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A cura <strong>di</strong>:<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo Srl<br />

Loris Danielli, Amministratore Unico <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo<br />

Monica Fondriest, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> - Servizi Turistico Ricreativi<br />

Gruppo <strong>di</strong> Lavoro:<br />

Antonella Tiranti, Regione Umbria,<br />

Roberto Ricci Mingani, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ferrara,<br />

Ignazio Pucci, Massimo Gran<strong>di</strong>celli, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino.<br />

Coor<strong>di</strong>namento: Giancarlo Dall’Ara<br />

Organizzazione e logistica <strong>Assise</strong><br />

Un grazie a tutto lo staff <strong>di</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo<br />

Raccolta atti:<br />

Silvia Marchetto, Annachiara Ricci, Nausica Magrinelli,<br />

Marco Monaco, Chiara Casumaro<br />

Coor<strong>di</strong>namento, analisi e correzione testi:<br />

Francesco Occhi, Francesca Caldarola<br />

Realizzazione grafi ca:<br />

Sabrina Ceolaro<br />

Stampa:<br />

Tipolitografi a Arte Stampa snc<br />

Gli atti sono stati stampati grazie al contributo della Regione Umbria.<br />

Tutti i contenuti sono <strong>di</strong>sponibili in formato <strong>di</strong>gitale su:<br />

www.tourism.verona.it<br />

Si ringraziano gli Enti per i contributi fotografi ci.<br />

Foto evento:<br />

Ferruccio dall’Aglio<br />

2° INCONTRO NAZIONALE SULLE STRATEGIE E I SERVIZI<br />

DI INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA<br />

ATTI, APPUNTI, RELAZIONI DEI GRUPPI DI LAVORO<br />

www.tourism.verona.it


4 5<br />

INDICE<br />

INTRODUZIONE AI LAVORI...............................................................................................7<br />

IL CONVEGNO...................................................................................................................12<br />

TEAM 1<br />

Ri<strong>di</strong>segnare il ruolo dello Iat tramite le risorse.................................................................35<br />

TEAM 2<br />

Tecnologie <strong>di</strong> rete e forme <strong>di</strong> Innovazione a servizio degli Uffi ci Turistici......................55<br />

TEAM 3<br />

Il Marketing dell’Accoglienza. Il futuro degli Iat..............................................................67<br />

TEAM 4<br />

Formazione del personale: le competenze relazionali....................................................83<br />

CURIOSIAT.......................................................................................................................103<br />

RASSEGNA STAMPA.......................................................................................................107<br />

INDIRIZZI UTILI................................................................................................................113


Moderatrice<br />

Silvia Vaccarezza - Giornalista RAI TG2<br />

Interventi introduttivi<br />

Ruggero Pozzani - Assessore al Turismo e allo Sport, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

Giovanni Miozzi - Presidente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

Paolo Rosso - Direzione Turismo, Regione del Veneto<br />

Fabrizio Bracco - Assessore al Turismo, Regione Umbria<br />

Matteo Marzotto - Presidente ENIT. Intervento con video messaggio<br />

Introduzione ai lavori<br />

Silvia Vaccarezza - Giornalista RAI TG2. Moderatrice<br />

Buongiorno e benvenuti a questa seconda e<strong>di</strong>zione delle <strong>Assise</strong> dell’Ospitalità<br />

Italiana. Sono Silvia Vaccarezza, giornalista del TG2 e da <strong>di</strong>eci anni conduco una<br />

rubrica in RAI che si occupa <strong>di</strong> turismo. Per questo sono molto onorata <strong>di</strong> essere<br />

qui tra voi per conoscere da vicino le problematiche tecniche degli operatori<br />

del turismo in Italia, qui, tra coloro che cercano <strong>di</strong> trasformare e rivoluzionare l’Accoglienza, perché<br />

rivoluzionando l’Accoglienza sarà possibile non solo offrire ai turisti stranieri un’immagine migliore del<br />

nostro Paese, ma anche aiutare in maniera concreta il nostro turismo. Sono ben 35 le Province che<br />

hanno aderito a questa iniziativa, in rappresentanza <strong>di</strong> 12 Regioni e sono circa 200 i partecipanti.<br />

E la presenza del Coor<strong>di</strong>namento tecnico della Commissione Turistica della Conferenza delle Regioni<br />

conferisce ulteriore lustro all’evento.<br />

Anche questo secondo appuntamento nazionale sulle strategie e sui servizi dell’informazione ed accoglienza<br />

turistica è promosso del Ministero del Turismo e lo scopo è quello <strong>di</strong> creare una cultura<br />

dell’accoglienza e innovare l’erogazione delle informazioni turistiche, una sorta <strong>di</strong> unità d’Italia del<br />

Turismo, che porterà risultati concreti anche in termini <strong>di</strong> arrivi, <strong>di</strong> presenze, <strong>di</strong> fi delizzazione dei nostri<br />

turisti, <strong>di</strong> qualità dei servizi offerti.<br />

Piuttosto <strong>di</strong> tagliare il numero e i fi nanziamenti agli Iat, tema questo <strong>di</strong> grande attualità, è necessario creare<br />

una rete tra gli Iat italiani, evitando quin<strong>di</strong> la frammentazione e la confusione (Apt, Ept, Pro loco, Info<br />

point ecc.) consentendo al turista <strong>di</strong> provare un itinerario estemporaneo, che superi i confi ni tra<strong>di</strong>zionali<br />

o amministrativi. Verrà presentata una piattaforma informatica, il TIC, Tourist Information Center, già<br />

operativo in Alto A<strong>di</strong>ge, in alcune province della Regione Veneto (<strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo) ed in molti<br />

Paesi Europei e che magari potrà essere esteso a tutto il territorio nazionale.<br />

Di questo parleranno oggi i nostri relatori, <strong>di</strong> questo si parlerà nel Gruppo <strong>di</strong> Lavoro de<strong>di</strong>cato all’Innovazione,<br />

ma prima vorrei presentare i nostri ospiti con una frase: “La prima forma <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong><br />

un territorio è l’accoglienza. Il turista giunto da noi deve essere assistito. Chiudere gli Iat è come<br />

eliminare i Pronto Soccorso degli Ospedali”.<br />

Questo è quanto spesso ripete l’Assessore al Turismo della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Ruggero Pozzani a cui<br />

cedo la parola.<br />

“Piuttosto <strong>di</strong> tagliare il numero e i fi nanziamenti agli Iat, è necessario<br />

creare una rete tra gli Iat italiani, evitando quin<strong>di</strong> la frammentazione<br />

e la confusione.”<br />

Silvia Vaccarezza<br />

6 7


Ruggero Pozzani - Assessore al Turismo e allo Sport, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.<br />

Buongiorno. Visto che siamo all’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità, non posso che iniziare dandovi<br />

il benvenuto in provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>! Grazie per aver scelto <strong>di</strong> partecipare a<br />

questo importante avvenimento. Un appuntamento al quale la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>,<br />

insieme a tanti altri amici, ha creduto sin dall’inizio. Ci siamo impegnati perché<br />

siamo convinti che l’accoglienza in particolare e il turismo in generale, siano tra i<br />

settori strategici ai quali l’amministrazione pubblica deve de<strong>di</strong>care particolare attenzione. Io credo che<br />

l’esigenza <strong>di</strong> fare sistema in un ambito come quello turistico sia assolutamente fondamentale e spero<br />

che sia uno degli intenti che le <strong>Assise</strong> dell’Ospitalità porteranno a buon fi ne. Vi ringrazio ancora una volta<br />

per essere qui così numerosi e auguro un buon lavoro a tutti!<br />

“La prima forma <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> un territorio è l’accoglienza.<br />

Il turista giunto da noi deve essere assistito. Chiudere gli Iat è come<br />

eliminare i Pronto Soccorso degli Ospedali.”<br />

Giovanni Miozzi - Presidente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.<br />

Ruggero Pozzani<br />

Porgo il mio saluto <strong>di</strong> benvenuto a voi tutti che rappresentate l’Italia impegnata<br />

nel turismo. Siamo consapevoli che <strong>Verona</strong> è tra le città più importanti nella nostra<br />

Penisola sotto il profi lo turistico e che il lavoro svolto attraverso gli Uffi ci informazione<br />

è fondamentale per accogliere i visitatori e veicolare la cultura del nostro<br />

territorio. Concetto, quest’ultimo, riba<strong>di</strong>to anche in occasione della recente presentazione<br />

del rapporto statistico 2011 elaborato dalla Regione del Veneto, dal quale è emerso che il<br />

turismo è uno dei primi settori dell’economia veronese, analogamente a quanto avviene per molte altre<br />

realtà del nostro Paese.<br />

Ecco perché noi amministratori e tutti i partecipanti <strong>di</strong> questa <strong>Assise</strong>, siamo chiamati ad un compito<br />

importante: oltre a porre l’attenzione sul tema dell’informazione e dell’Accoglienza, l’<strong>Assise</strong> Nazionale<br />

è tra<strong>di</strong>zionalmente fonte <strong>di</strong> stimoli e <strong>di</strong> nuovi input per gli Enti e le loro politiche.<br />

Voglio sottolineare l’importanza del concetto <strong>di</strong> “RETE”, che è l’unica possibilità per i vari attori del<br />

settore, <strong>di</strong> procedere in modo responsabile e coor<strong>di</strong>nato. L’ideazione <strong>di</strong> progetti con<strong>di</strong>visi è, infatti, una<br />

garanzia <strong>di</strong> effi cacia per gli operatori, per gli ospiti, per l’economia del territorio. Oggi più che mai fare<br />

sinergia è una via obbligata se vogliamo costruire un futuro per il turismo, perché l’attuale contingenza<br />

impone un approccio ai problemi, non solo concreto, ma soprattutto partecipato.<br />

Voglio infi ne ricordare un altro aspetto che mi rende orgoglioso <strong>di</strong> amministrare la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.<br />

Siamo stati spesso innovativi nel turismo e in altri settori, lanciando proposte sperimentali che hanno<br />

centrato l’obiettivo. Questo ci ha reso <strong>di</strong> frequente modello per altre realtà amministrative italiane.<br />

Confi do dunque nel lavoro profi cuo <strong>di</strong> questa <strong>Assise</strong>, impegnata in una rifl essione seria, propositiva e<br />

coraggiosa per la nostra economia e per il benessere dell’intera comunità.<br />

Paolo Rosso - Direzione Turismo, Regione del Veneto.<br />

Buonasera a tutti e grazie dell’invito. Vi porto il saluto dell’Assessore regionale<br />

al Turismo, Marino Finozzi che non può essere presente perché in questi giorni è<br />

all’esame lo statuto della Regione Veneto. Mi ha pregato <strong>di</strong> portare due considerazioni.<br />

Due grazie innanzitutto: il primo sicuramente alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, credo<br />

sia doveroso perché si è fatta carico con entusiasmo, determinazione e anche<br />

con impegno non trascurabile, <strong>di</strong> organizzare qualcosa che travalica i confi ni della regione.<br />

Con <strong>Verona</strong> lavoriamo in modo sistematico su molti degli aspetti del turismo del Veneto e abbiamo<br />

avuto la possibilità anche <strong>di</strong> organizzare parecchie iniziative.<br />

In Veneto siamo già alla 5^ e<strong>di</strong>zione delle <strong>Assise</strong> dell’Ospitalità ed Informazione Turistica del Veneto,<br />

per cui c’è in atto un percorso e un’esperienza che oggi ci ha portato nella provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> a guardare<br />

all’Italia, e questo credo sia estremamente importante. Grazie al gruppo <strong>di</strong> lavoro, all’Umbria e<br />

alle altre province che hanno creduto in questa iniziativa. Un grazie anche ai colleghi delle regioni che<br />

parteciperanno poi al Coor<strong>di</strong>namento, perché hanno accettato <strong>di</strong> venire in Veneto e a <strong>Verona</strong>. E questo<br />

ha rafforzato ulteriormente l’immagine della nostra <strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana.<br />

Vi faccio un augurio, già formulato dal Presidente della <strong>Provincia</strong>: fare rete. Noi abbiamo cominciato,<br />

non è stato facile, ma abbiamo messo insieme le Province, abbiamo ragionato su quali contenuti mettere<br />

insieme, su cosa interessa al turista conoscere nel momento in cui visita il nostro territorio.<br />

E’ stato un lavoro lungo e irto <strong>di</strong> ostacoli che non si è ancora concluso.<br />

Abbiamo avuto delle grosse <strong>di</strong>ffi coltà, ma abbiamo cominciato a lavorare attorno a un nucleo forte<br />

che è quello <strong>di</strong> Padova, <strong>Verona</strong> e Rovigo. Probabilmente anche Treviso si assocerà, ma penso che<br />

anche le altre province aderiranno al sistema: un sistema <strong>di</strong> volontà e <strong>di</strong> informatizzazione. Dobbiamo<br />

dare un’immagine unitaria al turista perché a lui non interessano le <strong>di</strong>visioni amministrative,<br />

dobbiamo offrire un’immagine <strong>di</strong> unitarietà e <strong>di</strong> sistematicità. L’augurio è che questa esperienza<br />

del Veneto, che possiamo considerare <strong>di</strong> “bottom up”, probabilmente già realizzata in altre regioni,<br />

possa <strong>di</strong>ventare un’esperienza italiana.<br />

Facciamo parte <strong>di</strong> un Sistema Paese in cui cre<strong>di</strong>amo, per il quale lavoriamo, perché il turismo dell’Italia<br />

è la somma <strong>di</strong> tanti turismi con tante caratteristiche <strong>di</strong>verse. Tutto questo ci inorgoglisce, così come la<br />

vostra presenza perché abbiamo la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che c’è una base <strong>di</strong> lavoro sulla quale programmare<br />

un sistema <strong>di</strong> rete delle regioni e del Sistema Italia. Il mio augurio è che da qui in poi si possano gettare<br />

questi semi, per far nascere dei germogli che possano effettivamente portare a quello che è l’obiettivo:<br />

non è il numero che conta, ma la qualità delle informazioni.<br />

Tutti noi lavoriamo nelle amministrazioni pubbliche e sappiamo delle <strong>di</strong>ffi coltà che le amministrazioni<br />

stanno attraversando e dei problemi che presidenti e assessori provinciali devono superare per mantenere<br />

aperti gli uffi ci Iat sul territorio. Riteniamo che ci possa essere un aumento della qualità dell’offerta<br />

al turista proprio lavorando su quegli uffi ci che saranno in grado <strong>di</strong> mettersi in rete per dare<br />

servizi <strong>di</strong>versi e migliori.<br />

Allora forse saremo in grado <strong>di</strong> fornire anche alcune risposte alle tante <strong>di</strong>ffi coltà che incontriamo.<br />

Vi ringrazio e vi auguro davvero un buon lavoro.<br />

8 9


10<br />

Fabrizio Bracco - Assessore al Turismo, Regione Umbria.<br />

Buonasera, voglio portare il saluto della Regione Umbria, della Giunta regionale<br />

e ringraziare gli amici <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. E’ una <strong>Assise</strong> che io ritengo molto importante e<br />

che ci ha visto imme<strong>di</strong>atamente partner degli amici veneti perché cre<strong>di</strong>amo nella<br />

necessità <strong>di</strong> costruire un Sistema Italia. Le Regioni, le Province e i Comuni devono<br />

cooperare per riuscire a organizzare un sistema turistico nazionale che sia in grado<br />

<strong>di</strong> competere sul mercato internazionale. Ritengo che siano fi niti i tempi in cui noi umbri competavamo<br />

con i colleghi toscani o marchigiani nella ricerca <strong>di</strong> un maggiore spazio per le nostre località turistiche.<br />

Oggi nel panorama e nel mercato turistico internazionale, così come si sta defi nendo, è necessaria una<br />

politica nazionale e una forte presenza del Sistema Paese. Quin<strong>di</strong> ecco la necessità <strong>di</strong> sviluppare una<br />

cooperazione sempre più intensa tra i <strong>di</strong>versi livelli istituzionali, a partire dal Governo fi no ad arrivare<br />

alle Amministrazioni comunali che hanno un ruolo centrale. E’ ovvio che poi alla Regione e alle Province<br />

compete per costituzione, un peso rilevante. L’idea <strong>di</strong> essere qui, cioè <strong>di</strong> cooperare, <strong>di</strong> contribuire<br />

fattivamente, con i nostri <strong>di</strong>rigenti, i nostri tecnici, gli amici del Centro <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> sul Turismo <strong>di</strong> Assisi,<br />

nasce proprio da questa necessità nel fare sistema. Anche io sottoscrivo pienamente la citazione del<br />

mio collega della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Ci preoccupiamo molto <strong>di</strong> costruire e moltiplicare gli attrattori<br />

turistici, abbiamo capito che quelli tra<strong>di</strong>zionali non sono più suffi cienti e dobbiamo puntare su altri tipi<br />

d’attrattori. Incentiviamo quin<strong>di</strong> il lavoro sulle città d’arte, sulle manifestazioni culturali, sul turismo verde,<br />

sul turismo attivo, sul turismo religioso; ma accanto a questi attrattori ritengo che l’attrattore principale<br />

sia quello dell’Accoglienza.<br />

La qualità dell’Accoglienza è fondamentale. Accoglienza signifi ca organizzazione <strong>di</strong> servizi effi cienti<br />

e moderni presenti nel territorio, cioè gli Iat. Accoglienza signifi ca prevedere politiche a livello territoriale,<br />

considerando che il turismo rappresenta uno dei principali settori <strong>di</strong> sviluppo della nostra<br />

economia. In un’Italia in grave <strong>di</strong>ffi coltà economica che si sta convertendo faticosamente, credo<br />

che il turismo possa essere una delle scommesse fondamentali per catturare il vento della ripresa<br />

quando questo si annuncerà. Riteniamo molto importante costruire un sistema dell’Accoglienza<br />

nazionale, regionale, provinciale e territoriale, cioè omogeneo e coor<strong>di</strong>nato. Oggi la strumentazione<br />

moderna, cioè la rete, ci consente <strong>di</strong> fornire servizi sempre più avanzati, <strong>di</strong> essere parte più attiva<br />

nell’incontro e nel <strong>di</strong>alogo con i nostri ospiti. Lavorare in questa <strong>di</strong>rezione credo costituisca accanto a<br />

tutti gli attrattori che richiamano il turismo nel nostro Paese, un elemento in più su cui noi dobbiamo<br />

puntare con decisione. In Umbria, da questo punto <strong>di</strong> vista, c’è un interesse <strong>di</strong>retto perché abbiamo<br />

lanciato una campagna per la qualità dell’accoglienza turistica che ci porta a rivedere tutto il complesso<br />

sistema degli Iat.<br />

Siamo quin<strong>di</strong> impegnati a dare delle risposte <strong>di</strong>rette anche con qualche sacrifi cio che vuol <strong>di</strong>re qualche<br />

investimento in più che dobbiamo sottrarre ad altro, e voi sapete in questo periodo quanto sia <strong>di</strong>ffi cile…<br />

“Le Regioni, le Province e i Comuni devono cooperare per riuscire<br />

ad organizzare un sistema turistico nazionale che sia in grado <strong>di</strong><br />

competere sul mercato internazionale.”<br />

Fabrizio Bracco<br />

Matteo Marzotto - Presidente ENIT. Intervento con video messaggio.<br />

Buongiorno a tutti, sono Matteo Marzotto dalla sede<br />

dell’ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, e come vedete<br />

purtroppo non sono con voi. La “Destinazione Italia” è un sistema<br />

che può apparire un po’ complesso, ma che comunque esprime un proprio<br />

potenziale. Anzi, numeri alla mano, ritengo sia un potenziale molto forte. Ci sono<br />

tanti amici tra <strong>di</strong> voi che saluto e credo che questa sia davvero una giornata importante in occasione<br />

della quale si andrà ad evidenziare la complessità della “governance” del turismo in Italia fatta <strong>di</strong> Enit,<br />

Regioni, Province e Comuni e l’enorme potenzialità dell’offerta del territorio.<br />

Quest’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana mi sembra estremamente intelligente. Ho sempre girato il Paese<br />

ripetendo che parlarsi, riunirsi e incontrarsi per con<strong>di</strong>videre la “best practice” è un valore aggiunto. Cerchiamo<br />

<strong>di</strong> farlo in Enit, cerchiamo <strong>di</strong> farlo con gli uffi ci all’estero, ma anche al nostro interno qui in sede,<br />

perché le idee camminano sulle gambe delle persone, quin<strong>di</strong> ci possono essere aree più o meno <strong>di</strong>namiche,<br />

aree più o meno capaci <strong>di</strong> fare il “meglio possibile con il meno possibile”. In Enit siamo dovuti<br />

<strong>di</strong>ventare il più possibile impren<strong>di</strong>tori perché sono stati e sono anni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffi coltà e quin<strong>di</strong> la nostra<br />

capacità non è stata soltanto quella <strong>di</strong> continuare a promuovere, ma anche quella <strong>di</strong> promuovere con<br />

meno. Quanto stiamo cercando <strong>di</strong> fare è risparmiare non facendo mancare al sistema l’apporto dell’Enit.<br />

Sapete anche quanto io mi sia affezionato a questa Istituzione che, talvolta, viene maltrattata. E non è<br />

solo questione <strong>di</strong> fi nanziamenti che mancano, ma si tratta della capacità <strong>di</strong> lavorare insieme. La situazione<br />

è davvero <strong>di</strong>ffi cile, ma rimane il fatto che esistono esempi come il vostro, cioè gente delle istituzioni,<br />

che si incontra per parlare e per cercare <strong>di</strong> mettere a sistema il meglio delle proprie esperienze. Tenere<br />

duro vuol <strong>di</strong>re lavorare, cercando <strong>di</strong> esservi vicini e perché no qualche volta chiedendovi anche un aiuto.<br />

Siate anche voi vicino all’Agenzia: deve erogare dei servizi, ma deve anche ricevere un po’ <strong>di</strong> appoggio<br />

per poi poter fare network nel modo migliore. Ci tengo a darvi il saluto più affettuoso con l’augurio <strong>di</strong><br />

buon lavoro, perché state facendo un’operazione che io poi utilizzerò come esempio per altre Regioni<br />

d’Italia o parti d’Italia che oggi non sono fra noi. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> far viaggiare i turisti-amici stranieri<br />

facendoli penetrare sempre più verso Sud, in modo uniforme ed omogeneo. Credo che la vostra sia una<br />

grande iniziativa, quin<strong>di</strong> in bocca al lupo agli amici che sono tra voi e ai nuovi che spero <strong>di</strong> conoscere<br />

presto in altre occasioni <strong>di</strong> questo tipo.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

ll Sistema Turistico Italiano dà moltissima attenzione alla promozione turistica ma troppo poco ancora<br />

all’Accoglienza. Il professor Dall’Ara è un forte sostenitore <strong>di</strong> questa tesi e per questo è tra i promotori<br />

<strong>di</strong> quest’<strong>Assise</strong>, che serve appunto per creare una rete tra le pubbliche amministrazioni che si occupano<br />

<strong>di</strong> turismo, per scambiarsi queste buone pratiche <strong>di</strong> cui parlava lo stesso Marzotto, perché ci sono<br />

aree più o meno <strong>di</strong>namiche, perché le idee camminano sulle gambe degli uomini ed è necessario ed<br />

importante parlarsi e scambiarsi delle esperienze. Allora sentiamo il professor Dall’Ara sullo scenario<br />

dell’Accoglienza in Italia.<br />

11


Moderatrice<br />

Silvia Vaccarezza - Giornalista RAI TG2<br />

Relatori<br />

Giancarlo Dall’Ara - Docente e Consulente <strong>di</strong> Marketing nel Turismo<br />

Roberto Ricci Mingani - Servizio Turismo, Sport, <strong>Atti</strong>vità Produttive e Sviluppo Locale, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ferrara<br />

Oderisi Nello Fiorucci - Centro Italiano <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica,<br />

Università <strong>di</strong> Perugia, Corso <strong>di</strong> Laurea in Economia del Turismo<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva - Direttore Consorzio Turistico Vicenzaè<br />

Stefan Marchioro - Direttore Turismo Padova Terme Euganee<br />

Edoardo Colombo - Coor<strong>di</strong>natore del Comitato per l’Innovazione del Turismo,<br />

Consigliere del Ministro del Turismo<br />

IL CONVEGNO<br />

Lo scenario dell’Accoglienza in Italia<br />

Iat animatore del territorio<br />

L’operatore dell’Accoglienza: competenze ed esigenze formative<br />

Gestire gli Uffi ci Iat: dal fi nanziamento pubblico all’autofi nanziamento<br />

Turismo ed Innovazione


Lo scenario dell’Accoglienza in Italia<br />

Giancarlo Dall’Ara - Docente e Consulente <strong>di</strong> Marketing nel Turismo<br />

Ritengo che in questi anni nel sistema turistico italiano si sia speso troppo sul<br />

versante della promozione e, troppo poco, sul tema dell’Accoglienza, commettendo<br />

così due gravi errori: il primo è che si continua ad investire in promozione,<br />

anche se è molto più effi cace fare il marketing dell’Accoglienza, cioè funziona<br />

<strong>di</strong> più la promozione che si può fare nel territorio, della promozione che si fa nei mercati. Questo<br />

naturalmente non vuol <strong>di</strong>re che non si deve fare promozione nei mercati, ma se le risorse non sono molte<br />

è preferibile, visti i risultati, investire nel territorio, nella cultura dell’ospitalità ad esempio, dei residenti,<br />

degli operatori, nelle attività <strong>di</strong> sensibilizzazione, nei progetti <strong>di</strong> accoglienza. Tutte le ricerche che si<br />

occupano <strong>di</strong> turismo, <strong>di</strong>cono chiaramente che le cose stanno così. Le persone o tornano perché gliel’ha<br />

consigliato qualcuno, oppure perché hanno letto delle recensioni, dei commenti positivi nei vari Social<br />

Network; ed ecco che il tema ci riconduce inevitabilmente all’Accoglienza.<br />

Il secondo grande errore è che se in Italia vi è un punto <strong>di</strong> forza, non è certo nella promozione, ma nella<br />

cultura dell’ospitalità. Dunque a pensarci bene sono <strong>di</strong>versi i motivi per spingere l’acceleratore sulle problematiche<br />

legate all’Accoglienza. Troppo spesso si affronta questo argomento in maniera spontanea,<br />

con i risultati che possiamo immaginare, a volte straor<strong>di</strong>nari, a volte <strong>di</strong>sastrosi, o in maniera troppo professionalizzata<br />

o meglio, solo professionalizzata, credendo che un pochino <strong>di</strong> procedure in più ci salvino.<br />

La professionalità è fondamentale, guai non averla, ma la professionalità asettica rischia <strong>di</strong> omologare<br />

l’accoglienza. Nell’ultima Borsa del turismo che si è tenuta poche settimane fa, è emerso che il 41,3%<br />

degli operatori esteri giu<strong>di</strong>ca buona la qualità dell’Accoglienza in Italia. Il 31,7% invece la ritiene appena<br />

suffi ciente, e per un Paese come il nostro, con una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Ospitalità, il dato è effettivamente<br />

preoccupante. L‘invito che è stato fatto, in occasione degli interventi che mi hanno preceduto ed in<br />

particolare dall’Assessore Bracco e da chi coor<strong>di</strong>na questo incontro, è quello <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> approfi ttare <strong>di</strong><br />

questa occasione per dare un contributo ed un pensiero che, anche se non rivoluzionerà le cose, almeno<br />

cercherà <strong>di</strong> rimetterle nel giusto binario.<br />

Io ritengo che vada promosso e valorizzato un pensiero italiano: non possiamo anche per quanto attiene<br />

il tema dell’Accoglienza copiare le esperienze internazionali! Le dobbiamo conoscere e dobbiamo<br />

capitalizzare il know - how che ne deriva, dobbiamo tradurre tutto questo in pratiche che possano funzionare<br />

nei nostri territori. Ma dobbiamo soprattutto sviluppare e attualizzare i nostro capitale storico<br />

e identitario.<br />

La risposta a questo tipo <strong>di</strong> sollecitazioni non può che essere quella <strong>di</strong> rimettere la risorsa umana<br />

al centro del sistema turistico. La risorsa umana, non il software! La risorsa umana, non i depliant!<br />

“Il turismo in Italia crescerà solo se a fi anco della promozione<br />

crescerà l’Accoglienza. Non c’è bisogno <strong>di</strong> molte risorse, ma <strong>di</strong> maggior<br />

convinzione da parte dei soggetti decisori.”<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

La risorsa umana, non le fi ere turistiche! Quin<strong>di</strong> le persone che si occupano quoti<strong>di</strong>anamente del tema<br />

dell’Accoglienza.<br />

Ma veniamo al tema: quale è lo Scenario dell’Accoglienza? Oggi c’è una sensibilità maggiore sul tema<br />

dell’Accoglienza da parte dei turisti; aumentano sensibilmente i punti o meglio i “luoghi” <strong>di</strong> informazione,<br />

cambia la tipologia dei visitatori degli uffi ci d’informazione, cambiano i comportamenti e cambiano<br />

anche le aspettative. Che ci sia una maggiore sensibilità sul versante della domanda ce ne siamo accorti<br />

tutti da qualche anno. E’ <strong>di</strong>ffi cile che una persona che una volta si sarebbe accontentata <strong>di</strong> un’informazione<br />

frettolosa, <strong>di</strong> un’accoglienza “alla buona”, oggi invece non reagisca a risposte frettolose o superfi -<br />

ciali, non lo faccia notare, a volte anche platealmente, con conseguenze negative in termini <strong>di</strong> ricordo e<br />

magari <strong>di</strong> commenti e recensioni sul web.<br />

Un secondo aspetto <strong>di</strong> questo Scenario: esplodono i punti d’informazione - anche se in alcune realtà<br />

del nostro Paese c’è l’idea <strong>di</strong> chiuderli - aumentano sensibilmente perché ci sono molti progetti <strong>di</strong><br />

informazione <strong>di</strong>ffusa. Maranello è uno dei casi nei quali l’informazione viene, in parte, portata avanti in<br />

accordo con i commercianti. Non è l’unico caso in Italia e testimonia un piccolo trend che mi sembra opportuno<br />

tenere in considerazione. Ma la vera esplosione dei punti d’informazione ovviamente è sul web;<br />

oggi chiunque dà informazioni su internet. Ci sono dei portali specializzati, una miriade <strong>di</strong> siti web, poi ci<br />

sono le singole persone con i loro blog, e le pagine nei Social Network, uno scenario che è in continuo<br />

cambiamento. Segnalo che in Germania, è stato avviato quest’anno un progetto triennale che tende a<br />

mo<strong>di</strong>fi care la classifi cazione alberghiera affi ancando alle stelle tra<strong>di</strong>zionali, i commenti rilevati in alcuni<br />

portali a cui si andranno ad aggiungere valutazioni degli esperti.<br />

La terza questione è relativa al cambiamento della tipologia dei visitatori. Chi lavora nell’Accoglienza<br />

turistica se ne è accorto. Sono sempre meno i visitatori in particolare giovani, almeno questo è il dato che<br />

ci risulta, ma aumentano i residenti. Ovviamente gli Uffi ci Informazioni hanno più lavoro <strong>di</strong> prima perché<br />

arrivano meno persone fi sicamente allo sportello, ma sono molte <strong>di</strong> più quelle che si rivolgono agli Uffi ci<br />

Informazioni online e sono molto più attive. In Francia, in Piccar<strong>di</strong>a, hanno presentato una ricerca dalla<br />

quale risulta che ben 4.000 itinerari sono stati creati dagli internauti. Se voi come me, ogni tanto andate a<br />

dare un’occhiata su Trip Advisor, avrete visto che se una persona collabora “postando” molti commenti,<br />

può ambire al titolo <strong>di</strong> “esperto locale”. Esperto locale è un piccolo punto <strong>di</strong> informazioni turistiche al<br />

quale viene affi dato in gestione <strong>di</strong>retta un forum e che risponde ai commenti. Quin<strong>di</strong> può fare promozione,<br />

o può alle volte intervenire in maniera <strong>di</strong>retta sulle proposte del territorio.<br />

Inoltre cambiano le aspettative delle persone che si rivolgono agli Uffi ci Informazione, e più in generale i<br />

punti <strong>di</strong> accoglienza. Si aprono punti <strong>di</strong> accoglienza nei musei, negli aeroporti. Cambiano le aspettative<br />

<strong>di</strong>cevo: ad ogni richiesta, per così <strong>di</strong>re materiale o concreta, corrisponde sempre un’aspettativa <strong>di</strong> un<br />

bene immateriale. Mentre la richiesta materiale è esplicita, ad esempio: “Vorrei l’elenco <strong>di</strong>… Cosa faccio<br />

stasera? Cosa c’è oltre il mare?”, quella immateriale è implicita. E si traduce in un desiderio <strong>di</strong> maggiore<br />

“Gli Uffi ci Iat hanno bisogno <strong>di</strong> nuove funzioni: devono fare marketing,<br />

<strong>di</strong>ventare dei luoghi relazionali e devono innovare strumenti e<br />

metodologie.”<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

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fi ducia, <strong>di</strong> maggior attenzione; c’è insomma più bisogno <strong>di</strong> relazioni. Parlo <strong>di</strong> “relazioni”, qualcosa <strong>di</strong><br />

ben <strong>di</strong>verso dai contatti.<br />

Le conseguenze <strong>di</strong> questo scenario? Purtroppo non tutte le informazioni che girano sono qualifi -<br />

cate e, spesso, sono anche <strong>di</strong> parte e questo è un problema. In secondo luogo, molto spesso non<br />

sono autorevoli.<br />

Da tutto questo deriva che gli Uffi ci Informazione hanno bisogno <strong>di</strong> nuove funzioni, si devono “ricentrare”<br />

su funzioni <strong>di</strong>verse da quelle tra<strong>di</strong>zionali alle quali si dovranno affi ancare nuove funzioni: devono<br />

fare marketing, <strong>di</strong>ventare dei luoghi relazionali e devono innovare strumenti e metodologie. E quando<br />

si parla <strong>di</strong> strumenti si dovrebbe anche parlare <strong>di</strong> risorse. Parlare <strong>di</strong> risorse adesso è complicato, però è<br />

chiaro che bisogna investire per trovare un punto <strong>di</strong> equilibrio tra quello che ci offre la nuova tecnologia<br />

e i materiali tra<strong>di</strong>zionalmente in uso negli Uffi ci Informazioni.<br />

Un uffi cio <strong>di</strong> informazione turistica che dà soltanto dépliant non ha un grande futuro. Ma attenzione,<br />

se qualcuno pensa <strong>di</strong> trasformare un Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica in un uffi cio ipertecnologico<br />

senza la risorsa umana, senza la cultura dell’ ospitalità del nostro Paese, tra<strong>di</strong>rebbe le<br />

aspettative della domanda, che - come ho detto - sono spesso aspettative legate ai beni immateriali…<br />

e noi avremmo tutti già chiuso da un pezzo gli uffi ci. Quin<strong>di</strong> è auspicabile trovare un punto <strong>di</strong><br />

equilibrio tra nuove tecnologie e vecchi strumenti, cercare <strong>di</strong> stare <strong>di</strong> più in sintonia con le modalità <strong>di</strong><br />

comportamento della domanda. Se le persone che entrano in un Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistica hanno<br />

uno smartphone o un tablet bisogna essere pronti con servizi e competenze anche per loro.<br />

Un piccolo esempio: per gestire i tempi <strong>di</strong> attesa si possono usare i QR code (co<strong>di</strong>ci a risposta rapida),<br />

che, inquadrati con uno smartphone, in un attimo rinviano ad una pagina del vostro sito web dove sono<br />

visibili le informazioni <strong>di</strong> prima accoglienza. Così si lascia al personale il tempo <strong>di</strong> gestire l’accoglienza<br />

vera e propria, dove la relazione interpersonale ha un ruolo determinante. Da questo punto <strong>di</strong> vista c’è<br />

una bella ricerca del professor Fiorucci fatta per la Regione Umbria, che sta cercando <strong>di</strong> valorizzare il<br />

ruolo <strong>di</strong> consulenza che svolge l’addetto <strong>di</strong> un Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica. Tutto questo rinvia ad<br />

una nuova cultura. Ma tutto questo genererà nuove opportunità. Gli strumenti informatici non servono<br />

per rispondere più in fretta alle persone, ma servono per gestire l’intero ciclo del turismo dato da 3 fasi:<br />

prima, durante e dopo la vacanza. Il dopo, ad esempio, che è forse il momento più trascurato da chi si<br />

occupa <strong>di</strong> accoglienza ma è fondamentale.<br />

Sappiamo tutti che il sistema d’accoglienza nel nostro Paese non è perfetto. Quest’estate è stata pubblicata<br />

l’ennesima ricerca <strong>di</strong> un settimanale <strong>di</strong> categoria che ha intervistato 250 Uffi ci <strong>di</strong> Informazione<br />

Turistica. I risultati sono sorprendentemente simili a quelli pubblicati 3/4 anni fa dal Touring Club. Sembra<br />

che gli uffi ci del 40% delle località interpellate non abbia inviato alcuna risposta. Dunque nel sistema<br />

<strong>di</strong> Accoglienza del nostro Paese pare ci siano ancora problemi <strong>di</strong> base, i cosiddetti “fondamentali”,<br />

anche se qui giustamente ci dobbiamo occupare anche <strong>di</strong> futuro. In conclusione, il mio ruolo mi invita a<br />

sollecitare, nei limiti del possibile, <strong>di</strong> portare avanti il tema dell’accoglienza con più progettualità, perché<br />

limitandoci al tema dell’<strong>Assise</strong>, “accogliamo i turisti, siamo ospitali”, non si rischi <strong>di</strong> vedere questo messaggio<br />

solo come una frase banale e scontata. Ma anzi si colga l’invito ad uscire dallo Iat e fare i conti<br />

con gli altri soggetti che si occupano <strong>di</strong> ospitalità nel territorio.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Approfi tto per farle una domanda a questo proposito. Come è possibile dunque sviluppare l’Accoglienza<br />

in Italia? E se è possibile, darebbe un voto a questa Accoglienza paragonandola a quella degli altri?<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

Sulla prima domanda posso <strong>di</strong>re l’errore che facciamo è l’approccio <strong>di</strong> routine. Quando si parla <strong>di</strong> progetti<br />

<strong>di</strong> accoglienza molti pensano che ci sia da stilare il solito decalogo delle buone maniere, ma non è<br />

così. Possibile che non siamo in grado <strong>di</strong> fare dell’altro?<br />

Per fare Accoglienza è necessario che vi sia con<strong>di</strong>visione, per rendere accogliente un territorio non basta<br />

un solo soggetto: lo IAT. E per fare con<strong>di</strong>visione bisogna incontrarsi, parlare con gli altri soggetti, pretendendo<br />

che ognuno faccia la propria parte: il residente, il commerciante, il museo ecc.<br />

Sapete chi ha preso il voto peggiore in Italia nell’ indagine <strong>di</strong> cui vi parlavo? Le stazioni ferroviarie.<br />

Creare fi liere accoglienti è uno degli aspetti fondamentali <strong>di</strong> un Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistiche.<br />

Il turismo in Italia crescerà solo se a fi anco delle promozione crescerà l’Accoglienza. Non c’è bisogno<br />

<strong>di</strong> molte risorse, ma <strong>di</strong> più convinzione da parte dei soggetti decisori.<br />

Gli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica possono dare un contributo fondamentale, perché poche realtà sono<br />

capillarmente <strong>di</strong>ffuse come gli Iat nel territorio nazionale, poche realtà sono così vicine agli operatori<br />

turistici e ai loro territori, poche realtà conoscono meglio la domanda degli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica<br />

e poche realtà possono trasmettere valori. Non vedo molti portali web che trasmettono valori, certo<br />

potrebbero anche farlo, ma il contatto <strong>di</strong>retto con la persona ha una marcia in più. Per tutto questo sono<br />

molto fi ducioso sul futuro degli IAT.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Come <strong>di</strong>ceva il professor Dall’Ara, l’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica è solo un tassello dell’informazione.<br />

Dietro serve una fi liera. Non è solo un front offi ce, ma bisogna “uscire” nel territorio per avere un legame<br />

con lo stesso. Il dottor Roberto Ricci Mingani ci parlerà proprio <strong>di</strong> “Iat, animatore del territorio”.<br />

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Iat animatore del territorio<br />

Roberto Ricci Mingani - Servizio Turismo, Sport, <strong>Atti</strong>vità Produttive e<br />

Sviluppo Locale, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ferrara<br />

Oggi vorrei proporvi una rifl essione sul tema degli Uffi ci IAT, osservandoli da un<br />

punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>verso dal solito: non solo quin<strong>di</strong> come sportelli <strong>di</strong> front offi ce per<br />

il turista, ma come accennava prima Giancarlo Dall’Ara, cercare <strong>di</strong> considerarli<br />

nella loro proiezione esterna, proprio perché l’accoglienza <strong>di</strong> un territorio non si esaurisce all’interno <strong>di</strong><br />

un uffi cio. Cosa signifi ca questo? Oggi le amministrazioni sono alle prese con i bilanci del prossimo anno<br />

e purtroppo non si parla più <strong>di</strong> tagli <strong>di</strong> risorse, ma ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> tagli dei servizi mettendo in <strong>di</strong>scussione<br />

tutto l’impianto della Promozione e dell’Informazione Turistica. Si riconsidera ogni cosa, anche quelle<br />

considerate intoccabili, cercando <strong>di</strong> dare il massimo del valore alle cose che più generano effi cienza e<br />

sono in grado <strong>di</strong> rispondere alle esigenze del citta<strong>di</strong>no, delle imprese e in questo caso anche del turista.<br />

Dovremo fare uno sforzo per capire fi no in fondo che ruolo svolge lo IAT per l’intero comparto turistico<br />

e non solo per l’utente <strong>di</strong>retto. La consapevolezza dei componenti del sistema è il punto <strong>di</strong> partenza<br />

della promozione e della cultura dell’Accoglienza. E in tutto questo gli operatori coinvolti nell’offerta<br />

turistica hanno un ruolo fondamentale. Entrare in relazione con gli attori dell’accoglienza <strong>di</strong>venta<br />

un dovere che può assumersi l’Uffi cio Informazioni, perché l’Uffi cio Informazioni ha all’interno delle<br />

professionalità che molto spesso vorrebbero fare qualcosa <strong>di</strong> più rispetto al semplice front offi ce, ed<br />

ecco che il back offi ce, cioè la parte dell’uffi cio che si procura relazioni con gli altri attori, può innescare<br />

un processo virtuoso. Promuovere quin<strong>di</strong> la cultura dell’accoglienza signifi ca mettere in <strong>di</strong>scussione<br />

i modelli consolidati. I modelli consolidati partono ad esempio dalla vecchia concezione della piramide<br />

del Sistema Turistico, a partire dai vertici politici e tecnici, che defi niscono la strategia, per poi in<strong>di</strong>viduare<br />

i prodotti turistici prioritari e <strong>di</strong> conseguenza innescare la promozione e quin<strong>di</strong> dare impulso alla<br />

commercializzazione. In questo quadro, l’Uffi cio Informazione è l’elemento terminale, a cui si affi da la<br />

funzione <strong>di</strong> veicolare ciò che è stato progettato a monte. Io ritengo che questo modello sia molto riduttivo<br />

rispetto alle vere potenzialità dell’Uffi cio Informazioni.<br />

Ritengo sia più corretto parlare <strong>di</strong> struttura a <strong>di</strong>amante dove ogni elemento entra in relazione con altri<br />

elementi. L’Uffi cio Informazioni fornisce informazioni e svolge altresì un ruolo nell’ambito della promozione,<br />

della strategia, della commercializzazione e della defi nizione dei prodotti stessi. Attribuendo agli<br />

Uffi ci Informazioni questo ruolo, dobbiamo ampliare gli strumenti a sua <strong>di</strong>sposizione. Si viene a creare<br />

una situazione in cui lo Iat <strong>di</strong>venta il momento <strong>di</strong> confronto con i quattro assi portanti dell’assetto che<br />

determina il sistema turistico. Ha due interlocutori principali: l’ospite e il territorio.<br />

“Lo Iat può essere dunque posto al centro, come un <strong>di</strong>amante del<br />

sistema turistico, e in base alle relazioni che riesce ad attivare,<br />

riuscirà maggiormente a motivare la sua presenza, a crescere a livello<br />

professionale e ad ottenere risultati <strong>di</strong>ff usi sul territorio.”<br />

Roberto Ricci Mingani<br />

Vorrei soffermarmi su Iat e territorio. Cosa può fare lo Iat entrando in relazione con il territorio? Può<br />

fare molto! Può innanzitutto in<strong>di</strong>viduare strumenti per fare in modo che questa relazione sia produttiva.<br />

Entrando in relazione con l’albergatore, il ristoratore, il gestore dei servizi, l’operatore dello Iat viene a<br />

conoscenza <strong>di</strong> quelle che sono le reali esigenze del turista e può incidere nella defi nizione delle strategie<br />

<strong>di</strong> promozione e della stessa commercializzazione. Rafforza così la sensazione <strong>di</strong> appartenenza al<br />

sistema turistico e questo è importantissimo. Abbiamo detto che l’Accoglienza non è fatta solo da un<br />

soggetto, l’Accoglienza è <strong>di</strong>ffusa, quin<strong>di</strong> tutti devono sentirsi parte <strong>di</strong> questo importante ruolo, ed il<br />

fatto <strong>di</strong> avvicinarli e coinvolgerli è un elemento <strong>di</strong> forza per l’intero sistema. L’attivazione <strong>di</strong> moltiplicatori<br />

informativi: se più soggetti con<strong>di</strong>vidono le informazioni che erogano all’esterno, otteniamo l’effetto<br />

<strong>di</strong>ffuso dell’informazione che è un vantaggio per l’intero territorio. Esso stimola l’attivazione <strong>di</strong> nuovi<br />

strumenti promozionali. Molto spesso dagli operatori arrivano consigli su quello che occorrerebbe fare,<br />

ma soprattutto su quello che non va. E anche se certe osservazioni possono apparire scomode, sono<br />

fondamentali per rivedere e migliorare gli strumenti e le strategie promozionali, e al tempo stesso aumentano<br />

la percezione dell’utilità dello Iat.<br />

Questa stessa percezione sarà fondamentale quando a livello politico si dovrà decidere se eliminare o<br />

meno gli IAT. Ovviamente si ascolteranno tutte le campane e anche quella locale è importante, perché<br />

se gli operatori con forza riconoscono il valore dello IAT, saranno più propensi a fare in modo che su<br />

questo strumento si continui ad investire. Vi propongo un esempio. A Bolzano da sempre si tengono<br />

corsi <strong>di</strong> formazione per i vigili urbani, e questo li porta ad avere una sensibilità <strong>di</strong>versa nella relazione con<br />

il turista. Abbiamo cercato <strong>di</strong> attuare quest’idea trasmettendola a tutti gli operatori proponendo delle<br />

esperienze turistiche agli stessi operatori dell’accoglienza, dei veri e propri mini tour con momenti stu<strong>di</strong>ati<br />

da dei professionisti in modo che gli operatori degli alberghi, dei bed&breakfast , dei ristoranti, gli<br />

amministratori pubblici o gli operatori dello Iat, avessero modo <strong>di</strong> vivere in prima persona l’esperienza<br />

turistica, per poi raccontarla ai propri ospiti.<br />

Abbiamo realizzato oltre 60 Lezioni <strong>di</strong> Territorio utilizzando ogni mezzo possibile: dalla barca alla bicicletta,<br />

dalle scursioni a pie<strong>di</strong> al pullman. Da questa esperienza si torna arricchiti e desiderosi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

l’esperienza e le emozioni con chi non le ha mai provate. Gli operatori cominciano ad allacciare<br />

relazioni tra loro, ne scaturiscono progetti ed idee operative <strong>di</strong> ampio coinvolgimento. Una curiosità: i<br />

più attenti a queste iniziative sono stati proprio i gestori delle piccole strutture a gestione familiare, i<br />

B&B, quelli che ogni mattina si svegliano e hanno una relazione <strong>di</strong>retta con il turista.<br />

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Ogni momento <strong>di</strong> formazione e ritrovo era poi accompagnato<br />

da un momento <strong>di</strong> degustazione dei prodotti<br />

locali. Ogni struttura ottiene un bollino attestante la<br />

partecipazione che può applicare ad una specifi ca targa<br />

da esporre alla reception. Questo accorgimento,<br />

oltre ad aumentare la sod<strong>di</strong>sfazione dei partecipanti,<br />

offrendogli una testimonianza oggettiva alla loro partecipazione,<br />

aiuta ad aumentare il senso <strong>di</strong> appartenenza<br />

al sistema turistico.<br />

Questo è solo un piccolo esempio <strong>di</strong> come è possibile interpretare in modo nuovo il ruolo dello IAT,<br />

immaginando per esso nuovi compiti e nuovi strumenti e ponendolo al centro del <strong>di</strong>amante turistico, da<br />

cui è più facile e profi cuo gestire le relazioni e portare valore aggiunto a tutti gli attori coinvolti.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Dottor Mingani, innanzitutto grazie per queste lezioni <strong>di</strong> territorio, ma ci sono altri strumenti affi nché lo<br />

lat possa <strong>di</strong>ventare animatore del territorio?<br />

Roberto Ricci Mingani<br />

Gli strumenti sono infi niti ed è la fantasia delle persone che ne in<strong>di</strong>vidua sempre dei nuovi. Ad esempio<br />

uno dei prossimi obiettivi è quello <strong>di</strong> far <strong>di</strong>ventare le strutture ricettive e tutti gli operatori del territorio<br />

degli Uffi ci Informazioni satellite e quin<strong>di</strong> moltiplicatori <strong>di</strong> tutte le informazioni che è possibile<br />

ottenere negli IAT. Non dobbiamo aver paura <strong>di</strong> perdere il lavoro, ma dobbiamo lavorare perché<br />

questo venga valorizzato al massimo.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Bisogna dunque <strong>di</strong>ventare un po’ tutti ambasciatori della propria terra. Fondamentale per uno Iat è il<br />

rapporto con il territorio, però non <strong>di</strong>mentichiamo che chi lavora in uno Iat ha davanti un tesoro. Ci sono<br />

molti operatori che sono <strong>di</strong>sposti a pagare e non poco, per conoscere “l’identikit del turista”, e chi lavora<br />

in Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica potrebbe essere bravissimo a farlo.<br />

Parleremo ora delle esigenze e delle competenze formative dell’Accoglienza, con il professor Oderisi<br />

Nello Fiorucci, che ci racconterà dell’esperienza in Umbria: mettere a punto un sistema <strong>di</strong> qualità dell’informazione<br />

turistica.<br />

“Le strutture ricettive e tutti gli operatori del territorio devono<br />

<strong>di</strong>ventare degli Uffi ci Informazioni satellite e quin<strong>di</strong> moltiplicatori <strong>di</strong><br />

quelle che sono le informazioni che si ottengono negli Iat”.<br />

Roberto Ricci Mingani<br />

L’operatore dell’Accoglienza: competenze ed esigenze formative<br />

Oderisi Nello Fiorucci - Centro Italiano <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Superiori sul Turismo e<br />

sulla Promozione Turistica, Università <strong>di</strong> Perugia, Corso <strong>di</strong> Laurea in Economia<br />

del Turismo.<br />

Sono stato invitato a parlare <strong>di</strong> come un moderno modo <strong>di</strong> vivere l’accoglienza<br />

abbia bisogno <strong>di</strong> specifi che competenze. Alcune saranno ancora quelle tra<strong>di</strong>zionali,<br />

altre dovranno essere create ex novo, perché ancora mancano o è ridotto il<br />

numero <strong>di</strong> addetti e <strong>di</strong> organizzazioni attive nel sistema <strong>di</strong> informazione ed Accoglienza che le possiedono.<br />

Diventa, dunque, centrale creare un percorso formativo che possa rispondere alla necessità <strong>di</strong> dare<br />

vita e valorizzare le competenze necessarie. Come fare ciò? In questo mio intervento cercherò <strong>di</strong> dare alcuni<br />

spunti <strong>di</strong> rifl essione, utilizzando poca teoria e cercando <strong>di</strong> riportare l’esperienza in corso in Umbria.<br />

Infatti, la Regione Umbria, insieme al Centro Stu<strong>di</strong> sul Turismo e al professore Dall’Ara, sta cercando <strong>di</strong><br />

avviare un percorso che possa portare non solo ad in<strong>di</strong>viduare le nuove funzioni che il sistema globale<br />

<strong>di</strong> Accoglienza Regionale pensa <strong>di</strong> dover mettere a <strong>di</strong>sposizione del territorio e dei mercati turistici, ma<br />

anche, parallelamente, le competenze necessarie ad assicurarne l’effettiva gestione attraverso la strutturazione<br />

<strong>di</strong> percorsi formativi mirati. Questo con l’obiettivo <strong>di</strong> assicurare che tali funzioni, nuove o vecchie<br />

che siano, vengano svolte in modo eccellente. Siamo ancora in pieno “work in progress” ed il percorso<br />

non è ancora ultimato, ma ho portato alcuni dati e alcune analisi che penso possano contribuire a chiarire<br />

quello che si può fare in questo settore.<br />

Una premessa: oggi va superata l’idea che il marketing turistico <strong>di</strong> una destinazione sia fondamentalmente<br />

costituito dalla “promozione proiettiva”, cioè dall’insieme <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> comunicazione rivolte<br />

verso i potenziali segmenti <strong>di</strong> domanda. Oggi <strong>di</strong>venta centrale il “marketing dell’Accoglienza” termine<br />

che ricomprende l’insieme <strong>di</strong> attività realizzate localmente dai sistemi turistici locali per migliorare<br />

il gra<strong>di</strong>mento del soggiorno degli ospiti, per fornire loro un’adeguata assistenza, per favorire il loro<br />

inserimento nell’ambiente ospitante. In ultima analisi, per valorizzare i fattori <strong>di</strong> attrattiva e favorire la<br />

commercializzazione dei servizi, singoli o complessi, offerti.<br />

Perché il “marketing dell’Accoglienza” vede negli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione ed Accoglienza Turistica (Iat)<br />

un elemento essenziale? Perché gli Iat sanno raccontare il territorio. Ad esempio, io sono <strong>di</strong> Gubbio e<br />

vi voglio raccontare due cose che non si descrivono facilmente con il web né con altri me<strong>di</strong>a. Una è un<br />

mito, “San Francesco e il lupo” e un’altra è una festa tra<strong>di</strong>zionale che nel mondo ci fa considerare un<br />

po’ “matti”, una festa che può essere solo fatta vivere o raccontata da un testimone che è cresciuto con<br />

quei valori. Tutti i territori in Italia hanno qualcosa <strong>di</strong> simile da raccontare. Dunque, l’Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni<br />

