Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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negli anni Sessanta e Settanta), si chiede oggi se la democrazia non corra i rischi maggiori<br />
attraverso processi di omologazione delle coscienze, resi possibili dal controllo tecnologico<br />
sull’informazione: si tratta di interrogativi emersi da tempo un po’ ovunque, con il coinvolgimento<br />
di studiosi autorevoli quali Popper, quindi senza presupporre una relazione necessaria con la<br />
situazione italiana.<br />
6. Sviluppo<br />
Riguardo ai temi dello sviluppo, si può affermare che la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> abbia<br />
avuto alcune importanti intuizioni, che gradualmente sono state universalmente recepite: se è<br />
difficile valutare l’incidenza diretta di documenti quali la Populorum progressio o la Sollicitudo<br />
rei <strong>sociali</strong>s sulle società contemporanee, si può comunque ammirare la grande capacità di<br />
cogliere e talvolta di anticipare le esigenze <strong>della</strong> realtà contemporanea: si pensi ad esempio al<br />
rifiuto di una concezione solo economica dello sviluppo, ormai fatta propria anche dalla stessa<br />
World Bank. Peraltro anche in questo caso è difficile attribuire questa positiva e innegabile<br />
concordanza ad un recepimento effettivo <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, piuttosto che ad un<br />
affinamento <strong>della</strong> gamma degli indicatori di sviluppo presi in considerazione dagli scienziati<br />
<strong>sociali</strong>.<br />
Come si è accennato 93 , il tema dello sviluppo si intreccia con aspetti culturali di base, quali ad<br />
esempio la concezione <strong>della</strong> famiglia.<br />
Reciprocamente, anche riguardo alla valutazione delle relazioni tra sociologia e <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> in tema di sviluppo, più che di apporto disciplinare per l’affinamento <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong>,<br />
sembra più appropriato parlare di consonanze. Ad esempio, non è certo dalla Scuola di<br />
Francoforte che la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> ha tratto ispirazione per mettere a tema la<br />
ricordata distinzione tra benessere economico e autentico sviluppo umano e <strong>sociale</strong>; tuttavia, le<br />
riflessioni dei francofortesi sui rapporti tra incivilimento (tecnico-scientifico) e cultura vera e<br />
propria (con un proprio corredo valoriale) mettono in evidenza l’assoluta irriducibilità <strong>della</strong><br />
seconda alla prima, come avevano potuto direttamente osservare gli studiosi tedeschi allontanati<br />
dal regime nazista, che pure era tecnologicamente all’avanguardia.<br />
Infine, quanto alle indicazioni di approfondimento che la sociologia può trarre dalla <strong>dottrina</strong><br />
<strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> in tema di sviluppo, in una prospettiva pienamente umanistica andrebbe<br />
ricordata l’incessante sfida lanciata a questa disciplina dall’obiettivo di riflettere sullo sviluppo<br />
dell’intera persona e di tutta la comunità umana. Ne è un singolare riflesso la tematica, molto<br />
attuale, <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita: dopo la ricerca dei beni e dei servizi più sofisticati, il desiderio di<br />
soddisfare ad esigenze post-materialistiche da un lato può celare le ulteriori finalità edonistiche di<br />
una società ormai opulenta, dall’altro può sottolineare l’insoddisfazione spirituale che permane<br />
dove l’avere, o anche solo l’apparire, fa premio sull’essere.<br />
7. Comunicazioni<br />
Per quanto non abbia avuto uno spazio importante nei primi documenti <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, il tema delle comunicazioni <strong>sociali</strong> è stato comunque affrontato dalla <strong>Chiesa</strong> con<br />
una certa tempestività a partire dagli anni Quaranta. Si può immaginare che in Europa le<br />
preoccupazioni per un uso distorto <strong>della</strong> comunicazione siano state enfatizzate dall’aperta<br />
strumentalizzazione <strong>della</strong> radio da parte delle dittature dell’epoca, mentre in America il «quarto<br />
potere» emergeva come contraltare delle autorità politiche sia nel bene (ad esempio, quando<br />
denunciava la corruzione) sia nel male (ad esempio, quando copriva l’illegalità).<br />
93 Cfr. supra, n. 1.