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Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

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Gestire gli Uffi ci Iat:<br />

dal fi nanziamento pubblico all’autofi nanziamento<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva - Direttore Consorzio Turistico Vicenzaè<br />

Vicenza, Genova e Torino sono le uniche città italiane a far parte <strong>di</strong> European<br />

Cities Marketing, l’associazione che mette assieme gli Uffi ci Turistici delle città<br />

europee e i “Convention Bureau”.<br />

A Sofi a questa primavera è stata presentata una ricerca che ha riguardato un certo<br />

numero <strong>di</strong> uffi ci Iat per capire come sono fi nanziati. Abbiamo ritenuto <strong>di</strong> dover<br />

partecipare con grande attenzione e curiosità, perché nel corso del 2010 abbiamo subito una riduzione<br />

dei fi nanziamenti da parte degli enti pubblici del 22%, dopo che era stato paventato un taglio del 50%.<br />

Questa importante esperienza sarà illustrata successivamente anche da Stefan Marchioro.<br />

E’ un tema tutt’oggi molto importante e attuale, perché non sappiamo ancora quali saranno le risorse<br />

che gli enti pubblici destineranno alla gestione degli Iat. E’ incre<strong>di</strong>bile l’ affermazione <strong>di</strong> alcuni miei<br />

colleghi i quali ritengono che chiunque possa fare informazione turistica, ad esempio il giornalaio, il<br />

benzinaio, e si chiedono anche “che bisogno c’è <strong>di</strong> destinare sol<strong>di</strong> agli Uffi ci Turistici?”<br />

A questo proposito credo ci sia bisogno <strong>di</strong> continuità governativa. Il Veneto ha avuto 88 Apt dal 1986 agli<br />

anni ‘90-91. Dal 1991 in poi le Apt sono state ridotte a 14, ma gli uffi ci Iat sono rimasti lo stesso numero.<br />

In un secondo momento sono stati assegnati alle Province e queste, dal 2002 ad oggi, hanno percepito<br />

la me<strong>di</strong>a delle risorse che la Regione aveva speso tra il 1999 e il 2001. E le Province non hanno mai chiesto<br />

<strong>di</strong> più. Complessivamente erano destinati loro 11.400.000 euro per gestire una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> uffi ci<br />

Iat, alcuni annuali, altri stagionali, tenendo presente che servono oltre 60 milioni <strong>di</strong> presenze, e quin<strong>di</strong><br />

un taglio improvviso del 22% ha creato una serie <strong>di</strong> problemi. Il taglio ha riguardato anche il trasporto<br />

pubblico ma questo settore per sua fortuna ha molti <strong>di</strong>pendenti iscritti ai sindacati e per questo motivo<br />

il taglio è stato ridotto al 10%. Non sappiano ancora come sarà l’anno prossimo e questa è <strong>di</strong> sicuro<br />

un’ingiusta ed iniqua situazione <strong>di</strong> incertezza. Vi è poi una delibera del maggio scorso che induce a<br />

tagliare tutto ciò che si può tagliare. Ma cosa si può tagliare in uno Iat aperto 365 giorni l’anno, con solo<br />

due persone in front offi ce che lavorano otto ore, al sabato e due domeniche al mese, che percepiscono<br />

solo 1000 euro al mese, laureate e in grado <strong>di</strong> parlare quattro lingue?<br />

Credo che gli uffi ci Iat debbano mantenere un rapporto stretto e costante con gli operatori per capire<br />

come vanno le cose. E a fronte <strong>di</strong> tutto questo abbiamo i Gal che pensano <strong>di</strong> aprire uffi ci Iat ovunque<br />

per tre anni, ma con che fon<strong>di</strong> li terranno aperti? E a chi serviranno? Chi li pagherà dopo? Viviamo in un<br />

momento <strong>di</strong> grande incertezza e forse anche <strong>di</strong> follia.<br />

Io credo che prima o poi occorrerà che qualcuno metta fi ne a questa situazione per andare al <strong>di</strong> là delle<br />

solite considerazioni nel ripeterci che il turismo è importante, che porta ricchezza e che ovunque si può<br />

fare turismo…Dobbiamo riconoscere che questo non è sempre vero.<br />

Bisogna superare la situazione <strong>di</strong> frammentazione attuale.<br />

Le nuove legislazioni o tengono conto <strong>di</strong> questo, o non possono essere prese in considerazione.<br />