Turistiche, specie se pubblico, è chiamato ad essere testimone appassionato del proprio territorio.<br />

Alla rete degli IAT spetta anche garantire che tutto quello che è stato comunicato e promesso<br />

nelle attività <strong>di</strong> promozione verso la domanda sia poi effettivamente presente e rispettato. Non<br />

è facile rispettare le promesse specie quando si opera nel campo dell’intangibile: ci vogliono dei<br />

professionisti e delle professionalità per poter fare questo.<br />

Chi meglio dell’Uffi cio Informazioni può, inoltre, gestire la relazione con il turista? Si parla sempre più<br />

<strong>di</strong> marketing relazionale ed i punti <strong>di</strong> informazione turistica sono uno dei pochi luoghi in cui l’istituzione<br />

che si occupa <strong>di</strong> turismo ha la possibilità, anche se per pochi minuti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare <strong>di</strong>rettamente con il<br />

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turista. In quei pochi minuti deve farlo innamorare del territorio. In alcuni casi può solo fornire materiali<br />

informativi o deve limitarsi a dare un’informazione precisa, ma appena ne ha la possibilità deve<br />

avere la professionalità per poter andare oltre.<br />

Lo Iat è anche il punto dove si possono raccogliere le informazioni sul turista. E’ una delle attività più<br />

costose del marketing del turismo: capire chi è questo turista. Ho a <strong>di</strong>sposizione un patrimonio <strong>di</strong> informazioni<br />

che bisogna mettere a sistema e per fare questo è necessario avere le tecnologie, acquisire le<br />

necessarie competenze me<strong>di</strong>ante la formazione, possedere la cultura per poterle utilizzarle al meglio.<br />

Il “marketing dell’Accoglienza” non può ridursi all’azione degli Iat <strong>di</strong> matrice pubblica, c’è bisogno<br />

<strong>di</strong> creare un sistema globale <strong>di</strong> Accoglienza in cui proprio gli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica devono<br />

essere la componente che opera per convincere tutti gli attori territoriali a <strong>di</strong>ventare protagonisti<br />

del sistema <strong>di</strong> Accoglienza. Fondamentale è anche operare per sensibilizzare la comunità locale alla<br />

presenza <strong>di</strong> turisti, evidenziando i vantaggi che ne derivano alla comunità e stimolando la crescita <strong>di</strong> una<br />

cultura dell’ospitalità <strong>di</strong>ffusa.<br />

Infi ne, sempre in un approccio <strong>di</strong> “marketing dell’Accoglienza”, spetta agli Iat stimolare tutti gli operatori<br />

che si occupano <strong>di</strong> servizi per il turista affi nché interagiscano fra loro per creare, promuovere e commercializzare<br />

prodotti che siano meno generalisti, ma sempre più mirati su specifi ci segmenti <strong>di</strong> mercato.<br />

Passando a descrivere l’esperienza in corso in Umbria, va ricordato come la Regione Umbria, nel 2006<br />

(l.r. n. 18/2006), ha ridefi nito i sistemi d’ Accoglienza, in<strong>di</strong>viduando 12 comprensori turistici: in ogni comprensorio<br />

un comune capofi la, sede <strong>di</strong> un uffi cio Iat comprensoriale. Subito si è pensato <strong>di</strong> creare un<br />

sistema <strong>di</strong> qualità nell’informazione e nell’Accoglienza, organizzato su più livelli funzionali e già con la<br />

D.G.R. 2009 n. 84 sono stati fi ssati gli standard <strong>di</strong> qualità dei servizi <strong>di</strong> informazione ed Accoglienza e si<br />

sono classifi cati gli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione Turistica su più livelli funzionali e territoriali. Si parla <strong>di</strong> Iat d’area<br />

vasta, <strong>di</strong> Iat comunali, <strong>di</strong> Infopoint permanenti e <strong>di</strong> Infopoint temporanei.<br />

Quali sono le funzioni chiave del nuovo modello <strong>di</strong> informazione ed Accoglienza?<br />

In primo luogo, l’informazione certifi cata: oggi sono tanti coloro che danno informazioni e non tutte<br />

queste informazioni sono certifi cate. L’Uffi cio Turistico è in grado <strong>di</strong> fornirle in maniera autorevole in<br />

quanto soggetto percepito come super partes. Altra funzione essenziale, come già sottolineato, <strong>di</strong>venta<br />

la gestione della relazione con il cliente che oggi signifi ca operare sia on-line che off-line. On-line vuol<br />

<strong>di</strong>re gestire la relazione “prima” dell’incontro <strong>di</strong>retto con l’ospite, perché sempre più è il web il luogo<br />

dove il turista cerca le informazioni anche “dopo” la sua partenza, perché il ricordo si gestisce quasi tutto<br />

on-line con l’obiettivo <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> ottenere fedeltà e soprattutto un passa parola positivo.<br />

In ogni caso l’off-line rimane fondamentale: “il momento della verità” costituito dall’incontro in loco fra<br />

il turista ed il personale degli Iat, ma più in generale con quanti costituiscono il sistema globale <strong>di</strong> Accoglienza,<br />

rimane decisivo per ottenere la sod<strong>di</strong>sfazione dell’ospite, come <strong>di</strong>rebbe Normann parlando<br />

<strong>di</strong> “marketing dei servizi”.<br />

Inoltre, lo Iat deve essere capace <strong>di</strong> fare marketing intelligence, ma deve anche saper emozionare il<br />

turista, raccontando il territorio nei suoi valori: insieme ai servizi si devono vendere i valori dei territori,<br />

<strong>di</strong>versamente ca<strong>di</strong>amo nella trappola dell’omologazione totale. Questi valori devono <strong>di</strong>ventare parte<br />

del pacchetto turistico. In ultima analisi, bisogna fornire al turista il valore che si aspetta. Si deve<br />

prendere la sua catena del valore e rispondere a quello che chiede.<br />

Su queste premesse la Regione Umbria sta operando per centrare alcuni obiettivi <strong>di</strong> miglioramento del<br />

proprio sistema <strong>di</strong> Accoglienza:<br />

- rilanciare l’importanza ed il ruolo dell’Accoglienza e dell’informazione turistica istituzionale;<br />

- assicurare il sistema a rete dei punti <strong>di</strong> informazione;<br />

- migliorare la qualità percepita da turisti, operatori e stakeholder territoriali rispetto alle attività degli Iat;<br />

- ridefi nire ulteriormente le funzioni degli Uffi ci Turistici;<br />

- fotografare processi, strumenti operativi e competenze attuali del personale degli Iat;<br />

- in<strong>di</strong>viduare le competenze da rinforzare o da creare ed i relativi percorsi formativi;<br />

- evitare la <strong>di</strong>spersione del personale degli attuali Iat e del loro patrimonio <strong>di</strong> esperienza;<br />

- in<strong>di</strong>viduare le forme <strong>di</strong> gestione maggiormente effi caci.<br />

In realtà, sono dell’avviso che la forma <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>venta secondaria: potrà essere un uffi cio totalmente<br />

pubblico, a partecipazione privata o totalmente privato, ma l’importante è che ci siano le competenze.<br />

Ad oggi, il Gruppo <strong>di</strong> lavoro per la riqualifi cazione del “sistema <strong>di</strong> Accoglienza” in Umbria, costituito<br />

dalla Regione ha in<strong>di</strong>viduato tre livelli <strong>di</strong> uffi ci <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong>versifi cati per funzioni svolte. Partendo<br />

dal modello più semplice abbiamo:<br />

1) Punto <strong>di</strong> informazione. Costituisce il livello <strong>di</strong> base dell’Accoglienza che può anche confi gurarsi<br />

come un uffi cio minuscolo, dove anche una sola persona, con le proprie competenze, deve comunque<br />

assicurare la funzione <strong>di</strong> informazione ed Accoglienza e per questo deve essere adeguatamente formato<br />

quale “Addetto all’informazione”;<br />

2) Porta <strong>di</strong> Accesso al Territorio. L’attenzione è focalizzata sul racconto del territorio. Si va oltre la mera<br />

informazione; l’obiettivo è quello <strong>di</strong> mettere in scena i valori del territorio per superare l’omologazione<br />

e si comincia ad entrare nel marketing territoriale e nel web marketing. Parliamo <strong>di</strong> valori che bisogna<br />

saper descrivere sul web e raccontare alla persona che si ha <strong>di</strong> fronte. In questo tipo <strong>di</strong> uffi cio turistico ci<br />

siamo immaginati una nuova fi gura professionale: il “Narratore <strong>di</strong> luoghi”. È una fi gura tutta da creare<br />

sulla quale stiamo lavorando e proprio il professor Dall’Ara è la persona più autorevole in tal senso, in<br />

quanto è una sua invenzione.<br />

3) Centro <strong>di</strong> Informazione Turistica (Iat <strong>di</strong> area vasta). Costituisce il livello maggiormente multifunzionale.<br />

Il Centro <strong>di</strong> Informazione Turistica fa tutto quello che fanno gli altri due livelli, ma in più mette<br />

al centro della sua attività l’ascolto del turista e degli operatori, in quanto elemento del “Destination<br />

Management System” del territorio. Collabora con gli operatori del territorio ed è in qualche modo corresponsabile<br />

della governance turistica della destinazione. Questo tipo <strong>di</strong> uffi cio può anche scegliere<br />

<strong>di</strong> operare come infoshop del territorio. Infatti, se andate a Berlino, New York ed in tante altre località<br />

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turistiche all’estero, anche piccole, troverete spesso uffi ci turistici che vendono al turista prodotti tipici,<br />

merchan<strong>di</strong>sing turistico, servizi, ecc., assicurandosi così anche un minimo <strong>di</strong> autofi nanziamento. Il profi lo<br />

professionale centrale in questo uffi cio molto strutturato è il Manager, che deve essere formato per<br />

potersi assumere la responsabilità della gestione della struttura.<br />

Gli Uffi ci Turistici devono dar vita ad un sistema a rete che deve assicurare una informazione globale con<br />

standard qualitativi minimi. Chi vuole stare nella rete deve essere capace <strong>di</strong> assicurare che non creerà<br />

problemi e per questo dovrà avere competenze certifi cate.<br />

Modelli che sappiano mixare pubblico-privato, anche in considerazione della scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> da investire su un sistema interamente pubblico, potrebbe essere una soluzione, ma solo in<br />

presenza <strong>di</strong> una cabina <strong>di</strong> regia forte ed autorevole.<br />

In questa prima fase, è stata effettuata un’analisi dei fabbisogni professionali e <strong>di</strong> competenze su tutto<br />

il personale operante negli uffi ci Iat <strong>di</strong> area vasta. Quest’analisi è stata guidata da un antico proverbio<br />

arabo: “la <strong>di</strong>fferenza tra l’oasi e il deserto non sta nell’acqua ma nell’uomo”. L’uomo sa creare qualcosa<br />

in più con quella risorsa. Noi siamo proprio partiti dagli uomini. Il grande merito va alla visione dell’assessorato<br />

che non ha calato dall’alto le scelte, ma ha voluto partire da un’analisi reale delle esigenze <strong>di</strong><br />

chi affronta questi problemi tutti i giorni, i responsabili degli uffi ci che sono stati invitati a partecipare<br />

al “Gruppo <strong>di</strong> lavoro per la riqualifi cazione del sistema <strong>di</strong> Accoglienza turistica”, sede istituzionale <strong>di</strong><br />

confronto.<br />

Siamo, poi, andati a vedere come funzionano questi uffi ci, intervistando i responsabili e somministrando<br />

a tutti gli addetti operanti negli “Iat <strong>di</strong> area vasta” un questionario per in<strong>di</strong>viduarne i fabbisogni professionali<br />

e formativi.<br />

Eccovi alcuni fl ash tratti dai risultati <strong>di</strong> questa prima fase <strong>di</strong> rilevazioni: in primo luogo risulta alta la scolarizzazione<br />

con una buona percentuale <strong>di</strong> laureati. Relativamente elevata l’anzianità <strong>di</strong> servizio nell’attività<br />

<strong>di</strong> Informazione ed Accoglienza. Questo fattore, se rassicura in termini <strong>di</strong> esperienza e quin<strong>di</strong> nell’effi -<br />

cacia dell’azione, fa nascere la necessità <strong>di</strong> programmare politiche <strong>di</strong> gestione del personale volte ad<br />

assicurare il ricambio generazionale ed il trasferimento dell’esperienza accumulata.<br />

Si è poi voluto analizzare il livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione o insod<strong>di</strong>sfazione degli intervistati per il loro lavoro.<br />

Ne è scaturito che gli operatori degli Iat si ritengono molto sod<strong>di</strong>sfatti, principalmente in quanto appagati<br />

dalla relazione con il pubblico (41,7% delle in<strong>di</strong>cazioni) e questa sensazione dà loro una grande motivazione.<br />

L’insod<strong>di</strong>sfazione nasce invece dall’incertezza rispetto alla strategia <strong>di</strong> Regione e Comuni<br />

sul ruolo degli Iat: non capiscono che fi ne si vuol far fare a chi opera in questo ambito.<br />

Quin<strong>di</strong>, abbiamo da una parte una forte sod<strong>di</strong>sfazione dovuta al riconoscimento da parte dell’utenza che<br />

attiva la motivazione al ruolo professionale; dall’altro, una percezione negativa per la mancanza <strong>di</strong> una<br />

strategia generale sul ruolo degli Iat. Siamo in una situazione ambigua dalla quale però bisogna uscire<br />

fornendo delle risposte chiare.<br />

“Lo Iat è un uffi cio che deve garantire che tutto quello che è stato<br />

comunicato, sia poi eff ettivamente presente e rispettato. Noi abbiamo<br />

fatto una promessa e bisogna rispettarla. Ci vuole un professionista e<br />

delle professionalità per poterlo fare.”<br />

Oderisi Nello Fiorucci<br />

Un altro aspetto scaturito è la trasversalità nello svolgimento delle mansioni<br />

e la forte sostituibilità del personale. Dobbiamo pensare a persone<br />

alle quali non è possibile assegnare una singola competenza specialistica,<br />

ma più competenze e che, a seconda del momento, potranno essere anche<br />

chiamate a levarsi la giacca da <strong>di</strong>rigente per andare a fare accoglienza. Questo<br />

comporta che le attività formative <strong>di</strong>rette alle varie fi gure devono tenere<br />

conto della interscambiabilità dei ruoli e delle <strong>di</strong>namiche interne <strong>di</strong> collaborazione<br />

che richiedono il possesso <strong>di</strong> competenze specifi che appartenenti a più aree funzionali.<br />

Abbiamo anche approfon<strong>di</strong>to il tema centrale della padronanza delle lingue, importante quanto la conoscenza<br />

del territorio e la capacità <strong>di</strong> costruire itinerari. Il responsabile dell’Uffi cio Turistico se la cava<br />

bene ed evidenzia un gap <strong>di</strong> conoscenze relativamente alla costruzione <strong>di</strong> itinerari, <strong>di</strong> reti territoriali e<br />

al marketing.<br />

Se invece si analizza la percezione <strong>di</strong> “incompetenza” degli “Addetti specializzati con responsabilità nella<br />

conduzione <strong>di</strong> attività specifi che” e degli “Addetti senza responsabilità <strong>di</strong>rette su attività specifi che” è<br />

proprio l’area della conoscenza linguistica che concentra maggiori in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

della competenza, con rispettivamente il 56,1% ed il 66,9% delle in<strong>di</strong>cazioni.<br />

Tutti concor<strong>di</strong> poi in quanto a <strong>di</strong>sponibilità alla formazione intesa come mezzo tecnico <strong>di</strong> aumento delle<br />

conoscenze/competenze professionali e come leva motivazionale per accrescere spirito <strong>di</strong> squadra e<br />

coesione operativa. Ciò signifi ca <strong>di</strong>sponibilità al cambiamento. Una grande occasione per la Regione<br />

Umbria per operare un cambiamento <strong>di</strong> natura strutturale in una visione <strong>di</strong> lungo periodo.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Ho una curiosità. Prevedete la formazione solo per i <strong>di</strong>pendenti degli Uffi ci Turistici o, in maniera più<br />

allargata, come sentivamo prima per Bolzano ed il corpo municipale, anche ad altri?<br />

Oderisi Nello Fiorucci<br />

Diciamo che è <strong>di</strong>ffi cile mettere insieme il sogno con la realtà. Il sogno è quello <strong>di</strong> fare un’azione formativa<br />

sul sistema globale <strong>di</strong> accoglienza, la realtà è cercare le risorse per poter offrire, in via sistematica,<br />

un’offerta formativa che vada a concentrarsi sugli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione, ma che non lasci fuori chi fa parte<br />

del sistema <strong>di</strong> accoglienza e, spesso, non ne è nemmeno consapevole. Su questo tema della formazione<br />

la Regione Umbria appare fermamente motivata ad investire e questo mi fa continuare a sognare.<br />

“L’insod<strong>di</strong>sfazione nasce invece dall’incertezza rispetto alla strategia<br />

<strong>di</strong> Regione e Comuni sul ruolo degli Iat: non capiscono che fi ne si vuol<br />

far fare a chi opera in questo ambito.”<br />

Oderisi Nello Fiorucci<br />

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Gestire gli Uffi ci Iat:<br />

dal fi nanziamento pubblico all’autofi nanziamento<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva - Direttore Consorzio Turistico Vicenzaè<br />

Vicenza, Genova e Torino sono le uniche città italiane a far parte <strong>di</strong> European<br />

Cities Marketing, l’associazione che mette assieme gli Uffi ci Turistici delle città<br />

europee e i “Convention Bureau”.<br />

A Sofi a questa primavera è stata presentata una ricerca che ha riguardato un certo<br />

numero <strong>di</strong> uffi ci Iat per capire come sono fi nanziati. Abbiamo ritenuto <strong>di</strong> dover<br />

partecipare con grande attenzione e curiosità, perché nel corso del 2010 abbiamo subito una riduzione<br />

dei fi nanziamenti da parte degli enti pubblici del 22%, dopo che era stato paventato un taglio del 50%.<br />

Questa importante esperienza sarà illustrata successivamente anche da Stefan Marchioro.<br />

E’ un tema tutt’oggi molto importante e attuale, perché non sappiamo ancora quali saranno le risorse<br />

che gli enti pubblici destineranno alla gestione degli Iat. E’ incre<strong>di</strong>bile l’ affermazione <strong>di</strong> alcuni miei<br />

colleghi i quali ritengono che chiunque possa fare informazione turistica, ad esempio il giornalaio, il<br />

benzinaio, e si chiedono anche “che bisogno c’è <strong>di</strong> destinare sol<strong>di</strong> agli Uffi ci Turistici?”<br />

A questo proposito credo ci sia bisogno <strong>di</strong> continuità governativa. Il Veneto ha avuto 88 Apt dal 1986 agli<br />

anni ‘90-91. Dal 1991 in poi le Apt sono state ridotte a 14, ma gli uffi ci Iat sono rimasti lo stesso numero.<br />

In un secondo momento sono stati assegnati alle Province e queste, dal 2002 ad oggi, hanno percepito<br />

la me<strong>di</strong>a delle risorse che la Regione aveva speso tra il 1999 e il 2001. E le Province non hanno mai chiesto<br />

<strong>di</strong> più. Complessivamente erano destinati loro 11.400.000 euro per gestire una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> uffi ci<br />

Iat, alcuni annuali, altri stagionali, tenendo presente che servono oltre 60 milioni <strong>di</strong> presenze, e quin<strong>di</strong><br />

un taglio improvviso del 22% ha creato una serie <strong>di</strong> problemi. Il taglio ha riguardato anche il trasporto<br />

pubblico ma questo settore per sua fortuna ha molti <strong>di</strong>pendenti iscritti ai sindacati e per questo motivo<br />

il taglio è stato ridotto al 10%. Non sappiano ancora come sarà l’anno prossimo e questa è <strong>di</strong> sicuro<br />

un’ingiusta ed iniqua situazione <strong>di</strong> incertezza. Vi è poi una delibera del maggio scorso che induce a<br />

tagliare tutto ciò che si può tagliare. Ma cosa si può tagliare in uno Iat aperto 365 giorni l’anno, con solo<br />

due persone in front offi ce che lavorano otto ore, al sabato e due domeniche al mese, che percepiscono<br />

solo 1000 euro al mese, laureate e in grado <strong>di</strong> parlare quattro lingue?<br />

Credo che gli uffi ci Iat debbano mantenere un rapporto stretto e costante con gli operatori per capire<br />

come vanno le cose. E a fronte <strong>di</strong> tutto questo abbiamo i Gal che pensano <strong>di</strong> aprire uffi ci Iat ovunque<br />

per tre anni, ma con che fon<strong>di</strong> li terranno aperti? E a chi serviranno? Chi li pagherà dopo? Viviamo in un<br />

momento <strong>di</strong> grande incertezza e forse anche <strong>di</strong> follia.<br />

Io credo che prima o poi occorrerà che qualcuno metta fi ne a questa situazione per andare al <strong>di</strong> là delle<br />

solite considerazioni nel ripeterci che il turismo è importante, che porta ricchezza e che ovunque si può<br />

fare turismo…Dobbiamo riconoscere che questo non è sempre vero.<br />

Bisogna superare la situazione <strong>di</strong> frammentazione attuale.<br />

Le nuove legislazioni o tengono conto <strong>di</strong> questo, o non possono essere prese in considerazione.<br />

In Europa, ad esclusione dell’Italia, già nel 2003 solo il 65% dei fi nanziamenti agli Iat erano garantiti<br />

dall’ente pubblico. Nel 2010 si sono ridotti al 48%, con un taglio annuale <strong>di</strong> più del 2,5%.<br />

A mio avviso il titolo del nostro convegno dovrebbe essere “al parziale autofi<br />

nanziamento”. In nessuna realtà l’autofi nanziamento può essere del 100%,<br />

nemmeno a Venezia. Neanche quegli Iat che fanno prenotazioni turistiche<br />

possono permettersi un totale autofi nanziamento facendo così a meno del<br />

contributo pubblico. Al <strong>di</strong> là del servizio <strong>di</strong> informazione, lo Iat si occupa <strong>di</strong><br />

tante altre attività come la raccolta dei dati statistici. Teniamo presente che<br />

nei costi <strong>di</strong> gestione Iat circa il 50% delle spese riguarda il personale che non si può più ridurre essendo<br />

calato al limite massimo sopportabile. In Veneto occorre ragionare attentamente attorno a questo problema,<br />

non è vero che riducendo il personale Iat la situazione potrebbe migliorare.<br />

Il caso <strong>di</strong> Göteborg è emblematico; in questa citta<strong>di</strong>na è stato aumentato il numero dei <strong>di</strong>pendenti<br />

Iat per offrire ai turisti più servizi e Göteborg è <strong>di</strong>ventata la città europea con il maggior aumento<br />

degli arrivi. Questo signifi ca che il servizio qualifi cato paga.<br />

Credo allora che le risorse per fi nanziare gli uffi ci Iat si possano trovare attraverso una <strong>di</strong>versa legislazione,<br />

con ad esempio la possibilità <strong>di</strong> fare prenotazioni turistiche, destinando agli Iat una quota importante<br />

dell’ imposta <strong>di</strong> soggiorno versata dai turisti, (non possiamo accettare che le risorse portate dai turisti<br />

vadano spese nelle riqualifi cazione dei giar<strong>di</strong>ni o in nuove panchine), chiedendo la partecipazione <strong>di</strong><br />

qualche sponsor o avendo la possibilità <strong>di</strong> vendere qualcosa.<br />

Penso che tutto questo non sia facile, ma dobbiamo crederci, potenziando o migliorando alcune cose,<br />

ad esempio la tecnologia. Sicuramente spenderemo <strong>di</strong> più perché introducendola avremo bisogno <strong>di</strong> un<br />

back offi ce attivo con relativi costi <strong>di</strong> manutenzione, ma potremmo dare informazioni 24 ore al giorno e<br />

per 365 giorni l’anno. Oggi intanto stiamo sperimentando un Uffi cio Turistico virtuale. Credo comunque<br />

che la soluzione sia quella <strong>di</strong> avere uno Iat con il bancone dove la gente chiede alla persona affi ancato<br />

da uno spazio de<strong>di</strong>cato all’autoconsultazione, con la possibilità <strong>di</strong> prendere materiale e <strong>di</strong> utilizzare il<br />

computer.<br />

Le considerazioni sono queste: l’utente è cambiato negli ultimi anni; rispetto all’incremento degli arrivi,<br />

è <strong>di</strong>minuito il numero <strong>di</strong> utenti che entrano negli Iat perché molti acquisiscono informazioni già prima <strong>di</strong><br />

arrivare a destinazione.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Questo Iat <strong>di</strong> cui lei parla, come sarebbe?<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva<br />

Penso a una struttura <strong>di</strong>versa dagli Iat tra<strong>di</strong>zionali che oggi conosciamo composta da uno spazio riservato<br />

all’operatore ed uno senza personale, perché non sempre c’è la possibilità <strong>di</strong> pagarlo.<br />

In questo modo il turista può cercare autonomamente le informazioni che gli servono attraverso i tablet.<br />

“Se per un anno non riuscissimo a fare promozione, avremmo<br />

comunque turisti che arrivano, mentre senza Accoglienza per un<br />

anno si verifi cherebbero danni gravissimi.”<br />

Vla<strong>di</strong>miro Riva<br />

26 27


Prima si parlava dell’attività <strong>di</strong> marketing che lo Iat deve fare. Sono convinto che dovremmo parlare <strong>di</strong><br />

Destination Management Organization e non più <strong>di</strong> singolo Iat.<br />

La gestione turistica in Veneto ha creato situazioni incre<strong>di</strong>bili. Pren<strong>di</strong>amo ad esempio <strong>Verona</strong>: esiste<br />

un Consorzio <strong>di</strong> promozione turistica per il lago, un Consorzio <strong>di</strong> promozione turistica per il resto della<br />

provincia, un Gal per la montagna e uno per la città, una Società per le attività congressuali, una Cooperativa<br />

per prenotazioni alberghiere in provincia, un’Associazione per prenotazioni sul lago, insomma c’è<br />

una <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> soggetti e <strong>di</strong> professionalità che è incre<strong>di</strong>bile ed in un momento come questo in cui<br />

mancano le risorse economiche, credo che il “Dmo”(Destination Management Organization) sia l’unica<br />

soluzione percorribile. Mi rivolgo al rappresentante del Ministro che è qui con noi, purtroppo siamo in ritardo<br />

rispetto all’Europa. Se per un anno non riuscissimo a fare promozione, avremmo comunque turisti<br />

che arrivano, mentre senza accoglienza per un anno si verifi cherebbero danni gravissimi.<br />

Stefan Marchioro - Direttore Turismo Padova Terme Euganee<br />

Inizio il mio intervento con una piccola premessa: vado a illustrare una ricerca<br />

condotta da European Cities Marketing. L’altra premessa è che parliamo <strong>di</strong> Uffi ci<br />

Turistici in generale, ma poi sappiamo che <strong>di</strong>etro a questa parola ci sono modalità<br />

gestionali ed organizzative <strong>di</strong>verse tra loro. Gli aderenti a European Cities<br />

Marketing sono gran<strong>di</strong> città europee, attrattori <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> fl ussi turistici, e questi<br />

numeri che an<strong>di</strong>amo ad analizzare, non sono sempre coerenti con la nostra attività<br />

quoti<strong>di</strong>ana. La problematica dell’autofi nanziamento è il tema conduttore. Sul tema dell’autofi nanziamento<br />

è stata condotta circa un anno fa un’indagine alla quale hanno partecipato 37 Uffi ci Turistici e<br />

Convention Bureau aderenti a European Cities Marketing, pari al 41% del totale degli aderenti a questa<br />

associazione. Di questa parte, l’81% sono Uffi ci Turistici a gestione mista, pubblica e privata o partecipati<br />

da privati mentre solo la minoranza è emanazione <strong>di</strong> governi locali. Questo non signifi ca che non sia<br />

servizio pubblico, servizio pubblico lo è anche se il modello gestionale è <strong>di</strong>verso.<br />

Sud<strong>di</strong>videndo l’analisi in quattro gruppi, emergono nel primo gruppo due Dmo importanti: Göteborg e<br />

Vienna. Hanno entrate superiori ai 20 milioni <strong>di</strong> euro, e il dato si rifl ette anche sul numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<br />

nel sistema turistico <strong>di</strong> queste Dmo. Ciò <strong>di</strong>venta un circolo virtuoso perché questo personale alimenta la<br />

capacità <strong>di</strong> autofi nanziarsi. La maggior parte degli Uffi ci Turistici aderenti a “Ecm” ha però meno <strong>di</strong> 50<br />

<strong>di</strong>pendenti, dato in linea con la nostra situazione.<br />

Il secondo gruppo è costituito da quattro città capitale: Copenaghen, Lisbona, Bruxelles e Parigi, con<br />

entrate tra i 10 e i 19 milioni <strong>di</strong> euro. Segue un gruppo più corposo costituito da 9 città e Convention<br />

Bureau tra cui Amsterdam, Barcellona, Ginevra, Lucerna, Lussemburgo, Lione, Stoccolma e Stoccarda,<br />

con un budget che oscilla tra 5 e 10 milioni <strong>di</strong> euro. Ve<strong>di</strong>amo comunque che la maggior parte degli Uffi ci<br />

Turistici facenti parte <strong>di</strong> “Ecm”, ha un budget inferiore ai 5 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Ci interessa sapere che dal 2003, anno della precedente indagine <strong>di</strong> “Ecm”, le entrate <strong>di</strong> fi nanziamenti<br />

pubblici sono passate dal 65% al 48%. Però c’è un 36% <strong>di</strong> risorse derivanti da sponsorizzazioni <strong>di</strong> privati,<br />

<strong>di</strong> quote <strong>di</strong> partecipazione e contribuzioni, nonché altre attività commerciali come i servizi venduti e<br />

una quota interessante che riguarda un’area specifi ca dell’Europa, la room tax, tassa <strong>di</strong> soggiorno <strong>di</strong> cui<br />

tanto si parla anche da noi in questo periodo e non sempre con facilità.<br />

Quello che segue è un dato eclatante: tra il 2003 e il 2010 si sono verifi cati due casi limite molto positivi,<br />

Bergen è passata dall’85 al 95% <strong>di</strong> entrate commerciali, Barcellona dal 75% al quasi totale livello <strong>di</strong> autofi<br />

nanziamento, ossia al 97%. Analizziamo un altro caso interessante: Ginevra è passata dal 2 al 95% <strong>di</strong><br />

autofi nanziamento con un cambio <strong>di</strong> modello gestionale e <strong>di</strong> parziale privatizzazione.<br />

I modelli a cui io guardo con interesse particolare sono però i modelli austriaci e tedeschi che hanno<br />

adottato modelli gestionali più simili ai nostri anche dal punto <strong>di</strong> vista amministrativo. Sono Stati <strong>di</strong> matrice<br />

regionale, anzi federali come oggi è federale l’Italia, con forti autonomie regionali e forti capacità<br />

<strong>di</strong> autonomia statutaria. E’ interessante il caso <strong>di</strong> Vienna, che negli ultimi anni è passata dal 20 al 77% <strong>di</strong><br />

autofi nanziamento. Me<strong>di</strong>amente quin<strong>di</strong> abbiamo un 57% <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> autofi nanziamento nelle società miste<br />

a gestione pubblica-privata - cioè <strong>di</strong> risorse autogenerate - con casi limite, <strong>di</strong>ffi cilmente eguagliabili,<br />

come Barcellona, che per ogni euro <strong>di</strong> trasferimento pubblico della municipalità produce 32 euro<br />

<strong>di</strong> entrate commerciali. Barcellona dalle olimpia<strong>di</strong> in poi ha cominciato a gestire gli info-shop, la rete<br />

dei citysightseeing bus oltre all’attività degli Iat. Anche Bergen, Oslo e York hanno gran<strong>di</strong> fl ussi <strong>di</strong> autofi<br />

nanziamento anche con entrate commerciali. Per molti Iat aderenti a Ecm la partecipazione del settore<br />

privato che fa da sponsor pesa fi no al 10%, nel caso <strong>di</strong> Copenaghen ad<strong>di</strong>rittura il 50%.<br />

Ritorniamo a parlare della tassa sul turismo: un quarto degli Iat che hanno partecipato all’indagine<br />

benefi ciano della tassa <strong>di</strong> soggiorno. Gli Uffi ci Turistici dell’arco alpino come Austria, Slovenia e Svizzera<br />

hanno tutti applicato questa modalità <strong>di</strong> autofi nanziamento. Pensiamo a San Francisco dove gran<br />

parte del fi nanziamento avviene con la room tax e la partecipazione <strong>di</strong> soci privati al Consorzio Visitor e<br />

Convention Bureau. Per Vienna la metà degli autofi nanziamenti è costituita dall’imposta sul turismo, poi<br />

nei Länder austriaci la situazione cambia, l’imposta <strong>di</strong> soggiorno fi nanzia la promozione turistica mentre<br />

la tassa <strong>di</strong> scopo serve anche a realizzare e a mantenere le infrastrutture turistiche come gli impianti <strong>di</strong><br />

risalita, i Kursaal, etc. A Lubiana l’imposta del turismo viene applicata oltre che negli alberghi anche nei<br />

casinò. Effettivamente in Veneto la rete degli Iat ha subito un taglio del 22% mentre per l’anno prossimo<br />

non si conosce ancora quale sarà il punto d’arrivo. Uno degli aspetti su cui si punta il <strong>di</strong>to è il personale,<br />

spesso ti senti <strong>di</strong>re “avete troppo personale”, ma sappiamo tutti che non è così. Questo tipo <strong>di</strong> lavoro<br />

si basa sulla risorsa umana - è “labour intensive” - non a caso per la maggior parte degli Uffi ci Turistici<br />

europei il costo legato al personale è pari al 52%, mentre per le attività vere e proprie si spende il 40%.<br />

Dobbiamo ricordare che in realtà la vera attività degli Iat è l’interazione umana, dunque il rapporto<br />

turista-operatore.<br />

Copenaghen e Croazia spendono gran<strong>di</strong> risorse per gli eventi, fattori <strong>di</strong> attrazione e <strong>di</strong> ritorno sul territorio<br />

molto effi caci. Un budget piccolo ma costante viene destinato alle analisi e alle ricerche, agli<br />

osservatori.<br />

Ai colleghi europei si è chiesto se c’è stata un’evoluzione nei trasferimenti: il 52% ha constatato un aumento<br />

signifi cativo, il 26% un aumento meno signifi cativo, e il 22% un livello <strong>di</strong> trasferimento simile ai 5<br />

anni precedenti. Queste tendenze sono <strong>di</strong>verse rispetto al nostro Paese.<br />

Alla domanda “cosa prevedete per il futuro?” è stato risposto che, rispetto al budget 2011, il 39% godrà<br />

<strong>di</strong> entrate uguali, per il 17% si registreranno entrate minori, e per il 44% è previsto un aumento delle proprie<br />

entrate. Dunque i 2/3 degli intervistati prevedono un futuro stabile, anche se per una buona parte<br />

il quadro rimane incerto. Quali sono le minacce? Trasferimenti pubblici ridotti, minori entrate anche da<br />

parte dei privati, calo delle ven<strong>di</strong>te del merchan<strong>di</strong>sing e delle prenotazioni che, per questo tipo <strong>di</strong> Uffi ci<br />

Turistici, è un elemento fondamentale.<br />

28 29


Quali sono le opportunità? Una signifi cativa partecipazione del settore privato nella formula <strong>di</strong><br />

Ginevra, verso la partecipazione mista nella gestione dell’Uffi cio Turistico. Occorrerà tentare <strong>di</strong> puntare<br />

sulle ven<strong>di</strong>te online <strong>di</strong> molti servizi turistici e <strong>di</strong> capitalizzare sugli eventi principali.<br />

Un esempio interessante a livello italiano è il Festival dell’Economia <strong>di</strong> Trento. La conclusione è che questi<br />

Uffi ci Turistici sono comunque orientati a un cauto ottimismo. Mi domando, e noi, a che punto siamo?<br />

Silvia Vaccarezza<br />

A che punto siamo e quali possono essere le forme <strong>di</strong> autofi nanziamento che possano lasciare imparziale<br />

l’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione Turistica senza farlo <strong>di</strong>ventare troppo commerciale?<br />

Stefan Marchioro<br />

L’autofi nanziamento del turismo passa attraverso l’attivazione <strong>di</strong> nuovi servizi e all’eventuale applicazione<br />

dell’ imposta <strong>di</strong> soggiorno. Si tratta <strong>di</strong> capire se quest’ultima si somma o - auspicabilmente - sostituirà<br />

altre imposte. Le tasse <strong>di</strong> scopo e le imposte <strong>di</strong> soggiorno sono le formule più <strong>di</strong>ffuse in tutto il mondo,<br />

anche in economie assolutamente liberali che le applicano serenamente come forma <strong>di</strong> autofi nanziamento<br />

del turismo. Non può essere solo questo, ci devono essere servizi al turista nella formula non<br />

tanto e non solo <strong>di</strong> prenotazione alberghiera quanto delle escursioni, dei tour tematici, etc.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Oggi booking.com è la concorrenza?<br />

Stefan Marchioro<br />

Oggi ognuno <strong>di</strong> noi prenota il volo e l’albergo su booking.com ma poi si rivolge all’Uffi cio Turistico<br />

per i servizi come le visite guidate, gli itinerari particolari, le escursioni in bicicletta, per una serie <strong>di</strong> attività<br />

<strong>di</strong> scoperta e presentazione del territorio. Qualcuno parla <strong>di</strong> trasformazione come per le agenzie <strong>di</strong><br />

“viaggi in outgoing” e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare quin<strong>di</strong> consulenti degli ospiti che si rivolgono allo sportello. Dobbiamo<br />

avere un ruolo pro-attivo nel proporre servizi come le card <strong>di</strong> destinazione, dove si crea un’effi cace<br />

interazione con i privati. Sono assolutamente convinto della formula Dmo - Destination Management<br />

Organization - ma questo deve poter avvenire come nel resto d’Europa dove Dmo signifi ca sì riduzione<br />

della frammentazione, ma anche la naturale evoluzione degli Uffi ci Turistici gestiti dal territorio con quel<br />

bagaglio <strong>di</strong> esperienze che il personale delle Aziende Turismo in questi anni ha maturato e che non può<br />

essere <strong>di</strong>sperso.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Le nuove tecnologie rivoluzionano anche il turismo e i suoi attori. Gli Iat possono <strong>di</strong>alogare con il turista<br />

non solo prima ma anche durante e dopo il viaggio.<br />

“Occorrerà tentare <strong>di</strong> puntare sulle ven<strong>di</strong>te online <strong>di</strong> molti servizi<br />

turistici e <strong>di</strong> capitalizzare sugli eventi principali.”<br />

Stefan Marchioro<br />

Turismo ed Innovazione<br />

Edoardo Colombo - Coor<strong>di</strong>natore del Comitato per l’Innovazione<br />

del Turismo, Consigliere del Ministro del Turismo.<br />

Vi ringrazio molto per questo invito, non mi aspettavo una partecipazione così<br />

numerosa. Un confronto <strong>di</strong> questo tipo è molto utile per poter poi lavorare sui<br />

tavoli nazionali e pensare a un tipo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento opportuno.<br />

Proviamo a capire cosa signifi ca informazione turistica in termini <strong>di</strong> innovazione. Il nostro settore è quello<br />

che più si è trasformato grazie a internet e quello che sta succedendo on-line coinvolge anche la pubblica<br />

amministrazione. Con l’e-government si è pensato <strong>di</strong> trasformare uno sportello pubblico fi sico in<br />

qualcosa <strong>di</strong> virtuale partendo più dall’aspetto tecnologico che dall’aspetto legato alla persona. I social<br />

me<strong>di</strong>a consentono oggi, grazie alla loro forma <strong>di</strong> organizzazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere notizie e con<strong>di</strong>videre<br />

i contenuti in modo molto innovativo, anche se oggi purtroppo su questa tematica si <strong>di</strong>scute troppo<br />

poco.<br />

Sempre <strong>di</strong> più ve<strong>di</strong>amo infatti come il turista viaggi in modo innovativo interagendo con il territorio;<br />

ha uno smartphone in tasca, è georeferenziato e si avvale <strong>di</strong> informazioni che arrivano da vari network,<br />

insomma vive un’esperienza in tempo reale molto trasformata rispetto al passato.<br />

Chi fa accoglienza e ospitalità non può prescindere da questo aspetto, sempre più ci troviamo <strong>di</strong><br />

fronte a persone abituate a questa realtà che è molto <strong>di</strong>ffusa all’estero dove ci sono modalità <strong>di</strong><br />

aggregazione delle informazioni pensate per sod<strong>di</strong>sfare il turista.<br />

Un ottimo esempio in questo senso è il museo <strong>di</strong> Torino, un’esperienza interessante perché grazie a<br />

un’in<strong>di</strong>cizzazione descrittiva <strong>di</strong> tutti i punti <strong>di</strong> interesse, è possibile aggregare contenuti e creare itinerari<br />

personalizzati. La matrice dell’interesse tematico si interseca sull’asse del tempo <strong>di</strong>sponibile e del momento<br />

in cui si visita una destinazione creando così una modalità <strong>di</strong> offerta molto innovativa.<br />

Ci si chiede ma chi può restare collegato 24 ore al giorno ed essere <strong>di</strong>sponibile a rispondere alle domande<br />

dei turisti?<br />

E’ escluso che questo possa essere fatto da un operatore. Non è escluso invece fare leva sulla saggezza<br />

della folla che è numericamente in grado <strong>di</strong> essere sempre <strong>di</strong>sponibile, un po’ come una volta quando<br />

il turista chiedeva le informazioni alla gente. Sempre <strong>di</strong> più in rete il valore <strong>di</strong> riferimento è la fi ducia, in<br />

questo senso l’istituzione è considerata nell’ 85% dei casi più affi dabile. E’ necessario quin<strong>di</strong> coinvolgere<br />

anche il citta<strong>di</strong>no, andando a valorizzare coloro che in rete hanno un proprio “potere sociale” un aspetto<br />

molto rilevante che qualifi ca chi sa <strong>di</strong>ffondere il messaggio in modo capillare. Non è così semplice ma<br />

ci sono persone che hanno capacità, interessi e <strong>di</strong>sponibilità che sono dei valori e che vanno coinvolte<br />

in maniera sempre più <strong>di</strong>ffusa.<br />

“Si dovrà fi nalmente arrivare a un processo <strong>di</strong> industrializzazione<br />

del settore turistico, tracciando tutte le informazioni per aiutare il<br />

turista a costruire la sua personale esperienza <strong>di</strong> viaggio.”<br />

Edoardo Colombo<br />

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Ragioniamo quin<strong>di</strong> sul fatto che possiamo proporre un nuovo modello <strong>di</strong> servizio pubblico che utilizza i<br />

social me<strong>di</strong>a come fattore <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> riconoscimento. Anche la narrazione che si può trovare<br />

sui blog turistici ha grande importanza, e questa è una modalità <strong>di</strong> comunicazione molto forte nel turismo.<br />

Ci sono persone molto conosciute a livello internazionale che l’anno prossimo avremo l’opportunità <strong>di</strong><br />

sentire perché in Italia ci sarà “Travel Blog United” ad Assisi in Umbria.<br />

Sarà possibile incontrare bloggers <strong>di</strong> tutto il mondo, alcuni dei quali hanno fi no a 70 mila followers su<br />

twitter e voi capite che se uno <strong>di</strong> loro scrive che l’Umbria è bella, questa destinazione ne gioverà con un<br />

risvolto notevole, considerato per esempio che Facebook è popolato da 800 milioni <strong>di</strong> persone e twitter<br />

da oltre 300 milioni.<br />

Ragioniamo su come la tecnologia <strong>di</strong> tipo wi-fi possa essere un motivo <strong>di</strong> attrazione e costituisca un<br />

servizio in<strong>di</strong>spensabile per la competitività delle nostre destinazioni.<br />

L’uffi cio informativo potrebbe essere il punto identifi cabile con accesso wi-fi , ma fi no a qualche tempo<br />

fa il decreto Pisanu imponeva un controllo sui login, sugli accessi in rete come misura antiterroristica.<br />

Viceversa all’estero ci sono reti wi-fi aperte che <strong>di</strong>ventano un fattore commerciale, come nei punti Starbucks<br />

che è <strong>di</strong>venuto uno strumento <strong>di</strong> marketing <strong>di</strong> successo, perché attrae clienti anche per quello.<br />

E’ risaputo che chi naviga la rete si connette nel 90% dei casi a siti informativi <strong>di</strong> semplice consultazione,<br />

non ha senso perciò richiedere l’identifi cazione della persona che consulta internet.<br />

La tecnologia potrebbe aiutare a segmentare lasciando aperti tutti i portali <strong>di</strong> informazione turistica che<br />

potrebbero essere ad accesso libero. In Germania per esempio in stazione ferroviaria, è possibile consultare<br />

gli orari dei treni in modalità open, magari essendo sponsorizzati per recuperare i costi.<br />

Il concetto <strong>di</strong> gratuità è fondamentale, le principali aziende mon<strong>di</strong>ali a livello <strong>di</strong>gitale negli Usa hanno<br />

tutte un modello <strong>di</strong> business per cui offrono un servizio gratuito come Google, Facebook, Twitter, Foursquare<br />

e Linke<strong>di</strong>n.<br />

E’ il valore dei dati che ripaga le aziende e che è spesso superiore al valore del costo del servizio.<br />

Anche i servizi <strong>di</strong> booking sono apparentemente gratuiti ma <strong>di</strong>etro c’è un meccanismo molto costoso<br />

per chi li usa per commercializzare la propria offerta.<br />

Un altro tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso sono i piani <strong>di</strong> promozione. Trip Advisor ci <strong>di</strong>ce che le pagine de<strong>di</strong>cate alle destinazioni<br />

italiane sono terra <strong>di</strong> conquista <strong>di</strong> inserzioni pubblicitarie dei nostri concorrenti come la Croazia<br />

o la Spagna che vanno a proporre la loro offerta proprio su quelle pagine, così come fa la Polonia con<br />

la Repubblica Ceca.<br />

I siti <strong>di</strong> commercializzazione come booking.com ed expe<strong>di</strong>a ormai hanno una <strong>di</strong>mensione mon<strong>di</strong>ale per<br />

cui hanno vinto, sono i leader nel settore delle prenotazioni e non ci saranno altri concorrenti all’altezza.<br />

Con l’agenzia <strong>di</strong> innovazione della Presidenza del Consiglio ed Innovatori Jam, è stato costituito un<br />

forum <strong>di</strong> 48 ore e mi sono accorto che il tema Innovazione non viene quasi mai associato al settore<br />

turistico. E pensare che ci sono tanti fon<strong>di</strong> sull’innovazione che potrebbero essere de<strong>di</strong>cati al turismo<br />

se solo ci fossero proposte innovative che potrebbero interessare le principali imprese delle tecnologie.<br />

Purtroppo queste non hanno la <strong>di</strong>mensione del valore che potrebbe avere una <strong>di</strong>gitalizzazione del settore<br />

turistico adeguata, sia per quanto riguarda l’hardware che il software, e continuano a interessarsi<br />

solo dei temi più considerati come la sanità. Proprio dalla consultazione delle community è emerso che<br />

non abbia molto senso che l’istituzione faccia da operatore <strong>di</strong> booking. Sappiamo che le normative<br />

sono vincolanti, è il mercato che deve occuparsi della prenotazione perché gli operatori sono a livello<br />

internazionale e hanno una forma <strong>di</strong> comunicazione alla quale nessun ente nazionale potrà sostituirsi.<br />

Google entrerà nel mercato probabilmente con un modello <strong>di</strong>verso favorendo chi farà pubblicità per<br />

apparire nelle prime pagine ed essere vincenti con un ranking alto. In termini <strong>di</strong> investimento ritengo<br />

opportuno investire sul cliente più che nella fase <strong>di</strong> promozione e nella fase dell’ospitalità, per rendere la<br />

sua esperienza <strong>di</strong> viaggio eccellente e riuscire a essere adeguati a quelle che sono le sue attese rispetto<br />

a ciò che trova in altri Paesi. La tecnologia in questo senso può far molto, e le metriche e le <strong>di</strong>namiche<br />

possono aggregare le informazioni.<br />

Dobbiamo quin<strong>di</strong> fare un grosso sforzo, iniziare ad aprirci al contributo dei detentori dei contenuti esterni<br />

accre<strong>di</strong>tando per esempio gli Iat che già hanno con<strong>di</strong>viso un format e usano applicazioni validate sul<br />

portale nazionale del turismo. E’ suffi ciente dare agli operatori un login con password d’accesso e la<br />

possibilità <strong>di</strong> collegare gli eventi e le informazioni in<strong>di</strong>cizzate. E’ necessario saper presentare e descrivere<br />

la propria struttura ricettiva nel linguaggio tecnologico che si sta defi nendo a livello internazionale, un<br />

aspetto che può renderla più competitiva e posizionabile sul mercato <strong>di</strong>gitale. Si dovrà fi nalmente arrivare<br />

a un processo <strong>di</strong> industrializzazione del settore turistico, tracciando tutte le informazioni rendendole<br />

utili ad aiutare il turista nel costruire la sua personale esperienza <strong>di</strong> viaggio.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Ma quando concretamente avverrà tutto questo? Quando si potranno accre<strong>di</strong>tare gli Uffi ci Turistici?<br />

Ci saranno nuove tecnologie in maniera concreta e nel breve periodo?<br />

Edoardo Colombo<br />

E’ un lavoro che si comincerà a fare a breve, abbiamo avuto delle problematiche con il portale. La fi losofi<br />

a <strong>di</strong> essere presenti nei luoghi è un’idea vincente, è fondamentale tenere in considerazione la capacità<br />

della intelligenza collettiva. E’ altrettanto importante essere qui oggi e poter <strong>di</strong>alogare con chi ha la<br />

conoscenza dei contenuti. Nelle riunioni <strong>di</strong> carattere politico istituzionale abbiamo già fatto notare<br />

che ci sono sol<strong>di</strong> del vecchio portale fermi da destinare alle redazioni locali e mai spesi, ma non<br />

serve una redazione de<strong>di</strong>cata, i contenuti ci sono già, occorre confrontarsi sulle modalità <strong>di</strong> classifi<br />

cazione dell’evento affi nché questo sia esportabile in tutte le piattaforme possibili.<br />

Silvia Vaccarezza<br />

Gli Iat potrebbero <strong>di</strong>ventare tutti wi-fi ?<br />

Edoardo Colombo<br />

Certo i punti fi sici possono essere un luogo riconoscibile dal turista per offrire connettività wi-fi oppure<br />

possiamo creare punti <strong>di</strong> informazione virtuali, in modalità question & answer come ha fatto talk to Tuscany<br />

dove una persona posta una domanda o una richiesta informativa e gli può rispondere chiunque e<br />

quest’ultimo guadagna dei punti e cresce nel ranking delle persone più cre<strong>di</strong>bili. Con 10 risposte corrette<br />

è considerato persona affi dabile, esattamente come avviene con le review degli alberghi.<br />

“Sempre <strong>di</strong> più la rete necessita <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> fi ducia, l’istituzione è<br />

cre<strong>di</strong>bile in rete se già <strong>di</strong> per sé è cre<strong>di</strong>bile. ”<br />

Edoardo Colombo<br />

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34<br />

TEAM DI LAVORO 1<br />

Ri<strong>di</strong>segnare il ruolo dello Iat tramite le risorse<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro rivolto ad assessori, <strong>di</strong>rigenti<br />

e staff delle Regioni e degli Enti Locali.<br />

Coor<strong>di</strong>namento a cura della Regione Umbria,<br />

Regione Veneto e <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>


Monica Fondriest<br />

Responsabile Servizi Turistico Ricreativi, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

Oggi, all’interno <strong>di</strong> questo gruppo, parleremo <strong>di</strong> un tema che<br />

interessa tutti: le risorse economiche.<br />

Sono sempre più scarse e ci impongono un’approfon<strong>di</strong>ta rifl<br />

essione per capire come riuscire a gestire nel modo migliore ciò che ancora abbiamo e nel contempo,<br />

quali possibilità esistano per accedere a fi nanziamenti nel mondo privato o <strong>di</strong> ricorrere a forme <strong>di</strong> cooperazione<br />

con altre strutture o enti.<br />

Sicuramente la prima rifl essione che credo sia opportuno fare è la seguente: abbiamo più volte sostenuto<br />

che l’Italia è molto articolata dal punto <strong>di</strong> vista dell’organizzazione turistica e che leggi regionali<br />

<strong>di</strong>fferenti regolano compiti e funzioni in maniera <strong>di</strong>versa. Spesso, inoltre, gli stessi Enti che hanno la<br />

medesima funzione in Regioni <strong>di</strong>fferenti, sono tra loro <strong>di</strong>versi.<br />

Però noi in questo momento parliamo <strong>di</strong> Informazione e <strong>di</strong> Accoglienza, quin<strong>di</strong> il nostro pensiero deve<br />

andare unicamente al nostro ospite: al turista.<br />

Qual è il livello minimo <strong>di</strong> prestazione <strong>di</strong> servizi che l’Ente pubblico degli Uffi ci Turistici deve fornire<br />

al turista? Quali sono i livelli <strong>di</strong> prestazione che l’ente pubblico è obbligato a fornire per svolgere il<br />

proprio servizio in modo equo e sod<strong>di</strong>sfacente?<br />

Stiamo parlando <strong>di</strong> livelli minimi essenziali. A questo punto però ritorna il problema della <strong>di</strong>somogeneità<br />

dell’organizzazione turistica sul territorio nazionale e visto che siamo quasi tutti qui, forse sarebbe<br />

opportuno capire quali sono i servizi minimi che l’ente pubblico deve svolgere presso gli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione<br />

e Accoglienza Turistica.<br />

Partendo da questo dato è possibile stabilire quali sono le risorse che l’ente pubblico in proprio deve<br />

mettere in campo per svolgere questo servizio minimo essenziale. Se manca ad<strong>di</strong>rittura il minimo non<br />

si apre neppure l’uffi cio.<br />

Una volta stabiliti quali sono i livelli minimi essenziali delle prestazioni da erogare, si può quin<strong>di</strong> iniziare<br />

a <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> quali siano gli eventuali servizi aggiuntivi e capire dove reperire le risorse o quale tipo <strong>di</strong><br />

collaborazione si possa porre in essere per far funzionare meglio i nostri uffi ci.<br />

