RINASCE PORTOVESME - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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14 numero 514 del 16 Dicembre 2010 Cultura Il dicembre iglesiente ha riservato, soprattutto a coloro che ricordano e amano il mondo della xilografia, un appuntamento d’eccezione, perché eccezionale è stata la mostra e la presenza dell’artista xilografo Carletto Murroni. Dall’alto dei suoi quasi 95 anni, Carletto Murroni è la più longeva propaggine di quella scuola di incisori xilografi iglesienti che ebbe in Remo Branca l’espressione, ancorchè iniziatore, di questo discorso artistico in Iglesias negli anni Trenta. Tra i suoi allievi, tanto per fare nomi, vanno ricordati Giovanni e Enea Marras, Gianni Desogus (Xiandes), Mario e Giorgio Carta e Carletto Murroni ed alcuni altri. Di quest’ultimo, all’atto dell’inaugurazione della recente mostra di Iglesias, l’artista Piergiorgio Barranca, anch’esso apprezzato xilografo, si è espresso in questi termini: “È inusuale che un pittore quale io sono scriva di un artista. Ne scrivo non tanto per il legame d’amicizia che a lui mi stringe, quanto per un atto di giustizia nei suoi confronti e di tutta la Sardegna. Carlo Murroni, classe 1916, pittore, incisore e scultore, è grande per l’ecletticità e soprattutto per la fervida fantasia che gli ha permesso di spaziare nell’immensità dell’esistenza umana.”. Ed ha aggiunto: “Persistere nell’ignorare Murroni e le sue opere crea un vuoto culturale che la Sardegna non merita. Priva l’Isola della possibilità di esprimere l’orgoglio che nasce dalla consapevolezza dell’esistenza di un conterraneo che va annoverato tra i grandi artisti sardi del ventesimo secolo. Attualmente Carlo Murroni vive a Corto- ghiana. Ha avuto esperienze parigine in gioventù e succes- sivamente a Cagliari. La sua esistenza è contraddistinta da una travolgente e persistente poeticità. Murroni è sempre stato un irriducibile sognatore e, ancora oggi, racconta di sè come se avesse vissuto in una dimensione sovrastante quella umana, quasi al di là del bene e del male. Complessivamente lo si può definire un surrealista, capace di interpretare l’uomo e la sua storia con mirabile intuizione e col vantaggio di una capacità tecnica espressa maggiormente nelle xilografie, attraverso le quali, nonostante l’avarizia cromati- WEEKEND ROMANTICO “SAN VALENTINO TUTTO L’ANNO” Welcome in camera 1 notte da sabato a domenica o da venerdì a sabato Pensione completa* e late check out Percorso Via delle Acque (Idromassaggio - Saune Doccia emozionale - Percorso Kneipp) E 159,00 a coppia LE XILOGRAFIE DI CARLETTO MURRONI IN UNA MOSTRA ANTOLOGICA A IGLESIAS Massimo Carta Carletto Murroni Carletto Murroni - Cacciati dal paradiso * Il Menu della Cena prevede: Antipasto Primo Secondo Contorno Acqua e vino Scopri tutte le altre offerte su www.letourhotel.it Le Tour Hotel Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 20 - 09016 Iglesias (CI) Tel +39.0781.33330 Fax +39.0781.32059 www.letourhotel.it info@letourhotel.it Il Menu del pranzo prevede: Antipasto o primo Secondo Contorno Acqua e vino ca del bianco e nero, pare quasi raggiungere una sorprendente cromaticità. Non so chi potrà riscattare Carlo Murroni da un oblio così ingiusto. Lui non parla. Tuttavia parlano le sue opere che con forza rivendicano il meritato riconoscimento. Forse sarebbe tempo di tributarglielo”. Carlo Murroni, ricorda la “Grande enciclopedia della Sardegna” di Francesco Floris, “ha compiuto le sue prime esperienze seguendo l’amico Enea Marras. Esordisce in una mostra nel 1935 e subito dopo frequenta un corso periodico dell’Istituto Superiore d’Arte di Monzaove diviene allievo di Semeghini e di Marino Marini. Tornato in Sardegna dopo la 2^ Guerra mondiale nel 1946, intorno al 1953 scopre la xilografia e vi si dedica ottenendo lusinghieri successi con soggetti ispirati alla vita della miniera”. A parlare di Carletto Murroni questa volta è un altro artista, Paolo Marras. “ La xilografia lo affascina e grazie alla sua mano felice nel disegno e alla fantasia, nonché alla spiccata personalità, crea delle opere seguendo il proprio istinto e suscitando l’interesse del grande maestro Luigi Servolini, che lo invitò a divenire membro della Associazione Incisori Italiani”. Più confidenziale appare il giudizio espresso da Roberta Murroni, nipote dell’artista: “Potrei anche definire mio nonno un artista bizzarro, non mi si voglia per questo aggettivo, ma chi non definirebbe tale un artista che, in pieno boom economico italiano, rifiutò l’ingaggio di un gallerista romano per la “modica” cifra di un milione delle vecchie lire per quadro? Bizzarro. Ha scelto il giusto perché, chi di arte ha vissuto, sa quanto di arte si possa morire se la si spoglia della sua essenza pura, la passione”. Certamente Murroni di passione ne ha mostrato tanta e i temi trattati, non solo miniera, hanno spaziato tra il quotidiano e la lotta all’esistenza, non disdegnando di misurarsi nell’interpretazione delle più turbolente pagine dell’umanità, tra diluvio, la cacciata dal Paradiso e maschere, dietro le quali l’uomo molto spesso ha amato nascondere i propri limiti. Tra i soggetti ricorrenti di Carletto Murroni c’è infine un costante richiamo alla natura e tra queste immagini quella del corpo femminile è il più costante.
