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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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- resiste maggiormente il modello monogamico, l’affermazione (in linea di principio) <strong>della</strong> pari<br />

dignità tra i sessi e <strong>della</strong> responsabilità verso i figli.<br />

Su altri aspetti più propriamente morali (infedeltà coniugale, rapporti prematrimoniali, figli nati<br />

fuori del matrimonio, contraccezione ecc.) non si è certi, al di là delle affermazioni di principio,<br />

che davvero nelle pratiche <strong>sociali</strong> <strong>della</strong> cultura pre-industriale vi fosse il generale ossequio ai<br />

principi cristiani da taluni ipotizzato. Infatti, una cultura ufficiale forse meno trasgressiva nelle sue<br />

espressioni esterne non garantisce una corrispondente coerenza nei comportamenti concreti.<br />

In questa prospettiva, la sociologia può offrire alla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> elementi di<br />

riflessione sul mutamento <strong>della</strong> vita familiare in ordine ad esempio:<br />

- al passaggio da una famiglia intesa anche come unità produttiva economica a pura unità di<br />

consumo (per cui alcune proposte contingenti, quali il reddito familiare legato alla disponibilità di<br />

un podere per famiglia, sono state formulate quasi nel momento in cui cessavano di essere<br />

generalizzabili);<br />

- alla conseguente prevalenza degli elementi di costo collegati alla generazione dei figli, rispetto<br />

alle aspettative di sostegno economico a vantaggio <strong>della</strong> famiglia di origine;<br />

- alla valorizzazione dei momenti affettivi e dei rapporti primari interni alla famiglia, non più<br />

collegati armonicamente con la relazionalità esterna, ma spesso a difesa di intimità, identità, calore<br />

umano, contro ambienti resi minacciosi da produttivismo, competizione, freddezza, formalismo e<br />

superficialità;<br />

- alla necessità di integrare la <strong>sociali</strong>zzazione delle nuove generazioni e la tradizione culturale<br />

tra agenzie educative tradizionali (ad esempio nei rapporti tra famiglia, chiesa, scuola) e nuove<br />

(inclusi mass media, aziende, associazioni).<br />

Alla luce <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, andrebbe predisposta una corretta lettura<br />

sociologica di nuovi modelli familiari e di alternative alla famiglia che - per quanto discutibili - si<br />

renderanno sempre più evidenti in una società multiculturale. Ad esempio: poligamia e<br />

concezione <strong>della</strong> donna nel contesto islamico; convivenze eterosessuali e omosessuali; modelli di<br />

affido e di adozione; conseguenze <strong>sociali</strong> sui figli di apprendimenti primari in contesti particolari<br />

(famiglie mono-parentali o ricomposte; assenza di relazioni laterali con fratelli ecc.).<br />

In sintesi, si dovrebbe ripensare al configurarsi delle cellule fondamentali <strong>della</strong> convivenza<br />

<strong>sociale</strong>, ragionando serenamente sulla portata e sui limiti di forme alternative alla famiglia<br />

tradizionalmente intesa, con tutte le necessarie conseguenze morali e politiche.<br />

Infine, è appena il caso di accennare al complesso intreccio tra le problematiche familiari e<br />

alcune questioni bioetiche, delle quali si potrebbero verificare le implicanze anche a livello <strong>sociale</strong>,<br />

come suggerisce in modo evidente l’esito <strong>della</strong> Conferenza del Cairo 90 .<br />

2. Lavoro e impresa<br />

Si può ritenere che la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> abbia inciso durevolmente (e tuttora possa<br />

incidere molto, ad esempio nei paesi in via di sviluppo) nell’ambito <strong>della</strong> cultura economica, in<br />

particolare con il mettere in guardia dai limiti dei modelli ad economia di mercato e ad economia<br />

pianificata finora storicamente realizzati. La corrispondenza concreta delle indicazioni <strong>della</strong><br />

<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> ad esigenze che man mano sono emerse si legge nelle revisioni<br />

<strong>dottrina</strong>li del capitalismo classico e nel riconosciuto fallimento di una pianificazione economica<br />

rigida e onnicomprensiva.<br />

Peraltro, andrebbe ben verificato e distinto:<br />

90 Cfr. infra, n. 6.

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