Dobbiamo necessariamente tenere conto <strong>di</strong> come si è evoluto il mondo dell’informazione turistica negli<br />

ultimi anni. Molti dei nostri utenti si informano tramite internet prima <strong>di</strong> intraprendere un viaggio, però<br />

sappiamo benissimo che anche il rapporto personale che si viene a creare negli uffi ci è importante,<br />

soprattutto per coloro che si trovano ad avere delle piccole problematiche o abbiano situazioni da<br />

risolvere all’ultimo momento.<br />

Sicuramente basandoci sulla nostra esperienza, perché ognuno <strong>di</strong> noi, anche tramite i propri collaboratori,<br />

sa cosa vuol <strong>di</strong>re gestire un uffi cio Iat.<br />

Chi sta al “front offi ce” è in grado <strong>di</strong> aiutarci a capire come funziona e cosa è necessario fare, ma è<br />

anche necessario chiederlo agli utenti. Molto spesso, infatti, si trascura troppo questo dato; tutti noi<br />

siamo in grado <strong>di</strong> dare i numeri dei nostri fl ussi turistici (arrivi, presenze, permanenza me<strong>di</strong>a), ma molto<br />

spesso non siamo in grado <strong>di</strong> dare i dati qualitativi del servizio che offriamo. Noi ad esempio in <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Verona</strong> da due anni portiamo avanti delle indagini a livello qualitativo (una sul lago <strong>di</strong> Garda e una<br />

quest’anno che si sta concludendo sulla città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>) proprio per capire sia la percezione del turista,<br />

sia le sue esigenze.<br />

E grazie a questa indagine sarà possibile, una volta trovati gli elementi che ci accomunano sui servizi<br />

in<strong>di</strong>spensabili offerti dagli uffi ci Iat, capire anche come poterci rivolgere al mercato per introdurre nuove<br />

o <strong>di</strong>verse forme innovative. Ormai è in<strong>di</strong>spensabile che si inizi a creare una banca dati informativa con<strong>di</strong>visa.<br />

E’ inutile che ognuno <strong>di</strong> noi inserisca dati nel proprio portale, dopo nel portale dell’ente giuri<strong>di</strong>camente<br />

superiore, quin<strong>di</strong> nel portale www.italia.it. E’ una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo evidente, un <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

energie e <strong>di</strong> risorse, ma soprattutto si corre il rischio <strong>di</strong> perdere <strong>di</strong> vista l’informazione.<br />

Chi è in grado <strong>di</strong> dare l’informazione certifi cata?<br />

Siamo noi: gli enti pubblici ed i relativo personale. Noi infatti, raccogliamo l’informazione che forniamo<br />

al turista ed è la stessa che poi inseriamo nei vari siti. L’informazione certifi cata deve essere uguale in<br />

qualsiasi punto venga ricercata dall’utente, ma contemporaneamente questa può <strong>di</strong>ventare una risorsa,<br />

un’entrata economica.<br />

Noi, in Veneto abbiamo iniziato un’attività chiamata “RegioIat” e stiamo portando avanti questo progetto.<br />

Al momento siamo tre Province collegate ad una piattaforma <strong>di</strong> network e possiamo con<strong>di</strong>videre<br />

le informazioni <strong>di</strong> back offi ce. Questo ci permette <strong>di</strong> riuscire ad erogare l’informazione <strong>di</strong>ffusa. Il nostro<br />

ospite non conosce i nostri confi ni amministrativi anzi, non gli interessano affatto.<br />

Il Lago <strong>di</strong> Garda è <strong>di</strong>viso fra regione Lombar<strong>di</strong>a, provincia <strong>di</strong> Brescia, regione Veneto con provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Verona</strong>, provincia autonoma <strong>di</strong> Trento.<br />

Il turista non conosce i confi ni e non gli interessa se Peschiera è in provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e quin<strong>di</strong> nella<br />

Regione del Veneto mentre Sirmione si trova in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Brescia e quin<strong>di</strong> nella Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Se arriva il turista dell’uffi cio Iat <strong>di</strong> Peschiera e mi chiede informazioni su Sirmione non posso permettermi<br />

<strong>di</strong> rispondere “no mi <strong>di</strong>spiace è altra Regione, è altra <strong>Provincia</strong>… è altro mondo”, ma devo essere<br />

in grado <strong>di</strong> avere le informazioni <strong>di</strong> quella zona. Di certo non parlo della stessa competenza che può<br />

avere l’operatore dell’uffi cio Iat <strong>di</strong> Sirmione, ma almeno le informazioni essenziali, gli eventi o la mappa<br />

devono essere con<strong>di</strong>visi.<br />

Perché le informazioni possono <strong>di</strong>ventare una risorsa?<br />

Alimentare un sistema <strong>di</strong> “banca dati” con<strong>di</strong>viso tra enti, sicuramente è uno scambio a costo “zero” in<br />

quanto il reperimento <strong>di</strong> notizie fa parte del nostro lavoro. Queste informazioni certifi cate possono essere<br />

utili ad una serie <strong>di</strong> soggetti privati, i quali si possono accre<strong>di</strong>tare da noi, magari pagando una sorta <strong>di</strong><br />

abbonamento per poter accedere a informazioni e riutilizzarle per la commercializzazione.<br />

Parliamo delle manifestazioni ad esempio. Chi più <strong>di</strong> un operatore <strong>di</strong> un uffi cio Iat che inserisce nel portale<br />

gli eventi, è in grado <strong>di</strong> inserire all’ultimo momento il cambio <strong>di</strong> data, il cambio <strong>di</strong> ora, il cambio <strong>di</strong><br />

località <strong>di</strong> una manifestazione? Se una persona si trova ad avere un elenco <strong>di</strong> iniziative stampate tre mesi<br />

prima, riceverà un’informazione sbagliata.<br />

“Chi è in grado <strong>di</strong> dare l’informazione certifi cata?<br />

Siamo noi: gli enti pubblici ed il personale degli enti pubblici.”<br />

Monica Fondriest<br />

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I livelli minimi inoltre, permettono <strong>di</strong> capire quali sono le risorse che l’ente pubblico deve mettere in<br />

campo, ascoltando l’esigenza degli utenti per scoprire quali sono i servizi aggiuntivi da offrire loro.<br />

Gli Iat della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> da qualche anno fanno questo genere <strong>di</strong> servizi: biglietteria, prenotazioni,<br />

coor<strong>di</strong>nano visite guidate in città, servizi speciali come la linea “Parchi Bus” per agevolare i turisti a<br />

non utilizzare l’auto da <strong>Verona</strong> per visitare i numerosi parchi della zona del lago <strong>di</strong> Garda. Siamo convenzionati<br />

con l’Associazione Albergatori e gestiamo gli uffi ci in maniera associata, affi nché l’utente possa<br />

trovare contemporaneamente informazioni ed anche, ma in luogo separato, la prenotazione in quanto la<br />

Regione prevede che la <strong>Provincia</strong> non possa fare l’attività <strong>di</strong> prenotazione. Nel momento <strong>di</strong> emergenza<br />

abbiamo scoperto che esistono dei privati che sono <strong>di</strong>sposti ad investire per essere visibili all’interno<br />

dei nostri uffi ci.<br />

Vi racconto una riunione <strong>di</strong> emergenza. Ci siamo detti: ci mancano le risorse. Cosa facciamo? E’ arrivata<br />

un’idea che al momento poteva sembrare stupida: lanciamo una campagna e la chiamiamo “Adotta uno<br />

Iat” ed un nostro Iat è stato adottato!<br />

Premetto che in tutto il Veneto abbiamo un sistema contapersone “Smartcheck” per cui siamo in grado<br />

<strong>di</strong> dare numeri oggettivi che valgono. L’uffi cio <strong>di</strong> Piazza Bra a <strong>Verona</strong> è stato adottato da “DB Bahn -<br />

ferrovie tedesche”.<br />

Da qualche anno queste hanno preso in concessione la tratta Monaco - Bologna e Milano - Venezia e<br />

<strong>Verona</strong> si trova proprio in un punto nevralgico. Avevano la necessità <strong>di</strong> avere un partner e l’hanno trovato<br />

in noi. Diamo loro alta visibilità; nel nostro uffi cio, nel nostro portale, nel materiale promozionale e nei<br />

nostri eventi in cambio <strong>di</strong> un apprezzabile contributo economico. Abbiamo fatto poi un ulteriore accordo<br />

per il servizio <strong>di</strong> biglietteria DB e sui biglietti venduti riceviamo una commissione. Abbiamo scoperto che<br />

anche i residenti si servono della nuova biglietteria <strong>di</strong> Piazza Bra.<br />

Antonella Tiranti - Direzione Turismo Regione Umbria<br />

Proviamo ad andare a defi nire in maniera il più possibile omogenea questi livelli<br />

minimi essenziali. Si tratta <strong>di</strong> un argomento che è sempre stato molto poco<br />

affrontato dalle Regioni. Quando <strong>di</strong>scipliniamo, ci limitiamo sostanzialmente ad<br />

aspetti legati alla ricettività, all’interme<strong>di</strong>azione e alle professioni turistiche.<br />

Cosa inten<strong>di</strong>amo per informazione e accoglienza turistica quando facciamo un’operazione<br />

normativa <strong>di</strong> primo o secondo livello, cioè con legge o con norme<br />

regolamentari? Fino a dove dobbiamo arrivare per garantire l’utente fi nale?<br />

L’ospite che arriva a <strong>Verona</strong>, dopo qualche giorno potrebbe spostarsi a Ferrara, nelle Marche, in<br />

Umbria e attraversare tutta l’Italia. Dobbiamo quin<strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> garantirgli che troverà un<br />

livello minimo <strong>di</strong> servizi comuni ovunque. Credo che questa sia un’attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che è<br />

<strong>di</strong> competenza primaria delle Regioni e che non possono esercitare in totale solitu<strong>di</strong>ne, perché poi si<br />

rischia <strong>di</strong> fare un’operazione per cui le norme <strong>di</strong> questa natura vengono calate dall’alto e senza nessun<br />

riscontro con la realtà effettiva.<br />

Questa può essere un’occasione, mettendo a confronto chi opera quoti<strong>di</strong>anamente sul campo e chi per<br />

suo compito deve trasformare queste necessità in norme con gli in<strong>di</strong>spensabili caratteri <strong>di</strong> astrazione e<br />

generalità.<br />

Ersilia Maffeo - Agenzia Regionale del Turismo, Regione Lazio<br />

Quando parliamo <strong>di</strong> base minima, uno dei primi aspetti<br />

sui quali dobbiamo ragionare sono gli orari <strong>di</strong> apertura<br />

e i giorni <strong>di</strong> apertura. Vi porto l’esperienza del nostro<br />

territorio. Uno dei problemi più critici è che spesso gli uffi ci sono chiusi il sabato<br />

e la domenica perché il personale <strong>di</strong>pendente pubblico fa orario d’uffi cio e così<br />

non riusciamo a garantire almeno in alcune località, la <strong>di</strong>sponibilità del personale.<br />

Un altro problema riguarda le assunzioni che sono bloccate! In Lazio attualmente le persone che lavorano<br />

nei punti Iat <strong>di</strong> informazione al pubblico, nei prossimi anni andranno in pensione e per noi quin<strong>di</strong> si<br />

affaccia il problema della loro sostituzione e del loro ricambio…<br />

Monica Fondriest<br />

Ritengo che il problema del personale tocchi un po’ tutti. Il nostro è un lavoro in cui il costo maggiore è<br />

proprio quello del personale ed il taglio che normalmente viene fatto negli apparati amministrativi delle<br />

strutture pubbliche, non può contemporaneamente essere riportato pari pari negli uffi ci <strong>di</strong> front-offi ce<br />

in generale e dunque negli Uffi ci Turistici. La Regione potrebbe aiutarci a far capire questo a livello<br />

nazionale.<br />

E poi senz’altro l’aspetto del cambio generazionale mette in campo ulteriori problematiche. Non solo<br />

avremo un problema <strong>di</strong> cambio numerico, ma anche <strong>di</strong> competenze. In linea <strong>di</strong> massima le assunzioni<br />

vengono fatte tramite concorso pubblico e sappiamo benissimo che molto spesso non si è in grado <strong>di</strong><br />

stabilire, tramite concorso pubblico, le competenze effettive che servono in questo campo.<br />

Qui si parte da livelli minimi <strong>di</strong> competenze che sono imprescin<strong>di</strong>bili quali la conoscenza del territorio<br />

che ci portano a comprendere che l’operatore dell’uffi cio Iat non è un normale <strong>di</strong>pendente pubblico<br />

amministrativo e credo che questo sia ben chiaro a tutti.<br />

Paolo Menapace - Responsabile Iat Est Veronese, Soave<br />

Da <strong>di</strong>eci anni sono Presidente della Strada del Vino Soave.<br />

Dopo l’alluvione <strong>di</strong> novembre che ha messo in ginocchio anche l’uffi cio Iat, le responsabili<br />

hanno trovato un altro lavoro. Terminati quei <strong>di</strong>ffi cili momenti, siamo riusciti ad aprirlo a<br />

metà aprile. Ho trovato due ragazze che parlano tre lingue; l’apertura è <strong>di</strong> sette giorni su sette. Lunedì<br />

cominciamo alle 9 e proseguiamo fi no alle 18 con orario continuato, anche il sabato facciamo orario<br />

continuato e domenica fi no alle 15.00 o anche fi no alle 16.00, a turni. Queste giovani riesco a pagarle<br />

grazie alla collaborazione <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci Comuni del territorio e della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Abbiamo tutti i dati,<br />

le statistiche, quanti turisti entrano, quanti francesi, tedeschi, americani, giapponesi… e cerchiamo <strong>di</strong><br />

trattarli bene. L’unico problema è che non possiamo vendere, ad esempio prodotti enogastronomici. A<br />

chi possiamo chiedere?<br />

Non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> metter su una bottega, però vendere un po’ <strong>di</strong> miele o bottiglie <strong>di</strong> vino, sarebbe auspicabile<br />

per fare un po’ <strong>di</strong> pubblicità in più per il nostro territorio.<br />

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Mario Ruggini - Assessorato al Turismo Regione Marche<br />

Da questi primi interventi emerge una <strong>di</strong>fformità <strong>di</strong> organizzazione sul<br />

territorio che si deve superare. La proposta <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento per<br />

arrivare ad una uniformità <strong>di</strong> intenti deve essere accolta subito intensifi -<br />

cando il confronto, anche se esistono evidenti <strong>di</strong>ffi coltà. Dobbiamo però<br />

tentare; si crei un gruppo <strong>di</strong> lavoro per in<strong>di</strong>viduare gli obiettivi comuni e le relative risorse. Le risorse<br />

infatti sono importantissime.<br />

L’idea <strong>di</strong> uno Iat che sia supportato da uno sponsor è una novità interessante su cui rifl ettere. Non solo<br />

lo sponsor può fi nanziare le spese <strong>di</strong> organizzazione della struttura, ma la nuova impostazione <strong>di</strong> un<br />

“uffi cio-vetrina” dei prodotti del territorio può risultare red<strong>di</strong>tizia incentivando le attività <strong>di</strong> Accoglienza.<br />

Qui c’è il dottor Gran<strong>di</strong>celli della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino che ha sperimentato con successo questa<br />

nuova proposta.<br />

Sullo Iat però ci sono lacci e lacciuoli <strong>di</strong> normative superate e, spesso, <strong>di</strong>fformi da Regione a Regione<br />

che, fi nalmente, si stanno tentando <strong>di</strong> superare anche se, per ora, bisogna operare con le leggi vigenti.<br />

Lo Iat non deve essere un mero <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> depliantistica, ma deve far vivere l’essenza del territorio<br />

con i suoi prodotti e le sue tipicità; immaginate <strong>di</strong> entrare nello Iat e sentire il profumo del tartufo, bere<br />

un bicchiere <strong>di</strong> vino, assaggiare un formaggio tipico…lì dentro c’è già un primo approccio <strong>di</strong> quello che<br />

è il territorio da visitare e da “gustare”.<br />

Il turista non è più quello <strong>di</strong> vent’anni fa, la cultura dell’ospitalità deve fare un passo in avanti. Il coor<strong>di</strong>namento<br />

è altresì essenziale, per esempio, per realizzare una rete <strong>di</strong> segnaletica uniforme specialmente<br />

tra Regioni limitrofe.<br />

Scambiare le opinioni e <strong>di</strong>scutere delle esperienze realizzate, come si sta facendo, è utile e necessario<br />

per in<strong>di</strong>viduare obiettivi comuni e con<strong>di</strong>visi.<br />

Massimo Gran<strong>di</strong>celli - Dirigente Servizio Turismo e Cultura, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro-Urbino<br />

In effetti noi della provincia <strong>di</strong> Pesaro-Urbino consideriamo molto importante la<br />

rete degli Iat. Abbiamo insistito molto con la Regione perché questa competenza<br />

fosse passata alla province. Quin<strong>di</strong> grazie alla sensibilità della Regione stessa,<br />

della struttura, dell’Assessore, dal 1 maggio 2009 tutte le province delle Marche gestiscono questa competenza.<br />

Abbiamo ere<strong>di</strong>tato dalla Regione quattro uffi ci con otto <strong>di</strong>pendenti. Abbiamo concordato lo<br />

standard - per tornare ai livelli minimi essenziali - <strong>di</strong> almeno due unità e mezzo. Ci mancava quel mezzo<br />

per il quale la Regione si era impegnata a fi nanziarci.<br />

La prima sfi da importante è stata quella degli orari <strong>di</strong> apertura. Prima gli uffi ci erano chiusi dal venerdì<br />

alle 13.00-14.00. Il primo segnale è stato il 1 maggio, il 2 era ponte e il 3 domenica: i <strong>di</strong>pendenti hanno<br />

lavorato dall’1 al 3 maggio con apertura domenicale, soprattutto in zona balneare, e ad Urbino città<br />

d’arte, dove vi sono gli affl ussi maggiori.<br />

Dunque ecco i livelli essenziali: orari <strong>di</strong> apertura e livello minimo <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> personale qualifi cato.<br />

A Pesaro avevamo un uffi cio già attivato una decina d’anni prima in centro, in via Rossini. Funzionava<br />

bene con personale <strong>di</strong> livello elevato, che parla tre lingue. Abbiamo avuto la possibilità, a seguito del<br />

trasferimento regionale <strong>di</strong> un altro uffi cio a Pesaro, sul lungomare e ci siamo ritrovati con due uffi ci, a 300<br />

metri l’uno dall’altro.<br />

Ecco l’idea: riconvertirne uno, sacrifi cando quello in centro per valorizzare quello collocato sul mare. E’<br />

stato rinnovato e qualifi cato con un’ immagine coor<strong>di</strong>nata. Avevamo ragionato su una segnaletica che<br />

fosse omogenea a livello regionale. A livello nazionale abbiamo la “i” che in qualche modo ci salva.<br />

Siamo riusciti ad adottare questa segnaletica che è con<strong>di</strong>visa a livello regionale.<br />

Se con questa importante iniziativa dell’<strong>Assise</strong> riuscissimo nel tempo a coor<strong>di</strong>narci per avere una segnaletica<br />

nazionale… sarebbe una cosa fantastica.<br />

Si era <strong>di</strong>scusso su come allargare le reti degli Iat. Nella Regione Marche si chiamano Centri Iat, a competenza<br />

regionale e strutturati, con servizio elevato, conoscenza lingua, informatizzazione, ecco tutti questi<br />

livelli essenziali <strong>di</strong> cui parlavi tu, Monica.<br />

Noi forse li conosciamo, però se fossero strutturati in un’elencazione ben precisa e con<strong>di</strong>visa sarebbe<br />

meglio. Abbiamo adottato un protocollo per fare in modo che anche i Comuni, assieme alle Pro Loco,<br />

fossero promotori <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> informazione e Accoglienza turistica, stimolando il territorio e coinvolgendo<br />

le varie forme <strong>di</strong> volontariato e degli appassionati conoscitori che non sempre percepiscono uno stipen<strong>di</strong>o<br />

e che anche grazie a questo sentimento passionale per il territorio, per l’esperienza, per l’amore<br />

dell’arte sono <strong>di</strong>sponibili ad impegnarsi.<br />

Per fare questo con la Regione avevamo concordato un protocollo che prevedeva una serie <strong>di</strong> requisiti.<br />

Queste entità, defi nite punti Iat dovevano impegnarsi da sole per garantire: apertura, livello minimo <strong>di</strong><br />

conoscenza del territorio, conoscenza della lingua, strutture informatiche, sede adeguata, mentre la<br />

parte informativa, materiali e sito, doveva essere organizzata dalla <strong>Provincia</strong>, che si impegnava anche a<br />

fare formazione del personale. Il protocollo che abbiamo adottato potrebbe essere uno strumento utile<br />

per l’<strong>Assise</strong>, da cui partire per migliorarlo e implementarlo.<br />

La vostra esperienza, della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, è proprio una bella esperienza. Siete una realtà molto<br />

forte, che guarda al futuro con il progetto con le ferrovie tedesche, un’occasione che avete sfruttato<br />

benissimo. La strada sicuramente è quella <strong>di</strong> arricchire <strong>di</strong> opportunità l’uffi cio Iat.<br />

La nostra esperienza invece è quella legata alla riconversione del punto Iat del centro <strong>di</strong> Pesaro. Lì abbiamo<br />

pensato <strong>di</strong> proporre un uffi cio che <strong>di</strong>ventasse un luogo <strong>di</strong> promozione del territorio attraverso il prodotto<br />

enogastronomico e l’artigianato <strong>di</strong> qualità. La nostra intenzione era quella <strong>di</strong> dare dei messaggi <strong>di</strong><br />

marketing territoriale attraverso il prodotto enogastronomico della provincia (vini, olio, tartufi , pasta). Poi<br />

ci sono bellissime esperienze legate all’artigianato <strong>di</strong> qualità (pipe, tappeti ecc.).<br />

Così abbiamo deciso <strong>di</strong> fare un bando fornendo in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere generale dove la commercializzazione<br />

doveva essere un elemento complementare; la base d’asta era 1.000,00 euro per un locale nel<br />

centro <strong>di</strong> Pesaro molto interessante. Siamo partiti con un valore economico molto basso perché non ci<br />

interessava l’elemento economico, ma l’elemento promozionale.<br />

“E’ necessario che gli uffi ci Iat <strong>di</strong>ventino luoghi in cui si fa servizio...<br />

Sono i servizi che arricchiscono il territorio e danno la possibilità <strong>di</strong><br />

crescita reciproca.”<br />

Massimo Gran<strong>di</strong>celli<br />

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Si è aggiu<strong>di</strong>cata la gestione <strong>di</strong> questo uffi cio<br />

un’associazione <strong>di</strong> imprese, <strong>di</strong> cui una che<br />

da anni fa mostre d’arte, una specializzata<br />

in enogastronomia ed una terza società che<br />

fa marketing turistico, un tour operator. Una<br />

combinazione ottima, secondo me da prendere<br />

a modello. E i risultati stanno arrivando:<br />

quest’estate l’ uffi cio è stato aperto fi n oltre<br />

mezzanotte con turisti, ma anche con citta<strong>di</strong>ni<br />

incuriositi ed interessati a quanto veniva<br />

proposto.<br />

L’attività è legata a iniziative che, in concomitanza <strong>di</strong> eventi, invitano l’artigiano a raccontare il prodotto.<br />

E’ necessario che gli uffi ci Iat <strong>di</strong>ventino luoghi in cui si fa servizio. Noi abbiamo attivato la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

biglietti teatrali in accordo con un’associazione teatrale delle Marche e al <strong>di</strong> là dell’interesse economico<br />

che ne può derivare, quello che ci interessa è <strong>di</strong> certo che vendere 100 biglietti in più, se da un lato ti garantisce<br />

una modesta percentuale, dall’altro si riesce a veicolare nuove persone verso un settore spesso<br />

in <strong>di</strong>ffi coltà. Sono servizi che arricchiscono il territorio e danno la possibilità <strong>di</strong> crescita reciproca.<br />

Un piccolo spazio, per concludere, lo de<strong>di</strong>cherei alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> materiale turistico ed in particolare a<br />

quello considerato essenziale. Pensare a delle belle brochure ad un costo magari ridotto, che potremmo<br />

far pagare solo 2 euro, facendo sì che il turista o l’ospite le conservi gelosamente e non le lasci in giro<br />

magari per terra o su qualche tavolino del bar.<br />

Monica Fondriest<br />

Quando parliamo <strong>di</strong> livelli minimi essenziali, sarebbe importante capire qual è il materiale essenziale<br />

gratuito da fornire al visitatore e quello che invece può essere <strong>di</strong>stribuito a pagamento magari per coprire<br />

il solo costo <strong>di</strong> stampa.<br />

Tullio Galfrè - Direttore APT Venezia<br />

Avete sentito la voce della Regione Veneto. C’è tutto un percorso sofferto <strong>di</strong> ottimizzazione<br />

e razionalizzazione che però sostanzialmente signifi ca una riduzione dell’offerta complessiva.<br />

L’anno scorso la mia rete Iat constava <strong>di</strong> 24 uffi ci (tra permanenti e stagionali).<br />

Ebbene quest’anno siamo scesi a 18 e questo vuol <strong>di</strong>re che ne abbiamo chiusi un quarto.<br />

Ma la prima rifl essione che abbiamo fatto è stata questa: abbiamo chiuso un quarto dei punti <strong>di</strong> informazione<br />

ed accoglienza Iat, eppure abbiamo avuto complessivamente nei primi 8 mesi dell’anno una<br />

riduzione degli utenti minima, pari allo 0,6%. Il che vuol <strong>di</strong>re che se 650.000 sono i visitatori entrati da noi<br />

l’anno scorso nei primi 8 mesi, 650.000 sono quelli entrati quest’anno pur con 6 uffi ci in meno.<br />

Tutto ciò signifi ca che le operazioni chirurgiche fanno male, ma alle volte servono per fare lifting e che<br />

possono esserci dei momenti virtuosi per meglio mettere a red<strong>di</strong>to il nostro servizio. E’ vero, infatti, che<br />

siamo <strong>di</strong>versi, ma abbiamo un minimo comune denominatore quando dobbiamo fare Informazione e<br />

Accoglienza. E qui sta già la prima <strong>di</strong>ffi coltà. Più ci addentriamo nell’applicazione razionale e funzionale<br />

delle nostre attività, più ci convinciamo che l’Informazione non va d’accordo con l’Accoglienza e che<br />

quin<strong>di</strong> esistono due modalità <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> approccio.<br />

Vi porto due esempi dalla mia esperienza.<br />

A Venezia abbiamo dei terminal strategici: la stazione e l’aeroporto. Sempre nei primi otto mesi la stazione<br />

ha servito 120.000 utenti e questi non possono chiamarsi visitatori perché gli spazi nei nostri uffi ci<br />

sono esigui. Parlo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> informazione richiesta/informazione ricevuta.<br />

E’ allora inconcepibile che essi abbiano delle giornate <strong>di</strong> chiusura. Il turista che si muove sul territorio<br />

non è tenuto ad informarsi quando il servizio viene erogato e quando non. Per cui, pur avendo chiuso,<br />

pur avendo ridotto il personale (siamo passati da 110 <strong>di</strong>pendenti nel 2010 a 90 nel 2011), il nostro uffi cio<br />

Iat ovunque sia, è aperto 7 giorni su 7.<br />

Abbiamo momenti <strong>di</strong> tensione <strong>di</strong> carichi <strong>di</strong> lavoro dove il mio operatore si trova a dover smaltire 50-60<br />

richieste <strong>di</strong> informazioni all’ora. Non si può fare attività <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> “appealing”, ma si deve erogare<br />

un’informazione <strong>di</strong> base. Diventiamo “help desk” che forniscono le informazioni essenziali (dove<br />

vado a prendere il vaporetto, che bus devo prendere per andare a Treviso, che cosa c’è da vedere in<br />

velocità...). In Piazza San Marco e <strong>di</strong>ntorni abbiamo due punti info che fanno 180.000 utenti in 8 mesi.<br />

A Bibione invece, c’è un punto stagionale nella zona del passeggio estivo che fa orario continuato dalle<br />

9 alle 21 (12 ore continuate) e che sod<strong>di</strong>sfa 35.000 utenti.<br />

Dove l’utente è già sul territorio, dove il visitatore è già entrato nel perimetro della nostra offerta, lì va<br />

creato il valore aggiunto, offrendo opportunità <strong>di</strong> conoscenza (dalle visite, ai tour, dai vari elementi <strong>di</strong><br />

scoperta del territorio o della città, a quelli <strong>di</strong> suggestione).<br />

E ovviamente questo tipo <strong>di</strong> servizio non può essere erogato de<strong>di</strong>cando 50 secon<strong>di</strong> per ciascun utente,<br />

ma richiede una <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> “layout” <strong>di</strong> uffi cio che parte anche dalla capacità <strong>di</strong> allestire una<br />

vetrina.<br />

L’importante è che nel primo caso sia sod<strong>di</strong>sfatta la richiesta <strong>di</strong> informazione mentre nel secondo dobbiamo<br />

ad<strong>di</strong>rittura creare un’aspettativa. Perché molto spesso il cliente dell’Accoglienza non ha oggettivata<br />

la sua esigenza o il suo bisogno e quin<strong>di</strong> bisogna aiutarlo e per farlo ci vuole un comportamento più<br />

“friendly” con delle soluzioni <strong>di</strong> layout più adeguate. E qui inseriamo l’attività commerciale. Se riusciamo,<br />

quest’anno il 30% delle nostre entrate verrà proprio dall’attività commerciale.<br />

Siamo partiti vendendo prodotti <strong>di</strong> mobilità e <strong>di</strong> fruizione del servizio cioè ticket, biglietteria per mezzi<br />

pubblici ovvero un servizio per chi accede al territorio. Un territorio non facile per chi non lo conosce.<br />

Però questo è un servizio, è un piccolo valore aggiunto che non crea grande interesse economico perché<br />

le commissioni sono basse rispetto al valore unitario della ven<strong>di</strong>ta. Ma sui gran<strong>di</strong> numeri ci porta<br />

qualcosa.<br />

Poi a tipologia <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> offerta, corrisponde anche una segmentazione <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> utenza. Lo rileviamo<br />

nelle nostre analisi <strong>di</strong> marketing: è evidente che chi entra in uffi cio per avere un’informazione, va in un<br />

terminal a comprare un biglietto e ha una capacità <strong>di</strong> spesa molto bassa, che non arriva a 10 € pro-capite.<br />

Una famiglia non arriva a spendere 40 € quin<strong>di</strong> non possiamo proporre oggetti a maggior costo unitario.<br />

Viceversa se noi ci portiamo negli uffi ci dei centri storici, vedremo che c’è chi entra, magari nel pomeriggio<br />

quando ha già odorato l’ambiente e comincia ad avere qualche curiosità, allora lì possiamo vendere<br />

qualcosa in più, possiamo vendere i tour, occasioni, serate al casinò e scopriamo che la capacità <strong>di</strong> spesa<br />

passa da meno <strong>di</strong> 10 € a più <strong>di</strong> 40 € pro-capite.<br />

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Stiamo cercando non soltanto <strong>di</strong> incrementare la componente commerciale, ma ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> spostare<br />

il più possibile l’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> azione commerciale sulla seconda tipologia.<br />

Un ultimo aspetto che volevo sottolineare è legato agli strumenti. Molti dei nostri utenti li stiamo perdendo<br />

per strada, ad esempio quelli che utilizzano la rete per informarsi, quelli che visitano i portali.<br />

Sono utenti internauti che, se da un lato rappresentano dei contatti sui nostri portali, dall’altro non saranno<br />

più dei contatti fi sici in uffi cio. Si affaccia così un nuovo utente in uffi cio: quello dei non residenti,<br />

degli escursionisti che non fanno parte della tipologia standard del cliente tipo dell’uffi cio Iat, ma che<br />

rappresentano una delle componenti dei nostri prossimi utenti. Diventa non soltanto una conoscenza <strong>di</strong><br />

ciò che offre il territorio sul piano turistico, ma rappresenta anche il valore che il territorio esprime e che<br />

<strong>di</strong>venta una sfi da ancora maggiore che si traduce sulla fi gura dell’operatore.<br />

Abbiamo visto che tra le competenze degli operatori c’è una doppia valenza: quella linguistica e quella<br />

della conoscenza del territorio. Linguistica secondo me non vuol <strong>di</strong>re soltanto conoscere le lingue, ma<br />

anche il linguaggio. I nostri profi li impongono la conoscenza <strong>di</strong> tre lingue ed il problema è proprio legato<br />

alla terza lingua, perché abbiamo ormai verifi cato che sul nostro bacino <strong>di</strong> utenti le lingue dell’Europa<br />

dell’Est hanno ormai superato l’italiano.<br />

L’altro aspetto è quello della conoscenza del territorio che va la <strong>di</strong> là <strong>di</strong> conoscere eventi, bellezze,<br />

tra<strong>di</strong>zioni, offerta museale. Parlo <strong>di</strong> valori del territorio perchè questi nuovi nostri utenti vogliono<br />

riappropriarsi dei valori.<br />

Antonella Tiranti<br />

Qual è la forma giuri<strong>di</strong>ca dell’Apt: ente pubblico, società o altro?<br />

Tullio Galfrè<br />

E’ una Società consortile, un’Azienda speciale a capitale interamente pubblico, ma che non è interamente<br />

degli Enti locali. La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Venezia ha la maggioranza, poi c’è la Camera <strong>di</strong> Commercio, quin<strong>di</strong><br />

gli operatori dell’impresa e poi qualche Comune che vi partecipa.<br />

Daniela Broglio - Turismo Torino e <strong>Provincia</strong><br />

Turismo Torino e <strong>Provincia</strong> (TT&P) è una delle 9 Aziende Turistiche Locali della Regione Piemonte.<br />

Un consorzio pubblico-privato a forte maggioranza pubblica che vede coinvolte la Regione<br />

Piemonte, la <strong>Provincia</strong>, la Città <strong>di</strong> Torino, la Camera <strong>di</strong> Commercio che sono i maggiori<br />

soci, poi le Comunità montane, alcuni Comuni ed una rappresentanza privata contenuta intorno<br />

al 3 %. Viviamo quin<strong>di</strong> prevalentemente <strong>di</strong> pubblico ed abbiamo personale nostro che fa parte del<br />

Consorzio, piuttosto giovane con una buona base <strong>di</strong> preparazione, una buona conoscenza delle lingue<br />

“Gli utenti internauti, se da un lato rappresentano dei contatti sui<br />

nostri portali, dall’altro non saranno più dei contatti fi sici in uffi cio.”<br />

Tullio Galfrè<br />

e del territorio. Gli Uffi ci del Turismo <strong>di</strong> Torino sono aperti 7 giorni su 7, così come nelle valli olimpiche<br />

in alta stagione, sul resto del territorio me<strong>di</strong>amente sono aperti 6 giorni su 7.<br />

Abbiamo una rete <strong>di</strong> 13 uffi ci <strong>di</strong>rettamente gestiti da TT&P in collaborazione con i Comuni <strong>di</strong> riferimento,<br />

inoltre sono state sviluppate delle convenzioni con gli uffi ci turistici comunali nei luoghi dove l’uffi cio<br />

turistico serve o stagionalmente o in alcuni giorni. La convenzione prevede la formazione del personale,<br />

la dotazione <strong>di</strong> materiale informativo e un lavoro in rete. Questo <strong>di</strong>rei che funziona abbastanza bene.<br />

Non voglio addentrarmi invece a parlare <strong>di</strong> tutta quella rete <strong>di</strong> punti informativi che nascono spontaneamente,<br />

che non sono sotto il nostro controllo e che quin<strong>di</strong> non garantiscono sempre omogeneità e un<br />

corretto livello dell’informazione turistica. Quin<strong>di</strong> la Pro Loco che è vicina alla Residenza Reale, è bene<br />

che ci sia, ma non possiamo valutare le sue prestazioni.<br />

Interessante è l’esperienza <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> volontari <strong>di</strong> Torino, formatosi in occasione delle olimpia<strong>di</strong> e<br />

che si occupa anche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> eventi, ve<strong>di</strong> “Italia 150”, appuntamento che ha visto un forte affl usso <strong>di</strong><br />

turisti in città.<br />

Alcuni volontari sono stati affi ancati al personale degli Uffi ci del Turismo ed hanno garantito una serie<br />

<strong>di</strong> informazioni “veloci” <strong>di</strong>stribuendo mappe della città o rispondendo alle domande più frequenti tipo<br />

orari <strong>di</strong> alcuni musei o eventi.<br />

A Torino nei momenti <strong>di</strong> punta è possibile dare solo della pura informazione e non c’è il tempo <strong>di</strong> fare<br />

vera Accoglienza riuscendo a raccontare, a dare suggestioni, itinerari e possibilità <strong>di</strong> visita anche un<br />

po’ <strong>di</strong>versi dai soliti circuiti. La stessa cosa avviene nei punti informativi <strong>di</strong> alta montagna (Sestriere,<br />

Bardonecchia) in alta stagione, e in altre citta<strong>di</strong>ne più piccole in occasione <strong>di</strong> un grande evento come il<br />

Carnevale d’Ivrea.<br />

Per quanto riguarda il fi nanziamento dei punti informativi, noi non possiamo vendere nulla. Debbo <strong>di</strong>re<br />

poi che con la mo<strong>di</strong>fi ca della legge che ha istituito le Atl la scorsa estate, anche quel poco che facevamo,<br />

non lo possiamo più fare. Si deve assolutamente cancellare dalla nostra attività la parola “corrispettivi”.<br />

La città <strong>di</strong> Torino circa due anni fa ha creato un interessante progetto con aziende locali, realizzando una<br />

linea <strong>di</strong> oggetti sia per “Italia 150” che per altro. Noi siamo stati i primi ad essere stati coinvolti per vendere<br />

tutta la linea con un impegno gestionale che potete immaginare. Ci rimaneva una parte dell’utile<br />

ma questo per noi non sarà più possibile. E’ vero, come <strong>di</strong>ceva il <strong>di</strong>rettore dell’Apt <strong>di</strong> Venezia, non sono<br />

delle cifre enormi, ma far pagare giusto il costo della stampa <strong>di</strong> una mappa è educativo e dà valore<br />

al nostro lavoro.<br />

Importante anche cercare <strong>di</strong> fare sempre <strong>di</strong> più un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> rete e non solo sul territorio <strong>di</strong> competenza.<br />

TT&P si trova ai margini della provincia <strong>di</strong> Biella, vicino alla Valle d’Aosta, alla provincia <strong>di</strong> Asti ed è<br />

veramente importante che il nostro personale possa accedere ad un’informazione per esempio sul Palio<br />

<strong>di</strong> Asti o sui castelli della Valle D’Aosta.<br />

Giorgio Zamboni - Responsabile Iat Valpolicella<br />

Gestisco come il dottor Menapace, in convenzione con la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, l’Uffi cio Turistico<br />

della Valpolicella, sono coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> questo uffi cio, rappresento il mondo Pro Loco<br />

e sono anche consigliere regionale del Veneto delle Pro Loco. Ben venga la formazione<br />

del personale, ben vengano gli strumenti adeguati, un livello <strong>di</strong> servizi che sia congruo,<br />

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la conoscenza del territorio, ma soprattutto ben venga la capacità <strong>di</strong> poter fare rete anche con queste<br />

strutture. Naturalmente i fon<strong>di</strong> vengono sempre meno e ci dobbiamo adeguare per riuscire a portare<br />

a casa quello che è il nostro bisogno quoti<strong>di</strong>ano. Per fare questo naturalmente ci identifi chiamo<br />

sicuramente nel ruolo del marchio Iat, perché noi rafforziamo lo Iat così come lo Iat come immagine<br />

rafforza quello che facciamo noi. Con il Comune <strong>di</strong> Fumane abbiamo una convenzione: raccogliamo le<br />

prenotazioni per la visita della grotta <strong>di</strong> Fumane, un sito preistorico che sta assumendo un’importanza<br />

europea sempre maggiore. Ci attiviamo per realizzare altri eventi che vadano ad animare il territorio e<br />

che portino turismo.<br />

Il servizio civile, che un tempo ci garantiva risorse, oggi lo fa sempre meno. In uffi cio Iat ho due persone<br />

che crescono e conoscono il territorio. Potremmo vedere se il Ministero può accre<strong>di</strong>tarci per fare insieme<br />

questo percorso (ad esempio nel Veneto ne abbiamo 40, in tutta Italia 900 e ne avevamo 1.800 due anni<br />

fa). Sono quin<strong>di</strong> 1.800 persone che possono rafforzare i punti <strong>di</strong> informazione. Ed è un aiuto anche per i<br />

ragazzi per farli crescere e per fargli conoscere meglio il territorio.<br />

Michele Pagani - Dirigente Turismo della Regione Liguria<br />

In realtà sono qui per l’attività <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento che c’è stata ieri, però evidentemente<br />

sono stimolato dall’oggetto <strong>di</strong> questo seminario. In Liguria abbiamo una<br />

cinquantina <strong>di</strong> Uffi ci <strong>di</strong> Informazione, alcuni dei quali sono gestiti dalle Province, un<br />

tempo Apt (Enti strumentali delle Regioni), altri sono dati in convenzione, altri hanno l’utilizzo della sigla<br />

Uffi cio <strong>di</strong> Informazione e per loro c’è un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> rete. Fino a quest’anno ad essi era garantita la somma<br />

che la Regione spendeva dopo la soppressione delle Apt. Da quest’anno invece, gli uffi ci fi nanziari<br />

hanno fatto aggiungere una postilla: “sempre che ci sia copertura fi nanziaria”.<br />

C’è stata una riduzione del 30% dei fon<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione che noi <strong>di</strong>amo alle Province per la gestione<br />

degli Uffi ci Turistici ed ovviamente, le ripercussioni si sono sentite in tutto il territorio mentre il prossimo<br />

anno <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> ce ne saranno ancora meno. Prima <strong>di</strong> parlare degli standard previsti negli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione,<br />

bisogna capire quale sarà il ruolo dell’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione. Ce l’avranno ancora un ruolo gli<br />

uffi ci Iat sul territorio? In Liguria, ad esempio abbiamo notato che l’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> chi entra si sta sempre<br />

più elevando perché ormai i giovani hanno i propri sistemi per avere informazioni turistiche. Ed i giovani<br />

non sono altro che gli adulti <strong>di</strong> domani.<br />

“Arriveremo ad una razionalizzazione dell’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione.<br />

Da una parte gli verrà affi dato un compito <strong>di</strong> back-offi ce, <strong>di</strong><br />

implementazione del portale regionale come antenna su territorio<br />

tramite strumenti informatici per poter rispondere anche su territori<br />

fuori dalla competenza amministrativa perché con essi in rete.”<br />

Michele Pagani<br />

Da qui a 10 anni saranno ben pochi quelli che chiederanno informazione turistica in un Uffi cio <strong>di</strong> Informazione…<br />

Allora questo ruolo che era così fondamentale fi no a 10 anni fa, probabilmente tenderà a<br />

scomparire. Se non erro il <strong>di</strong>rettore dell’Apt <strong>di</strong> Venezia <strong>di</strong>ceva che stanno entrando nell’uffi cio Iat dei<br />

neo residenti…bene, allora le risorse le pren<strong>di</strong>amo da altre parti, non solo fon<strong>di</strong> turistici, ma per centri <strong>di</strong><br />

informazione per i citta<strong>di</strong>ni che danno anche delle informazioni turistiche.<br />

Noi sicuramente arriveremo ad una razionalizzazione dell’Uffi cio <strong>di</strong> Informazione. Da una parte gli verrà<br />

affi dato un compito <strong>di</strong> back-offi ce, <strong>di</strong> implementazione del portale regionale come antenna su territorio<br />

tramite strumenti informatici, per poter rispondere anche su territori fuori dalla competenza amministrativa<br />

perché con essi in rete. Dall’altra avrà un ruolo <strong>di</strong> recupero del servizio rispetto al territorio e dunque<br />

Destination Management del territorio. Riguardo al problema della collega <strong>di</strong> Torino… io potrei come<br />

pubblico fare una gara e scegliermi un partner su territorio che venda al posto mio. Concludendo per<br />

ciò che riguarda la Liguria lo Iat pubblico sarà destinato non <strong>di</strong>co a scomparire, ma…Pensate agli Uffi ci<br />

Informazione che mandavano gli opuscoli, è una realtà che non esiste più. Poi i fon<strong>di</strong> stanno drammaticamente<br />

scomparendo e c’è pure l’imposta <strong>di</strong> soggiorno messa a <strong>di</strong>sposizione dei comuni. Quin<strong>di</strong> può<br />

essere una scelta in autonomia del comune quella <strong>di</strong> far pagare ai propri citta<strong>di</strong>ni il servizio che non è<br />

solo <strong>di</strong> informazione turistica, ma che rappresenta un servizio ai citta<strong>di</strong>ni.<br />

Franco Colacello - Funzionario Assessorato Turismo <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Bergamo<br />

Da tempo con la Regione Lombar<strong>di</strong>a stiamo cercando <strong>di</strong> ragionare su quale può essere lo sviluppo del<br />

ruolo dello Iat, consapevoli che c’è bisogno comunque <strong>di</strong> una revisione della legge regionale.<br />

Noi siamo rimasti ancora affezionati allo Iat che fornisce un servizio pubblico, che deve dare l’informativa<br />

“super partes”, che deve presentare il territorio nella maniera più completa possibile. Per fare questo<br />

bisogna affrontare delle spese ed il progetto che abbiamo con la Regione Lombar<strong>di</strong>a è molto complesso<br />

perché riguarda non solo il ruolo del personale, la sua preparazione, il contratto lavorativo che li<br />

riguarda…<br />

Però io volevo con<strong>di</strong>videre con voi la problematica economica.<br />

Destinare una quota della tassa <strong>di</strong> soggiorno per il funzionamento dello Iat mi sembra una buona idea<br />

a cui si potrebbe affi ancare il ruolo pubblico dello Iat con il ruolo privato delle associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />

che formano un consorzio oppure una società o una cooperativa, per svolgere insieme i due ruoli <strong>di</strong> pubblico<br />

e <strong>di</strong> privato per la commercializzazione del prodotto. Insieme si potrebbero raccogliere risorse per<br />

mandare avanti il lavoro e non ultimo riconoscere all’insieme <strong>di</strong> questi ruoli, una personalità giuri<strong>di</strong>ca.<br />

“...destinare una quota della tassa <strong>di</strong> soggiorno per il funzionamento<br />

dello Iat mi sembra una buona idea.”<br />

Franco Colacello<br />

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Carlo Tereo de Landerset - Abruzzo Promozione Turismo<br />

Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica della Regione Abruzzo<br />

Siamo dell’Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica della Regione Abruzzo. La nostra<br />

azienda svolge attualmente la gestione degli uffi ci Iat, la classifi cazione alberghiera,<br />

la promozione turistica, anche attraverso la produzione <strong>di</strong> materiale e<strong>di</strong>toriale,<br />

la statistica ed il back offi ce.<br />

Abbiamo ere<strong>di</strong>tato tutte le ex aziende <strong>di</strong> soggiorno ed i loro <strong>di</strong>pendenti con una certa anzianità <strong>di</strong> servizio.<br />

Siamo pochi, tant’è che ogni impiegato fa mille cose; siamo 49 <strong>di</strong>pendenti a fronte <strong>di</strong> 24 uffi ci aperti,<br />

più una sezione che si occupa <strong>di</strong> marketing ed una <strong>di</strong> logistica.<br />

La Regione Abruzzo in quest’ottica ha deciso, <strong>di</strong> recente, <strong>di</strong> seguire l’esperienza della Regione Marche,<br />

ovvero <strong>di</strong> chiudere l ‘Aptr e <strong>di</strong> riassorbire tutto all’interno della Regione Abruzzo. Per gli Iat abbiamo<br />

iniziato <strong>di</strong>versi anni fa con dei progetti pilota. Ne abbiamo ormai pochissimi a gestione <strong>di</strong>retta, abbiamo<br />

stipulato delle convenzioni con i comuni, con le Pro loco e, in un caso, anche con la Confcommercio.<br />

Infi ne c’è un progetto pilota che sta dando i suoi frutti: un protocollo d’intesa, stipulato per gli uffi ci<br />

Iat del Comune <strong>di</strong> Pescara, aperti 12 mesi l’anno ogni giorno, comprese le domeniche, con la Società<br />

per Azioni che gestisce l’aeroporto <strong>di</strong> Pescara, con una Fondazione, con il Comune, con la <strong>Provincia</strong>, la<br />

Confcommercio ed ovviamente l’Aptr, dove ognuno mette dei fon<strong>di</strong> per la detta gestione.<br />

L’Aptr, capofi la, ha fatto una gara e a seguito <strong>di</strong> essa ha dato la gestione ad una cooperativa turistica. A<br />

mio avviso però non è questo il futuro, bisogna andare nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Pesaro e <strong>Verona</strong>. Delle grosse<br />

aziende che possono rappresentare il territorio potrebbero dare veramente una grande mano, sotto il<br />

profi lo economico, perché trarrebbero importanti benefi ci rispetto a molte altre attività <strong>di</strong> promozione<br />

che comunque fanno.<br />

Daniela Menchelli - Funzionario Promozione Turistica Regione Toscana<br />

Anch’io sono qui per partecipare al coor<strong>di</strong>namento delle Regioni per il turismo. Mi<br />

ha stimolato ad intervenire l’accenno che Michele ha fatto sull’imposta <strong>di</strong> soggiorno<br />

perché credo che qui si apra uno spaccato molto importante perché, per tante realtà,<br />

si tratta <strong>di</strong> cifre enormi. Ci sono qui Venezia, Firenze, città dove la tassa <strong>di</strong> soggiorno ha effettivamente<br />

portato in comune <strong>di</strong>versi milioni <strong>di</strong> euro. Quin<strong>di</strong> ritengo questa sia una possibilità che deve essere<br />

vagliata con molta attenzione. Anche perché la legge che l’ha prevista non è molto chiara in proposito<br />

e lascia intendere o prevedere che la tassa <strong>di</strong> soggiorno la si debba usare per scopi turistici. Ma con la<br />

fame <strong>di</strong> risorse economiche che oggi c’è nei comuni, non credo che questa ulteriore risorsa possa essere<br />

sfruttata solo per il turismo.<br />

La possibilità comunque esiste ed in alcune circostanze si tratta <strong>di</strong> cifre enormi. Fra l’altro penso che<br />

sarebbe giusto destinare una parte dei proventi per fare questo servizio sul territorio. Meglio questo che<br />

vedere tutta una serie <strong>di</strong> comuni che si muovono autonomamente per fare la promozione che è altro<br />

aspetto dell’attività turistica. Sarà molto <strong>di</strong>ffi cile impe<strong>di</strong>re ad un comune importante <strong>di</strong> utilizzare quelle<br />

risorse per andare a fare <strong>di</strong>rettamente la promozione, anche se la Regione ha previsto delle Agenzie.<br />

Ecco quin<strong>di</strong> l’importanza <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare le funzioni. Sicuramente quella <strong>di</strong> informazione può essere a<br />

questo punto erogata anche da altri soggetti o con altri strumenti. Abbiamo visto che lo stesso uffi cio<br />

aiuta a pre<strong>di</strong>sporre il sito web con l’aggiornamento in tempo reale e per questo alcuni uffi ci chiuderanno,<br />

ma quelli che rimarranno dovranno qualifi carsi sempre più per creare punti <strong>di</strong> riferimento del<br />

territorio, punti <strong>di</strong> Accoglienza. E ben venga anche la rappresentazione <strong>di</strong> quelle che sono le attività<br />

produttive ed economiche del territorio. L’esempio può essere quello dei musei che, a conclusione <strong>di</strong><br />

un percorso, hanno ottenuto la possibilità <strong>di</strong> vendere il materiale proprio al loro interno. Ecco vedrei<br />

l’evoluzione proprio in questo senso.<br />

E l’evoluzione ci deve essere; nel campo del turismo abbiamo assistito ad un cambio <strong>di</strong> funzioni delle<br />

stesse agenzie <strong>di</strong> viaggio con la globalizzazione, il successo <strong>di</strong> Internet, la possibilità <strong>di</strong> procurarsi il servizio<br />

in altra maniera, tutto questo ha cambiato il loro modo <strong>di</strong> operare. Penso che lo stesso ragionamento<br />

si debba fare per gli uffi ci <strong>di</strong> Informazione e Accoglienza.<br />

Emanuela Marchiafava - Assessore Sviluppo Economico e Formazione, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pavia<br />

Pavia è la 90ma su 110 Province per presenze turistiche. Il turismo in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pavia è tutto<br />

da costruire. Se voi parlate <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare il ruolo dello Iat, io, nella mia realtà, lo devo ancora<br />

<strong>di</strong>segnare. Non ho la mappatura dei dati, non so quanta gente arriva, quanta si ferma, non<br />

ho nulla. E’ insomma tutto da fare.<br />

Si parla <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> commercializzare all’interno degli Iat. Io vedo due criticità: se le Regioni normano<br />

in maniera <strong>di</strong>fferente, non possiamo pensare <strong>di</strong> fare un solo gruppo <strong>di</strong> lavoro. Così come se gli Iat sono<br />

ad uno stato <strong>di</strong> avanzamento <strong>di</strong>verso tra loro, non posso pensare che si possano dare risposte omogenee<br />

a me e a Venezia.<br />

Venezia non si può fermare, io invece devo correre. I livelli minimi <strong>di</strong> cui si sta parlando sono sempre da<br />

tarare rispetto agli obiettivi e non ci devono essere livelli minimi, ma massimi, perché nel tempo in cui<br />

riusciamo a realizzarli, quei livelli massimi <strong>di</strong>venteranno i livelli minimi del momento.<br />

Proporrei poi <strong>di</strong> non parlare dei soggetti privati come <strong>di</strong> sponsor ma come partner. Perché le “sponsorship”<br />

sono <strong>di</strong>verse dalle “partnership”.<br />

Perché <strong>di</strong>re sponsor vuol <strong>di</strong>re considerarli come una sorta <strong>di</strong> Bancomat, mentre defi nirli partner signifi ca<br />

coinvolgerli nella gestione del progetto che si va a loro proporre. Sono due atteggiamenti completamente<br />

