnale è stato il 1 maggio, il 2 era ponte e il 3 domenica: i <strong>di</strong>pendenti hanno<br />
lavorato dall’1 al 3 maggio con apertura domenicale, soprattutto in zona balneare, e ad Urbino città<br />
d’arte, dove vi sono gli affl ussi maggiori.<br />
Dunque ecco i livelli essenziali: orari <strong>di</strong> apertura e livello minimo <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> personale qualifi cato.<br />
A Pesaro avevamo un uffi cio già attivato una decina d’anni prima in centro, in via Rossini. Funzionava<br />
bene con personale <strong>di</strong> livello elevato, che parla tre lingue. Abbiamo avuto la possibilità, a seguito del<br />
trasferimento regionale <strong>di</strong> un altro uffi cio a Pesaro, sul lungomare e ci siamo ritrovati con due uffi ci, a 300<br />
metri l’uno dall’altro.<br />
Ecco l’idea: riconvertirne uno, sacrifi cando quello in centro per valorizzare quello collocato sul mare. E’<br />
stato rinnovato e qualifi cato con un’ immagine coor<strong>di</strong>nata. Avevamo ragionato su una segnaletica che<br />
fosse omogenea a livello regionale. A livello nazionale abbiamo la “i” che in qualche modo ci salva.<br />
Siamo riusciti ad adottare questa segnaletica che è con<strong>di</strong>visa a livello regionale.<br />
Se con questa importante iniziativa dell’<strong>Assise</strong> riuscissimo nel tempo a coor<strong>di</strong>narci per avere una segnaletica<br />
nazionale… sarebbe una cosa fantastica.<br />
Si era <strong>di</strong>scusso su come allargare le reti degli Iat. Nella Regione Marche si chiamano Centri Iat, a competenza<br />
regionale e strutturati, con servizio elevato, conoscenza lingua, informatizzazione, ecco tutti questi<br />
livelli essenziali <strong>di</strong> cui parlavi tu, Monica.<br />
Noi forse li conosciamo, però se fossero strutturati in un’elencazione ben precisa e con<strong>di</strong>visa sarebbe<br />
meglio. Abbiamo adottato un protocollo per fare in modo che anche i Comuni, assieme alle Pro Loco,<br />
fossero promotori <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> informazione e Accoglienza turistica, stimolando il territorio e coinvolgendo<br />
le varie forme <strong>di</strong> volontariato e degli appassionati conoscitori che non sempre percepiscono uno stipen<strong>di</strong>o<br />
e che anche grazie a questo sentimento passionale per il territorio, per l’esperienza, per l’amore<br />
dell’arte sono <strong>di</strong>sponibili ad impegnarsi.<br />
Per fare questo con la Regione avevamo concordato un protocollo che prevedeva una serie <strong>di</strong> requisiti.<br />
Queste entità, defi nite punti Iat dovevano impegnarsi da sole per garantire: apertura, livello minimo <strong>di</strong><br />
conoscenza del territorio, conoscenza della lingua, strutture informatiche, sede adeguata, mentre la<br />
parte informativa, materiali e sito, doveva essere organizzata dalla <strong>Provincia</strong>, che si impegnava anche a<br />
fare formazione del personale. Il protocollo che abbiamo adottato potrebbe essere uno strumento utile<br />
per l’<strong>Assise</strong>, da cui partire per migliorarlo e implementarlo.<br />
La vostra esperienza, della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, è proprio una bella esperienza. Siete una realtà molto<br />
forte, che guarda al futuro con il progetto con le ferrovie tedesche, un’occasione che avete sfruttato<br />
benissimo. La strada sicuramente è quella <strong>di</strong> arricchire <strong>di</strong> opportunità l’uffi cio Iat.<br />
La nostra esperienza invece è quella legata alla riconversione del punto Iat del centro <strong>di</strong> Pesaro. Lì abbiamo<br />
pensato <strong>di</strong> proporre un uffi cio che <strong>di</strong>ventasse un luogo <strong>di</strong> promozione del territorio attraverso il prodotto<br />
enogastronomico e l’artigianato <strong>di</strong> qualità. La nostra intenzione era quella <strong>di</strong> dare dei messaggi <strong>di</strong><br />
marketing territoriale attraverso il prodotto enogastronomico della provincia (vini, olio, tartufi , pasta). Poi<br />
ci sono bellissime esperienze legate all’artigianato <strong>di</strong> qualità (pipe, tappeti ecc.).<br />
Così abbiamo deciso <strong>di</strong> fare un bando fornendo in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere generale dove la commercializzazione<br />
doveva essere un elemento complementare; la base d’asta era 1.000,00 euro per un locale nel<br />
centro <strong>di</strong> Pesaro molto interessante. Siamo partiti con un valore economico molto basso perché non ci<br />
interessava l’elemento economico, ma l’elemento promozionale.<br />
“E’ necessario che gli uffi ci Iat <strong>di</strong>ventino luoghi in cui si fa servizio...<br />
Sono i servizi che arricchiscono il territorio e danno la possibilità <strong>di</strong><br />
crescita reciproca.”<br />
Massimo Gran<strong>di</strong>celli<br />
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