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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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In linea generale è evidente che il magistero non sembra richiamare esplicitamente nei propri<br />

documenti i contributi degli economisti. Io penso che semmai sia riscontrabile una consonanza tra<br />

le sensibilità dimostrate nell’affrontare tematiche economiche da parte del magistero e da parte di<br />

alcuni economisti, naturalmente sotto il profilo che è proprio a ciascuno dei due, quello morale e<br />

quello scientifico. Il magistero ha considerato moralmente rilevanti certe realtà e certi<br />

comportamenti e ha indicato i criteri imprescindibili cui la condotta umana deve ispirarsi, i confini<br />

entro cui le scelte adottate come economiche possono essere accolte e condivise dagli uomini di<br />

fede.<br />

Il cammino verso il riconoscimento dell’autonomia delle realtà terrene trova espressione più<br />

piena nella Gaudium et Spes con cui «alla scienza economica l’insegnamento <strong>sociale</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong> chiede una sempre più approfondita conoscenza <strong>della</strong> complessa e interdipendente realtà<br />

economica» e con cui «alla scienza l’insegnamento <strong>sociale</strong> propone una concezione dell’uomo e<br />

<strong>della</strong> società sulla quale orientare gli interventi operativi» 72 .<br />

Il dovere dello scienziato è perciò quello di «scoprire, usare e ordinare» le realtà terrene, siano<br />

esse cose create o società - le quali hanno leggi e valori propri 73 .<br />

D’altro canto, se è opportuno rispettare le competenze, cioè se le dichiarazioni del magistero<br />

devono essere espresse sulla base anche di una umile e non unilaterale richiesta di consigli<br />

esperti, sarebbe interessante che lo storico del pensiero potesse indagare e ricostruire questo<br />

aspetto del lavoro di elaborazione dei documenti <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong>, con una ricerca attenta<br />

delle fonti dei documenti.<br />

La storia comprende, infatti, anche l’analisi del ruolo che gli esperti - in quanto membri <strong>della</strong><br />

comunità cristiana, ma soprattutto proprio in quanto esperti - hanno ricoperto nell’elaborazione<br />

<strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> perché solo essi sono competenti nei propri àmbiti scientifici specifici: la<br />

<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> «non si elabora senza una riflessione critica sulla società nella sua figura storica e<br />

complementariamente senza l’impiego delle scienze analitiche <strong>della</strong> società» 74 . Questo perché la<br />

<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> non si deve staccare dalla questione reale rischiando di diventare ideologica o<br />

sterile.<br />

Sugli stimoli che gli economisti hanno ricavato dalla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.<br />

Lo studio storico evidenzia che gli economisti hanno tratto stimoli per i propri studi dalla<br />

<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> almeno a due livelli:<br />

a) quando hanno definito l’ambito <strong>della</strong> propria disciplina;<br />

b) quando hanno scelto di orientare la propria ricerca verso alcune specifiche tematiche,<br />

privilegiandole anche perché centrali nei documenti del Magistero e nella propria formazione.<br />

Per quanto riguarda il primo livello, si deve osservare che quando si fa storia del pensiero<br />

economico si studia l’evoluzione del concetto di scienza economica e si scopre che questa è stata<br />

definita nel passato in termini diversi e molto distanti fra loro: è stata concepita come scienza<br />

fisica, scienza <strong>della</strong> ricchezza, scienza del benessere, scienza dell’economia politica nazionale.<br />

Pensiero, Milano 1989, pp. 115-146; Idem, Economicità ed economismo, in «La Rivista del Clero», febbraio<br />

1983, pp. 11-123.<br />

72 F. Duchini, Insegnamento <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e problematica economica: da Leone XIII a Pio XII,<br />

in L’insegnamento <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, Vita e pensiero, Milano 1988, p. 64.<br />

73 Gaudium et Spes, n. 36b.<br />

74 G. Colombo, Il compito <strong>della</strong> teologia nella elaborazione dell’insegnamento <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>,<br />

cit., p. 31-32.

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