<strong>di</strong>versi. Il primo, quello dello sponsor, può essere effi cace, utilizzabile per eventi a spot, effi meri.<br />

La partnership, invece, è quella essenziale se vogliamo presentare progetti a me<strong>di</strong>o-lungo percorso<br />

come la gestione degli Iat.<br />

“Proporrei <strong>di</strong> non parlare dei soggetti privati come <strong>di</strong> sponsor ma<br />

come partner. Dire sponsor vuol <strong>di</strong>re considerarli come una sorta<br />

<strong>di</strong> Bancomat, mentre defi nirli partner signifi ca coinvolgerli nella<br />

gestione del progetto che si va a loro proporre. ”<br />

Emanuela Marchiafava<br />

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Fabretta Sanmartino - Funzionaria Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

Credo che la maggior parte delle persone presenti a questo incontro, essendo nel coor<strong>di</strong>namento, non<br />

abbiano partecipato al convegno <strong>di</strong> ieri o solo pochi l’abbiano fatto e questa mancata presenza penso<br />

si senta a questo colloquio. Infatti ho la sensazione, senza nulla togliere all’utilità e all’interesse notevole<br />

<strong>di</strong> tutte le informazioni che sono state date dai colleghi, che stiamo un passo in<strong>di</strong>etro rispetto a quello<br />

che il convegno <strong>di</strong> ieri ha in<strong>di</strong>viduato.<br />

Il fatto che si sia partiti da un’interessantissima introduzione del professor Dall’Ara che ha <strong>di</strong>stinto tra informazione<br />

e accoglienza ha comportato l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> due fi loni <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> intervento sulla materia.<br />

Gli Iat, così come sono strutturati oggi, sono dati soprattutto dal mondo impren<strong>di</strong>toriale e, come è emerso<br />

ieri, oggi sono sostanzialmente morti e non perché siano ineffi cienti o incapaci, anzi sono riconosciuti<br />

da tutti una risorsa notevole.<br />

Sono morti perché superati dagli strumenti soprattutto quelli web che in qualche modo allontanano una<br />

gran<strong>di</strong>ssima fetta <strong>di</strong> clienti, soprattutto i giovani. E i giovani non sono da sottovalutare visto che sono il<br />

futuro. Quin<strong>di</strong> il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ieri è stato incentrato in una frase del professor Dall’Ara che sostanzialmente<br />

<strong>di</strong>ce. “Bisogna progettare l’accoglienza, bisogna passare ad un livello <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> concezione del ruolo”.<br />

Il che signifi ca che non bisogna cancellare tutto, rifare da capo, ma mettersi in relazione con progettualità<br />

e strumenti operativi che i territori hanno. Naturalmente io faccio riferimento alla Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

e alla programmazione <strong>di</strong> cui mi occupo <strong>di</strong>rettamente.<br />

Noi abbiamo puntato moltissimo su questo ed abbiamo avuto dei successi. Direi che generalmente il<br />

“sistema dei sistemi turistici” è riconosciuto da tutti come quello che garantisce a tutte le aree visibilità<br />

e possibilità <strong>di</strong> attuazione dei prodotti turistici capaci <strong>di</strong> competere.<br />

Il cambiamento dovrebbe andare sostanzialmente verso la possibilità <strong>di</strong> inserire gli Iat nel circuito<br />

della progettazione e <strong>di</strong> portarli a quello che viene defi nito DMO. Non è più pensabile che l’informazione<br />

non tenga conto <strong>di</strong> tutte le possibili modalità <strong>di</strong> informazione con scambio su vari blog o con<br />

strumenti analoghi… Sappiamo benissimo che molte destinazioni vengono in<strong>di</strong>viduate perché nascono<br />

dei blog che <strong>di</strong>cono: “io sono stato lì e guarda che stai bene perché trovi questo e questo”.<br />

Lo Iat, in quanto espressione del pubblico, deve garantire assolutamente il <strong>di</strong>stacco. Quello che il sistema<br />

web non ti dà. Quin<strong>di</strong> raccogliere le informazioni nel web e farle proprie, signifi ca costruire quel<br />

database che sembrerebbe fondamentale, che poi costituisce la fonte <strong>di</strong> informazione per tutte le Regioni,<br />

per tutti noi, per tutti gli operatori dello Iat e che in qualche modo garantisce una garanzia verso<br />

l’utente in quanto fonte uffi ciale <strong>di</strong> informazioni. Infatti<br />

il servizio internet ha il problema delle fonti dove<br />

chiunque <strong>di</strong>ce quello che vuole senza che nessuno<br />

possa verifi carne la veri<strong>di</strong>cità.<br />

La sperimentazione che la Regione Lombar<strong>di</strong>a sta<br />

facendo con Bergamo, ma non solo, è quella <strong>di</strong> cercare<br />

<strong>di</strong> dare allo Iat prima <strong>di</strong> tutto un ruolo che sia<br />

contemporaneamente <strong>di</strong> informazione più <strong>di</strong>ffusa<br />

possibile, più concreta, <strong>di</strong>retta e certa, <strong>di</strong>ciamo certifi<br />

cata che forse è il termine corretto con a fi anco,<br />

la possibilità <strong>di</strong> trasmettere le tipicità del territorio.<br />

Gianluca Bagnara - Cervia Turismo<br />

Sono il presidente <strong>di</strong> questa Società mista pubblico-privato (51% comune <strong>di</strong> Cervia, 49%<br />

Consorzio alberghiero), nata nel 2007 perché la Regione Emilia Romagna ha concesso<br />

ad essa <strong>di</strong> effettuare prenotazioni alberghiere. Si afferma sempre più il modello misto,<br />

che va un po’ a ri<strong>di</strong>segnare quella che è la gestione classica delle informazioni per cui<br />

abbiamo la possibilità <strong>di</strong> fare prenotazioni alberghiere e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> recuperare delle risorse. E’ un lavoro<br />

che facciamo in stretta collaborazione con l’associazione <strong>di</strong> categoria, con l’associazione albergatori e<br />

anche con hotel aderenti che ci sollecitano a migliorare i servizi e ad implementarne nuovi.<br />

Oltre a questa funzione siamo il soggetto operativo a supporto dell’assessorato in alcune attività <strong>di</strong><br />

“workshop”, fi ere o in occasione dei momenti istituzionali in cui si fanno attività promozionali, e soprattutto<br />

per una serie <strong>di</strong> enti/agenzie che si rivolgono al Comune per organizzare degli eventi. Il tutto<br />

attraverso una piattaforma informatica che lascia traccia in maniera molto trasparente.<br />

Il 50% dei fi nanziamenti deriva da contributi pubblici: <strong>Provincia</strong>, Comune attraverso il contratto <strong>di</strong> servizio,<br />

e l’altro 50% attraverso le commissioni sulle prenotazioni alberghiere, attività <strong>di</strong> partnership/sponsorship.<br />

Credo che sia importante in<strong>di</strong>viduare una giusta formula giuri<strong>di</strong>ca per normare questa forma <strong>di</strong><br />

gestione pubblico-privato che rappresenta l’evoluzione dello Iat.<br />

Con Rimini e con tutti gli Iat della costa stiamo cercando <strong>di</strong> creare una rete, l’abbiamo fatto con le prenotazioni<br />

a livello informatico, attivando una sorta <strong>di</strong> politica commerciale rispetto ai parchi, una sorta <strong>di</strong><br />

gruppo <strong>di</strong> acquisto biglietti, per attivare biglietterie. Con le Camere <strong>di</strong> Commercio stiamo sviluppando<br />

politiche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti tipici per evitare confl itti con altre attività commerciali.<br />

Massimo Gran<strong>di</strong>celli - Dirigente Servizio Turismo e Cultura, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro Urbino<br />

Ho riscontrato molto interesse per il nostro bando e per la nostra esperienza e siamo arrivati ad emanarlo<br />

dopo una <strong>di</strong>scussione e un confronto ampio con le associazione <strong>di</strong> categoria. Eravamo consapevoli<br />

che presentandoci con un bando <strong>di</strong> quella natura si sarebbe scatenata qualche contestazione. Tant’è<br />

vero che negli accor<strong>di</strong> preliminari alcuni <strong>di</strong> loro sostenevano che avremmo dovuto procedere con una<br />

<strong>di</strong>stribuzione equilibrata dei produttori e che nessuno fosse favorito, e per ottenere questo si pretendeva<br />

che la gestione rimanesse all’ente pubblico. Abbiamo contestato questa impostazione che portava a<br />

creare un meccanismo infernale, rischiavamo nuovamente una gestione con i <strong>di</strong>pendenti, con limiti all’apertura…<br />

si poteva rischiare l’anticamera dell’insuccesso. Siamo invece riusciti con pazienza a proporre<br />

una logica <strong>di</strong>versa, un approccio <strong>di</strong> tipo promozionale e con la massima trasparenza.<br />

“Si aff erma sempre più il modello misto. Credo che sia importante<br />

in<strong>di</strong>viduare una giusta formula giuri<strong>di</strong>ca per normare questa forma<br />

<strong>di</strong> gestione pubblico-privato che rappresenta l’evoluzione dello Iat.”<br />

Gianluca Bagnara<br />

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Vi suggerisco dunque <strong>di</strong> affrontare con cautela e con un confronto preventivo un bando <strong>di</strong> questo tipo.<br />

Un altro elemento importante è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la compagine che gestisce, che abbia quelle caratteristiche<br />

promozionali, <strong>di</strong> informazione sui prodotti, <strong>di</strong> coinvolgimento dei produttori e degli artigiani<br />

del territorio e non sia solo orientata alla commercializzazione.<br />

Antonella Tiranti<br />

Gli stimoli che sono arrivati sono moltissimi.<br />

Le Regioni devono cominciare a porsi il problema della ridefi nizione delle funzioni dello Iat e dei modelli<br />

gestionali. Le osservazioni emerse evidenziano una sempre più residuale funzione <strong>di</strong> informazione ed<br />

una maggior presenza della funzione <strong>di</strong> Accoglienza e ad oggi nessuna normativa nazionale o regionale<br />

tiene conto <strong>di</strong> questo; nessun modello gestionale è in<strong>di</strong>cato in relazione a queste evoluzioni.<br />

Qual è il modello dello Iat?<br />

Questo modello defi nisce anche quelli che saranno i livelli minimi della prestazione e quali le risorse<br />

umane da impiegare. Quin<strong>di</strong> questo è il quesito che, come Regioni, dovremo porci in maniera coor<strong>di</strong>nata.<br />

Non possiamo più limitarci a scrivere “Uffi ci Iat”: c’è un problema <strong>di</strong> comprensione, <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce che va<br />

chiarito nei confronti dell’utente e che è strettamente connesso alla funzione <strong>di</strong> Accoglienza.<br />

Vale a <strong>di</strong>re che, per Accogliere, dobbiamo essere comprensibili uscendo magari dal gergo burocratico<br />

e utilizzando una terminologia più internazionale. La parola “Iat” sono in pochi a conoscerla e a capirla<br />

mentre è più <strong>di</strong>ffuso il concetto <strong>di</strong> Uffi cio Turistico.<br />

Secondo punto: osserviamo la voglia e la necessità <strong>di</strong> costruire reti che prescindono dal confi ne<br />

amministrativo che ancora abbiamo in mente solo noi burocrati del territorio <strong>di</strong> riferimento, ma<br />

che il turista non avverte. Bisogna ragionare su un’offerta turistica che ha più valenza <strong>di</strong> prodotto<br />

in senso lato che <strong>di</strong> area territoriale ristretta e amministrativa. Ecco perché <strong>di</strong>venta essenziale che<br />

questo concetto sia parte <strong>di</strong> una normativa omogenea assunta dalle Regioni italiane.<br />

Cominciare a ragionare non più per confi ni amministrativi, ma per prodotti. Rendere obbligatorie le<br />

sinergie tra territori che fanno parte <strong>di</strong> uno stesso prodotto e non lasciate alla volontarietà, alla buona<br />

pratica <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quel soggetto.<br />

Parliamo ora <strong>di</strong> livelli essenziali delle prestazioni, sia rivolte all’ospite, ma anche agli operatori del nostro<br />

territorio. Allora mettiamo a <strong>di</strong>sposizione le nostre conoscenze e <strong>di</strong>ffon<strong>di</strong>amo le informazioni che consentono<br />

loro <strong>di</strong> fare le attività, ren<strong>di</strong>amoli partecipi dei dati <strong>di</strong> monitoraggio, <strong>di</strong> accesso e <strong>di</strong> fruizione<br />

del servizio. Ren<strong>di</strong>amo obbligatoria una misurazione omogenea. L’utilizzo quantitativo, ma anche qualitativo,<br />

<strong>di</strong>ventano uno strumento essenziale per la programmazione. I nuovi uffi ci dovranno <strong>di</strong>ventare<br />

strumenti <strong>di</strong> base per la programmazione non solo comunale o provinciale, ma anche regionale.<br />

“I livelli <strong>di</strong> prestazione fanno capire quali competenze devo mettere in<br />

campo per gestire i nuovi uffi ci. Le Regioni devono cominciare a porsi<br />

il problema della ridefi nizione delle funzioni dello Iat e dei modelli<br />

gestionali .”<br />

Antonella Tiranti<br />

Quin<strong>di</strong> i vari livelli <strong>di</strong> prestazioni saranno in<strong>di</strong>viduati in virtù del fatto che accogliamo <strong>di</strong>versi utenti, <strong>di</strong>versi<br />

livelli <strong>di</strong> prestazione che andranno fi ssati in relazione alla tipologia <strong>di</strong> utenti.<br />

I modelli <strong>di</strong> gestione dovranno quin<strong>di</strong> guardare ad un mondo variegato e non omogeneo. Vi è un modello<br />

totalmente pubblico, che ritengo un modello sempre più in crisi per tutta una serie <strong>di</strong> elementi a<br />

partire dalle risorse fi nanziarie, ma anche per mancanza <strong>di</strong> fl essibilità e che non consente <strong>di</strong> rispondere<br />

alle esigenze effettive dell’Accoglienza.<br />

Il web è sicuramente uno strumento essenziale: può aiutare molto rispetto alle funzioni <strong>di</strong> Informazione,<br />

ma non a quelle <strong>di</strong> Accoglienza, perché rimangono legate alla relazione interpersonale.<br />

Lo stesso vale per gli aspetti legati alla prenotazione: da una parte vi è la soluzione adottata dalla Regione<br />

Emilia Romagna e all’altro estremo, quella del Piemonte, dove non si possono vendere neanche<br />

una matita o la cartina.<br />

Il modello <strong>di</strong> gestione va defi nito in maniera omogenea. Uno dei problemi che molto spesso emerge è<br />

il timore dell’Ente pubblico che <strong>di</strong>ce “ma io non lo posso fare”. Bisogna allora suggerire modelli che si<br />

possono utilizzare sul territorio aiutando a prendere determinate <strong>di</strong>rezioni che sono ovviamente legate<br />

alle con<strong>di</strong>zioni specifi che. I livelli <strong>di</strong> prestazione fanno capire quali competenze si devono mettere in<br />

campo per gestire i nuovi uffi ci.<br />

Si parla sempre più <strong>di</strong> Dmo (Destination Management Organization); è evidente che dobbiamo pretendere<br />

come livello minimo della prestazione, affi nché si possa parlare <strong>di</strong> un centro servizi, <strong>di</strong> una fi gura<br />

professionale elevata che è una fi gura manageriale. E’ quin<strong>di</strong> questo un livello minimo <strong>di</strong> prestazione<br />

che possiamo acquisire o in via convenzionale, o per esempio se la gestione è <strong>di</strong>retta del pubblico,<br />

istituendo una posizione organizzativa. Questo mi sembra un altro criterio minimo che possiamo in<strong>di</strong>viduare:<br />

innalziamo il livello <strong>di</strong> competenza che dovrà essere garantito ovunque. Non mi fermo a parlare<br />

degli aspetti legati alla segnaletica e quant’altro perché è già <strong>di</strong>ffi cile farlo su un Comune… fi guriamoci<br />

a livello nazionale.<br />

Un’altra questione che emerge e che deve essere affrontata è legata al mondo delle Pro Loco e del<br />

volontariato. Bisogna fi ssare livelli minimi <strong>di</strong>versi in relazione al tipo <strong>di</strong> interlocutore.<br />

E poi le risorse: io credo che sia fondamentale “ritarare” il tutto rispetto alla famosa imposta <strong>di</strong> soggiorno.<br />

Molto probabilmente ci vorrà un ragionamento comune riguardo a linee ed azioni, che dovrà essere<br />

coor<strong>di</strong>nato tra le Regioni ferma restando l’autonomia dei Comuni, per fi ssare dei criteri a monte. Va<br />

bene, tu puoi mettere l’imposta <strong>di</strong> soggiorno a patto che tu <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> determinate cose e abbia dei<br />

requisiti e che vengano impiegati per mantenere i livello minimo delle prestazioni.<br />

Vedo presenti parecchi colleghi delle Regioni. Penso che questo ci possa essere <strong>di</strong> stimolo per aprire un<br />

tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento interregionale tale da poter arrivare, magari nella prossima <strong>Assise</strong>, a proposte<br />

uniformi con un modello gestionale da proporre.<br />

“Penso che questo possa essere <strong>di</strong> stimolo per aprire un tavolo <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento interregionale e arrivare a proporre nella prossima<br />

<strong>Assise</strong> un modello gestionale uniforme.”<br />

Antonella Tiranti<br />

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54<br />

TEAM DI LAVORO 2<br />

Tecnologie <strong>di</strong> rete e forme <strong>di</strong> Innovazione<br />

a servizio degli Uffi ci Turistici<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro per <strong>di</strong>rigenti, operatori Iat,<br />

responsabili area web e servizi informativi <strong>di</strong> rete.<br />

Coor<strong>di</strong>namento a cura della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

e <strong>di</strong> Edoardo Colombo<br />

Esperto <strong>di</strong> Innovazione e Consigliere del Ministro del Turismo


Loris Danielli - Amministratore Unico, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo<br />

In questo gruppo <strong>di</strong> lavoro presenteremo la piattaforma Tic -<br />

Tourist Information Center - che in Veneto, ed in particolare a<br />

<strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo, si sta già utilizzando in parte perché<br />

la stiamo sperimentando ma, soprattutto, perché la stiamo sviluppando.<br />

Da tempo è utilizzata e funziona in Alto A<strong>di</strong>ge Süd Tirol e questo potrebbe essere<br />

un punto <strong>di</strong> partenza per estendere in rete il progetto Regio.Iat, agli Iat del Veneto<br />

e magari anche ad altre realtà. L’<strong>Assise</strong> vuol essere un punto <strong>di</strong> partenza pratico per gli operatori, per<br />

i <strong>di</strong>rigenti e soprattutto per gli amministratori che dovranno decidere come utilizzare le risorse.<br />

Edoardo Colombo - Esperto <strong>di</strong> Innovazione e Consigliere del Ministro del Turismo<br />

Il mio compito è quello <strong>di</strong> illustrare quale potrebbe essere l’obiettivo <strong>di</strong> oggi.<br />

Con<strong>di</strong>vido l’approccio <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione del messaggio. Quello <strong>di</strong> cui c’è bisogno<br />

oggi è utilizzare un linguaggio comune per poter aggregare i contenuti nei<br />

sistemi informatici e per poterli poi rifl ettere su <strong>di</strong>verse piattaforme; un requisito<br />

che la tecnologia ci impone ma che spesso è trascurato. La competenza innovazione<br />

nel turismo non è così <strong>di</strong>ffusa e ci troviamo spesso, anche a livello istituzionale,<br />

a confrontarci con contenuti che non hanno una logica. Partire da un approccio <strong>di</strong> questo tipo è<br />

interessante. L’auspicio è quello <strong>di</strong> poter lavorare sull’integrazione <strong>di</strong> contenuti lavorando su un dominio<br />

.travel sempre più <strong>di</strong>ffuso a livello internazionale e più effi cace rispetto al .it .<br />

Il portale www.italia.it, per problemi amministrativi e giuri<strong>di</strong>ci, è quasi statico; molto si deve fare nel<br />

coinvolgimento delle Regioni e Province e nell’integrazione dei contenuti. Troppi dati non sono aggiornati<br />

ed è <strong>di</strong>ffi cile andare a recuperare eventuali errori, ma faremo il possibile per ragionare su contenuti<br />

<strong>di</strong>namici per sviluppare soluzioni <strong>di</strong> fruibilità mobile.<br />

Cominciamo a fare marketing ed acquisire informazioni. Attualmente la piattaforma social è<br />

joinitaly.com, che permette al pubblico <strong>di</strong> consigliare i punti <strong>di</strong> interesse, le ricette, i luoghi da vedere<br />

ecc. ma vorremmo creare anche degli utenti qualifi cati che possano essere soggetti privati, enti pubblici<br />

o organismi che si occupano <strong>di</strong> turismo e a loro offriamo l’opportunità <strong>di</strong> pubblicare contenuti, eventi<br />

e creiamo un database <strong>di</strong> eventi con<strong>di</strong>viso. Tenteremo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi care la comunicazione rendendola più<br />

attuale con degli “speciali” del contenuto territoriale. Collegatevi sulla piattaforma joinitaly e cominciate<br />

a pubblicare le vostre foto, i vostri consigli e le vostre ricette. Introdurremo gli eventi a breve<br />

e poi cercheremo <strong>di</strong> rilanciare le informazioni anche in modalità social: un utente pubblica una domanda<br />

“Quello <strong>di</strong> cui c’è bisogno oggi è utilizzare un linguaggio comune per<br />

poter aggregare i contenuti nei sistemi informatici e per poterli poi<br />

rifl ettere su <strong>di</strong>verse piattaforme.”<br />

Edoardo Colombo<br />

e la risposta può essere effettuata da un<br />

utente registrato, non è necessario che<br />

sia un utente amministrativo pubblico o<br />

privato. Questa è una modalità molto effi<br />

cace nel momento in cui il portale ha già<br />

il pregresso delle Faq che abbiamo prodotto<br />

con il call center nazionale. Sono<br />

già notevoli e il contenuto è <strong>di</strong> valore, ma<br />

oggi non è molto fruibile. Così si valorizzano<br />

le persone che vanno a fare questa<br />

attività e per loro c’è un sistema <strong>di</strong> premiazione molto <strong>di</strong>vertente.<br />

Se va in porto la messa in rete degli uffi ci Iat, sarà obbligatorio non duplicare i contenuti e se<br />

c’è una tecnologia che già fa questa attività dalla quale noi peschiamo il contenuto, si può fare,<br />

rifl ettendo prima sulla semantica e poi su <strong>di</strong> una catalogazione con<strong>di</strong>visa. Credo che questo sia il<br />

luogo migliore perché, quando a suo tempo abbiamo partecipato alle riunioni con le Regioni, abbiamo<br />

incontrato varie <strong>di</strong>ffi coltà legate alle strutture istituzionali perché all’interno degli Enti si sommano una<br />

serie <strong>di</strong> altri aspetti quali le complessità relazionali, quelle politiche e quelle economiche. Ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong><br />

lavorare su <strong>di</strong> un progetto con<strong>di</strong>viso.<br />

Francesca Caldarola - Responsabile Promozione Territorio Web, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo<br />

In <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> stiamo portando avanti il progetto Regio.<br />

Iat, Iat del Veneto in rete; un progetto partito dal basso.<br />

Ho lavorato in uffi cio turistico, poi ho avuto la fortuna <strong>di</strong> lavorare<br />

alla redazione web del portale territoriale www.tourism.verona.it ed ora ad un<br />

progetto che vuole unire le province del Veneto sulla base dell’erogazione delle<br />

Informazioni Turistiche negli Uffi ci Iat.<br />

Ad uno Iat non si rivolgono solo domande che riguardano un ambito territoriale e<br />

se da un lato siamo organizzatissimi sul nostro territorio, dall’altro facciamo fatica a trovare informazioni<br />

su altri sistemi turistici a noi vicini. Le domande dei nostri ospiti sono ad ampio raggio e richiedono<br />

risposte altrettanto complete. Inoltre l’Uffi cio Turistico non può commercializzare né prenotare ed allora<br />

il servizio all’utenza non è al 100%, nonostante la professionalità degli operatori.<br />

Le destinazioni che funzionano bene sono quelle che investono un buon 60 % sugli strumenti tecnologici<br />

per l’accoglienza. I turisti <strong>di</strong> oggi sono più informati, la modalità <strong>di</strong> richiesta è cambiata:<br />

“ Il nuovo ruolo degli Iat è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare e rendere fruibile una<br />

catena <strong>di</strong> servizi.”<br />

Francesca Caldarola<br />

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se prima entravano in uffi cio spaesati, oggi notiamo che ci inviano più richieste on line e quin<strong>di</strong> il<br />

nostro servizio deve coprire il prima, il durante e il dopo dell’esperienza <strong>di</strong> visita.<br />

Il prima: molte mail arrivano prima, molte richieste <strong>di</strong> pubblicazioni arrivano dal form contatti del portale<br />

istituzionale, dal social network. E’ molto importante rispondere nell’arco <strong>di</strong> un tempo limitato in quanto<br />

una risposta precisa, <strong>di</strong> qualità e tempestiva assume in questo momento un carattere promozionale e <strong>di</strong><br />

marketing della destinazione. Ha il potere <strong>di</strong> far scegliere la destinazione verso la quale si è mostrato un<br />

certo interesse oppure no e, allo stesso tempo, <strong>di</strong> confermare una suggestione o meno.<br />

Il durante: l’esperienza in uffi cio, la relazione con l’operatore Iat, l’ascolto delle esigenze dell’utente<br />

sono fondamentali. Con il progetto Regio.Iat stiamo mettendo a sistema le Informazioni degli Uffi ci Turistici<br />

del Veneto in modo che il personale degli Uffi ci Iat sia agevolato nella velocità, nella completezza<br />

e nella qualità della risposta, per poi de<strong>di</strong>carsi alla relazione con il turista.<br />

Il dopo: con i social network e la fi delizzazione tramite lo strumento <strong>di</strong> Customer Relationship Management<br />

(invio newsletter, informazioni personalizzate, gestione dei contatti...), riusciamo a gestire anche “il<br />

dopo” per avere un rapporto personalizzato con l’utente.<br />

Sia chiaro che la tecnologia non andrà a sostituire il rapporto umano né il personale, il fattore umano è<br />

importantissimo. Infatti se da un lato standar<strong>di</strong>zziamo le risposte, c’è sempre il testo libero e la possibilità<br />

<strong>di</strong> scegliere ogni volta a quale turista stiamo rispondendo.<br />

Il ruolo degli Enti Pubblici? Dovremmo risorgere dalla crisi e capire il nostro ruolo: non siamo solo<br />

<strong>di</strong>spensatori <strong>di</strong> informazioni, ma appassionati consiglieri <strong>di</strong> viaggio; dobbiamo raccogliere, organizzare<br />

meglio e riuscire soprattutto a <strong>di</strong>stribuire tutte le informazioni che abbiamo, perché sono un patrimonio<br />

inestimabile.<br />

Parliamo infi ne del concetto <strong>di</strong> “dare un servizio”. La nostra <strong>di</strong>ffi coltà è, ad esempio, quella <strong>di</strong> scindere<br />

in ambito web le competenze che la Legge Regionale ha frammentato. Mi spiego meglio: un potenziale<br />

visitatore entra nel nostro sito e, appassionato dalla destinazione, vorrebbe richiedere l’acquisto <strong>di</strong> un<br />

servizio. Non può farlo! Si deve fermare, lasciando in sospeso la relazione instaurata con noi e così abbiamo<br />

interrotto una catena.<br />

Vi racconto un aneddoto: a febbraio sono tornata in Uffi cio Iat a causa della riduzione del personale, un<br />

giorno ha chiamato una signora chiedendoci: “Siete il cimitero <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>?”. “No, è l’Uffi cio Turistico -<br />

abbiamo risposto noi, e lei “Ma Google <strong>di</strong>ce che siete il cimitero!”. Ma l’utente, a chi crede?<br />

Tornando alla nuova piattaforma Tic, essa non solo ci consente <strong>di</strong> essere più veloci e <strong>di</strong> razionalizzare<br />

risorse, ma anche <strong>di</strong> personalizzare l’Accoglienza. Ad esempio abbiamo con<strong>di</strong>viso una classifi cazione<br />

unica per gli eventi. Se l’utente chiede un determinato<br />

evento o una determinata attività per i bambini<br />

della provincia <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Rovigo e Padova, estraggo<br />

solo quella tipologia e così riesco a fornire notizie<br />

puntali e precise.<br />

Nelle <strong>Assise</strong> precedenti abbiamo notato grosse criticità<br />

nel rapporto tra fl ussi informativi dei portali<br />

turistici, tra portali provinciali e portale regionale e<br />

tra portale regionale e provinciale con gli altri portali<br />

dei consorzi tematici. Dopo un anno possiamo <strong>di</strong>re<br />

che abbiamo raggiunto l’interoperabilità, ovvero il<br />

passaggio <strong>di</strong> dati dai nostri portali a<br />

quello regionale www.veneto.to. Le<br />

Province <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo<br />

inseriscono le informazioni sul proprio<br />

portale. Queste informazioni vanno ad<br />

alimentare con alcune regole, <strong>di</strong>versi<br />

canali: veneto.to e tutti i portali che mi<br />

interessano con notevole risparmio nel<br />

lavoro <strong>di</strong> redazione.<br />

Abbiamo notato che non esiste una<br />

rete per lo scambio <strong>di</strong> informazioni tra<br />

uffi ci delle Province e a volte non esiste nemmeno una rete organizzata nella stessa <strong>Provincia</strong>. Siamo<br />

partiti dalla nostra, mettendo in rete il modulo Destination Management System che aiuta a gestire i<br />

contenuti, a commercializzarli e a renderli <strong>di</strong>sponibili per i navigatori. È un sistema stu<strong>di</strong>ato per gli Uffi ci<br />

Iat in Alto A<strong>di</strong>ge e che noi abbiamo adattato alla nostra realtà e che si è <strong>di</strong>mostrato un vero e proprio<br />

gestionale collaborativo per gli uffi ci Iat. Il nuovo ruolo degli Iat è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare e rendere fruibile<br />

una catena <strong>di</strong> servizi.<br />

Grazie al modulo Customer Relationship Manager, si tiene traccia delle relazioni con gli utenti: si ha la<br />

gestione integrata delle richieste arrivate via mail, l’archiviazione <strong>di</strong> risposte faq, la stampa <strong>di</strong> buste ed<br />

etichette, la segmentazione dell’utenza e la fi delizzazione del cliente. Con un click possiamo rispondere<br />

con il pacchetto informativo richiestoci.<br />

Loris Danielli<br />

Questo sistema è il frutto dell’esperienza <strong>di</strong> chi ha lavorato degli anni negli uffi ci Iat.<br />

Un esempio: la Regione Veneto ha ricevuto una mail da una sede ENIT per avere informazioni e materiale<br />

sul Veneto e il funzionario regionale, che non sapeva del nuovo sistema, ha girato la mail a 14 Consorzi<br />

<strong>di</strong> promozione, a 7 Province e a Confturismo, chiedendo <strong>di</strong> evadere la mail. Immaginatevi una ventina <strong>di</strong><br />

pacchi postali e qualche decina <strong>di</strong> mail. Se tutto il Veneto fosse stato in rete, un operatore solo dal suo<br />

uffi cio ed in pochi minuti avrebbe potuto rispondere gestendo la richiesta come unica, inviando tutto il<br />

materiale del Veneto. Con un solo click avrebbe risposto il Veneto.<br />

Anche l’ENIT potrebbe utilizzare il Tic. Vi troverebbe una banca <strong>di</strong> informazioni multilingue da utilizzare<br />

per le risposte all’utenza. Noi abbiamo un patrimonio inestimabile che sono le informazioni certifi cate<br />

e qualifi cate da Enti Pubblici e operatori che vivono ogni giorno nel front offi ce. Anche gli albergatori,<br />

i musei, le cantine potrebbero accedervi ed in tempo reale vedrebbero e potrebbero utilizzare eventi o<br />

mappe per dare risposte all’utenza e per creare un circolo virtuoso <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong>ffusa.<br />

Francesca Caldarola<br />

Le Faq sono risposte <strong>di</strong>namiche pronte a domande frequenti, corredate da un testo <strong>di</strong> risposta personalizzabile<br />

multilingue, con logo identifi cativo, layout con<strong>di</strong>viso e servono per rispondere a lettere, fax e<br />

mail. Scegliendo il pacchetto informativo, ho già il testo <strong>di</strong> risposta e gli allegati pronti. Scelgo se inviare<br />

la richiesta dal mio uffi cio o inoltrarla alla collega <strong>di</strong> Padova. Nel frattempo all’utente arriva la mail <strong>di</strong> pre<br />

informazione. Il sistema non è costato molto e può in parte autofi nanziarsi, <strong>di</strong>ventando <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong><br />

58 59


contenuti, vetrina per aziende del territorio, veicolando info pubblicitarie in Infopoint e circuiti <strong>di</strong> Web<br />

TV. Il nostro main sponsor DB BAHN, ad esempio, compare negli estratti in pdf, nel calendario eventi e<br />

nelle risposte all’utenza.<br />

Federica Borini - Responsabile del CRM <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Torino<br />

Anch’io come Francesca arrivo da un’esperienza <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> front offi ce presso l’Uffi cio Informazioni.<br />

Negli ultimi due anni mi sono de<strong>di</strong>cata ad un lavoro <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> quelle che erano le<br />

esigenze della nostra azienda dal punto <strong>di</strong> vista della gestione delle banche dati informative.<br />

Nel 2008 abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong> partecipare ad un progetto <strong>di</strong> co-partecipazione con<br />

la Francia che ci permetteva <strong>di</strong> realizzare un sito <strong>di</strong> promozione del territorio alpino italiano-francese.<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza per la realizzazione <strong>di</strong> questo progetto era l’esistenza <strong>di</strong> una banca dati della gestione<br />

dell’informazioni del territorio provinciale. A quei tempi avevamo cinque “data base” <strong>di</strong> gestione<br />

dell’informazione <strong>di</strong>fferenti su <strong>di</strong>versi supporti. Ogni volta che un albergatore ci comunicava la variazionie<br />

del numero <strong>di</strong> fax o telefono, questa informazione veniva aggiornata cinque volte, con le tempistiche<br />

dell’uffi cio Iat, della redazione del web e con tutti i rischi <strong>di</strong> errore. Partendo da qui abbiamo fatto un’analisi<br />

sistematica delle nostre banche dati e, tramite un bando <strong>di</strong> gara, abbiamo in<strong>di</strong>viduato una società<br />

che ci sostenesse realizzando un CRM aziendale, una web application, un sistema che fosse accessibile<br />

da tutti i nostri punti informativi dando vita ad un data base relazionale.<br />

A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> un CRM standard, la nostra esigenza era quella <strong>di</strong> andare a gestire l’informazione turistica,<br />

allo stesso tempo andare a catalogare i nostri contatti e i nostri clienti e mettere in relazione<br />

l’informazione con i clienti stessi. Nell’erogare l’informazione al cliente, andavamo a catalogare il cliente<br />

stesso agganciandoci ad un’informazione reale che il cliente ci chiedeva. In questo modo veniva favorita<br />

l’attività degli Iat che poteva evadere in tempo reale l’informazione e, dal nostro punto <strong>di</strong> vista, andavamo<br />

a catalogare tutte le richieste dei clienti. Abbiamo fatto questo lavoro <strong>di</strong> analisi che ci ha portato via<br />

molto tempo e nel gennaio 2010, abbiamo aperto il CRM aziendale. Nel mentre abbiamo lavorato alla<br />

gestione dei contatti, che abbiamo attivato a febbraio per il nostro uffi cio promozione e, a giugno 2011<br />

per i nostri punti informativi a Torino. Entro la fi ne dell’anno andremo ad attivare tutti i punti informativi<br />

della provincia <strong>di</strong> Torino che in totale sono 13.<br />

Questo data base ad oggi contiene 20.000 risorse o informazioni turistiche, cioè tutte le strutture ricettive<br />

del territorio, tutte le risorse museali, la ristorazione, l’enogastronomia, gli impianti <strong>di</strong> risalita,<br />

tutto quello che è il patrimonio <strong>di</strong> informazione<br />

della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Torino, gli operatori, gli<br />

Enti e le Istituzioni. Abbiamo catalogato oltre<br />

50.000 contatti che erano patrimonio del territorio.<br />

In più abbiamo la relazione tra i contatti<br />

e le informazioni che questi contatti ci hanno<br />

richiesto. Il CRM viene utilizzato dallo staff dei<br />

punti informazioni che hanno l’informazione in<br />

tempo reale, dal nostro personale delle se<strong>di</strong><br />

operative, dall’uffi cio produzione per evasioni<br />

<strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> agenzie <strong>di</strong> viaggio. Il nostro uffi cio stampa per le relazioni con i giornalisti e viene usato<br />

come rubrica aziendale per tutta la gestione operativa dell’attività <strong>di</strong> back offi ce. Può essere reso accessibile<br />

anche a soggetti esterni, ma ad oggi, ciò non è stato attivato.<br />

Dal nostro CRM sono già attive delle passerelle, dei fi le <strong>di</strong> esportazione in tempo reale che ad oggi ci<br />

permettono <strong>di</strong> alimentare tre siti internet che possono essere ampliati.<br />

Come avviene l’alimentazione del CRM? L’attività dei punti informativi è fondamentale, perché<br />

sono loro stessi che hanno relazioni con i piccoli Enti, con le istituzioni locali. Sono loro che ricevono<br />

le segnalazioni da parte <strong>di</strong> Istituzioni, Enti o Pro Loco e organizzatori <strong>di</strong> eventi e che li sollecitano<br />

a comunicarci le informazioni <strong>di</strong> cui necessitano per caricarle sul CRM con vari standard qualitativi <strong>di</strong><br />

formattazione che li rendono <strong>di</strong>sponibili su tutto il territorio provinciale.<br />

Quali sono le utilità <strong>di</strong> questo sistema? La possibilità <strong>di</strong> avere informazioni aggiornate in tempo<br />

reale. Quin<strong>di</strong> il nostro staff, quando riceve una comunicazione <strong>di</strong> aggiornamento, va ad operare<br />

una mo<strong>di</strong>fi ca sul CRM aziendale e in tempo reale l’informazione è visibile sul nostro sito internet<br />

e sui vari supporti esterni che <strong>di</strong>amo al turista. Allo stesso tempo, essendo un data base relazionale,<br />

an<strong>di</strong>amo a catalogare tutti i clienti in questo sistema e possiamo poi “targhettizzare” il cliente e andare a<br />

creare dei prodotti personalizzati, come offerte <strong>di</strong> soggiorno, prodotti ad hoc, invio <strong>di</strong> newsletter, invio <strong>di</strong><br />

comunicazioni cartacee, ecc. Il CRM è lo strumento <strong>di</strong> lavoro quoti<strong>di</strong>ano presso i nostri punti informativi<br />

che hanno una sessione centrale de<strong>di</strong>cata alle news, dove ogni team <strong>di</strong> lavoro carica le informazioni che<br />

riguardano la sua area. In passato le informazioni venivano catalogate su fi le excel, ad oggi sul CRM ci<br />

sono 15 modelli <strong>di</strong> pdf aggiornati in tempo reale. Il vantaggio da parte dell’informatore è che non deve<br />

più dubitare del fatto che le informazioni siano aggiornate o meno. Le informazioni sono organizzate per<br />

aree tematiche, poi c’è un motore <strong>di</strong> ricerca rapida <strong>di</strong> risorse ed eventi e un altro per ricerche più dettagliate.<br />

Siamo andati a strutturare informazioni facendo in modo che fossero fruibili sul web e sui<br />

<strong>di</strong>versi supporti. I contenuti del CRM sono tradotti in cinque lingue. Gli operatori vanno a catalogare<br />

anche la rilevanza turistica riuscendo a dare delle stellette alla specifi ca risorsa/evento caricato.<br />

Partendo dal presupposto che le risorse umane sono sempre meno e che le esigenze del turista sono<br />

sempre più specifi che come l’esigenza <strong>di</strong> raggiungere uno standard qualitativo sempre più alto, abbiamo<br />

cercato <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare al massimo la parte che poteva essere standar<strong>di</strong>zzata, in modo che l’informatore<br />

turistico avesse la possibilità <strong>di</strong> andare a curare l’aspetto personale.<br />

Gianluca Farina Perseu - Progettista informatico “Museo Torino”<br />

La presentazione del progetto MuseoTorino in realtà doveva essere tenuta dal<br />

professor Daniele Jalla, <strong>di</strong>rettore dei Musei della città <strong>di</strong> Torino, ideatore e responsabile<br />

del “Progetto MuseoTorino”, ma il suo compito toccherà a me in<br />

qualità <strong>di</strong> progettista e sviluppatore. La seconda parte invece sarà più tecnica e<br />

affronterà alcuni argomenti sull’interoperabilità dei sistemi nel settore turistico.<br />

Cos’è Museo Torino. Secondo lo slogan coniato ad hoc, MuseoTorino non è un<br />

nuovo museo ma un museo nuovo, un nuovo modo <strong>di</strong> concepire i musei, un modo coraggioso <strong>di</strong> porre<br />

la pubblica amministrazione in un’altra ottica rispetto al citta<strong>di</strong>no. Www.museotorino.it non è propriamente<br />

un sito turistico, è proiettato alla cultura, però in un’ottica generale <strong>di</strong> interoperabilità.<br />

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Sicuramente rappresenta un ottimo strumento <strong>di</strong> promozione da una parte e <strong>di</strong> informazione dall’altra in<br />

quanto, promuovendo e facendo conoscere la città, stuzzicando l’interesse del possibile turista, può <strong>di</strong>ventare<br />

in uno strumento <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento a integrazione <strong>di</strong> quanto sta scoprendo in quel momento<br />

il visitatore. E’ un sito che contiene 13.700 singole schede <strong>di</strong> luoghi, <strong>di</strong> eventi (intesi come la battaglia <strong>di</strong><br />

…, la morte <strong>di</strong> …), temi (ovvero raggruppamenti <strong>di</strong> luoghi e personaggi), soggetti (un personaggio o una<br />

azienda) ed oggetti; insomma, tutto quel che può essere schedato e mostrato in un museo.<br />

Un’altra sezione molto interessante <strong>di</strong> MuseoTorino è quella dei libri <strong>di</strong>gitalizzati: c’è un’intera collezione.<br />

Ad oggi sono 150, in previsione saranno ben 400 i libri <strong>di</strong>gitalizzati pagina per pagina e <strong>di</strong>sponibili sul<br />

web, sfogliabili con effetto “zoom” su ogni singolo particolare. Inoltre MuseoTorino contiene oltre 1.500<br />

fotografi e <strong>di</strong>gitali d’autore scattate ad hoc per il sito.<br />

All’interno del sito c’è un’applicazione, un navigatore con google-map che geolocalizza i luoghi e gli<br />

oggetti presenti nel museo con la possibilità <strong>di</strong> fi ltrarli per intervallo temporale, per temi o categoria,<br />

e un’applicazione per palmare. In MuseoTorino sono state implementate molte innovazioni: è il primo<br />

progetto a usare la tecnica dei grafi per la catalogazione delle schede informative, è uno dei primi a<br />

implementare il Web Semantico (web 3.0) e a rilasciare i dati in forma pubblica (una forma degli Open<br />

Data un pò più restrittiva) grazie a delle specifi che api.<br />

Iniziamo col <strong>di</strong>re che il turista ha sempre due esigenze: il tempo e il budget. All’interno <strong>di</strong> queste<br />

esigenze dobbiamo stimolare la motivazione.<br />

Come possiamo convertire questa motivazione in una prenotazione? Andando a generare interesse attraverso<br />

dei contenuti targettizzati, sviluppandoli in maniera rapida ed effi ciente. Alla base vi è la “profi<br />

lazione” del cliente, intesa come andare a proporre da subito dei contenuti adatti a lui. Non è l’utente<br />

che ci deve <strong>di</strong>re cosa vuole, ma siamo noi che dobbiamo fornirgli la possibilità <strong>di</strong> cercare; l’offerta deve<br />

essere proposta in modo <strong>di</strong>namico e l’utente deve avere la possibilità <strong>di</strong> scoprire cose nuove e <strong>di</strong> suo<br />

interesse. Tutto ciò è facile quando abbiamo un utente che già conosciamo o che appartiene ad una<br />

comunità del nostro dominio, più <strong>di</strong>ffi cile quando l’utente è occasionale e quin<strong>di</strong> non conosciuto.<br />

Una volta creato il contenuto adatto per il nostro cliente, dobbiamo facilitargli la prenotazione andando<br />

ad inserire sistemi <strong>di</strong> travel effi caci e convenienti per il turista. Proprio perché l’offerta dovrebbe essere<br />

particolare e nuova, bisognerebbe generare contenuti particolari che creano dei mercati <strong>di</strong> nicchia, delle<br />

opportunità minime che però possono essere <strong>di</strong> interesse per gli utenti che magari, in quel momento,<br />

non stavano valutando quell’opportunità <strong>di</strong> offerta.<br />

Come generare contenuti targettizzati? Attraverso l’interoperabilità. Negli interventi che mi hanno preceduto<br />

abbiamo visto due ottimi esempi <strong>di</strong> applicazioni per il caricamento dei dati, <strong>di</strong> inserimento <strong>di</strong><br />

“Come prima cosa vi è la “profi lazione” del cliente, intesa come<br />

andare a proporre da subito dei contenuti adatti a lui. Non è l’utente<br />

che ci deve <strong>di</strong>re cosa vuole, ma siamo noi che dobbiamo fornirgli la<br />

possibilità <strong>di</strong> cercare; l’off erta deve essere proposta in modo <strong>di</strong>namico<br />

e l’utente deve avere la possibilità <strong>di</strong> scoprire cose nuove e <strong>di</strong> suo<br />

interesse.”<br />

Gianluca Farina Perseu<br />

informazioni, <strong>di</strong> informazioni sul territorio<br />

che poi ne permettono la proposizione<br />

all’esterno: due sistemi che però non si parlano<br />

tra loro. Pur essendo due ottimi sistemi,<br />

nel momento in cui volessero scambiarsi<br />

informazioni non parlerebbero una lingua<br />

comune perché le “categorizzazioni”, pur essendo simili, sono internamente descritte in modo <strong>di</strong>verso.<br />

Già da oggi bisognerebbe pensare ad una apertura regionale e nazionale per far interagire al meglio i<br />

<strong>di</strong>versi sistemi presenti sul territorio nazionale.<br />

Lo si potrebbe realizzare con tre parole chiave: con il web semantico o web 3.0, con i web services e con<br />

gli open data.<br />

Nel progetto “MuseoTorino” le informazioni sono contenute in oltre 13.000 schede certifi cate, create da<br />

autori, storici, architetti, sono un patrimonio reale e concreto, una mini enciclope<strong>di</strong>a con informazioni<br />

rese <strong>di</strong>sponibili sul web e accessibili a chi le può e le vuole guardare, leggere ed interpretare. Normalmente<br />

le informazioni sul web sono utilizzabili solo da chi le guarda attraverso lo schermo <strong>di</strong> un PC o con<br />

un tablet o un altro <strong>di</strong>spositivo. Creare invece uno strato <strong>di</strong> “web service” signifi ca dare la possibilità a<br />

sistemi esterni (ad esempio altri siti turistici o il sito <strong>di</strong> un albergo) <strong>di</strong> recuperare questi dati in maniera<br />

semplice e strutturata.<br />

Infi ne il “web semantico”, dove la stessa pagina web può essere letta solo dall’uomo: una pagina “semantica”<br />

verrebbe visualizzata sempre allo stesso modo sui browser, ma al suo interno conterrebbe<br />

informazioni strutturate utili per ulteriori scopi. Oggi le informazioni vengono memorizzate in maniera<br />

strutturata all’interno dei sistemi, ma quando vengono esposte sul web vengono <strong>di</strong> nuovo destrutturate<br />

in semplice testo <strong>di</strong> impaginazione grafi ca (ovvero l’HTML). La rivoluzione del Web 3.0 è data dal fatto<br />

che ogni contenuto presente sul web può essere catalogato e descritto. Così si possono creare una<br />

serie <strong>di</strong> legami, una rete <strong>di</strong> correlazioni e andare a creare un’informazione aggiuntiva rispetto a quella<br />

che il web non riesce a dare. Il concetto è: creiamo informazioni semanticamente strutturate e visualizziamole<br />

opportunamente. Questo è realizzabile attarverso uno standard gestito dai maggiori motori <strong>di</strong> ricerca<br />

come Google, Yahoo e Bing, che si chiama schema.org che defi nisce una classifi cazione universale<br />

che ha già al suo interno una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>zionari che possono però essere agevolmente estesi a seconda<br />

delle esigenze. Se esponiamo correttamente le informazioni, riusciamo a creare integrazione tra i<br />

nostri sistemi e siamo già pronti a standard universali riconosciuti. E’ importante che si inizi a <strong>di</strong>ffondere<br />

la necessità <strong>di</strong> pensare ai nostri siti in maniera nuova.<br />

Per fi nire faccio presente il fatto che proprio oggi la Regione Emilia Romagna ha rilasciato il portale<br />

degli Open Data: la Regione Piemonte già da mesi ha un simile portale. “Open data” è quel movimento<br />

partito dall’America che tende a <strong>di</strong>ffondere la cultura della necessità <strong>di</strong> far si che le pubbliche amministrazione<br />

rilascino i dati in maniera pubblica e gratuita in modo da permettere anche a singoli privati <strong>di</strong><br />

consultarli ed eventualmente manipolarli. E’ importante che si <strong>di</strong>ffonda questa cultura nella pubblica<br />

amministrazione ed è anche importante capire che rilasciare in maniera open i dati è fondamentale non<br />

solo per la comunità, che così si ritrova <strong>di</strong>sponibili informazioni alle volte <strong>di</strong>ffi cilmente recuperabili, ma<br />

anche per dare un valore aggiunto al frutto del proprio lavoro che, qualora venga riutilizzato in altri contesti,<br />

permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere in maniera pervasiva informazioni che, altrimenti, rischierebbero <strong>di</strong> vivere<br />

solo in pochi e alle volte sconosciuti siti web.<br />

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Edoardo Colombo<br />

Ci sono settori che sono industrializzati in quanto co<strong>di</strong>fi cano ogni pezzo. Il turismo non ha questo tipo<br />

<strong>di</strong> approccio industriale, almeno in Italia, e partendo dalla co<strong>di</strong>fi ca, si cominciano a scrivere momenti <strong>di</strong><br />

esperienza <strong>di</strong> viaggio (il volo, il treno, il biglietto del museo, la camera d’albergo, l’evento) tutti con una<br />

co<strong>di</strong>fi ca univoca. Questo è un grande progetto anche a livello <strong>di</strong> fi nanziabilità. Co<strong>di</strong>fi cando, la macchina<br />

turismo, il pacchetto turismo, potrebbe essere inserito in un voucher. Viaggiando con tante componenti<br />

<strong>di</strong>verse, alla fi ne si può integrare; stiamo provando a ragionare in quest’ottica e alla fi ne il risultato sarà<br />

una grande semplifi cazione.<br />

Un esempio è l’applicazione “mobile TOP 40” che verrà premiata per la migliore applicazione web e<br />

che riunisce i 40 luoghi più visitati in Italia. Se cercassimo una scheda che descriva il Colosseo, troviamo<br />

quella scritta dal Comune, dal Ministero, dalla <strong>Provincia</strong>… l’aggiornamento non è possibile. E tentare<br />

<strong>di</strong> avere un contenitore unico dove poter pubblicare in maniera uniforme il contenuto che si rifl ette su<br />

altre pagine o cercare <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fi carlo con un linguaggio vivo, consentirebbe anche alla piccola struttura<br />

ricettiva <strong>di</strong> prenderne parte.<br />

Intervento del pubblico<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ferrara<br />

Noi siamo 19 redazioni turistiche locali che fanno capo al sistema regionale e che<br />

hanno creato un proprio sistema a livello <strong>di</strong> catalogazione <strong>di</strong> informazioni turistiche<br />

regionale unifi cato per tutte le redazioni dei portali turistici comunali e provinciali.<br />

Avevamo elaborato un sistema <strong>di</strong> trasmissione dei dati sull’ex www.italia.it per il quale abbiamo attivato<br />

una serie <strong>di</strong> interventi sul nostro portale che poi si sono persi nel nulla. Sugli eventi, a livello regionale,<br />

abbiamo creato un modo per con<strong>di</strong>videre la tipologia <strong>di</strong> classifi cazione delle informazioni e abbiamo<br />

con<strong>di</strong>viso la base dati per operare via web, dove le varie redazioni inseriscono eventi locali con valenza<br />

regionale per essere pubblicati poi sul portale regionale. Adesso stiamo andando nell’ottica <strong>di</strong> superare<br />

questa trasmissione che comporta per le 19 redazioni la duplicazione del contenuto sul Cms regionale.<br />

Stiamo cercando <strong>di</strong> fare in modo che dal portale vengano attivati a livello informatico dei sistemi che, al<br />

<strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>fferenti piattaforme che le 19 redazioni usano, riescano ad apportare <strong>di</strong>rettamente al portale<br />

regionale e ai portali locali i dati avvalendoci del fatto che abbiamo una semantica comune; quin<strong>di</strong> non<br />

inseriamo solo con una classifi cazione comune ma anche con una schedatura comune con una serie <strong>di</strong><br />

campi obbligatori già defi niti con delle informazioni uguali per tutti. Chiedevo se questa modalità potesse<br />

essere un esempio da seguire per uno sviluppo futuro con il portale nazionale.<br />

Edoardo Colombo<br />

Con Piacenza stiamo andando avanti e penso proprio <strong>di</strong> sì. Magari ci sono Regioni che non hanno<br />

ancora fatto delle scelte o che non hanno una modalità comune. Anche sul booking vi è un confronto.<br />

Faccio l’esempio delle fotografi e. Se potessimo ragionare attraverso un data base con<strong>di</strong>viso con un<br />

patrimonio fotografi co <strong>di</strong> tutte le Apt e con una defi nizione univoca dell’approccio <strong>di</strong> utilizzo, sarebbe<br />

importantissimo.<br />

Interventi dal pubblico<br />

Maurizio Lionetti - <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Mantova<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Mantova ha cominciato questo percorso <strong>di</strong> riformulazione dell’offerta <strong>di</strong><br />

informazioni turistiche già nel 2005 facendo delle analisi e degli stu<strong>di</strong>, come tutti fanno.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Mantova fa parte del Sistema Turistico “Po <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a” con le Province<br />