Cultura SARDEGNA IN LIBRERIA “LA STORIA POPOLARE DELLA CITTA’ DI SASSARI” IN UN SAGGIO DI FRANCESCO ENNA E PINO POMATA Alessandro Carta “Città ironica e meticia” viene definita Sassari. Per buona parte lo è, perché la sua singolare vena scanzonata, rispetto a Cagliari per esempio, fanno del Capoluogo del Capo di Sopra un’entità non solo demografica, ma culturale e di raro affiatamento. Ma il saggio scritto da Francesco Enna e Pino Pomata ha qualcosa di più di una raccolta storica come comunemente s’intende. Né può essere intesa, per “storia popolare”, qualcosa di scadente o irriverente nei confronti di accademici o ricercatori. “E’ un racconto storico, scrive Gianfranco Ganau Sindaco di Sassari nella presentazione, scritto con lo sguardo sul presente e già proiettato verso il futuro per far cogliere, soprattutto ai giovani, da dove veniamo, ma anche dove siamo diretti, quale sia lo sviluppo della città e il ruolo che ognuno di noi può e deve avere per far crescere Sassari e non farle mai perdere quel ruolo di Capoluogo che la deve contraddistinguere”. L’Ex Sindaco Franco Borghetto scrive che “Questa storia popolare della città di Sassari”, presenta pagine ricche di notizie, di fatti ed avvenimenti, di curiosità che offrono al lettore, in un’ottica originale, la storia della città, il suo forte legame alla terra, “i campi, gli orti e gli oliveti dei contadini sassaresi, dove gli ortaggi germogliavano tutto l’anno e le lattughe di allora erano così grandi che si potevano afferrare solo con due braccia, il suo forte senso identitario del- l’appartenenza al luogo”. Chi si accinga a leggere “la storia popolare della città di Sassari”, sia pur esso Cagliaritano o Sulcitano, avverte un senso leggero di presentare la storia di una realtà che si è sempre mantenuta legata all’economia della terra dalla quale ha avuto origine. Nel tempo essa ha maturato una connotazione differente anche dal Capoluogo cagliaritano, connotazione che ha maturato le condizioni di nascita delle uniche banche regionali sarde (una terza è appena nata), un giornale quotidiano ben radicato e diverse altre peculiarità, non secondaria quella di avere dato i natali a due Presidenti della Repubblica in appena sessant’anni di storia democratica. Ma il grande pregio del lavoro proposto da Francesco Enna e Pino Pomata è quello di aver realizzato un excursus storico gradevolmente leggibile anche da chi Sassarese non è. E per non incorrere in errore, và subito precisato che la città in argomento, “Tàttari” o “Tàttari Mannu” come la chiamano gli abitanti, ha avuto passati storici di primo piano, sia pure come retroterra di quel Turris Lybissonis romana (Porto Torres). Il territorio fu interessato dalla presenza umana nell’epoca Neolitica, quindi,, via via, dai Nuragici, dai Fenici, Greci, Punici e quindi dai Romani. Dopo quella lunga fase, come per il resto della Sardegna, ci fu il periodo, durato circa quattro-cinque secoli, di legame con l’im- In una società dove la parola d’ordine è il frastuono non fa notizie la scomparsa di un Poeta. In silenzio, discretamente il 2 novembre ha abbandonato il cammino terreno Carmelo Lindiri nativo di Tratalias ma come tanti Sardi emigrato a Saronno da giovanissimo, dove era amato da tutti. Il suo amore per la Sardegna lo aveva portato a Importo complessivo dell’appalto (compresi oneri per la sicurezza) € 1.336.160,00+ IVA di cui € 1.301.160,00+ IVA a base d’asta ed € 35.000,00+ IVA per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d’asta. Termine per il ricevimento delle offerte e delle domande di partecipazione Data 27/12/2010 Ora: 12,00. Il Direttore Generale Dott. Sandro Murtas numero 514 del 16 Dicembre 2010 pero romano d’Oriente che non portò grandi progressi nelle popolazioni isolane. Solo dopo il Mille, quando anche la Sardegna trovò nuovo slancio economico con i Monaci che si dedicarono all’agricoltura e all’allevamento di bestiame, l’Isola si riscattò al punto che su essa ritornò l’attenzione del Papato e quindi delle Repubbliche Marinare, Pisa e Genova. Ma la grande storia della Sardegna trovò nuovo interesse con l’avvento dei Giudicati e quindi della dominazione Aragonese. Ma tornando al libro di Francesco Enna e Pino Pomata, ad un certo punto vi si legge: “Sulle origini di Sassari, per quanto si possa leggere e cercare nei libri di storia, non