30.05.2013 Views

Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

Download Atti-Assise-2011.pdf 5 MB - Provincia di Verona

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fi ducia, <strong>di</strong> maggior attenzione; c’è insomma più bisogno <strong>di</strong> relazioni. Parlo <strong>di</strong> “relazioni”, qualcosa <strong>di</strong><br />

ben <strong>di</strong>verso dai contatti.<br />

Le conseguenze <strong>di</strong> questo scenario? Purtroppo non tutte le informazioni che girano sono qualifi -<br />

cate e, spesso, sono anche <strong>di</strong> parte e questo è un problema. In secondo luogo, molto spesso non<br />

sono autorevoli.<br />

Da tutto questo deriva che gli Uffi ci Informazione hanno bisogno <strong>di</strong> nuove funzioni, si devono “ricentrare”<br />

su funzioni <strong>di</strong>verse da quelle tra<strong>di</strong>zionali alle quali si dovranno affi ancare nuove funzioni: devono<br />

fare marketing, <strong>di</strong>ventare dei luoghi relazionali e devono innovare strumenti e metodologie. E quando<br />

si parla <strong>di</strong> strumenti si dovrebbe anche parlare <strong>di</strong> risorse. Parlare <strong>di</strong> risorse adesso è complicato, però è<br />

chiaro che bisogna investire per trovare un punto <strong>di</strong> equilibrio tra quello che ci offre la nuova tecnologia<br />

e i materiali tra<strong>di</strong>zionalmente in uso negli Uffi ci Informazioni.<br />

Un uffi cio <strong>di</strong> informazione turistica che dà soltanto dépliant non ha un grande futuro. Ma attenzione,<br />

se qualcuno pensa <strong>di</strong> trasformare un Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica in un uffi cio ipertecnologico<br />

senza la risorsa umana, senza la cultura dell’ ospitalità del nostro Paese, tra<strong>di</strong>rebbe le<br />

aspettative della domanda, che - come ho detto - sono spesso aspettative legate ai beni immateriali…<br />

e noi avremmo tutti già chiuso da un pezzo gli uffi ci. Quin<strong>di</strong> è auspicabile trovare un punto <strong>di</strong><br />

equilibrio tra nuove tecnologie e vecchi strumenti, cercare <strong>di</strong> stare <strong>di</strong> più in sintonia con le modalità <strong>di</strong><br />

comportamento della domanda. Se le persone che entrano in un Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistica hanno<br />

uno smartphone o un tablet bisogna essere pronti con servizi e competenze anche per loro.<br />

Un piccolo esempio: per gestire i tempi <strong>di</strong> attesa si possono usare i QR code (co<strong>di</strong>ci a risposta rapida),<br />

che, inquadrati con uno smartphone, in un attimo rinviano ad una pagina del vostro sito web dove sono<br />

visibili le informazioni <strong>di</strong> prima accoglienza. Così si lascia al personale il tempo <strong>di</strong> gestire l’accoglienza<br />

vera e propria, dove la relazione interpersonale ha un ruolo determinante. Da questo punto <strong>di</strong> vista c’è<br />

una bella ricerca del professor Fiorucci fatta per la Regione Umbria, che sta cercando <strong>di</strong> valorizzare il<br />

ruolo <strong>di</strong> consulenza che svolge l’addetto <strong>di</strong> un Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica. Tutto questo rinvia ad<br />

una nuova cultura. Ma tutto questo genererà nuove opportunità. Gli strumenti informatici non servono<br />

per rispondere più in fretta alle persone, ma servono per gestire l’intero ciclo del turismo dato da 3 fasi:<br />

prima, durante e dopo la vacanza. Il dopo, ad esempio, che è forse il momento più trascurato da chi si<br />

occupa <strong>di</strong> accoglienza ma è fondamentale.<br />

Sappiamo tutti che il sistema d’accoglienza nel nostro Paese non è perfetto. Quest’estate è stata pubblicata<br />

l’ennesima ricerca <strong>di</strong> un settimanale <strong>di</strong> categoria che ha intervistato 250 Uffi ci <strong>di</strong> Informazione<br />

Turistica. I risultati sono sorprendentemente simili a quelli pubblicati 3/4 anni fa dal Touring Club. Sembra<br />

che gli uffi ci del 40% delle località interpellate non abbia inviato alcuna risposta. Dunque nel sistema<br />

<strong>di</strong> Accoglienza del nostro Paese pare ci siano ancora problemi <strong>di</strong> base, i cosiddetti “fondamentali”,<br />

anche se qui giustamente ci dobbiamo occupare anche <strong>di</strong> futuro. In conclusione, il mio ruolo mi invita a<br />

sollecitare, nei limiti del possibile, <strong>di</strong> portare avanti il tema dell’accoglienza con più progettualità, perché<br />

limitandoci al tema dell’<strong>Assise</strong>, “accogliamo i turisti, siamo ospitali”, non si rischi <strong>di</strong> vedere questo messaggio<br />

solo come una frase banale e scontata. Ma anzi si colga l’invito ad uscire dallo Iat e fare i conti<br />

con gli altri soggetti che si occupano <strong>di</strong> ospitalità nel territorio.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Approfi tto per farle una domanda a questo proposito. Come è possibile dunque sviluppare l’Accoglienza<br />

in Italia? E se è possibile, darebbe un voto a questa Accoglienza paragonandola a quella degli altri?<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

Sulla prima domanda posso <strong>di</strong>re l’errore che facciamo è l’approccio <strong>di</strong> routine. Quando si parla <strong>di</strong> progetti<br />

<strong>di</strong> accoglienza molti pensano che ci sia da stilare il solito decalogo delle buone maniere, ma non è<br />

così. Possibile che non siamo in grado <strong>di</strong> fare dell’altro?<br />

Per fare Accoglienza è necessario che vi sia con<strong>di</strong>visione, per rendere accogliente un territorio non basta<br />

un solo soggetto: lo IAT. E per fare con<strong>di</strong>visione bisogna incontrarsi, parlare con gli altri soggetti, pretendendo<br />

che ognuno faccia la propria parte: il residente, il commerciante, il museo ecc.<br />

Sapete chi ha preso il voto peggiore in Italia nell’ indagine <strong>di</strong> cui vi parlavo? Le stazioni ferroviarie.<br />

Creare fi liere accoglienti è uno degli aspetti fondamentali <strong>di</strong> un Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistiche.<br />

Il turismo in Italia crescerà solo se a fi anco delle promozione crescerà l’Accoglienza. Non c’è bisogno<br />

<strong>di</strong> molte risorse, ma <strong>di</strong> più convinzione da parte dei soggetti decisori.<br />

Gli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica possono dare un contributo fondamentale, perché poche realtà sono<br />

capillarmente <strong>di</strong>ffuse come gli Iat nel territorio nazionale, poche realtà sono così vicine agli operatori<br />

turistici e ai loro territori, poche realtà conoscono meglio la domanda degli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica<br />

e poche realtà possono trasmettere valori. Non vedo molti portali web che trasmettono valori, certo<br />

potrebbero anche farlo, ma il contatto <strong>di</strong>retto con la persona ha una marcia in più. Per tutto questo sono<br />

molto fi ducioso sul futuro degli IAT.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Come <strong>di</strong>ceva il professor Dall’Ara, l’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica è solo un tassello dell’informazione.<br />

Dietro serve una fi liera. Non è solo un front offi ce, ma bisogna “uscire” nel territorio per avere un legame<br />

con lo stesso. Il dottor Roberto Ricci Mingani ci parlerà proprio <strong>di</strong> “Iat, animatore del territorio”.<br />

16 17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!