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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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lettera apostolica Tertio millennio adveniente, egli ha tracciato un panorama complessivo <strong>della</strong><br />

vicenda <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> nel XX secolo. Il suo interesse riguarda anche la storia del mondo. È nota<br />

la sua conoscenza <strong>della</strong> storia europea e la sua sensibilità per alcune costanti di questa storia,<br />

come i temi <strong>della</strong> nazione e delle nazionalità, emerse frequentemente nei pronunciamenti sulla<br />

guerra in Jugoslavia ma presenti anche negli interventi sulle radici cristiane <strong>della</strong> vocazione<br />

unitaria dell’Italia. Questa sensibilità storica è presente anche nella <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> di questo<br />

pontificato. Nella Sollicitudo rei <strong>sociali</strong>s, scritta a venti anni dalla Populorum progressio, ad<br />

esempio, Giovanni Paolo II ha rilanciato la prospettiva di un autentico sviluppo umano di fronte a<br />

tanti segni negativi che sembravano aver interrotto una ottimistica marcia verso il progresso.<br />

Nella Centesimus annus, egli ha poi ripercorso brevemente la storia mondiale dell’ultimo secolo,<br />

sviluppatasi fra guerre e ideologie, segnata dal fallimento del <strong>sociali</strong>smo e dalla disumanità del<br />

consumismo. In questa enciclica egli ha anche offerto un’interpretazione storica degli eventi del<br />

1989, «fatto unico in un documento papale» (Riccardi).<br />

3. Suggestioni <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> per lo studio <strong>della</strong> storia contemporanea<br />

Dalla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> sono venuti molteplici stimoli allo studio <strong>della</strong> storia<br />

contemporanea. In alcuni casi ciò è particolarmente evidente, ad esempio per quanto riguarda la<br />

storia del movimento cattolico, per tanti motivi strettamente connessa a questa <strong>dottrina</strong>. Il<br />

problema si pone in modo particolarmente interessante per l’oggi. Le evoluzioni più recenti di<br />

questa <strong>dottrina</strong> hanno influito sugli ultimi sviluppi <strong>della</strong> storia contemporanea o comunque<br />

indicano a questa nuove prospettive? Conviene probabilmente collocare anche questo problema<br />

in un contesto più vasto, quello dell’influenza che viene dalla <strong>Chiesa</strong> e dal suo magistero verso lo<br />

studio <strong>della</strong> storia contemporanea.<br />

Si può rilevare anzitutto che la <strong>Chiesa</strong> - ed in particolare la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> - esercitano una<br />

influenza su tale disciplina come oggetto di studio. Le peculiarità dell’oggetto di ricerca hanno<br />

infatti spinto quest’ultima ad affinare i suoi strumenti e ad allargare le sue prospettive. La atipicità<br />

e la complessità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> come oggetto di indagine hanno ad esempio avuto, negli scorsi<br />

decenni, un effetto positivo su uno studio storico troppo spesso condizionato da schematizzazioni<br />

ideologiche. La necessità di addentrarsi in profondità nella <strong>Chiesa</strong> come oggetto di studio e quella<br />

di sottoporre questo oggetto ad una analisi sempre più rigorosa hanno insomma probabilmente<br />

avuto un effetto incrociato: una sorta di «laicizzazione» <strong>della</strong> storia contemporanea, sollecitata a<br />

liberarsi da incrostazioni ideologiche, e di «deideologizzazione» dello studio <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, spinta ad<br />

alleggerirsi da approcci confessionali o anticlericali. Al centro di questa influenza reciproca e per<br />

certi aspetti similare c’è una maggiore consapevolezza <strong>della</strong> complessità, tanto <strong>della</strong> società<br />

contemporanea quanto <strong>della</strong> realtà <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> cattolica. Ed una <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> profondamente<br />

aggiornata sembra oggi spingere la storia contemporanea ad interrogarsi su aspetti e problemi di<br />

particolare ampiezza, quali le implicazioni morali dei processi economici e politici, i fattori di<br />

interdipendenza fra piani e fenomeni diversi, le dimensioni sempre più mondiali <strong>della</strong> questione<br />

<strong>sociale</strong>, la centralità dei diritti umani rispetto agli assetti istituzionali nazionali o sovranazionali e<br />

via dicendo.<br />

Oltre agli stimoli che sono venuti dalla <strong>Chiesa</strong> in quanto oggetto di ricerca, la storia<br />

contemporanea ha ricevuto molteplici suggestioni anche dal magistero cattolico. Già a partire da<br />

Giovanni XXIII, distinzioni come quelle fra l’errore e l’errante e tra ideologie e movimenti da<br />

esse ispirati sono rimaste giustamente famose. Questo pontefice, pur senza contrapporsi alle<br />

esigenze di scientificità proprie <strong>della</strong> ricerca storica, ha saputo suggerire una visione<br />

misericordiosa <strong>della</strong> storia, particolarmente importante per la vicenda contemporanea, così<br />

profondamente segnata da contrasti e tensioni e rispetto alla quale molti «profeti di sventura»,<br />

anche in campo ecclesiastico, non sapevano trovare atteggiamenti positivi. Dal magistero di

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