vi sono notizie certe. Alcuni studiosi hanno avanzato delle supposizioni, abbastanza accettabili e condivisibili. Altri invece non trovando dati attendibili, se li sono immaginati, inventandoli a proprio consumo con molta fantasia… Quando nasce la Sassari città, o Tathari paese, allora? A questa domanda possiamo rispondere che nessuno lo ha registrato al- pubblicare due silloge di poesia, Radici e rime nel 2006 e Visioni del passato sempre con la casa editrice Nuovi Autori e proprio in questo suo testamento letterario che traspare la sua nostalgia per la terra che gli aveva dato i natali. “Visioni del passato” è una raccolta di poesie scritte in lingua italiana e in lingua sarda. Il poeta pur vivendo a Saronno da tanti anni non poteva tradire le sue radici. Sia la lontananza o il ritorno a Tratalias, creavano in lui un susseguirsi di emozioni che come nascevano le scriveva. Proseguono le emozioni dell’emigrante anche nell’opera “Radici e rime” e in particolare, fanno da scenario ad un percorso che, verso dopo verso, riscopre le radici, i valori, gli affetti ed i ricordi di un Poeta che non ha mai smesso di amare la propria terra di origine. Personaggio eclettico si dedicava ad un’altra sua 15 l’anagrafe del tempo. Si hanno sue notizie, per la prima volta, in alcuni documenti risalenti al XII secolo”. Malgrado questi “vuoti” documentali, certamente il primo nucleo doveva essere di una certa consistenza, se la città crebbe al punto da diventare libero comune e in possesso di propri statuti, al punto da essere, oggi, considerata “Città Regia” al pari di Cagliari, Oristano, Castelsardo, Alghero, Bosa e Iglesias. Certamente, nel periodo aragonese, questa città dovette vivere il riflesso positivo che viveva Alghero e l’intero territorio del Nord Sardegna. Per il resto, rimandando il gusto della lettura di “Storia popolare della città di Sassari”, le vicende dei secoli più recenti hanno fortemente caratterizzato questa realtà, che nel complesso è rimasta fortemente legata al suo substrato economico che ha consentito il formarsi di città operosa, colta e sempre equilibrata. Anche il patrimonio politico ivi maturato è stato un segno forte e caratterizzante. E’ SCOMPARSO IL POETA CARMELO LINDIRI ORIGINARIO DI SAN GIOVANNI SUERGIU Claudio Moica Carmelo Lindiri ABBANOA SPA BANDO DI GARA Lavori di:“manutenzione straordinaria della fognatura al fine di garantire il servizio per i Comuni di Gonnosfanadiga, Guspini, San Gavino” passione: il Sax tenore che suonava presso la banda musicale della cittadina Varesotta. I suoi versi nascevano dal cuore, li declamava dal finestrino del suo taxi per poi trascriverli al termine del lavoro. “..Su coru mi tremiri pensendi sa diri/ chi torru a ti biri terra isolana/ Sardegna lontana tristu mi mantengu/ finzas chi non tengu sa gioia de torrai..” questo il continuo desiderio di Carmelo e che, forse, nella nuova vita intrapresa non avrà bisogno di sentire. Si dice che quando muore un poeta, il mondo sia un po’ più povero, il mondo sia un po’ più solo e allora sarebbe opportuno che tutti vadano ricordati e amati quando sono in vita, quando si muore, nessuno ha più bisogno né di solidarietà né di conforto. Nel caso dei poeti, essi vanno via solo apparentemente, sono ancora vivi, giacché vive la loro Poesia come quella di Carmelo Lindiri. SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 18 & 19 DICEMBRE 2010 a cura di Franco Airi FARMACIE: IGLESIAS: SPADA, corso Matteotti, tel. 0781.22262 CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.64259 CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006 SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.8300 DOMUSNOVAS: VARIO, via Vittorio Emanuele, tel. 0781.70714 FLUMINIMAGGIORE: CORRIAS, via V. Emanuele, tel. 0781.582034 NARCAO: COMUNALE, piazza Marconi, tel. 0781.959048 BENZINAI: IGLESIAS: FIAMMA 2000, statale 130, Km 47 CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti AGIP-BALIA, località Sirai Q8-PERDIGHE, via Lubiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: ESSO-GARAU, località Ponti CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SAN GIOVANNI SUERGIU: Q8-BASCIU&DESOGUS, via Portobotte SANTADI: TAMOIL-PORCINA, strada statale per Cagliari PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
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