<strong>di</strong> Cremona, Lo<strong>di</strong> e Pavia. A questa rete <strong>di</strong> informazioni turistiche sono collegati i 4 Uffi ci Informazione<br />

<strong>di</strong> Castiglione delle Stiviere, Sabbioneta, San Benedetto Po e Mantova, più l’uffi cio Iat che abbiamo<br />

presso l’aeroporto Catullo <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Questi 5 uffi ci sono preposti all’inserimento e all’implementazione<br />

della banca dati presente. Una delle cose più importanti è che questo sistema Crm non dovrebbe essere<br />

solo la base <strong>di</strong> un portale integrato, ma anche la base principale dell’osservatorio del turismo mantovano.<br />

Il turista non è solo quello che deve ricevere informazioni, ma anche noi abbiamo bisogno <strong>di</strong> sapere<br />

chi è e <strong>di</strong> cosa ha bisogno. Questo strumento è la base dell’osservatorio del turismo, noi sappiamo<br />

quante persone entrano in uffi cio, il tipo <strong>di</strong> richiesta e i vari punti <strong>di</strong> interesse. E’ l’unico sistema in Italia<br />

che gestisce in maniera autonoma telefonate, mail e fax sullo stesso canale. Le richieste sono mail che<br />

vengono tenute a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutto il personale e poi c’è la parte storica gestita da ognuno <strong>di</strong> noi. La<br />

cosa importante è che tutto quello che viene fatto dalle operatrici, viene automaticamente registrato. A<br />

questo sistema sono legati 5 uffi ci Iat e 40 musei che sono in grado <strong>di</strong> dare anche informazioni turistiche<br />

e possono inserire i dati delle loro presenze e vedere le presenze anche degli altri musei. Gli operatori<br />

sono in grado <strong>di</strong> creare e spe<strong>di</strong>re itinerari.<br />

Su questo Crm sono appoggiati 5 portali alimentati dallo stesso back offi ce e tutti ragionano nell’ottica<br />

<strong>di</strong> connettività tra loro; non gestisce le immagini, ma lo facciamo dal back end del sito.<br />

Francesco Tapinassi - <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Grosseto<br />

Noi siamo stati presenti all’<strong>Assise</strong> 2010 e abbiamo cercato <strong>di</strong> applicare il progetto Regio.Iat del Veneto<br />

a tutte le province della Toscana con una provincia capofi la, un protocollo d’intesa e provando a presentare<br />

un progetto del sistema informativo. Se dovesse andare in porto, per la prima volta ci sarebbe<br />

un <strong>di</strong>alogo completo indotto in maniera molto semplice dai sistemi <strong>di</strong> software. Questo sistema <strong>di</strong><br />

integrazione fra tutti gli Uffi ci Informazione potrebbe portare ad una semplifi cazione della <strong>di</strong>ffusione<br />

dell’informazione. In attesa del bando ministeriale siamo andati avanti e in provincia <strong>di</strong> Grosseto, dal<br />

primo gennaio, abbandoniamo la gestione <strong>di</strong> alcuni Uffi ci Informazione <strong>di</strong>stribuiti sul territorio (oltre 60<br />

punti informativi) e rafforziamo il trend attraverso un sistema omologato: la <strong>Provincia</strong> si occupa del back<br />

offi ce, <strong>di</strong> un’unica mail, il Comune si occupa del front con 12/13 persone impegnate nel coor<strong>di</strong>namento<br />

degli uffi ci comunali. Il lavoro è piaciuto molto.<br />

“Siamo stati presenti all’<strong>Assise</strong> 2010 e abbiamo cercato <strong>di</strong> applicare il<br />

progetto Regio.Iat del Veneto a tutte le province della Toscana con una<br />

provincia capofi la e presentato un progetto <strong>di</strong> sistema informativo.”<br />

Francesco Tapinassi<br />

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TEAM DI LAVORO 3<br />

Il Marketing dell’Accoglienza<br />

Il futuro degli Iat<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro per <strong>di</strong>rigenti e operatori Iat<br />

Coor<strong>di</strong>namento a cura della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino<br />

e <strong>di</strong> Giancarlo Dall’Ara<br />

Consulente <strong>di</strong> Marketing nel Turismo


Giancarlo Dall’Ara - Consulente <strong>di</strong> Marketing nel Turismo<br />

L’Accoglienza si può progettare! Se nel nostro Paese si vuol fare un passo in<br />

avanti sul tema dell’Accoglienza, non possiamo continuare a ripeterci “bisogna<br />

essere <strong>di</strong>sponibili, bisogna essere accoglienti, bisogna sorridere alle persone<br />

quando entrano in uno Iat”. C’è una bella <strong>di</strong>fferenza tra l’Accoglienza che troviamo<br />

in certe località sperdute <strong>di</strong> montagna e le altre realtà dove ti fermi un attimo<br />

chie<strong>di</strong> “Scusi, sa dov’è…?” e quello ti fa salire sulla sua macchina, ti accompagna<br />

e non ti molla più. L’Accoglienza nel nostro territorio è spontanea e non è solo l’Uffi cio Informazioni<br />

Turistiche ad occuparsene. L’Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni è il biglietto da visita, è il punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

le persone che fi sicamente arrivano in un territorio, o ci contattano via web, ma non può essere il solo.<br />

Come se fosse uno“Iat fuori dallo Iat”. Ma se fosse permesso, cosa dovrebbe fare? Dovrebbe incentivare<br />

la fi liera dell’Accoglienza ospitale, dell’Accoglienza <strong>di</strong> qualità, contando su realtà straor<strong>di</strong>narie, ristoranti<br />

vali<strong>di</strong>ssimi, accoglienti hotel, ecc, che sarebbero stimolati ancora <strong>di</strong> più se facessero parte <strong>di</strong> una fi liera,<br />

una fi liera volontaria alla quale teoricamente tutti possono aderire.<br />

Aderiranno coloro che con<strong>di</strong>vidono non tanto dei principi legati agli standard <strong>di</strong> qualità, ma soprattutto<br />

dei valori, e sono tutti i valori legati all’Accoglienza.<br />

L’Accoglienza deve essere trasparente…se il prezzo del soggiorno è <strong>di</strong> 90,00 euro, si deve capire che il<br />

costo è <strong>di</strong> 90,00 euro tutto compreso, e non si deve richiedere ad un povero utente <strong>di</strong> risolvere un’equazione<br />

per capire quanto spenderà davvero alla fi ne del suo soggiorno. Credo che quin<strong>di</strong> una fi liera che<br />

con<strong>di</strong>vida una serie <strong>di</strong> valori possa essere il maggior alleato che uno Iat può avere sul territorio.<br />

Guar<strong>di</strong>amo l’esempio francese: quest’anno è stato fi rmato il “patto dell’Accoglienza” da parte <strong>di</strong> numerosi<br />

soggetti che si occupano <strong>di</strong> turismo a livello nazionale: Ministero, Ferrovie, Aeroporti ecc.. Non so<br />

se a livello locale sia riproponibile. Se vogliamo che l’Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistiche faccia marketing,<br />

ovvero che l’investimento nell’Uffi cio <strong>di</strong> Informazioni Turistiche generi presenze nel territorio, bisogna<br />

che ci siano delle con<strong>di</strong>zioni.<br />

Cominciamo dai requisiti minimi. Non posso visitare una città d’arte dove la domenica è tutto chiuso<br />

ed io credo molto nel coinvolgimento dei residenti. Ad esempio www.globalgreeternetwork.info è un<br />

caso emblematico ed è una delle tantissime reti <strong>di</strong> residenti <strong>di</strong>sposti a <strong>di</strong>ventare ambasciatori del territorio,<br />

dove è possibile ad<strong>di</strong>rittura prenotare un residente che vi porti a spasso per la città grazie a<br />

delle persone che danno la loro <strong>di</strong>sponibilità per supportare un progetto <strong>di</strong> Accoglienza in un territorio.<br />

Infatti, se guardate alcuni esempi inglesi e francesi, vedete proposte <strong>di</strong> soggiorno che hanno nomi del<br />

tipo “incontra un amico” oppure “prenota un amico”. E’ straor<strong>di</strong>nario! Cosa <strong>di</strong> più bello ci può essere<br />

che andare in un posto ed incontrare una persona vera, non un cameriere pagato per sorriderti, ma una<br />

persona che ha del tempo libero e della passione per il proprio territorio. Credo in uffi ci Iat che costruiscono<br />

un data base <strong>di</strong> persone <strong>di</strong>sponibili nel territorio, quei famosi “personaggi” che colpiscono<br />

<strong>di</strong> più il visitatore quando si visita in un luogo. Come vedete ritorna l’elemento umano, guai se un<br />

giorno dovessimo avere una normativa nazionale d’Accoglienza che non dà più centralità alle persone e<br />

questi tagli agli uffi ci non tengono assolutamente in considerazione questo dato.<br />

E poi solo lo Iat può togliere quella patina <strong>di</strong> “turisticità” che tante realtà hanno e che proprio per questo<br />

non piacciono più ai turisti. Rimini è la classica realtà fra tante del nostro Paese che ha questa immagine<br />

fortemente turisticizzata che attira un certo tipo <strong>di</strong> domanda e respinge in maniera assoluta tante altre.<br />

I respinti dall’immagine <strong>di</strong> Rimini sono allontanati da troppa “turisticità”, ma se poi si è aiutati dai residenti,<br />

si riesce a far riscoprire, a far tornare fuori gli elementi <strong>di</strong> autenticità che comunque sopravvivono<br />

anche nelle situazioni più turisticizzate. Provate ad immaginare un giro in un luogo fortemente turisticizzato<br />

con una guida turistica tra<strong>di</strong>zionale e provate a farlo con un residente innamorato del proprio<br />

territorio. Ecco perché il ruolo degli Iat nei confronti dei residenti è fondamentale: poche realtà hanno<br />

la possibilità, la <strong>di</strong>sponibilità, il contatto con i residenti per far capir loro per primi l’importanza <strong>di</strong> una<br />

risorsa.<br />

A volte poi capita che se chiedete ad una persona cosa c’è da vedere, questa ti risponda. “Niente!”.<br />

Quin<strong>di</strong> per evitare che ci siano persone che rispondano ai turisti con atteggiamenti anti-turistici, del tipo:<br />

“scusa vai via che da quando siete arrivati voi qui non si campa più…” non c’è campagna promozionale<br />

che tenga, è il personale degli Uffi ci Informazione che conta, bisogna <strong>di</strong>fendere il ruolo degli Iat.<br />

Ignazio Pucci - Responsabile P.O. Programmazione,<br />

Promozione e gestione delle <strong>Atti</strong>vità Turistiche, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino<br />

Oggi presentiamo questo progetto pilota che abbiamo realizzato<br />

recentemente e che è l’evoluzione <strong>di</strong> un percorso che<br />

abbiamo cominciato anni fa. Ten<strong>di</strong>amo ad una rivoluzione del modo <strong>di</strong> concepire e<br />

gestire l’Accoglienza e quin<strong>di</strong> del ruolo che lo Iat può avere in futuro.<br />

Dal 2005, anno in cui abbiamo iniziato queste rifl essioni con il professor Dall’Ara<br />

che ci ha sempre accompagnato fi n dalle origini, abbiamo concepito gli Iat un po’<br />

meno come uffi ci e più come dei luoghi e strumenti <strong>di</strong> marketing: non i soliti luoghi<br />

in cui il turista entra, prende una mappa, chiede l’orario del treno e se ne va, ma spazi in cui il turista<br />

cerca <strong>di</strong> entrare in relazione con il territorio e quin<strong>di</strong> cerca <strong>di</strong> trovare la sintonia con il territorio per compiere<br />

la sua esperienza <strong>di</strong> viaggio. “L’aperitivo del turista” è un modo per invitare il turista nell’Uffi cio<br />

Informazioni offrendogli gastronomia tipica, un modo per far sentire come a casa sua il nostro ospite e<br />

cercare <strong>di</strong> far cadere quella barriera che a volte si crea tra l’operatore e il turista. “A Natale regalo artigiano”,<br />

“Il segnalibro invito” .<br />

Oggi sempre meno turisti sono motivati ad entrare in uno Iat, perché da casa già possono scaricarsi il<br />

pdf, il dépliant, trovare le informazioni utili. Abbiamo adottato un guest book per lasciare un pensiero<br />

al territorio.<br />

Siamo la città <strong>di</strong> Rossini e negli uffi ci, almeno nel periodo del festival, <strong>di</strong>ffon<strong>di</strong>amo un sottofondo <strong>di</strong> musica<br />

rossiniana che crea legame con la città. Tutte queste azioni sperimentali per favorire un’Accoglienza<br />

esperienziale, hanno avuto un buon successo e quin<strong>di</strong> abbiamo pensato <strong>di</strong> rispondere a questo tipo <strong>di</strong><br />

domanda osando <strong>di</strong> più.<br />

L’obiettivo era quello <strong>di</strong> rivoluzionare l’uffi cio Iat, garantendo <strong>di</strong> base la funzione propria che è quella<br />

dell’Accoglienza turistica, dell’offerta <strong>di</strong> servizi e della rappresentazione degli eventi, ma a fi anco a<br />

questo abbiamo pensato <strong>di</strong> creare una vetrina, come punto <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> commercializzazione<br />

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dell’eccellenza dell’artigianato artistico e dell’enogastronomia. Spesso il turista, prima <strong>di</strong> partire, anche<br />

per gestire il marketing del ricordo che spesso cita il professor Dall’Ara, vuole portarsi a casa un pezzo<br />

del territorio, e spesso ha <strong>di</strong>ffi coltà a trovare nell’imme<strong>di</strong>ato il prodotto tipico che lo esprime. Abbiamo<br />

così pensato <strong>di</strong> andare incontro a questa esigenza creando nell’uffi cio l’esposizione e la ven<strong>di</strong>ta delle<br />

eccellenze gastronomiche e artigianali. Abbiamo creato una rete <strong>di</strong> relazioni con i soggetti complici,<br />

perché è importante che lo Iat si relazioni anche con le aziende per promuovere il sistema culturale e<br />

turistico del territorio.<br />

Così, alle ore 18 del 26 maggio del 2010 in via Rossini è nato “Input”, un luogo dove troviamo l’informazione<br />

turistica <strong>di</strong> base, ma anche prodotti garantiti dell’eccellenza della provincia e in qualche caso<br />

delle Marche; prodotti stagionali a Km 0 da acquistare; dell’artigianato artistico in ven<strong>di</strong>ta; la biglietteria<br />

degli spettacoli teatrali; le degustazioni; alcune serate a tema su prodotti ed eccellenze artigianali; le<br />

prenotazioni <strong>di</strong> visite guidate della città che poi terminano con degustazioni in loco; un book shop dove<br />

trovare alcune delle pubblicazioni migliori del territorio; non solo le guide ma anche approfon<strong>di</strong>menti da<br />

parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi del territorio e anche un’area relax con angolo wi-fi .<br />

Come <strong>Provincia</strong> abbiamo così creato un bando ad evidenza pubblica, abbiamo messo a <strong>di</strong>sposizione i<br />

locali della <strong>Provincia</strong> con un bando a cui ha partecipato un’associazione temporanea <strong>di</strong> impresa <strong>di</strong> cui<br />

fa parte Marche Holiday che è un tour operator, “Tartufi ” che è una società <strong>di</strong> commercializzazione dei<br />

prodotti tipici e Sistema Museo che è una società a valenza nazionale, sulla gestione dei musei dei servizi<br />

culturali. In questo incontro tra pubblico e privato, il privato si è preso l’onere <strong>di</strong> gestire questo spazio<br />

prendendone i profi tti e riconoscendo alla <strong>Provincia</strong> una parte <strong>di</strong> essi.<br />

Ed il progetto funziona, anche perché siamo andati incontro a quanto si chiedeva e moltissimi turisti<br />

quest’estate ci hanno fatto visita, visto che il luogo era aperto anche il sabato e la domenica fi no a mezzanotte.<br />

Chi faceva la passeggiata in centro vedeva il luogo aperto, si informava e poi, prima <strong>di</strong> partire,<br />

tornava ed acquistava anche i prodotti <strong>di</strong> artigianato e gastronomia da portare a casa come ricordo della<br />

vacanza. Ora pensiamo possa essere applicato anche in altre situazioni del territorio provinciale.<br />

Intervento del pubblico<br />

Domanda<br />

Che personale viene utilizzato?<br />

Ignazio Pucci<br />

E’ personale della società privata.<br />

Domanda<br />

Come hanno risposto gli albergatori e gli impren<strong>di</strong>tori turistici a questa prima esperienza? Sono stati<br />

coinvolti con comunicazioni e hanno coinvolto a loro volta i clienti?<br />

Ignazio Pucci<br />

Il progetto è stato inaugurato a ridosso della stagione, ma per il futuro abbiamo in programma tutta una<br />

serie <strong>di</strong> attività; ad esempio la società contatterà i maggiori alberghi, le strutture più sensibili per andare<br />

a fare delle promozioni <strong>di</strong>rettamente nell’albergo e spingere i turisti a venirci a trovare. Abbiamo invitato<br />

tutte le guide turistiche a visionare il luogo e a prendere atto <strong>di</strong> questo nuovo centro; è stato apprezzato<br />

moltissimo perché loro nei loro giri portano spesso dei gruppi ed è proprio quello che cercavano!<br />

Domanda <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Lecce<br />

Riguardo all’affi damento, che durata è stata prevista e in che forma è stato poi portato avanti?<br />

Ignazio Pucci<br />

E’ un contratto <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> tre anni più tre, rinnovabile. Nel bando c’erano degli obiettivi chiari: l’Accoglienza<br />

turistica professionale, garantire tutta la rappresentatività del territorio e dei prodotti, cose che<br />

un singolo non avrebbe mai potuto prendere in mano.<br />

Domanda<br />

Com’è il rapporto con i commercianti della città?<br />

Ignazio Pucci<br />

In effetti in un primo momento ci sono state delle obiezioni da parte <strong>di</strong> alcune associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

e tra l’altro a pochi passi dal nostro spazio c’è un negozio <strong>di</strong> prodotti enologici. Però ormai è una regola<br />

del mercato e del marketing e dove metti insieme delle attività commerciali <strong>di</strong> alto livello, queste non<br />

si fanno concorrenza ma ti danno un valore aggiunto. Ci sono zone delle città piene <strong>di</strong> bar dove i bar<br />

crescono e si moltiplicano perché creano un’area. Questo è stato visto come un luogo dove risiede<br />

l’offerta, così si valorizzano anche i negozi vicini che possono vendere dei prodotti affi ni. I negozianti si<br />

sono convinti che è una valorizzazione del prodotto, così siamo stati accettati senza gran<strong>di</strong> problemi.<br />

Domanda<br />

Avete proposto iniziative culturali, qualche incontro pubblico o un <strong>di</strong>alogo gestito spontaneamente?<br />

Ignazio Pucci<br />

Non è stato necessario.<br />

Domanda<br />

L’operatore che non è assunto dalla Società <strong>di</strong> Promozione Turistica è in grado <strong>di</strong> fornire notizie dettagliate<br />

sul territorio come i nostri operatori Iat fanno abitualmente, anche negli orari serali?<br />

Ignazio Pucci<br />

No, <strong>di</strong>ciamo che il personale è formato sia per l’Accoglienza che per le altre attività, però la sera è più<br />

incentrato su questo aspetto.<br />

“Abbiamo concepito gli Iat un po’ meno come uffi ci e più come dei luoghi<br />

e strumenti <strong>di</strong> marketing... spazi in cui il turista cerca <strong>di</strong> entrare<br />

in relazione con il territorio e quin<strong>di</strong> cerca <strong>di</strong> trovare la sintonia con<br />

il territorio per compiere la sua esperienza <strong>di</strong> viaggio.”<br />

Ignazio Pucci<br />

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Giancarlo Dall’Ara<br />

Questa è una campagna d’Accoglienza e nel nostro Paese <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong> Accoglienza ne sono state<br />

fatte <strong>di</strong>verse, ma non tantissime. Quando sono andato in America, la prima cosa che mi ha colpito è<br />

stato in Canada un manifesto gran<strong>di</strong>ssimo che era in tanti luoghi <strong>di</strong> Montreal e che spiegava ai canadesi<br />

l’importanza dell’industria del turismo. Raffi gurata una persona che non si vedeva ma si intuiva che stava<br />

entrando in un albergo dove una persona gli stava prendendo la valigia in mano. E c’erano i dati economici<br />

del turismo in quel paese e i dati relativi all’occupazione nel settore turistico in Canada; eravamo<br />

nel 1984. In Belgio si inviavano invece opuscoli casa per casa che spiegavano l’importanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>re buongiorno<br />

ai turisti. Girando per l’Italia sono andato in un campeggio ed ho sentito con le mie orecchie che<br />

alcuni operatori chiamavano i turisti “marmaglia”. Marmaglia?<br />

Quando ho cominciato a lavorare per il Trentino, è stato per me un momento storico poiché la “farfalla<br />

del Trentino” è il mio progetto. Mi ricordo benissimo quando, a Madonna <strong>di</strong> Campiglio, più <strong>di</strong> qualcuno<br />

usava questa frase: “arrivano gli ‘taliani”, per loro i turisti erano gli italiani e credo senza la i. Questo per<br />

<strong>di</strong>re che non siamo tutti così avocati al turismo, siamo accoglienti in varie modalità, però variamo molto<br />

da zona a zona, da paese a paese. Allora ho cercato <strong>di</strong> seguire alcune delle tante iniziative promosse<br />

dalle Regioni.<br />

Noto però che in Liguria quando <strong>di</strong>cono che investono per l’Accoglienza, in realtà investono per la formazione.<br />

Queste iniziative sono fatte per stimolare non solo la conoscenza del territorio, ma anche per<br />

fare rete, perché a <strong>di</strong>fferenza della promozione, l’Accoglienza deve essere con<strong>di</strong>visa altrimenti non c’è.<br />

Quin<strong>di</strong> non ti puoi limitare a fare solo delle lezioni in aula. Certo, è importante conoscere la procedura<br />

attraverso la quale si eroga un determinato servizio, ma se si riduce il servizio, l’Accoglienza e l’ospitalità<br />

alla procedura, sono una grande presa in giro. Si trasforma tutto in un villaggio turistico…Pertanto<br />

seguendo da molti anni le campagne <strong>di</strong> Accoglienza, mi ha molto colpito quando questo inverno Smeralda<br />

Tornese mi ha spiegato questo tipo <strong>di</strong> problematica.<br />

Smeralda Tornese - Direttore Sistema Turistico della Marca Anconetana<br />

L’approccio da seguire in questo nostro scambio <strong>di</strong>alogico<br />

ed esperienziale rileva una metodologia che fa della<br />

circolarità il proprio asset <strong>di</strong> sviluppo strategico. Pertanto, partendo da alcune<br />

parole-chiave ascoltate (e rimaste impresse) nel corso degli incontri dell’<strong>Assise</strong>,<br />

si ritorna alle stesse attraverso una trasformazione operativa legittimamente realizzata<br />

dal Sistema Turistico della Marca Anconetana, che ho l’onore e l’onere <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rigere da quasi tre anni.<br />

Trasformare concetti quali “cultura, sensibilizzazione, con<strong>di</strong>visione, creazione <strong>di</strong> fi liere, consapevolezza,<br />

qualità, emozione, rete e relazione”, in azioni e progetti concreti, realmente realizzati sul territorio della<br />

provincia <strong>di</strong> Ancona è stata quin<strong>di</strong> la vision della Marca Anconetana, capoluogo <strong>di</strong> una regione plurale,<br />

le Marche appunto, che nell’ultimo periodo stanno affermandosi con sempre più forza e vigore, sui<br />

<strong>di</strong>versi mercati nazionali ed internazionali. E questo grazie anche ad una visione <strong>di</strong> governo regionale<br />

che ha come obiettivo programmatico quello <strong>di</strong> fare della Cultura e del Turismo il motore <strong>di</strong> sviluppo<br />

economico del territorio marchigiano.<br />

Questa è una premessa fondamentale che, insistendo anche su una effettiva ripartizione <strong>di</strong> competenze<br />

tra Regione e i <strong>di</strong>versi attori che si occupano <strong>di</strong> “turismo” (che vede la promozione in capo alla Regione<br />

Marche e l’Accoglienza in capo alle Province e ai Sistemi Turistici), ha fortifi cato non solo l’esistenza degli<br />

stessi STL nelle Marche ma ha anche insistito su un cambiamento, in termini <strong>di</strong> prospettiva: il territorio<br />

non è più da considerarsi come il semplice spazio in cui si esplica l’attività turistica, ma <strong>di</strong>venta esso<br />

stesso il nuovo e vero protagonista del Turismo. Appartiene alla “seconda generazione” dei STL marchigiani<br />

e copre l’intero territorio della provincia <strong>di</strong> Ancona. Estendendosi dalla costa Adriatica ai rilievi<br />

Appenninici rappresenta, <strong>di</strong> fatto, un contesto integrato ed omogeneo, comprendente ambiti territoriali<br />

caratterizzati da una variegata e pregiata offerta <strong>di</strong> beni culturali, attrazioni e risorse turistiche, prodotti<br />

tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, caratterizzandosi così per la molteplicità <strong>di</strong> prodotti tematici<br />

(mare, natura, spiritualità, enogastronomia, storia, arte, turismo d’affari e congressuale).<br />

L’Associazione senza scopo <strong>di</strong> lucro nasce a maggio 2008 e vede tra gli enti promotori la <strong>Provincia</strong> e la<br />

Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Ancona. Il STL <strong>di</strong>viene però operativo da gennaio 2009, con la nomina del<br />

Direttore: vede attualmente la partecipazione <strong>di</strong> 53 soggetti pubblici e privati (Comunità Montana Esino-<br />

Frasassi, Consorzio Frasassi, Associazione Riviera del Conero, i Comuni e le Associazioni <strong>di</strong> categoria<br />

Confcommercio, Confesercenti e Confi ndustria della provincia <strong>di</strong> Ancona), uniti al fi ne <strong>di</strong> formare un<br />

prodotto turistico solido, ricco e ben integrato attraverso un partecipato rapporto <strong>di</strong> valorizzazione del<br />

territorio ed una <strong>di</strong>ffusa coscienza delle sue eccellenze.<br />

Ciò attraverso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un nuovo modello <strong>di</strong> sviluppo, all’interno <strong>di</strong> una complessa struttura regionale,<br />

che ha come centro il territorio ed una vision strategica che rafforza, attraverso l’ascolto del<br />

territorio, il senso <strong>di</strong> identità e <strong>di</strong> appartenenza, rigenerando così la fi ducia nell’intervento pubblico.<br />

La Marca <strong>di</strong> Ancona comprende realtà-destinazione già affermate; si pensi ad esempio a Loreto, alle<br />

Grotte <strong>di</strong> Frasassi o alla Riviera del Conero, a Senigallia, Fabriano, Ancona o Jesi, solo per citarne alcune.<br />

Un territorio fortemente eterogeno che riesce però a capitalizzare i suoi molteplici attrattori, legandoli<br />

insieme attraverso il rafforzamento della capacità <strong>di</strong> “fare rete” e mettere a sistema l’insieme delle opportunità<br />

presenti. E lo fa grazie a progetti concreti che evidenziano una spinta innovativa nel rapporto<br />

ed il coinvolgimento degli operatori, trasformando così le “debolezze” delle fi liera turistica in punti <strong>di</strong><br />

forza.<br />

Immaginata quin<strong>di</strong> come un vero e proprio organo <strong>di</strong> una più complessa struttura regionale, Marca Anconetana<br />

nasce per il territorio, attraverso la valorizzazione <strong>di</strong> una nuova cultura dell’accoglienza basata<br />

su:<br />

- Qualifi cazione degli operatori che vivono il mercato turistico, con il progetto <strong>di</strong> formazione<br />

“Saper&Accogliere: opportunità e risorse per fare turismo”, realizzato in collaborazione con le associazioni<br />

<strong>di</strong> categoria della provincia <strong>di</strong> Ancona.<br />

- Sostegno alla commercializzazione, con il coinvolgimento degli operatori privati, nella realizzazione<br />

<strong>di</strong> progetti fi nalizzati alla promo-commercializzazione dei prodotti turistici del territorio provinciale, cercando<br />

così <strong>di</strong> realizzare quei club <strong>di</strong> prodotto <strong>di</strong> emiliana memoria, partendo dal basso, in una relazione<br />

sinergica con i vari attori che operano a livello territoriale.<br />

- Sostegno agli eventi, non più con interventi a pioggia ma con il fi nanziamento delle iniziative più rilevanti<br />

sul territorio, capaci <strong>di</strong> creare appeal e rafforzare la visibilità e la forza commerciale dell’offerta.<br />

- Valorizzazione e scambio informazioni, attraverso il progetto “Hub - totem touch screen interattivi”, il<br />

cui obiettivo è rafforzare e migliorare la qualità dei servizi turistici.<br />

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- Sensibilizzazione e coinvolgimento dei citta<strong>di</strong>ni e degli operatori nello sviluppo turistico e verso una<br />

neo-cultura dell’Accoglienza.<br />

Da qui nasce la campagna <strong>di</strong> comunicazione, curata dall’agenzia Marchingegno <strong>di</strong> Ancona, che vi presenterò<br />

oggi e l’excursus delle attività <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo strategico realizzate dalla Marca Anconetana era fondamentale<br />

per comprendere il quadro sinottico in cui si inserisce la stessa campagna. Trattasi <strong>di</strong> una<br />

prima iniziativa che, nel futuro, sarà oggetto <strong>di</strong> nuove ed interessanti implementazioni che vedranno l’attività<br />

<strong>di</strong> valorizzazione e sensibilizzazione estendersi all’intero sistema locale <strong>di</strong> offerta, coinvolgendo anche<br />

attori non strettamente appartenenti al mondo degli addetti ai lavori quali la popolazione residente<br />

e gli altri operatori economici della destinazione. La campagna nasce dalla rifl essione che il turismo vive<br />

<strong>di</strong> relazioni umane e la relazione è parte integrante del prodotto turistico. Accogliere signifi ca prestare<br />

attenzione ai bisogni, e agli interessi <strong>di</strong> chi visita il nostro territorio, mettersi nei suoi panni, capire i suoi<br />

desideri e comprendere le sue esigenze al fi ne <strong>di</strong> rendere il territorio realmente ospitale.<br />

L’obiettivo principale è quello <strong>di</strong> portare il territorio (e quin<strong>di</strong> coinvolgendo non solo gli operatori del<br />

settore ma anche gli stessi abitanti) a riconoscere il valore del grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione del visitatore quale<br />

misura - in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>mento - del successo <strong>di</strong> una destinazione turistica e, quin<strong>di</strong>, come signifi cativo<br />

fattore <strong>di</strong> crescita economica.<br />

Visual e payoff, molto accattivanti per una campagna <strong>di</strong> comunicazione, mettono in risalto, attraverso<br />

un rovesciamento positivo, un famosissimo detto popolare, accompagnato da un linguaggio ironico,<br />

comico e dall’alta comprensibilità del messaggio:<br />

“Il turista non è un pesce... dopo tre giorni è ancora buono”<br />

Ma c’è <strong>di</strong> più. La prima parte della frase “Il turista non è un pesce” offre un secondo piano semantico in<br />

cui “il turista non è uno sprovveduto... ha facoltà <strong>di</strong> scegliere: non abbocca, ma sceglie”!<br />

Doveva rimanere impressa: chi lavora abitualmente a contatto con i turisti, essendo già consapevole del<br />

valore dell’accoglienza, doveva essere stimolato a migliorare i propri mo<strong>di</strong>; chi invece non è operatore<br />

del settore doveva essere incentivato ad abbandonare ogni comportamento negativo nei confronti del<br />

turista il quale, in certi perio<strong>di</strong> dell’anno, rischia <strong>di</strong> essere percepito come un “fasti<strong>di</strong>o” (invade la propria<br />

città, occupa parcheggi, crea qualche piccolo <strong>di</strong>sagio in più).<br />

Possiamo dunque considerare il turista come un “bene... comune”, che produce sviluppo al pari delle<br />

eccellenze del territorio, del patrimonio artistico e delle sue specifi cità culturali. Un turista sod<strong>di</strong>sfatto e<br />

ben accolto, infatti, non solo torna più facilmente ma potenzialmente, attivando un positivo WOM (word<br />

of mouth), <strong>di</strong>venta egli stesso elemento captatore <strong>di</strong> nuovo turismo. È per questo che, chi viene in contatto<br />

con un turista (operatore o residente che sia) ha quin<strong>di</strong> un duplice compito: deve farlo “entrare”<br />

nel proprio mondo, fargli conoscere il proprio stile <strong>di</strong> vita per fargli percepire il senso dell’inside (inteso<br />

in senso socio-antropologico). In altre parole deve raccontargli in modo unico e autentico i valori della<br />

sua terra e della sua cultura affi nché lo stesso<br />

turista <strong>di</strong>venti a sua volta “ambasciatore” del<br />

nostro territorio.<br />

Quin<strong>di</strong>: “Il turismo è un bene comune, l’accoglienza<br />

un dovere <strong>di</strong> tutti”...questo è la reason<br />

why della campagna. Per questo è fondamentale<br />

<strong>di</strong>ffondere il senso della cura, dell’accoglienza<br />

e della <strong>di</strong>sponibilità come elementi determinanti nel creare, nella percezione del turista, un’esperienza<br />

non solo positiva, ma unica e memorabile.<br />

La Marca Anconetana crede fermamente nel suo territorio, nella capacità dei suoi “attrattori” <strong>di</strong> valorizzarne<br />

le bellezze, ma soprattutto crede nella qualità dell’esperienza <strong>di</strong> viaggio, possibile grazie all’accoglienza<br />

dei nostri operatori e all’ospitalità delle nostre genti, al valore dell’esperienza dei nostri artigiani,<br />

a quel “saper fare” che ne rappresenta l’anima.<br />

E coinvolgere i citta<strong>di</strong>ni e gli operatori nello sviluppo turistico, trasformandoli da spettatori a protagonisti<br />

e sostenitori del territorio anconetano, delle sue città e risorse turistiche è proprio quello che cerca <strong>di</strong><br />

veicolare la campagna, accrescendo la consapevolezza, in ognuno, del proprio ruolo <strong>di</strong> “rappresentante<br />

del territorio”, nell’esercizio del proprio lavoro o semplicemente per strada nel relazionarsi con una<br />

persona che non è del luogo.<br />

Il professor Giancarlo Dall’Ara, nell’introduzione al workshop, affermava con forza che l’accoglienza “si<br />

può e si deve progettare”.<br />

Bene, il Sistema Turistico della Marca Anconetana si muove nella <strong>di</strong>rezione del cambiamento, realizzando<br />

questa prima (ma non ultima) iniziativa sul territorio. Un cambiamento <strong>di</strong> natura culturale che ha visto<br />

protagonisti l’ironia e la simpatia nell’elaborazione del messaggio e che nel futuro prevederà il coinvolgimento<br />

proattivo dei citta<strong>di</strong>ni e degli operatori dell’intera fi liera.<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

Questa è una campagna che non passa inosservata!<br />

Domanda del pubblico<br />

Una domanda banale: quanto è costata e crede che le affi ssioni abbiano dato fasti<strong>di</strong>o agli ospiti?<br />

Smeralda Tornese<br />

La campagna, pur non essendo rivolta ai turisti, doveva essere necessariamente “turista compatibile”,<br />

ed è per questo che il periodo in<strong>di</strong>viduato per l’affi ssione è stato tra fi ne marzo e prima decina <strong>di</strong> aprile<br />

2011. Quello della “compatibilità” non è stato però un aspetto sottovalutato: si doveva fare in modo che<br />

il turista che fosse venuto a contatto con i <strong>di</strong>versi strumenti della campagna apprezzasse gli sforzi messi<br />

in atto dalla comunità per accoglierlo secondo le sue aspettative.<br />

Più che <strong>di</strong> costo della campagna parlerei invece <strong>di</strong> investimento, che è stato pari ad euro 15.000,00 IVA<br />

inclusa. Un investimento non elevato se si considera che, oltre alla progettazione grafi ca è comprensivo<br />

dei costi <strong>di</strong> stampa, sevizi <strong>di</strong> prenotazione e <strong>di</strong>stribuzione degli spazi affi ssioni nonché i costi dei <strong>di</strong>ritti<br />

<strong>di</strong> affi ssione. Questo è stato un primo step, ne seguiranno altri, sempre incentrati sulla valorizzazione e<br />

sensibilizzazione al tema forte, e spesso trascurato, dell’Accoglienza, ma con una modalità più coinvolgente...<br />

però non anticipo niente: seguite le nostre iniziative su www.marcaanconetana.it.<br />

Sistema Turistico Pavia<br />

Penso che questo progetto possa essere esteso anche ad altre province.<br />

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Paola Gemelli - Coor<strong>di</strong>natrice Uffi cio Iat Terra <strong>di</strong> Motori. Maranello, Fiorano Modenese e Formigine<br />

Il progetto “Benvenuto turista” è realizzato dai comuni<br />

<strong>di</strong> Maranello, Fiorano Modenese e Formigine,<br />

insieme alleati per la crescita e la promozione<br />

del territorio. Siamo in provincia <strong>di</strong> Modena e più precisamente nel cosiddetto<br />

“<strong>di</strong>stretto ceramico”, territorio non prettamente a vocazione turistica, ma bensì<br />

industriale, che però negli ultimi anni è entrato in crisi a causa della concorrenza.<br />

Così un po’ tutti oggi stanno cercando nuove risorse da sviluppare e il turismo sembra essere una delle<br />

strade percorribili.<br />

Il territorio <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un ricco potenziale turistico da valorizzare, che comprende un po’ tutti gli aspetti<br />

per cui l’Italia è famosa: quello naturalistico, quello enogastronomico, e ovviamente quello storico ed<br />

artistico senza <strong>di</strong>menticare Maranello, che è sinonimo <strong>di</strong> Ferrari, e che costituisce il principale polo attrattivo<br />

<strong>di</strong> quest’area.<br />

Il Museo Ferrari <strong>di</strong> Maranello garantisce moltissimi visitatori, oltre 200.000 ogni anno con punte <strong>di</strong> 1.000<br />

visitatori al giorno nel mese <strong>di</strong> agosto. Ma questo nostro territorio è davvero ospitale? Valorizza cioè la<br />

relazione, trattando il turista come un ospite e non come un “pollo da spennare”? Parla la sua lingua?<br />

Lascia un buon ricordo <strong>di</strong> sé che viva poi nel passaparola? E come ovviare al problema info point che non<br />

possono essere sempre aperti? E’ vero che oggi viene in aiuto la tecnologia (smarthphone, web, ecc.),<br />

ma la relazione con la persona che sa accoglierti è un’altra cosa!<br />

Il tema dell’Accoglienza riguarda tutti. Ecco perché abbiamo coinvolto gli alberghi, i ristoranti, i bar e<br />

<strong>di</strong>verse categorie commerciali come tabaccherie, <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburante, negozi <strong>di</strong> enogastronomia,<br />

farmacie, negozi <strong>di</strong> fotografi a, taxisti ovvero tutte le attività commerciali che al turista in visita capita <strong>di</strong><br />

incontrare nel corso del suo soggiorno.<br />

Come si <strong>di</strong>venta un territorio davvero ospitale? Innanzitutto bisogna conoscere il territorio: spesso le attività<br />

commerciali e turistiche non lo conoscono e <strong>di</strong> conseguenza non lo possono amare. Nel momento<br />

in cui ne <strong>di</strong>ventano consapevoli e se ne “innamorano”, allora possono <strong>di</strong>ventare testimonial del territorio.<br />

Un altro aspetto da tenere presente è quello legato alla capacità <strong>di</strong> fare rete con i punti informativi<br />

istituzionali per garantire sia lo scambio <strong>di</strong> informazioni su novità ed eventi, sia quello delle reciproche<br />

opinioni ed esigenze.<br />

Come raggiungere questi obiettivi? Abbiamo elaborato<br />

un percorso formativo, tenuto da esperti qualifi cati, volto a<br />

migliorare e ad aggiornare la conoscenza del territorio, della<br />

lingua inglese (il 60% <strong>di</strong> turisti, infatti, è straniero) e degli<br />

strumenti offerti dal web ed abbiamo proposto ad attività<br />

turistiche e commerciali del territorio <strong>di</strong> frequentarlo gratuitamente.<br />

Il primo corso, “Il mio territorio”, ha cercato <strong>di</strong> coinvolgere<br />

l’operatore con due lezioni in aula tenute da un docente <strong>di</strong><br />

storia dell’arte abilitato come guida turistica. Non si è trattato<br />

<strong>di</strong> lezioni troppo formali, col rischio <strong>di</strong> risultare noiose.<br />

Il docente ha invece raccontato la propria esperienza <strong>di</strong> guida turistica,<br />

i segreti del mestiere, suggerendo il modo <strong>di</strong> incentivare il turista<br />

a tornare. Sono seguite le esperienze <strong>di</strong> visita, che hanno fatto conoscere<br />

agli operatori i luoghi dove immaginiamo <strong>di</strong> poter in<strong>di</strong>rizzare<br />

il turista. Le visite sono state tenute dai <strong>di</strong>rettori o dalle guide dei<br />

Musei, così da stabilire una relazione tra chi gestisce una struttura<br />

museale e chi dà una mano a promuoverla.<br />

Il corso <strong>di</strong> inglese si è svolto in otto lezioni, con simulazioni <strong>di</strong> conversazione in lingua inglese per aiutare<br />

i commercianti a gestire situazioni <strong>di</strong> emergenza e con l’erogazione <strong>di</strong> informazioni basilari.<br />

Il terzo corso, in svolgimento, ha per tema la relazione tra turismo e internet e prevede sei lezioni in<br />

aula, la prima delle quali era volta a far conoscere il sistema informativo a servizio <strong>di</strong> turisti e operatori.<br />

Esiste infatti in Emilia Romagna una rete <strong>di</strong> portali dove poter accedere a informazioni utili per il turista<br />

e scaricare testi, immagini, fi le au<strong>di</strong>o, ecc. Tutte le altre lezioni invece, sono state riservate ad argomenti<br />

come il Web Marketing e i Social Network, con l’intento <strong>di</strong> fornire consigli agli operatori su come essere<br />

presenti in rete.<br />

Al termine <strong>di</strong> ciascun corso abbiamo fornito strumenti utili e premiato con riconoscimenti i partecipanti.<br />

Più precisamente abbiamo dotato tutti del materiale <strong>di</strong>dattico ed una cartina del territorio in italiano e<br />

in inglese - il supporto più richiesto dal turista - che contiene anche una piccola guida con la descrizione<br />

dei punti <strong>di</strong> interesse, <strong>di</strong>visi per tema. Abbiamo premiato i partecipanti con strumenti che servono per<br />

identifi carli, ovvero una vetrofania che <strong>di</strong>stingue le loro attività come info point, e abbiamo pubblicato<br />

gli elenchi <strong>di</strong> chi ha frequentato sui nostri siti internet e social network, in modo da dare loro visibilità.<br />

Al termine dell’intero percorso formativo, è prevista una cerimonia conclusiva nel corso della quale<br />

consegneremo un attestato <strong>di</strong> partecipazione che qualifi cherà i presenti come info point uffi ciali per<br />

l’erogazione <strong>di</strong> informazioni turistiche.<br />

Come abbiamo raccolto le adesioni dei partecipanti? Lo abbiamo fatto attraverso una campagna adesioni<br />

su <strong>di</strong>versi mezzi: TV, ra<strong>di</strong>o, stampa, internet, social network. Abbiamo inviato inoltre 600 lettere <strong>di</strong><br />

invito mirate alle attività turistiche e commerciali, abbiamo <strong>di</strong>stribuito locan<strong>di</strong>ne informative e abbiamo<br />

cercato <strong>di</strong> sfruttare il sempre effi cace “passaparola”, tramite le associazioni <strong>di</strong> categoria, che ci hanno<br />

molto sostenuto, e le attività commerciali “leader” sul territorio. Abbiamo inoltre organizzato una serata<br />

<strong>di</strong> presentazione del progetto con esperti del settore e con nomi <strong>di</strong> spicco come quelli del professor<br />

Dall’Ara e della <strong>di</strong>rettrice del Museo Ferrari Mariella Mengozzi. La serata si è svolta nell’ambito <strong>di</strong> una<br />

manifestazione, i Salotti <strong>di</strong> Marketing Territoriale, che teniamo già da qualche anno a Maranello, quin<strong>di</strong><br />

con un pubblico già fi delizzato.<br />

“Come si <strong>di</strong>venta un territorio davvero ospitale? Innanzitutto bisogna<br />

conoscere il territorio; spesso le attività commerciali e turistiche<br />

non lo conoscono e <strong>di</strong> conseguenza non lo possono amare.”<br />

Paola Gemelli<br />

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Dal suo avvio ad oggi la domanda ricorrente che ci rivolgono e che anche noi rivolgiamo a noi stessi è:<br />

questo progetto funziona?<br />

All’inizio hanno aderito 81 attività su 600: per il settore turismo si tratta <strong>di</strong> strutture ricettive, ristoranti,<br />

agriturismi, associazioni impegnate nel turismo e nel marketing territoriale come il Consorzio Maranello<br />

Terra del Mito, aziende agricole; nel settore commercio hanno aderito tutte le categorie a cui ci siamo<br />

rivolti tranne i <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburante. A progetto avviato i partecipanti effettivi sono stati 64. La gran<br />

parte ha seguito almeno due dei corsi proposti.<br />

I partecipanti e le associazioni <strong>di</strong> categoria sono stati intervistati più volte dalla stampa locale, fattore che<br />

ci ha fornito un ulteriore aiuto nella promozione del progetto. Le impressioni dei partecipanti riportate<br />

dalla stampa locale dopo la prima lezione registravano un vero successo!<br />

Molti degli intervistati accennano alla crisi in corso, auspicando che l’iniziativa “Benvenuto turista!” offra<br />

la possibilità <strong>di</strong> sbloccare il settore.<br />

Al termine del corso sono stati <strong>di</strong>stribuiti questionari <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>mento anonimi. Relativamente al primo<br />

corso sul territorio, si sono ottenuti ottimi voti e nessuna critica: per il 93% dei partecipanti il giu<strong>di</strong>zio<br />

è positivo, me<strong>di</strong>o per il restante 7%. Per quanto riguarda il corso sulla lingua inglese il giu<strong>di</strong>zio è stato<br />

positivo per 81% dei partecipanti, me<strong>di</strong>o/alto per la percentuale rimanente. La critica principale è legata<br />

alla brevità del corso. Ma alcune aziende agricole ci hanno fatto sapere <strong>di</strong> essere riuscite a vendere<br />

meglio i loro prodotti grazie alla maggiore conoscenza della lingua inglese. Una sod<strong>di</strong>sfazione per tutti.<br />

Si è creata sempre più un’alleanza tra il settore pubblico e quello privato, un rapporto <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>alogo. Forse anche perché il Pubblico si è mosso dando veramente ascolto al Privato, cercando <strong>di</strong><br />

rispondere ad esigenze reali. Il proposito è <strong>di</strong> proseguire su questa strada.<br />

A giugno 2011 avevamo 58 punti informativi <strong>di</strong> base attivi con i quali manteniamo i contatti tramite la<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale. L’Uffi cio Turistico <strong>di</strong> Fiorano e Maranello è presente anche su Facebook, dove<br />

cerchiamo <strong>di</strong> valorizzare i “laureati “ che hanno terminato il percorso formativo e <strong>di</strong> mantenere con loro<br />

i contatti. A fi ne anno, al termine del terzo corso proposto e attualmente in svolgimento, avremo una<br />

sessantina <strong>di</strong> punti informativi sul territorio.<br />

E il futuro? Abbiamo già pensato alla seconda fase del progetto, per la quale abbiamo chiesto un fi nanziamento<br />

alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Modena. E’ importante tenere viva la rete che si è formata: una delle strategie<br />

adottate è il rifornimento perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> cartine del territorio, realizzeremo inoltre una newsletter relativa<br />

agli eventi, pensiamo <strong>di</strong> creare una pagina Facebook de<strong>di</strong>cata al sistema. Realizzeremo anche un video<br />

promozionale del territorio in italiano ed in inglese, da <strong>di</strong>stribuire ai partecipanti rispondendo così ad<br />

una loro richiesta.<br />

Cercheremo <strong>di</strong> far crescere e potenziare la rete<br />

esistente, coinvolgendo anche chi non ha potuto<br />

partecipare in passato integrando le nuove<br />

categorie con nuovi soggetti, quali le aziende<br />

ceramiche, che restano l’attività economica<br />

prevalente sul territorio e che lavorano molto<br />

con l’estero. Organizzeremo inoltre nuovi percorsi<br />

formativi, magari aggiungendo a quelli<br />

già proposti anche un corso <strong>di</strong> enogastronomia<br />

locale.<br />

Domanda del pubblico<br />

A quanto ammontano i costi?<br />

Paola Gemelli<br />

La prima fase è costata 30.000 euro. Il piano fi nanziario della seconda fase si aggira sui 45.000 euro, con<br />

una voce <strong>di</strong> costo importante data dal personale che lavora al progetto.<br />

Domanda<br />

Io sono molto colpita dall’attenta collaborazione, in particolare da parte delle associazioni <strong>di</strong> categoria!<br />

Paola Gemelli<br />

Sì, il progetto ha riscosso successo ed è stato ben sostenuto anche dalle associazioni <strong>di</strong> categoria. Grazie<br />

in particolare al Consorzio Maranello Terra del Mito che include insieme ai privati e al Comune <strong>di</strong> Maranello<br />

anche le associazioni <strong>di</strong> categoria, a Maranello la via della collaborazione è tracciata da tempo.<br />

Domanda - <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ascoli<br />

Abbiamo fatto dei corsi <strong>di</strong> formazione fi nanziati dal Fondo Sociale Europeo per categoria <strong>di</strong> operatori<br />

come B&B e agriturismi o insegnanti dell’Istituto Alberghiero. Quest’anno lo allargheremo a tutte le<br />

strutture delle Pro Loco che sono importanti centri <strong>di</strong> accoglienza. Poi passeremo agli albergatori e<br />

ovviamente l’obiettivo sarebbe quello <strong>di</strong> sponsorizzare il commercio <strong>di</strong>ffuso.<br />

I costi sono più per il materiale, mentre i corsi sono da 60 fi no a 100 ore e la <strong>di</strong>spersione è pochissima;<br />

c’è fame <strong>di</strong> essere formati ed i fon<strong>di</strong> della Comunità Europea possono essere utilizzati per questi corsi.<br />

Non sarebbe giusto <strong>di</strong>videre i partecipanti per categorie?<br />

Paola Gemelli<br />

Sono d’accordo, per un’azione formativa più puntuale i partecipanti andrebbero <strong>di</strong>visi per categorie. Per<br />

quanto riguarda la <strong>di</strong>spersione, va detto che non tutti sono <strong>di</strong>sposti a partecipare, specie la sera dopo<br />

otto ore <strong>di</strong> lavoro, per quanto il corso sia gratuito.<br />

Giancarlo Dall’Ara<br />

Questo è un progetto <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong>ffusa dove si è creata una rete <strong>di</strong> alleati per dare informazioni<br />

agli ospiti. Mi capita delle volte <strong>di</strong> essere chiamato da città o borghi che hanno il problema dei negozi<br />

del centro. Io sostengo che i piccoli negozi si salvano se <strong>di</strong>ventano luoghi <strong>di</strong> conversazione. Più i negozi e<br />

i bar <strong>di</strong>ventano asettici come quelli degli autogrill, più i centri storici perdono identità o <strong>di</strong>ventano musei,<br />

nella peggiore delle ipotesi.<br />

Se voi aggiungete un servizio al vostro negozio, <strong>di</strong>venterete anche un punto <strong>di</strong> informazione nel limite<br />

del possibile; ampliate il vostro target e nel vostro negozio non entreranno solo le persone che pensano<br />

<strong>di</strong> comprare da voi e questo può <strong>di</strong>ventare un’integrazione del red<strong>di</strong>to.<br />

Più gente entra in contatto con te, più tu che sai fare bene il tuo mestiere, puoi conquistare il mercato<br />

che non avresti.<br />

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Caterina Uggè<br />

Responsabile del Turismo del Comune <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

Circa cinque anni fa mi è stato chiesto se volevo occuparmi <strong>di</strong> turismo a Lo<strong>di</strong>, pur non essendoci<br />

un Uffi cio Informazioni e così ci siamo trovati <strong>di</strong> fronte ad un percorso tutto da costruire.<br />

Il nostro comune è conosciuto perché siamo vicini a Milano, anche se il budget è ristretto<br />

perché il turismo a Lo<strong>di</strong> è il primo obiettivo <strong>di</strong> taglio. Quando siamo partiti, abbiamo capito<br />

che la prima cosa da fare era mettersi in rete con dei partner più forti. Abbiamo istituito una<br />

rete locale per dare vita allo Iat, perché né la <strong>Provincia</strong>, né il Comune riuscivano a mantenere in vita un<br />

Uffi cio Informazioni. Quin<strong>di</strong> abbiamo stipulato un protocollo <strong>di</strong> intesa tra <strong>Provincia</strong>, Comune e Camera<br />

<strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>. Il Comune ci metteva un locale con magazzino in centro storico in una posizione<br />

strategica garantendo il pagamento delle bollette l’utenza e la posta, mentre con il contributo della <strong>Provincia</strong><br />

e della Camera <strong>di</strong> Commercio abbiamo cominciato a pagare il personale. La cosa curiosa è che da<br />

quel momento ad oggi abbiamo uno Iat aperto sette giorni su sette ed il sabato con orario continuato.<br />

Lo Iat è <strong>di</strong>ventato il punto <strong>di</strong> riferimento non solo per i turisti che occasionalmente arrivano a Lo<strong>di</strong>, ma<br />

anche per i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> che lo vedono come un centro <strong>di</strong> informazioni su tutto ciò che è organizzato<br />

nel territorio comunale dal punto <strong>di</strong> vista culturale e degli eventi.<br />