In Europa, ad esclusione dell’Italia, già nel 2003 solo il 65% dei fi nanziamenti agli Iat erano garantiti<br />

dall’ente pubblico. Nel 2010 si sono ridotti al 48%, con un taglio annuale <strong>di</strong> più del 2,5%.<br />

A mio avviso il titolo del nostro convegno dovrebbe essere “al parziale autofi<br />

nanziamento”. In nessuna realtà l’autofi nanziamento può essere del 100%,<br />

nemmeno a Venezia. Neanche quegli Iat che fanno prenotazioni turistiche<br />

possono permettersi un totale autofi nanziamento facendo così a meno del<br />

contributo pubblico. Al <strong>di</strong> là del servizio <strong>di</strong> informazione, lo Iat si occupa <strong>di</strong><br />

tante altre attività come la raccolta dei dati statistici. Teniamo presente che<br />

nei costi <strong>di</strong> gestione Iat circa il 50% delle spese riguarda il personale che non si può più ridurre essendo<br />

calato al limite massimo sopportabile. In Veneto occorre ragionare attentamente attorno a questo problema,<br />

non è vero che riducendo il personale Iat la situazione potrebbe migliorare.<br />

Il caso <strong>di</strong> Göteborg è emblematico; in questa citta<strong>di</strong>na è stato aumentato il numero dei <strong>di</strong>pendenti<br />

Iat per offrire ai turisti più servizi e Göteborg è <strong>di</strong>ventata la città europea con il maggior aumento<br />

degli arrivi. Questo signifi ca che il servizio qualifi cato paga.<br />

Credo allora che le risorse per fi nanziare gli uffi ci Iat si possano trovare attraverso una <strong>di</strong>versa legislazione,<br />

con ad esempio la possibilità <strong>di</strong> fare prenotazioni turistiche, destinando agli Iat una quota importante<br />

dell’ imposta <strong>di</strong> soggiorno versata dai turisti, (non possiamo accettare che le risorse portate dai turisti<br />

vadano spese nelle riqualifi cazione dei giar<strong>di</strong>ni o in nuove panchine), chiedendo la partecipazione <strong>di</strong><br />

qualche sponsor o avendo la possibilità <strong>di</strong> vendere qualcosa.<br />

Penso che tutto questo non sia facile, ma dobbiamo crederci, potenziando o migliorando alcune cose,<br />

ad esempio la tecnologia. Sicuramente spenderemo <strong>di</strong> più perché introducendola avremo bisogno <strong>di</strong> un<br />

back offi ce attivo con relativi costi <strong>di</strong> manutenzione, ma potremmo dare informazioni 24 ore al giorno e<br />

per 365 giorni l’anno. Oggi intanto stiamo sperimentando un Uffi cio Turistico virtuale. Credo comunque<br />

che la soluzione sia quella <strong>di</strong> avere uno Iat con il bancone dove la gente chiede alla persona affi ancato<br />

da uno spazio de<strong>di</strong>cato all’autoconsultazione, con la possibilità <strong>di</strong> prendere materiale e <strong>di</strong> utilizzare il<br />

computer.<br />

Le considerazioni sono queste: l’utente è cambiato negli ultimi anni; rispetto all’incremento degli arrivi,<br />

è <strong>di</strong>minuito il numero <strong>di</strong> utenti che entrano negli Iat perché molti acquisiscono informazioni già prima <strong>di</strong><br />

arrivare a destinazione.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Questo Iat <strong>di</strong> cui lei parla, come sarebbe?<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva<br />

Penso a una struttura <strong>di</strong>versa dagli Iat tra<strong>di</strong>zionali che oggi conosciamo composta da uno spazio riservato<br />

all’operatore ed uno senza personale, perché non sempre c’è la possibilità <strong>di</strong> pagarlo.<br />

In questo modo il turista può cercare autonomamente le informazioni che gli servono attraverso i tablet.<br />

“Se per un anno non riuscissimo a fare promozione, avremmo<br />

comunque turisti che arrivano, mentre senza Accoglienza per un<br />

anno si verifi cherebbero danni gravissimi.”<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva<br />

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