Il secondo passaggio è stato quello <strong>di</strong> inserirsi in un Sistema Turistico come quello <strong>di</strong> “Po <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a”<br />

e nell’associazione del Circuito delle Città d’Arte della Pianura Padana, grazie al quale siamo riusciti<br />

a captare tutto quel turismo estero che collegava Lo<strong>di</strong> ad altre città facendo dei tour. Anche i nostri<br />

prodotti turistici sono realistici e sono le nostre guide “Lo<strong>di</strong> in un giorno”, “Lo<strong>di</strong> in un’ora e mezza”...<br />

Ci siamo aperti a tutto ciò che è televisione, cinema, pubblicità, contattando le “fi lm commission” <strong>di</strong><br />

Roma e Milano, consegnando loro la location Lo<strong>di</strong> gratuitamente e facilitando il loro lavoro (es. la pubblicità<br />

su Sky della campagna del calcio è girata a Lo<strong>di</strong>).<br />

Per “Benvenuti al nord” hanno girato una scena <strong>di</strong> due giorni e abbiamo avuto un indotto <strong>di</strong> 100.000<br />

euro per comparse scelte tra ragazzi e universitari. Cerchiamo iniziative a costi bassissimi per <strong>di</strong>fferenziarci<br />

da nomi più famosi.<br />

Iat Comune <strong>di</strong> Varese<br />

Il Comune <strong>di</strong> Varese ha un uffi cio Iat in partnership con la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Varese. Abbiamo<br />

personale comunale, i ragazzi del servizio civile, formiamo le persone per un anno con la<br />

speranza che trovino uno sbocco. Io gestivo gli eventi nel Comune <strong>di</strong> Varese e a maggio ho<br />

scelto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare responsabile dell’uffi cio Iat intraprendendo una nuova sfi da. Cerchiamo<br />

<strong>di</strong> svecchiare gli uffi ci. A Varese è stato girato un fi lm de<strong>di</strong>cato ad una monaca benedettina;<br />

uscirà tra poco nelle sale ed è stato girato in parte nei giar<strong>di</strong>ni Estensi e in parte nelle sale<br />

della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Varese.<br />

Caterina Uggè<br />

Deve esserci una consapevolezza da parte dell’intero l’ente; dagli impiegati agli operai che bloccano le<br />

strade, da chi fa promozione ai vigili ecc. Anche i citta<strong>di</strong>ni lo<strong>di</strong>giani all’inizio erano infasti<strong>di</strong>ti e titubanti<br />

rispetto a questo nuovo tentativo. Poi quando hanno visto che si guadagnava, è <strong>di</strong>ventata quasi una<br />

moda.<br />

Mario Ruggini - Assessorato al Turismo Regione Marche<br />

Qui c’è il Presidente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ascoli Piceno dove si sta<br />

seguendo un progetto sulla rete degli Iat e sulla loro valorizzazione.<br />

Nel pesarese stiamo sperimentando uno Iat vetrina, dove si<br />

entra e si assumono sensazioni ed emozioni, quei valori aggiunti<br />

per vincere la sfi da del mercato globale. Oggi è importante fare<br />

sistema sull’Accoglienza <strong>di</strong> qualità che dà il valore per vincere<br />

le sfi de. Sugli Iat non c’è normativa quin<strong>di</strong> dobbiamo farla noi.<br />

Mettiamo in rete gli Iat del Paese perché non può esserci uno<br />

Iat organizzato in modo <strong>di</strong>verso da un altro e credo che queste<br />

<strong>Assise</strong> servano per trovare il modello <strong>di</strong> riferimento migliore<br />

e co<strong>di</strong>fi carlo in un protocollo d’intesa. Questa mattina<br />

in prima commissione abbiamo detto con Antonella Tiranti che il<br />

Coor<strong>di</strong>namento Nazionale delle Regioni si farà carico <strong>di</strong> portare<br />

questo <strong>di</strong>scorso a livello nazionale anche in commissione dove siedono gli assessori regionali, perché<br />

il problema dell’integrazione e dell’omogeneità dei centri Iat anche sul piano giuri<strong>di</strong>co, è importante.<br />

Si bada ai consorzi, alle società miste, alle strutture pubbliche, e dobbiamo capire che an<strong>di</strong>amo verso<br />

una partecipazione pubblico-privato. Gli impren<strong>di</strong>tori entrano con il capitale perché poi l’investimento è<br />

remunerativo, sia per l’impresa sia per il soggetto cha ha ideato il tutto.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro guadagna qualcosa sull’affi tto, la sponsorizzazione degli Iat <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> serve anche<br />

a fi nanziare le attività <strong>di</strong> accoglienza. Possiamo fare un protocollo in cui lavoriamo tutti nella stessa <strong>di</strong>rezione.<br />

Abbiamo accettato questa sfi da e la porteremo avanti. Complimenti per quello che state facendo.<br />

Noi vi staremo a fi anco.<br />

“Oggi è importante fare sistema sull’Accoglienza <strong>di</strong> qualità che dà il<br />

valore per vincere le sfi de. Sugli Iat non c’è normativa quin<strong>di</strong> dobbiamo<br />

farla noi. Mettiamo in rete gli Iat del Paese perché non può esserci<br />

uno Iat organizzato in modo <strong>di</strong>verso da un altro e credo che queste<br />

<strong>Assise</strong> servano per trovare il modello <strong>di</strong> riferimento migliore e co<strong>di</strong>fi -<br />

carlo in un protocollo d’intesa.”<br />

Mario Ruggini<br />

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TEAM DI LAVORO 4<br />

Formazione del personale:<br />

le competenze relazionali<br />

Seminario per operatori <strong>di</strong> Uffi ci Iat<br />

Relazioni a cura dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

e dell’Università degli Stu<strong>di</strong> “Carlo Bo” <strong>di</strong> Urbino


Marta Ugolini - Docente <strong>di</strong> Marketing del Turismo,<br />

Facoltà <strong>di</strong> Lingue e Letterature Straniere, Università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

Il nostro contributo è stato con<strong>di</strong>viso con i colleghi dell’Università <strong>di</strong> Urbino, il professor<br />

Tonino Pencarelli che insegna Gestione dei Sistemi Turistici Locali all’Università<br />

<strong>di</strong> Urbino e il dottor Simone Splen<strong>di</strong>ani docente <strong>di</strong> Comunicazione d’Impresa.<br />

Siamo quattro aziendalisti “prestati” alle facoltà umanistiche per questi corsi nuovi<br />

in cui si mettono insieme competenze turistiche, conoscenza della cultura dei<br />

paesi stranieri e una parte <strong>di</strong> conoscenze manageriali.<br />

Vedremo come impostare contenuti e modelli <strong>di</strong> carattere manageriale che servono al responsabile<br />

dell’accoglienza negli uffi ci Iat.<br />

Quando si parla <strong>di</strong> relazioni con il territorio, siccome il territorio non è un soggetto, si <strong>di</strong>ce tutto e si<br />

fi nisce per non <strong>di</strong>re niente e invece noi cercheremo <strong>di</strong> andare ad identifi care in modo un po’ più preciso<br />

chi sono i soggetti del territorio con cui avere delle relazioni. Vedremo dunque cosa vuol <strong>di</strong>re applicare<br />

ai servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica la prospettiva relazionale e quin<strong>di</strong> vedremo come il professionista<br />

dell’Accoglienza turistica che siete voi, persone che sono in “trincea” tutti i giorni, si comporta nel network<br />

delle relazioni.<br />

Ci occuperemo <strong>di</strong> relazioni interne tra istituzioni, <strong>di</strong> relazioni collaborative con gli operatori turistici,<br />

relazioni con enti, istituzioni e altre organizzazioni, con la comunità locale abitante e alla fi ne parleremo<br />

delle relazioni con il turista.<br />

Per arrivare preparati al front offi ce ci vuole tutto un lavoro <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> relazioni che partono da<br />

quelle con i colleghi ed il capo (che risultano fondamentali perchè se non ci fossero quelle, rinunciamo<br />

a tutto) e vanno a fi nire su altri rapporti, per esempio con gli altri Iat, o con gli operatori turistici che<br />

lavorano in altre località.<br />

De<strong>di</strong>cheremo la seconda parte dell’incontro al <strong>di</strong>alogo e alla <strong>di</strong>scussione.<br />

Con l’aiuto <strong>di</strong> Francesca Simeoni approfon<strong>di</strong>remo alcune competenze relazionali “in pratica”, parlando<br />

dell’uso del telefono. Nelle relazioni organizzative l’uso del telefono è uno degli elementi che trova le<br />

persone impreparate.<br />

Vorrei intanto che voi rifl etteste sulla vostra giornata lavorativa. Quali sono le attività che svolgete? Si arriva<br />

la mattina in uffi cio, si incontrano i colleghi, si beve il caffè… e poi, cosa si fa? Si accende il computer,<br />

si va a vedere se c’è posta e poi?<br />

Intervento<br />

Iat Valpolicella, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong><br />

Per prima cosa saluto i colleghi. Io lavoro tantissimo via e-mail, quin<strong>di</strong> o vado a consultare le e-mail o i<br />

gestionali dei siti web per inserire gli eventi.<br />

Marta Ugolini<br />

Quali sono i siti che ti interessano?<br />

Iat Valpolicella<br />

Visito www.tourism.verona.it e www.valpolicellaweb.it. Poi verifi co la logistica dell’uffi cio, ad esempio se<br />

mancano dei dépliants.<br />

Marta Ugolini<br />

Quin<strong>di</strong> la vetrina va animata, perché non c’è niente <strong>di</strong> peggio <strong>di</strong> una vetrina che non cambia mai.<br />

L’attività che il professionista dell’Accoglienza turistica svolge è variegata. Ci sono molte attività <strong>di</strong> supporto<br />

senza le quali non si riesce a erogare il servizio <strong>di</strong> front-offi ce.<br />

Cosa fa il professionista dell’Accoglienza turistica? Si informa, ma anche è un <strong>di</strong>vulgatore <strong>di</strong> informazioni<br />

nei confronti dei colleghi collaboratori, perché se Anna trova delle informazioni che riguardano<br />

la grotta <strong>di</strong> Fumane ma che sono <strong>di</strong> interesse per i colleghi, immagino che lo <strong>di</strong>ca. Può essere che nei<br />

confronti <strong>di</strong> collaboratori più giovani svolga una funzione <strong>di</strong> guida.<br />

Poi un’attività <strong>di</strong> supporto che è continua e che caratterizza qualsiasi uffi cio è essere risolutori <strong>di</strong> problemi.<br />

Se succedono degli imprevisti (ad esempio si stacca un cavo, si blocca l’antivirus del computer, la<br />

stampante non funziona), bisogna chiamare un tecnico e quin<strong>di</strong> bisogna essere sempre pronti a risolvere<br />

i problemi e le <strong>di</strong>ffi coltà interne e quelle operative.<br />

Con i colleghi ci possono essere dei confl itti o anche delle <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> vista e ci si trova a svolgere<br />

la funzione <strong>di</strong> negoziatore per trovare un compromesso o una soluzione all’eventuale problema.<br />

Il coor<strong>di</strong>natore dello Iat fa anche il responsabile <strong>di</strong> relazioni esterne, colui che tiene in prima persona<br />

le relazioni con gli operatori turistici, con gli enti e le istituzioni, e a volte è portavoce e fi gura rappresentativa<br />

dell’Uffi cio Turistico all’esterno.<br />

Leggiamo ora il tutto con un approccio <strong>di</strong> marketing relazionale, che si contrappone e nasce come<br />

risposta e alternativa all’approccio del Marketing Management <strong>di</strong> Kotler. Esiste un approccio alternativo<br />

al marketing <strong>di</strong> Kotler e al marketing strategico delle 4P che è il marketing relazionale, che nasce non a<br />

caso in un ambiente culturale europeo, nella scuola scan<strong>di</strong>nava <strong>di</strong> Svenson, Eriksson, Gummerson, ecc.<br />

E si propone come un approccio che, in modo forse meno elegante dal punto <strong>di</strong> vista formale, osserva<br />

la realtà e va ad in<strong>di</strong>viduare quali sono le relazioni <strong>di</strong> mercato.<br />

Innanzitutto ci sono relazioni interne all’organizzazione. Anna prima ha detto che saluta i colleghi perché<br />

se non mantiene un rapporto <strong>di</strong> comunicazione e collaborazione con i colleghi, è fi nita.<br />

Ci sono poi relazioni <strong>di</strong> mercato, quelle classiche con i clienti, con quelli che comprano, con quelli che<br />

hanno i canali <strong>di</strong>stributivi o gli interme<strong>di</strong>ari, ma anche delle relazioni con soggetti speciali, con soggetti<br />

che non hanno imme<strong>di</strong>atamente un rapporto <strong>di</strong> compra-ven<strong>di</strong>ta ma con cui si negozia, con cui ci sono<br />

servizi che vengono offerti in cambio non <strong>di</strong> denaro ma <strong>di</strong> qualcos’altro.<br />

E poi ci sono delle meta-relazioni: la pubblica amministrazione, il potere, l’immagine che si ha, che non<br />

sono relazioni <strong>di</strong> mercato, ma che rappresentano il contesto ambientale a cui ci si riferisce.<br />

Adattiamo il tutto ai servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica e interpretiamo l’uffi cio Iat come un’azienda <strong>di</strong> servizi<br />

che offre servizi ai turisti, ma anche ad altri soggetti.<br />

Perché parlare <strong>di</strong> competenze relazionali sui servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica? Non è un binomio scontato<br />

<strong>di</strong>re che per fare l’Accoglienza ci vuole una pre<strong>di</strong>sposizione alle relazioni e che bisogna avere persone<br />

che siano capaci <strong>di</strong> relazionarsi.<br />

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E’ infatti scontato pensare che le competenze relazionali vengano considerate una dote naturale e quin<strong>di</strong><br />

come le doti naturali, ce l’hai o non ce l’hai. Magari si fa attenzione al momento della selezione del<br />

personale, ma poi viene vista solo come una dote e non come un’area su cui si può migliorare o si può<br />

investire. Cosa bisogna fare invece?<br />

Bisogna capire che ci sono dei servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica <strong>di</strong>versi dal front offi ce, dove c’è il linguaggio<br />

non verbale in cui l’ambiente fi sico del tipo: come è arredato l’uffi cio, come è sistemato, <strong>di</strong> che<br />

colore sono i muri, hanno un grande ruolo che serve a comunicare.<br />

Ci sono dei servizi <strong>di</strong> Accoglienza che rinunciano ad alcuni <strong>di</strong> questi elementi, pensiamo alla gestione<br />

del portale web o, come vedremo, nelle interazioni a <strong>di</strong>stanza, per telefono che rappresentano una<br />

situazione <strong>di</strong> comunicazione più ristretta e ridotta, dove però ci sono alcuni aspetti <strong>di</strong> comunicazione<br />

non verbale importantissimi. Ma pensiamo al back offi ce, cioè a quale materiale informativo si prepara,<br />

come si scrivono le informazioni che poi verranno stampate nei dépliant, come si prepara la busta che<br />

poi verrà mandata al turista.<br />

Negli Iat il personale è impegnato a organizzare eventi sul territorio, magari in collaborazione con altri<br />

soggetti e questo è un lavoro, sempre <strong>di</strong> Accoglienza, <strong>di</strong>verso dal front offi ce. Anzi, toglie del tempo, per<br />

cui o si fa front offi ce o si fanno altre cose.<br />

Un servizio importantissimo <strong>di</strong> raccolta è la <strong>di</strong>ffusione dei feed back, dei commenti, dei reclami, degli<br />

elogi, sulla qualità dei servizi nella località. Il cliente quando protesta, <strong>di</strong>venta una miniera <strong>di</strong> informazioni.<br />

L’Accoglienza dei giornalisti, le relazioni con gli istituti <strong>di</strong> formazione, con gli studenti, con i docenti…<br />

e potremmo andare avanti a lungo.<br />

Oltre al front offi ce c’è molto <strong>di</strong> più e bisogna cercare <strong>di</strong> uscire da questa visione “riduzionistica” dell’incontro<br />

con il turista perché altrimenti cosa succede? Che, se siamo noi, professionisti dell’Accoglienza i<br />

primi a pensare che il nostro lavoro consista solo in questo, intanto si banalizza la nostra funzione perché<br />

invece la professionalità è molto più ampia, molto più ricca e corriamo il rischio <strong>di</strong> pensare che si possa<br />

sostituire il lavoro allo Iat con dei sistemi informatici in cui “schissa il botton e vien fuori la risposta”, da<br />

parte <strong>di</strong> chi non conosce il nostro lavoro, è forte. Purtroppo chi prende le decisioni e decide se investire<br />

sull’Accoglienza, sulla promozione o se togliere fon<strong>di</strong> e risorse, queste cose non le capisce. Dobbiamo<br />

essere noi i primi a non svalutare il lavoro e a non appiattirci solo su “devo essere lì a rispondere ai turisti”.<br />

Ci sono invece tante altre cose che dobbiamo fare.<br />

Quand’è che si <strong>di</strong>ce che c’è una relazione?<br />

Per essere in relazione bisogna essere almeno in due. Ci vogliono almeno due parti che entrano in<br />

contatto tra <strong>di</strong> loro. Il singolo contatto si defi nisce interazione. L’interazione da sola è uno scambio, un<br />

episo<strong>di</strong>o, un momento che <strong>di</strong>venta relazione quando questo è inserito in una storia: c’è un prima e c’è<br />

“Avere un’ottica relazionale vuol <strong>di</strong>re adottare dei valori <strong>di</strong> relazione<br />

e spirito <strong>di</strong> servizio al posto <strong>di</strong> valori burocratico-legali. Spirito <strong>di</strong><br />

servizio vuol <strong>di</strong>re invece capire che è il risultato quello che conta.”<br />

Marta Ugolini<br />

la prospettiva <strong>di</strong> uno sviluppo futuro.<br />

Allora è vero che con il turista che<br />

viene anche solo una volta nell’Uffi -<br />

cio Turistico per avere un’informazione<br />

ci può essere un’interazione, ma<br />

immaginate con gli altri soggetti con<br />

cui entrate in interazione quoti<strong>di</strong>anamente<br />

e con i quali ci vuole un’attenzione particolare. E’ necessario ricordarsi cos’è successo prima ed è<br />

fondamentale avere un’attenzione verso gli aspetti personali. La relazione è qualcosa che si prolunga<br />

nel tempo, ad esempio quando dal punto <strong>di</strong> vista affettivo e amoroso abbiamo una relazione con qualcuno,<br />

non è quasi mai una cosa occasionale, ma c’è una prospettiva <strong>di</strong> continuità.<br />

Ovviamente le persone sono in un network <strong>di</strong> relazioni e qui abbiamo l’esempio della rete a stella dove<br />

c’è una persona che è in relazione con altre cinque e dove esiste la rete totale, che è più <strong>di</strong> un’idea, una<br />

metafora <strong>di</strong> quello che si trova nella realtà (perché nella realtà si trovano dei coaguli, delle aggregazioni,<br />

dei gruppi che insistono su alcuni soggetti che sono in una posizione focale), ma dove però, la rete<br />

totale vede tutti in interazione con tutti.<br />

Questi modelli <strong>di</strong> rete totale rimangono in pie<strong>di</strong> anche se uno dei soggetti esce dalla rete. Tuttavia se<br />

nella rete a stella uno dei soggetti periferici esce, non cambia niente. Se invece esce uno centrale, la<br />

rete non c’è più. Quin<strong>di</strong> hanno anche una vitalità e capacità <strong>di</strong> rispondere alle sollecitazioni <strong>di</strong>fferenti.<br />

Le relazioni sono potentissime e una volta che le abbiamo scoperte e cominciamo ad osservarle, le troviamo<br />

dappertutto. Del resto, esiste una <strong>di</strong>sciplina che si occupa <strong>di</strong> relazioni: la sociologia.<br />

Noi, come economisti <strong>di</strong> impresa, analizziamo le relazioni che hanno un’implicazione <strong>di</strong> tipo economico,<br />

ma le relazioni sono <strong>di</strong> famiglia, <strong>di</strong> coppia, <strong>di</strong> amici, <strong>di</strong> compagni <strong>di</strong> corso, <strong>di</strong> colleghi, <strong>di</strong> ex compagni.<br />

Se nella nostra società non esistessero le relazioni, ci estingueremmo subito. E’ quin<strong>di</strong> connaturato alla<br />

natura dell’uomo cercare qualcuno con cui avere non solo relazioni, ma rapporti <strong>di</strong> conoscenza da mantenere<br />

nel tempo.<br />

Le relazioni possono però essere <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>versa.<br />

Ci sono le relazioni, come quelle viste prima, <strong>di</strong> famiglia, <strong>di</strong> coppia, relazioni basate sulla persona, dette<br />

relationship o human relationship (dell’essere umano) e ci sono relazioni basate sulla tecnologia dell’informazione<br />

attraverso i social network, che sono relazioni <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso da quelle umane e vere.<br />

Ci sono relazioni vicine e relazioni lontane. Ci sono relazioni basate sulla conoscenza, in cui si mantiene<br />

la relazione con l’altra persona, perché questa ci da delle informazioni e delle in<strong>di</strong>cazioni e ci sono relazioni<br />

basate sul potere. Non dovete pensare che nelle relazioni ci sia parità, anzi molto spesso c’è una<br />

parte che fa fare all’altra qualcosa che altrimenti non avrebbe fatto.<br />

Se noi guar<strong>di</strong>amo le singole imprese, sono basate su network. Pensiamo ai gran<strong>di</strong> marchi che hanno i<br />

loro fornitori certifi cati, gruppi ristretti e quando hanno bisogno <strong>di</strong> una parte o <strong>di</strong> un componente, non<br />

vanno sul mercato a <strong>di</strong>re “dov’è che possiamo comperare questo componente?” Hanno già un soggetto<br />

con cui lavorano da <strong>di</strong>eci anni, con cui hanno già sviluppato un progetto <strong>di</strong> tecnologia comune, hanno<br />

investito entrambi e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventano relazioni, per cui è costoso per entrambe le parti smettere <strong>di</strong><br />

comprare e acquistare.<br />

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I mercati sono network <strong>di</strong> relazioni. Pensiamo a un caso come Amazon.com. Quando voi andate su Amazon<br />

anche solo per guardare il catalogo, imme<strong>di</strong>atamente il software capta i vostri interessi, memorizza<br />

quali sono i libri che avete guardato, sa cosa vi piace e vi fa vedere delle offerte, cambiando quello che<br />

vedete in funzione della navigazione che avete fatto in precedenza. Se poi <strong>di</strong>ventate clienti <strong>di</strong> Amazon e<br />

comperate un libro, un <strong>di</strong>sco o qualcosa, ricevete una serie <strong>di</strong> offerte.<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re questo? Che Amazon non ha una segmentazione del mercato basata sull’età, sullo stile <strong>di</strong><br />

vita, o su chissà quali altre variabili, ma ha capito che chi ha già comprato, più probabilmente comprerà<br />

e quin<strong>di</strong> fa delle offerte mirate ed aggressive, in cui tanto più <strong>di</strong>venti per l’azienda un cliente interessante,<br />

tanto più le promozioni vengono mirate sul cliente già esistente piuttosto che andare a cercare <strong>di</strong><br />

acquisire clienti nuovi.<br />

Le organizzazioni all’interno dell’impresa sono delle reti e dei network dove i soggetti sono clienti e<br />

fornitori non esterni, quin<strong>di</strong> non si scambiano denaro contro una prestazione, ma se an<strong>di</strong>amo a vedere<br />

i processi, dove ci sono dei passaggi e delle fasi, c’è un soggetto che <strong>di</strong>venta il fornitore perché ha<br />

l’informazione, il semilavorato o prende la materia prima dall’esterno e poi la passa a qualcun altro.<br />

Quin<strong>di</strong> possiamo leggere anche le relazioni interne all’organizzazione come dei network <strong>di</strong> clienti interni<br />

e fornitori interni dove i soggetti sono sempre quelli. Non è un mercato. Mercato vuol <strong>di</strong>re “vado fuori<br />

e vedo chi vende questa cosa…”, mentre la relazione è una rinuncia volontaria alla varietà che mi dà il<br />

mercato e quin<strong>di</strong> “rinuncio volontariamente all’andarmi a cercare <strong>di</strong> volta in volta il fornitore migliore per<br />

avere altri tipi <strong>di</strong> vantaggi”.<br />

Abbiamo identifi cato i due soggetti fondamentali delle relazioni: il cliente (qualsiasi soggetto che ha<br />

un problema) e il fornitore (qualcuno che è in grado <strong>di</strong> risolvere quel problema).<br />

Questo è il concetto più ampio <strong>di</strong> cliente e fornitore che possiamo immaginare. Ovviamente questi ruoli<br />

devono essere calati nelle varie situazioni, in quelle commerciali dove c’è un contratto <strong>di</strong> compra-ven<strong>di</strong>ta<br />

da realizzare, dove il cliente commerciale deve avere delle capacità <strong>di</strong> spesa per comperarsi quello che<br />

il fornitore gli propone e, in questo caso, il fornitore commerciale chiederà una contropartita monetaria<br />

per la sua prestazione.<br />

Ma ci sono dentro l’organizzazione delle relazioni molto simili tra cliente e fornitore interni che sono legati<br />

da vincoli <strong>di</strong> processo produttivo. Ci possono essere dei collegamenti <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione gerarchica<br />

tra capo e subor<strong>di</strong>nato, in cui il capo certe volte è portatore <strong>di</strong> un problema e il subor<strong>di</strong>nato è colui che<br />

è in grado <strong>di</strong> risolverlo e in funzione del principio <strong>di</strong> autorità avviene la prestazione o il fatto che risolve<br />

il problema. A volte ci possono essere norme e regole aziendali che <strong>di</strong>cono come ci si comporta, quin<strong>di</strong><br />

non è che dobbiamo limitarci a vedere una relazione dove ci sono degli scambi <strong>di</strong> denaro, anche perché<br />

altrimenti con i servizi pubblici dove non c’è nessun tipo <strong>di</strong> contropartita, rischieremmo <strong>di</strong> perderci la<br />

ricchezza delle relazioni. Invece nei servizi pubblici al pubblico questo aspetto c’è.<br />

Quin<strong>di</strong> cosa vuol <strong>di</strong>re adottare la prospettiva delle relazioni?<br />

E’ molto impegnativo passare dall’ottica dello scambio all’idea della relazione perché se io ho uno scambio<br />

episo<strong>di</strong>co con un soggetto, posso cercare <strong>di</strong> massimizzare il mio vantaggio in quella transazione e<br />

poi si vedrà. Quando io mi pongo in un’ottica relazionale e so che un soggetto lo incontro domani e<br />

dopo domani e ci dovrò sempre lavorare insieme, devo cambiare il mio modo <strong>di</strong> vedere.<br />

Avere un’ottica relazionale vuol <strong>di</strong>re adottare dei valori <strong>di</strong> relazione e spirito <strong>di</strong> servizio al posto <strong>di</strong><br />

valori burocratico-legali.<br />

Quando ci sono i valori burocratico-legali che governano le organizzazioni e le decisioni, cosa succede?<br />

La burocrazia in sé non ha una connotazione negativa, anche se questo termine ha assunto un’accezione<br />

pesante. In realtà la burocrazia, teorizzata dal sociologo, è il governo delle regole. E’ la legge che si sostituisce<br />

all’arbitrio del sovrano che decideva se tagliare o no la testa ai sud<strong>di</strong>ti… mentre poi si è cercato<br />

<strong>di</strong> regolamentare questo potere <strong>di</strong> arbitrio e comando <strong>di</strong> governo assoluto mettendo i principi e le carte<br />

costituzionali introdotti nelle monarchie con dei sistemi, in modo che ci sia una legge a cui anche il sovrano<br />

è obbligato a rispondere, a tutela dei sud<strong>di</strong>ti e dei citta<strong>di</strong>ni. Quin<strong>di</strong> la burocrazia in sé vuol <strong>di</strong>re che<br />

c’è una norma che viene predefi nita, che vale per tutti e grazie alla quale, per esempio, gli utenti sanno<br />

quello che si possono aspettare. E’ un progresso della libertà e della tutela dell’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> fronte all’arbitrio<br />

del singolo. Quando però la burocrazia <strong>di</strong>venta troppo ampia, si assolve alla legge senza chiedersi<br />

più se la legge serva a risolvere un problema e quin<strong>di</strong> si va ad essere rigi<strong>di</strong> al punto che se qualcuno ti<br />

pone un problema, la risposta è “non è previsto o non si può fare”. Come non si può fare? Dimmi come<br />

posso fare, <strong>di</strong>mmi quali sono le precauzioni da prendere, ma quando si pensa in modo burocratico si<br />

crede che tutto quello che non è autorizzato è vietato e si utilizza un gergo legale.<br />

Ma qualsiasi legale vi <strong>di</strong>rà che è impossibile stendere un contratto perfetto e completo. Non si può normare<br />

tutto, perché non si può prevedere tutto quello che succederà. Ecco perchè i contratti sono per defi<br />

nizione incompleti e le leggi sono per defi nizione incomplete e non devono andare a <strong>di</strong>sciplinare tutto.<br />

Quin<strong>di</strong> si ha gergo legale, si applicano leggi o regolamenti anche quando non sono funzionali, quin<strong>di</strong><br />

non servono a risolvere il problema e si pensa che il fornitore sia quello che sa (l’erogatore del servizio<br />

pubblico o il funzionario) e il cliente un ignorante.<br />

Spirito <strong>di</strong> servizio vuol <strong>di</strong>re invece capire che è il risultato quello che conta. Arrivare al risultato<br />

perché i clienti sono una fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. Nel momento in cui i turisti smettessero <strong>di</strong> venire all’Uffi cio<br />

Informazioni o gli enti locali smettessero <strong>di</strong> chiedere l’appoggio dello Iat per organizzare gli eventi e le<br />

manifestazioni, o nessuno vi chiedesse più niente, voi chiudereste il giorno dopo. Quin<strong>di</strong> il cliente non è<br />

un “rompiballe” che viene a interrompere il nostro lavoro.<br />

La nostra fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, la nostra legittimazione ad esistere c’è perché c’è qualcuno che ha bisogno<br />

<strong>di</strong> noi e allora lo spirito <strong>di</strong> servizio comincia a <strong>di</strong>re chi è il cliente e <strong>di</strong> cosa ha bisogno. Bisogna<br />

conoscere la legge per capire cosa si può fare. Se la prima risposta è “non si può fare” partiamo con il<br />

piede sbagliato. Diciamo piuttosto “non lo so, mi informo” (e sarebbe già un risposta, anche minima),<br />

mentre tante volte si <strong>di</strong>ce quasi con una certa sod<strong>di</strong>sfazione, “non si può”!<br />

Secondo principio: tutte le parti devono essere attive e assumersi le responsabilità.<br />

“Il professionista dell’Accoglienza deve lavorare in modo integrale interagendo<br />

con altre realtà vicine e simili alla sua.<br />

Gli esperti <strong>di</strong> questo lavoro siete voi, è un lavoro che nasce sul campo.<br />

Non ci sono teorie, non ci sono modelli manageriali eccellenti.”<br />

Marta Ugolini<br />

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Abbiamo detto che se l’ottica è burocratica si pensa che il fornitore sappia tutto, abbia le risposte, sia<br />

in grado <strong>di</strong> risolvere i problemi e che il cliente sia uno che sia lì ad aspettare. Ma invece le relazioni insegnano<br />

che bisogna essere in due. Quin<strong>di</strong> bisogna incoraggiare il cliente ad essere attivo e guardate<br />

che è <strong>di</strong>ffi cile poi avere a che fare con clienti attivi perché i clienti si inventano le cose più strampalate.<br />

Terzo valore: accettare il principio che nella rete ogni parte può essere attiva. Se an<strong>di</strong>amo a vedere<br />

le gran<strong>di</strong> innovazioni rese possibili dalle tecnologie informatiche oggi, la collaborazione tra pari, l’attivazione<br />

dal basso, per esempio i social network, stanno trasformando il modo dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vivere la vita<br />

politica o la vita della comunità. In questo senso le tecnologie dell’informazione, il web 2.0, hanno un<br />

principio assolutamente rivoluzionario rispetto a quando c’erano i sapienti e il popolo ignorante.<br />

Questo orientamento alle relazioni e al cliente non deve essere prerogativa <strong>di</strong> chi sta <strong>di</strong> fronte al cliente,<br />

deve riguardare tutta l’organizzazione e soprattutto i vertici. Quin<strong>di</strong> se non è orientato al cliente l’amministratore<br />

delegato o il <strong>di</strong>rigente, non lo può certo essere la produzione. Se il <strong>di</strong>rigente pensa in modo<br />

gerarchico che gli esperti siamo noi e che fuori dall’uffi cio non c’è nessuno che sa comportarsi e non<br />

è in grado <strong>di</strong> imparare qualcosa mettendosi in relazione con i soggetti, ci troviamo nel caos e davanti<br />

ad un’organizzazione schizofrenica con comportamenti e messaggi che vanno in due <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>verse.<br />

Quarto valore: il principio del lungo periodo. Dicevo che la relazione ha una proiezione temporale<br />

ed è fatta per durare un certo periodo <strong>di</strong> tempo. Non per sempre comunque, infatti alcune relazioni si<br />

possono chiudere, atrofi zzare o <strong>di</strong>sfare. Ma esiste una prospettiva <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo periodo in cui si sta in<br />

una relazione, se per entrambi i soggetti o per entrambi i partner, è sod<strong>di</strong>sfacente. Quin<strong>di</strong> non c’è una<br />

persona che guadagna ed una che perde sistematicamente come nelle relazioni commerciali a lungo<br />

periodo. Infatti i fornitori partner che lavorano stabilmente per un’azienda, non possono essere sfruttati<br />

perché se sono sfruttati resistono un po’, ma poi non accettano più la loro con<strong>di</strong>zione e l’azienda fallisce.<br />

Il gioco quin<strong>di</strong> deve essere a somma positiva.<br />

Ve<strong>di</strong>amo ora alcune categorie <strong>di</strong> relazioni. Tra <strong>di</strong> esse vi sono le relazioni interne. Quando vai a fare<br />

rafting sull’A<strong>di</strong>ge, ti ren<strong>di</strong> conto che se le persone non remano in maniera sincronizzata e non pagaiano<br />

dalla stessa parte, o si gira su se stessi o si va in balia della corrente del fi ume. E questo è vero in tutti i<br />

contesti. Organizzazione vuol <strong>di</strong>re capire che non è possibile fare tutti la stessa cosa; che bisogna<br />

sud<strong>di</strong>vidersi le attività (questo è il principio fondamentale della produttività nelle economie <strong>di</strong> specializzazione);<br />

che le attività devono essere in qualche modo <strong>di</strong>vise (se in un uffi cio tutti fanno tutto, è<br />

un caos). Ci devono essere degli ambiti <strong>di</strong> specializzazione e dei compiti <strong>di</strong>stinti, anche se poi ci vuole<br />

qualcuno o qualcosa che metta insieme le parti perché altrimenti si rischia <strong>di</strong> non andare verso uno scopo<br />

comune. Si può essere bravissimi a gestire il sito web, ma si ha la vetrina con i ragni dentro. Ci vuole<br />

quin<strong>di</strong> qualcuno che svolga un ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.<br />

Nelle relazioni organizzative possono sorgere una serie <strong>di</strong> problemi che poi ci fanno stare male come<br />

lavoratori nella nostra vita quoti<strong>di</strong>ana. Tra persone, tra colleghi, con il capo, con ciascuno <strong>di</strong> essi può<br />

essere <strong>di</strong>ffi cile comunicare. Abbiamo tutti il nostro stile <strong>di</strong> comunicazione. Ci sono persone convinte che i<br />

colleghi debbano capire cosa ci si aspetta da loro senza mai andarglielo a <strong>di</strong>re: “Io faccio questo e l’altro<br />

deve sapere da solo quello che deve fare!” è una delle frasi ricorrenti. Alcune persone sono convinte<br />

<strong>di</strong> questo e non vedono la necessità <strong>di</strong> trovare dei momenti e degli strumenti <strong>di</strong> comunicazione a volte<br />

informali, come la pausa caffè. In alcune aziende per favorire la comunicazione interpersonale si fa il “no<br />

email Friday” che consiste nel proibire per un giorno alla settimana <strong>di</strong> mandarsi un’email da una scrivania<br />

all’altra per <strong>di</strong>rsi le cose, spingendo ad alzarsi e a parlarsi per chiarirsi meglio rispetto a un’email che è<br />

una forma <strong>di</strong> comunicazione scritta in cui si è obbligati ad usare una certa sintesi e dove gli equivoci sono<br />

forti e non riescono ad affrontare problemi complessi.<br />

A volte le persone non conoscono le regole delle relazioni perché le organizzazioni hanno regole scritte<br />

e regole non scritte (da come ci si veste a come ci si presenta). E’ tutto quello che si cerca <strong>di</strong> insegnare<br />

nell’affi ancamento o negli stage, dove si respirano i valori o l’atmosfera dell’organizzazione. Ci<br />

possono essere <strong>di</strong>ffi coltà con il superiore e questo è un problema. Come si fa ad avere la leadership sulle<br />

persone se non si ha la loro stima?<br />

Ve<strong>di</strong>amo invece adesso alcune relazioni che sono particolarmente importanti per il professionista dei<br />

servizi <strong>di</strong> Accoglienza. Partiamo dalle relazioni in mezzo, quelle <strong>di</strong> mercato, quelle classiche, quelle speciali.<br />

Un soggetto con cui si ha una relazione “pseudo <strong>di</strong> mercato” anche se non è una relazione commerciale<br />

e non c’è una compraven<strong>di</strong>ta, è sicuramente quella dei professionisti dell’Accoglienza nei confronti<br />

dell’operatore turistico. Quando <strong>di</strong>co operatore turistico, intendo <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> soggetti. Mi<br />

riferisco soprattutto a guide e accompagnatori, agenti <strong>di</strong> viaggio incoming e Tour Operator, gestori <strong>di</strong><br />

strutture ricettive e altri operatori turistici.<br />

Le guide e gli accompagnatori turistici nei confronti del servizio <strong>di</strong> Accoglienza presentano alcuni bisogni<br />

e alcune esigenze. Quali? Intanto il bisogno <strong>di</strong> essere informati ed aggiornati. Pensiamo agli orari <strong>di</strong><br />

apertura, alle limitazioni <strong>di</strong> accesso, ai nuovi siti che possono essere aperti. Hanno bisogno <strong>di</strong> poter avere<br />

del materiale informativo da dare ai propri clienti, <strong>di</strong> avere o dare un riscontro sulla qualità dei servizi<br />

turistici, perché entrando in contatto con i turisti, possono raccogliere lamentele o possono loro stessi<br />

farsi portavoce <strong>di</strong> segnalazioni e reclami. Le guide poi (sono tante e sono in concorrenza) hanno sempre<br />

<strong>di</strong> più bisogno <strong>di</strong> trovare un canale <strong>di</strong> commercializzazione dei loro servizi e quin<strong>di</strong> possono vedere lo<br />

Iat come un punto ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coupons <strong>di</strong> visite guidate che <strong>di</strong>venta un interme<strong>di</strong>ario commerciale tra la<br />

guida e i propri clienti.<br />

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Chi sono i soggetti con cui ho relazioni, quali sono le categorie e <strong>di</strong> cosa hanno bisogno, cosa si<br />

aspettano e che tipo <strong>di</strong> bisogni possono avere?<br />

Il passo successivo sono le risposte, i servizi o le attività che possono essere offerte per rispondere<br />

a questi bisogni.<br />

An<strong>di</strong>amo a vedere alcune idee sui bisogni e sulle esigenze <strong>di</strong> agenti <strong>di</strong> viaggio incoming e tour operator.<br />

Vi sono dei bisogni trasversali a tanti soggetti e quin<strong>di</strong> fare un’attività vuol <strong>di</strong>re rispondere a una pluralità<br />

<strong>di</strong> soggetti; i soggetti sopra menzionati, devono essere informati sulla località e i suoi fattori. Hanno un<br />

interesse in più a sfruttare gli eventi come motivo <strong>di</strong> visita alla località e quin<strong>di</strong> è possibile organizzare<br />

dei prodotti o dei pacchetti specifi ci legati agli eventi, e anche essi hanno bisogno <strong>di</strong> avere o dare un<br />

riscontro sulla qualità dei servizi turistici.<br />

Di solito gli agenti <strong>di</strong> viaggio incoming bypassano la me<strong>di</strong>azione dell’Accoglienza, cioè tendono a<br />

svolgere loro il ruolo dell’Accoglienza e quin<strong>di</strong> è più <strong>di</strong>ffi cile per i turisti che viaggiano in gruppo, arrivare<br />

allo Iat. Valutando i turisti che vi arrivano, è possibile sod<strong>di</strong>sfare i clienti <strong>di</strong> questi signori, e questa rappresenta<br />

non <strong>di</strong> certo tutta la domanda turistica del mercato, ma solo una parte. Proveremo a ragionare su<br />

quali sono le possibili risposte dei responsabili dei servizi <strong>di</strong> Accoglienza turistica alle agenzie incoming<br />

e tour operator.<br />

Altro punto è quello legato ai gestori <strong>di</strong> strutture ricettive. Possono avere bisogno <strong>di</strong> essere informati<br />

sulla località da visitare, <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione materiale informativo da consegnare ai propri ospiti.<br />

Qualcuno si è già arrangiato ed ecco, c’è chi allestisce piccoli info point interni o sfrutta gli eventi come<br />

motivo <strong>di</strong> visita alla località. Può anche essere l’albergatore a voler fare un’offerta o una promozione<br />

legata ad un evento ed è certo che per sfruttare un evento lo si deve sapere prima. Gli eventi organizzati<br />

all’ultimo momento hanno un impatto turistico pari a zero perché un tour operator o gli operatori hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> anticipo per poterli vendere sui mercati internazionali, ma anche un albergatore<br />

per mettere in pie<strong>di</strong> un’offerta, non può sapere che tra quin<strong>di</strong>ci giorni c’è la sagra della Castagna a San<br />

Zeno <strong>di</strong> Montagna. Hanno bisogno <strong>di</strong> avere un riscontro sulla qualità dei servizi, <strong>di</strong> trovare un canale<br />

<strong>di</strong> commercializzazione, per cui il <strong>di</strong>scorso della gestione delle informazioni è importante per veder<br />

collocato il proprio prodotto all’interno <strong>di</strong> un sistema integrato <strong>di</strong> offerta territoriale. E penso alla<br />

possibilità <strong>di</strong> inserire non solo l’albergatore, ma anche i negozianti e i commercianti e gli altri operatori<br />

all’interno <strong>di</strong> card o pacchetti <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> un sistema unitario.<br />

Un altro soggetto con cui chi fa Accoglienza entra in relazione, sono gli enti, le istituzioni e le organizzazioni.<br />

Di questi, particolarmente importanti sono le località turistiche, quin<strong>di</strong> chi fa il nostro lavoro<br />

in varie località turistiche, magari all’interno dello stesso sistema turistico locale, si deve relazionare con<br />

realtà analoghe. Ad esempio lo Iat <strong>di</strong> Bardolino si deve relazionare con lo Iat <strong>di</strong> Lazise, ma anche con gli<br />

Iat posti al <strong>di</strong> fuori della provincia e quin<strong>di</strong> deve relazionarsi con quello <strong>di</strong> Vicenza o <strong>di</strong> Venezia.<br />

Perché c’è questo bisogno <strong>di</strong> relazione tra soggetti che fanno parte <strong>di</strong> sistemi turistici anche lontani?<br />

Perché se an<strong>di</strong>amo a vedere i dati sulla domanda turistica in generale, troviamo che le motivazioni<br />

del soggiorno sono le più <strong>di</strong>verse. Qualche anno fa abbiamo fatto un’indagine sulla città <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e già<br />

su <strong>di</strong> essa abbiamo rilevato una complessità <strong>di</strong> motivazioni. Andando a ripetere la stessa indagine sul<br />

perché le persone sono state qui in tre perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dell’anno, abbiamo trovato motivazioni <strong>di</strong>verse,<br />

<strong>di</strong>verse durate <strong>di</strong> soggiorno e la realtà <strong>di</strong> un turismo che comunque non è più stanziale. Sempre <strong>di</strong> meno<br />

il turista prende la camera e si ferma solo per prendere il sole al lago. Sul lago <strong>di</strong> Garda c’è un turista<br />

attivo. Le persone non stanno ferme nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana e non lo fanno neppure quando sono in<br />

vacanza. Ci troviamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad un turista che va alla scoperta del territorio. Esistono persino<br />

degli stu<strong>di</strong> che hanno correlato e hanno scientifi camente <strong>di</strong>mostrato che da tanto più lontano proviene<br />

il turista, tanto più ampia egli considera la destinazione del suo viaggio. Quin<strong>di</strong> il turista dalla<br />

Scan<strong>di</strong>navia non viene a Garda, ma va sul lago <strong>di</strong> Garda o va in Nord Italia. Anche perché più lontano si<br />

va, più si sente il bisogno <strong>di</strong> vedere luoghi, <strong>di</strong> fare più esperienze, <strong>di</strong> avere dei ricor<strong>di</strong>.<br />

Quin<strong>di</strong> ho provato a ripercorrere uno dei percorsi classici del turista che arriva a Malpensa e riparte dal<br />

Marco Polo <strong>di</strong> Venezia, passando per Milano, la Bassa Lombar<strong>di</strong>a, il lago <strong>di</strong> Garda e <strong>Verona</strong>. In questo<br />

percorso del turista, vedete che a lui le <strong>di</strong>visioni amministrative, la provincia piuttosto che i confi ni del<br />

sistema turistico locale, il lago <strong>di</strong> Garda con la sponda veronese o quella bresciana oppure quella posta<br />

in Trentino, non importano assolutamente. E quin<strong>di</strong> non considera importante attraversare i confi ni<br />

geografi ci ed amministrativi del luogo che sta visitando, <strong>di</strong> conseguenza chi è professionista dell’accoglienza<br />

deve lavorare in modo integrale interagendo con altre realtà vicine e simili alla sua.<br />

Su questo ci sono dei progetti in corso che vengono presentati anche in questa sede (ve<strong>di</strong> Rete Uffi ci<br />

del Veneto, Regio.Iat). Si avverte la necessità <strong>di</strong> interagire con i nostri colleghi delle altre località che non<br />

sono concorrenti. Se il nostro turista ha deciso <strong>di</strong> intraprendere un certo viaggio, intanto decide quanto<br />

tempo stare, poi cosa vedere e noi possiamo dargli un’Accoglienza migliore, ma stiamo attenti, non<br />

prolungherà la sua permanenza sul territorio, nemmeno se gli sten<strong>di</strong>amo un tappeto rosso.<br />

Come si fa ad infl uenzare il modo in cui il turista progetta il suo itinerario e decide se <strong>Verona</strong> è una città<br />

da mor<strong>di</strong> e fuggi dove fermarsi solo una giornata o ad<strong>di</strong>rittura mezza giornata per vedere solo le cose<br />

principali o rimanervi più <strong>di</strong> un giorno? Da quello che c’è scritto nelle guide turistiche straniere, da quello<br />

che viene insegnato nei sussi<strong>di</strong>ari e nei libri <strong>di</strong> storia dell’arte all’estero, dal portale <strong>di</strong> destinazione, ecc.<br />

Ma la decisione <strong>di</strong> ritornare in una certa località <strong>di</strong>pende dalla località stessa. Ci sono vacanze in cui<br />

si torna, ma ci sono vacanze e tour “scoperta e vista” dove si va solo una volta e poi si cambia.<br />

E’ naturale. Il <strong>di</strong>scorso sulla fi delizzazione e il <strong>di</strong>re che se facciamo qualità sicuramente avremo un cliente<br />

fedele, va preso con le pinze, perché vale per alcuni turisti e per alcune motivazioni o per alcuni tipi <strong>di</strong><br />

vacanza, ma non vale per altri. La qualità è essenziale per altri motivi, per esempio per il passaparola,<br />

perché poi se io adotto un turismo <strong>di</strong> qualità, attraggo categorie <strong>di</strong> turisti che possono spendere <strong>di</strong> più,<br />

magari stanno meno tempo, ma hanno possibilità <strong>di</strong> spesa maggiore. Però non pensate semplicisticamente<br />

che il turista sod<strong>di</strong>sfatto tonerà, perché <strong>di</strong>pende dal perché è lì e perché ha scelto quel<br />

viaggio.<br />

Analizziamo ora le relazioni con enti e associazioni locali. Queste variano sia in base al territorio, sia in<br />

base a quello che chiede l’ente. Ecco un esempio che ho preso da un lavoro fatto con Silvia Marchetto<br />

su “<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo Srl”. Abbiamo condotto un’analisi dei clienti, dei loro bisogni, delle<br />

attività e dei servizi. In relazione al rapporto con gli enti locali e territoriali, questa realtà nasce perché<br />

la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, come ente pubblico, aveva bisogno <strong>di</strong> ottenere il supporto per la creazione <strong>di</strong><br />

eventi <strong>di</strong> carattere e <strong>di</strong> interesse trasversale, per esempio organizzati per l’agricoltura o per la cultura e<br />

non solo per il turismo.<br />

Quali sono i bisogni e le esigenze degli Uffi ci <strong>di</strong> Informazione e Accoglienza turistica con i colleghi?<br />

Gli altri uffi ci hanno bisogno <strong>di</strong> fornire informazioni anche sulla nostra realtà turistica, ma hanno pure<br />

bisogno che le loro informazioni siano veicolate dai nostri uffi ci. Ci deve essere uno scambio alla pari.<br />

Potrebbero esserci dei bisogni interessanti nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli<br />

operatori. Oggi stiamo facendo un lavoro che non è proiettato a una località specifi ca, ma è trasversale.<br />

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Ci sono le istituzioni della formazione, della scuola, studenti e docenti che hanno bisogno <strong>di</strong> educare ed<br />

educarsi attraverso la conoscenza del territorio, <strong>di</strong> offrire o ottenere conoscenze utili, gli studenti hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> fare pratica lavorativa. Sappiate che assolvete a un’esigenza che è della comunità scolastica<br />

e formativa, che ha necessità <strong>di</strong> trovare delle organizzazioni accoglienti.<br />

Abbiamo poi le relazioni con la comunità locale ospitante e quin<strong>di</strong> con i residenti, i citta<strong>di</strong>ni, che<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> impiegare il proprio tempo libero. Bisogna saper accogliere parenti e amici in visita,<br />

comperare souvenir, sapere dove accompagnarli e cosa vedere. I residenti possono anche aver bisogno<br />

<strong>di</strong> trovare opportunità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> business nel turismo e nei settori collegati, accedere a programmi<br />

<strong>di</strong> orientamento e informazione, valorizzare attività impren<strong>di</strong>toriali. Ricor<strong>di</strong>amoci che chi valorizza il<br />

turismo contribuisce a sviluppare il senso turistico e che questo lavoro porta un effetto economico<br />

importante perché gli affi tti aumentano, così come i valori <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> proprietà degli immobili, ma ne<br />

benefi ciano pure gli esercizi commerciali, i ristoranti, gli alberghi e via <strong>di</strong>cendo. Si contribuisce a una<br />

creazione <strong>di</strong> ricchezza che non si vede, non è nelle statistiche dei dati turistici, ma che, alla fi ne, risulta<br />

molto importante. Ci deve essere poi un ruolo <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong> organizzazione pubblica che <strong>di</strong>sciplini il<br />

fl usso turistico affi nché risulti sostenibile.<br />

Le fonti <strong>di</strong> informazione. Come si utilizzano, dove si trovano?<br />

Ci sono fonti nazionali, molte si trovano sul mondo del turismo in generale. Ci sono poi fonti locali<br />

perché sono sempre più frequenti le indagini e le ricerche mirate sul turismo delle località. Ci sono<br />

quin<strong>di</strong> fonti formali ed i rapporti <strong>di</strong> ricerca, le tabelle, i dati e le statistiche, ma non dovete sottovalutare<br />

l’importanza delle fonti informali, quelle <strong>di</strong> accesso alle informazioni: qualcuno che vi spiega la sua rappresentazione<br />

della realtà.<br />

Non dobbiamo pensare che la scienza sia solo nelle tabelle e nei numeri. Ai numeri si può far <strong>di</strong>re quasi<br />

tutto: si può <strong>di</strong>mostrare un fenomeno e si può <strong>di</strong>mostrare l’esatto contrario. Abbiate un po’ <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffi denza<br />

verso chi vi fa vedere solo numeri e fateveli raccontare, è in<strong>di</strong>spensabile l’interpretazione della realtà o,<br />

meglio ancora, raccontatevela tra <strong>di</strong> voi.<br />

Ed ecco quin<strong>di</strong> la ricerca <strong>di</strong> best practice. Oggi non ci si inventa più niente, anche gli altri hanno i nostri<br />

stessi problemi, magari li hanno affrontati prima perché in contesti nazionali <strong>di</strong>versi, hanno eliminato<br />

prima il fi nanziamento pubblico e quin<strong>di</strong> sono più avanti e non perché siano più bravi, ma perché si sono<br />

confrontati con un contesto <strong>di</strong>verso prima <strong>di</strong> noi.<br />

Se c’è una pratica, una prassi, una soluzione che funziona, questa va adattata alla propria realtà e<br />

bisogna avere l’umiltà <strong>di</strong> imparare da chi ha fatto le cose in modo <strong>di</strong>verso.<br />

Avete la fortuna e la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi una serie <strong>di</strong> cose da tecnici, da esperti, da operatori dell’Accoglienza.<br />

Sfruttate questa opportunità!<br />

Gli esperti <strong>di</strong> questo lavoro siete voi, è un lavoro che nasce<br />

sul campo. Non ci sono teorie, non ci sono modelli manageriali<br />

eccellenti.<br />

E’ chiaro che quando si <strong>di</strong>ce “gli esperti siete voi”, il lavoro<br />

<strong>di</strong>venta “duro”. L’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “mettiamoci qua e confrontiamoci”<br />

è buona, però le buone idee <strong>di</strong> solito degenerano sempre<br />

in cose da fare e in duro lavoro. Per cui se uno ha delle buone<br />

idee a volte se le tiene in tasca.<br />

Francesca Simeoni<br />

Ricercatore <strong>di</strong> Economia e gestione delle imprese<br />

Professore aggregato per il corso <strong>di</strong> laurea in Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale<br />

Tutto parte da una buona organizzazione. Organizzarsi serve nel nostro lavoro,<br />

ci motiva. Ma come si fa ad organizzarsi meglio soprattutto se <strong>di</strong> mezzo ci sono<br />

delle relazioni? Nella vostra attività le relazioni non sono “<strong>di</strong> mezzo”, ma sono<br />

una parte preponderante. Quin<strong>di</strong> con chi ci relazioniamo? Come? Quali sono i<br />

problemi? L’organizzazione del tempo: per tempo si intende sia il tempo passato<br />

in front offi ce, sia il tempo de<strong>di</strong>cato in back offi ce.<br />

Il tempo è un fattore che possiamo sentire come fattore critico. Se lo subiamo, è critico. Se rincorriamo<br />

continuamente le cose da fare, le persone da vedere e da sentire, i lavori da portare a termine, <strong>di</strong>venta<br />

un fattore critico. Dovremmo riuscire a fare il passaggio da fattore critico a fattore competitivo, in modo<br />

da riuscire a dominarlo. Siamo noi che deci<strong>di</strong>amo come gestirlo, cosa devi fare, quando e per quanto<br />

tempo.<br />

Vi faccio l’esempio della pausa caffè. In molte aziende è vista come un qualcosa che dal punto <strong>di</strong> vista<br />

sindacale devo riconoscere al mio <strong>di</strong>pendente e quin<strong>di</strong> legifero in merito e co<strong>di</strong>fi co nel regolamento<br />

interno che la pausa caffè viene data ogni due ore, per otto minuti. Ci sono aziende che hanno un<br />

regolamento ben specifi co con tanto <strong>di</strong> minuti esatti in cui si può restare davanti alla macchinetta del<br />

caffè. Alcune aziende ad<strong>di</strong>rittura turnano le pause caffè, in modo tale che quella persona non si debba<br />

incontrare alla macchinetta del caffè con quell’altra perché altrimenti chiacchierano. Si crea quin<strong>di</strong> un<br />

processo <strong>di</strong> turni anche per andare alla macchinetta del caffè. La gestione del tempo è vista come fattore<br />

critico: devo dare la pausa caffè, ma gestiamola in qualche modo.<br />

Proviamo invece a vederla da un altro punto <strong>di</strong> vista, come un fattore competitivo. Ecco due esempi:<br />

Azienda <strong>di</strong> Commercio “fair trade”. Tra i vari uffi ci al centro vi è una vera e propria cucina.<br />

Vi porto un’esperienza personale all’Università <strong>di</strong> Helsinki. In ogni piano c’è una mini-cucina con lavan<strong>di</strong>no,<br />

le tazze con tanto <strong>di</strong> lavastoviglie. Chi beve il caffè, risciacqua la tazzina, la rimette nella lavastoviglie<br />

e l’ultimo la fa partire.<br />

Beh, davanti a quella lavastoviglie nascevano i vari progetti, davanti a quella lavastoviglie nascono e<br />

sono nati nuovi prodotti, nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> commercializzare.<br />

Come fa la gestione del tempo a <strong>di</strong>ventare da critica a competitiva? Di sicuro non possiamo inventarci un<br />

nuovo modo <strong>di</strong> operare da un giorno all’altro. Serve un lavoro continuativo e previsto nel lungo periodo.<br />

Dobbiamo riuscire a gestire il tempo in maniera anticipata per razionalizzare i processi nel tempo. Per<br />

fare tutto questo oltre che cambiare dei processi piuttosto che delle strutture, soprattutto dobbiamo<br />

cambiare la cultura.<br />

Proviamo ora a vedere quali potrebbero essere i principi guida per la competizione basata sul tempo.<br />

- Miglioramento continuo. Per cambiare e riuscire a gestire il tempo in maniera <strong>di</strong>versa servono dei<br />

cambiamenti continui.<br />

- Riduzione della complessità del sistema organizzativo. Prima si parlava della burocrazia vista in origine<br />

come qualcosa che doveva portare dei vantaggi, mentre oggi subiamo un eccesso <strong>di</strong> burocrazia.<br />

Bisognerebbe ridurre la complessità <strong>di</strong> molti sistemi e regolamenti per poter gestire meglio le singole<br />

attività.<br />

94 95


- Visione globale del processo. Molto spesso chi opera in un’azienda e in un contesto organizzativo,<br />

conosce benissimo la propria parte, ma non conosce cosa succede prima, durante e dopo, magari proprio<br />

nell’uffi cio a fi anco. Avere una visione globale <strong>di</strong> tutto il processo, ci permette <strong>di</strong> eliminare numerosi<br />

sprechi. Se io conosco cosa fanno gli altri, mi rendo conto che quel pezzetto della mia attività la fanno<br />

nello stesso momento anche nell’altro uffi cio. Conosciamoci e conosciamo il processo nella sua globalità<br />

e ve<strong>di</strong>amo se si possono eliminare alcuni sprechi.<br />

- Miglioramenti incrementali dei servizi offerti. Prevedere in anticipo cosa dovrò fare dopo per poter<br />

migliorare e prepararmi a ciò che verrà.<br />

- Sistemi informativi <strong>di</strong> interconnessione. Se ne parla tanto in questa sede e ci sono dei team che<br />

stanno lavorano su queste tematiche. Sicuramente i sistemi informativi possono aiutarci, ma non sono<br />

gli unici.<br />

- Partnership con i fornitori. Se gestisco queste relazioni in un modo win-win dove tutte e due le parti<br />

possono trarne vantaggio, posso avere anche un risparmio <strong>di</strong> tempo.<br />

- Decentramento della capacità decisionale. Il decentramento è un ottimo modo per gestire al meglio<br />

il tempo all’interno <strong>di</strong> un’organizzazione che eroga servizi.<br />

- Con<strong>di</strong>visione dei valori. Ad esempio il decentramento non può esistere e non può funzionare se non<br />

c’è con<strong>di</strong>visione dei valori. Cioè tu non hai bisogno della mia autorizzazione, se io so che tu la pensi<br />

come me. Allora la risposta che noi due daremo è identica. Se non c’è però con<strong>di</strong>visione dei valori e<br />

responsabilizzazione dei singoli, è <strong>di</strong>ffi cile che tutto ciò in realtà avvenga.<br />

Come possiamo allora cercare <strong>di</strong> far partire questa trasformazione nella gestione del tempo che parte da<br />

fattore critico e <strong>di</strong>venta fattore competitivo? Proviamo a muoverci su quattro <strong>di</strong>rettrici:<br />

1) Visione;<br />

2) Problem Solving e formazione;<br />

3) Istruzione formale;<br />

4) Co<strong>di</strong>fi cazione.<br />

Visione. Per poter mo<strong>di</strong>fi care il nostro modo <strong>di</strong> operare devo partire da un top management che abbia<br />

una visione chiara <strong>di</strong> quello che deve essere il futuro della nostra organizzazione e della nostra azienda.<br />

Sulla base <strong>di</strong> questa visione si riesce a decidere ed elaborare una certa strategia.<br />

Una volta decisa la strategia, possiamo iniziare ad organizzare e a decidere le singole iniziative.<br />

Possiamo partire con dei progetti pilota che vanno a testare se effettivamente un certo modo <strong>di</strong> operare,<br />

<strong>di</strong>verso da quello utilizzato fi no ad oggi, può funzionare, può dare effettivamente dei vantaggi che<br />

a livello teorico avevamo ipotizzato.<br />

I progetti pilota hanno anche il grande vantaggio <strong>di</strong> ottenere altri risultati paralleli, quali il coinvolgimento<br />

della persona e quin<strong>di</strong>, se volete, la motivazione e un’idea realistica.<br />

Ovviamente poi ho bisogno <strong>di</strong> formazione e che questa abbia un minimo <strong>di</strong> regolarità. La formazione<br />

spora<strong>di</strong>ca serve, ma potrebbe avere degli effetti negativi. L’ideale sarebbe quella <strong>di</strong> avere un bel piano<br />

<strong>di</strong> formazione su un gruppo scelto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti, selezionati sulla base del tipo <strong>di</strong> formazione, sul livello<br />

<strong>di</strong> responsabilizzazione, <strong>di</strong> volontà da parte dei <strong>di</strong>pendenti. Se scelgo questo gruppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti ho<br />

un “effetto pioggia” anche su tutti gli altri, perché questi, probabilmente, quando tornano in azienda,<br />

riescono a <strong>di</strong>ffondere il loro nuovo sapere agli altri colleghi.<br />

Voi siete proprio in uno <strong>di</strong> questi momenti <strong>di</strong> formazione. Le vostre aziende hanno già da tempo deciso<br />

nella loro visione, una crescita degli Uffi ci Iat. Una crescita sia in senso quantitativo sia in senso qualitativo<br />

con l’aumento della tipologia dei servizi da offrire, con una politica <strong>di</strong> non banalizzazione <strong>di</strong> quella<br />

che è l’attività del personale impiegato, decidendo le strategie, provandole, creando dei progetti pilota<br />

e che oggi sono arrivati a qualcosa <strong>di</strong> concreto e <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>co come l’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità.<br />

Ultima <strong>di</strong> queste quattro <strong>di</strong>rettrici: la co<strong>di</strong>fi cazione. Abbiamo fatto un progetto pilota, abbiamo visto che<br />

in questo modo il processo può funzionare ed avere gli effetti desiderati. Bene: co<strong>di</strong>fi chiamolo! Questo<br />

sarà il nostro nuovo modo <strong>di</strong> operare <strong>di</strong> fronte a quel determinato bisogno del nostro cliente che può<br />

essere il turista o meno. E’ necessario quin<strong>di</strong> andare ad identifi care un sistema che vada anche a misurare,<br />

e magari a valorizzare, chi riuscirà a lavorare in questo nuovo modo.<br />

La valorizzazione non sempre avviene attraverso la retribuzione, a maggior ragione in questi perio<strong>di</strong> caratterizzati<br />

dalla crisi economica. Anche solo il partecipare a momenti <strong>di</strong> formazione è una valorizzazione<br />

del <strong>di</strong>pendente e un fattore che va a motivare e dare un po’ <strong>di</strong> carica.<br />

La gestione del tempo al telefono.<br />

Pensate alla vostra giornata. Il telefono è una presenza importante positivamente o negativamente?<br />

Alcune caratteristiche del tempo al telefono:<br />

- Ricorrente;<br />

- Inconsapevole;<br />

- Fonte <strong>di</strong> stress.<br />

Vi è capitato mai <strong>di</strong> arrivare a fi ne giornata e chiedervi cosa ho fatto oggi? Sono passate tre ore e sono<br />

ancora all’inizio <strong>di</strong> quel lavoro che mi ero ripromesso <strong>di</strong> fare. Molto spesso ritroviamo che molto tempo<br />

è stato passato al telefono, ma non lo avevamo previsto. Avevamo una scaletta e poi in maniera imprevista<br />

ecco il telefono, che quin<strong>di</strong> rappresenta una notevole fonte <strong>di</strong> stress. Anche le telefonate personali<br />

possono arrivare e spiazzare.<br />

Se noi an<strong>di</strong>amo a stu<strong>di</strong>are il tempo passato al telefono, ci ren<strong>di</strong>amo conto che questo è anche il miglior<br />

salva-tempo. Pensate a quante cose possiamo risolvere e semplifi care in pochi minuti con una telefonata.<br />

Quante volte il telefono è la soluzione ad un nostro problema?<br />

Con livelli <strong>di</strong>fferenti tutti noi facciamo fatica a gestire il tempo al telefono.<br />

Ecco qualche suggerimento pratico.<br />

Alcuni stu<strong>di</strong> confermano che solo gestendo meglio il tono della voce, posso risparmiare tempo<br />

nella telefonata.<br />

Un centralinista notturno ha provato a fare un esperimento su <strong>di</strong> sé per tre anni <strong>di</strong> fi la. Di notte il tempo<br />

non passa mai e le telefonate erano quasi sempre telefonate critiche. Ha iniziato a rispondere al telefono<br />

con delle frasi assurde, tipo “il cielo sta crollando, posso aiutarla”?<br />

Si è accorto che quando utilizzava queste espressioni riusciva dall’altra parte ad avere un tono più cor<strong>di</strong>ale<br />

e simpatico, dunque una relazione e una soluzione più effi cace e veloce. Lui si annoiava meno e la<br />

telefonata iniziava con una sorta <strong>di</strong> simpatia iniziale che facilitava la relazione.<br />

96 97


Si può ascoltare un sorriso?<br />

Come posso trasferire la cor<strong>di</strong>alità al telefono?<br />

Un sorriso non si vede, ma si può ascoltare. Ci sono delle tecniche che ci permettono <strong>di</strong> ricordarci <strong>di</strong> sorridere.<br />

C’è chi propone <strong>di</strong> mettere uno specchio <strong>di</strong> fronte alla scrivania. Molti docenti <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> questo<br />

tipo ad esempio fanno fare un esercizio ai propri studenti facendo spalancare la bocca. I bambini aprono<br />

molto la bocca, gli adulti no.<br />

In casi <strong>di</strong> emergenza ad esempio, sono prevalentemente arrabbiato e nella gestione del tempo è meglio<br />

sprecare un minuto, alzarsi e andare in un’altra stanza e respirare profondamente per recuperare. Se<br />

pretendessi <strong>di</strong> rispondere alla telefonata in quello stato, la telefonata durerebbe <strong>di</strong> più.<br />

A volte si consiglia ad<strong>di</strong>rittura un urlo liberatorio o esprimere il proprio stato d’animo al collega per poi<br />

affrontare la telefonata.<br />

Interrompere le interruzioni.<br />

Quante volte siamo interrotti mentre stiamo facendo un lavoro. Ci sono tante “espressioni” magiche<br />

che possono aiutarci. Partiamo in senso positivo con una frase gratifi cante: “mi fa piacere sentirla”, “sto<br />

fi nendo un lavoro che devo consegnare”. Meglio spiegare per risolvere il problema. Stabilisco poi che<br />

“ti richiamerò domani dalle… alle…”, stabilisco qualcosa <strong>di</strong> preciso. Cortesia, chiarezza, spiegazione e<br />

rimando preciso ad un momento in cui ti risponderò.<br />

Limitare le chiamate personali.<br />

Sono le più pericolose in assoluto perché sono le più impreve<strong>di</strong>bili. Ci coinvolgono <strong>di</strong> più e facciamo più<br />

fatica a stoppare la conversazione. Ad<strong>di</strong>rittura ci sono dei sistemi che riconoscono numeri <strong>di</strong> cellulare e<br />

supponendo che siano personali, fanno cadere la linea dopo una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> minuti. Limitare le chiamate<br />

personali ha dei vantaggi per lo stesso <strong>di</strong>pendente che rende <strong>di</strong> più ed è più sod<strong>di</strong>sfatto.<br />

Arrivare al punto e far arrivare al punto.<br />

Dobbiamo essere concisi e aiutare ad arrivare al punto in questione per ottenere dei risultati più effi caci.<br />

Andando a riprendere anche una parte del <strong>di</strong>scorso dell’interlocutore, o anche una parola, per poi proseguire<br />

fi no al punto in cui vogliamo arrivare.<br />

Arrivare alla persona.<br />

Quante telefonate servono per arrivare ad una persona? Il metodo migliore per renderci conto dell’effetto<br />

delle nostre telefonate, sarebbe quello <strong>di</strong> guardarci allo specchio, e questo non accade in genere.<br />

Un tono sicuro ed essere determinati in ciò che chie<strong>di</strong>amo, ci permette <strong>di</strong> ottenere maggior rispetto<br />

e attenzione. Utilizzare espressioni che danno sicurezza. “So bene che deve parlare con...perché Lei è<br />

responsabile <strong>di</strong>…”.<br />

La trasparenza del processo e le spiegazioni sono quelle che danno i migliori risultati.<br />

Scegliere il momento giusto per fare le telefonate o preannunciare la telefonata con una e-mail che presenta<br />

già l’argomento. Anche la banale scaletta degli argomenti preparata in anticipo potrebbe essere<br />

“La trasparenza del processo e le spiegazioni sono quelle che danno i<br />

migliori risultati.”<br />

Francesca Simeoni<br />

utile. Poi è importante cercare <strong>di</strong> gestire i momenti <strong>di</strong> attesa, lasciare messaggi chiari su come essere<br />

richiamati e così via.<br />

Per facilitare la gestione del tempo al telefono dobbiamo inoltre cercare <strong>di</strong> organizzare l’ambiente che ci<br />

circonda. Una scrivania <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata è il segno <strong>di</strong> … una scrivania <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata. Una scrivania deve essere<br />

funzionale alla migliore gestione del tempo.<br />

Provate a rispondere a queste domande:<br />

- Riuscite a trovare ciò <strong>di</strong> cui avete bisogno in 3 minuti?<br />

- Se siete assenti i colleghi riescono a trovare ciò che serve loro entro 3 minuti?<br />

- La vostra scrivania è <strong>di</strong> stimolo a intraprendere il lavoro e completarlo?<br />

Se avete risposto sì a tutte le domande, allora or<strong>di</strong>nata o <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata che sia per i canoni classici dell’or<strong>di</strong>ne<br />

o del <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne va tutto bene, oppure c’è qualcosa da migliorare. Per migliorare la gestione del<br />

tempo dobbiamo intervenire da un punto <strong>di</strong> vista fi sico su dove abbiamo il telefono, dove teniamo le<br />

penne, i pezzi <strong>di</strong> carta per prendere appunti e tutte le altre cose <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno al volo quando<br />

c’è da rispondere al telefono.<br />

Cosa fare durante una telefonata?<br />

Sembrano suggerimenti banali ma per risparmiare tempo, è fondamentale prendere appunti durante<br />

la telefonata o vi confonderete. Abituatevi a tenere gli appunti in un unico posto. Servirà anche ai vostri<br />

colleghi. Sfruttare la tecnologia con software gestionali è altrettanto importante e a volte non necessitano<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> investimenti.<br />

Saper usare il centralino sembra banale ma non lo è. Quanti <strong>di</strong> voi hanno letto il libretto <strong>di</strong> istruzioni<br />

del telefono? Può essere utile scoprire che quel bottoncino lì ci permette <strong>di</strong> ripetere la telefonata. Sulla<br />

parte tecnologica non mi soffermo perché c’è un team <strong>di</strong> lavoro de<strong>di</strong>cato a questo settore. (ve<strong>di</strong> Team 2).<br />

Il miglior salvatempo è ascoltare per porci nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ascoltare con attenzione.<br />

Quante volte riceviamo una telefonata o colloquiamo con un nostro collega ma non siamo concentrati.<br />

Per risparmiare tempo la concentrazione è essenziale. A volte sopravvalutiamo le nostre capacità e<br />

pensiamo “Si, ti sto ascoltando”, ma intanto sto già pensando ad un’altra cosa e così dopo per<strong>di</strong>amo<br />

più tempo a fare il collage. La miglior cortesia<br />

è quella <strong>di</strong> rispondere quin<strong>di</strong> rispon<strong>di</strong>amo sempre<br />

e a proposito. Se siamo attenti siamo anche<br />

pronti a rispondere a proposito.<br />

Se ci de<strong>di</strong>chiamo e siamo concentrati, a fi ne<br />

giornata stiamo meglio.<br />

Quando siamo più in ansia siamo meno produttivi.<br />

Ho mille cose da fare, non so da dove<br />

partire e così si continua a passare da una cosa<br />

all’altra, da una carta all’altra.<br />

Meglio fare una cosa alla volta.<br />

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Intervento dal pubblico<br />

Come gestire le telefonate che arrivano spesso dagli albergatori che ci chiamano e fanno fi nta <strong>di</strong> essere<br />

un utente per capire come rispon<strong>di</strong>amo? Come non cadere nella provocazione? Noi ci accorgiamo che<br />

il prefi sso del numero <strong>di</strong> telefono è uguale al nostro e rispon<strong>di</strong>amo così: “Visto che è vicino, venga pure<br />

qui a prendere l’elenco”.<br />

Risposta<br />

Alla domanda “com’è quell’albergo” potreste rispondere “Guar<strong>di</strong> non ci siamo mai stati né a dormire né<br />

a mangiare, essendo del posto”, oppure “Non possiamo esprimere un giu<strong>di</strong>zio. E’ un fattore soggettivo.<br />

Non possiamo entrare nel merito <strong>di</strong> com’è quell’albergo , come si sta”. “Oggettivamente posso <strong>di</strong>re se<br />

quell’albergo ha avuto dei problemi in passato, dei reclami”.<br />

Risposta dal pubblico<br />

Si, ma ci chiedono proprio “come si sta in quell’albergo”?<br />

Marta Ugolini<br />

Qualcuno <strong>di</strong> voi ha avuto questo problema?<br />

E’ un tema delicato. Si potrebbe trovare una soluzione con<strong>di</strong>visa ed è in<strong>di</strong>spensabile spiegare all’utente<br />

la funzione dell’uffi cio Iat che lavora non per vendere l’offerta <strong>di</strong> un singolo operatore, ma per promuovere<br />

un territorio, un luogo, una località; siamo un uffi cio pubblico.<br />

Intervento dal pubblico<br />

Solitamente consiglio <strong>di</strong> andare su TripAdvisor.<br />

Noi facciamo commercializzazione, però non mi sento <strong>di</strong> dare un’ in<strong>di</strong>cazione. Posso <strong>di</strong>re che nel nostro<br />

caso non ci sono mai stati reclami.<br />

Intervento dal pubblico<br />

Quanti <strong>di</strong> voi fanno prenotazioni alberghiere dagli Uffi ci Iat? Sembra che tutti lo facciano sui portali, in<br />

Iat non ce lo richiedono più!<br />

Intervento dal pubblico<br />

A Ravenna abbiamo 10 Uffi ci Informazione che fanno prenotazioni alberghiere. Noi invece abbiamo richieste<br />

<strong>di</strong> prenotazioni, forse meno <strong>di</strong> prima, ma ce ne sono abbastanza. Abbiamo anche un bel servizio<br />

<strong>di</strong> feedback che ci informa sulle eventuali criticità riscontrate nel soggiorno o sulle positività. E’ una bella<br />

opportunità poter rispondere con i riscontri degli stessi ospiti.<br />

Intervento dal pubblico,Iat Ancona<br />

Noi abbiamo avviato rapporti <strong>di</strong> collaborazione gratuita con una ra<strong>di</strong>o privata. Ci concedono spazio,<br />

comunicazione, eventi che si svolgono nel territorio. Abbiamo tre minuti per suggerire feste, percorsi<br />

enogastronomici e così via.<br />

Marta Ugolini<br />

Questa è una buona idea a costo zero.<br />

Intervento dal pubblico,<br />

Iat Misano Adriatico<br />

Noi ogni mattina inviamo via mail agli alberghi la locan<strong>di</strong>na dell’evento del giorno.<br />

Marta Ugolini<br />

Quin<strong>di</strong> fate un servizio del tipo “Non te lo <strong>di</strong>ciamo 20 giorni prima”, ma è una sorta <strong>di</strong> recall.<br />

Intervento dal pubblico<br />

Ma avete dei feedback positivi?<br />

Risposta <strong>di</strong> Iat Misano Adriatico<br />

Certo. E’ molto apprezzato. Poi la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Rimini ha un sito con tutte le manifestazioni provinciali e<br />

noi comunichiamo alla <strong>Provincia</strong> le informazioni, comune per comune.<br />

Intervento, Iat Valpolicella<br />

Noi ci siamo trovati ad avere casualmente all’interno dello stabile un servizio <strong>di</strong> accompagnatori turistici.<br />

Ci è capitato un giorno che un turista ci abbia chiesto delle mappe delle cantine e l’accompagnatore si<br />

è proposto <strong>di</strong>rettamente “Ci sono io! Faccio i Wine Tours! Venga con me“.<br />

Vi siete mai trovate in situazioni simili e come le avete gestite?<br />

Risposta dal pubblico<br />

Noi esponiamo in bacheca le varie proposte.<br />

Marta Ugolini<br />

E Lei, come avrebbe affrontato la situazione?<br />

Risposta<br />

In un secondo momento avrei puntualizzato <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> proporsi all’interno dell’Uffi cio Turistico.<br />

Intervento dal pubblico<br />

Si verifi ca anche che sia il citta<strong>di</strong>no stesso a rispondere al turista all’interno dello Iat. Se non è sbagliata,<br />

volentieri, ma se è incompleta…insomma. Però per noi è <strong>di</strong>vertente. A noi è capitato <strong>di</strong> organizzare dei<br />

tour e organizzare le turnazioni.<br />

Marta Ugolini<br />

Le vostre sono tutte esperienze molto interessanti. Mi <strong>di</strong>spiace non avere più tempo per ascoltarle. Si<br />

può cambiare già da domani mattina il nostro modo <strong>di</strong> fare. Non abbiamo bisogno <strong>di</strong> una riorganizzazione<br />

calata dall’alto. Si parte dalle piccole cose, praticabili ed applicabili. Grazie a tutti.<br />

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Totale presenze 2011<br />

CURIOSIAT<br />

Monitoraggio contatti degli Uffi ci Iat 2011<br />

Rilevazioni statistiche ed elaborazioni ottenute con <strong>di</strong>spositivo contapersone intelligente SMARTCHECK e questionari<br />

informatizzati CHECK UP (Tecnologia Microlog) in utilizzo negli Uffi ci Iat della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e in altre<br />

province venete aderenti al progetto REGIO.Iat. Finanziato dalla Regione del Veneto, Deliberazione della Giunta<br />

Regionale n. 2452 del 16 settembre 2008. Piano d’azione Regionale per la realizzazione <strong>di</strong> una rete regionale degli<br />

uffi ci provinciali <strong>di</strong> informazione ed accoglienza turistica IAT.<br />

103


104<br />

Sintesi ed elaborazione dati qualitativi contatti Uffi ci Iat della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>:<br />

tipologia contatto, lingue parlate, info richieste, interesse regionale.<br />

Chi sono i nostri utenti?<br />

Che lingua parlano?<br />

Di quali info hanno bisogno?<br />

Interesse Regio.Iat. Oltre i confi ni del territorio <strong>di</strong> competenza…<br />

105


106<br />

COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON LA STAMPA<br />

A cura <strong>di</strong><br />

Na<strong>di</strong>a Bal<strong>di</strong> - Giornalista professionista<br />

Rossella Cerulli - Giornalista professionista<br />

3 OTTOBRE 2011<br />

E’ sulle sponde del Lago <strong>di</strong> Garda che inizia la rivoluzione del turismo italiano. Se ne <strong>di</strong>scute il 13<br />

e 14 ottobre nell’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana 2011.<br />

Vorrei informazioni sull’Arena e le sue corride. Dove trovo Giudeo e Rometta?<br />

Cerco un elenco degli otelli.<br />

Mi piacerebbe vedere la Laguna <strong>di</strong> Gardaland.<br />

Where is Cortina del Pazzo?<br />

Queste solo alcune delle gaffes e storpiature in cui si imbatte ogni giorno l’uffi cio informazione e accoglienza<br />

turistica (Iat) <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. Ma lo stesso accade in ogni front offi ce <strong>di</strong> informazione sparso su e<br />

giù per Italia. Al <strong>di</strong> là degli aspetti umoristici, sono competenza e <strong>di</strong>sponibilità a fare la <strong>di</strong>fferenza in un<br />

uffi cio turistico.<br />

Accogliere signifi ca interagire con l’altro. E se l’altro è un turista, parte sicuramente da una situazione <strong>di</strong><br />

svantaggio: non si trova infatti a casa sua. Da qui la necessità <strong>di</strong> prestargli attenzione e capirne i bisogni.<br />

Creando le basi per una futura fi delizzazione. In Italia il ruolo che l’accoglienza svolge nella promozione<br />

<strong>di</strong> un prodotto turistico è sottovalutato o dato per scontato, nella convinzione che da noi il mercato si<br />

“autocrei” grazie alle sue infi nite potenzialità. La congiuntura internazionale e l’arrembaggio dei paesi<br />

emergenti sul mercato turistico <strong>di</strong>mostrano che non è più così.Ecco dunque la necessità <strong>di</strong> un cambiamento<br />

ra<strong>di</strong>cale: un gruppo <strong>di</strong> rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, capofi la la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Verona</strong> con il supporto della Regione Umbria, la Regione Veneto e delle province <strong>di</strong> Ferrara e Pesaro-<br />

Urbino, ha dato vita all’“<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana”, quest’anno alla sua 2a e<strong>di</strong>zione, incontro nazionale<br />

patrocinato dal Ministro del Turismo, che riunisce le amministrazioni pubbliche che si occupano <strong>di</strong><br />

accoglienza turistica in Italia. Scopo dell’<strong>Assise</strong>: promuovere la cultura dell’accoglienza e unifi care l’informazione,<br />

migliorando l’immagine dell’Italia presso i visitatori stranieri. Per <strong>di</strong>rlo in altre parole, realizzare<br />

un’unità d’Italia in materia turistica.<br />

“La prima forma <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> un territorio è l’accoglienza”, spiegano Ruggero Pozzani, Assessore<br />

al Turismo della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e Loris Danielli, coor<strong>di</strong>natore dell’evento e amministratore unico <strong>di</strong><br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo. Un turista può arrivare nel nostro territorio anche senza costose campagne<br />

<strong>di</strong> promozione, ma una volta giunto deve essere assistito”.<br />

Ecco perché chiudere gli Iat (Uffi ci <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica) per via dei tagli sarebbe come<br />

eliminare i Pronto Soccorso dagli ospedali”. Anche la frammentazione <strong>di</strong> ruoli e competenze (Apt, Ept,<br />

Ett, Iat, Pro Loco) genera confusione nel visitatore, soprattutto quello straniero. Il convegno intende<br />

perciò gettare le basi per la creazione <strong>di</strong> un’unica rete fra gli Iat italiani, che permetta <strong>di</strong> fornire un’informazione<br />

garantita, completa ed effi cace, così da consentire a chi viaggia <strong>di</strong> organizzare un itinerario<br />

turistico in modo anche estemporaneo.<br />

107


Tutto ciò grazie un particolare software, chiamato TIC (Tourist information Center, già operativo in Alto<br />

A<strong>di</strong>ge e tra le province <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo), sorta <strong>di</strong> uffi cio turistico virtuale in grado <strong>di</strong> fornire<br />

al turista informazioni anche su mete o località non ricadenti nel territorio dal quale viene effettuata la<br />

ricerca, in quanto con esso in rete. Insomma, la “vacanza in un TIC”. Ma quali i passi per raggiungere<br />

questa unifi cazione? “Il nostro obiettivo”, spiega ancora Danielli, “è quello <strong>di</strong> sperimentare il prossimo<br />

anno l’utilizzo <strong>di</strong> questo sistema tra gli Iat della regione Veneto, l’Umbria e la province <strong>di</strong> Ferrara e Pesaro<br />

Urbino, nostri partner nell’iniziativa. E una volta valutati i risultati estenderlo in tutto il paese, con il<br />

supporto del ministero del Turismo e del ministero dell’Innovazione tecnologica”.<br />

Al momento sono 32 le province ad aver aderito al convegno. Confermata anche la presenza del Coor<strong>di</strong>namento<br />

tecnico della Commissione turistica della Conferenza delle Regioni, che ha così riconosciuto<br />

nell’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana un interlocutore autorevole con cui <strong>di</strong>alogare.<br />

10 OTTOBRE 2011<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> - Comunicato stampa<br />

“<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità” - 2° incontro nazionale.<br />

Come rendere più effi ciente l’informazione turistica.<br />

Oggi, nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’assessore al Turismo Ruggero Pozzani ha presentato “L’<strong>Assise</strong><br />

dell’Ospitalità”, l’incontro fra tutti gli operatori italiani <strong>di</strong> informazione turistica che per la seconda<br />

volta si terrà a <strong>Verona</strong>.<br />

Erano presenti: l’amministratore unico <strong>di</strong> “<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> Turismo srl”, Loris Danielli e il presidente<br />

della cooperativa albergatori Giovanni Zenatello.<br />

I lavori si terranno al Gardaland Hotel Resort <strong>di</strong> Castelnuovo del Garda. Il 13 ottobre al convegno sui<br />

temi dell’accoglienza e del turismo parteciperanno i delegati della Conferenza Stato-Regioni, docenti<br />

universitari, rap presentanti del ministero del Turismo, operatori <strong>di</strong> tutte le regioni italiane e dei consorzi<br />

<strong>di</strong> promozione turistica. Sarà presente anche Edoardo Colombo, coor<strong>di</strong>natore del Comitato per l’Innovazione<br />

nel Turismo e consigliere dei ministri Brunetta e Brambilla. Nella giornata del 14 ottobre i 150<br />

partecipanti si <strong>di</strong>videranno in 4 workshop a tema: “Ri<strong>di</strong>segnare il ruolo dello IAT tramite le risorse”; “Tecnologie<br />

<strong>di</strong> rete e forme <strong>di</strong> innovazione a servizio degli uffi ci turistici”; “Il marketing dell’accoglienza: il<br />

futuro degli IAT”; “ Formazione del personale: le competenze relazionali”. Quest’ultimo appuntamento<br />

è stato curato dall’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e dall’Università Carlo Bo <strong>di</strong> Urbino.<br />

“E’ mia forte convinzione che lo scambio <strong>di</strong> esperienze sia fondamentale nel comparto turistico. In questo<br />

settore non esistono infatti protagonisti, buoni o cattivi. Siamo un po’ come i raggi della ruota <strong>di</strong> una<br />

bicicletta: la ruota riesce a girare solo perché i raggi lavorano tutti insieme. Ecco perché è importante<br />

questo incontro dell’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità: perché infatti non coinvolgere nel nostro progetto Regio-Iat<br />

le altre Regioni e Province? Da qui il nostro ruolo <strong>di</strong> promotori dell’evento.<br />

Assessore Pozzani: “L’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità è un appuntamento importante per la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>,<br />

che già dal 2010 ha avviato un progetto dal nome “REGIO.IAT” con lo scopo <strong>di</strong> collegare in rete tutti gli<br />

uffi ci IAT della Regione del Veneto. Da qui nasce l’idea <strong>di</strong> allargare il progetto dal livello regionale a livello<br />

nazionale. L’obiettivo dell’<strong>Assise</strong> è fare in modo che le amministrazioni che si occupano <strong>di</strong> accoglienza<br />

108 109


turistica abbiano la possibilità <strong>di</strong> scambiarsi idee, tecnologie da utilizzare e progetti da con<strong>di</strong>videre. Ad<br />

oggi è confermata la presenza <strong>di</strong> 35 province italiane e 12 regioni, che lavoreranno insieme per riuscire a<br />

<strong>di</strong>ffondere in rete il servizio dei 1000 uffi ci IAT sparsi sul territorio italiano. Anche quest’anno il progetto è<br />

frutto della collaborazione tra i responsabili del Turismo <strong>di</strong> vari enti: Regione del Veneto, Regione Umbria,<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Pesaro e Urbino, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Ferrara, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, con il coor<strong>di</strong>namento tecnico<br />

della Commissione turistica della Conferenza delle Regioni.”<br />

Loris Danielli: “L’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità sarà un momento <strong>di</strong> confronto tra <strong>di</strong>rigenti e operatori del settore<br />

turistico, fi nalizzato a presentare un progetto che mette in rete tutti gli uffi ci IAT nazionali. L’idea principale<br />

è quella <strong>di</strong> partire dal basso, utilizzando gli uffi ci turistici come primi promotori del territorio”.<br />

Giovanni Zenatello: “Il turismo non deve avere un unico protagonista, ma tutti gli enti locali si devono<br />

muovere insieme al fi ne <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le azioni e ottimizzare gli sforzi. La parola chiave è “spirito <strong>di</strong> squadra”:<br />

importante è cogliere al meglio le potenzialità del nostro territorio. Il settore turistico in questo ha<br />

ancora ampie possibilità <strong>di</strong> miglioramento”.<br />

12 OTTOBRE 2011<br />

La rivoluzione del turismo in Italia<br />

Dalla giungla alla rete: la vacanza in un TIC<br />

Il presidente dell’Enit Matteo Marzotto saluta i partecipanti dell’”<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana<br />

2011” - Castelnuovo del Garda - 13 e 14 ottobre 2011.<br />

“L’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana rappresenta un momento intelligente <strong>di</strong> confronto per parlarsi, riunirsi,<br />

incontrarsi e con<strong>di</strong>videre le migliori esperienze. Questo è un valore aggiunto per chi si occupa <strong>di</strong> turismo.<br />

Auguro buon lavoro ai partecipanti perché si stanno impegnando in un’attività che io utilizzerò come<br />

esempio virtuoso <strong>di</strong> relazioni tra enti pubblici per altre regioni o parti d’Italia che non hanno presenziato<br />

a questa <strong>Assise</strong>”.<br />

Così Matteo Marzotto, presidente dell’Enit, saluta in un videomessaggio i partecipanti all’“<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità<br />

Italiana”, incontro nazionale delle amministrazioni pubbliche che si occupano <strong>di</strong> accoglienza turistica<br />

in Italia, al via il 13 ottobre prossimo a Castelnuovo del Garda. Patrocinato dal Ministro del Turismo<br />

e promosso dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> con il supporto della Regione Umbria, la Regione Veneto e delle<br />

province <strong>di</strong> Ferrara e Pesaro-Urbino, il convegno intende promuovere la cultura dell’accoglienza e unifi -<br />

care l’informazione, migliorando l’immagine dell’Italia presso i visitatori stranieri. Visto che l’accoglienza<br />

è la prima forma <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> un territorio. Obiettivo dell’<strong>Assise</strong>: gettare le basi per la creazione<br />

<strong>di</strong> un’unica rete fra gli Iat italiani (uffi ci <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica), che permetta <strong>di</strong> fornire<br />

notizie garantite, complete ed effi caci, così da consentire a chi viaggia<br />

<strong>di</strong> organizzare itinerari in modo anche estemporaneo.<br />

La frammentazione <strong>di</strong> ruoli e competenze (Apt, Ept, Ett, Iat, Pro Loco)<br />

genera infatti confusione nel visitatore, soprattutto in quello straniero.<br />

“L’esercito <strong>di</strong> uffi ci <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong>sseminati per l’Italia”, spiega Tonino<br />

Pencarelli, docente <strong>di</strong> Economia e management del turismo all’Università<br />

<strong>di</strong> Urbino, “pur garantendo una presenza capillare sul territorio<br />

non sempre offre servizi effi caci, omogenei tra loro e compatibili con le<br />

necessità dei visitatori. La loro sud<strong>di</strong>visione del resto è fi glia della frammentazione<br />

istituzionale del turismo italiano. Le Regioni infatti hanno<br />

piena autonomia in materia ma poi demandano le competenze a enti<br />

e istituzioni (Province, Comuni, ecc) con ruoli e responsabilità <strong>di</strong>fferenti<br />

da Regione a Regione.<br />

Da qui la confusione e la conseguente necessità <strong>di</strong> un maggiore coor<strong>di</strong>namento”.<br />

Proprio per assicurare completezza all’informazione turistica,<br />

durante i lavori verrà presentato un particolare tipo <strong>di</strong> software,<br />

chiamato TIC (Tourist Information Center, già operativo in Alto A<strong>di</strong>ge<br />

e tra le province <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo), sorta <strong>di</strong> uffi cio turistico<br />

virtuale in grado <strong>di</strong> fornire al turista informazioni anche su mete o località<br />

non ricadenti nel territorio dal quale viene effettuata la ricerca, in<br />

quanto con esso in rete. L’intenzione degli organizzatori è sperimentare<br />

il prossimo anno l’utilizzo <strong>di</strong> questo sistema tra gli Iat della Regione Veneto,<br />

l’Umbria e le Province <strong>di</strong> Ferrara e Pesaro Urbino. E una volta valutati i risultati estenderlo in tutto<br />

il Paese, con il supporto del Ministro del Turismo e del Ministero dell’Innovazione tecnologica. “E’ mia<br />

forte convinzione che lo scambio <strong>di</strong> esperienze sia fondamentale nel comparto turistico”, ha <strong>di</strong>chiarato<br />

Ruggero Pozzani, Assessore al Turismo e allo Sport della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>. “In questo settore non<br />

esistono infatti protagonisti, buoni o cattivi. Siamo un po’ come i raggi della ruota <strong>di</strong> una bicicletta: la<br />

ruota riesce a girare solo perché i raggi lavorano tutti insieme. Da qui l’importanza <strong>di</strong> un simile incontro”.<br />

Al momento sono 36 le province ad aver aderito al convegno, in rappresentanza <strong>di</strong> 16 Regioni.<br />

Confermata anche la presenza del Coor<strong>di</strong>namento tecnico della Commissione turistica della Conferenza<br />

delle Regioni, che ha così riconosciuto nell’<strong>Assise</strong> dell’Ospitalità Italiana un interlocutore autorevole con<br />

cui <strong>di</strong>alogare.<br />

Quando un sito web non basta più…<br />

ci vuole un TIC<br />

Come funziona il Tourist Information Center negli Iat delle province <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, Padova e Rovigo.<br />

Gli uffi ci turistici in rete.<br />

Come? Attraverso il TIC, Tourist Information Center: molto più <strong>di</strong> un portale, molto più <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />

booking, bensì un supporto tempestivo alle richieste dei turisti, una soluzione reale, che crea rete e stranamente<br />

non si chiama Facebook. Tutto questo grazie ad un software ancora poco conosciuto in Italia,<br />

110 111


112<br />

già in uso in alcuni paesi europei e in Alto A<strong>di</strong>ge.<br />

Il TIC in pratica è una banca <strong>di</strong> informazioni comune, in cui ogni territorio inserisce i propri contenuti <strong>di</strong><br />

interesse turistico, secondo un sistema <strong>di</strong> regole con<strong>di</strong>vise. Questo permette agli uffi ci Iat che adottano<br />

questo sistema <strong>di</strong> avere in tempo reale notizie aggiornate su eventi, <strong>di</strong>sponibilità alberghiere, punti <strong>di</strong><br />

interesse artistico, aree protette, tipicità non solo nella località che il turista sta visitando ma anche nelle<br />

località vicine, spesso <strong>di</strong>vise a livello amministrativo. Superando così frammentazioni che specialmente il<br />

turista straniero spesso non riesce a comprendere.<br />

Da un solo uffi cio informazioni, grazie a questo innovativo sistema <strong>di</strong> network, è possibile insomma<br />

garantire un’offerta unica per tutto il territorio. Se ad esempio un ospite richiede informazioni su un<br />

determinato percorso storico, l’operatore può dare in<strong>di</strong>cazioni in merito anche se questo fa parte <strong>di</strong><br />

un’altra provincia, regione o sistema turistico.<br />

Nel nostro caso lo Iat <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> può esportare e stampare su supporti cartacei sempre aggiornati tutti gli<br />

eventi classifi cati nella provincia <strong>di</strong> Rovigo, Padova e <strong>Verona</strong>, a seconda delle richieste del visitatore più<br />

esigente, in un determinato periodo <strong>di</strong> tempo.<br />

Gli operatori dell’uffi cio turistico accedono alle informazioni, strutturate e messe “in con<strong>di</strong>visione”, gestiscono<br />

la richiesta in modo che la risposta arrivi puntuale al richiedente, sia che questo si trovi nell’uffi -<br />

cio turistico o davanti al suo pc. Si tratta insomma <strong>di</strong> un vero e proprio Sistema Informativo Integrato che<br />

permette agli uffi ci Iat <strong>di</strong> rispondere con effi cienza, velocità e qualità (come in un call center) a domande<br />

che non riguardano solo il proprio ambito territoriale.<br />

Il formato con cui il sistema esporta le info permette inoltre anche <strong>di</strong> alimentare portali <strong>di</strong> terzi, circuiti<br />

tv, <strong>di</strong>spositivi mobili e info point, ottimizzando i costi <strong>di</strong> redazione ed eliminando ridondanze. Permette<br />

inoltre la gestione in cooperazione delle richieste via mail, telefoniche, via posta e al desk, migliorando<br />

anche la qualità delle risposte multilingue. Consente l’archiviazione <strong>di</strong> risposte tipo che possono essere<br />

riutilizzate e aggiornate in qualsiasi momento o prontamente assemblate in base alla richiesta.<br />

Il nuovo lavoro degli uffi ci Iat è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare e rendere fruibile una catena <strong>di</strong> servizi e personalizzare<br />

l’offerta. In questo modo la vacanza <strong>di</strong>venta davvero orientata verso le esigenze del visitatore. La<br />

rivoluzione e l’innovazione non si fanno con i gran<strong>di</strong> progetti calati dall’alto, ma ascoltando gli operatori<br />

a contatto con il pubblico, che conoscono bene le richieste del turista del ventunesimo secolo. Sono<br />

loro i professionisti dell’accoglienza: sempre a contatto con il territorio, erogano risposte <strong>di</strong> qualità,<br />

multilingue ed aggiornate.<br />

Dobbiamo superare la frammentazione delle competenze imposte dalle norme vigenti solo perché è<br />

l’utente stesso a chiedercelo. Da qui vogliamo partire per un viaggio tra gli Iat d’Italia e confrontarci<br />

per lanciare un progetto sperimentale, con<strong>di</strong>viso dalle realtà che ne vorranno far parte e che magari un<br />

giorno potrebbe essere utile a tutti gli uffi ci <strong>di</strong> Informazione ed Accoglienza Turistica.<br />

INDIRIZZI UTILI<br />

Un’istantanea della gestione Iat in Italia


ABRUZZO<br />

www.abruzzoturismo.it<br />

Direzione Sviluppo del Turismo, Politiche Culturali<br />

Viale Bovio, 425 - Pescara<br />

Tel. 085 7671<br />

Abruzzo Promozione Turismo - Azienda <strong>di</strong> Promozione Turistica Regionale<br />

A.P.T.R.<br />

Corso Vittorio Emanuele, 301 - Pescara<br />

Tel. 085 429001<br />

Numero verde: 800502520<br />

L’APTR ha personalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico ed è organismo tecnico, operativo e strumentale della<br />

Regione, munita <strong>di</strong> autonomia amministrativa e <strong>di</strong> gestione. L’APTR agisce con criteri <strong>di</strong> produttività ed<br />

economicità, garantendo la chiusura del bilancio in pareggio.<br />

L’APTR adotta un proprio regolamento che nell’ambito dei principi fi ssati dalla legge, stabilisce le norme<br />

fondamentali per l’organizzazione dell’Azienda e ne determina l’or<strong>di</strong>namento anche sotto il profi lo<br />

amministrativo e contabile.<br />

Il regolamento tiene conto delle peculiari esigenze <strong>di</strong> funzionamento dell’Azienda, con particolare riferimento<br />

alle attività <strong>di</strong> promozione in Italia e all’estero.<br />

La gestione fi nanziaria si svolge in base al bilancio <strong>di</strong> previsione approvato dal consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />

entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello al quale si riferisce. Il contenuto e la struttura<br />

del bilancio <strong>di</strong> previsione sono formulati secondo le norme <strong>di</strong> cui agli artt.2423 e seguenti del co<strong>di</strong>ce<br />

civile. I contratti posti in essere dall’Azienda nell’esercizio delle proprie attività istituzionali sono <strong>di</strong>sciplinati<br />

dal <strong>di</strong>ritto privato. La Giunta Regionale approva il regolamento adottato dagli organi dell’APTR.<br />

art.11 - Funzioni dell’APTR<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

All’APTR vengono attribuiti i seguenti compiti:<br />

a) attuare il Programma Annuale <strong>di</strong> Promozione Turistica, <strong>di</strong> cui all’art.3, secondo comma, ed in particolare<br />

opera per promuovere, coerentemente alle <strong>di</strong>rettive emanate dalla Regione, in Italia e all’Estero<br />

l’offerta turistica abruzzese;<br />

b) fornire servizi turistici a livello locale e in particolare organizzare l’informazione e l’accoglienza turistica,<br />

esercitando un controllo sulla qualità dei servizi erogati;<br />

c) sovraintendere alla tutela dei <strong>di</strong>ritti del turista consumatore;<br />

d) promuovere la <strong>di</strong>ffusione della cultura dell’ospitalità tra gli operatori pubblici e privati e la popolazione<br />

locale, anche attraverso progetti <strong>di</strong> formazione e aggiornamento professionale;<br />

e) svolgere funzioni <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> servizio per le azioni <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> comunicazione delle imprese<br />

e delle associazioni turistiche;<br />

f) ricercare collaborazioni fi nalizzate al potenziamento delle risorse da impiegarsi per la realizzazione dei<br />

progetti <strong>di</strong> promozione;<br />

g) fornire un supporto tecnico alla Giunta Regionale per la redazione del programma triennale ed annuale<br />

<strong>di</strong> promozione turistica;<br />

h) realizzare, previo assenso della Regione, progetti promozionali per conto <strong>di</strong> enti locali o <strong>di</strong> organismi<br />

privati;<br />

i) curare la stampa e la <strong>di</strong>stribuzione del materiale informativo e promozionale <strong>di</strong> livello regionale e<br />

locale;<br />

j) realizzare campagne pubblicitarie ed altre azioni <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> interesse regionale, anche me<strong>di</strong>ante<br />

sponsorizzazioni o forme <strong>di</strong> compartecipazione;<br />

k) adempiere ad altre funzioni eventualmente affi date dalla Giunta regionale per il raggiungimento <strong>di</strong><br />

fi nalità turistiche.<br />

BASILICATA<br />

www.aptbasilicata.it<br />

APT <strong>di</strong> Basilicata<br />

Agenzia <strong>di</strong> Promozione Territoriale <strong>di</strong> Basilicata<br />

Via del Gallitello, 89 POTENZA<br />

Tel. 0971 507611<br />

Compiti dell’Agenzia <strong>di</strong> Promozione Territoriale<br />

(…) espleta attività <strong>di</strong> assistenza agli enti locali per l’istituzione <strong>di</strong> uffi ci <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza<br />

turistica denominati I.A.T.<br />

Articolo 9. Uffi ci <strong>di</strong> Informazione ed AccoglienzaTuristica - I.A.T.<br />

1. I Comuni, singolarmente o in forma associata, possono istituire uffi ci <strong>di</strong> informazione ed accoglienza<br />

turistica, denominati I.A.T., previa intesa con l’Agenzia.<br />

2. I Comuni possono autorizzare l’uso della stessa denominazione anche agli uffi ci <strong>di</strong> informazione promossi,<br />

gestiti e fi nanziati in collaborazione con gli operatori turistici del luogo, sulla base dell’idoneità<br />

dei locali, delle attrezzature e del personale.<br />

3. Tutti gli uffi ci <strong>di</strong> Informazione ed Accoglienza Turistica (I.A.T.) hanno l’obbligo <strong>di</strong> adottare lo stesso<br />

segno <strong>di</strong>stintivo, così come defi nito dall’A.P.T..<br />

4. L’A.P.T., per giustifi cati motivi, può revocare l’uso della denominazione I.A.T..<br />

5. Con apposito Regolamento Regionale saranno defi nite le caratteristiche degli I.A.T., al fi ne <strong>di</strong> uniformare<br />

il servizio <strong>di</strong> informazione ed accoglienza turistica sul territorio regionale.<br />

114 115


CALABRIA<br />

www.turiscalabria.it<br />

Sistema Informativo Turistico Regionale<br />

via San Nicola 8, Catanzaro<br />

Tel. 0961.856823<br />

Numero Verde 800.55.00.01<br />

1. Al fi ne <strong>di</strong> promuovere le <strong>di</strong>verse valenze territoriali che compongono l’offerta turistica calabrese, le<br />

Province istituiscono nell’ambito <strong>di</strong> ogni sistema locale gli uffi ci per l’Informazione ed Accoglienza Turistica,<br />

<strong>di</strong> seguito denominati IAT, organizzati in se<strong>di</strong> periferiche funzionalmente <strong>di</strong>pendenti, che svolgono<br />

i compiti <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:<br />

a) informazione ed accoglienza al turista, ivi compresa la prenotazione <strong>di</strong> servizi ricettivi e <strong>di</strong> intrattenimento;<br />

b) raccolta e trasmissione al Sistema informativo <strong>di</strong> cui all’articolo 10 dei dati sul movimento turistico e<br />

sul patrimonio ricettivo;<br />

c) vigilanza sulla qualità dell’offerta turistica e proposte ai Comuni per l’applicazione delle sanzioni;<br />

d) collaborazione tecnico-organizzativa ai Comuni per la realizzazione <strong>di</strong> eventi locali a rilevanza turistica.<br />

2. Al fi ne <strong>di</strong> garantire la massima apertura al pubblico dell’Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) la<br />

<strong>Provincia</strong> può, previa apposita convenzione, gestire gli stessi in collaborazione con:<br />

a) comuni;<br />

b) imprese turistiche associate o loro associazioni <strong>di</strong> categoria;<br />

c) associazioni Pro Loco iscritte nell’albo provinciale <strong>di</strong> cui all’articolo 16;<br />

d) associazioni iscritte nel registro regionale delle organizzazioni <strong>di</strong> volontariato aventi come fi nalità statutaria<br />

prevalente, anche se non esclusiva, le attività <strong>di</strong> informazione, accoglienza e assistenza turistica;<br />

e) consorzi o altre strutture con fi nalità turistiche, non fi nanziate dalla Regione.<br />

CAMPANIA<br />

www.incampania.com<br />

Piazza dei Martiri, 58 - Napoli<br />

Tel. 081 4107211<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2010 2010<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

L’ Ente <strong>Provincia</strong>le per il Turismo è un ente dotato <strong>di</strong> autonomia amministrativa ed ha personalità giuri<strong>di</strong>ca<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico. Ha sede principale nel capoluogo <strong>di</strong> provincia ed è sottoposto al controllo<br />

dell’ Amministrazione <strong>Provincia</strong>le, ma opera nel settore anche quale ente strumentale della Regione,<br />

a seguito dell’attuazione e dell’or<strong>di</strong>namento regionale. Nelle more del rior<strong>di</strong>no degli enti pubblici turistici<br />

sub-regionali l’ Ente è affi dato ad una amministrazione commissariale. Nell’ambito della provincia<br />

sovraintende alle attività turistiche, in particolare con il compito <strong>di</strong>: svolgere le attività necessarie per<br />

promuovere ed incrementare il movimento dei forestieri e per realizzare iniziative e manifestazioni intese<br />

alla valorizzazione ed alla propaganda delle risorse turistiche; coor<strong>di</strong>nare, nell’ambito della provincia, la<br />

propaganda e le manifestazioni <strong>di</strong> interesse turistico, nonchè le attività delle aziende autonome <strong>di</strong> soggiorno<br />

e turismo, degli enti e delle organizzazioni che perseguono fi nalità turistiche; stu<strong>di</strong>are i problemi<br />

turistici, prospettando i provve<strong>di</strong>menti intesi a favorire lo sviluppo dell’ economia turistica provinciale.<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

www.emiliaromagnaturismo.it<br />

Assessorato Turismo e Commercio<br />

Servizio Commercio Turismo e Qualità Aree Turistiche<br />

Via Aldo Moro, 38 - Bologna<br />

Tel. 051 5273353<br />

La Regione provvede, in particolare, allo svolgimento delle seguenti attività:<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

- programmazione e coor<strong>di</strong>namento delle attività e delle iniziative in campo turistico; promozione in<br />

Italia ed all’estero dell’immagine dell’offerta turistica regionale; sviluppo qualitativo delle attività <strong>di</strong> comunicazione<br />

e <strong>di</strong> commercializzazione turistica;<br />

- promozione dei processi <strong>di</strong> aggregazione delle imprese e <strong>di</strong> integrazione tra i soggetti pubblici e<br />

privati;<br />

- sviluppo del sistema informativo turistico regionale (SiTur), sia come rete <strong>di</strong> informazione agli operatori<br />

e ai turisti, sia come statistiche del settore;<br />

- sviluppo dell’Osservatorio Regionale sul Turismo, per una puntuale conoscenza dei mercati e per favorire<br />

lo sviluppo e l’innovazione dell’offerta turistica regionale;<br />

- incentivazione dell’offerta e sostegno agli investimenti pubblici e privati del settore (garantiti dalla<br />

Legge regionale n. 40/2002 e da altre leggi <strong>di</strong> settore).<br />

Alle Province è riconosciuto il ruolo <strong>di</strong> ente interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle<br />

attività promozionali svolte nel territorio <strong>di</strong> competenza. Il Programma Turistico <strong>di</strong> Promozione Locale<br />

(PTPL) costituisce l’atto con il quale ciascuna <strong>Provincia</strong> defi nisce le priorità degli interventi per lo sviluppo<br />

delle attività <strong>di</strong> promozione a carattere locale ed è articolato nei seguenti ambiti <strong>di</strong> attività:<br />

- servizi turistici <strong>di</strong> base dei Comuni (accoglienza, animazione e intrattenimento);<br />

- iniziative <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> interesse locale;<br />

- iniziative <strong>di</strong> promozione e valorizzazione dei territori e delle destinazioni turistiche realizzate nell’ambito<br />

dei Sistemi Turistici Locali;<br />

Le funzioni amministrative delle Province riguardano anche i seguenti ambiti:<br />

- promozione, attraverso forme <strong>di</strong> concertazione con gli Enti locali, dei Sistemi Turistici Locali, ai sensi<br />

116 117


della Legge regionale n. 7/1998 e successive mo<strong>di</strong>fi che;<br />

- verifi che per il riconoscimento della qualifi ca <strong>di</strong> IAT (Uffi ci <strong>di</strong> Informazione e Accoglienza Turistica) ai<br />

sensi della Legge regionale n. 7/2003.<br />

Ai Comuni compete la valorizzazione dell’economia turistica del proprio territorio. In particolare, le loro<br />

funzioni sono relative a:<br />

- servizi turistici <strong>di</strong> base relativi all’accoglienza turistica ed in particolare assistenza ai turisti e informazione<br />

a carattere locale...<br />

I Comuni collaborano allo svolgimento delle funzioni provinciali in materia <strong>di</strong> prezzi e tariffe dei servizi<br />

e delle strutture alberghiere ed extralberghiere, in materia <strong>di</strong> servizi statistici del turismo, nonché per la<br />

vigilanza e controllo delle materie delegate alle Province; i Comuni possono far parte della rete integrata<br />

<strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> informazione turistica <strong>di</strong> interesse regionale.<br />

Nuovi principi e nuove metodologie decisionali introdotti con la Legge regionale n. 7/1998 e successive<br />

mo<strong>di</strong>fi che:<br />

- principio della concertazione quale sistema per rendere effettiva la collaborazione fra pubblico e privato<br />

(Comitato <strong>di</strong> Concertazione Turistica);<br />

- principio della stretta connessione delle iniziative promozionali attuate, con il prodotto che viene commercializzato,<br />

con il territorio e la destinazione turistica interessata;<br />

- principio del cofi nanziamento. Gli interventi regionali sono rivolti a favorire i soggetti pubblici e privati<br />

che abbiano già deciso <strong>di</strong> investire proprie risorse per lo sviluppo delle attività <strong>di</strong> promozione turistica<br />

(soggetti pubblici) e per lo sviluppo delle attività <strong>di</strong> commercializzazione turistica (imprese private aggregate),<br />

attraverso una rigorosa selezione qualitativa dei progetti e con la verifi ca che rientrino in un<br />

quadro complessivo <strong>di</strong> programmazione e concertazione;<br />

- principio del premiare la capacità <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> cooperazione fra le imprese turistiche private;<br />

- creazione <strong>di</strong> un sistema turistico integrato fra pubblico e privato superando la logica della <strong>di</strong>stribuzione<br />

delle risorse “a pioggia” e su base geografi ca o amministrativa: il prodotto turistico è posto al centro<br />

dell’intervento regionale e risulta trainante anche per attivare strategie <strong>di</strong> valorizzazione dei territori e<br />

delle destinazioni;<br />

- creazione della rete integrata prevista per lo sviluppo del nuovo sistema informativo turistico regionale.<br />

Nuovi soggetti istituiti dalla L.R. 7/1998 e successive mo<strong>di</strong>fi che:<br />

Apt Servizi S.R.L. È la società costituita dalla Regione Emilia-Romagna (detiene il 51% delle quote sociali)<br />

e dal sistema delle Camere <strong>di</strong> Commercio dell’Emilia-Romagna attraverso Unioncamere Emilia-<br />

Romagna (detiene il 49% delle quote sociali) che, in modo congiunto, hanno deciso <strong>di</strong> intervenire nel<br />

settore turistico destinando risorse fi nanziarie alle azioni <strong>di</strong> promozione e commercializzazione turistica.<br />

I compiti che sono affi dati all’APT Servizi srl rivestono un ruolo <strong>di</strong> primaria importanza per lo sviluppo e<br />

l’innovazione del sistema turistico regionale. Tali compiti possono essere così riassunti:<br />

- gestione ed attuazione dei progetti e dei piani regionali in materia <strong>di</strong> turismo;<br />

- specializzazione nella realizzazione <strong>di</strong> progetti sui mercati internazionali;<br />

- promozione e valorizzazione integrata delle risorse turistico-ambientali, storico-culturali, dell’artigianato<br />

locale e dei prodotti tipici dell’agricoltura;<br />

- ausilio tecnico-scientifi co per le decisioni della Regione in materia <strong>di</strong> turismo;<br />

- validazione dei progetti turistici da realizzarsi sui mercati internazionali;<br />

- coor<strong>di</strong>namento e fornitura <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> supporto all’internazionalizzazione delle imprese turistiche.<br />

Le Unioni <strong>di</strong> Prodotto, associazioni costituite ai sensi della Legge regionale n. 7/1998 e successive mo<strong>di</strong>fi<br />

cazioni, sono aggregazioni <strong>di</strong> soggetti istituzionali pubblici (quali Enti locali e Camere <strong>di</strong> Commercio) e<br />

<strong>di</strong> soggetti privati (in particolare aggregazioni <strong>di</strong> imprese) interessati allo sviluppo e all’offerta dei quattro<br />

gran<strong>di</strong> comparti che caratterizzano il turismo della Regione Emilia-Romagna: mare, città d’arte, terme<br />

e appennino.<br />

Per rappresentare le “quattro punte <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante” dell’offerta turistica regionale rafforzandone anche<br />

l’immagine comunicativa, le Unioni hanno assunto le denominazioni <strong>di</strong>: UdP “Costa adriatica”; UdP<br />

“Terme, Salute e Benessere”; UdP “Appennino e Verde”; UdP “Città d’Arte, Cultura e Affari”.<br />

Ogni anno, le Assemblee <strong>di</strong> queste quattro associazioni, con la presenza dei soci pubblici e privati, concertano<br />

e approvano i “Progetti <strong>di</strong> marketing e promozione turistica <strong>di</strong> prevalente interesse per il mercato<br />

italiano”; tali progetti vengono fi nanziati e gestiti dalla “parte pubblica” dell’Unione. I privati (soci<br />

delle UdP in forma <strong>di</strong> aggregazioni/club <strong>di</strong> prodotto) costruiscono i loro progetti <strong>di</strong> commercializzazione<br />

turistica in piena sinergia con le in<strong>di</strong>cazioni dei Progetti <strong>di</strong> marketing e promozione.<br />

Le Unioni <strong>di</strong> prodotto rappresentano il secondo livello della “fi liera regionale” dei soggetti che operano<br />

nell’ambito della promozione turistica (APT-UdP-Province) ed il punto <strong>di</strong> incontro della promozione (attuata<br />

dai soci pubblici) e della commercializzazione (attuata dai soci privati).<br />

Punto <strong>di</strong> contatto fra promozione pubblica e commercializzazione privata, ogni Unione appare quin<strong>di</strong><br />

come una fi tta rete in cui si intrecciano Enti locali, Camere <strong>di</strong> commercio, società, organismi operativi locali<br />

e regionali, “Club <strong>di</strong> Prodotto”, cooperative, imprese turistiche aggregate e società d’area. A tessere<br />

le fi la organizzative <strong>di</strong> ciascuna unione, un Presidente (proposto dai soci pubblici) ed un Coor<strong>di</strong>natore<br />

(proposto dai soci privati).<br />

È in questo forte contesto <strong>di</strong> collaborazione che nascono i “pacchetti turistici” dei Club <strong>di</strong> prodotto (aggregazioni<br />

<strong>di</strong> imprese) che caratterizzano il turismo emiliano-romagnolo per la ricchezza delle proposte<br />

e per l’eccellente livello <strong>di</strong> qualità dei prodotti/servizi offerti.<br />

La Regione, per garantire lo sviluppo delle UdP, cofi nanzia annualmente sia i Progetti <strong>di</strong> marketing e<br />

promozione turistica, che le iniziative <strong>di</strong> commercializzazione in forma <strong>di</strong> co-marketing.<br />

Sistemi Turistici Locali: sono aggregazioni rappresentative dei soggetti pubblici e privati che si pongono<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> operare per lo sviluppo <strong>di</strong> dell’economia turistica attraverso la realizzazione <strong>di</strong> iniziative<br />

<strong>di</strong> promozione e valorizzazione dei territori e delle destinazioni turistiche dei contesti <strong>di</strong> appartenenza.<br />

I STL operano nell’ambito <strong>di</strong> contesti turistici omogenei comprendenti territori caratterizzati dall’offerta<br />

integrata <strong>di</strong>: località turistiche, beni culturali e ambientali, prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato<br />

locale. In tali contesti devono inoltre essere caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> imprese turistiche.<br />

I STL riconosciuti dalla Regione possono accedere alle misure <strong>di</strong> cofi nanziamento regionale eventualmente<br />

previste nell’ambito dei PTPL.<br />

Comitato <strong>di</strong> concertazione turistica: ha il compito <strong>di</strong> svolgere funzioni <strong>di</strong> concertazione delle linee strategiche<br />

e programmatiche per lo sviluppo delle attività <strong>di</strong> promozione e commercializzazione turistica.<br />

I suoi membri sono i soggetti istituzionali e rappresentativi (pubblici e privati) del settore turistico<br />

dell’Emilia-Romagna.<br />

In particolare, Il CCT formula proposte ed esprime pareri alla Giunta regionale in or<strong>di</strong>ne agli atti <strong>di</strong> programmazione<br />

degli interventi <strong>di</strong> promozione e commercializzazione turistica; all’attività dell’Osservatorio<br />

turistico regionale; ai progetti realizzati da Apt Servizi srl, dalle Unioni, dalle Province.<br />

118 119


FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

www.turismofvg.it<br />

Servizio sviluppo sistema turistico regionale<br />

Via Carducci 6, Trieste<br />

Tel. 040 3772447<br />

Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia FVG<br />

Villa Chiozza, via Carso 3 - Cervignano del Friuli (UD)<br />

numero verde 800 016 044<br />

Tel 0431 387130<br />

L’Articolo 9 della legge regionale 2/2002<br />

Compiti dell’Agenzia: (…)<br />

b) accoglienza-informazione turistica:<br />

1) coor<strong>di</strong>na e promuove le attività <strong>di</strong> informazione e assistenza al turista anche con azioni <strong>di</strong>rette in occasione<br />

<strong>di</strong> eventi e in relazione a località <strong>di</strong> interesse strategico per la regione nel suo complesso;<br />

2) cura la gestione <strong>di</strong> uno sportello per la tutela del turista;<br />

3) defi nisce i livelli <strong>di</strong> qualità del sistema regionale <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> informazione turistica;<br />

4) opera per la <strong>di</strong>ffusione della cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica.<br />

LAZIO<br />

www.regione.lazio.it<br />

www.ilmiolazio.it<br />

Agenzia Regionale per il Turismo<br />

Via Parigi, 11 - 00185 Roma<br />

Tel. 06 51687201<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

L’ Agenzia Regionale del Turismo, unità amministrativa della Regione Lazio dell’Assessorato al Turismo e<br />

Marketing del “Made in Lazio”, è stata istituita con Legge Regionale 10 agosto 2010, n. 3 (art. 1, commi<br />

da 11 a 15) ai sensi dell’articolo 54 dello Statuto Regionale e della Legge Regionale n. 1 del 1 Febbraio<br />

2008. L’Agenzia ha acquisito la piena operatività con l’approvazione del Regolamento Regionale 16<br />

giugno 2011 n. 5 che ne <strong>di</strong>sciplina l’organizzazione. L’ Agenzia Regionale del Turismo è preposta allo<br />

svolgimento <strong>di</strong> attività tecnico-operative <strong>di</strong> interesse regionale in materia <strong>di</strong> turismo, nel rispetto degli<br />

in<strong>di</strong>rizzi, delle <strong>di</strong>rettive e dei programmi della Regione Lazio e in particolare:<br />

- promuove l’offerta turistica in Italia e all’estero;<br />

- realizza campagne promozionali e azioni <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> interesse regionale;<br />

- organizza e partecipa a fi ere e manifestazioni turistiche, nazionali ed internazionali, al fi ne <strong>di</strong> promuovere<br />

il territorio e le varie offerte regionali;<br />

- fornisce supporto e assistenza tecnica alla struttura regionale competente in materia <strong>di</strong> turismo;<br />

- svolge attività <strong>di</strong> monitoraggio e supporto alla valutazione dell’impatto delle politiche sul turismo.<br />

LIGURIA<br />

www.turismoinliguria.it<br />

Agenzia Regionale Promozione Turistica “In Liguria”<br />

via Roma 11/3, 16123 Genova<br />

Tel. 010 530821<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2010 2010<br />

L’Agenzia regionale per la promozione turistica In Liguria è un ente strumentale della Regione Liguria costituito<br />

nel 1998 e riformato nel 2006 per promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica regionale<br />

e per favorire la commercializzazione dei prodotti turistici, operando in stretto contatto con gli operatori<br />

turistici privati che si occupano dell’accoglienza in Liguria e incentivando lo sviluppo del settore impren<strong>di</strong>toriale<br />

turistico.<br />

In particolare, a norma della legge regionale 28 del 4 ottobre 2006, l’agenzia svolge le seguenti funzioni:<br />

- pre<strong>di</strong>sposizione, previo parere del Comitato <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento (articolo 8 della legge), del Piano Annuale,<br />

in conformità a quanto previsto dalla programmazione turistica regionale;<br />

-in<strong>di</strong>viduazione e attuazione delle azioni utili alla promozione dell’offerta turistica ligure sui <strong>di</strong>versi mercati<br />

in conformità con gli in<strong>di</strong>rizzi regionali;<br />

-proposizione <strong>di</strong> tematiche per gli stu<strong>di</strong> e le ricerche dell’Osservatorio turistico regionale;<br />

-attuazione degli incarichi operativi affi dati dalla Regione;<br />

-monitoraggio e supporto all’attività promozionale degli STL (sistemi turistici locali), anche al fi ne <strong>di</strong><br />

attivare forme <strong>di</strong> collaborazione e <strong>di</strong> assistenza;<br />

-collaborazione con i soggetti pubblici e privati operanti nel comparto per lo sviluppo turistico della<br />

Regione. L’agenzia infi ne collabora, per la parte <strong>di</strong> competenza, alla pre<strong>di</strong>sposizione della promozione<br />

turistica regionale.<br />

Regione Liguria esercita attraverso il Settore Politiche Turistiche le seguenti competenze:<br />

-programmazione turistica: stabilisce gli in<strong>di</strong>rizzi della politica turistica regionale e le strategie da perseguire<br />

attivando i necessari confronti con i soggetti pubblici e privati che hanno competenze e attività<br />

nel settore;<br />

-organizzazione turistica: in particolare cura il funzionamento dell’Agenzia regionale per la promozione<br />

turistica In Liguria, il coor<strong>di</strong>namento degli uffi ci <strong>di</strong> informazione denominati Iat, attribuiti alle province e<br />

al Comune <strong>di</strong> Genova;<br />

-regola l’attività delle strutture ricettive e balneari per quanto riguarda la classifi cazione;<br />

-coor<strong>di</strong>na l’Osservatorio turistico regionale;<br />

-cura i rapporti con gli enti locali a cui sono attribuite funzioni nella materia turistica, in particolare con le<br />

province e attraverso il Servizio Manifestazioni Imprese e Professioni Turistiche;<br />

-regola l’accesso ai contributi (in conto capitale e in conto interessi) a favore delle piccole e me<strong>di</strong>e imprese<br />

turistiche;<br />

- regola l’attività delle agenzie <strong>di</strong> viaggio e delle associazioni senza scopo <strong>di</strong> lucro che svolgono attività<br />

nel settore dei viaggi;<br />

-regola le professioni turistiche: guide turistiche, guide ambientali ed escursionistiche, accompagnatori<br />

turistici, <strong>di</strong>rettori d’albergo e operatori congressuali;<br />

-cura la tenuta dell’albo regionale delle associazioni pro loco.<br />

120 121


Articolo 3<br />

(Competenze delle Province)<br />

Sono attribuite alle Province le seguenti funzioni amministrative:(…)<br />

g) l’accoglienza turistica tramite gli IAT, nel rispetto dei principi <strong>di</strong> omogeneità stabiliti con linee guida<br />

approvate dalla Regione, <strong>di</strong> concerto con il Comitato <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> cui all’articolo 7 e con i<br />

STL; per quanto riguarda il territorio comunale genovese l’accoglienza e la promozione locale sono<br />

delegate al Comune <strong>di</strong> Genova. Le Province ed il Comune <strong>di</strong> Genova subentrano nella gestione degli<br />

IAT ubicati nei propri territori che, al momento della soppressione delle APT, <strong>di</strong>pendono <strong>di</strong>rettamente<br />

da queste. Per gli altri IAT, le Province ed il Comune <strong>di</strong> Genova garantiscono attraverso convenzioni la<br />

loro continuità, se ne sussistono le esigenze turistico-informative…<br />

LO<strong>MB</strong>ARDIA<br />

www.regione.lombar<strong>di</strong>a.it<br />

www.turismo.regione.lombar<strong>di</strong>a.it<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

DG Commercio, Turismo e Servizi<br />

Piazza Città <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a n.1<br />

MILANO<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

Art. 9 (Strutture <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza turistica – IAT)<br />

1. Le strutture IAT svolgono le attività <strong>di</strong> informazione ed accoglienza turistica assicurando i seguenti<br />

servizi che ne costituiscono i requisiti essenziali:<br />

a) informazioni e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale promozionale sulle attrattive turistiche dell’ambito locale,<br />

degli ambiti territoriali limitrofi , della provincia e dell’intera Regione;<br />

b) informazioni sull’organizzazione dei servizi, sulla <strong>di</strong>sponibilità ricettiva e <strong>di</strong> ristorazione;<br />

c) informazioni sull’offerta <strong>di</strong> servizi turistici, <strong>di</strong> itinerari <strong>di</strong> visita ed escursione personalizzati;<br />

d) collaborazione alla raccolta e trasmissione alla provincia dei dati richiesti dalla Regione.<br />

2. Le strutture IAT, a durata continuativa o temporanea, sono istituite per iniziativa dei comuni, delle<br />

CCIAA, delle associazioni pro loco o delle associazioni <strong>di</strong> rappresentanza delle imprese e <strong>di</strong> categoria<br />

e consorzi degli operatori <strong>di</strong> settore. Gli enti promotori defi niscono le forme e le modalità <strong>di</strong> gestione<br />

delle strutture.<br />

La Regione determina, con regolamento, i criteri per la costituzione delle strutture IAT e le modalità <strong>di</strong><br />

svolgimento dei servizi, al fi ne <strong>di</strong> garantirne l’omogeneità sul territorio regionale. La provincia, in base<br />

alla verifi ca dei requisiti e del rispetto dei criteri, concede il nulla osta all’istituzione delle strutture IAT.<br />

La provincia assicura l’istituzione <strong>di</strong> una struttura IAT nel proprio capoluogo, anche me<strong>di</strong>ante l’intervento<br />

fi nanziario straor<strong>di</strong>nario della Regione, qualora gli enti promotori non abbiano provveduto in merito.<br />

3. Le strutture IAT possono svolgere attività <strong>di</strong> prenotazione dei servizi turistici locali.<br />

4. I servizi prestati dalle strutture IAT sono a titolo gratuito sia per gli utenti che per le imprese.<br />

5. La Regione, le province, le CCIAA, le associazioni ed i consorzi degli operatori del settore defi niscono<br />

specifi che modalità ed accor<strong>di</strong> fi nanziari e gestionali per l’istituzione <strong>di</strong> strutture IAT presso le porte<br />

internazionali aeroportuali e ferroviarie della Lombar<strong>di</strong>a…<br />

MARCHE<br />

www.turismo.marche.it<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

Regione Marche<br />

Giunta Regionale Regionale - Servizio Internazionalizzazione, Internazionalizzazione, Cultura, Turismo, Commercio e attività promozionali<br />

Via Gentile da Fabriano , 9 - Ancona<br />

Tel. 071 8062710<br />

La riorganizzazione dei Servizi regionali è stata ispirata a criteri <strong>di</strong> omogeneità e <strong>di</strong> integrazione funzionale.<br />

La struttura denominata Servizio Internazionalizzazione, Cultura, Turismo e Commercio nasce per<br />

realizzare uno stretto rapporto tra politiche <strong>di</strong> internazionalizzazione, <strong>di</strong> promozione turistica e dell’identità<br />

regionale, <strong>di</strong> sostegno agli Istituti e alle <strong>Atti</strong>vità culturali delle Marche: cultura come asse strategico<br />

dello sviluppo economico e sociale del territorio marchigiano.<br />

(Funzioni delle Province)<br />

1. Le Province concorrono alla valorizzazione del proprio territorio, esercitando le funzioni amministrative<br />

ad esse conferite dalla presente legge e dalla legislazione vigente.<br />

2. Le Province in particolare:<br />

a) promuovono e coor<strong>di</strong>nano le iniziative <strong>di</strong> sviluppo turistico nell’ambito del territorio <strong>di</strong> riferimento,<br />

in collaborazione con i Comuni, le Comunità montane, le Unioni <strong>di</strong> Comuni, i sistemi turistici locali e le<br />

associazioni <strong>di</strong> settore;<br />

b) provvedono al coor<strong>di</strong>namento e alla gestione dei punti <strong>di</strong> informazione ed accoglienza turistica, <strong>di</strong><br />

cui all’articolo 75, comma 10, garantendo l’espletamento da parte degli stessi delle attività <strong>di</strong> rilevazione<br />

statistica e comunicazione alla Regione <strong>di</strong> dati e informazioni con le modalità stabilite dalla Giunta<br />

regionale;<br />

c) assicurano il coor<strong>di</strong>namento nell’ambito del territorio provinciale dei punti <strong>di</strong> informazione ed accoglienza<br />

turistica <strong>di</strong> cui all’articolo 7, garantendo l’informazione dell’intero territorio regionale.<br />

3. Le Province possono assumere iniziative atte a favorire la gestione associata delle funzioni comunali<br />

in materia.<br />

4. Le Province possono assumere iniziative <strong>di</strong> accoglienza a carattere interprovinciale che riguardano<br />

eventi <strong>di</strong> interesse comune.<br />

Art. 6 (Funzioni dei Comuni)<br />

1. I Comuni esercitano le funzioni amministrative in materia <strong>di</strong> turismo ed attività ricettiva non espressamente<br />

conferite ad altri enti dalla presente legge.<br />

2. I Comuni concorrono alla valorizzazione turistica del proprio territorio, singolarmente o in forma associata<br />

o attraverso i sistemi turistici locali e le Comunità montane, me<strong>di</strong>ante l’attuazione <strong>di</strong> interventi<br />

122 123


fi nalizzati alla qualifi cazione del sistema dell’offerta locale e dei servizi turistici <strong>di</strong> base volti all’informazione,<br />

all’accoglienza turistica, all’intrattenimento degli ospiti e alla realizzazione <strong>di</strong> eventi e iniziative,<br />

assicurando la tutela del turista consumatore.<br />

3. I Comuni in particolare:<br />

a) assicurano l’informazione, l’assistenza e l’accoglienza turistica a livello locale me<strong>di</strong>ante l’istituzione dei<br />

punti <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica <strong>di</strong> cui all’articolo 7; …<br />

Art. 7 (Informazione e accoglienza turistica)<br />

1. Al fi ne <strong>di</strong> assicurare l’assistenza e l’accoglienza ai turisti a livello locale, nonché le informazioni sulla<br />

domanda e sull’offerta turistica, i Comuni possono istituire punti <strong>di</strong> Informazione e accoglienza turistica<br />

(IAT), previo assenso della <strong>Provincia</strong> competente per territorio.<br />

2. Gli IAT non hanno personalità giuri<strong>di</strong>ca.<br />

3. La Giunta regionale defi nisce le caratteristiche strutturali ed operative degli IAT secondo un modello<br />

omogeneo sul territorio, nonché il modello grafi co del segno <strong>di</strong>stintivo dei medesimi.<br />

4. Le associazioni pro loco iscritte all’albo regionale <strong>di</strong> cui all’articolo 9 che promuovono l’apertura <strong>di</strong><br />

propri punti <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza ai turisti, possono usare la denominazione IAT ove si conformino<br />

alle caratteristiche strutturali ed operative <strong>di</strong> cui al comma 3, previo assenso del Comune e della<br />

<strong>Provincia</strong> competenti per territorio.<br />

5. Gli IAT degli enti che aderiscono ad uno dei sistemi <strong>di</strong> cui all’articolo 8 fungono da punti <strong>di</strong> informazione<br />

dell’intero sistema turistico locale e assicurano un’informazione generale relativa al territorio regionale.<br />

Essi erogano servizi mirati a fornire informazioni sulla <strong>di</strong>sponibilità ricettiva delle località comprese nel<br />

sistema medesimo, senza svolgere attività <strong>di</strong> commercializzazione del prodotto turistico.<br />

6. Gli IAT degli enti che non hanno aderito ad uno dei sistemi <strong>di</strong> cui all’articolo 8 possono attivare i servizi<br />

in<strong>di</strong>cati al comma 5 su richiesta delle associazioni degli operatori delle strutture ricettive, previa stipulazione<br />

<strong>di</strong> apposita convenzione tra il Comune e le associazioni medesime.<br />

MOLISE<br />

www.regione.molise.it<br />

www.moliseturismo.eu<br />

REGIONE MOLISE<br />

ASSESSORATO AL TURISMO<br />

C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso<br />

Uffi cio Promozione Turistica<br />

Tel. 0874 429824<br />

PIEMONTE<br />

www.regione.piemonte.it<br />

www.piemonteitalia.eu<br />

Cultura Turismo e Sport<br />

DIREZIONE REGIONALE 18<br />

Via Avogadro, 30 - Torino<br />

Tel. 011 4321567<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

A.T.L. - Agenzie <strong>di</strong> Accoglienza e Promozione Turistica Locale<br />

Le A.T.L. favoriscono la valorizzazione delle risorse turistiche locali, raccolgono e <strong>di</strong>ffondono informazioni,<br />

coor<strong>di</strong>nando a tale fi ne gli uffi ci <strong>di</strong> informazione e accoglienzaturistica (I.A.T.). In particolare:<br />

-forniscono assistenza ai turisti, compresa la prenotazione dei servizi ricettivi, turistici <strong>di</strong> intrattenimento<br />

e la tutela del consumatore turistico;<br />

-promuovono le iniziative per la valorizzazione delle risorse turistiche, nonché le manifestazioni <strong>di</strong>rette<br />

ad attrarre i turisti e a favorire il soggiorno.<br />

Art. 13.(Uffi ci <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza turistica)<br />

1. L’istituzione <strong>di</strong> Uffi ci <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza turistica (IAT) e l’uso della relativa denominazione<br />

sono soggetti a nulla osta della Giunta regionale.<br />

2. Possono provvedere all’istituzione <strong>di</strong> IAT le Agenzie <strong>di</strong> accoglienza e promozione turistica locale, gli<br />

enti locali, le associazioni turistiche “pro loco”.<br />

3. Le Agenzie <strong>di</strong> accoglienza e promozione turistica locale possono, con apposita convenzione, affi dare<br />

la gestione degli IAT da esse istituiti alle associazioni turistiche “pro-loco”, ad organismi associativi <strong>di</strong><br />

sviluppo turistico locale nonche’ ad enti gestori dei servizi <strong>di</strong> interesse pubblico.<br />

4. E’ riservato agli Uffi ci <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza turistica riconosciuti l’utilizzo del segno <strong>di</strong>stintivo<br />

IAT conforme al modello grafi co approvato dalla Giunta regionale.<br />

124 125


PUGLIA<br />

www.viaggiareinpuglia.it<br />

www.regione.puglia.it<br />

Pugliapromozione<br />

Piazza Moro 33/A - Bari<br />

Pugliapromozione è lo strumento operativo delle politiche della Regione Puglia in materia <strong>di</strong> promozione<br />

dell’immagine unitaria della Regione, fa riferimento alla programmazione regionale e opera d’intesa<br />

con il sistema delle Province e dei Comuni nell’ottica dello sviluppo sostenibile, durevole e integrato,<br />

facendo perno sui valori dell’accoglienza, dell’ospitalità e della qualità.<br />

L’Agenzia Pugliapromozione è stata istituita con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.176<br />

del 22 febbraio 2011.<br />

Pugliapromozione:<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

- promuove la conoscenza e l’attrattività del territorio nelle sue componenti naturali, paesaggistiche e<br />

culturali, materiali e immateriali, valorizzandone pienamente le eccellenze;<br />

- sulla base <strong>di</strong> specifi ci obiettivi defi niti dalla Regione favorisce lo sviluppo <strong>di</strong> occupazione stabile<br />

nell’ambito del turismo, alimenta iniziative <strong>di</strong> sensibilizzazione al fi ne <strong>di</strong> contrastare il lavoro sommerso e<br />

irregolare, promuove raccor<strong>di</strong> con il sistema della formazione professionale e con le Università in funzione<br />

<strong>di</strong> un complessivo processo <strong>di</strong> qualifi cazione degli operatori e degli addetti del settore;<br />

- promuove e qualifi ca l’offerta turistica dei sistemi territoriali della Puglia, favorendone la competitività<br />

sui mercati nazionali e internazionali e sostenendo la cooperazione tra pubblico e privato nell’ambito<br />

degli interventi <strong>di</strong> settore; promuove inoltre l’incontro fra l’offerta territoriale regionale e i me<strong>di</strong>atori dei<br />

fl ussi internazionali <strong>di</strong> turismo;<br />

- promuove lo sviluppo del turismo sostenibile, slow, enogastronomico, culturale, giovanile, sociale e<br />

religioso, nonché <strong>di</strong> tutti i “turismi” attivi ed esperienziali, sostenendo la valorizzazione degli indotti<br />

connessi;<br />

- sviluppa e coor<strong>di</strong>na gli interventi a fi ni turistici per la fruizione e la promozione integrata a livello territoriale<br />

del patrimonio culturale, delle aree naturali protette e delle attività culturali, nel quadro delle<br />

vocazioni produttive dell’intero territorio regionale;<br />

- attiva e coor<strong>di</strong>na, anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati, iniziative, manifestazioni ed<br />

eventi, nonché progetti <strong>di</strong> arte urbana che si confi gurino quali attrattori per il turismo e motivi <strong>di</strong> promozione<br />

delle eccellenze territoriali, materiali e immateriali;<br />

- favorisce la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un’ampia cultura dell’ospitalità tra gli operatori pubblici e privati e la popolazione<br />

locale anche attraverso la rimozione <strong>di</strong> ogni orientamento e condotta <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente<br />

<strong>di</strong>scriminatori sotto il profi lo dei <strong>di</strong>ritti soggettivi, della privacy e delle con<strong>di</strong>zioni personali;<br />

- promuove la cultura della tutela dei <strong>di</strong>ritti del turista consumatore;<br />

- assicura alle strutture regionali strumenti operativi a supporto del coor<strong>di</strong>namento delle attività e delle<br />

iniziative Sistemi Turistici Locali, fornendo altresì supporti <strong>di</strong> consulenza tecnico-amministrativa;<br />

- esercita le funzioni e i compiti amministrativi già assegnati alle Aziende <strong>di</strong> promozione turistica (APT)<br />

assicurandone l’articolazione organizzativa e l’effi cacia operativa nelle sei province; coor<strong>di</strong>na il sistema a<br />

rete degli IAT, anche nel loro raccordo con le Pro Loco;<br />

- collabora con il sistema delle Camere <strong>di</strong> Commercio e, ai fi ni della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> specifi ci stu<strong>di</strong>,<br />

piani e progetti, può avvalersi della collaborazione <strong>di</strong> istituzioni universitarie e centri <strong>di</strong> ricerca, amministrazioni,<br />

enti pubblici, organismi e agenzie specializzate;<br />

- svolge ogni altra attività a essa affi data dalla normativa regionale, dagli in<strong>di</strong>rizzi strategici e dagli strumenti<br />

programmatori della Regione Puglia, anche in riferimento a leggi nazionali e a programmi interregionali<br />

e comunitari.<br />

SARDEGNA<br />

www.regione.sardegna.it<br />

www.sardegnaturismo.it<br />

Regione Sardegna<br />

Servizio turismo Viale Trieste, 105 - Cagliari<br />

Tel. 070 6067208<br />

Agenzia governativa regionale<br />

SARDEGNA PROMOZIONE<br />

Viale Trieste, 115 Cagliari<br />

Tel. 070 60693199<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2010 2010<br />

1. Spettano alla Regione le funzioni in materia <strong>di</strong>:<br />

a) defi nizione dei principi e degli obiettivi per la valorizzazione e lo sviluppo dell’industria turistica;<br />

b) defi nizione degli in<strong>di</strong>rizzi generali delle politiche in materia <strong>di</strong> turismo, attraverso l’adozione e l’attuazione<br />

<strong>di</strong> piani, programmi e atti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento;<br />

c) concessione <strong>di</strong> contributi ed agevolazioni per la realizzazione, riqualifi cazione, ammodernamento <strong>di</strong><br />

beni, impianti e servizi turistici gestiti dalle imprese e dai soggetti pubblici e privati che operano nel<br />

sistema dell’offerta turistica regionale;<br />

d) promozione regionale, nazionale ed internazionale dei singoli settori ed interventi che compongono<br />

l’offerta turistica al fi ne <strong>di</strong> consolidare l’immagine unitaria e complessiva del turismo sardo;<br />

e) raccolta, elaborazione e <strong>di</strong>ffusione delle rilevazioni e delle informazioni concernenti la domanda e<br />

l’offerta turistica regionale;<br />

f) promozione del marchio Sardegna;<br />

g) cura dei rapporti con gli organi centrali dello Stato, con l’Unione europea e coor<strong>di</strong>namento con le<br />

altre regioni;<br />

h) sviluppo <strong>di</strong> una puntuale conoscenza dei mercati, anche me<strong>di</strong>ante l’osservatorio turistico regionale;<br />

i) sviluppo e coor<strong>di</strong>namento del sistema informatico-informativo turistico regionale e delle attività informatiche<br />

dei Sistemi turistici locali (STL) per la loro integrazione con il sistema regionale;<br />

126 127


l) monitoraggio delle azioni promozionali effettuate da terzi per le attività alle quali la Regione contribuisce;<br />

m) riconoscimento dei STL; (…)<br />

Art. 31<br />

Turismo. Conferimenti agli enti locali<br />

1. Alle province sono attribuiti: (…)<br />

f) l’attività <strong>di</strong> promozione turistica del territorio <strong>di</strong> competenza, <strong>di</strong> informazione, accoglienza e assistenza<br />

turistica;<br />

g) la rilevazione dei dati statistici presso le strutture ricettive e la loro successiva trasmissione al sistema<br />

informativo turistico regionale;<br />

h) tutte le funzioni già <strong>di</strong> competenza degli enti provinciali per il turismo già attribuite dall’articolo 23<br />

della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge fi nanziaria).<br />

3. Sono attribuiti ai comuni: (…)<br />

d) lo svolgimento dell’attività <strong>di</strong> informazione, accoglienza ed assistenza turistica, nonché <strong>di</strong> promozione<br />

locale.<br />

4.I comuni, singoli o associati, in armonia con gli interventi della Regione e degli altri enti locali, possono<br />

intervenire al fi ne <strong>di</strong> elevare la qualità dell’offerta turistica.<br />

ENTI STRUMENTALI/AGENZIE:<br />

L’Agenzia regionale Sardegna Promozione è stata istituita dalla Legge regionale n. 4 dell’11 maggio<br />

2006, quale struttura tecnico operativa della Regione. Ha l’obiettivo <strong>di</strong> favorire i fl ussi turistici verso la<br />

Sardegna, <strong>di</strong> incrementare la quota <strong>di</strong> esportazione dei prodotti e dei servizi regionali e <strong>di</strong> attrarre nuovi<br />

investitori dall’esterno. A tal fi ne coor<strong>di</strong>na e gestisce in forma unitaria le attività <strong>di</strong> promozione economica<br />

e produttiva dell’amministrazione regionale, favorendone l’integrazione con analoghe iniziative<br />

<strong>di</strong> altri soggetti pubblici o privati; promuove l’immagine unitaria della Sardegna; sostiene la capacità<br />

<strong>di</strong> esportazione e <strong>di</strong> penetrazione dei prodotti sar<strong>di</strong> nei mercati esterni per i settori del turismo, dell’agroalimentare,<br />

dell’artigianato tipico e artistico; fornisce servizi nei processi <strong>di</strong> internazionalizzazione e<br />

coor<strong>di</strong>na programmi <strong>di</strong> marketing territoriale; promuove la localizzazione e lo sviluppo nella Regione<br />

<strong>di</strong> imprese provenienti dall’esterno e dai comparti più innovativi. Ricerca le opportune intese con altre<br />

Agenzia regionali, con le Agenzie nazionali e con i principali attori operanti nei settori <strong>di</strong> sua competenza,<br />

allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le attività <strong>di</strong> promozione economica.<br />

Compiti. Il Servizio cura lo sviluppo, la promozione e il sostegno del turismo e delle imprese turisticoricettive.<br />

Sovraintende e vigila sull’esercizio delle attività ricettive e sulla classifi cazione delle relative<br />

strutture. Si occupa dello sviluppo delle infrastrutture <strong>di</strong> interesse turistico e delle opere ed interventi<br />

<strong>di</strong> valorizzazione delle località ai fi ni turistici. Cura le incentivazioni fi nanziarie e contributive a favore <strong>di</strong><br />

imprese turistico-ricettive. Ha competenza in materia <strong>di</strong> professioni turistiche e <strong>di</strong> agenzie <strong>di</strong> viaggio.<br />

SICILIA<br />

www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo<br />

Dipartimento regionale del turismo dello sport<br />

e dello spettacolo<br />

via Notarbartolo, 9 - 90141 Palermo<br />

Tel. 091 7078201<br />

Al Dipartimento Regionale del turismo dello sport e dello spettacolo sono attribuiti i seguenti compiti:<br />

- Professioni turistiche<br />

- Promozione turistica in Italia e all’estero<br />

- Manifestazioni ed eventi<br />

- Sport<br />

- Spettacolo<br />

- Cinema, teatri e orchestre<br />

- Promozione attività musicali, teatrali, cinematografi che ed artistiche in genere<br />

- Vigilanza enti <strong>di</strong> settore<br />

Servizi Turistici Regionali. Competenze:<br />

- <strong>Atti</strong>vità d’informazione ed assistenza al turista.<br />

- Rilevazione statistica delle presenze turistiche.<br />

- Promozione e realizzazione <strong>di</strong> eventi volti ad incrementare il movimento turistico, a destagionalizzare la<br />

domanda ed a promuovere il soggiorno dei turisti.<br />

- Assistenza, consulenza e supporto tecnico agli operatori turistici pubblici e privati.<br />

TOSCANA<br />

www.regione.toscana.it/turismo<br />

www.turismo.intoscana.it<br />

www.toscanapromozione.it<br />

Via Vittorio Emanuele II, 62-64 - Firenze<br />

Tel. 055 462801<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2010 2010<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

Toscana Promozione è un’Agenzia pubblica che ha come obiettivi l’economia e il territorio della Toscana<br />

nel mondo, sostenere gli impren<strong>di</strong>tori toscani che vogliono competere sui mercati esteri, favorire l’attrazione<br />

degli investimenti sul territorio regionale; sviluppare la cooperazione economica internazionale.<br />

Tre i settori <strong>di</strong> attività dell’Agenzia: agricoltura e industria alimentare piccole e me<strong>di</strong>e imprese industriali<br />

e artigianato <strong>di</strong> qualità; turismo.<br />

Comitato Turistico <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo<br />

128 129


Art. 7 Servizi <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> accoglienza turistica.<br />

1. La Regione <strong>di</strong>sciplina i servizi <strong>di</strong> accoglienza turistica e <strong>di</strong> informazione sull’offerta turistica locale e sul<br />

territorio regionale praticati in forma omogenea negli ambiti territoriali <strong>di</strong> cui all’articolo 10.<br />

2. L’attività <strong>di</strong> accoglienza può comprendere la prenotazione, effettuata presso gli uffi ci <strong>di</strong> informazione,<br />

dei servizi turistici e del pernottamento presso le strutture ricettive; tali servizi possono essere erogati da<br />

soggetti abilitati a tale scopo.<br />

3. La prenotazione <strong>di</strong> strutture ricettive può essere altresì effettuata <strong>di</strong>rettamente dagli uffi ci <strong>di</strong> informazione<br />

e accoglienza turistica esclusivamente ai turisti che accedono agli uffi ci medesimi.<br />

4. I servizi <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica a carattere locale sono svolti dai comuni, anche in<br />

forma associata, e dalle province anche tramite le agenzie per il turismo <strong>di</strong> cui all’articolo 11. I servizi <strong>di</strong><br />

informazione e accoglienza turistica a carattere regionale sono svolti dalla Regione, dalle province e dai<br />

comuni attraverso le agenzie per il turismo.<br />

5. Per garantire che i servizi <strong>di</strong> cui al presente articolo siano svolti con caratteristiche <strong>di</strong> omogeneità su<br />

tutto il territorio regionale, la Regione, con il regolamento <strong>di</strong> attuazione del presente testo unito, <strong>di</strong>sciplina:<br />

a) le caratteristiche degli uffi ci <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica in relazione al carattere regionale<br />

e locale e gli standard dei relativi servizi;<br />

b) i segni <strong>di</strong>stintivi a seconda del carattere regionale o locale degli uffi ci <strong>di</strong> informazione e accoglienza<br />

turistica;<br />

c) le con<strong>di</strong>zioni e le garanzie per l’affi damento dei servizi <strong>di</strong> cui al presente articolo, da parte della Regione,<br />

degli enti locali e delle agenzie per il turismo a soggetti terzi.<br />

TRENTINO ALTO ADIGE<br />

Regione Autonoma Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge<br />

La materia è tra le competenze attribuite alle Province Autonome <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> Bolzano.<br />

www.regione.taa.it<br />

<strong>Provincia</strong> Autonoma <strong>di</strong> Trento Turismo e sport<br />

www.provincia.tn.it<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Bolzano Turismo<br />

Via Raiffeisen, 5 Palazzo 5 - Bolzano<br />

Tel. 0471 41 36 30<br />

Alto A<strong>di</strong>ge Informazioni<br />

Piazza Parocchia - Bolzano<br />

Tel. 0471 999 999<br />

www.suedtirol.info<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Trento - Dipartimento Turismo<br />

Centro Direzionale Europa<br />

Via Romagnosi, 3 - Trento<br />

Tel. 0461 219300 Fax 0461219400<br />

www.visittrentino.it<br />

La <strong>Provincia</strong> Autonoma <strong>di</strong> Trento ha riorganizzato il sistema <strong>di</strong> prima accoglienza e <strong>di</strong> più evoluta promoinformazione<br />

sul territorio attraverso la riforma delle ApT, (legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8) ed ha<br />

creato la Trentino SpA, una società <strong>di</strong> marketing territoriale centrale che ha il compito <strong>di</strong> comunicare e<br />

promuovere il territorio trentino sia nella sua <strong>di</strong>mensione turistica, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> destinazione ambientale<br />

ma anche riguardante strutture ricettive, impianti, servizi, sia sostenendo e pubblicizzando le produzioni<br />

tipiche, promuovendo particolarmente le produzioni <strong>di</strong> qualità e quelle che meglio esprimono l’identità<br />

territoriale. Non solo promozione del turismo, ma marketing <strong>di</strong> tutto un territorio, dai prodotti tipici<br />

alla cultura: è questo il compito della Trentino S.p.A. che nel 2003 ha preso il posto dell’Azienda <strong>di</strong><br />

Promozione Turistica del Trentino (Apt). Il nuovo soggetto ha inoltre un ruolo <strong>di</strong> collegamento e coor<strong>di</strong>namento<br />

con tutti gli altri soggetti che operano nel settore: <strong>Provincia</strong>, Camera <strong>di</strong> Commercio, Università,<br />

Apt d’ambito, Consorzi Pro Loco, Associazioni <strong>di</strong> categoria, operatori, imprese. In concreto la Trentino<br />

SpA è responsabile dell’immagine turistica e territoriale del Trentino in senso ampio, della gestione del<br />

marchio, della promozione e pubblicità del Trentino come sistema integrato <strong>di</strong> valori e attività, della valorizzazione<br />

delle specifi cità, dell’attività <strong>di</strong> marketing sui <strong>di</strong>versi mercati (pubblicità, promozione, fi ere,<br />

web, sponsorizzazioni,ecc.), delle relazioni esterne e dei rapporti con i me<strong>di</strong>a, ricerca e analisi dei singoli<br />

mercati, attività e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> supporto, collaborazione con gli operatori <strong>di</strong> promozione turistica locale<br />

e supporto alla commercializzazione, oltre che nel turismo, nello sport, nella cultura, nell’artigianato e<br />

nelle produzioni <strong>di</strong> qualità.<br />

130 131


U<strong>MB</strong>RIA<br />

www.turismo.regione.umbria.it<br />

www.regioneumbria.eu<br />

Agenzia <strong>di</strong> Promozione Turistica dell’Umbria<br />

Via Mazzini, 21 - Perugia<br />

Tel. 075 575951<br />

L’Agenzia, ente strumentale tecnico-operativo per la promozione turistica dell’Umbria, ha personalità<br />

giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, è dotata <strong>di</strong> autonomia gestionale, organizzativa, amministrativa e fi nanziaria<br />

ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale 1 febbraio 2005 n. 2 ed è sottoposta all’in<strong>di</strong>rizzo e alla<br />

vigilanza della Giunta regionale.<br />

ARTICOLO 8 (Servizi <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica)<br />

1. I Comuni singoli o associati esercitano, anche per il tramite dei Servizi turistici associati, <strong>di</strong> cui all’articolo<br />

39, comma 3 della legge regionale 2 marzo 1999, n. 3, le funzioni amministrative <strong>di</strong> informazione e<br />

accoglienza turistica <strong>di</strong> base.<br />

2. I Comuni singoli o associati garantiscono l’integrazione dei servizi 6 <strong>di</strong> informazione e accoglienza<br />

turistica nella rete regionale, curando la raccolta e la <strong>di</strong>ffusione delle informazioni <strong>di</strong> interesse regionale,<br />

nel rispetto degli standard in<strong>di</strong>viduati ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d.<br />

VALLE D’AOSTA<br />

www.regione.vda.it<br />

www.regione.vda.it/turismo<br />

Uffi cio Regionale del Turismo - Direzione<br />

Viale Federico Chabod, 15<br />

Tel. 0165 33352<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

Dal 1° luglio 2009, è istituito l’Offi ce régional du tourisme - Uffi cio regionale del turismo, <strong>di</strong> seguito<br />

denominato Offi ce régional, ente strumentale della Regione per lo svolgimento dei servizi <strong>di</strong> informazione,<br />

accoglienza ed assistenza turistica. A decorrere dal 1° gennaio 2010, sono soppresse le Aziende<br />

<strong>di</strong> informazione ed accoglienza turistica - Syn<strong>di</strong>cats d’initiatives (AIAT), istituite ai sensi dell’articolo 12<br />

della legge regionale 15 marzo 2001, n. 6 (Riforma dell’organizzazione turistica regionale. Mo<strong>di</strong>fi cazioni<br />

alla legge regionale 7 giugno 1999, n. 12 (Principi e <strong>di</strong>rettive per l’esercizio dell’attività commerciale) e<br />

abrogazione delle leggi regionali 29 gennaio 1987, n. 9, 17 febbraio 1989, n. 14, 2 marzo 1992, n. 4, 24<br />

giugno 1992, n. 33, 12 gennaio 1994, n. 1 e 28 luglio 1994, n. 35)<br />

Funzioni dell’Offi ce régional<br />

a) istituisce e gestisce gli Offi ces du tourisme - Uffi ci del turismo, <strong>di</strong> seguito denominati Offi ces du touri-<br />

sme, che ne costituiscono le articolazioni territoriali, e assicura per il loro tramite i servizi <strong>di</strong> informazione,<br />

accoglienza ed assistenza turistica, attuando a tale scopo tutte le iniziative comunque funzionali al sod<strong>di</strong>sfacimento<br />

delle esigenze della clientela turistica<br />

VENETO<br />

www.regione.veneto.it<br />

www.veneto.to<br />

REGIONE DEL VENETO<br />

Direzione Turismo<br />

Palazzo Sceriman Cannaregio, 168 - Venezia (VE)<br />

Tel. 041 2792644<br />

Direzione Promozione Turistica Integrata<br />

Palazzo ex Gazzettino Via Torino, 110 - Mestre (VE)<br />

Tel. 041 279 5487<br />

PRESENTE<br />

PRESENTE<br />

ASSISE ASSISE 2011 2011<br />

Funzioni delle Province.<br />

La provincia svolge le seguenti funzioni:<br />

a) presentazione, entro il 31 marzo dell’anno antecedente il triennio <strong>di</strong> riferimento, <strong>di</strong> proposte per la<br />

pre<strong>di</strong>sposizione del programma triennale<br />

b) verifi ca, nel quadro della legislazione regionale, dei livelli dei servizi offerti dagli operatori turistici;<br />

c) informazione, accoglienza, assistenza turistica e promozione delle singole località fatta nell’ambito<br />

territoriale della Regione. La promozione delle singole località è funzionale all’attività <strong>di</strong> informazione, <strong>di</strong><br />

accoglienza e <strong>di</strong> assistenza al turista;<br />

d) rilevazione e trasmissione alla Regione dei dati e delle informazioni relativi al territorio <strong>di</strong> competenza<br />

secondo le procedure in<strong>di</strong>viduate dal sistema informativo turistico regionale (SIRT);<br />

(…)<br />

Art. 20 - Uffi ci IAT provinciali.<br />

1 Gli uffi ci provinciali <strong>di</strong> informazione e accoglienza turistica (IAT) svolgono funzioni <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong><br />

accoglienza turistica con particolare riguardo alle funzioni <strong>di</strong>:<br />

a) informazione turistica con utilizzazione <strong>di</strong> personale qualifi cato in possesso <strong>di</strong> adeguata preparazione<br />

linguistica e con produzione <strong>di</strong> materiale informativo e promozionale;<br />

b) accoglienza turistica anche me<strong>di</strong>ante organizzazione, in forma <strong>di</strong>retta o in collaborazione con organismi<br />

pubblici e privati, <strong>di</strong> manifestazioni e spettacoli <strong>di</strong> interesse turistico;<br />

c) assistenza ed accoglienza <strong>di</strong> operatori turistici, giornalisti ed addetti alle attività <strong>di</strong> comunicazione;<br />

d) gestione <strong>di</strong> servizi rivolti all’utenza turistica e fi nalizzati a migliorare la qualità dell’ospitalità anche<br />

me<strong>di</strong>ante raccolta delle segnalazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sservizi e reclami per il successivo inoltro al SIRT;<br />

e) collaborazione con gli enti locali e con gli organismi rappresentativi degli impren<strong>di</strong>tori nella organizzazione<br />

<strong>di</strong> altre attività <strong>di</strong> interesse turistico.<br />

132 133


2 Le province assicurano l’esercizio delle funzioni da parte degli uffi ci IAT in relazione ai fl ussi e alle stagionalità<br />

turistiche del territorio.<br />

3 Al fi ne <strong>di</strong> garantire la massima apertura al pubblico degli uffi ci IAT, la provincia può, previa apposita<br />

convenzione, gestire gli stessi in collaborazione con:<br />

a) comuni;<br />

b) imprese turistiche associate o loro associazioni <strong>di</strong> categoria;<br />

c) associazioni Pro Loco iscritte nell’albo provinciale <strong>di</strong> cui all’articolo 10;<br />

d) associazioni iscritte nel registro regionale delle organizzazioni <strong>di</strong> volontariato <strong>di</strong> cui alla legge regionale<br />

30 agosto 1993, n. 40 aventi come fi nalità statutaria prevalente, anche se non esclusiva, le attività <strong>di</strong><br />

informazione, accoglienza e assistenza turistica;<br />

e) consorzi o altre strutture con fi nalità turistiche, non fi nanziate dalla Regione.<br />

Arrivederci a...<br />

Torri del Benaco - Lago <strong>di</strong> Garda<br />

11 -12 Ottobre 2012<br />

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